Allegato PARTE I - PRESCRIZIONI 1. Per le Opere d'Arte migliorare l'interazione visiva con il paesaggio interessato attraverso soluzioni architettonico-strutturali studiate sulla base di adeguate analisi di inserimento puntuale nel contesto ambientale secondo le indicazioni del «Design Manual for Roads and Bridges» vol. 10, pubblicato da «The Highways Agency» del Governo del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e supportate da opportuni strumenti di visualizzazione grafica dei risultati; confermare l'utilizzo di rivestimenti in pietra locale per spalle, muri di sostegno ed imbocchi delle gallerie. 2. Sviluppare gli interventi di mitigazione e le opere di compensazione, cosi' come proposti nello Studio d'impatto ambientale, ed integrarli alla luce delle successive prescrizioni, dettagliandone la localizzazione, la tipologia, le modalita' di esecuzione e i costi analitici. Inoltre prevedere la realizzazione di interventi di compensazione ambientale per un importo almeno pari al 3% dell'importo complessivo dei lavori. 3. Nei Capitolati d'appalto inserire le prescrizioni relative alla mitigazione degli impatti in fase di costruzione e quelle relative alla conduzione delle attivita' di cantiere. 4. Prevedere, per il ponte romano sulla s.s. 121, immediatamente dopo la rotatoria di Bolognetta (compreso il ponte sul braccio est della rotatoria), uno specifico «Progetto di riqualificazione ambientale e sistemazione idrogeologica» tenendo conto della frana di Bolognetta, comprendente anche le sistemazioni a verde dell'area della rotatoria, anche al fine di valorizzare l'elemento «Ponte Romano»: detto intervento, da considerare quale intervento compensativo, dovra' essere concordato con la competente Soprintendenza. 5. Prevedere - anche in relazione alle caratteristiche fortemente impattanti dello svincolo di Bolognetta inserito nel lotto 1a ed evidenziate con la prescrizione n. 4 contenuta nel parere della CSVIA - che la problematica dello svincolo di Bolognetta venga risolta in un unico sito (la nuova rotatoria) studiando, a partire da quest'ultima, lo smistamento dei traffici complessivi da e per Bolognetta e da e per la s.s. 118, tenendo conto delle infrastrutture esistenti ed intervenendo su di esse per risolvere le eventuali criticita'. 6. Approfondire lo studio di dettaglio dei nuovi svincoli nel lotto 2a individuando le soluzioni in rapporto alle effettive esigenze di traffico, limitando il consumo di territorio ed evitando l'impegno di aree pregiate e/o utilizzate per attivita' economiche di rilievo. 7. Prevedere per il nuovo viadotto «Agliastrazzo» una soluzione meno impattante dal punto di vista paesaggistico che eviti l'inserimento di un viadotto molto basso, considerando soluzioni in rilevato o con opportuno mascheramento del manufatto, e supportando la soluzione con opportuni strumenti di visualizzazione grafica del risultato. 8. Approfondire lo studio dell'inserimento paesaggistico nei tratti del lotto 2b in cui si devono realizzare nuovi viadotti affiancati a quelli esistenti, individuando soluzioni omogenee, coerenti con il contesto territoriale di riferimento e supportate da idonei strumenti di simulazione visiva. 9. Prevedere, per il tratto interessato dal nuovo viadotto «S. Giorgio», una soluzione alternativa che realizzi il miglioramento geometrico della curva con una soluzione «esterna», inserendo eventualmente una galleria artificiale. 10. Prevedere, in tutti i casi in cui le rettifiche di tracciato determinano l'abbandono dell'attuale sede, appositi interventi di rinaturazione della sede abbandonata e delle aree eventualmente intercluse. 11. Approfondire lo studio della cantierizzazione dell'opera fornendo la dettagliata configurazione delle aree di cantiere, delle attivita' in esse svolte, dei tempi previsti, delle misure di mitigazione adottate, del piano di approvvigionamento idrico, delle modalita' di raccolta e smaltimento delle acque reflue nonche' la progettazione delle sistemazioni post operam. 12. Dettagliare la localizzazione delle aree di stoccaggio provvisorio delle terre di scavo e del terreno vegetale e delle aree di smaltimento definitivo dei materiali di risulta, indicando i tempi di stoccaggio e le quantita' massime da stoccare, predisponendo apposite progettazioni per le sistemazioni delle aree utilizzate; commisurare le quantita' alle effettive disponibilita' dei siti individuati coordinando il piano di stoccaggio e smaltimento con altre opere in appalto nell'area di Palermo e con le previsioni temporali di realizzazione degli altri tratti dell'intervento di riqualificazione dell'itinerario Palermo-Agrigento. Verificare se i siti di deposito temporaneo e/o definitivo possano avere interferenze sui siti protetti della rete natura 2000 e, nel caso, ottemperare a quanto richiesto dall'art. 6 della direttiva 92/43/CE come recepito dal decreto del Presidente della Repubblica n. 357/1997, e successive modifiche e integrazioni. 13. Predisporre, nell'ambito del Progetto, un piano di circolazione dei mezzi d'opera in fase di costruzione, sia per l'approvvigionamento dei cantieri in termini di terre, manufatti, acqua, e quant'altro necessario, che per il trasporto a discarica, nonche' per il trasporto dei materiali di risulta dal cantiere ai siti di stoccaggio provvisori e da questi a quelli definitivi, con la indicazione degli accorgimenti per la mitigazione degli impatti, che abbia valenza contrattuale e che contenga i dettagli operativi di quest'attivita' in termini di: percorsi impegnati; tipo di mezzi; volume di traffico, velocita' di percorrenza, calendario e orari di transito; percorsi alternativi in caso di inagibilita' temporanea dei percorsi programmati; percorsi di attraversamento delle aree urbanizzate; messa in evidenza, se del caso, delle misure di salvaguardia degli edifici sensibili. 14. Approfondire le stime delle emissioni in atmosfera, del rumore e delle vibrazioni in fase di cantiere con riferimento alle quantita' ed ai tempi e metodi individuati al punto precedente per il trasporto ed in relazione alle aree di cantiere puntuali e distribuite, anche sulla base di ulteriori indagini ante operam, nelle zone interessate da tali attivita'; valutare la presenza di eventuali ricettori sensibili e prevedere apposite misure di mitigazione al fine di evitare il superamento dei limiti di legge. 15. Prevedere, per la fase di realizzazione dei viadotti e/o dove siano presenti falde superficiali, che le attivita' di perforazione e di esecuzione delle fondazioni di pile e spalle non determinino diffusione di sostanze inquinanti dovute ai fluidi di perforazione e che l'utilizzazione dei fanghi di perforazione non pregiudichi la permeabilita' delle formazioni litologiche interessate. 16. Approfondire la caratterizzazione ante operam e le stime previsionali relative alle emissioni in atmosfera in fase di esercizio sulla base di misurazioni in situ e di parametri emissivi piu' aderenti alla realta' locale (caratterizzazione meteoclimatica, parco veicolare e sua evoluzione, etc.) ed ai tempi di realizzazione dell'opera, in assenza di ipotesi di riduzione delle emissioni sulla base di evoluzioni tecnologiche troppo cautelative: i risultati delle modellazioni dovranno essere riportati in forma tabellare in confronto ai limiti di legge. 17. Approfondire la caratterizzazione ante operam e le stime previsionali relative alla componente rumore sulla base dei medesimi flussi di traffico da applicare alle valutazioni di cui al punto precedente e prevedere gli interventi di mitigazione atti a riportare tutti i ricettori all'interno dei limiti della normativa assumendo esclusivamente quelli piu' restrittivi per strade di nuova realizzazione (anche nei tratti 2a e 2b in cui l'intervento consiste nella riqualificazione in sede) comprendendo, se necessari, anche interventi di mitigazione di tipo passivo. 18. Definire l'ubicazione delle vasche di trattamento delle acque di piattaforma e i punti di recapito finale sulla base di uno studio dettagliato degli elementi di vulnerabilita' delle acque superficiali interessate. 19. Adottare soluzioni tecniche, con riferimento sia agli sbancamenti che alle opere da realizzare, atte ad evitare interferenze con le acque di falda, consentendo il loro regolare deflusso e scongiurando il depauperamento delle stesse. In particolare laddove si presenti, in fase di scavo o di getto, una interferenza significativa con la falda superficiale e qualora il pompaggio temporaneo non sia possibile o sufficiente, dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti tecnici piu' opportuni per arginare le venute di acqua e per evitare l'inquinamento dei corpi idrici. 20. Definire le sistemazioni idrauliche non in modo tipologico, finalizzate esclusivamente alla protezione del manufatto stradale, ma considerare gli aspetti ambientali, facendo specifico riferimento alle condizioni ecologiche e paesaggistiche del tratto di corso d'acqua interessato. 21. Prevedere la realizzazione di sistemazioni a verde che abbiano come scopo precipuo l'integrazione ecosistemica, privilegiando pertanto l'impianto di specie che garantiscano la diversita' biologica e l'integrazione dell'opera nell'ambiente circostante, tenendo conto in ogni caso delle diverse zone intercettate dal tracciato. In particolare adottare specie vegetali scelte nelle rispettive serie della vegetazione potenziale. 22. Sviluppare le opere di sistemazione a verde di ripristino ambientale e di rinaturazione previste in progetto assumendo come riferimento: «Linee guida per capitolati speciali per interventi di ingegneria naturalistica e lavori di opere a verde» del Ministero dell'ambiente - Servizio VIA, settembre 1997; «Atlante delle opere di sistemazione dei versanti» dell'APAT, 2002; «Manuale di ingegneria naturalistica» vol. I, II, III della regione Lazio, 2001. 23. Prevedere la presenza di corridoi protetti di attraversamento della fauna in numero, forma e dimensioni adeguati. 24. Approfondire l'analisi dell'intervisibilita' dell'opera riferendola ai gruppi di percettori piu' significativi (residenti, transitanti sulle infrastrutture di trasporto, fruitori degli spazi agricoli, spazi panoramici) per consentire l'adeguata integrazione/modifica delle misure mitigatrici previste in progetto. I punti da approfondire mediante apposito studio di inserimento paesaggistico, fotosimulazioni e scelte progettuali e di mitigazione/compensazione specifiche sono: la nuova rotatoria di Bolognetta e il ponte romano vincolato dalla Soprintendenza; i nuovi viadotti, le sistemazioni fluviali e gli svincoli previsti nel tratto 2a; i nuovi viadotti previsti in affiancamento a quelli esistenti nel tratto 2b; lo svincolo di Borgo Manganaro (Roccapalumba). 25. Inserire in Progetto, come prescritto dalle norme tecniche, un Programma di monitoraggio ambientale, redatto seguendo le linee guida redatte dalla Commissione speciale VIA, il cui costo deve essere inserito nel quadro economico dell'intervento. 26. Coordinare la progettazione definitiva delle opere dei lotti oggetto del presente «foglio condizioni» con la progettazione definitiva del lotto 1a oggetto del parere della CSVIA del 17 gennaio 2006 in modo da ricomporre il progetto definitivo dell'intervento originario, dall'innesto sulla A19 fino a Lercara Friddi, ottemperando alle prescrizioni di cui al citato parere della CSVIA e alle prescrizioni di cui al presente allegato, e fornire il cronoprogramma, adeguatamente motivato, degli sviluppi progettuali inerenti il rimanente tratto dell'itinerario, da Lercara Friddi fino ad Agrigento. 27. Anticipare, per quanto possibile, la realizzazione delle opere di mitigazione e compensazione ambientale rispetto al completamento dell'infrastruttura. 28. Predisporre quanto necessario affinche' sia adottato, entro la consegna dei lavori, un Sistema di gestione ambientale dei cantieri conforme alla norma ISO 14001 o al Sistema EMAS (regolamento CE 761/2001). 29. Redigere gli elaborati, anche successivi al progetto definitivo, in conformita' alle specifiche del Sistema cartografico di riferimento. 30. Portare integralmente a buon fine le mitigazioni previste nel progetto preliminare, in particolar modo per gli interventi relativi alla rinaturazione dei corsi d'acqua interferiti e con l'utilizzo, ove possibile, di tecniche di ingegneria naturalistica per la realizzazione di attraversamenti, di tombini e di qualunque altra opera d'arte si renda indispensabile, limitando le opere in cls, armato e non, a quelle strettamente necessarie. 31. Corredare, ai sensi dell'allegato XXI del decreto legislativo n. 163/2006, il Progetto preliminare da porre a base di gara, per affidamento a Contraente generale, dei seguenti elaborati: capitolato speciale prestazionale; elementi preliminari monitoraggio ambientale; schema di contratto e capitolato speciale; cronoprogramma delle fasi attuative, relative al solo stralcio in appalto; relazione sul piano di gestione delle materie (relativamente allo stralcio in appalto). 32. Redigere il progetto definitivo, per quanto possibile, ai sensi del decreto ministeriale 5 novembre 2001, e successive modifiche ed integrazioni, e produrre la prescritta documentazione ex art. 4, relativa alle analisi di sicurezza, in cui dovra' essere dimostrato come risulti raggiunto lo scopo di innalzare i livelli di funzionalita' e di sicurezza dell'infrastruttura: qualora si ravvisi l'impossibilita' di applicare il citato decreto ministeriale, si evidenzi con richiesta al C.S.LL.PP. di opportuna deroga. 33. In relazione agli interventi di mitigazione ambientale, e nello specifico relativi alle opere a verde previste lungo il margine interno (lotto 2b) e ai margini laterali (lotti 2a, 2b), coniugare - nel progetto definitivo - la presenza di tali interventi con la contemporanea esigenza di prevedere adeguati franchi laterali per garantire le distanze di visibilita' richieste. 34. Qualora a seguito della redazione della relazione ex art. 4 si manifestasse la necessita' di ridurre, in alcuni tratti, la velocita', per evitarne il superamento prevedere l'adozione di appositi apprestamenti tipo autovelox, sistema tutor, etc., che possano indurre al rispetto delle velocita' prescritte: dovra' essere calcolato il diagramma delle velocita'. 35. Costruire i diagrammi di velocita' in funzione degli elementi geometrici del tracciato come indicato nel citato decreto ministeriale del 2001, esaminandone congiuntamente gli aspetti relativi alla visibilita', nel rispetto: dei condizionamenti territoriali esistenti; senza modifiche delle tipologie di sede previste; di tutte le altre prescrizioni di cui al presente «foglio condizioni». Tale approfondimento dovra' comunque essere contenuto all'interno della fascia di rispetto individuata dall'opera, come attualmente rappresentata sugli elaborati progettuali, e da tutti gli interventi previsti comprese le eventuali mitigazioni, e si dovra', inoltre, valutare i conseguenti, eventuali adeguamenti in termini di svincoli, viabilita' minore, accessi, ulteriori interferenze, etc. 36. Per le intersezioni a livelli parzialmente sfalsati prevedere l'adozione delle corsie specializzate per le manovre di uscita. 37. Nello sviluppo del progetto definitivo: valutare i valori di scalzamento per le pile in alveo; svolgere le verifiche di dimensionamento dei tombini in condizioni di moto permanente o vario; per i tombini minori valutare la necessita' di prevedere dispositivi a monte per la trattenuta di materiali galleggianti; per lo smaltimento delle acque di piattaforma giustificare le altezze di precipitazione assunte; per le difese idrauliche realizzate con gabbioni valutare l'idoneita' nei confronti della durabilita'. PARTE II - RACCOMANDAZIONI a) Avvalersi, per il monitoraggio ambientale, del supporto dell'ARPA Sicilia, anche attraverso la definizione di specifici protocolli e/o convenzione. b) Integrare, al fine delle verifiche di cui all'art. 185, comma 4, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, il progetto definitivo con tavole, sovrapponibili con le corrispondenti del progetto preliminare, in cui siano indicate ed evidenziate le opere, le particolarita' progettuali, le misure mitigatrici e compensative con le quali sono state rispettate, applicate ed ottemperate le prescrizioni di cui al presente «foglio condizioni», con relativa redazione della prescritta relazione specifica. Allegare, inoltre, agli stessi elaborati planimetrie - profili - sezioni. c) Valutare il tracciato esecutivo considerando la possibilita' di un futuro raddoppio della carreggiata nel tratto 2a. d) Limitare, anche con tecniche di riuso, l'utilizzo di acqua nella fase di cantiere, mentre i reflui civili ed industriali dovranno essere allontanati secondo le norme di legge, non interferendo con i corsi d'acqua. e) Considerare per gli svincoli ubicati in curva, ed in particolare per quelli di Tumminia, Villafrati sud e Manganaro, la possibilita' di modificare la geometria delle rampe relative alle immissioni ubicate in interno curva, al fine di migliorarne le condizioni di visibilita' studiando i relativi triangoli di visibilita'. Per tale fine si richiamano le indicazioni di cui al 2° periodo della prescrizione n. 35.