(all. 1 - art. 1)
                                                             Allegato

                   Al Presidente della Pepubblica

   Il comune di Vallelunga Pratameno (C1), i cui organi elettivi sono
stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 13 e 14 maggio
2007,  presenta  forme  di  ingerenza  da  parte  della  criminalita'
organizzata    che   compromettono   la   libera   determinazione   e
l'imparzialita'    degli   organi   elettivi,   il   buon   andamento
dell'amministrazione  ed  il  funzionamento  dei  servizi  con  grave
pregiudizio per lo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica.
   A  seguito  di  attivita'  investigative,  che  hanno  evidenziato
situazioni   di   diffusa   illegalita'   riconducibili  a  forme  di
condizionamento  e  di  infiltrazione  delle  locali  consorterie nei
confronti    degli   amministratori   dell'ente,   il   Prefetto   di
Caltanissetta  ha  disposto  l'accesso presso il comune di Vallelunga
Pratameno  ai  sensi  dell'art.  1,  comma  4,  del  decreto  legge 6
settembre  1982,  n.  629, convertito dalla legge 12 ottobre 1982, n.
726, per gli accertamenti di rito.
   L'esito  degli  accertamenti  svolti ha messo in risalto come, nel
tempo,  l'uso  distorto  della cosa pubblica si sia concretizzato nel
favorire   soggetti   collegati  direttamente  od  indirettamente  ad
ambienti  malavitosi,  grazie anche ad una fitta ed intricata rete di
parentele,  affinita',  amicizie  e  frequentazioni  che  lega alcuni
amministratori  e  parte dell'apparato burocratico ad esponenti delle
locali consorterie criminali od a soggetti ad esse contigue.
   In  particolare, gli aspetti di condizionamento risultano evidenti
in una serie di elementi quali:
    a)  il profilo soggettivo degli amministratori ed i loro rapporti
con la locale consorteria criminale;
    b) l'attivita' svolta dal corpo di polizia municipale;
    c)  la  vigilanza  nella  fase  di  esecuzione  degli  appalti  e
l'analisi delle imprese fiduciarie dell'ente;
    d) la gestione del servizio di assistenza agli anziani.
   In  ordine  al  primo  degli  aspetti  emarginati  la  commissione
d'accesso   ha  evidenziato  come,  sebbene  la  limitata  estensione
territoriale   dell'ente  avrebbe  dovuto  consentire  a  coloro  che
rivestono  cariche  pubbliche  di  esercitare  un  positivo controllo
sociale  sui  fatti  cittadini che minano la convivenza democratica e
danneggiano  l'economia legale e conseguentemente favorire l'adozione
di prudenziali scelte politico amministrative, soprattutto per quanto
attiene  alla  sfera  relazionale,  i  diversi  personaggi  politici,
succedutisi  negli anni alla guida dell'ente, indipendentemente dalla
loro   posizione   di  componenti  della  maggioranza  governativa  o
dell'opposizione,  non  hanno mai posto in essere una effettiva presa
di distanza dalle locali consorterie mafiose.
   Significativa  in tal senso risulta essere la posizione di uno dei
componenti   dell'organo   esecutivo  che  attualmente  svolge  anche
attivita'    imprenditoriale    e    che   oltre   a   frequentazioni
particolarmente  intense  con  esponenti  della  locale cosca risulta
essere stato condannato per turbata liberta' degli incanti.
   L'indagine   ispettiva  ha  inoltre  evidenziato  come  sia  stato
accertato   nel   corso   della   campagna   elettorale   un  diretto
coinvolgimento  di  alcuni  esponenti  di «cosa nostra» in favore del
sindaco  e  come  tale  sostegno  si  sia  rilevato  determinante per
l'affermazione dell'attuale compagine amministrativa.
   Il  sodalizio  politico  mafioso  formatosi  durante  la  campagna
elettorale   ha   infatti   condizionato   sin   da  subito  l'azione
amministrativa  dell'ente  locale, in particolare nel settore dei sub
appalti    favorendo    personaggi    legati   alle   locali   cosche
nell'affidamento di lavori e forniture.
   In  relazione  al  secondo  degli  aspetti evidenziati viene posta
l'attenzione  sulla  figura  del  comandante  dell'ufficio di polizia
municipale,  sottoposto  in  passato alla sanzione dell'avviso orale,
destinatario  di  un  provvedimento di divieto di detenzione di armi,
oltreche' condannato in primo grado per omessa denuncia di reato (con
sentenza di non doversi procedere in grado di appello per intervenuta
prescrizione del reato) che e' inoltre noto, in ambito locale, per le
continue   frequentazioni   con  soggetti  appartenenti  alle  locali
consorterie  mafiose,  condannati  anche per reati per associazione a
delinquere.
   La   commissione  d'accesso  ha  rappresentato  come  l'azione  di
prevenzione  e  contrasto degli illeciti posta in essere da parte del
corpo  di polizia da questi diretto sia stata particolarmente carente
cosi'  come  del  tutto  assente e' il rapporto di collaborazione del
citato comandante con le altre forze dell'ordine locali.
   Significativa  delle  modalita'  di  gestione  dell'ufficio  si e'
rivelata  l'analisi  del  registro  dei  verbali  delle infrazioni ai
regolamenti  comunali  ed alle ordinanze sindacali che ha evidenziato
come  alcuni  accertamenti  effettuati  da  operatori  del comando, a
carico  di  amministratori  comunali o a carico di soggetti vicini ad
ambienti  controindicati  dopo  essere  stati  registrati  sono stati
successivamente cancellati.
   L'organo  ispettivo ha messo in rilievo come scelte organizzative,
quale il conferimento del suddetto incarico, sebbene effettuate dalle
precedenti  amministrazioni, nonostante si siano rivelate palesemente
inopportune  oltre  che  non  adatte  ad  assicurare un controllo del
territorio,  non  sono  state  in  alcun modo messe in discussione da
parte  dell'attuale  amministrazione  ma  anzi  sono  state da questa
avallate.
   Anche   l'attivita'   di   verifica   disposta   con   riferimento
all'esecuzione  degli  appalti  di  lavori  affidati dalla precedente
amministrazione   ed   in  relazione  ai  quali  l'attuale  compagine
amministrativa  avrebbe  dovuto  assicurate  un'opera di vigilanza ha
consentito di accertare delle gravi irregolarita' amministrative.
   L'organo   ispettivo  ha  segnalato  come  spesso  l'attivita'  di
verifica  posta  in  essere  sia  stata  particolarmente difficoltosa
attesa, talvolta, l'assenza presso gli uffici comunali della relativa
documentazione,  condizione che, in relazione al comprovato intreccio
di   rapporti   tra   politica,   amministrazione   ed  imprenditoria
sussistente  nel  comune  di Vallelunga Pratameno, denota come l'ente
abbia,  di fatto, preventivamente rinunciato ad esercitare la propria
funzione  di  controllo,  con  cio'  consentendo  agli appaltatori di
stipulare  sub  contratti  e consentire ad ambienti controindicati di
potersi  illegittimamente  inserire negli appalti pubblici percependo
proficui guadagni.

   Elementi    sintomatici    di   un   sistema   locale   fortemente
caratterizzato da un intreccio di rapporti tra politica ed economia -
che  ha  rivelato  peraltro  una sostanziale disapplicazione da parte
dell'apparato  burocratico del protocollo di legalita' «Carlo Alberto
Dalla  Chiesa»  volto  a prevenire tentativi di infiltrazione mafiosa
nel  settore  degli  appalti  di lavori e servizi - sono emersi anche
dall'analisi  dell'elenco  delle  imprese  fiduciarie  dell'ente  per
l'affidamento di lavori.
   La  commissione  d'accesso  ha al riguardo evidenziato come, negli
anni,  l'elenco delle ditte fiduciarie, seppur formalmente rinnovato,
sia   rimasto  sostanzialmente  immutato  a  fronte  di  un'accertata
sussistenza  di  situazioni che, invece, avrebbero imposto un riesame
di  talune  delle  iscrizioni  gia'  effettuate  e come pertanto tale
condotta  omissiva  dell'amministrazione,  abbia  permesso  a  talune
aziende di continuare ad operare pur non essendo piu' in possesso dei
requisiti richiesti per l'iscrizione all'albo.
   Ancor  piu'  rappresentativa di tale stato di cose e' la richiesta
che  l'ente  locale  ha  formulato  alla Prefettura di Caltanissetta,
solamente  dopo  l'avvio  delle  operazioni di accesso, per acquisire
informazioni  antimafia  nei  confronti dei soggetti da iscrivere, in
sede di aggiornamento, nell'albo di fiducia dell'ente.
   L'organo  ispettivo  ha  messo  in rilievo che la comparazione tra
l'elenco di ditte allegato alla predetta richiesta e quello acquisito
in  sede  di accesso evidenzia una consistente diminuzione del numero
delle  societa'  iscritte  oltre all'assenza di alcune aziende locali
che  nel  2008  hanno  effettuato  lavori per l'ente. Peraltro tra le
ditte  non  presenti nel nuovo elenco se ne rinvengono alcune nei cui
confronti  la  richiesta di informazioni antimafia avrebbe comportato
l'emissione  da  parte  della Prefettura di un provvedimento positivo
per  la  sussistenza  di  cause  ostative. Tale circostanza, valutata
assieme  agli  altri aspetti dell'intera vicenda, mette in rilievo la
consapevolezza  da  parte  dell'ente  di  aver  intrattenuto rapporti
contrattuali   con  imprese  prive  dei  requisiti  prescritti  dalla
normativa  antimafia  al  punto  di  non  aver  mai avanzato nei loro
confronti,   prima  dell'accesso,  una  richiesta  formale  ai  sensi
dell'art. 10 del d.P.R. n. 252/1998.
   Significativa  e'  inoltre la vicenda relativa all'istituzione del
servizio   assistenziale   e   l'affidamento   dello  stesso  ad  una
cooperativa,   unica   partecipante   alla   gara,   che   al   tempo
dell'aggiudicazione del servizio era amministrata da persona indagata
per  associazione  per  delinquere  ed altre tipologie di reati. Tale
cooperativa  ha  inoltre operato in associazione temporanea d'imprese
con  altre societa', a loro volta vicine ad ambienti controindicati e
risulta  aver avviato al lavoro soggetti collegati a vario titolo con
elementi delle locali cosche.
   L'organo  ispettivo  ha  rappresentato  come  molteplici  elementi
evidenzino  che  la  procedura  in  esame  non  abbia apportato alcun
vantaggio  per  l'ente  locale  atteso  che,  per  l'affidamento  del
servizio,  il  comune  si  e'  di  fatto spogliato di un immobile del
patrimonio pubblico per il quale era stata prevista la corresponsione
di   un   canone   mensile  che  tuttavia,  per  espressa  previsione
contrattuale,  avrebbe  dovuto  essere  corrisposto  sotto  forma  di
ammortamento  mensile,  attraverso  migliorie  strutturali, di cui si
sarebbe dovuta fare carico la stessa cooperativa.
   Tale   ammortamento,   che   si  sarebbe  dovuto  esaurire  in  35
mensilita',  non ha in realta' mai avuto fine essendo stato rinnovato
fino  a  tutto  il  mese  di  ottobre  2008  e  conseguentemente, per
l'effetto,  il comune non ha in alcun modo introitato quanto pattuito
mentre  il privato, pur senza aver di fatto sostenuto alcun onere, in
quanto  non  ha  assolto  l'obbligo  di  migliorare  la struttura, ha
peraltro  incassato le rette dei degenti non provvedendo nemmeno alla
manutenzione     ordinaria     dell'immobile,     considerato     che
l'amministrazione    ha    recentemente   formulato   due   richieste
all'assessorato regionale delle politiche sociali al fine di ottenere
il  finanziamento  per  lavori da effettuare presso la struttura che,
come  si  legge  nella  relativa  documentazione,  risulta  essere in
cattivo stato di manutenzione e con impianti fatiscenti.
   L'inosservanza del principio di legalita' nella gestione dell'ente
e  l'uso  distorto delle pubbliche funzioni incide in modo fortemente
negativo  sulle  legittime  aspettative  della  popolazione ad essere
garantita  nella  fruizione  dei  diritti  fondamentali,  minando  la
fiducia dei cittadini nella legge e nelle istituzioni.
   In   relazione  alla  presenza  ed  all'estensione  dell'influenza
criminale,   si   rende  necessario  che  la  durata  della  gestione
commissariale sia determinata in diciotto mesi.
   Ritenuto  pertanto  che ricorrano le condizioni per l'adozione del
provvedimento  di  cui all'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto
2000,  n.  267,  si propone lo scioglimento del consiglio comunale di
Vallelunga Pratameno (Caltanissetta).
    Roma, 23 luglio 2009
                                     Il Ministro dell'interno: Maroni