(Allegato)
                                                             Allegato 
 
                   Al Presidente della Repubblica 
 
    Il comune di Furnari (Messina), i cui organi elettivi sono  stati
rinnovati nelle consultazioni amministrative del 13 e 14 maggio 2007,
presenta forme di ingerenza da parte della  criminalita'  organizzata
tali da determinare una alterazione del  procedimento  di  formazione
della  volonta'  degli  organi  elettivi  ed  amministrativi   e   da
compromettere     il     buon     andamento     e     l'imparzialita'
dell'amministrazione nonche' il funzionamento dei servizi, con  grave
e perdurante pregiudizio per lo stato dell'ordine e  della  sicurezza
pubblica. 
    Le origini e gli sviluppi della  criminalita'  organizzata  nella
provincia  di  Messina,  con  specifico  riguardo  alle  associazioni
mafiose esistenti nella zona tirrenica del territorio  provinciale  e
nell'ambito di  queste  al  gruppo  dei  «Mazzarroti»,  operante  nel
comprensorio in cui ricade il comune di Furnari, e'  segnalata  sulla
base di specifiche risultanze investigative. 
    Da alcune di queste, acquisite nel corso di recenti operazioni di
polizia giudiziaria, e'  emerso  in  particolare  l'interesse  di  un
esponente di spicco del gruppo citato, attualmente tratto in  arresto
a seguito  di  una  indagine  avviata  dalla  Direzione  distrettuale
antimafia di Messina, nei  confronti  delle  elezioni  amministrative
svoltesi a Furnari il 13 e 14 maggio 2007, di cui sarebbe riuscito  a
determinare il risultato finale. 
    A seguito di  tali  circostanze,  il  Prefetto  di  Messina,  con
provvedimento del 5 marzo 2009, ha disposto la  costituzione  di  una
commissione ispettiva per gli accertamenti di rito presso  il  comune
di Furnari ai sensi  dell'art.  1,  comma  4,  del  decreto  legge  6
settembre 1982, n. 629, convertito dalla legge 12  ottobre  1982,  n.
726, cosi' come integrato dalla legge 15 novembre 1988, n. 486. 
    Ad esito degli accertamenti effettuati, la commissione incaricata
dell'accesso  ha  depositato  in  data  7  agosto  2009  le   proprie
conclusioni, sulle cui risultanze il Prefetto di Messina, sentito  il
comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza  pubblica  integrato
con la partecipazione del  Procuratore  della  Repubblica  presso  il
Tribunale  di  Barcellona  Pozzo  di  Gotto,  ha  redatto  l'allegata
relazione,  in  data  21  settembre  2009,  che   costituisce   parte
integrante  della  presente  proposta,  in  cui  si  da'  atto  della
sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti
diretti e indiretti degli amministratori locali con  la  criminalita'
organizzata di tipo mafioso  e  su  forme  di  condizionamento  degli
stessi, riscontrando pertanto i presupposti per lo  scioglimento  del
consiglio comunale. 
    Gli accertamenti svolti  hanno  confermato  gli  elementi  emersi
durante le indagini investigative in ordine all'influenza  esercitata
da esponenti della locale consorteria sulla libera determinazione del
voto, in particolare con le pressioni  esercitate  su  un  dipendente
comunale in grado di «dirottare  12  voti»  a  favore  del  candidato
sindaco risultato poi eletto. Il Prefetto  di  Messina  ha  messo  in
risalto  come  i  numerosi  collegamenti  diretti  ed  indiretti  tra
appartenenti  al   gruppo   mafioso   dei   c.d.   «Mazzarroti»   con
amministratori locali abbiano condotto ad un uso distorto della  cosa
pubblica, che si e' concretizzato  nel  favorire  soggetti  collegati
direttamente od indirettamente ad ambienti malavitosi,  grazie  anche
ad una fitta ed intricata rete di parentele,  affinita',  amicizie  e
frequentazioni che lega alcuni amministratori o loro stretti  parenti
ad esponenti delle locali consorterie criminali od a soggetti ad esse
contigui. 
    Gli aspetti di condizionamento emergono da un  esame  complessivo
della situazione di fatto, da  cui  risulta,  insieme  a  profili  di
continuita'  tra  l'attuale  consiliatura  e  le   precedenti,   come
nell'amministrazione comunale si siano radicate anomalie  procedurali
nonche' illegittimita' gravi, i cui esiti hanno spesso oggettivamente
favorito  soggetti  direttamente  o  indirettamente  collegati   alla
criminalita' organizzata. 
    In particolare,  si  evidenziano  analiticamente  di  seguito  le
principali anomalie riscontrate: 
      a) il positivo esito  dell'intervento  di  un  appartenente  al
gruppo dei «Mazzarroti» per sostenere l'elezione dell'attuale sindaco
di Furnari trova  conferma  nell'assegnazione  dei  lavori  di  somma
urgenza  conseguenti  agli  eventi   alluvionali   verificatisi   nel
territorio del comune di Furnari nel  dicembre  2008  e  nel  gennaio
2009. 
    Al riguardo viene rilevato che, in tale circostanza,  il  sindaco
ha scelto direttamente le ditte che dovevano effettuare i  lavori  di
ripristino della viabilita' e delle  condizioni  di  sicurezza,  gran
parte dei  quali  sono  stati  eseguiti  da  imprese  che  presentano
elementi  di  collegamento  con  soggetti  coinvolti  nell'operazione
«Vivaio» o comunque con precedenti anche per associazione mafiosa,  e
che l'assegnazione degli incarichi in alcuni casi e'  avvenuta  senza
tener conto dell'iscrizione alla Camera di commercio e  del  tipo  di
attivita' richiesta. 
    In proposito, nessun elenco  o  albo  di  imprese  e'  mai  stato
istituito presso il comune di Furnari. 
    L'assoluta arbitrarieta' nella scelta dell'impresa cui affidare i
lavori e' stata  riscontrata  anche  nel  caso  dell'affidamento  dei
lavori di manutenzione  delle  caldaie  degli  edifici  comunali  per
l'anno 2008, assegnati alla  ditta  del  figlio  di  quel  dipendente
comunale  che  dalle  indagini  eseguite  risulta   destinatario   di
pressioni elettorali a favore del sindaco in carica; 
      b) per quanto concerne la vicenda inerente il progetto  di  una
locale discarica di inerti  da  realizzarsi  in  contrada  Merlo  del
comune di  Furnari,  sono  evidenziate  anomalie  riconducibili  alla
titolarita' dei terreni, sui quali dovrebbe realizzarsi la  discarica
e all'individuazione dei terreni medesimi, per indiretti collegamenti
a soggetti prevenuti  o  indagati  per  associazione  mafiosa.  Sotto
l'attuale  consiliatura  il  progetto  e'  fermo   presso   l'Agenzia
regionale dei rifiuti e delle acque di Palermo al fine di ottenere le
prescritte autorizzazioni e non  figura  nel  piano  triennale  delle
opere pubbliche del triennio 2009/2011. 
      c) in relazione alla pratica di trasferimento  di  residenza  a
Furnari di una donna notoriamente conosciuta quale convivente con  un
pregiudicato  mafioso,  viene  rilevato   che   la   vicenda   appare
sintomatica  del   condizionamento   della   responsabile   dell'area
demografica del comune; 
      d) completamente contrario  ai  principi  di  legalita'  appare
l'accesso agli uffici  e  agli  atti  del  comune  di  un  dipendente
dell'A.R.P.A. di Palermo, attualmente privo di incarico formale; 
      e) e' stata evidenziata la complessa vicenda della  gestione  e
manutenzione dell'impianto centralizzato di  depurazione  sito  nella
contrada di Bazia del comune di Furnari da giugno 2001 a maggio  2009
da parte di  una  impresa,  il  cui  titolare  e'  stato  vicino  per
parentele ad elemento di spicco del clan mafioso dei  barcellonesi  e
piu' volte denunciato per associazione per delinquere di tipo mafioso
ed altro, ucciso da diversi colpi di arma da  fuoco  nel  giugno  del
2001. Il suddetto titolare risulta in  rapporti  con  un  consigliere
comunale  di  maggioranza   dell'attuale   amministrazione   e   gia'
consigliere di minoranza nella precedente  amministrazione,  sul  cui
conto sono ipotizzati  collegamenti  indiretti  con  la  criminalita'
organizzata. 
    Dopo una serie di  proroghe,  rinnovi  ed  un  periodo  di  fermo
impianto, nel giugno 2007 la ditta in argomento si e' aggiudicata  di
nuovo l'appalto, a seguito di una gara inadeguatamente pubblicizzata,
contratto rinnovato con deliberazione di giunta nel giugno  2009.  E'
da segnalare  che  pur  in  presenza  di  un  malfunzionamento  degli
impianti, l'amministrazione comunale ha comunque proceduto  a  pagare
alla ditta il corrispettivo previsto senza contestare rilievi. 
    In sintesi, dagli elementi raccolti si evince che fino al  maggio
2009, quando e' stata aggiudicata la recente gara di appalto  per  la
gestione del  depuratore  ad  altra  impresa,  si  e'  verificato  un
oggettivo  fenomeno  di  interferenza  e   di   condizionamento   del
responsabile pro tempore dell'area tecnica del comune di  Furnari  da
parte della criminalita' organizzata, attraverso la ditta che  si  e'
occupata della gestione del depuratore; 
      f)  quanto  alla  realizzazione  del   complesso   residenziale
«Kallipoli» nella contrada Piana di Tonnarella  di  Furnari,  che  ha
dato tra l'altro luogo ad un procedimento penale instaurato presso la
Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, la commissione
di  accesso  ha  evidenziato  una   inconcepibile   assenta   mancata
conoscenza  da  parte  dei  competenti  organi   dell'amministrazione
comunale, almeno fino al 25 settembre 2008, dell'avanzato  stato  dei
lavori presso  il  complesso  edilizio,  nonostante  la  mancanza  di
apposita autorizzazione. Dagli  accertamenti  espletati  dal  Comando
provinciale dei Carabinieri  emerge  una  condotta  antigiuridica  da
parte dell'ufficio  tecnico  comunale  e  del  suo  responsabile  pro
tempore, nei cui confronti tra l'altro e' instaurato per la  medesima
vicenda un procedimento penale, nonche' elementi  di  responsabilita'
anche a carico del sindaco e del segretario comunale. Nella  medesima
informativa dei Carabinieri viene segnalato come non possa escludersi
un oggettivo fenomeno di interferenza e di condizionamento del citato
responsabile  dell'area   tecnica   da   parte   della   criminalita'
organizzata attraverso i  contatti  dell'amministratore  unico  della
ditta che ha realizzato il suddetto  complesso  residenziale  con  un
pregiudicato, indicato quale elemento di  spicco  della  criminalita'
comune ed organizzata; 
      g) quanto all'annosa  vicenda  riguardante  l'assegnazione  dei
capannoni comunali esistenti nell'area artigianale, la  relazione  ha
evidenziato che anche l'attuale amministrazione e' rimasta inerte  di
fronte alle situazioni  di  abusiva  occupazione  e/o  di  morosita',
contribuendo a mantenere la disponibilita' degli stessi a  favore  di
ditte aventi collegamenti  riconducibili  alla  malavita  organizzata
locale, anche a fronte delle richieste di assegnazione dei  capannoni
comunali avanzate invano da anni da  parte  di  altre  imprese  della
zona. 
    Dagli accertamenti espletati emerge una forma di  condizionamento
da parte della criminalita' organizzata del responsabile pro  tempore
dell'area tecnica, da cui e' scaturita  la  compromissione  del  buon
andamento  e  della  imparzialita'  dell'azione  dell'amministrazione
comunale; emergono inoltre condotte  omissive  ed  antigiuridiche  da
parte dello stesso funzionario e dell'attuale sindaco di Furnari. 
    Le vicende analiticamente esaminate fanno rilevare la sussistenza
di comportamenti nei procedimenti amministrativi volti  a  perseguire
fini diversi da quelli istituzionali, con pregiudizio per l'interesse
generale, che deve orientare l'azione amministrativa del comune. 
    Ritengo pertanto che, sulla base di tali elementi,  ricorrano  le
condizioni per  l'adozione  del  provvedimento  di  scioglimento  del
consiglio comunale di Furnari (Messina) ai sensi  dell'art.  143  del
decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, come sostituito dall'art.
2, comma 30, della legge 15 luglio 2009,  n.  94,  con  l'affidamento
della gestione dell'ente locale ad una commissione straordinaria, per
rimuovere gli effetti delle predette anomalie, anche in virtu'  degli
speciali poteri di cui all'art. 145 del medesimo decreto legislativo. 
    In  relazione  alla  presenza  ed  all'estensione  dell'influenza
criminale,  si  rende  necessario  che  la  durata   della   gestione
commissariale sia determinata in diciotto mesi. 
      Roma, 25 novembre 2009 
 
                                                  Il Ministro: Maroni