(Allegato)
                                                             ALLEGATO 
 
 
RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO 
 
1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE 
"nome del medicinale" 150 mg compresse /  capsule  rigide  "nome  del
medicinale" 300 mg compresse 
 
2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Una  compressa  /  capsula
contiene: 
principio attivo: litio carbonato 150 / 300 mg 
Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere 6.1. 
 
3. FORMA FARMACEUTICA Compresse / Capsule rigide 
 
4. INFORMAZIONI CLINICHE 
4.1 Indicazioni terapeutiche 
Profilassi e trattamento  degli  stati  di  eccitazione  nelle  forme
maniacali e ipomaniacali e  degli  stati  di  depressione  o  psicosi
depressive croniche delle psicosi maniaco-depressive. 
Cefalea a grappolo solo in  soggetti  che  non  rispondano  ad  altra
terapia, a causa del basso indice terapeutico del litio carbonato. 
 
4.2 Posologia e modo di somministrazione 
Il dosaggio deve essere definito su  base  individuale  in  relazione
alla litiemia, alla tolleranza del paziente e alla  risposta  clinica
individuale. 
Adulti e adolescenti: 300 mg da 2 a 6 volte al giorno,  somministrati
ad intervalli regolari. 
Le dosi massime vanno impiegate nella terapia di attacco delle  forme
gravi, le minime nella terapia di mantenimento profilattico. 
E' sempre necessario iniziare la terapia con basse dosi di farmaco  e
titolare la dose in base alla misurazione della litiemia. 
Se la terapia con sali di litio viene utilizzata nel  range  di  eta'
12-18 anni oltre le  usuali  cautele  e  raccomandazione,  la  durata
dovrebbe essere relativamente breve e continuata solo in presenza  di
inequivocabili segni di risposta clinica al farmaco. 
 
4.3 Controindicazioni 
Ipersensibilita'  al  principio  attivo  o  ad  uno  qualsiasi  degli
eccipienti. 
I sali di litio sono controindicati in: 
 
- patologie cardiache, 
- insufficienza renale, 
- grave stato di debilitazione, 
- aumentata deplezione di sodio, 
- trattatamento concomitante con diuretici. 
- gravidanza accertata o presunta e  nell'allattamento  (vedere  par.
4.6). 
 
La sicurezza e l'efficacia dei sali di litio nei bambini sotto  i  12
anni non e' stata ancora stabilita, pertanto l'uso in  tali  pazienti
non e' consigliato, salvo diverso parere dello specialista. 
 
4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego 
I  sali  di  litio  hanno  un  basso  indice  terapeutico   (rapporto
terapeutico/tossico  ristretto)  e  quindi  non   dovrebbero   essere
prescritti  se  non  e'  possibile  controllarne  la   concentrazione
ematica. 
E' sempre necessario iniziare la terapia con basse dosi di farmaco  e
titolare la dose in base alla misurazione della litiemia. 
All'inizio  della  terapia  e'  consigliabile  effettuare  la   prima
determinazione  della  litiemia   al   raggiungimento   dello   stato
stazionario, cioe' dopo 4-8 giorni l'inizio della terapia stessa,  su
di un campione ematico prelevato a distanza di 10-12 ore  dall'ultima
somministrazione. 
Ripetere poi la misurazione della litiemia ogni settimana finche'  la
posologia non resti costante per altre quattro settimane, e poi  ogni
tre mesi. 
Aggiustamenti della dose devono essere effettuati  per  mantenere  la
litiemia nell'intervallo 0,4-1 mEq/litro. 
Per il trattamento  della  mania  acuta  sono  di  solito  necessarie
concentrazioni plasmatiche comprese tra 0,8 e 1 mEq/litro. 
La  prevenzione  delle  ricorrenze  e'  generalmente  realizzata  con
concentrazioni plasmatiche comprese tra  0,6  e  0,75  mEq/litro,  ma
alcuni pazienti sono controllati anche da concentrazioni  piu'  basse
pari a 0,4-0,6 mEq/litro. 
E' necessario monitorare la litiemia e lo stato clinico del  paziente
dopo ogni incremento di dose ed effettuare controlli costanti durante
tutta la durata della terapia ed in particolare in caso  di  malattie
intercorrenti (incluse le infezioni del tratto urinario),  alternanza
di fasi maniacali e depressive,  introduzione  di  nuovi  farmaci,  e
cambiamenti nella dieta  con  modifiche  nell'assunzione  di  sali  e
liquidi. 
La  biodisponibilita'  varia  molto   nelle   diverse   preparazioni:
sostituire  una  preparazione  con  un'altra   richiede   le   stesse
precauzioni dell'inizio del  trattamento  attenti  monitoraggi  della
litiemia, conseguenti aggiustamenti della dose e la valutazione dello
stato clinico del paziente da parte del medico. 
Prima di iniziare la terapia  con  sali  di  litio  e'  consigliabile
valutare la funzionalita' cardiaca, renale  e  tiroidea.  Tali  prove
dovranno essere ripetute periodicamente in corso di terapia. 
Preesistenti  lievi  disturbi   della   tiroide   non   costituiscono
necessariamente una controindicazione al trattamento con  litio;  ove
esista ipotiroidismo la funzionalita'  tiroidea  va  controllata  sia
durante la fase di attacco sia durante il mantenimento.  In  caso  di
manifestazione di ipotiroidismo in corso  di  terapia,  e'  opportuno
effettuare un' idonea terapia sostitutiva con ormoni tiroidei. 
La funzionalita' renale e tiroidea dovrebbero essere controllate ogni
6-12 mesi in regimi stabili (salvo diversa prescrizione medica). 
Durante la terapia con litio, i pazienti devono essere  sottoposti  a
regolare monitoraggio con controllo della crasi ematica; 
La terapia con litio deve essere utilizzata con cautela  in  pazienti
con  patologie  cardiovascolari  o  con  una  storia  famigliare   di
prolungamento dell'intervallo QT. 
La terapia con  litio  non  deve  essere  iniziata  in  pazienti  con
insufficienza renale (vedere par. 4.3). 
Durante  la  terapia  con  sali  di  litio,  graduali  o   improvvise
variazioni della funzione renale,  anche  se  entro  limiti  normali,
indicano la necessita' di rivedere il trattamento. 
La terapia con sali di litio non e' consigliata in pazienti con morbo
di Addison o altre condizioni associate a deplezione di  sodio  e  in
pazienti gravemente debilitati o disidratati, 
La tossicita' del litio e' aumentata dalla deplezione di sodio. 
Una diminuzione della tollerabilita' al litio puo' essere causata  da
una disidratazione corporea (profusa sudorazione,  diarrea,  vomito);
in questi casi i pazienti devono essere  avvertiti  di  aumentare  la
somministrazione di sali e liquidi e di avvisare il medico. Nel  caso
in  cui  ai  disturbi  suddetti  si   accompagni   un'infezione   con
temperatura elevata e' consigliabile una temporanea  riduzione  della
dose o interruzione del trattamento sempre  sotto  stretto  controllo
medico. 
Una ridotta  escrezione  renale  del  litio  e'  stata  osservata  in
pazienti con fibrosi cistica. Particolari cautele nell'individuazione
della dose di litio devono essere adottate nei pazienti con miastenia
grave per evitare esacerbazioni della patologia. 
Data la potenziale teratogenicita' del litio,  e'  consigliato  nelle
donne fertili di effettuare un test di gravidanza prima  di  iniziare
la terapia (vedere par. 4.3 e 4.6). 
I pazienti dimessi da strutture sanitarie e i loro  familiari  devono
essere informati della necessita', che se si presentassero i seguenti
sintomi  che  rappresentano  indicatori  precoci  di  tossicita'  del
farmaco: diarrea,  nausea,  vomito,  dolori  addominali,  sonnolenza,
perdita  della  coordinazione  muscolare,  sedazione,  tremori  fini,
debolezza  muscolare,  sensazione  di   freddo,   devono   consultare
immediatamente il medico e sospendere la terapia. 
E'  compito  dello  specialista  informare  il  medico  di  base  del
trattamento al quale il paziente e' sottoposto. 
Sospendere l'assunzione  di  litio  almeno  una  settimana  prima  di
iniziare  una  terapia  elettroconvulsiva  (ECT)  e   riprendere   il
trattamento con il litio alcuni giorni dopo  il  completamento  della
stessa. 
Inoltre, la terapia con litio dovrebbe essere sospesa 24 ore prima di
interventi chirurgici maggiori, in quanto la ridotta clearance renale
associata all'anestesia puo' portare ad accumulo di litio. La terapia
con litio deve essere ristabilita il piu' velocemente possibile  dopo
l'intervento. 
Anche se non ci sono prove chiare di sintomi da astinenza  o  psicosi
da rimbalzo, l'interruzione brusca del litio aumenta  il  rischio  di
ricaduta. Se il trattamento deve essere  sospeso,  la  dose  dovrebbe
essere ridotta gradualmente  nell'arco  di  qualche  settimana  sotto
stretto controllo medico;  i  pazienti  dovrebbero  essere  messi  in
guardia sulla  possibilita'  di  ricaduta  in  caso  di  interruzione
brusca. 
Il litio puo'  prolungare  l'effetto  dei  bloccanti  neuromuscolari.
Pertanto questi farmaci  dovranno  essere  sempre  somministrati  con
precauzione ai pazienti ai quali e' somministrato  il  litio  (vedere
par. 4.5). 
A cura del titolare: In relazione alla composizione  del  medicinale,
inserire le eventuali avvertenze relative agli eccipienti 
 
4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazioni 
• Antipsicotici 
L'associazione con clozapina, aloperidolo o  fenotiazine  provoca  un
aumento del rischio di effetti avversi  extrapiramidali  e  possibile
neurotossicita' (associazione da evitare). 
L'associazione con  sulpiride  provoca  un  aumento  del  rischio  di
effetti avversi extrapiramidali (associazione da evitare). 
L'associazione con sertindolo e tioridazina provoca  un  aumento  del
rischio di aritmie ventricolari. 
L'associazione  con   aloperidolo   puo'   provocare   una   sindrome
encefalopatia; un tale evento (caratterizzato da debolezza, letargia,
febbre, tremori, convulsioni,  confusione,  sintomi  extrapiramidali,
leucocitosi), seguito da un  irreversibile  danno  cerebrale,  si  e'
verificato in alcuni pazienti trattati con  litio  contemporaneamente
ad aloperidolo. Benche'  non  sia  stata  sicuramente  stabilita  una
relazione   causale   tra   questi   eventi   e    la    concomitante
somministrazione di litio e  aloperidolo,  i  pazienti  sottoposti  a
questa terapia combinata devono essere attentamente controllati  onde
svelare prontamente i primi segni di neurotossicita' che impongono la
sospensione immediata del  trattamento.  Esiste  la  possibilita'  di
simili reazioni con altri medicinali antipsicotici. 
L'associazione  con  antipsicotici  puo'  mascherare  i  sintomi   di
tossicita' del litio, in quanto essi possono  prevenire  l'insorgenza
della  nausea,  la  quale   rappresenta   uno   dei   primi   sintomi
dell'intossicazione da litio. 
 
• Antidepressivi 
L'associazione  con  venlafaxina  puo'  provocare  un  aumento  degli
effetti  serotoninergici  del  litio  L'associazione  con   inibitori
selettivi della ricaptazione della  serorotonina  puo'  provocare  un
aumento del rischio di effetti sul sistema nervoso centrale. 
L'associazione  con  antidepressivi  triciclici  puo'  provocare   un
aumento del rischio di tossicita' da litio.  Inoltre,  sintomi  quali
diarrea,  confusione,  tremori  e  agitazione  sono  stati  osservati
durante la  terapia  combinata  litio  e  inibitori  selettivi  della
ricaptazione della serotonina (SSRI). 
 
• Metildopa 
L'associazione  con  metildopa  puo'  determinare  un  aumento  della
tossicita' del litio (neurotossicita'), anche in presenza  di  valori
di litiemia compresi nell'intervallo terapeutico. 
 
• Antiepilettici 
Fenomeni di neurotossicita' sono  stati  osservati  in  seguito  alla
somministrazione  combinata   di   litio   con   antiepilettici   (in
particolare fenitoina, fenobarbital e carbamazepina). 
 
• Alcool 
L'assunzione concomitante di alcool puo' causare un aumento del picco
plasmatico del litio. 
 
• ACE inibitori 
L'associazione  con  ACE  inibitori  puo'  provocare  una   riduzione
dell'eliminazione di litio, con conseguente aumento della litiemia. 
 
• Antiaritmici 
L'uso concomitante di amiodarone puo' provocare insorgenza di aritmie
ventricolari (associazione sconsigliata). 
 
• Antagonisti del recettore dell'angiotensina II 
L'associazione con antagonisti  del  recettore  dell'angiotensina  II
puo'  provocare  una  riduzione  dell'eliminazione  di   litio,   con
conseguente aumento della litiemia. 
 
• Calcioantagonisti 
L'uso concomitante di calcio-antagonisti (in particolare verapamil  e
diltiazem) puo'  determinare  neurotossicita',  senza  aumento  della
concentrazione  plasmatica  di  litio,  con  sintomi  quali  atassia,
tremori, nausea, vomito, diarrea e tinnito. 
 
• Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei (FANS) 
Farmaci  antinfiammatori  non  steroidei   (diclofenac,   ibuprofene,
indometacina, acido menefamico, naproxene, ketorolac ,  piroxicam  ed
inibitori selettivi della COX2)  riducono  la  clearance  del  litio,
producendo un aumento della  litiemia  con  conseguente  aumento  del
rischio di tossicita' (associazione da evitare). 
Durante l'assunzione concomitante di  nimesulide,  la  litiemia  deve
essere attentamente monitorata. 
 
• Farmaci Antinfiammatori Steroidei (Corticosteroidi): 
L'assunzione  concomitante  di  corticosteroidi  provoca   ritenzione
idrosalina, con conseguente aumento della litiemia. 
 
• Diuretici 
L'assunzione concomitante  di  diuretici  dell'ansa  e  di  tiazidici
provoca una riduzione dell'eliminazione di litio  con  aumento  della
litiemia e rischio di tossicita'. 
L'associazione con diuretici  osmotici,  acetazolamide,  amiloride  e
triamterene   (significativo   in   particolare   con   amiloride   e
triamterene) puo' provocare un aumento dell'escrezione di litio. 
In particolare, la  somministrazione  di  un  diuretico  tiazidico  a
pazienti stabilizzati in terapia con litio determina dopo 3-5  giorni
un aumento della litiemia. 
Minori variazioni della litiemia sono state osservate con i diuretici
dell'ansa  (furosemide,  bumetanide  ed   acido   etacrinico),   cio'
nonostante, i pazienti in terapia con tale associazione devono essere
attentamente controllati. 
Evidenze scientifiche suggeriscono che se un paziente in  trattamento
con litio deve iniziare una terapia con diuretici, la dose  di  litio
dovrebbe essere ridotta dal 25 al 50%  e  la  litiemia  misurata  due
volte a settimana. 
L'indapamide ed il litio non devono essere usati in concomitanza  per
una  possibile  tossicita'  del  litio  conseguente  ad  una  ridotta
clearance renale. 
I diuretici risparmiatori di potassio non aumentano la litiemia. 
 
• Metoclopramide 
L'associazione con metoclopramide provoca un aumento del  rischio  di
effetti extrapiramidali. 
 
• Metronidazolo: 
L'associazione con metronidazolo provoca un aumento della litiemia 
 
• Aminofillina e Mannitolo: 
L'associazione con aminofillina e mannitolo comporta una  diminuzione
della litiemia. 
Riduzione della concentrazione plasmatica e  aumento  dell'escrezione
urinaria di litio  sono  state  osservate  in  seguito  alla  terapia
combinata con clorpromazina, acetazolamide, xantine,  urea  e  agenti
alcalinizzanti come il sodio bicarbonato. 
Aumenti  significativi  del  consumo  di  caffe'  possono  portare  a
diminuzioni nella concentrazione plasmatica del litio. 
Il litio puo'  prolungare  l'effetto  dei  bloccanti  neuromuscolari.
Pertanto questi farmaci dovranno essere somministrati con precauzione
ai pazienti in terapia con litio. 
 
4.6 Gravidanza e allattamento 
Il litio puo' causare danni al feto; il litio e'  escreto  nel  latte
materno. 
Pertanto, il medicinale e'  controindicato  in  caso  di  gravidanza,
accertata o presunta, e durante l'allattamento. 
Le donne in eta' fertile devono  effettuare  un  test  di  gravidanza
prima di iniziare la terapia con sali di litio. 
Le donne in eta' fertile che siano gia' in terapia con sali di  litio
e vogliano predisporre una gravidanza devono interrompere la  terapia
scalando gradualmente la dose, sotto stretto  controllo  medico,  per
evitare la comparsa di ricadute (vedere par. 4.4) 
Dopo pochi giorni dal parto e' consigliabile,  sempre  sotto  stretto
controllo medico, riprendere la terapia a basse  dosi  per  l'aumento
del rischio di episodi maniacali  e  di  ricadute  nel  periodo  post
partum, evitando accuratamente l'allattamento al seno. 
 
4.7  Effetti  sulla  capacita'  di  guidare  veicoli  e  sull'uso  di
macchinari 
Il litio puo' alterare la capacita' mentale o fisica. 
"nome del medicinale" compromette la capacita' di guidare  veicoli  o
di usare macchinari. 
Avvertire i pazienti che conducono attivita' che richiedono prontezza
di riflessi. 
 
4.8 Effetti indesiderati 
L'insorgenza  e  la  severita'  degli   effetti   indesiderati   sono
generalmente correlati ai livelli plasmatici, alla velocita'  con  la
quale si  raggiunge  il  picco  plasmatico  e  al  diverso  grado  di
sensibilita' al litio del singolo paziente. Generalmente  sono  tanto
piu' gravi quanto piu'  alta  e'  la  concentrazione  plasmatica  del
farmaco. 
La litiemia deve essere, dunque, monitorata regolarmente  durante  la
terapia per controllare che non  si  raggiungano  livelli  plasmatici
associati ad un aumento della tossicita'. 
Tuttavia  alcuni  pazienti  possono   avere   livelli   di   litiemia
considerati tossici e  non  presentare  alcun  segno  di  tossicita';
altri,   al   contrario,   possono   sviluppare    tossicita'    alle
concentrazioni terapeutiche. 
Generalmente,  effetti  indesiderati  si  manifestano  con   maggiore
frequenza quando si raggiungono livelli plasmatici  superiori  a  1,5
mEq/litro, ma possono  verificarsi  anche  per  concentrazioni  di  1
mEq/litro, in particolare negli anziani. Per questi  motivi,  sebbene
le  concentrazioni  plasmatiche   ritenute   ragionevolmente   sicure
rientrino  nell'intervallo:  0,4-1,25   mEq/litro,   e'   preferibile
mantenere la litiemia all'interno dell'intervallo 0,4-1 mEq/litro. 
Leggeri tremori alle mani,  poliuria  e  una  sete  moderata  possono
presentarsi all'inizio della terapia della fase maniacale acuta e  un
malessere generale  puo'  manifestarsi  durante  i  primi  giorni  di
somministrazione. Tali effetti indesiderati  generalmente  scompaiono
con la prosecuzione del trattamento o con  una  temporanea  riduzione
della dose del farmaco. Se persistono e' necessario  interrompere  il
trattamento. 
Durante le ventiquattro ore successive alla prima somministrazione di
litio, si puo' avere un aumento dell'escrezione  urinaria  di  sodio,
potassio e di  mineralcorticoidi.  Successivamente,  l'escrezione  di
potassio si normalizza e  si  puo'  aver  ritenzione  di  sodio,  per
aumentata  secrezione  di  aldosterone,  con  la  comparsa  di  edema
pretibiale. Anche questi effetti indesiderati scompaiono  normalmente
in pochi giorni. Tuttavia, la terapia con litio puo' determinare  una
progressiva  diminuzione  della  capacita  del  rene  di  concentrare
l'urina con possibile  insorgenza  di  diabete  insipido  di  origine
nefrogena. 
Diarrea, nausea, vomito,  dolori  addominali,  sonnolenza,  debolezza
muscolare, incoordinazione motoria, sedazione, secchezza fauci  della
bocca, sensazione di freddo, rallentamento della  parola  e  nistagmo
sono i primi segni di intossicazione da litio e possono verificarsi a
livelli plasmatici inferiori a 2 mEq/litro. A piu'  alti  livelli  di
litiemia,  i  sintomi  possono  progredire  rapidamente.  Si  possono
manifestare iperriflessia, atassia, vertigini, tinnito, annebbiamento
della  vista  ed  intensa  poliuria.  Livelli  plasmatici  di   litio
superiori a 3 mEq/litro possono produrre un complesso quadro clinico,
coinvolgendo vari organi e apparati fino ad  esitare  in  convulsioni
generalizzate, insufficienza  circolatoria  acuta,  stupore,  coma  e
morte. 
In  corso  di  terapia  sono  stati  segnalati  i  seguenti   effetti
indesiderati: 
Patologie  del  sistema  nervoso:   assenze,   attacchi   epilettici,
difficolta' della parola, stordimento, vertigini, incontinenza  delle
urine  e  delle  feci,  sonnolenza,  stanchezza,  letargia,   ritardi
psicomotori,  confusione,  irrequietezza,  stupore,  coma,   tremori,
iperirritabilita' muscolare  (contrazioni,  movimenti  clonici  delle
gambe),  atassia,  movimenti  coreoatotici,   ipereccitabilita'   dei
riflessi tendinei profondi, secchezza delle fauci. 
 
Patologie cardiache: aritmie cardiache, ipotensione,  collasso  della
circolazione periferica,  scompenso  circolatorio  (raramente).  Sono
stati osservati: casi di prolungamento  dell'intervallo  QT,  aritmie
ventricolari  (come  torsione  di  punta,  tachicardia  ventricolare,
fibrillazione  ventricolare  ed  arresto  cardiaco);  casi  di  morte
improvvisa 
 
Patologie  renali  e  urinarie:  albuminuria,   oliguria,   poliuria,
glicosuria.  Cambiamenti  morfologici  con  fibrosi  glomerulari   ed
interstiziali e atrofia dei nefroni, sono stati riscontrati in  corso
di terapia prolungata di Litio.  Tuttavia  uguali  manifestazioni  si
sono verificate anche in pazienti maniaco-depressivi mai trattati con
sali di litio. 
 
Patologie  endocrine:  anormalita'  tiroidee:  gozzo   tiroideo   e/o
ipotiroidismo (incluso mixedema). Sono stati riscontrati rari casi di
ipertiroidismo. 
 
Patologie gastrointestinali: anoressia, nausea, vomito e diarrea. 
 
Patologie del  sistema  emolinfopoietico:  in  letteratura  e'  stato
riscontrato  un  caso  di  marcata  leucopenia  (senza   apprezzabili
modificazioni dei valori di eritrociti e piastrine) associato con  un
aumento acuto della litemia. Inoltre  in  caso  di  terapie  a  lungo
termine con litio sono state descritte alterazioni ematologiche. 
 
Patologie dell'occhio: scotomi transitori, disturbi della vista, 
 
Patologie della cute e  del  tessuto  sottocutaneo:  inaridimento  ed
assottigliamento   dei   capelli,   alopecia,   anestesia    cutanea,
follicolite cronica, esacerbazione della psoriasi. 
 
Disturbi del metabolismo e della nutrizione: disidratazione,  perdita
di peso. 
 
Esami diagnostici: variazioni dell'ECG e dell'EEG. 
 
4.9 Sovradosaggio 
In caso di sospetto o presunto sovradosaggio  procedere  con  urgenza
alla determinazione dei livelli plasmatici di litio. 
La maggior parte dei casi di intossicazione da litio si verifica come
complicazione di una terapia a lungo termine ed  e'  causata  da  una
escrezione ridotta del farmaco dovuta a  una  serie  di  fattori  che
includono disidratazione, deterioramento della funzionalita'  renale,
infezioni e assunzione contemporanea di diuretici  o  FANS  (o  altri
farmaci - vedere par. 4.5). 
Le  manifestazioni  cliniche  precoci  sono  aspecifiche  e   possono
includere apatia e irrequietezza confondibili con modificazioni dello
stato mentale derivanti dalla patologia depressiva del  paziente.  In
caso di intossicazione grave, i principali segni sono  cardiaci,  con
alterazioni  dell'ECG,  e   neurologici:   vertigini,   turbe   della
vigilanza, iperreflessie, coma vigile. La comparsa di questi  sintomi
impone l'arresto immediato  del  trattamento,  il  controllo  urgente
della  litiemia,  l'aumento  dell'escrezione   del   litio   mediante
incremento  dell'alcalinita'  delle  urine,   la   diuresi   osmotica
(mannitolo) e l'aggiunta di sodio cloruro. A partire da una  litiemia
di 2,0 mEq/l non esitare a praticare una  emodialisi  o  una  dialisi
peritoneale.  Si  consiglia  un  attento  monitoraggio  della   conta
leucocitaria in tutti i casi di sovradosaggio da Litio. 
 
5. PROPRIETA' FARMACOLOGICHE 
5.1 Proprieta' farmacodinamiche 
Categoria terapeutica: Antipsicotici - Litio; Codice ATC: NO5AN 
Il litio e' un catione  monovalente  che  appartiene  al  gruppo  dei
metalli alcalini. Il litio possiede numerosi effetti farmacologici e,
sebbene non sia  perfettamente  noto  il  meccanismo  d'azione,  esso
possiede attivita' antimaniacale  e  antidepressiva  ed  e'  efficace
nella  profilassi  e  nella  terapia  della  cefalea  a  grappolo.  I
meccanismi d'azione del litio probabilmente  responsabili  della  sua
azione di modulatore del tono dell'umore includono: i) la regolazione
del rilascio di alcuni neurotrasmettitori,  come  la  serotonina,  la
noradrenalina e la dopamina;  ii)  l'interferenza  con  l'attivazione
delle  proteine  G  trimeriche  (Gs  e   Gi);   iii)   la   riduzione
dell'attivazione  della  via   di   trasduzione   del   segnale   dei
polifosfoinositidi,     attraverso      l'inibizione      dell'enzima
inositolo-1-fosfatasi;  iv)  l'inibizione  dell'attivita'  di  alcuni
enzimi, come la protein  chinasi  C  (PKC)  e  la  glicogeno  sintasi
chinasi 3(GSK3), coinvolti nella regolazione  di  numerose  attivita'
cellulari,  inclusa  la  trascrizione  genica;  vi)  la   regolazione
dell'attivita'  di  fattori  di   trascrizione   e   vii)   l'aumento
dell'espressione  della   proteina   antiapoptotica   bcl2   (effetto
neuroprotettivo). 
Inoltre, il litio  modula  alcune  risposte  ormonali  mediate  dagli
enzimi adenilato ciclasi e fosfolipasi  C,  interferendo,  in  questo
modo,  con  l'attivita'   dell'ADH-vasopressiona   (riduzione   della
capacita' del rene di concentrare l'urina) e  dell'ormone  stimolante
la tiroide, TSH (interferenza con la funzione tiroidea). 
 
5.2. Proprieta' farmacocinetiche 
Gli   ioni   litio   sono   rapidamente    assorbiti    dal    tratto
gastrointestinale. L'emivita plasmatica e' di circa 24  ore.  Aumenti
dell'emivita plasmatica sono stati  descritti  negli  anziani  e  nei
soggetti con alterazione della funzionalita' renale. L'escrezione  e'
prevalentemente renale (90%). Le concentrazioni plasmatiche  efficaci
sono comprese tra 0,4 e 1 mEq/litro. Si consiglia di non superare una
litiemia di 1 mEq/litro. Lo stato stazionario si ottiene tra il 5°  e
l'8° giorno. Il litio attraversa la barriera placentare e  passa  nel
latte materno. 
La litiemia non deve superare 1 mEq/litro. Concentrazioni  da  1,5  a
2,5 mEq/litro si sono dimostrate capaci di produrre fenomeni tossici.
A  concentrazioni  superiori  a   2,5   mEq/l   si   ha   una   grave
intossicazione. A concentrazioni  superiori  a  3,5  mEq/l  si  hanno
intossicazioni letali. La dose acuta letale di  litio  varia,  ma  e'
generalmente associata ad una litiemia maggiore di 3,5 mEq/l. 
L'assunzione contemporanea di alcool  puo'  causare  un  aumento  del
picco plasmatico del litio. 
La  biodisponibilita'  varia  molto   nelle   diverse   preparazioni:
sostituire  una  preparazione  con  un'altra   richiede   le   stesse
precauzioni dell'inizio del trattamento. 
 
5.3 Dati preclinici di sicurezza 
Teratogenicita' e' stata osservata  dopo  trattamento  con  litio  in
mammiferi inferiori, inclusi i topi. Al contrario, studi condotti  su
conigli e scimmie non hanno dato prova di effetti teratogeni  indotti
dal litio. Nell'uomo le prime evidenze degli effetti  del  litio  sul
feto derivano dal  Registro  internazionale  dei  Neonati  del  Litio
(1973-1975).  Su  225  neonati  registrati,  25  (11,1%)  sono  stati
segnalati con malformazioni, delle quali  18  (8%)  interessavano  il
sistema cardiovascolare. Le anomalie cardiovascolari  includevano  il
morbo di Ebstein, una  rara  malformazione  a  carico  della  valvola
tricuspide  con  anomalie  secondarie  del  ventricolo  e  dell'atrio
destri. I dati provenienti dal Registro suggeriscono un'incidenza del
morbo  di  Ebstein  dell'1%  fra   i   bambini   esposti   al   litio
corrispondente ad un valore dalle 200 alle 400 volte  superiore  alla
norma.  Tuttavia,  lavori  successivi   suggeriscono   che   i   dati
retrospettivi del  Registro  sovrastimino  la  vera  incidenza  della
teratogenicita' del litio. 
 
6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 
6.1 Elenco degli eccipienti 
Da completare a cura del titolare 
 
6.2 Incompatibilita' 
Vedere par. 4.5 
 
6.3 Periodo di validita' 
Da completare a cura del titolare 
 
6.4 Precauzioni particolari per la conservazione 
Da completare a cura del titolare 
 
6.5 Natura e contenuto del contenitore 
Da completare a cura del titolare 
 
6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione 
Da completare a cura del titolare 
 
7. TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO 
Da completare a cura del titolare 
 
8. NUMERO (I) DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO 
Da completare a cura del titolare 
"nome del medicinale" 150 mg compresse / capsule rigide - x compresse
/ capsule AIC...... 
"nome del medicinale" 300 mg compresse - x compresse AIC...... 
 
9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE 
Da completare a cura del titolare 
 
10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO 
Data della determinazione 
 
                                                  FOGLIO ILLUSTRATIVO 
 
       "nome del medicinale" 150 mg compresse / capsule rigide 
               "nome del medicinale" 300 mg compresse 
                           Litio carbonato 
 
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA 
Antipsicotici 
 
INDICAZIONI TERAPEUTICHE 
Profilassi e trattamento  degli  stati  di  eccitazione  nelle  forme
maniacali e ipomaniacali e  degli  stati  di  depressione  o  psicosi
depressive croniche delle psicosi maniaco-depressive. 
Cefalea a grappolo solo in  soggetti  che  non  rispondano  ad  altra
terapia, a causa del basso indice terapeutico del litio carbonato. 
 
CONTROINDICAZIONI 
Ipersensibilita'  al  principio  attivo  o  ad  uno  qualsiasi  degli
eccipienti. 
I sali di litio sono controindicati in: 
- patologie cardiache, 
- insufficienza renale, 
- grave stato di debilitazione, 
- aumentata deplezione di sodio, 
- trattatamento concomitante con diuretici. 
-  gravidanza  accertata  o  presunta  e  nell'allattamento   (vedere
Avvertenze speciali). 
La sicurezza e l'efficacia dei sali di litio nei bambini sotto  i  12
anni non e' stata ancora stabilita, pertanto l'uso in  tali  pazienti
non e' consigliato, salvo diverso parere dello specialista. 
 
PRECAUZIONI PER L'USO 
I  sali  di  litio  hanno  un  basso  indice  terapeutico   (rapporto
terapeutico/tossico  ristretto)  e  quindi  non   dovrebbero   essere
prescritti  se  non  e'  possibile  controllarne  la   concentrazione
ematica. 
E' sempre necessario iniziare la terapia con basse dosi di farmaco  e
titolare la dose in base alla misurazione della litiemia. 
All'inizio  della  terapia  e'  consigliabile  effettuare  la   prima
determinazione  della  litiemia   al   raggiungimento   dello   stato
stazionario, cioe' dopo 4-8 giorni l'inizio della terapia stessa,  su
di un campione ematico prelevato a distanza di 10-12 ore  dall'ultima
somministrazione. 
Ripetere poi la misurazione della litiemia ogni settimana finche'  la
posologia non resti costante per altre quattro settimane, e poi  ogni
tre mesi. 
Aggiustamenti della dose devono essere effettuati  per  mantenere  la
litiemia nell'intervallo 0,4-1 mEq/litro. 
Per il trattamento  della  mania  acuta  sono  di  solito  necessarie
concentrazioni plasmatiche comprese tra 0,8 e 1 mEq/litro. 
La  prevenzione  delle  ricorrenze  e'  generalmente  realizzata  con
concentrazioni plasmatiche comprese tra  0,6  e  0,75  mEq/litro,  ma
alcuni pazienti sono controllati anche da concentrazioni  piu'  basse
pari a 0,4-0,6 mEq/litro. 
E' necessario monitorare la litiemia e lo stato clinico del  paziente
dopo ogni incremento di dose ed effettuare controlli costanti durante
tutta la durata della terapia ed in particolare in caso  di  malattie
intercorrenti (incluse le infezioni del tratto urinario),  alternanza
di fasi maniacali e depressive,  introduzione  di  nuovi  farmaci,  e
cambiamenti nella dieta  con  modifiche  nell'assunzione  di  sali  e
liquidi. 
La  biodisponibilita'  varia  molto   nelle   diverse   preparazioni:
sostituire  una  preparazione  con  un'altra   richiede   le   stesse
precauzioni dell'inizio del  trattamento  attenti  monitoraggi  della
litiemia, conseguenti aggiustamenti della dose e la valutazione dello
stato clinico del paziente da parte del medico. 
Prima di iniziare la terapia  con  sali  di  litio  e'  consigliabile
valutare la funzionalita' cardiaca, renale  e  tiroidea.  Tali  prove
dovranno essere ripetute periodicamente in corso di terapia. 
Preesistenti  lievi  disturbi   della   tiroide   non   costituiscono
necessariamente una controindicazione al trattamento con  litio;  ove
esista ipotiroidismo la funzionalita'  tiroidea  va  controllata  sia
durante la fase di attacco sia durante il mantenimento.  In  caso  di
manifestazione di ipotiroidismo in corso  di  terapia,  e'  opportuno
effettuare un' idonea terapia sostitutiva con ormoni tiroidei. 
La funzionalita' renale e tiroidea dovrebbero essere controllate ogni
6-12 mesi in regimi stabili (salvo diversa prescrizione medica). 
Durante la terapia con litio, i pazienti devono essere  sottoposti  a
regolare monitoraggio con controllo della crasi ematica; 
La terapia con litio deve essere utilizzata con cautela  in  pazienti
con  patologie  cardiovascolari  o  con  una  storia  famigliare   di
prolungamento dell'intervallo QT. 
La terapia con  litio  non  deve  essere  iniziata  in  pazienti  con
insufficienza renale (vedere Controindicazioni). 
Durante  la  terapia  con  sali  di  litio,  graduali  o   improvvise
variazioni della funzione renale,  anche  se  entro  limiti  normali,
indicano la necessita' di rivedere il trattamento. 
La terapia con sali di litio non e' consigliata in pazienti con morbo
di Addison o altre condizioni associate a deplezione di  sodio  e  in
pazienti gravemente debilitati o disidratati, 
La tossicita' del litio e' aumentata dalla deplezione di sodio. 
Una diminuzione della tollerabilita' al litio puo' essere causata  da
una disidratazione corporea (profusa sudorazione,  diarrea,  vomito);
in questi casi i pazienti devono essere  avvertiti  di  aumentare  la
somministrazione di sali e liquidi e di avvisare il medico. Nel  caso
in  cui  ai  disturbi  suddetti  si   accompagni   un'infezione   con
temperatura elevata e' consigliabile una temporanea  riduzione  della
dose o interruzione del trattamento sempre  sotto  stretto  controllo
medico. 
Una ridotta  escrezione  renale  del  litio  e'  stata  osservata  in
pazienti con fibrosi cistica. Particolari cautele nell'individuazione
della dose di litio devono essere adottate nei pazienti con miastenia
grave per evitare esacerbazioni della patologia. 
Data la potenziale teratogenicita' del litio,  e'  consigliato  nelle
donne fertili di effettuare un test di gravidanza prima  di  iniziare
la terapia (vedere Controindicazioni e Avvertenze speciali ). 
Anche se non ci sono prove chiare di sintomi da astinenza  o  psicosi
da rimbalzo, l'interruzione brusca del litio aumenta  il  rischio  di
ricaduta. Se il trattamento deve essere  sospeso,  la  dose  dovrebbe
essere ridotta gradualmente  nell'arco  di  qualche  settimana  sotto
stretto controllo medico;  i  pazienti  dovrebbero  essere  messi  in
guardia sulla  possibilita'  di  ricaduta  in  caso  di  interruzione
brusca. 
Il litio puo'  prolungare  l'effetto  dei  bloccanti  neuromuscolari.
Pertanto questi farmaci  dovranno  essere  sempre  somministrati  con
precauzione ai pazienti ai quali e' somministrato  il  litio  (vedere
Interazioni). 
 
INTERAZIONI 
Attenzione: Informare il medico o il farmacista se si e' recentemente
assunto o si sta assumendo qualsiasi altro medicinale,  anche  quelli
senza prescrizione medica. 
 
• Antipsicotici 
L'associazione con clozapina, aloperidolo o  fenotiazine  provoca  un
aumento del rischio di effetti avversi  extrapiramidali  e  possibile
neurotossicita' (associazione da evitare). 
L'associazione con  sulpiride  provoca  un  aumento  del  rischio  di
effetti avversi extrapiramidali (associazione da evitare). 
L'associazione con sertindolo e tioridazina provoca  un  aumento  del
rischio di aritmie ventricolari. 
L'associazione  con   aloperidolo   puo'   provocare   una   sindrome
encefalopatia; un tale evento (caratterizzato da debolezza, letargia,
febbre, tremori, convulsioni,  confusione,  sintomi  extrapiramidali,
leucocitosi), seguito da un  irreversibile  danno  cerebrale,  si  e'
verificato in alcuni pazienti trattati con  litio  contemporaneamente
ad aloperidolo. Benche'  non  sia  stata  sicuramente  stabilita  una
relazione   causale   tra   questi   eventi   e    la    concomitante
somministrazione di litio e  aloperidolo,  i  pazienti  sottoposti  a
questa terapia combinata devono essere attentamente controllati  onde
svelare prontamente i primi segni di neurotossicita' che impongono la
sospensione immediata del  trattamento.  Esiste  la  possibilita'  di
simili reazioni con altri medicinali antipsicotici. 
L'associazione  con  antipsicotici  puo'  mascherare  i  sintomi   di
tossicita' del litio, in quanto essi possono  prevenire  l'insorgenza
della  nausea,  la  quale   rappresenta   uno   dei   primi   sintomi
dell'intossicazione da litio. 
• Antidepressivi 
L'associazione  con  venlafaxina  puo'  provocare  un  aumento  degli
effetti  serotoninergici  del  litio  L'associazione  con   inibitori
selettivi della ricaptazione della  serorotonina  puo'  provocare  un
aumento del rischio di effetti sul sistema nervoso centrale. 
L'associazione  con  antidepressivi  triciclici  puo'  provocare   un
aumento del rischio di tossicita' da litio.  Inoltre,  sintomi  quali
diarrea,  confusione,  tremori  e  agitazione  sono  stati  osservati
durante la  terapia  combinata  litio  e  inibitori  selettivi  della
ricaptazione della serotonina (SSRI). 
 
• Metildopa 
L'associazione  con  metildopa  puo'  determinare  un  aumento  della
tossicita' del litio (neurotossicita'), anche in presenza  di  valori
di litiemia compresi nell'intervallo terapeutico. 
 
• Antiepilettici 
Fenomeni di neurotossicita' sono  stati  osservati  in  seguito  alla
somministrazione  combinata   di   litio   con   antiepilettici   (in
particolare fenitoina, fenobarbital e carbamazepina). 
 
• Alcool 
L'assunzione concomitante di alcool puo' causare un aumento del picco
plasmatico del litio. 
 
• ACE inibitori 
L'associazione  con  ACE  inibitori  puo'  provocare  una   riduzione
dell'eliminazione di litio, con conseguente aumento della litiemia. 
 
• Antiaritmici 
L'uso concomitante di amiodarone puo' provocare insorgenza di aritmie
ventricolari (associazione sconsigliata). 
 
• Antagonisti del recettore dell'angiotensina II 
L'associazione con antagonisti  del  recettore  dell'angiotensina  II
puo'  provocare  una  riduzione  dell'eliminazione  di   litio,   con
conseguente aumento della litiemia. 
 
• Calcioantagonisti 
L'uso concomitante di calcio-antagonisti (in particolare verapamil  e
diltiazem) puo'  determinare  neurotossicita',  senza  aumento  della
concentrazione  plasmatica  di  litio,  con  sintomi  quali  atassia,
tremori, nausea, vomito, diarrea e tinnito. 
 
• Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei (FANS) 
Farmaci  antinfiammatori  non  steroidei   (diclofenac,   ibuprofene,
indometacina, acido menefamico, naproxene, ketorolac ,  piroxicam  ed
inibitori selettivi della COX2)  riducono  la  clearance  del  litio,
producendo un aumento della  litiemia  con  conseguente  aumento  del
rischio di tossicita' (associazione da evitare). 
Durante l'assunzione concomitante di  nimesulide,  la  litiemia  deve
essere attentamente monitorata. 
 
• Farmaci Antinfiammatori Steroidei (Corticosteroidi): 
L'assunzione  concomitante  di  corticosteroidi  provoca   ritenzione
idrosalina, con conseguente aumento della litiemia. 
 
• Diuretici 
L'assunzione concomitante  di  diuretici  dell'ansa  e  di  tiazidici
provoca una riduzione dell'eliminazione di litio  con  aumento  della
litiemia e rischio di tossicita'. 
L'associazione con diuretici  osmotici,  acetazolamide,  amiloride  e
triamterene   (significativo   in   particolare   con   amiloride   e
triamterene) puo' provocare un aumento dell'escrezione di  litio.  In
particolare, la somministrazione di un diuretico tiazidico a pazienti
stabilizzati in terapia  con  litio  determina  dopo  3-5  giorni  un
aumento della litiemia. 
Minori variazioni della litiemia sono state osservate con i diuretici
dell'ansa  (furosemide,  bumetanide  ed   acido   etacrinico),   cio'
nonostante, i pazienti in terapia con tale associazione devono essere
attentamente controllati. 
Evidenze scientifiche suggeriscono che se un paziente in  trattamento
con litio deve iniziare una terapia con diuretici, la dose  di  litio
dovrebbe essere ridotta dal 25 al 50%  e  la  litiemia  misurata  due
volte a settimana. 
L'indapamide ed il litio non devono essere usati in concomitanza  per
una  possibile  tossicita'  del  litio  conseguente  ad  una  ridotta
clearance renale. 
I diuretici risparmiatori di potassio non aumentano la litiemia. 
 
• Metoclopramide 
L'associazione con metoclopramide provoca un aumento del  rischio  di
effetti extrapiramidali. 
 
• Metronidazolo: 
L'associazione con metronidazolo provoca un aumento della litiemia 
 
• Aminofillina e Mannitolo: 
L'associazione con aminofillina e mannitolo comporta una  diminuzione
della litiemia. 
Riduzione della concentrazione plasmatica e  aumento  dell'escrezione
urinaria di litio  sono  state  osservate  in  seguito  alla  terapia
combinata con clorpromazina, acetazolamide, xantine,  urea  e  agenti
alcalinizzanti come il sodio bicarbonato. 
Aumenti  significativi  del  consumo  di  caffe'  possono  portare  a
diminuzioni nella concentrazione plasmatica del litio. 
Il litio puo'  prolungare  l'effetto  dei  bloccanti  neuromuscolari.
Pertanto questi farmaci dovranno essere somministrati con precauzione
ai pazienti in terapia con litio. 
 
AVVERTENZE SPECIALI 
I pazienti dimessi da strutture sanitarie e i loro  familiari  devono
essere informati della necessita', che se si presentassero i seguenti
sintomi  che  rappresentano  indicatori  precoci  di  tossicita'  del
farmaco: diarrea,  nausea,  vomito,  dolori  addominali,  sonnolenza,
perdita  della  coordinazione  muscolare,  sedazione,  tremori  fini,
debolezza  muscolare,  sensazione  di   freddo,   devono   consultare
immediatamente il medico e sospendere la terapia. 
E'  compito  dello  specialista  informare  il  medico  di  base  del
trattamento al quale il paziente e' sottoposto. 
Sospendere l'assunzione  di  litio  almeno  una  settimana  prima  di
iniziare  una  terapia  elettroconvulsiva  (ECT)  e   riprendere   il
trattamento con il litio alcuni giorni dopo  il  completamento  della
stessa. 
Inoltre, la terapia con litio dovrebbe essere sospesa 24 ore prima di
interventi chirurgici maggiori, in quanto la ridotta clearance renale
associata all'anestesia puo' portare ad accumulo di litio. La terapia
con litio deve essere ristabilita il piu' velocemente possibile  dopo
l'intervento. 
Gravidanza e allattamento 
"Chiedere consiglio al medico  o  al  farmacista  prima  di  prendere
qualsiasi medicinale". 
Il litio puo' causare danni al feto; il litio e'  escreto  nel  latte
materno. 
Pertanto, il medicinale e'  controindicato  in  caso  di  gravidanza,
accertata o presunta, e durante l'allattamento. 
Le donne in eta' fertile devono  effettuare  un  test  di  gravidanza
prima di iniziare la terapia con sali di litio. 
Le donne in eta' fertile che siano gia' in terapia con sali di  litio
e vogliano predisporre una gravidanza devono interrompere la  terapia
scalando gradualmente la dose, sotto stretto  controllo  medico,  per
evitare la comparsa di ricadute (vedere Avvertenze speciali) 
Dopo pochi giorni dal parto e' consigliabile,  sempre  sotto  stretto
controllo medico, riprendere la terapia a basse  dosi  per  l'aumento
del rischio di episodi maniacali  e  di  ricadute  nel  periodo  post
partum, evitando accuratamente l'allattamento al seno. 
Effetti sulla capacita' di guidare veicoli e sull'uso di macchinari 
Il litio puo' alterare la capacita' mentale o fisica. 
"nome del medicinale" compromette la capacita' di guidare  veicoli  o
di usare macchinari. 
I pazienti  che  conducono  attivita'  che  richiedono  prontezza  di
riflessi devono essere consapevoli di questi effetti. 
Informazioni importanti su alcuni eccipienti di "nome del medicinale" 
A cura del titolare: In relazione alla composizione  del  medicinale,
inserire le eventuali avvertenze relative agli eccipienti 
 
DOSE, MODO E TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE 
Il dosaggio deve essere definito su  base  individuale  in  relazione
alla litiemia, alla tolleranza del paziente e alla  risposta  clinica
individuale. 
Adulti e adolescenti: 300 mg da 2 a 6 volte al giorno,  somministrati
ad intervalli regolari. 
Le dosi massime vanno impiegate nella terapia di attacco delle  forme
gravi, le minime nella terapia di mantenimento profilattico. 
E' sempre necessario iniziare la terapia con basse dosi di farmaco  e
titolare la dose in base alla misurazione della litiemia. 
Se la terapia con sali di litio viene utilizzata nel  range  di  eta'
12-18 anni oltre le  usuali  cautele  e  raccomandazione,  la  durata
dovrebbe essere relativamente breve e continuata solo in presenza  di
inequivocabili segni di risposta clinica al farmaco. 
 
SOVRADOSAGGIO 
In caso di sospetto o presunto sovradosaggio  procedere  con  urgenza
alla determinazione dei livelli plasmatici di litio. 
La maggior parte dei casi di intossicazione da litio si verifica come
complicazione di una terapia a lungo termine ed  e'  causata  da  una
escrezione ridotta del farmaco dovuta a  una  serie  di  fattori  che
includono disidratazione, deterioramento della funzionalita'  renale,
infezioni e assunzione contemporanea di diuretici  o  FANS  (o  altri
farmaci - vedere Interazioni). 
Le  manifestazioni  cliniche  precoci  sono  aspecifiche  e   possono
includere apatia e irrequietezza confondibili con modificazioni dello
stato mentale derivanti dalla patologia depressiva del  paziente.  In
caso di intossicazione grave, i principali segni sono  cardiaci,  con
alterazioni  dell'ECG,  e   neurologici:   vertigini,   turbe   della
vigilanza, iperreflessie, coma vigile. La comparsa di questi  sintomi
impone l'arresto immediato  del  trattamento,  il  controllo  urgente
della  litiemia,  l'aumento  dell'escrezione   del   litio   mediante
incremento  dell'alcalinita'  delle  urine,   la   diuresi   osmotica
(mannitolo) e l'aggiunta di sodio cloruro. A partire da una  litiemia
di 2,0 mEq/l non esitare a praticare una  emodialisi  o  una  dialisi
peritoneale.  Si  consiglia  un  attento  monitoraggio  della   conta
leucocitaria in tutti i casi di sovradosaggio da Litio. 
Nel  caso  di  assunzione  accidentale  di  un  numero  di  compresse
superiore a quello previsto, il paziente deve contattare  il  proprio
medico e recarsi presso il piu' vicino ospedale con  la  scatola  del
medicinale 
 
COSA FARE SE AVETE DIMENTICATO DI PRENDERE UNA O PIU' DOSI 
Se si e' dimenticato di assumere una dose,  avvertire  immediatamente
il medico. 
Non assumere due dosi insieme. 
 
EFFETTI DOVUTI ALLA SOSPENSIONE DEL TRATTAMENTO 
Anche se non ci sono prove chiare di sintomi da astinenza  o  psicosi
da rimbalzo, l'interruzione brusca del litio aumenta  il  rischio  di
ricaduta. Se il trattamento deve essere  sospeso,  la  dose  dovrebbe
essere ridotta gradualmente  nell'arco  di  qualche  settimana  sotto
stretto controllo medico;  i  pazienti  dovrebbero  essere  messi  in
guardia sulla  possibilita'  di  ricaduta  in  caso  di  interruzione
brusca. 
 
SE  SI  HA  QUALSIASI  DUBBIO  SULL'USO  DI  "NOME  DEL  MEDICINALE",
RIVOLGERSI AL MEDICO O AL FARMACISTA" 
EFFETTI INDESIDERATI 
Come tutti i medicinali, "NOME DEL MEDICINALE" puo'  causare  effetti
indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino. 
L'insorgenza  e  la  severita'  degli   effetti   indesiderati   sono
generalmente correlati ai livelli plasmatici, alla velocita'  con  la
quale si  raggiunge  il  picco  plasmatico  e  al  diverso  grado  di
sensibilita' al litio del singolo paziente. Generalmente  sono  tanto
piu' gravi quanto piu'  alta  e'  la  concentrazione  plasmatica  del
farmaco. 
La litiemia deve essere, dunque, monitorata regolarmente  durante  la
terapia per controllare che non  si  raggiungano  livelli  plasmatici
associati ad un aumento della tossicita'. 
Tuttavia  alcuni  pazienti  possono   avere   livelli   di   litiemia
considerati tossici e  non  presentare  alcun  segno  di  tossicita';
altri,   al   contrario,   possono   sviluppare    tossicita'    alle
concentrazioni terapeutiche. 
Generalmente,  effetti  indesiderati  si  manifestano  con   maggiore
frequenza quando si raggiungono livelli plasmatici  superiori  a  1,5
mEq/litro, ma possono  verificarsi  anche  per  concentrazioni  di  1
mEq/litro, in particolare negli anziani. Per questi  motivi,  sebbene
le  concentrazioni  plasmatiche   ritenute   ragionevolmente   sicure
rientrino  nell'intervallo:  0,4-1,25   mEq/litro,   e'   preferibile
mantenere la litiemia all'interno dell'intervallo 0,4-1 mEq/litro. 
Leggeri tremori alle mani,  poliuria  e  una  sete  moderata  possono
presentarsi all'inizio della terapia della fase maniacale acuta e  un
malessere generale  puo'  manifestarsi  durante  i  primi  giorni  di
somministrazione. Tali effetti indesiderati  generalmente  scompaiono
con la prosecuzione del trattamento o con  una  temporanea  riduzione
della dose del farmaco. Se persistono e' necessario  interrompere  il
trattamento. 
Durante le ventiquattro ore successive alla prima somministrazione di
litio, si puo' avere un aumento dell'escrezione  urinaria  di  sodio,
potassio e di  mineralcorticoidi.  Successivamente,  l'escrezione  di
potassio si normalizza e  si  puo'  aver  ritenzione  di  sodio,  per
aumentata  secrezione  di  aldosterone,  con  la  comparsa  di  edema
pretibiale. Anche questi effetti indesiderati scompaiono  normalmente
in pochi giorni. Tuttavia, la terapia con litio puo' determinare  una
progressiva  diminuzione  della  capacita  del  rene  di  concentrare
l'urina con possibile  insorgenza  di  diabete  insipido  di  origine
nefrogena. 
Diarrea, nausea, vomito,  dolori  addominali,  sonnolenza,  debolezza
muscolare, incoordinazione motoria, sedazione, secchezza fauci  della
bocca, sensazione di freddo, rallentamento della  parola  e  nistagmo
sono i primi segni di intossicazione da litio e possono verificarsi a
livelli plasmatici inferiori a 2 mEq/litro. A piu'  alti  livelli  di
litiemia,  i  sintomi  possono  progredire  rapidamente.  Si  possono
manifestare iperriflessia, atassia, vertigini, tinnito, annebbiamento
della  vista  ed  intensa  poliuria.  Livelli  plasmatici  di   litio
superiori a 3 mEq/litro possono produrre un complesso quadro clinico,
coinvolgendo vari organi e apparati fino ad  esitare  in  convulsioni
generalizzate, insufficienza  circolatoria  acuta,  stupore,  coma  e
morte. 
In  corso  di  terapia  sono  stati  segnalati  i  seguenti   effetti
indesiderati: 
 
Patologie  del  sistema  nervoso:   assenze,   attacchi   epilettici,
difficolta' della parola, stordimento, vertigini, incontinenza  delle
urine  e  delle  feci,  sonnolenza,  stanchezza,  letargia,   ritardi
psicomotori,  confusione,  irrequietezza,  stupore,  coma,   tremori,
iperirritabilita' muscolare  (contrazioni,  movimenti  clonici  delle
gambe),  atassia,  movimenti  coreoatotici,   ipereccitabilita'   dei
riflessi tendinei profondi, secchezza delle fauci. 
 
Patologie cardiache: aritmie cardiache, ipotensione,  collasso  della
circolazione periferica,  scompenso  circolatorio  (raramente).  Sono
stati osservati: casi di prolungamento  dell'intervallo  QT,  aritmie
ventricolari  (come  torsione  di  punta,  tachicardia  ventricolare,
fibrillazione  ventricolare  ed  arresto  cardiaco);  casi  di  morte
improvvisa 
 
Patologie  renali  e  urinarie:  albuminuria,   oliguria,   poliuria,
glicosuria.  Cambiamenti  morfologici  con  fibrosi  glomerulari   ed
interstiziali e atrofia dei nefroni, sono stati riscontrati in  corso
di terapia prolungata di Litio.  Tuttavia  uguali  manifestazioni  si
sono verificate anche in pazienti maniaco-depressivi mai trattati con
sali di litio. 
 
Patologie  endocrine:  anormalita'  tiroidee:  gozzo   tiroideo   e/o
ipotiroidismo (incluso mixedema). Sono stati riscontrati rari casi di
ipertiroidismo. 
 
Patologie gastrointestinali: anoressia, nausea, vomito e diarrea. 
 
Patologie del  sistema  emolinfopoietico:  in  letteratura  e'  stato
riscontrato  un  caso  di  marcata  leucopenia  (senza   apprezzabili
modificazioni dei valori di eritrociti e piastrine) associato con  un
aumento acuto della litemia. Inoltre  in  caso  di  terapie  a  lungo
termine con litio sono state descritte alterazioni ematologiche. 
 
Patologie dell'occhio: scotomi transitori, disturbi della vista, 
 
Patologie della cute e  del  tessuto  sottocutaneo:  inaridimento  ed
assottigliamento   dei   capelli,   alopecia,   anestesia    cutanea,
follicolite cronica, esacerbazione della psoriasi. 
 
Disturbi del metabolismo e della nutrizione: disidratazione,  perdita
di peso,. 
 
Esami diagnostici: variazioni dell'ECG e dell'EEG. 
 
Il rispetto delle istruzioni contenute nel foglio illustrativo riduce
il rischio di effetti indesiderati. 
Se uno qualsiasi degli effetti indesiderati si aggrava, o se nota  la
comparsa di un qualsiasi effetto indesiderato non elencato in  questo
foglio illustrativo, informi il medico o il farmacista. 
 
SCADENZA E CONSERVAZIONE 
Vedere la data di scadenza riportata sulla  confezione.  La  data  di
scadenza  si  riferisce  al  prodotto  in  confezionamento   integro,
correttamente conservato. 
Attenzione: non utilizzare il medicinale dopo  la  data  di  scadenza
riportata sulla confezione". 
Precauzioni per la conservazione 
A cura del titolare: inserire le eventuali  precauzioni  da  prendere
per la conservazione del medicinale . 
I medicinali non devono essere gettati nell'acqua di  scarico  e  nei
rifiuti domestici. Chieda al farmacista come eliminare  i  medicinali
che non utilizza piu'. Questo aiutera' a proteggere l'ambiente. 
 
TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI 
 
COMPOSIZIONE 
Una compressa / capsula contiene: 
principio attivo: litio carbonato 150 / 300 mg 
eccipienti: da completare a cura del titolare 
 
FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO 
Compresse / capsule rigide. Astuccio da x compresse / capsule da  150
/ 300 mg 
 
TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO 
Da completare a cura del titolare 
 
PRODUTTORE 
Da completare a cura del titolare 
 
REVISIONE DEL FOGLIO ILLUSTRATIVO DA PARTE DELL'AGENZIA ITALIANA  DEL
FARMACO 
Data della determinazione 
 
                                                    ETICHETTA ESTERNA 
 
       "nome del medicinale" 150 mg compresse / capsule rigide 
               "nome del medicinale" 300 mg compresse 
                           Litio carbonato 
 
                        X COMPRESSE / CAPSULE 
 
                              USO ORALE 
 
Composizione 
Una compressa / capsula contiene: 
principio attivo: litio carbonato 150 / 300 mg 
eccipienti: da completare a cura del titolare 
 
      ATTENZIONE: leggere il foglio illustrativo prima dell'uso 
 
              Medicinale soggetto a prescrizione medica 
 
 Tenere il medicinale fuori dalla portata e dalla vista dei bambini 
 
Evitare l'assunzione di bevande alcoliche per  possibili  interazioni
                          con il medicinale 
 
L'assunzione del medicinale puo' alterare  la  capacita'  di  guidare
                   veicoli e di usare macchinari. 
 
A.I.C. n. 
Lotto n. 
Scadenza: 
 
La  data  di  scadenza  indicata  si   riferisce   al   prodotto   in
confezionamento integro e correttamente conservato 
 
A cura del titolare: inserire le eventuali  precauzioni  da  prendere
per la conservazione del medicinale . 
Prezzo: € 
 
Titolare A.I.C.: Da completare a cura del titolare 
 
Non disperdere nell'ambiente  il  medicinale  e  i  rifiuti  da  esso
                              derivato 
  Utilizzare gli appositi contenitori per la raccolta differenziata 
 
                                                    ETICHETTA INTERNA 
 
       "nome del medicinale" 150 mg compresse / capsule rigide 
               "nome del medicinale" 300 mg compresse 
 
                           Litio carbonato 
                              Lotto n. 
                              Scadenza: 
 
           Titolare AIC: Da completare a cura del titolare