LA CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO, LE REGIONI E LE
                PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO 
 
  Nella odierna seduta del 16 dicembre 2010: 
  Visti gli articoli 2, comma 2, lettera b) e 4, comma 1, del decreto
legislativo 28 agosto 1997, n. 281, che affidano a questa  Conferenza
il compito di promuovere e sancire accordi tra Governo e Regioni,  in
attuazione  del  principio  di  leale  collaborazione,  al  fine   di
coordinare  l'esercizio  delle  rispettive  competenze   e   svolgere
attivita' di interesse comune; 
  Vista la legge n. 38 del 15 marzo 2010 «Disposizioni per  garantire
l'accesso alle cure palliative e alla  terapia  del  dolore»,  ed  in
particolare l'art. 3, comma 2, che  ha  previsto  che  «il  Ministero
della salute, di concerto con  il  Ministero  dell'economia  e  delle
finanze, definisce le linee guida per la promozione, lo sviluppo e il
coordinamento degli interventi  regionali  negli  ambiti  individuati
dalla presente  legge,  previo  parere  del  Consiglio  superiore  di
sanita'»; 
  Visto l'Accordo tra il Governo, le Regioni e le  Province  autonome
di Trento e di Bolzano in materia di cure  palliative  pediatriche  -
Rep. atti n. 138/CSR del 27 giugno 2007; 
  Visto l'Accordo tra il Governo, le Regioni e le  Province  autonome
di Trento e di Bolzano  concernente  «Documento  tecnico  sulle  cure
palliative pediatriche» - Rep. n. 113/CSR del 20 marzo 2008; 
  Vista la nota pervenuta in data 25 ottobre 2010, con  la  quale  il
Ministero della salute ha inviato la proposta di accordo  in  oggetto
che, con lettera in data 5 novembre  2010,  e'  stata  diramata  alle
Regioni e Province autonome; 
  Considerato che, nel corso della riunione tecnica svoltasi in  data
30 novembre 2010, i rappresentanti delle Regioni hanno fatto  riserva
di condurre al riguardo ulteriori approfondimenti e  di  inviare  una
proposta di modifica del documento indicato in oggetto; 
  Vista la nota pervenuta in data 15 dicembre 2010, con la  quale  il
Ministero della salute ha inviato una nuova versione del documento di
cui all'oggetto, rappresentando che lo stesso e' stato condiviso  con
la Regione Veneto, Coordinatrice della Commissione salute; 
  Vista la lettera in data 15 dicembre 2010, con la quale la predetta
nuova versione e' stata trasmessa alle Regioni e Province autonome  e
alle Autonomie locali; 
  Vista la nota del 15 dicembre 2010, con la quale la Regione Veneto,
Coordinatrice  della  Commissione  salute,  ha  comunicato  l'assenso
tecnico sul documento in oggetto nel testo diramato con  la  predetta
lettera in data 15 dicembre 2010; 
  Acquisito, nel corso dell'odierna seduta, l'assenso del  Governo  e
dei presidenti delle regioni e delle province  autonome  sulla  nuova
versione del documento in parola diramata dalla Segreteria di  questa
Conferenza in data 15 dicembre 2010; 
  Sancisce il seguente accordo  tra  il  Governo,  le  Regioni  e  le
Province autonome di Trento e Bolzano 
  Considerati: 
  il parere favorevole del Consiglio superiore  di  sanita'  espresso
dalla sezione I nella seduta del 13 luglio 2010; 
  il decreto ministeriale del 13 maggio 2010  di  costituzione  della
«Commissione nazionale sulle cure palliative e la terapia del dolore»
per l'attuazione dei principi contenuti nella  legge  n.  38  del  15
marzo 2010; 
  che le cure  palliative  e  la  terapia  del  dolore  costituiscono
obiettivi prioritari del Piano sanitario nazionale ai sensi dell'art.
1, commi 34 e  34-bis  della  legge  23  dicembre  1996,  n.  662,  e
successive modificazioni; 
  che  le  linee  guida  per  la  promozione,  lo   sviluppo   e   il
coordinamento degli interventi  regionali  negli  ambiti  individuati
dalla legge n. 38 del 15 marzo 2010 sono state redatte dal  Ministero
della salute di concerto  con  il  Ministero  dell'economia  e  delle
finanze; 
  che tali linee guida, alla luce delle modifiche al Titolo  V  della
Costituzione, debbono essere recepite in un accordo tra lo Stato,  le
Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano; 
  il parere favorevole del Ministero dell'economia  e  delle  finanze
con nota protocollo n. 83534 del 6 ottobre 2010; 
  Premesso che: 
    Il primo atto  formale,  fondamentale  nella  storia  delle  cure
palliative in Italia e' rappresentato dall'emanazione della legge  39
del 26 febbraio 1999 con la quale  e'  stato  previsto  un  programma
nazionale  per  la  creazione  di  strutture  residenziali  di   cure
palliative (hospice) in tutte le regioni italiane,  ad  oggi  pari  a
115. 
  Trascorsi piu' di dieci anni dall'entrata in vigore della normativa
il livello di attuazione della rete assistenziale di cure  palliative
in Italia e' ancora insoddisfacente;  a  fronte  del  forte  sviluppo
degli hospice si  evidenzia  una  rilevante  carenza  nell'assistenza
domiciliare e quindi rimane irrisolta una importante  criticita'  che
impedisce un completo diffondersi dell'assistenza palliativa. 
  E' quindi di primaria importanza la creazione  di  una  reale  rete
assistenziale  nella  quale  i  singoli  nodi  (hospice,   assistenza
domiciliare, ospedale) siano adeguatamente sviluppati  e  soprattutto
possano colloquiare tra loro grazie  ad  una  regia  centralizzata  a
livello regionale. 
  In relazione all'assistenza palliativa rivolta al paziente in  eta'
pediatrica permane la necessita' di garantire da parte delle  regioni
la  completa  attuazione  dell'Accordo  sottoscritto   in   sede   di
Conferenza per i rapporti tra lo Stato,  le  regioni  e  le  province
autonome di Trento e Bolzano in data 20 marzo 2008. 
  Si ritiene pertanto indispensabile per il reale sviluppo delle cure
palliative l'istituzione, con appositi  provvedimenti,  regionali  ed
aziendali di una struttura specificamente dedicata  al  coordinamento
della rete. 
  Abbastanza similari sono le criticita' riguardanti la creazione  di
reti assistenziali dedicate alla terapia del dolore. 
  In  Europa  il  dolore  rappresenta  uno  dei  principali  problemi
sanitari in quanto interessa tutte le  eta',  incide  sulla  qualita'
della vita delle persone e, in particolare nella  forma  cronica,  si
stima che abbia un'incidenza nella popolazione di circa il 25-30%. 
  Il dolore e' tra tutti i sintomi quello che piu' mina  l'integrita'
fisica e psichica del paziente e maggiormente angoscia e preoccupa  i
familiari, con un notevole impatto sulla qualita' della vita. 
  Nonostante l'incremento  registrato  negli  ultimi  anni,  l'Italia
rimane tra gli ultimi paesi in Europa nella classifica delle  nazioni
che consumano i farmaci oppiacei. 
  Inoltre il dolore non  e'  ancora  uno  dei  parametri  normalmente
misurati  negli  ospedali,  come  la  pressione  del  sangue   o   la
temperatura, e non viene riportato in cartella clinica  a  differenza
di quanto era previsto dall'Accordo di Conferenza Stato - Regioni del
2001 riguardante il progetto «Ospedale senza dolore». 
  Proprio il progetto «Ospedale senza dolore», all'infuori  di  poche
realta' regionali non e' decollato concretamente come si auspicava  e
per  questo  motivo  e'  stato  elaborato  un  modello  assistenziale
nazionale che potesse fornire risposte tali da superare le criticita'
attualmente esistenti. 
  Con il progetto complessivo di una rete assistenziale per  le  cure
palliative e la terapia del dolore si e' cercato di  riorganizzare  e
sistematizzare l'esistente al fine di ottenere una maggiore facilita'
di accesso alle risorse  assistenziali  disponibili,  in  particolare
rafforzando l'offerta assistenziale nel territorio  per  il  paziente
adulto e pediatrico. 
  Per raggiungere tale obiettivo si e' fatto riferimento ad un  nuovo
modello organizzativo, integrato nel territorio nel quale il  livello
assistenziale viene scomposto in tre nodi complementari: i centri  di
riferimento di terapia del dolore  (hub),  l'ambulatorio  di  terapia
antalgica (spoke) e gli ambulatori dei MMG realizzando cosi' le  reti
assistenziali contro il dolore. 
  Il modello sopra esposto potra' essere attuato solo  se  alla  base
verra' creata una rete di MMG in grado di fornire una prima  risposta
concreta alle esigenze dei cittadini, fungendo da triage per i centri
hub e spoke riducendo cosi' il ricorso al pronto soccorso per la cura
del dolore. 
  In  ambito  pediatrico,   il   problema   presenta   criticita'   e
peculiarita' tali da  rendere  necessario  un  modello  organizzativo
specifico che prevede l'organizzazione di centri  di  riferimento  di
terapia del dolore pediatrici (hub)  per  problemi  specialistici  su
macroarea, e l'abilitazione di pediatri ospedalieri e di famiglia (in
rete con il centro di riferimento) alla gestione  della  ampia  parte
delle situazioni dolorose di piu' facile trattazione. 
  Anche in questo  caso  l'istituzione,  con  appositi  provvedimenti
regionali ed aziendali di una struttura  specificamente  dedicata  di
coordinamento della rete rimane  una  scelta  strategica  che  dovra'
essere adottata in ogni regione. 
  Tra il Governo, le Regioni e  le  Province  autonome  di  Trento  e
Bolzano si conviene che: 
    in attuazione dell'art. 3 della legge n. 38 del  15  marzo  2010,
riguardante  «Disposizioni  per   garantire   l'accesso   alle   cure
palliative e alla terapia del dolore»,  e'  approvato  il  documento,
Allegato A, parte integrante del  presente  Accordo,  concernente  le
«Linee guida per la promozione, lo sviluppo e il coordinamento  degli
interventi regionali» nell'ambito della rete  di  cure  palliative  e
della  rete  di  terapia  del  dolore  in  modo  tale  da   garantire
l'assistenza palliativa e la terapia del dolore in modo omogeneo e  a
pari livelli di qualita' in tutto il paese. 
 
    Roma, 16 dicembre 2010 
 
                                                 Il presidente: Fitto 
Il segretario: Siniscalchi