(all. 1 - art. 6)
 
                                ART.6 
 
                        LEGAME CON L'AMBIENTE 
 
La  caratteristica   peculiare   del   Piacentinu   ennese   consiste
nell'aggiunta  di  zafferano  al  latte  durante   il   processo   di
caseificazione. Lo zafferano e'  una  coltura  che  manifesta  ottime
capacita' di adattamento all'ambiente di coltivazione  siciliano.  Le
condizioni ambientali tipiche del territorio  ennese  favoriscono  la
produzione  di  uno  "zafferano  di  qualita'"  come  attesta  l'alto
contenuto di crocina e pirocrocina . Sulla base di  questi  parametri
e' stato possibile inserire lo zafferano ennese nella I  e  nella  II
categoria di qualita'  e  le  sue  specifiche  componenti  aromatiche
rendono il bouquet del prodotto finale piu' intenso e caratteristico. 
L'unicita'   del   Piacentinu   ennese   deriva,    inoltre,    dalle
caratteristiche dell'ambiente in cui  esso  nasce.  La  provincia  di
Enna, data la scarsita' di insediamenti industriali, rappresenta, nel
contesto isolano, un'oasi verde incontaminata in grado di esaltare il
valore ecologico collegato all'attivita' agricola  e  zootecnica.  Il
sistema produttivo ovinicolo, compresa la  trasformazione  del  latte
ovino, costituisce uno dei settori a piu' basso impatto ambientale. 
L'area di produzione del Piacentinu ennese,  per  le  sue  condizioni
orografiche,   per   le   caratteristiche    climatiche    di    tipo
subcontinentali  (sebbene   inserite   in   un   contesto   climatico
mediterraneo) determinate dalla distanza dal  mare,  concorrono  alla
realizzazione   di   una   produzione   foraggera    con    peculiari
caratteristiche quanti-qualitative. La produzione  del  "  Piacentinu
Ennese "si realizza in un'area caratterizzata  da  suoli  bruni  ,  a
spiccata vocazione foraggera  che  presentano  pendici  piu'  o  meno
dolci. I terreni, collocati ad un altitudine tra 400  e  800  m  slm,
manifestano una composizione  variabile  poiche'  coesistono  terreni
argillosi ,  sabbiosi  e  di  medio  impasto  su  cui  si  sviluppano
prevalentamente essenze foraggere quali la sulla  e  la  veccia,  gli
ecotipi  locali  di  queste  foraggere  hanno  assunto   ,nel   tempo
caratteristiche legate al territorio. Nell'ultimo decennio  e'  stato
ampiamente dimostrato che ogni essenza  foraggera  ha  uno  specifico
profilo aromatico determinato da sostanze naturalmente  presenti  nel
mondo vegetale quali i " terpeni". Tali composti  passano  inalterati
dalle essenze  foraggere  nel  latte  e  nei  formaggi  di  ruminanti
allevati al pascolo, fungendo da biomarcatori. Riguardo al Piacentinu
Ennese e' stata appurata nel formaggio la presenza di un  particolare
terpene  l'aterponeolo   che   proviene   dalle   essenze   foraggere
tipicamente   presenti   nel   territorio   ennese    ed    impiegate
nell'alimentazione   degli   ovini   da   latte.   L'antica   origine
dell'attivita' casearia in provincia di Enna legata alla tradizionale
produzione di latte ovino  ed  alla  presenza  pianta  di  zafferano,
spontanea e coltivata fa ritenere attendibile la  spiegazione  che  i
vecchi produttori hanno dato al termine" piacentinu". Stando a queste
testimonianze dirette il termine sarebbe riferito  alla  piacevolezza
del  prodotto:  Piacevolezza,  appunto,  del  gusto  non  del   tutto
piccante, dovuta  anche  alla  presenza  dello  zafferano.  L'origine
sarebbe quindi  idiomatica:  "piacentinu"  dal  siciliano  "piacenti"
ovvero che piace, e la testimonianza della sua" piacevolezza  "e  del
suo nome " piacentinu "ci e' data anche da testi antichi  come  "  le
venti giornate dell'agricoltura e dei piaceri della villa"del 500  in
cui si fa riferimento ai sistema di salatura ed aggiunta di zafferano
per dare piu' colore al formaggio; o "  la  Sicilia  passeggiata"  di
Maja nel 1600 e addirittura da un'antica leggenda che  vuole  Ruggero
il Normanno  ,preoccupato  per  la  salute  psichica  della  consorte
prostrata da  un'invincibile  depressione  ma  altrettanto  ghiottadi
formaggi ,pregare  i  casari  di  preparare  un  formaggio  con  doti
taumaturgiche. Da cio' nacque l'idea  di  aggiungere  al  caglio  una
manciata di (crocus sativus) noto per le sue qualita'  stimolanti  ed
energizzanti.La  produzione  di  questo   formaggio   e'   continuata
attraverso i secoli fino ai nostri giorni costituendo  un  indiscusso
ed esclusivo patrimonio storico-culturale  e  produttivo  della  sola
provincia di Enna.