Allegato "QUADRUPLICAMENTO DELLA LINEA VERONA- FORTEZZA DI ACCESSO SUD ALLA GALLERIA DI BASE DEL BRENNERO SULL'ASSE FERROVIARIO MONACO-VERONA" Parte 1 - PRESCRIZIONI 1. recepire e sviluppare, col dettaglio adeguato alla relativa fase di progettazione, le misure di mitigazione e compensazione previste nel progetto preliminare, nello Studio di impatto ambientale e nelle sue integrazioni; 2. nello scavo della Galleria Scaleres e nell'impiego del deposito di materiale di scavo ubicato in Val di Riga, - adottare la soluzione che prevede lo spostamento della finestra di Aica-Varna e del relativo cantiere nei pressi del deposito della vai di Riga (area Hinterrigger); - adottare la soluzione che prevede, a partire dall'innesto della finestra di Aica, lo scavo tradizionale verso nord e lo scavo meccanizzato con TBM verso sud, con trasporto del materiale di risulta attraverso la suddetta finestra direttamente al deposito della Val di Riga; mantenere le relazioni ecologiche tra l'ambiente fluviale e le aree boschive limitrofe alla Val di Riga e prevedere la realizzazione di aree naturali (stepping stones) d'appoggio per i trasferimenti di carattere trofico e riproduttivo degli organismi legati ad ambienti umidi; - evitare l'impiego delle aree di S. Pietro Mezzomonte I e S. Pietro Mezzomonte Il per il deposito del materiale di scavo; - prevedere e fronteggiare l'eventualita' di sfasamenti temporali tra la realizzazione del lotto 1 e la Galleria di base del Brennero; - quale deposito per il materiale da scavo viene approvata l'area denominata "Hinterrigger" (estensione circa 23 ettari). L'altezza massima del riporto viene limitata a 15 m. Dovra' quindi essere iniziata in tempo la coltivazione del materiale sottostante l'area (profondita' di scavo 8 - 1 O m; quantita' di materiale 1-1,5 milioni di m3). Il piano delle cave e delle torbiere deve essere modificato in tale senso; - adeguare di conseguenza il progetto della cantierizzazione ed il relativo cronoprogramma; 3. cantiere cunicolo finestra AlbesNelturno - presso tale cantiere e' da prevedersi la realizzazione di una barriera antirumore al fine di proteggere la localita' di Albes ubicata sulla parte opposta della valle; - i depositi di materiale previsti nella documentazione progettuale denominate, "Schrambach I" e "Schrambach Il" non sono necessarie e devono quindi essere stralciate. 4. con riferimento alle opere di sistemazione a verde, ripristino ambientale rinaturazione, da eseguire in ogni caso per ogni area di cantiere e di deposito del materiale di scavo: - documentare la situazione ante operam con speciale riferimento ai profili naturalistico e paesaggistico; - prevedere soluzioni di sistemazione a verde, ripristino ambientale e rinaturazione coerenti con lo stato dei luoghi precedente la realizzazione dell'opera (salvi gli interventi di ingegneria ambientale previsti e prescritti) attraverso un'adeguata progettazione paesaggistica e di opere di rinaturazione, anche agricola; - modellare il pendio artificiale risultante dalla rinaturazione del deposito della Val di Riga in forme naturali, ferme restando le esigenze di stabilita' del pendio artificiale risultante dall'opera; - inquadrare le opere nell'obiettivo di integrazione ecosistemica della flora autoctona, privilegiando l'impianto di specie che garantiscano la diversita' biologica e l'integrazione nell'ambiente circostante e adottare specie vegetali scelte nelle rispettive serie della vegetazione potenziale; - fare ricorso prevalentemente a tecniche di ingegneria naturalistica, adottando ove possibile, le "Linee guida per capitolati speciali per interventi di ingegneria naturalistica e lavori di opere a verde" del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Servizio VIA, settembre 1997; - prevedere l'accantonamento e la conservazione dello strato di humus delle aree che saranno utilizzate quali cantieri e depositi temporanei e definitivi per il successivo reimpiego; 5 progettare e prevedere la realizzazione del Ponte sull'Isarco sviluppando la soluzione che sia: - conforme a quella proposta in sede di integrazioni al SIA in modo da conseguire un'opera di attraversamento di alto valore tecnico - architettonico sia in se stessa che nel contesto paesaggistico nel quale e' destinata ad inserirsi; - evitato che le strutture portanti del ponte vadano ad interessare l'alveo o le sponde del fiume; 6 dettagliare le opere di prevenzione e mitigazione per evitare che la realizzazione dell'opera influisca sulle portate delle falde acquifere e dei corsi d'acqua sfruttati ad uso idropotabile; 7 dettagliare le misure di prevenzione e mitigazione necessarie ad evitare l'inquinamento e l'alterazione del regime idraulico delle acque superficiali e sotterranee e l'intorbidimento delle acque dell'Isarco. Dovranno in particolare essere dettagliati il sistema di collettamento delle acque inquinate e di prima pioggia dei cantieri e le misure necessarie ad impedire il dilavamento di inquinanti dagli smarini depositati; 8 confermare, anche mediante la predisposizione di opportune simulazioni modellistiche che tengano conto delle particolari condizioni meteorologiche e morfologiche dei siti, che in fase di realizzazione dell'opera gli impatti sull'atmosfera derivanti dall'emissione di polveri (e di altri inquinanti) non determinino il superamento dei valori di legge; 9 completare l'analisi del rumore presente e residuo sui tratti di linea ferroviaria esistente al fine di assicurare che la realizzazione dell'opera non determini il superamento dei limiti di legge su tali tratti e, all'occorrenza, prevedere l'adozione di elementi di protezione attiva e passiva dal rumore; 10 con particolare riferimento alle zone di attenzione individuate nelle integrazioni allo Studio di impatto ambientale, svolgere ulteriori indagini in situ e in laboratorio, anche mediante l'utilizzo di modelli di propagazione, per dettagliare i valori di accelerazione ai fini della valutazione dell'impatto con riferimento sia al comfort degli esseri umani, secondo la norma UNI 9614, che all'integrita' strutturale degli edifici, secondo la norma UNI 9916; all'esito, tenendo conto anche della necessaria documentazione testimoniale sullo stato di fatto, adottare sistemi di scavo e/o scelte progettuali (comprese eventuali varianti locali di tracciato) atte a contenere gli effetti di possibili fenomeni di vibrazione in modo da escludere ogni tipo di pregiudizio, anche solo potenziale; 11 realizzare tutte le ulteriori indagini e gli approfondimenti indicati nel progetto preliminare, nello Studio di impatto ambientale e sue integrazioni nonche' quelli connessi all'ottemperanza alle presenti prescrizioni tenendo adeguatamente conto dei relativi esiti nella redazione del progetto definitivo. Devono tra l'altro essere eseguite con particolare scrupolo le seguenti indagini destinate a risolvere residue problematiche locali di natura geologica, geotecnica, idrogeologica e di tracciato: sondaggi profondi e direzionati; prove in foro e geofisiche di superficie; prove di laboratorio; monitoraggio delle sorgenti e delle risorse idriche; individuazione delle sorgenti interferibili dalla realizzazione delle gallerie; monitoraggio delle relative risorse per un periodo significativo ad individuare i bacini di carico e gli utilizzi delle stesse; 12 confermare, mediante apposito studio, che i depositi per lo stoccaggio di materiale di scavo ubicati nel fondovalle e gli scavi da effettuare in Val di Riga non influiscano sul regime idraulico del fiume Isarco; 13 prevedere idonee vasche di raccolta, ai portali delle gallerie, al fine di poter trattenere eventuali sostanze sversate o acque di spegnimento collocate; 14 prevedere di rispettare sempre, allo scarico degli impianti di depurazione agli imbocchi delle gallerie (fase di costruzione e di esercizio), i valori limite di emissione dell'allegato D della legge provinciale 18 giugno 2002, n. 8. anche attraverso ulteriori misure di sicurezza o limiti di emissioni piu' restrittive; 15 prevedere per tutte le superfici occupate per le gallerie, ai sensi dell'art. 48 della legge provinciale del 18 giugno 2002, n. 8, una fascia di rispetto di 10 m dal ciglio sponda delle acque superficiali; 16 nel progetto definitivo dovra' essere stilato un programma di emergenza del sistema di approvvigionamento idropotabile in caso di esaurimento delle sorgenti attualmente utilizzate. Sono da prevedere i seguenti provvedimenti: - provvedimenti d'urgenza entro 48 ore in caso di ridotta portata delle sorgenti; - realizzazione di un approvvigionamento provvisorio entro 30 gg.; - progetto per l'approvvigionamento sostitutivo definitivo; - tutti i provvedimenti devono essere precedentemente concordati con i titolari delle concessioni d'acqua; 17 predisporre un piano preventivo di intervento che minimizzi eventuali interferenze nel caso in cui, durante le fasi di scavo delle gallerie, si intercettino sistemi acquiferi il cui drenaggio, ad opera dello scavo stesso, possa alterare il sistema di alimentazione delle sorgenti, e introdurre misure di intervento urgente necessarie in caso di venute d'acqua, analizzando le diverse ipotesi e le conseguenti azioni di mitigazione e/o compensazione, ivi compreso un programma di emergenza del sistema di approvvigionamento idropotabile; 18 per eventuali futuri utilizzi dei materiali depositati dovra' essere allegata al progetto definitivo per ogni area di deposito una descrizione geolitologica del materiale depositato, accompagnata da una planimetria e sezioni; 19 la prossima fase progettuale dovra' prevedere tutte le misure ecologiche, paesaggistiche ed ambientali per il ripristino delle aree di intervento ed un sistema di monitoraggio delle misure stesse. Inoltre, dovra' dimostrare che il tracciato delle gallerie che attraversa siti natura 2000 non comporti ripercussioni negative. Dovra' essere accertato prima dell'inizio dei lavori il rendimento dal punto di vista economico delle aree interessate. 20 con riferimento all'alimentazione elettrica della linea per l'alimentazione del lotto 1 adottare la soluzione che prevede la sottostazione elettrica nell'area della stazione di Fortezza, definirne i dettagli ed approfondire i relativi impatti, con particolare attenzione ad una soluzione che preveda l'adozione di una SSE blindata eventualmente sotterranea; 21 osservare le seguenti prescrizioni, analoghe a quella gia' impartite dalla Commissione Speciale per la VIA al proponente la Galleria di Base del Brennero e qui riportate: - definire la contestuale sistemazione del piazzale di Fortezza in coordinamento con il progetto relativo alla Galleria di base del Brennero, individuando chiaramente le opere a carico dei due interventi in tempi, modi e costi. Prevedere la realizzazione di un intervento di riqualificazione e valorizzazione architettonica e paesaggistica, nel rispetto dei valori monumentali presenti, della Stazione di Fortezza, anche finalizzato a caratterizzare la localita' come "Portale di accoglienza dell'Italia". Sviluppare una progettazione architettonica adeguata dell'imbocco delle gallerie, sia allo scopo di contenere l'impatto acustico, sia per mitigare l'interferenza visiva, in coordinamento con la soluzione da prevedere per l'accesso alla Galleria di base del Brennero al fine di evitare soluzioni contrastanti in una medesima valle; corredare la progettazione di simulazioni fotorealistiche. Tale intervento, comunque non sostitutivo di misure di mitigazione immediate, e' da considerare come l'occasione per eliminare i residui impatti sulla componente rumore e vibrazioni a carico di ricettori sensibili che risultino fuori dai limiti di legge nonche' per migliorare l'accessibilita' alle diverse aree abitative di Fortezza e dunque per recuperare all'uso collettivo le aree delle linee ferroviarie da dismettere; - sviluppare una soluzione per la sistemazione definitiva del deposito di Vana - Val di Riga coerente con i possibili utilizzi futuri dell'area, siano essi agricoli o finalizzati al riutilizzo di parte del materiale depositato, curando, anche con l'ausilio dei competenti uffici della Provincia, l'adozione di un assetto ambientalmente compatibile; evidenziare sistemazioni transitorie legate ai tempi di attuazione del presente progetto della Linea di Accesso Sud e della Galleria di Base del Brennero, anche in rapporto alla necessita' di prevedere una gestione di cantiere e di materiali condivisa e coordinata con il proponente della suddetta Galleria di Base evidenziando i tempi di rispettiva utilizzazione; 22 predisporre il Progetto di monitoraggio ambientale, secondo le Linee guida redatte dalla Commissione Speciale VIA, ed inserire il relativo costo di attuazione nel quadro economico; 23 anticipare, per quanto possibile, la realizzazione delle opere di mitigazione e compensazione ambientale rispetto al completamento dell'infrastruttura; 24 predisporre quanto necessario per adottare, entro la consegna dei lavori, un Sistema di gestione ambientale conforme alla norma ISO 14001 o al Sistema EMAS (Regolamento CE 761/2001); 25 inserire nei capitolati d'appalto clausole che impongono agli appaltatori di osservare tutte le prescrizioni relative alla conduzione delle attivita' di cantiere e alla mitigazione dei relativi impatti; 26 redigere gli elaborati, anche successivi al progetto definitivo, in conformita' alle specifiche del Sistema cartografico di riferimento; 27 la finestra di Varna dovra' essere spostata di circa 950 metri a nord, localizzando il portale presso il deposito principale nell'ambito Hinterrigger, dove dovra' essere sistemata la logistica di cantiere e di materiale condivisa e coordinata sia per la galleria di Base che per la linea di accesso; 28 dovra' essere previsto l'incapsulamento dei binari esistenti e dei nuovi binari nell'ambito di Ponte Gardena fino al portale della galleria Sciliar; 29 dovra' essere redatto uno studio complessivo relativo all'inserimento architettonico -paesaggistico dell'infrastruttura progettata; 30 contestualmente alla redazione del progetto definitivo della linea di accesso alla Galleria del Brennero dovra' essere redatto il progetto preliminare per il tracciato nella bassa Atesina; 31 dovranno essere adeguate le caratteristiche dell'impianto idrico antincendio che non sono completamente conformi a quanto richiesto al paragrafo 1.2.3 dei REQUISITI MINIMI dell'ALLEGATO 2 del Decreto 28 ottobre 2005 "Sicurezza nelle gallerie ferroviarie" Il decreto infatti prescrive una interdistanza degli idranti UNI 45 di 125 m invece dei 250 m previsti in progetto.