(Allegato 1)
                                                           Allegato 1 
 
  Denominazione: D-Penicillamina 
  Indicazione    terapeutica:    Terapia     delle     intossicazioni
professionali, accidentali o terapeutiche da piombo ed oro.  Test  di
Ohlsson per la diagnosi di intossicazione da piombo. 
 
  Criteri di inclusione: tutti i pazienti con diagnosi  accertata  di
intossicazione professionale, accidentale o terapeutica da piombo  ed
oro per i quali il clinico ritenga opportuno instaurare  una  terapia
con  DPenicillamina.  Il  farmaco  e'  utilizzabile  da  solo  o   in
associazione con altri presidi terapeutici compatibili. 
  Pazienti per i quali il clinico  ritenga  opportuno  effettuare  il
Test di Ohlsson per la diagnosi di intossicazione da piombo. 
 
  Criteri di esclusione:  aumenti  progressivi  e  significativi,  in
corso di trattamento, di proteinuria e/o ematuria. Deficit  grave  di
lattasi,   galattosemia   o   sindrome    da    malassorbimento    di
glucosio/galattosio. Avvelenamento da piombo tetraetilico. 
 
  Periodo di prescrizione a  totale  carico  del  Servizio  Sanitario
Nazionale: fino a  nuova  determinazione  dell'Agenzia  Italiana  del
Farmaco. 
 
  Piano terapeutico: la D-Penicillamina puo'  essere  utilizzata  nel
trattamento  delle  intossicazioni   professionali,   accidentali   o
terapeutiche da piombo ed oro fino a risoluzione delle stesse. 
  Nell'intossicazione da piombo  viene  generalmente  consigliata  la
somministrazione della D-Penicillamina alla  dose  di  20  mg/kg/die,
considerando  adeguata  nei  soggetti  adulti  una  dose  complessiva
giornaliera intorno ai 1.200-1.500 mg. Nei bambini, si suggerisce  di
adottare il seguente schema posologico: 
 
    

< 5 anni 150 mg 2 volte al di'
5-10 anni 300 mg 2 volte al di'
> 10 anni 450 mg 2 volte al di'

    
 
  Generalmente viene consigliata  una  somministrazione  continuativa
della D-Penicillamina per almeno 10 giorni.  Fatta  eccezione  per  i
casi meno gravi, 15 giorni dopo la fine del trattamento e' necessario
iniziare  un  secondo  ciclo  di  terapia.  Ulteriori  cicli  possono
rendersi  necessari  se,  ad  un  esame   di   controllo   effettuato
successivamente,    si    riscontra     che     il     livello     di
acido-delta-amino-levulinico (AAL) delle urine e' di nuovo aumentato. 
  Se durante il trattamento con D-Penicillamina i livelli  di  Piombo
nelle urine dovessero rimanere bassi dopo 15 giorni  di  terapia,  e'
ragionevole ritenere che ricadute dopo l'interruzione del trattamento
non debbano verificarsi. 
  Il dosaggio massimo consentito e' di 4000 mg al di'. 
  Il trattamento va interrotto  in  ogni  caso  se  si  verifica  una
trombocitopenia (inferiore a 90.000/mm³) o una neutropenia (inferiore
a  2000/mm³)  e  potra'  essere  ripreso  quando  i  parametri  siano
rientrati nella normalita' con un dosaggio iniziale non  superiore  a
300 mg al di'. 
  Infine,  nel  trattamento  dell'avvelenamento  da  piombo   e'   da
ricordare che alcuni autori (a  causa  della  possibilita'  anche  se
minima di poter causare danni renali con  la  somministrazione  della
D-Penicillamina) ritengono che il farmaco debba essere  somministrato
intermittentemente  piuttosto  che  in  cicli  di  terapia  lunghi  e
prolungati. 
 
  Test di Ohlsson  (1963)  per  la  diagnosi  dell'intossicazione  da
piombo: 
  I Prima di andare a letto si raccolgono in un recipiente le urine e
si somministrano 450 mg di DPenicillamina. 
  II Al mattino seguente si raccolgono le urine  della  notte  in  un
secondo recipiente. 
  III Si esamina il contenuto di Piombo nei due campioni. 
  Risultati : nel soggetto normale il limite superiore e' di 100  mcg
di piombo per litro nel primo campione e di 300  mcg  di  piombo  per
litro nel secondo campione. 
  Interpretazione : il test di Ohlsson  viene  considerato  sicuro  e
specifico. Un risultato positivo non significa necessariamente che il
soggetto soffra di  intossicazione  da  piombo  in  quel  particolare
momento, ma che nell'organismo il piombo e' accumulato  in  quantita'
superiore al normale. 
 
  Costi  indicativi:  la   D-Penicillamina   sara'   prodotta   dallo
Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze  al  prezzo  di
Euro  15,18  per  una  confezione  di  50  capsule  da  150   mg   di
D-Penicillamina. Il costo di una capsula da 150 mg e' di  circa  Euro
0,30. 
  Si presume un costo massimo mensile di Euro 72,00 per paziente. 
 
  Altre condizioni da osservare: le modalita' previste dagli articoli
4, 5, 6 del  provvedimento  CUF  datato  20  luglio  2000  citato  in
premessa, in relazione a: 
  art. 4: istituzione del registro, rilevamento  e  trasmissione  dei
dati di monitoraggio clinico ed informazioni riguardo  a  sospensioni
del trattamento (mediante apposita scheda come  da  Provvedimento  31
gennaio 2001, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 70 del 24  marzo
2001); 
  art.  5:  acquisizione  del  consenso   informato,   modalita'   di
prescrizione e di dispensazione del medicinale; 
  art. 6: rilevamento e trasmissione dei dati di spesa. 
 
    

                           DATI DA INSERIRE NEL REGISTRO
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                                     |  Prima del trattamento |   1,3,6 e 12 mesi
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Livello di                           |                        |  A fine trattamento
acido-delta-amino-levulinico (AAL)   |            +           |
nelle urine                          |                        |
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Esame emocromocitometrico            |                        |
con formula leucocitaria e piastrine |           +            |        mensile
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Creatininemia                        |           +            |        mensile
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Esami di laboratorio per             |                        |
proteinuria ed ematuria              |           +            |        mensile
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Eruzioni cutanee/fenomeni            |                        |
allergici o di intolleranza          |                        |        mensile
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Segni emorragici cutanei             |                        |       trimestrale
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Altri eventi avversi                 |                        |       trimestrale
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