(Allegato 2)
 
                             Allegato 2 
 
 
                     ripartizioni delle risorse 
 
 
1. Le risorse disponibili sono ripartite in ragione delle  condizioni
di rischio  sismico  dei  beni  esposti.  Obiettivo  primario  e'  la
riduzione del rischio di perdita di vite  umane.  A  tal  fine,  sono
considerati solo i comuni che hanno  pericolosita'  sismica  di  base
riferita  all'accelerazione  orizzontale  massima  ag,   cosi'   come
definita dalla ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 28
aprile 2006, n. 3519, con valori superiori  o  uguali  a  0,125g.  Il
criterio di base della ripartizione e' riferito  ad  una  valutazione
del rischio effettuata  secondo  la  procedura  descritta  nei  commi
successivi. 
 
2. Si determinata per ciascun  Comune  la  pericolosita'  sismica  di
base, espressa in termini di accelerazione  orizzontale  massima  del
terreno "ag" per un tempo di ritorno di 475  anni  in  condizioni  di
sottosuolo rigido e pianeggiante, cosi' come  riportata  anche  negli
Allegati alle Norme Tecniche  per  le  costruzioni  di  cui  al  D.M.
14.1.2008: il valore rappresentativo della pericolosita'  sismica  di
ciascun comune e' il valore piu' elevato di ag fra i centri e  nuclei
ISTAT del comune. 
 
3. Si determina il rischio sismico annuo atteso per  ciascun  comune,
con riferimento  a  valutazioni  effettuate  dal  Dipartimento  della
Protezione Civile e dai suoi centri di competenza, utilizzando i dati
relativi alla popolazione ed agli edifici privati  ad  uso  abitativo
resi disponibili dal censimento della popolazione e delle  abitazioni
effettuato dall'ISTAT nel 2001 secondo i passi seguenti: 
 
   a.  si  determinano  le  perdite  annue  attese  in   termini   di
popolazione coinvolta nei crolli in quanto occupante gli edifici  con
danni gravissimi (pc), tali  perdite  sono  utilizzate  per  definire
l'indicatore di rischio per la vita umana. La perdita e' valutata per
ciascun comune ammesso e sommata a livello di regione.  la  stima  e'
effettuata  con  modelli  di  valutazione  del  rischio   differenti,
mediandone i risultati. 
   b. Al fine di tener conto sia della entita' assoluta delle perdite
sia dell'incidenza percentuale delle stesse, si considera, oltre alla
popolazione coinvolta in crolli Pc, anche il rapporto di tale  numero
rispetto alla popolazione residente Pcp. Entrambi gli indicatori sono
normalizzati, in modo da ottenere lo stesso valore complessivo  somma
di quelli relativi a tutti i comuni italiani. 
   c. I due indicatori Pc e Pcp vengono quindi mediati  prima  fra  i
diversi modelli di calcolo di cui al Sub  b,  e  successivamente  fra
loro, con pesi ,pari a 0,769  per  Pc  e  0.231  per  Pcp,  ottenendo
l'indice finale. 
   d. Si ottiene una graduatoria in base al valore  di  tale  indice,
che determina  la  ripartizione  delle  risorse  disponibili  fra  le
regioni, determinate dal prodotto fra  il  valore  dell'indice  medio
normalizzato e l'entita' del contributo complessivo disponibile.