Art. 4. Metodo di ottenimento La denominazione DOP «Pecorino Crotonese» e' riservata al formaggio prodotto con latte di pecora intero, proveniente da pecore allevate esclusivamente nella zona di produzione di cui al precedente art. 2. Alimentazione del bestiame: L'alimentazione del bestiame ovino deve basarsi prevalentemente su pascoli naturali, foraggi verdi e fieni aziendali provenienti dalla zona di produzione, per la parte prevalente della razione alimentare. Per la restante parte ad integrazione, si utilizzano mangimi concentrati OGM FREE. E' vietato l'utilizzo di prodotti derivati di origine animale e insilati. Il pascolo dell'area di produzione, concentrandosi sulle tipiche colline di argille plioceniche, e' sufficientemente omogeneo. Metodo di Produzione: La produzione del formaggio pecorino Crotonese e' consentita tutto l'anno. Il latte intero, proveniente da due a quattro mungiture giornaliere, destinato alla trasformazione, puo' essere utilizzato crudo o puo' essere sottoposto a termizzazione o pastorizzazione. Nel caso che il formaggio sia prodotto da latte intero crudo la trasformazione deve avvenire secondo la vigente normativa in materia. Il latte intero crudo, termizzato o pastorizzato deve essere coagulato, per via presamica con aggiunta di caglio di pasta di capretto, ad una temperatura compresa tra i 36-38° C e in un tempo di 40-50 minuti. E' consentito lo sviluppo e l'utilizzo di fermenti lattici naturali esistenti nel latte sottoposto a caseificazione o l'uso di sieri innesti-lattoinnesti naturali provenienti ed esistenti nella zona di produzione. Successivamente avviene la rottura della cagliata in modo da ridurre la stessa in granuli della dimensione del chicco di riso. A questo punto, tenendo in agitazione la massa, si sottopone tutto alla cottura di 42 C° - 44 C° per 5 - 6 minuti, quindi si lascia depositare la cagliata sul fondo. Nel caso di utilizzo di latte crudo, una volta che la cagliata si e' unita in un unico aggregato, essa viene estratta in pezzi e messa nelle tipiche forme a canestro. Nel caso di utilizzo di latte termizzato o pastorizzato, la cagliata viene fatta defluire insieme al siero grasso nelle tipiche forme a canestro. In seguito si attua l'operazione di pressatura delle forme nei canestri, manualmente o sovrapponendo le stesse, per la produzione a latte crudo, mentre per la produzione a latte termizzato o pastorizzato viene effettuata l'operazione di stufatura a vapore per un periodo variante da 120 a 240 minuti. Entrambe le operazioni sono tendenti ad eliminare siero in eccesso, oltre a conferire alla cagliata la tipica forma a canestro. I canestri possono essere in plastica, in giunco o di altro materiale adatto a venire a contatto con i prodotti alimentari secondo la normativa vigente. Le forme cosi' ottenute nei canestri vengono immerse per qualche minuto nel siero caldo a temperatura non superiore a 55° C, al fine di ottenere la perfetta chiusura delle forme, con l'ulteriore spurgo del siero e la formazione della crosta. La salatura delle forme e' effettuata sia a secco che in salamoia, i giorni sono variabili secondo le dimensioni delle forme. Nel primo caso il sale viene cosparso manualmente. Nel secondo caso le forme vengono immerse in salamoie sature. Stagionatura: Per il Pecorino Crotonese Semiduro la stagionatura si protrae per un periodo compreso dai 60 giorni ai 90 giorni, in locali freschi e debolmente ventilati o in grotte di arenaria adeguatamente allestite. Per il Pecorino Crotonese Stagionato la stagionatura si protrae oltre i 90 giorni, in locali freschi e debolmente ventilati o in grotte di arenaria adeguatamente allestite.