Art. 6. (Legame con l'ambiente) La domanda di riconoscimento della "Pasta di Gragnano" IGP e' giustificata dalla reputazione e notorieta' del prodotto. La "Pasta di Gragnano" infatti e' conosciuta nel mondo per la tradizione e la storicita' della propria produzione che avviene da sempre con l'utilizzo di trafile in bronzo. Quest'ultime conferiscono alla pasta la caratteristica rugosita' superficiale, rendendola pertanto perfettamente riconoscibile al tatto ed al gusto e particolarmente adatta a condimenti e sughi della tradizione napoletana. Altresi', da secoli il particolare e tradizionale processo di essiccamento, un tempo eseguito su stenditoi all'aperto grazie al clima mediterraneo con l'opportuna umidita' ed insolazione, ancora oggi viene curato con dedizione ed esperienza, tramandata di padre in figlio, dai maestri pastai gragnanesi che sono attenti ed abili, ieri come oggi, ad evitare una ripetuta esposizione al calore causa dell'essiccamento. Gragnano fin dal '500 e' conosciuto per la produzione di pasta di grano duro. L'importanza storica della produzione di pasta a Gragnano fu tale da influenzare la progettazione degli spazi urbani. Infatti, nella meta' del 1800, in occasione della realizzazione di un nuovo piano urbanistico, la larghezza delle strade e l'altezza dei palazzi furono pianificati in modo da facilitare il fluire del vento e agevolare le operazioni di essiccatura della pasta. Nel comune di Gragnano la produzione della pasta e' sempre avvenuta utilizzando le trafile in bronzo. Questa particolarita' ha stimolato la creazione da parte di artigiani di trafile di vario formato che hanno permesso la produzione di differenti formati di pasta, poi associati a vicende legate ad aneddoti o storie locali. Inoltre, a Gragnano, l'acqua proveniente dai vicini Monti Lattari, e' stata una risorsa da sempre presente in abbondanza. Tale risorsa, ha certamente favorito la produzione di pasta sia perche' costituiva un ingrediente necessario da aggiungere alla semola per ottenere l'impasto della pasta, sia perche' veniva utilizzata per far girare le macine dei mulini atti alla macinazione del grano e quindi alla produzione della farina. Testimonianza di quanto esposto e' la "Valle dei Mulini di Gragnano" dove ancora oggi e' possibile ammirare i resti di tali manufatti un tempo utilizzati nel processo produttivo della "Pasta di Gragnano" grazie all'abbondanza dell'acqua della cittadina dei Monti Lattari. Grazie alla sua consolidata tradizione nella produzione della pasta, la citta' di Gragnano oggi viene associata alla "Citta' della pasta". A Gragnano, l'utilizzo della trafila in bronzo si e' mantenuto nel tempo nonostante la diffusione delle trafile in teflon. Questo materiale benche' permetta di facilitare il processo di produzione, non si concilia con le caratteristiche dell'antica produzione gragnanese a cui e' legata la reputazione della "Pasta di Gragnano". Il bronzo delle trafile nel corso della fase di estrusione riesce a trattenere l'impasto nei punti di contatto con la trafila stessa provocando delle micro asperita' che permettono alla pasta, una volta cotta, di catturare e trattenere facilmente il sugo ed incrementano la superficie di contatto con le papille gustative esaltando anche la materia prima e conservando il tipico sapore di fragranza di grano. Queste caratteristiche unite al gran numero di formati originali ideati dai pastai, fa si' che la "Pasta di Gragnano" sia molto apprezzata da chef di cucina e dai consumatori come testimoniato da articoli pubblicati su riviste di cucina e gastronomiche. Inoltre, e' da sottolineare la cura dei pastai di Gragnano nel controllare il corretto andamento della fase di essiccamento, retaggio dei tempi antichi, quando la pasta veniva posta su essiccatoi all'aperto tra le strade di Gragnano. Attraverso una corretta gestione della fase di essiccazione si migliora la tenuta alla cottura della pasta e si preserva la sua fragranza e il sapore. Da anni si svolge a Gragnano una manifestazione tematica sulla pasta nella quale vengono rappresentati per le strade gli antichi processi di lavorazione della stessa le tradizioni locali. I testi storici e la bibliografia relativa alla "Pasta di Gragnano" attestano che la produzione della "Pasta di Gragnano" risale al XVI - XVII secolo ed e' indubbiamente legata e strettamente connessa alle vicende storiche che negli anni si sono succedute nel territorio di riferimento. Durante il Regno delle Due Sicilie a meta' del secolo XIX, la fama della pasta gragnanese e dell'attivita' laboriosa e sapiente dei cittadini coinvolti in tale lavorazione, acquisto' notorieta', tanto che nel luglio del 1845 il sovrano Ferdinando II, in visita ai pastifici gragnanesi, accompagnato dal sindaco dell'epoca, assaggiando la Pasta di Gragnano donatagli dai pastai locali esclamo' "Cibo genuino, come genuini sono gli uomini di Gragnano". Giunti ormai alle soglie dell'unita' d'Italia, la feconda attivita' pastaia di Gragnano contava circa 100 pastifici che davano lavoro a ben il 70% della popolazione attiva gragnanese. Dagli inizi del secolo scorso ad oggi la tradizione e la reputazione del prodotto hanno favorito lo sviluppo del settore, contribuendo alla nascita e al consolidamento dei pastifici piu' grandi ed importanti ancora oggi attivi nel territorio.