(Allegato)
                                                             Allegato 
 
                   Al Presidente della Repubblica 
 
    Il comune di Altavilla Milicia (Palermo), i cui  organi  elettivi
sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative  del  6  e  7
maggio 2012, presenta forme di ingerenza da parte della  criminalita'
organizzata   che   compromettono   la   libera   determinazione    e
l'imparzialita'  dell'amministrazione,  il  buon  andamento   ed   il
funzionamento  dei  servizi,  con  grave  pregiudizio  per  lo  stato
dell'ordine e della sicurezza pubblica. 
    In esito ad accurate attivita' investigative, in  data  8  maggio
2013, e' stata eseguita un'operazione di polizia giudiziaria  che  ha
portato all'arresto di vertici ed affiliati della famiglia mafiosa di
Altavilla Milicia, tra cui la figura apicale della locale consorteria
con  l'accusa,  tra  l'altro,  di  averne  diretto  e  coordinato  le
attivita' illecite, in particolare nel settore delle estorsioni  alle
imprese  e  agli  esercizi  commerciali  della  zona,   intrattenendo
rapporti con  altri  esponenti  malavitosi  in  ambito  mandamentale,
finalizzati    alla     trattazione     degli     affari     illeciti
dell'organizzazione. 
    Le risultanze dell'inchiesta hanno evidenziato la sussistenza  di
collegamenti tra le vicende oggetto di indagine,  riconducibili  alla
predetta  organizzazione,  e  quelle  dell'amministrazione  comunale,
tanto solidi da determinare un pesante  condizionamento  della  mafia
nella  gestione  dell'ente,  con  la  compromissione   della   libera
determinazione degli organi elettivi. 
    Numerose fonti tecniche di prova avvalorano le strette  relazioni
tra amministratori e criminalita', improntate alla massima  reciproca
disponibilita' e che  sottendono  a  precisi  ritorni  per  le  parti
interessate, delineando cosi' la natura sinallagmatica  del  rapporto
tra i predetti soggetti e la  creazione  di  un  collaudato  circuito
clientelare. 
    Pregresse investigazioni e l'arresto di un  importante  esponente
criminale avevano gia' reso possibile  l'individuazione  del  sistema
estorsivo    utilizzato    in     ambito     mandamentale,     basato
sull'acquisizione, direttamente dall'ufficio tecnico  del  comune  di
Altavilla Milicia, di informazioni  relative  alle  licenze  edilizie
rilasciate  dall'ente  o  agli  appalti  pubblici,  che  consentivano
l'avvio del processo estorsivo prima ancora dell'inizio  dei  lavori.
Tale sistema di appoggi e connivenze  era  reputato  da  cosa  nostra
strategico  e  fondamentale  per  il  conseguimento  delle  finalita'
malavitose,   tanto   da   considerare   il   comune   quale   fulcro
dell'illegittimo modus operandi. 
    Tenuto  conto  dei  riscontri  investigativi  e  degli   elementi
fattuali in possesso delle forze dell'ordine, cosi' evidenti  da  far
ritenere inessenziale lo svolgimento  di  un  accesso  ispettivo,  il
prefetto di Palermo, acquisito il parere del Comitato provinciale per
l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato con la partecipazione del
rappresentante  del  Procuratore  della  Repubblica-DDA   presso   il
Tribunale di Palermo e del Procuratore  della  Repubblica  presso  il
Tribunale di Termini Imerese, ha redatto l'allegata relazione del  22
novembre  2013,  che  costituisce  parte  integrante  della  presente
proposta. 
    Nel documento si da' atto della sussistenza di concreti,  univoci
e rilevanti elementi  su  collegamenti  diretti  ed  indiretti  degli
amministratori locali con la criminalita' organizzata di tipo mafioso
e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando  pertanto  i
presupposti per l'applicazione della misura  prevista  dall'art.  143
del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. 
    Il sindaco del comune di Altavilla  Milicia,  eletto  il  6  e  7
maggio 2012, aveva rivestito la carica di  presidente  del  consiglio
comunale nella precedente consiliatura, nonche' quella di consigliere
nell'amministrazione eletta il 25  e  26  maggio  2003.  Nell'attuale
compagine sono presenti due assessori  e  cinque  consiglieri  eletti
anche   nella   consiliatura   2008-2013,   che   si   e'    conclusa
anticipatamente,  di  cui  tre  avevano   ricoperto   cariche   nella
consiliatura 2003-2008. 
    Le predette attivita' investigative di polizia giudiziaria  hanno
reso evidente  un  preciso  disegno  criminale  iniziato  durante  la
precedente amministrazione con l'approvazione, il 26 settembre  2011,
di una mozione  di  sfiducia  pilotata  da  cosa  nostra,  presentata
dall'attuale primo cittadino, che al tempo  rivestiva  la  carica  di
presidente del consiglio comunale, nei confronti dell'allora  sindaco
del comune, eletto nel giugno 2008. 
    La mozione  di  sfiducia,  che  ha  comportato  l'emanazione  del
decreto del presidente della Regione Siciliana  in  data  4  novembre
2011  e  la  nomina  di  un  commissario  straordinario,  era   stata
veicolata, come risulta  dalle  intercettazioni,  dall'organizzazione
criminale a seguito di una legittima iniziativa del predetto sindaco,
il quale aveva imposto il rispetto  dei  limiti  di  una  concessione
demaniale relativa all'occupazione del suolo pubblico da parte di  un
esercizio commerciale, il  cui  titolare  e'  stretto  congiunto  del
maggiore esponente malavitoso della locale consorteria, di cui si  e'
fatto cenno. 
    L'interesse della criminalita' nei confronti dell'amministrazione
comunale e' proseguito con il deciso supporto elettorale  alla  lista
del sindaco  attualmente  in  carica,  all'interno  della  quale  era
presente un soggetto  legato  da  vincoli  parentali  con  la  figura
apicale della locale consorteria  che,  una  volta  eletto,  otterra'
l'incarico di presidente dell'organo consiliare. 
    L'univoca finalita' di portare  al  governo  dell'ente  i  propri
uomini, per poi  condizionarne  la  gestione  attraverso  l'ingerenza
nella conduzione amministrativa e' ulteriormente attestata  da  prove
tecniche investigative che fanno evidente  riferimento  alla  pratica
del voto di scambio, con il  versamento  di  somme  di  denaro  o  la
cancellazione di debiti, in  cambio  delle  preferenze  ai  candidati
graditi a cosa nostra, in vista delle elezioni  comunali  del  maggio
2012. 
    Il prefetto di Palermo, nella relazione  del  22  novembre  2013,
evidenzia gli stretti legami tra il sindaco in carica e  la  famiglia
mafiosa di Altavilla Milicia, con particolare riferimento non solo al
predetto esponente criminale locale, ma  anche  ad  altre  importanti
figure rappresentative di cosa nostra. 
    Amministratori  e  membri  dell'apparato  burocratico  annoverano
frequentazioni con esponenti della criminalita' organizzata o sono ad
essi legati da vincoli parentali. E' riconosciuto che il reticolo  di
collegamenti, rapporti e intrecci tra persone, parenti e societa'  e,
quindi, interessi economici, imprenditoriali e sociali  fa  emergere,
chiaramente, il generale contesto di  permeabilita'  in  un  ambiente
territoriale particolarmente esposto a influenze  mafiose  che,  come
noto, sono inclini a coinvolgere soggetti apparentemente neutri. 
    Le dette interconnessioni hanno favorito, nel caso di specie, una
conduzione dell'ente caratterizzata da  continue  interferenze  della
criminalita' organizzata, che ha fortemente leso i principi  di  buon
andamento  ed  imparzialita',   rendendo   possibile   una   gestione
permeabile agli interessi malavitosi. 
    Sono emblematiche, in tal senso, le pressioni e le  intimidazioni
sul comune, in relazione ad interessi mafiosi, legate  alla  gestione
dell'esercizio commerciale gia' citato, proseguite senza soluzione di
continuita',    cui     sono     corrisposte     condotte     anomale
dell'amministrazione la quale, in  piu'  occasioni,  si  e'  mostrata
supina agli interessi malavitosi. La giunta comunale e' arrivata, nel
luglio del 2013, a modificare manualmente il testo di una proposta di
decadenza  della  concessione  di  suolo  pubblico,  presentata   dal
responsabile  del   competente   settore   tributi   a   seguito   di
illegittimita' procedurali relative al rilascio della  stessa  ed  in
relazione alla circostanza che il titolare dell'esercizio  non  aveva
mai versato all'ente la tassa di occupazione del suolo  pubblico.  La
proposta di decadenza e'  stata  trasformata  in  mera  presa  d'atto
dell'iniziativa dell'ufficio, con l'eliminazione della parte relativa
all'immediata sospensione della concessione.  In  tale  contesto,  e'
anche significativa l'interruzione della  collaborazione  del  comune
con il responsabile dell'ufficio tecnico comunale,  ritenuta  persona
scomoda  per  l'organizzazione  malavitosa,  dopo  che  questi  aveva
comunicato al titolare dell'esercizio di cui si sta trattando l'avvio
del procedimento di revoca in autotutela della concessione. 
    Centrale,  nel  collaudato  sistema  di  gestione  degli  appalti
pubblici del comune, e' la figura di un  affiliato,  raggiunto  dalla
misura coercitiva emessa dall'autorita' giudiziaria 1'8 maggio  2013,
che ha svolto il ruolo di anello di congiunzione tra  cosa  nostra  e
l'ente, assicurando il controllo degli interventi edilizi  realizzati
dal comune da parte della locale consorteria mafiosa. 
    La sua funzione di garante degli interessi malavitosi si e'  resa
evidente in occasione di lavori di riqualificazione urbana di un'area
comunale, in relazione  ai  quali  il  predetto  affiliato  e'  stato
incaricato di svolgere le  funzioni  di  ispettore  di  cantiere,  su
proposta del primo cittadino, pur senza averne il titolo e sebbene il
competente Provveditorato interregionale alle opere pubbliche  avesse
individuato, per gli stessi interventi, le figure  professionali  del
direttore dei lavori e del direttore operativo. 
    Anche in questo caso, e' indicativa la circostanza che il  citato
responsabile dell'ufficio tecnico comunale non abbia controfirmato la
determina di  conferimento  dell'incarico,  attesa  la  presenza  nei
cantieri dei due professionisti indicati dal Provveditorato. 
    L'ispettore ha svolto compiti di  intermediazione  tra  l'impresa
aggiudicataria e la  famiglia  mafiosa,  consentendo  alla  ditta  di
ottenere  rapidamente  i  pagamenti  dovuti,   senza   attendere   le
determinazioni del direttore dei lavori  e  garantendo,  per  contro,
alla famiglia  mafiosa,  la  possibilita'  di  imporre  e  riscuotere
prontamente il pizzo, in relazione alla corresponsione  dei  compensi
per ogni stato di avanzamento dei lavori. 
    Intercettazioni telefoniche attestano inequivocabilmente come  lo
stesso  ispettore  avesse  concertato  una  frode,   nell'ambito   di
quell'appalto, permettendo alla ditta aggiudicataria  dei  lavori  di
fatturare un pagamento per un lavoro mai eseguito. 
    La  situazione  descritta  ha  dimostrato  la  connessione  e  la
vicinanza tra la consorteria mafiosa e  la  sfera  pubblica,  con  lo
svolgimento di un ruolo di copertura e facciata rispetto alla realta'
della dinamica clientelare  degli  interessi  sottesi  alla  gestione
della  cosa  pubblica,  finalizzato  ad  assicurare  il  mantenimento
dell'equilibrio di interessi tra la mafia e l'impresa. 
    Una societa', il  cui  titolare  e'  legato  da  stretti  vincoli
parentali con un boss mandamentale, ha eseguito  un  intervento,  non
autorizzato dall'ente, per l'installazione di un ponteggio necessario
alla riparazione del tetto sovrastante  i  locali  comunali,  il  cui
pagamento e' andato a buon fine grazie  all'attivita'  di  mediazione
assicurata dal predetto ispettore. 
    Accertamenti delle forze dell'ordine hanno consentito di appurare
che agli atti  del  comune  non  e'  presente  alcuna  documentazione
giustificativa dei  lavori,  ma  solo  quella  per  la  fornitura  di
materiale da parte di altra ditta, alla quale veniva suggerito, anche
attraverso il diretto interessamento del  sindaco,  di  emettere  una
fattura falsa e maggiorata per coprire  il  costo  dell'installazione
del ponteggio e per occultare la prestazione non autorizzata. 
    Quest'ultima  ditta,  selezionata  non   in   base   ad   oculate
valutazioni di mercato, bensi' per il rapporto  privilegiato  con  il
suo amministratore, riconducibile ad uno stretto congiunto di uno dei
sodali della locale consorteria, ha operato  -  secondo  le  evidenze
investigative -  in  regime  di  esclusivita'  con  l'amministrazione
comunale. 
    Emblematica e' la vicenda dell'acquisto, da parte del comune,  di
un macchinario  per  asfaltare,  ad  un  costo  esorbitante  e  fuori
mercato, che si e' risolto in un indubbio vantaggio per  la  predetta
ditta e in un consistente  impegno  economico  per  l'amministrazione
comunale. 
    Secondo quanto appurato dagli inquirenti, nella  fase  precedente
la fatturazione,  un  dipendente  comunale,  stretto  parente  di  un
amministratore e vicino alla predetta ditta, ha chiesto  alla  stessa
di maggiorare il prezzo dell'asfaltatrice per coprire un  suo  debito
personale nei confronti della stessa impresa. 
    Grave e' la circostanza che gli accordi non abbiano avuto seguito
per il solo fatto che l'importo derivante dalle intese, esorbitando i
limiti  consentiti  per  l'affidamento  diretto,  avrebbe   richiesto
l'indizione  di  una  gara  d'appalto,  rendendo   non   piu'   certa
l'individuazione dell'impresa da parte del comune. 
    Anche in altre occasioni la ditta in questione e' stata  favorita
dall'ente. E' il caso dell'appalto per la fornitura di  cavi  per  il
ripristino  della  pubblica  illuminazione,  aggiudicato  alla  detta
impresa sebbene l'offerta fosse superiore al limite di spesa  fissato
dalla giunta con propria  delibera.  In  questo  caso,  l'illegittima
aggiudicazione  e  l'assenza  di   controlli   hanno   agevolato   la
penetrazione mafiosa che e'  ostacolata  da  un  sistema  rigoroso  e
rispettoso delle norme. 
    Diversa  e'  la  vicenda,  attestata  da  alcune  delle  numerose
intercettazioni  disposte   dai   magistrati   inquirenti   e   dalle
testimonianze  di  un  dipendente   dell'ente   rese   all'Arma   dei
Carabinieri, relativa al  personale  coinvolgimento  del  sindaco  in
favore  della  ditta  di  cui  si  sta  trattando,  interessata  alla
sanatoria  di  opere  abusive  in  una  zona  sottoposta  a   vincolo
paesaggistico. L'organo di vertice dell'ente ha suggerito all'impresa
artificiose ed illegittime modalita' per  acquisire  uno  dei  pareri
previsti dalla vigente normativa in materia, necessario per portare a
buon fine l'iter burocratico per la sanatoria. 
    In un altro caso, il primo cittadino ha interposto i  suoi  buoni
uffici per accelerare i tempi di concessione  dell'agibilita'  di  un
locale riconducibile alla ditta stessa, in  spregio  ai  principi  di
imparzialita' e di buona amministrazione. 
    Il favoritismo che connota l'azione amministrativa del comune  di
Altavilla Milicia trova riscontro nel reiterato affidamento,  in  via
diretta, del servizio di raccolta dei rifiuti, per  il  quale  l'ente
non ha mai espletato alcuna gara  d'appalto,  ad  una  ditta  il  cui
titolare e' legato da vincoli familiari con soggetti  controindicati,
motivato dai possibili  riflessi  che  la  mancata  raccolta  avrebbe
potuto causare sulla salute pubblica  e  giustificato  da  situazioni
emergenziali di volta in volta richiamate in ordinanze sindacali. 
    Le  indagini  di  polizia   giudiziaria   evidenziano   come   il
sistematico ed  anomalo  comportamento  dell'amministrazione  si  sia
tradotto in  un  consistente  esborso  di  denaro  pubblico  e  nella
ripetuta violazione dei principi di imparzialita' e di buon governo. 
    Il  settore  registra  un'altra  evidente   anomalia,   correlata
all'acquisto, nel luglio 2012, di due mezzi usati,  per  i  quali  la
giunta  ha  autorizzato  la  spesa,  previa  verifica  dell'idoneita'
all'uso. I mezzi si sono rivelati assolutamente non  utilizzabili  e,
secondo quanto attestato da prove tecniche investigative,  l'acquisto
era fondato su un accordo per la spartizione di somme di denaro,  con
il coinvolgimento del sindaco e di un consigliere comunale. 
    Da quanto puntualmente illustrato dal prefetto di Palermo  emerge
un ambiente politico-amministrativo fortemente compromesso,  con  una
gestione dell'ente caratterizzata da irregolarita' gravi,  diffuse  e
reiterate   che   delinea   una   situazione   di   permeabilita'   a
condizionamenti  esterni  dell'amministrazione   comunale,   che   ha
pregiudicato gli interessi della collettivita'. 
    Ritengo, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'adozione del
provvedimento di scioglimento del  consiglio  comunale  di  Altavilla
Milicia (Palermo) ai sensi dell'art. 143 del decreto  legislativo  18
agosto 2000, n. 267. 
    In  relazione  alla  presenza  ed  all'estensione  dell'influenza
criminale,  si  rende  necessario  che  la  durata   della   gestione
commissariale sia determinata in diciotto mesi. 
      Roma, 30 gennaio 2014 
 
                                     Il Ministro dell'interno: Alfano 
 
                             ---------- 
 
                        PREFETTURA DI PALERMO 
              Area Ordine e Sicurezza Pubblica - 1-bis 
 
Prot. n. 2386/R/OES 
 
                                                     22 novembre 2013 
 
                                             Al Ministro dell'interno 
                                                                 ROMA 
Oggetto:  Amministrazione  Comunale  di  Altavilla  Milicia  (PA)   -
  Attivita' preliminare ex art. 143 del decreto legislativo 18 agosto
  2000 n. 267 (T.U.E.L.) e successive modificazioni ed integrazioni. 
Premessa 
    Il  Comune  di  Altavilla  Milicia,  posto  a  circa  20  Km  dal
capoluogo, conta al 1° gennaio 2013 una popolazione di 7.547 abitanti
e si estende su una superficie di 23,79  Kmq.  con  una  densita'  di
317,31 abitanti per Kmq.; il  tasso  di  disoccupazione  e'  pari  al
39,5%. 
    Confinante con i  comuni  di  Casteldaccia  e  Trabia,  sorge  in
collina, ad un'altitudine di  73  metri  sul  livello  del  mare,  in
posizione panoramica sul Mar Tirreno. Il centro urbano e' ubicato fra
i fiumi "Milicia" e "San Michele", a confine tra le aree  pedemontane
e la costa tirrenica, coltivate rispettivamente ad oliveti ed agrumi,
produzioni che conservano tuttora  un  ruolo  importante  nell'ambito
dell'economia locale. 
    L'imprenditoria si fonda essenzialmente sull'attivita' di aziende
che  operano  in  vari  comparti  tra  cui   preminente   e'   quello
dell'edilizia, mentre il terziario si compone di una sufficiente rete
commerciale  e  dell'insieme  dei  servizi  piu'   qualificati,   che
comprendono quello bancario. 
Il contesto mafioso 
    L'attivita'   info-investigativa   dell'Arma   dei    Carabinieri
confluita nell'operazione di polizia giudiziaria denominata "Argo" ha
condotto, in data 8  maggio  2013,  all'esecuzione  di  provvedimenti
restrittivi in carcere emessi dall'A.G., nei confronti di  vertici  e
affiliati della famiglia mafiosa di Altavilla Milicia. 
    Tra i destinatari dei suddetti provvedimenti spicca la figura  di
"omissis", accusato di aver diretto sino al 30 ottobre 2012 (data  di
un suo precedente arresto per estorsione aggravata dalla finalita' di
favorire  Cosa  Nostra)  la  famiglia  mafiosa  del  predetto  Comune
"coordinando  contestualmente  le  attivita'  illecite  degli   altri
affiliati, in particolare nel settore delle estorsioni  alle  imprese
ed esercizi commerciali della zona ed occupandosi delle problematiche
relative ai componenti della famiglia, fra le quali il  sostentamento
dei detenuti  e  dei  loro  nuclei  familiari  nonche'  intrattenendo
rapporti con altri esponenti mafiosi del mandamento, finalizzati alla
trattazione degli affari illeciti dell'organizzazione,  in  tal  modo
svolgendo  funzioni  direttive  per  l'organizzazione".  La  medesima
ordinanza ha interessato altresi'  "omissis",  "omissis",  "omissis",
"omissis" e "omissis", tutti  accusati  di  aver  fatto  parte  della
locale consorteria mafiosa. 
    In particolare, le indagini  hanno  consentito  di  accertare  il
processo di riorganizzazione avviato all'indomani del  primo  arresto
del "omissis",  incentrato  sull'individuazione  del  nuovo  reggente
della famiglia mafiosa di Altavilla e  conclusosi  con  l'investitura
formale - mediante  i  tradizionali  rituali  di  affiliazione  -  di
"omissis" da parte del sovraordinato mandamento di Bagheria,  che  si
premurava anche della  presentazione  al  piu'  anziano  mafioso  del
posto, "omissis". 
    Peraltro,  gia'  la  pregressa  attivita'  d'indagine   confluita
nell'operazione di polizia giudiziaria denominata "Pedro" aveva messo
in luce la figura di "omissis" colpito da provvedimento cautelare  in
data 14 dicembre 2011 per  aver  diretto  il  mandamento  mafioso  di
Bagheria e condannato, nel luglio del 2013, a 12 anni  di  reclusione
per associazione mafiosa. 
    Nel corso di numerose intercettazioni lo "omissis" illustrava  ai
sodali palermitani, il sistema per gestire le  estorsioni  utilizzato
nel  suo  mandamento,  e  quindi  anche  dalla  famiglia  mafiosa  di
Altavilla di cui lo stesso era, prima dell'arresto,  co-reggente  con
"omissis",  basato  sull'acquisizione  di  informazioni  direttamente
dagli Uffici Tecnici Comunali, all'interno dei quali il  boss  poteva
contare su "appoggi" che gli consentivano di conoscere in tempo reale
le licenze edilizie rilasciate, gli appalti pubblici e di  richiedere
la "messa a posto" prima ancora che i lavori iniziassero. 
    E'  lo  stesso  "omissis"  che   in   una   delle   conversazioni
intercettate sottolinea l'importanza strategica  rivestita  dall'ente
locale per la  realizzazione  di  un'azione  estorsiva  aggressiva  e
penetrante riassunta nella frase: "....il Comune e' tutto" . 
    E difatti, le risultanze investigative evidenziano  un  intreccio
malefico tra le vicende della locale  consorteria  mafiosa  e  quelle
dell'Amministrazione  Comunale  di  Altavilla  Milicia  la  cui  vita
politica e amministrativa  risulta  pesantemente  condizionata  dagli
interessi  della  prima:   un   Sindaco   (omissis)   eletto   grazie
all'appoggio del  boss  mafioso  locale  e  che,  dopo  l'arresto  di
quest'ultimo e l'avvicendamento al vertice della  cosca,  continua  a
favorirne  gli  interessi  avvalendosi  di  uomini  "cerniera";   una
struttura  burocratica  "stabilmente"  infiltrata  che  annovera   al
proprio  interno  soggetti   "a   disposizione"   dell'organizzazione
mafiosa. 
Le elezioni amministrative del 6 e 7 maggio 2012 
    Le  ultime  consultazioni  per  l'elezione  del  Sindaco  e   del
Consiglio Comunale di Altavilla Milicia, si sono  tenute  il  6  e  7
maggio 2012. Ad esse  hanno  partecipato  due  candidati  a  Sindaco:
"omissis" e "omissis", con le rispettive liste  collegate:  "omissis"
(orientamento politico iniziale di centro destra) e "omissis"  (lista
civica senza orientamento politico dichiarato). 
    Sindaco: 
    "omissis",  eletto  con  la  maggioranza  dei  voti  nella  lista
"omissis" con  delega  in  materia  di  Personale,  Lavori  Pubblici,
Umanistica Sport e Spettacolo; lo  stesso  dal  1987  al  1993  aveva
ricoperto il ruolo di consigliere di maggioranza; dal  2003  al  2008
consigliere  di  minoranza  e  dal  2008  al  2010   consigliere   di
maggioranza con incarico di Presidente del Consiglio; 
    La Giunta in atto e' cosi' composta: 
      1) "omissis" Vice Sindaco e Assessore con deleghe alla  Polizia
Municipale ed alle Politiche Sociali 
      2) "omissis", con deleghe a Pubblica Istruzione,  Rapporti  con
le   Associazioni   Culturali,   alla   Promozione    nazionale    ed
internazionale del territorio 
      3) "omissis", con deleghe alla Cultura, Beni Culturali,  Decoro
Urbano, Manutenzioni Ordinarie e energie rinnovabili; 
      4) "omissis", con  deleghe  alle  Politiche  Giovanili  e  Pari
Opportunita', Tutela e Prevenzione della Salute dei Cittadini; 
    Il Consiglio Comunale e' in atto cosi' composto 
    Consiglieri  di  maggioranza  appartenenti  alla   lista   civica
"omissis": 
      1) "omissis" - Presidente del Consiglio Comunale; 
      2) "omissis" - Vice Presidente del Consiglio; 
      3) "omissis"; 
      4) "omissis"; 
      5) "omissis"; 
      6) "omissis"; 
      7) "omissis"; 
      8) "omissis"; 
      9) "omissis" subentrato a "omissis" dimessosi il 6 agosto 2012; 
      10) "omissis" subentrato a "omissis", dimessasi  il  18  giugno
2013. 
    Consiglieri  di  minoranza   appartenenti   alla   lista   civica
"omissis": 
      1) "omissis"; 
      2) "omissis" subentrato ad "omissis" dimessosi il  29  dicembre
2012; 
      3) "omissis" subentrato a "omissis" dimessasi il 1° luglio 2013
ed a sua volta subentrata a "omissis" dimessasi il 30 maggio 2013; 
      4) "omissis", subentrato  a  "omissis"  dimessasi  in  data  1°
luglio 2013, ed a sua volta subentrata ad "omissis" dimessosi  il  18
giugno 2013; 
      5) "omissis" subentrato a  "omissis"  dimessosi  il  18  giugno
2013. 
    Le dimissioni dei consiglieri di minoranza "omissis" e  "omissis"
nonche'   quelle   del   consigliere   di   maggioranza    "omissis",
ufficialmente determinate da asseriti motivi personali,  hanno  avuto
luogo pochi giorni dopo l'accesso di personale dell'Arma al Comune di
Altavilla  al  fine  di  acquisire  atti  e  documenti   sulla   base
dell'ordine di esibizione emesso l'11 giugno  2013  dalla  D.D.A.  di
Palermo. 
1) L'influenza della famiglia mafiosa "omissis"  nell'Amministrazione
Comunale di Altavilla Milicia 
    Gli esiti delle attivita' di polizia giudiziaria hanno dimostrato
come l'infiltrazione di Cosa Nostra nel comune di Altavilla Milicia e
il conseguente condizionamento della vita politica  e  amministrativa
del predetto ente civico da parte del reggente della locale  famiglia
mafiosa, "omissis", si sia concretizzata: 
      - nel "pilotare" la  sfiducia  nei  confronti  dell'ex  Sindaco
"omissis"; 
      - nel procacciare, nelle  susseguenti  elezioni,  voti  per  il
candidato  Sindaco  "omissis",  a   capo   della   lista   "omissis",
all'interno della quale era inserita "omissis", cugina di  "omissis",
che,  dopo  la  vittoria  elettorale  della  lista  di  appartenenza,
otteneva l'incarico di Presidente del Consiglio Comunale. 
a) La sfiducia nei confronti dell'ex Sindaco "omissis" 
    Nel giugno del 2008 era stato eletto Sindaco "omissis", candidato
della lista civica "omissis". Il primo cittadino, tuttavia non  aveva
potuto contare, sin da subito, su una solida maggioranza in  seno  al
Consiglio Comunale, talche' dopo alterne vicende,  veniva  sfiduciato
con  una  mozione  presentata  il  26  settembre   2011   dall'allora
Presidente del  Consiglio,  "omissis"  (omissis),  con  la  quale  si
attribuiva  al  Sindaco  un  operato  in  "assoluta  autonomia  senza
consultarsi ne' confrontarsi mai con il Consiglio  Comunale".  Accusa
alla quale il "omissis" rispondeva affermando  che  al  contrario  il
Consiglio Comunale gli avrebbe messo "sistematicamente i bastoni  tra
le ruote". In merito alla suddetta vicenda,  giova  evidenziare  che,
nella medesima data in cui il  "omissis"  presentava  la  mozione  di
sfiducia nei confronti dell'ex Sindaco "omissis", veniva intercettata
una telefonata tra "omissis"  (personaggio  ritenuto  affiliato  alla
famiglia mafiosa di Altavilla, arrestato nell'ambito  dell'operazione
"Argo") e il "omissis", dalla quale trapelava che quest'ultimo  aveva
pilotato  la  suddetta  sfiducia  nei  confronti  dell'allora   primo
cittadino, reo di avergli "fatto togliere i  tavoli  dal  belvedere";
con  un  chiaro  riferimento  al  bar  "omissis"  ubicato  presso  il
belvedere del paese, del quale e' titolare il  figlio  di  "omissis",
"omissis", i cui tavoli occupavano una parte cospicua  della  piazza,
tale da  intralciare  il  transito  delle  processioni  religiose,  e
comunque eccedente i limiti della  concessione  comunale.  Situazione
che aveva indotto lo  stesso  ex  Sindaco  "omissis"  ad  intervenire
personalmente, come dallo stesso confermato. 
    Dalla conversazione intercettata  affiora  inequivocabilmente  la
capacita' del  "omissis"  di  esercitare  una  diretta  e  penetrante
influenza sulle vicende politiche del Comune di Altavilla: "..  sara'
morto il Sindaco. Stasera  non  potra'  dormire  questo.  Questo  dal
balcone si butta"...  ed  ancora:  "Ora  me  lo  sono  levato  io  il
sassolino dalla scarpa. Alle ore  18.50  sono  cambiate  tutte  cose!
Perche' stasera....Alle ore 18.50 e' cambiato tutto. Hai  capito?  E'
cambiato tutto alle 18.50". 
b) Il condizionamento mafioso nel corso della campagna elettorale per
  le consultazioni del 6 e 7 maggio 2012 e la compravendita dei  voti
  in favore della lista "omissis" 
    Nel periodo precedente le elezioni del  maggio  2012,  "omissis",
non ancora colpito dal  provvedimento  restrittivo  in  carcere,  era
indiscutibilmente a capo della famiglia  mafiosa  di  Altavilla  come
dimostrano  le  intercettazioni  ambientali  svolte   a   carico   di
"omissis", altro esponente mafioso tuttora recluso, che espressamente
indicava in "omissis" ("omissis") e "omissis" ("omissis") i  reggenti
della famiglia mafiosa di Altavilla Milicia. 
    Il condizionamento mafioso delle attivita' politiche  locali  ben
si  manifestava  all'avvio  della  campagna  elettorale,  allorquando
veniva registrato l'impegno  profuso  da  "omissis"  e  da  "omissis"
(colpito  dal  medesimo  provvedimento   cautelare   ed   attualmente
ristretto in carcere), interessato dal primo per la  raccolta  di  un
consistente numero di consensi in favore della candidata al Consiglio
Comunale "omissis"  (detta  "omissis"),  cugina  di  primo  grado  di
"omissis" ed in corsa nella lista elettorale  del  candidato  Sindaco
"omissis". In tal senso sono chiare le indicazioni che  il  "omissis"
fornisce al "omissis" come si evince dal tenore  dell'intercettazione
di seguito riportata: "omissis ", diamogli  una  mano  a  questa  mia
cugina se no brutta figura faccio. Facciamo la figura di nessuno". 
    In effetti, il "omissis", pur non essendo  iscritto  nelle  liste
elettorali del Comune di Altavilla, svolgeva attivita' di  propaganda
per raccogliere consensi in favore di "omissis" (non tralasciando  di
sottolineare che la candidatura era "sponsorizzata" da  "omissis")  e
per lo  schieramento  politico  nel  quale  la  stessa  era  inserita
collegata  al  candidato  Sindaco  "omissis".  In  una  conversazione
registrata, nel febbraio del 2012, tra  "omissis"  (tanto  vicino  al
"omissis" da essere spesso definito "il picciotto di omissis") ed  un
suo amico, "omissis", quest'ultimo, in merito alle predette elezioni,
riferisce di dover dire ad "omissis", di "andare a prendere  i  soldi
come hai fatto quella volta". Evidente e' il riferimento alla pratica
del "voto di scambio" (consistente  nel  procacciamento  di  voti  in
cambio di denaro)  da  porre  in  essere  in  vista  delle  imminenti
elezioni comunali. 
    L'appoggio elettorale cosi' garantito dalla famiglia mafiosa  dei
"omissis" trova ulteriori conferme anche all'indomani dell'arresto di
"omissis", infatti in tal senso e'  significativa  una  conversazione
registrata tra "omissis"  e  "omissis"  (rispettivamente  fratello  e
figlio di "omissis ") ed un'amica, in cui il primo svela i retroscena
della candidatura della cugina "omissis" "votata..  solo  (da)  gente
che gli ha detto lui ("omissis") di votarla". Ribadendo  inoltre  che
il  bagaglio  di  voti  di  cui  disponeva  il  fratello  era   stato
indirizzato in favore della lista di "omissis", per l'elezione  della
cugina. 
    Cosi' come, in  un'altra  conversazione  con  "omissis"  (attuale
consigliere   di   maggioranza)   le   parole   di   "omissis"   sono
inequivocabili: "quindi quello che e' andato a  sederlo  sulla  sedia
(il Sindaco)... non sono stati i candidati... ma e' stato... tutto il
sistema che praticamente e' stato coinvolto da mio fratello...". 
    Ne' e' da sottacere,  inoltre,  che  anche  "omissis",  padre  di
"omissis", gia' indagato per il reato di usura, ha  svolto  un  ruolo
attivo  nella  campagna  elettorale  del  figlio.  Infatti,  da   una
intercettazione ambientale  tra  il  Vice  Sindaco  "omissis"  ed  il
predetto "omissis", quest'ultimo ammette che,  sebbene  in  occasione
delle elezioni "cento lire per un voto  non  l'ho  uscito",  tuttavia
aveva sostanzialmente proceduto ad un vero e proprio "indulto"  verso
"tutti quelli che mi dovevano dare soldi"; intendendo, con  cio',  di
aver cancellato dei crediti  che  vantava  nei  confronti  di  propri
debitori e affermando che il figlio ne era a conoscenza " ...  e  mio
figlio  lo  sa   pure!!   Dice...pa'..".   Peraltro,   dalla   stessa
conversazione emerge che "omissis" era creditore anche dei "omissis". 
    D'interesse e' anche la conversazione  registrata  tra  "omissis"
(che, come gia' detto, prendera'  il  posto  di  reggente  a  seguito
dell'arresto di "omissis") e "omissis"  il  quale,  nel  definire  il
"omissis" "figlio di usuraio" del quale anche il  proprio  padre  era
rimasto vittima, mette in luce una "compravendita di voti" di cui lui
stesso era stato protagonista: "a me mi ha dato quattromila euro e  a
quello ci ha dato qualche quindicimila euro per compraci i voti a suo
zio... hai capito?..." 
    A suggello  di  tutto  cio',  appare  estremamente  significativo
quanto riferito dal personale del  Comando  Stazione  Carabinieri  di
Altavilla, impegnato nel  servizio  d'ordine  e  vigilanza  ai  seggi
elettorali, presso i quali "omissis" unitamente ai figli "omissis"  e
"omissis"  venivano  notati  sostare,  sia   nei   giorni   destinati
all'espressione del voto sia  durante  le  operazioni  di  scrutinio,
presidiando l'ingresso degli edifici o addirittura introducendosi nei
locali adibiti a seggio. 
    Le consultazioni del 6  e  7  maggio  2012  si  concludevano  con
l'elezione a Sindaco di "omissis" e di  "omissis"  a  Presidente  del
Consiglio Comunale: un "successo" del sodalizio mafioso  altavillese,
allora capeggiato da "omissis", "certificato" dall'elevato numero  di
consensi (334) ottenuto dalla cugina, seconda  soltanto  a  "omissis"
attuale Vice Sindaco (386). 
2) La figura del Sindaco "omissis" 
    Il neo  eletto  sindaco  "omissis",  sebbene  non  risulti  avere
rapporti di parentela con  soggetti  appartenenti  alla  criminalita'
organizzata,   ha   comunque   intrattenuto   ripetute   ed   assidue
frequentazioni con affiliati alla famiglia mafiosa di Altavilla e  in
particolare con "omissis",  nell'assoluta  consapevolezza  del  ruolo
apicale di quest'ultimo. Cio' risulta provato  da  una  conversazione
intercettata tra "omissis" (un imprenditore locale) ed il Sindaco nel
corso della quale quest'ultimo, a proposito di "omissis" (cognato  di
"omissis" e imprenditore) affermava che "la protezione  non  ce  l'ha
piu'..." facendo evidente riferimento al fatto che dopo l'arresto  di
"omissis",   "omissis"    non    avrebbe    piu'    potuto    contare
sull'"autorevolezza" del cognato per l'assegnazione di lavori. 
    Per meglio lumeggiare la figura del  "omissis",  giova  ricordare
che lo stesso e' stato consigliere di  minoranza  dal  2003  al  2008
nella  formazione  civica  "omissis  ",  della  quale  faceva   parte
"omissis" condannato per associazione mafiosa poiche', da infermiere,
aveva  garantito  assistenza  sanitaria  a   "omissis"   durante   la
latitanza. Un articolo di stampa del 2009 riportava  che  durante  la
celebrazione del processo per il  reato  di  associazione  mafiosa  a
carico di "omissis", ex  deputato  regionale  cui  il  "omissis"  era
legato,  il  Pubblico  Ministero  faceva  mettere   a   verbale   che
quest'ultimo  aveva  "schiacciato  l'occhiolino"  ad  "omissis",  li'
presente  nella   qualita'   di   testimone   chiamato   a   deporre,
verosimilmente in segno di intesa. 
    Ne' e' da sottovalutare il preminente ruolo  di  impulso  assunto
dal "omissis" nel determinare  la  crisi  politica  della  precedente
amministrazione, che, come gia' detto,  si  concluse  nella  sfiducia
all'allora Sindaco, soddisfacendo  in  tal  modo  i  "desiderata"  di
"omissis". 
    Soltanto dopo l'arresto per estorsione aggravata di  quest'ultimo
il Sindaco "omissis" cercava di prendere le distanze  dalla  famiglia
"omissis": infatti, in una intercettazione  ambientale,  "omissis"  e
"omissis"  (rispettivamente  figlio  e  fratello   di   "omissis"   )
lamentavano che  i  "omissis"  (padre  e  figlio)  non  gli  avessero
affidato i lavori edili relativi alla demolizione e costruzione di un
edificio privato di loro proprieta' nonostante lo stato di bisogno in
cui la stessa famiglia versava, attesa la necessita' di sostenere  le
spese  legali  relative  alla  detenzione  del   proprio   congiunto.
Chiarificatore, al riguardo era il  commento  di  "omissis"  che,  in
relazione  al  Sindaco  affermava:  "quello  con  questa  mossa  deve
dimostrare che non ha  niente  a  che  vedere  (con  noi)"  con  cio'
intendendo che  malgrado  l'esistenza  di  una  precedente  alleanza,
attesa  la  detenzione  del  "omissis",   il   Sindaco   tentava   di
salvaguardare la propria immagine e quella della sua amministrazione.
Parimenti  significativa  e'  la  conversazione   tra   "omissis"   e
"omissis", (rispettivamente figlio e cognato di "omissis") nel  corso
della quale, sempre in relazione  alla  medesima  vicenda,  "omissis"
evidenzia lo "sbaglio" del primo cittadino, in favore del quale aveva
fatto "guerra e fuoco" per farlo "sedere" nella principale  poltrona,
come Sindaco del Comune di Altavilla Milicia. 
    Va  altresi'  evidenziato,  che  il  rapporto  tra  le   famiglie
"omissis" e "omissis" non si e' manifestato  soltanto  nell'interesse
reciproco in occasione delle elezioni amministrative, ma e' risalente
nel tempo ed  e'  stato  altresi'  caratterizzato  da  cointeressenze
economiche essendo "omissis" amministratore  unico  della  "omissis",
societa' costituita nel 2002 della  quale  sino  al  2006  ha  svolto
mansioni di Vice  Presidente  del  Consiglio  di  Amministrazione  il
figlio di "omissis", "omissis". 
    Tutti i soggetti raggiunti nel maggio  scorso  dall'ordinanza  di
custodia cautelare in carcere nell'ambito della succitata  operazione
"Argo" sono stati protagonisti, all'indomani dell'arresto del  "capo"
"omissis",  della  riorganizzazione  della  cosca  di  Altavilla   M.
continuando ad influenzare l'operato del Sindaco "omissis"  il  quale
ha seguitato ad avvalersi di uno di loro (omissis) come "ispettore di
cantiere",  nell'appalto  pubblico  di  cui  si  dira'  appresso   di
riqualificazione urbana della zona est del paese, ed  a  favorire  la
ditta del figlio di uno dei sodali (omissis)  per  le  forniture  del
materiale al Comune. 
    Il Sindaco cercava di mantenere le distanze con il nuovo reggente
"omissis", ma due conversazioni intercettate durante una riunione tra
i sodali (lo stesso "omissis", "omissis", e "omissis" e "omissis" ) e
poi  tra  il  "omissis"   e   un   altro   imprenditore   evidenziano
plasticamente quali sono le aspettative che  la  cosca  ha  nei  suoi
confronti e quale  sia  il  sotteso  rapporto  di  scambio.  Dice  il
"omissis" "Se lavori ci sono li sta mettendo nella  Gazzetta  ...  ma
lui che cosa vuole ...mettiti la' e poi vuole  il  paese  tranquillo?
Allora attacchiamo la guerra !!". I "omissis" gli facevano notare che
il Sindaco "si spaventa che gli fanno le scarpe di la dentro  stesso!
Ma quando uno si spaventa si sta a casa". Allora  ci  dovevi  pensare
... ora e' tardi". Gli interlocutori stigmatizzavano il comportamento
del Sindaco per avere cambiato schieramento politico e per il ricorso
alle procedure di gara per l'affidamento di lavori "invece di fare  i
cottimi fiduciari". 
3) Gli interessi di"omissis" per il Bar "omissis" 
    L'interesse    della    famiglia     "omissis"     nell'attivita'
dell'esercizio commerciale denominato "Bar  omissis"  era  motivo  di
ulteriori pressioni e intimidazioni sull'Amministrazione Comunale  in
carica. 
    Nell'estate del 2012, "omissis" aveva un alterco, correlato  allo
svolgimento di spettacoli musicali nella piazza  ove  e'  ubicato  il
bar, con  il  Vice  Sindaco  "omissis"  il  quale  gli  suggeriva  di
rivolgersi,  per  la  soluzione  dei  problemi  prospettatigli,  alla
propria cugina "omissis": "hai questi discorsi...hai tua  cugina  che
e' Presidente del Consiglio...vai da tua cugina".  Tale  affermazione
induceva, invece, il "omissis" addirittura a minacciare il "omissis":
"ora mettiamo  a  bruciare  qualche  macchina...mettiamo  a  bruciare
qualche magazzino... mettiamo a  bruciare  queste  cose...saltano  le
cose in aria.." 
    A  tali  asserzioni  il  Vice  Sindaco,  che  era   perfettamente
consapevole della caratura mafiosa del suo interlocutore,  rispondeva
consigliando di  discutere  la  questione  senza  reazioni  eccessive
ovvero ritorsioni. 
    Nell'ambito dell'attivita' d'indagine, l'Arma dei Carabinieri  ha
effettuato mirati  riscontri  amministrativi  che  hanno  evidenziato
specifiche condotte  anomale  poste  in  essere  dall'Amministrazione
Comunale in favore dell'esercizio "Bar omissis", negli anni  e  senza
soluzione di continuita' sino all'attualita'. 
    E' stato, infatti, accertato che  l'installazione  della  veranda
coperta in  legno,  ubicata  lungo  l'intero  prospetto  del  palazzo
ricadente sulla piazza del belvedere e' stata autorizzata nel 2006  ,
dall'Ufficio   Tecnico,   contestualmente   all'autorizzazione    per
l'occupazione di suolo pubblico, gia' rilasciata  esclusivamente  per
il  cantiere  necessario  alla  realizzazione  del  fabbricato.  Tale
autorizzazione, tuttavia non ha tenuto in alcun conto ne' del  parere
negativo espresso  dalla  Soprintendenza  per  i  Beni  Culturali  di
Palermo,  ne'  della  competenza   del   Consiglio   Comunale   sulla
concessione del  suolo.  Tale  parere  era  stato  determinato  dalla
circostanza  che  la  suddetta   veranda,   destinata   ad   occupare
permanentemente suolo pubblico, poggiando sul prospetto dello stabile
su cui insiste il predetto esercizio commerciale,  di  fatto  avrebbe
costituito una vera e  propria  variante  al  P.R.G.  o  comunque  un
parziale  cambio  di  destinazione  d'uso  sia  di  quella  zona  che
dell'edificio. Circa due anni dopo, di propria iniziativa, la Giunta,
con deliberazione del 6 maggio 2008, determinava la  "concessione  di
suolo pubblico per l'installazione di una veranda a servizio del  Bar
"omissis" approvando il relativo schema di convenzione che, tuttavia,
ad oggi, non risulta mai essere stato sottoscritto dalle parti. 
    Giova precisare che componente della sopra citata Giunta Comunale
era "omissis", nipote di "omissis" e figlia di "omissis". 
    Nonostante non risulti essere mai stata pagata la tassa  relativa
all'occupazione  di  suolo  pubblico  concernente   la   veranda   in
questione, gli uffici comunali competenti non  hanno  mai  provveduto
alla revoca della relativa concessione e soltanto nel 2011  l'Ufficio
Tributi ha proceduto alla  notifica  dell'avviso  di  accertamento  e
susseguente  iscrizione  al  ruolo   nei   confronti   del   titolare
dell'esercizio "omissis". 
    Da ultimo, particolarmente  significativo  e'  quanto  emerso  in
occasione del  tentativo  esperito,  in  data  27  giugno  2013,  dal
responsabile del  II  Settore  Ufficio  Tributi  e  Ragioneria  dott.
"omissis" di far approvare dalla Giunta nei  confronti  del  titolare
del bar "omissis" la "decadenza dalla concessione di suolo pubblico",
tenuto conto che non risultava firmata alcuna convenzione nelle forme
legittime e che non era mai stata corrisposta la tassa di occupazione
del  suolo  pubblico,  proponendo  altresi'  l'immediata  sospensione
dell'efficacia del titolo amministrativo. Ebbene, come  riferito  dal
succitato dirigente all'Arma dei Carabinieri, nel  corso  di  propria
testimonianza resa il  successivo  28  luglio,  la  Giunta  Comunale,
riunitasi per deliberare sulla proposta di  decadenza,  discostandosi
da quanto legittimamente proposto dal  Funzionario,  apportava  delle
modifiche manuali al testo della stessa trasformandone  l'oggetto  da
un avvio del procedimento ad una mera  presa  d'atto  e  cassando  la
parte relativa all'immediata sospensione della concessione  medesima.
Il predetto atto veniva pubblicato sul sito Internet del  Comune,  in
maniera irregolare, con le modifiche apportate  in  forma  di  delete
prive pero' della firma. 
    In  tale  contesto,  s'inserisce   altresi'   l'Ing.   "omissis",
responsabile dell'UTC (in regime di  convenzione  con  il  Comune  di
Misilmeri dal dicembre 2012) che, nel luglio del 2013, comunica  alla
ditta di "omissis" l'avvio del procedimento di revoca  in  autotutela
dalla citata concessione.  In  tale  occasione  la  dirigente  veniva
chiamata  dal  Sindaco  "omissis"  che,  nel  chiederle  copia  della
suddetta "comunicazione di avvio del procedimento" lamentava  di  non
esserne stato messo a conoscenza, circostanza  quest'ultima  smentita
dalla "omissis". 
    Qualche  giorno  dopo,  all'Ing.  "omissis"  veniva   notificato,
tramite messo comunale, l'O.d.G. della Giunta del 23 luglio 2013 che,
prevedeva, fra l'altro,  la  "recessione  dalla  convenzione  con  il
Comune di Misilmeri"  determinando  in  sostanza  l'interruzione  del
rapporto di lavoro della medesima con il Comune di Altavilla. 
    In tal modo veniva allontanata una  dirigente  che  ricopriva  un
incarico strategico e che,  in  tale  veste,  come  emerso  da  varie
intercettazioni, era stata sempre  al  centro  dell'attenzione  degli
esponenti mafiosi che, la ritenevano persona "scomoda"  per  il  loro
interessi, che il Sindaco "omissis" avrebbe dovuto "inquadrare". 
4) L'affidamento dei lavori nel Comune di Altavilla Milicia 
La figura di "omissis" 
    La capacita' di infiltrazione  della  consorteria  mafiosa  nella
gestione dell'affidamento dei  lavori  nel  comune  di  Altavilla  si
manifesta  anche  attraverso  la  figura  di   "omissis"   (arrestato
nell'ambito  dell'operazione  Argo),  soggetto  gia'   inserito   nel
sodalizio altavillese sin dalla reggenza  di  "omissis",  e  ritenuto
"anello di congiunzione"  tra  l'Ente  Locale,  "omissis"  e  i  suoi
sodali. 
    "omissis", infatti  all'indomani  della  elezione  a  Sindaco  di
"omissis", in un eloquente dialogo intercettato nel maggio  del  2012
comunicava  alla  moglie  di  aver  ricevuto  il  primo  incarico  da
ispettore di  cantiere  e  proseguiva  parlando  della  nomine  degli
Assessori al comune di Altavilla, sottolineando che "...dove  c'erano
i soldi, se li e' tenuti lui, come sindaco... e che ...  nominera'  i
vari consulenti...esterni... e' normale l'hai capito perche'  no?..."
e in effetti il Sindaco "omissis" si e' riservato  la  competenza  in
materia  di  personale,  lavori  pubblici,   urbanistica,   sport   e
spettacolo. 
    Va sottolineato che il "omissis" dichiarava di essere iscritto al
Collegio  dei  Geometri  della  Provincia  di  Palermo,   circostanza
quest'ultima smentita dai successivi  accertamenti  effettuati  dalle
Forze dell'Ordine. 
    Ad avvalorare il ruolo del "omissis" in quel sistema  collaudato,
di cui si faceva cenno, in cui e' il Comune la  fonte  diretta  delle
notizie concernenti i lavori pubblici da affidare, sono le  lamentele
espresse da "omissis" proprio nei confronti  di  "omissis"  giudicato
poco solerte a "far conoscere" per tempo i lavori che venivano svolti
ad Altavilla. 
    Le  conversazioni  intercettate  dimostrano  un   consolidato   e
capillare sistema di controllo delle attivita' edilizie ed affini  da
parte della consorteria mafiosa. 
a) L'affidamento di lavori presso l'Ufficio Tributi del  Comune  alla
ditta "omissis" 
    Emblematica, in tale contesto, e', altresi', la vicenda  relativa
al pagamento, da parte del Comune di Altavilla alla  ditta  "omissis"
di "omissis" per un intervento occulto e non autorizzato,  realizzato
grazie    all'interessamento    di     "omissis"     e     consistito
nell'installazione di un ponteggio presso l'Ufficio Tributi,  per  la
risistemazione del tetto. "omissis" e' il figlio del  boss  bagherese
"omissis" tratto in  arresto,  e  tuttora  ristretto  in  carcere,  a
seguito dell'operazione di polizia  giudiziaria  denominata  "Perseo"
per  aver  assunto  il  ruolo  di  capo  del  mandamento  mafioso  di
Bagheria,. 
    Gli  accertamenti  amministrativi  svolti  dai   Carabinieri   in
relazione  alla  suddetta  vicenda  hanno  consentito  di   acclarare
l'assenza,  presso  gli  uffici  comunali   competenti,   di   alcuna
documentazione  riferibile  all'intervento,  risultando  soltanto  il
carteggio relativo alla fornitura di materiale da parte  della  ditta
"omissis".  E  difatti,  dalle  conversazioni  intercettate  tra   il
"omissis" ed un suo collaboratore, si  evince  che  per  superare  le
difficolta' correlate alla mancanza di un titolo giustificativo della
corresponsione  di  danaro,  l'impiegato  dell'UTC  "omissis"   detto
"omissis" aveva pensato di mimetizzarne l'importo in una parcella  da
liquidare alla ditta "omissis", maggiorata ad hoc. 
    Di  tale  situazione  il   Sindaco   "omissis"   non   solo   era
perfettamente a conoscenza ma si attivava per trovare  una  soluzione
chiedendo a "omissis" di emettere una fattura falsa per coprire  i  :
credito, allo scopo di occultare il pagamento per la prestazione  non
autorizzata (circostanza che emerge da  un'intercettazione  sempre  a
carico del "omissis "). 
    Difatti, quando  gli  veniva  notificato  dall'Arma  l'ordine  di
esibizione documentale, il Sindaco affermava che per detti lavori  il
ponteggio era stato "prestato" da  "omissis"  imprenditore  edile  (e
come si e' detto  attuale  Vice  Sindaco),  il  quale  unitamente  al
responsabile del procedimento dei succitati lavori di ripristino,  il
succitato geom. "omissis", conferma tale versione. 
    Tali dichiarazioni sono state tuttavia  smentite  dalla  versione
dei fatti fornita  dagli  operai  comunali  che  hanno  materialmente
eseguito i lavori, i quali hanno  dichiarato  che  il  ponteggio  era
stato fornito dalla ditta "omissis" e di avere notato  sul  posto  la
presenza di "omissis". 
    In  seguito,  a  parziale  rettifica  di  quanto  precedentemente
dichiarato, il  geom.  "omissis"  affermava  di  avere  richiesto  al
"omissis" la fornitura a titolo gratuito del ponteggio e  che  questi
soltanto successivamente gli aveva spiegato  di  essersi  rivolto  al
"omissis" che a  sua  volta  aveva  contattato  la  ditta  "omissis".
Difatti, confermava di  aver  visto  il  geom.  "omissis"  presso  il
cantiere senza spiegarsene la ragione, atteso che non gli  era  stato
affidato alcun incarico, concludendo comunque di non potere escludere
che fosse stato lo stesso "omissis" a far montare quel ponteggio, "ma
su incarico di "omissis", visto che "omissis" sono svariati anni  che
presenzia su diversi cantieri, sia come contabilita', coordinatore di
sicurezza ecc. ecc." 
    Quanto sopra evidenzia come "omissis", pur in  assenza  di  alcun
formale incarico conferito dal Comune di Altavilla, avesse imposto se
stesso nella direzione dei lavori e nella scelta dei fornitori. 
b) I lavori di riqualificazione urbana zona sud - est del  Comune  di
  Altavilla Milicia: l'estorsione ai danni della ditta aggiudicataria
  ("omissis" di "omissis") e la frode dei pozzetti  della  fognatura,
  degli scarti inerti e dei materiali utilizzati 
    L'esecuzione dei lavori di riqualificazione urbana  zona  sud-est
del Comune di Altavilla Milicia, aggiudicati alla ditta "omissis"  di
"omissis" per un importo di € 688.224,65, e' un  esempio  emblematico
del grumo di  interessi  mafiosi  che  si  coagula  sull'utilizzo  di
risorse   pubbliche,   a   scapito   della   collettivita'.   Garante
dell'operazione era sempre "omissis" che per l'appalto  in  argomento
svolgeva  i  compiti  di  "ispettore  di  cantiere".   Un   incarico,
quest'ultimo, nel quale il "omissis" riesce ad imporsi (senza  averne
il titolo) su proposta del Sindaco (come riferito dal  direttore  dei
lavori  nell'ambito  degli   accertamenti   amministrativi   esperiti
dall'Arma). E cio', nonostante su richiesta del R.U.P. fossero  stati
segnalati dal competente  Provveditorato  Interregionale  OO.PP.  due
ingegneri per ricoprire rispettivamente l'incarico di  direttore  dei
lavori e direttore operativo. Infatti,  agli  atti  del  Comune  sono
stati  rinvenuti  l'offerta  del   "omissis"   per   lo   svolgimento
dell'incarico e la determina  di  conferimento  dello  stesso  (senza
numero e data) firmata dal R.U.P., il gia' citato geom. "omissis", ma
mai controfirmata dalla  dirigente  dell'U.T.C.  ing.  "omissis",  la
quale, escussa  sulla  questione,  rappresentava  di  avere  ritenuto
inopportuno il provvedimento atteso che  l'individuazione  delle  due
figure di direttore dei lavori e direttore operativo non giustificava
la nomina di un professionista esterno. Ma se la dirigente effettuava
una valutazione, per usare le sue parole, "ai  sensi  di  legge",  il
vero ruolo del "omissis" non era certamente rinvenibile  nelle  norme
essendo  essenzialmente  finalizzato  ad  esercitare   un   controllo
illecito sull'appalto e sulle forniture connesse. 
    Il suo era  un  compito  di  intermediazione  tra  l'imprenditore
aggiudicatario  e  la  famiglia  mafiosa  di  cui  e'   compartecipe,
"tollerato" dall'Ente Locale che gli consentiva di essere presente in
cantiere, sia allo scopo di redigere la  contabilita'  relativa  allo
stato di avanzamento lavori ed agevolare  conseguentemente  la  ditta
"omissis" nel rapido pagamento dei  due  S.A.L.  senza  attendere  le
determinazioni  del  direttore  dei  lavori,  sia   allo   scopo   di
controllare gli introiti della medesima ditta ed imporre e riscuotere
in qualunque momento il "pizzo" per conto della famiglia mafiosa. 
    Infatti, in una conversazione intercettata, il  "omissis"  faceva
riferimento ad una richiesta di "pizzo" avanzata dalla c.d.  "vecchia
guardia" identificabile in "omissis", nei  confronti  del  "omissis".
Tale richiesta, inizialmente pari al 3% sul totale dei lavori sarebbe
stata successivamente dimezzata. 
    Nella vicenda si inseriva anche il neo  reggente  della  famiglia
mafiosa di Altavilla, "omissis", subentrato al "omissis", al quale il
"omissis" avrebbe consigliato di "parlare di lavoro" e cioe'  di  non
formulare esplicitamente richieste di  denaro,  ma  di  limitarsi  ad
aumentare il prezzo per le forniture, in misura comunque tollerabile,
tale da avere il "consenso" della vittima, mimetizzando, nello stesso
tempo, la dazione di  danaro  mediante  l'imposizione  di  servizi  o
forniture  secondo  un  tariffario  soggetto  a   maggiorazioni   non
rispondenti a logiche di mercato, ma giustificabile tramite  regolari
fatture. 
    Da ulteriori intercettazioni emerge, inoltre, come  il  "omissis"
avesse  orchestrato,  nell'ambito  dell'appalto,   una   frode,   con
conseguente danno erariale, consentendo, nel suo  ruolo,  alla  ditta
del "omissis" di percepire un pagamento per un lavoro in realta'  mai
eseguito (sostituzione dei pozzetti  della  fognatura),  compresa  la
corresponsione delle somme per lo smaltimento dei  relativi  rifiuti.
Dalle conversazioni intercettate si intuisce che tale  pagamento  era
una sorta di compensazione per altre lavorazioni non pagate di cui il
"omissis" si era lamentato: "Io  regalo  non  ne  faccio  piu'  ...ma
perche' tu quale regalo hai fatto?... E non ti ho compensato  che  ti
ho pagato trentacinque pozzetti senza che  li  facessi?!...Discutiamo
di trentamila euro ...fammi capire ... Ora il  rifiuto  che  gli  sto
pagando per  questo  scavo  ...  dov  'e'  il  rifiuto".  Sicche'  il
"omissis" irritato lo avverte che per  il  terzo  S.A.L.  si  sarebbe
dovuto rivolgere al direttore dei lavori e non piu' a lui  che  aveva
fatto delle cortesie gratuite: "Perche' tu soldi non me ne  hai  dati
...e non me  ne  hai  dati  nessuno..soldi..la!!...Quindi  da  questo
momento in poi ..non venire piu' per il terzo!!..non mi cercare  piu'
a me!!..". 
    E' quindi evidente che il "omissis" gestiva l'appalto per i  suoi
scopi illeciti avvalendosi di una posizione  illegittima  di  cui  il
Sindaco era del tutto conscio arrivando a  definirlo  "direttore  dei
lavori" in una conversazione intercettata con un  altro  imprenditore
("omissis") che peraltro verteva sulla bassa qualita'  dei  materiali
utilizzati  (calce  invece  di  cemento  per  la  realizzazione   dei
marciapiedi). 
    Lo   sperpero   di   risorse   pubbliche,   l'interesse   mafioso
sull'appalto di cui e' portatore in varie forme il "omissis"  trovano
nel Sindaco"omissis" una sponda consapevole. 
5) L'imposizione di forniture al Comune di Altavilla Milicia. 
La ditta "omissis" 
    Come gia' evidenziato, sebbene all'indomani dell'arresto del capo
mafia locale "omissis" il Sindaco  "omissis"  cercasse  di  mantenere
almeno apparentemente le distanze dal nuovo reggente,  continuava  in
realta' a favorire  la  ditta  di  "omissis"  (figlio  del  succitato
"omissis" sodale  della  famiglia  mafiosa  di  Altavilla  e  percio'
destinatario anch'egli lo scorso maggio  dell'ordinanza  di  custodia
cautelare in carcere) per le forniture di materiale al Comune. 
    L'attivita'  investigativa  ha  evidenziato  come  la  ditta   in
questione operasse in "regime di esclusivita'" essendo l'unica a  cui
l'Amministrazione  "doveva"  rivolgersi.  A  conferma  di   cio'   si
richiamano le  sommarie  informazioni  testimoniali  rese  dal  geom.
"omissis" all'Arma dei Carabinieri in data 13 giugno 2013 nelle quali
il predetto affermava: "appena insediatosi il Sindaco disse a  tutti,
nel corso di una riunione, che il  materiale  per  il  Comune  doveva
essere  acquistato  presso  il  deposito  di   "omissis"".   Numerose
intercettazioni hanno messo in luce come le forniture da parte  della
succitata ditta, oltre a non essere dettate da convenienti scelte  di
mercato,  fossero  altresi'  frutto  di  un   rapporto   privilegiato
dell'imprenditore con l'Ente. 
    Al riguardo, chiarificatore e' l'acquisto da parte del Comune  di
un macchinario per asfaltare ad un prezzo vantaggioso  esclusivamente
per  la  ditta  "omissis",  nella  piena  acquiescenza  del   Sindaco
consapevole che la cifra  richiesta  dalla  ditta  fosse  in  realta'
"fuori mercato". 
    In quell'occasione, peraltro, il  dipendente  comunale  "omissis"
(padre  dell'Assessore  Comunale  "omissis"),  amico  dei  "omissis",
chiedeva loro di maggiorare il prezzo aggiungendo ad  esso  l'importo
di un suo debito personale nei  confronti  degli  stessi,  che  cosi'
sarebbe stato "pagato" dal Comune; dalle  intercettazioni  si  evince
che il  raggiro  veniva  rimandato  ad  un'altra  occasione,  perche'
sommando il massimo  guadagno  che  "omissis"  voleva  conseguire  al
debito si eccedeva il tetto previsto per gli affidamenti  diretti  da
parte del Comune: "in questa cosa non puoi fare niente...poi un'altra
cosa prendi e lo fai". 
    Del  resto,  l'amicizia  tra  il  "omissis"  e  "omissis"   trova
riscontro nel corso di  una  loro  conversazione  in  cui  i  due  si
accordavano affinche' il primo ottenesse l'appalto per  la  fornitura
di  attrezzature.  A  tal  proposito  era  proprio  il  "omissis"   a
consigliare al "omissis" di far rientrare i costi al di  sotto  della
soglia di € 2.000,00 perche' "abbiamo una  determina  al  Comune  che
fino a duemila euro si puo' fare l'affidamento diretto....  superando
i duemila euro si deve fare la gara" 
    Altro significativo episodio che delinea la capacita' della ditta
"omissis "di determinare  le  scelte  dell'Amministrazione  Comunale,
grazie a molteplici "agganci", e' quello relativo alla gara d'appalto
per "forniture cavi per ripristino a seguito di furto della  pubblica
illuminazione nella SS.113 fino a Torre Normanna". 
    In tale occasione il geom. "omissis", in qualita' di Responsabile
del IV Settore ff., nonche' di Presidente della Commissione di  gara,
in violazione della deliberazione di  Giunta  che  prevedeva  per  la
suddetta fornitura un limite di spesa di  €  5.000,00  IVA  compresa,
aggiudicava la fornitura alla ditta "omissis" sebbene  questa  avesse
offerto un importo di € 4.890,00 IVA esclusa, e dunque un totale di €
5.916,90, somma ampiamente superiore all'impegno di spesa. 
6) Il personale interessamento del  Sindaco  in  favore  della  ditta
"omissis" 
    Le intercettazioni ambientali  evidenziano  l'interessamento  del
Sindaco "omissis" in favore della ditta "omissis" sia in relazione ad
un progetto di costruzione di  edifici  universitari  su  un  terreno
riconducibile al "omissis" (di cui pero' non vi e' traccia agli  atti
del Comune trattandosi verosimilmente di  procedura  pendente  presso
organi sedenti in Roma) sia, in  particolare,  per  la  sanatoria  di
opere abusivamente realizzate all'interno del deposito  di  materiale
edile sito in una zona di Altavilla soggetta a vincolo paesaggistico. 
    Poiche' la sanatoria richiesta dall'interessato non  aveva  avuto
il  risultato   sperato   a   causa   della   "mancata   compiacenza"
dell'impiegato comunale, della questione si  interessava  il  Sindaco
che, suggeriva al "omissis" di aggirare l'ostacolo  presentando  alla
Soprintendenza un fascicolo fotografico  artificiosamente  costruito,
una volta  occultate  le  parti  che  avrebbero  potuto  pregiudicare
l'ottenimento di un parere favorevole. Il primo cittadino rassicurava
inoltre il "omissis" circa l'eventuale  successivo  ripristino  delle
opere abusive: "a me che mi interessa quello che fai dopo". 
    L'appoggio del "omissis"  e  le  pressioni  del  "omissis  "sulla
vicenda  sopra   riportata   trovano,   peraltro,   riscontro   nelle
dichiarazioni rese  dal  succitato  impiegato  comunale  in  sede  di
sommarie informazioni testimoniali rese all'Arma dei Carabinieri. 
    I  dialoghi  intercettati  tra  il  "omissis"   e   il   "omissis
"evidenziano un ulteriore interessamento di quest'ultimo negli affari
della famiglia "omissis". Infatti il primo cittadino avrebbe  chiesto
l'accelerazione dei tempi per la concessione  dell'agibilita'  di  un
locale riconducibile alla suddetta famiglia. Certificazione  che,  in
effetti, veniva rilasciata nell'arco di un mese. 
7) La raccolta dei rifiuti nel Comune di Altavilla 
La ditta "omissis" 
    Con  riguardo  alla  gestione  della  raccolta  dei  rifiuti,  le
acquisizioni documentali effettuate dai Carabinieri presso gli uffici
comunali hanno confermato il favoritismo, gia' emerso  dall'attivita'
di indagine, dell'Ente Locale nei confronti  della  ditta  "omissis",
tradottosi  in  una  serie  di  anomalie  che  hanno  comportato   un
consistente esborso di denaro pubblico. 
    Va, sin da subito, evidenziato che il  titolare  della  ditta  e'
figlio di "omissis" ucciso ad Altavilla nel 1987 nonche'  cognato  di
"omissis", figlia del  piu'  noto  "omissis"  conosciuto  come  "vice
ministro dei lavori pubblici di Cosa Nostra" (vicino ad  "omissis"  a
"omissis") anch'egli ucciso, a Palermo nel 2004, dopo un  periodo  di
detenzione per reati di mafia. 
    In particolare,  e'  stato  riscontrato  il  sistematico  ricorso
dell'Amministrazione Comunale alla prassi  dell'affidamento  diretto,
giustificato dall'esistenza di  un  contesto  di  continua  emergenza
essenzialmente  riconducibile  a  guasti  dei  mezzi,  ritardi  nelle
riparazioni e nella stipula dei contratti di assicurazione,  ad  atti
di sabotaggio ed altre situazioni di fatto  che  venivano  richiamate
nelle ordinanze sindacali con cui si disponeva il "nolo a caldo"  ("a
far data da" e per tempi indefiniti) dei mezzi  della  ditta  privata
"omissis", la quale nel periodo giugno 2012 luglio 2013 fatturava  ed
incassava la somma approssimativa di € 270.000,00 (senza tener  conto
dei guadagni registrati nei primi sei mesi dell'anno 2012 e nell'anno
2011, periodo quest'ultimo per il quale il  Comune  riconosceva  alla
stessa un debito fuori bilancio pari ad € 97.042,00). 
    Nonostante le ingenti somme pagate dal Comune di Altavilla per la
raccolta dei rifiuti, l'Ente non ha mai espletato una gara  d'appalto
per la fornitura dei servizi giustificando l'affidamento diretto,  di
fatto avvenuto mensilmente, con i possibili riflessi che  la  mancata
raccolta poteva avere sulla salute pubblica. 
    Oltre a cio', nel luglio del 2012  l'attuale  Giunta  autorizzava
una spesa di circa € 40.000,00 inviando in Campania e in  Basilicata,
il consigliere comunale "omissis",  (di  professione  meccanico)  per
concludere l'acquisto di due mezzi usati dei quali doveva previamente
verificare lo stato d'uso; in effetti i mezzi furono  acquistati  ma,
sin da subito si rivelavano inidonei all'impiego. 
    Sulla vicenda di tale acquisto, da un'intercettazione  emerge  un
accordo di spartizione tra  il  "omissis"  ed  un  altro  consigliere
comunale, tale "omissis", avente ad oggetto somme di danaro  che  poi
sarebbero state intascate solo dal primo. 
    Si sottolinea, peraltro, che la predetta ditta "omissis" aveva in
passato operato, in occasione d  taluni  lavori  di  rifacimento  del
manto stradale in una contrada  del  Comune,  in  collaborazioni  con
l'impresa di "omissis", di fatto gestita dal fratello  "omissis"  (il
succitato capo mafia locale) e dal nipote "omissis"; a  testimonianza
della  contiguita'  tra  i  "omissis"  e  i  "omissis  ''  sussistono
ulteriori  intercettazioni  telefoniche  dalle  quali   si   evincono
rapporti improntati alla massima disponibilita'  di  "omissis"  verso
"omissis" e "omissis" che utilizzavano la ditta del  primo  per  fini
personali. 
    A riprova dello stretto rapporto che intercorre tra  il  titolare
della ditta e il Sindaco, e' l'adoperarsi di quest'ultimo, unitamente
al geom. "omissis" dell'ufficio tecnico, per  la  riparazione  di  un
mezzo della medesima ditta (e dunque di un privato pagato dall'Ente),
autorizzando  il  prelievo  di  parti  meccaniche  da  un  mezzo   di
proprieta' del Comune, in  quel  momento  non  marciante,  e  per  la
riparazione del quale non vi era stata la  medesima  solerzia.  Dalle
intercettazioni si evince come la raccolta dei  rifiuti  sia  inoltre
oggetto di una diatriba tra le ditte potenzialmente  interessate;  in
particolare un dialogo raccoglie lo sfogo dell'imprenditore "omissis"
che lamentava il comportamento tenuto  dal  Sindaco  a  favore  della
ditta "omissis", chiedendo successivamente a "omissis" di intervenire
sulla questione. Tuttavia il "omissis" rispondeva: "qua io non voglio
intervenire  e  non  posso  intervenire".  Tale  affermazione   nasce
verosimilmente dalla volonta' del "omissis" di non nuocere  in  alcun
modo al  "omissis"  in  quanto,  come  gia'  detto,  imparentato  con
"omissis" a cui  lo  stesso  "omissis"  era  vicino  in  qualita'  di
collaboratore preposto alla sede  secondaria  della  ditta  "omissis"
(societa' gia' oggetto di sequestro nel 2000). 
    Tuttavia,  nonostante  I'"omissis"  fosse  in   attrito   con   i
"omissis",  allorquando  il  Sindaco  "omissis"   gli   commissionava
l'esecuzione di uno scavo presso la sua proprieta'  privata,  benche'
avesse la possibilita' di  avvalersi  di  ditte  di  fiducia  per  il
trasporto di materiali, consigliava al Sindaco il noleggio di  camion
della ditta "omissis" di Altavilla Milicia, in quanto il Sindaco "non
puo' sbagliare", nel senso che e' meglio che "camion di  fuori  paese
non se ne portano" secondo la logica per la quale "il  paese  e'  dei
paesani". 
8) Per completezza si riferisce in merito ai rapporti & parentela e 
  frequentazione dei rappresentanti dell'Amministrazione Comunale con
esponenti della criminalita' organizzata 
    SINDACO 
    "omissis" 
    Nel rimandare a quanto gia' sopra  ampiamente  esplicitato  sulla
figura del Sindaco, si sottolinea la sua  assoluta  disponibilita'  e
vicinanza a soggetti appartenenti alla locale consorteria mafiosa. 
    ASSESSORE E VICE SINDACO 
    "omissis", imprenditore edile, e' primo  cugino  di  "omissis"  e
"omissis", quest'ultimo coniugato con "omissis" figlia  di  "omissis"
(deceduto)  ritenuto  membro  del  sodalizio  mafioso  di   Altavilla
Milicia. Oltre  a  quanto  gia'  riferito  sulle  vicende  che  hanno
interessato il Vice Sindaco,  sul  conto  dello  stesso  sono  emersi
ulteriori elementi relativi a presunti abusi  di  potere  finalizzati
all'accaparramento di lavori edili, nonche' per  fatti  attinenti  ai
lavori di manutenzione del fabbricato di proprieta' della  vedova  di
"omissis" (gia' condannato per associazione per delinquere di  stampo
mafioso). I controlli effettuati hanno , consentito di  appurare  che
anche per i suddetti lavori eseguiti dalla ditta del  "omissis  erano
stati utilizzati i ponteggi della ditta di "omissis" (figlio del noto
boss bagherese "omissis") di cui si e' detto. 
    ASSESSORE 
    "omissis" e' cognato di "omissis" gia' sottoposto ad indagini  in
relazione  al  reato  di  usura,  e'  uso  accompagnarsi  a  soggetti
appartenenti  alle  locali  famiglie  mafiose  tra   cui   "omissis",
"omissis", "omissis" e altri. 
    ASSESSORE 
    "omissis" e' figlia dell'impiegato comunale "omissis",  ritenuto,
come si dira' appresso, a disposizione della famiglia mafiosa locale. 
    CONSIGLIERE DI MAGGIORANZA 
    "omissis", Presidente del Consiglio Comunale, e' cugina di  primo
grado  di  "omissis",  gia'  reggente  della  famiglia   mafiosa   di
Altavilla. 
    CONSIGLIERE DI MAGGIORANZA 
    "omissis" e' fratello di: 
      "omissis" sul conto del quale figurano numerosi  pregiudizi  di
polizia. Gia' tratto in arresto per aver  favorito  la  latitanza  di
"omissis",  e'  stato  sottoposto  alla  misura  della   sorveglianza
speciale di P.S.; 
      "omissis", moglie di "omissis" anch'esso tratto in arresto  per
aver favorito la latitanza di "omissis", era stato gia' denunziato in
passato per tentata estorsione in concorso, attentato  dinamitardo  e
detenzione illegale di armi e munizioni 
    CONSIGLIERE DI MAGGIORANZA 
    "omissis", dimessosi il 6  agosto  2012,  ricopriva  la  medesima
carica  nell'amministrazione  sciolta  nel  1996  per   infiltrazioni
mafiose. E' cognato di "omissis" (a sua volta cognato  di  "omissis")
ed e' solito frequentare stabilmente soggetti notoriamente ai vertici
delle locali consorterie mafiose.  Gia'  tratto  in  arresto  perche'
ritenuto  responsabile,  unitamente  ad  altri,  di  associazione   a
delinquere di stampo mafioso finalizzata alla  turbativa  di  appalti
pubblici. Il relativo procedimento penale si e' tuttavia concluso con
l'assoluzione dell'imputato. 
    CONSIGLIERE DI MAGGIORANZA 
    "omissis", dimessasi il 18 giugno 2013, e' figlia  di  "omissis",
gia' sottoposto alla misura di prevenzione  della  diffida  di  P.S.,
colpito da ordine di cattura in  quanto  imputato,  in  concorso  con
altri, dell'omicidio di "omissis". "omissis"  e'  inoltre  nipote  di
"omissis", condannato all'ergastolo e latitante. 
    CONSIGLIERE DI MINORANZA 
    "omissis", pur non  avendo  vincoli  di  parentela  con  soggetti
appartenenti  alla  criminalita'  organizzata,  ha   comunque   avuto
frequentazioni con soggetti appartenenti  alla  famiglia  mafiosa  di
Altavilla Milicia, in particolare con "omissis", "omissis" ed altri. 
    CONSIGLIERE DI MINORANZA 
    "omissis", pur non  avendo  vincoli  di  parentela  con  soggetti
appartenenti  alla  criminalita'  organizzata,  ha   comunque   avuto
frequentazioni con soggetti appartenenti  alla  famiglia  mafiosa  di
Altavilla  Milicia,  in  particolare  con  "omissis",   "omissis"   e
"omissis". 
    CONSIGLIERE DI MINORANZA 
    "omissis", dimessosi in data 29 dicembre 2012, e' cugino di primo
grado  di  "omissis".  Le  indagini  condotte  hanno  fatto  emergere
elementi relativi ad un'ipotesi  di  voto  di  scambio  che  vedevano
coinvolto il suddetto "omissis" che, nella tornata elettorale del  15
e 16 giugno del  2008  per  il  rinnovo  del  Consiglio  Comunale  di
Altavilla Milicia, era candidato a Sindaco. 
    Si rappresenta, inoltre, che il fratello di "omissis",  "omissis"
era Consigliere Comunale di minoranza quando il Consiglio Comunale di
Altavilla Milicia e' stato  sciolto  per  infiltrazioni  mafiose.  Il
predetto e' stato notato, in  diverse  occasioni,  in  compagnia  dei
componenti della famiglia "omissis". 
    CONSIGLIERE DI MINORANZA 
    "omissis",  dimessosi  il  18  giugno  2013,  benche'  non  abbia
rapporti di parentela con appartenenti all'associazione mafiosa,  nel
2008  faceva  parte  della  Giunta  Municipale  che  illegittimamente
concedeva il suolo pubblico per l'istallazione della veranda del "Bar
"omissis"  di  proprieta'  di  "omissis",  figlio  del   capo   mafia
"omissis", sostituendosi al Consiglio  Comunale  ed  al  responsabile
dell'Ufficio  Tecnico  Comunale,  anche  allo  scopo  di  sanare   la
precedente, ed altrettanto illegittima,  autorizzazione  comunale  ed
approvando altresi' lo schema di convenzione mai  sottoscritto  dalle
parti interessate. 
9) Gli impiegati comunali 
    Al riguardo,  particolarmente  significativa  e'  la  figura  del
dipendente comunale "omissis" impiegato presso l'ufficio protocollo I
Settore (padre dell'Assessore "omissis"). 
    Le indagini hanno evidenziato  che  il  predetto  e'  persona  "a
disposizione" della consorteria mafiosa  di  Altavilla.  Infatti,  da
svariate intercettazioni emerge la piena consapevolezza dello  stesso
circa il ruolo apicale ricoperto da "omissis" in seno  alla  famiglia
di Altavilla, e la sua pregressa vicinanza alla famiglia "omissis". 
    Inoltre, l'inserimento nel  contesto  mafioso  di  Altavilla  del
"omissis" e' comprovato da  conversazioni  intercettate  nelle  quali
veniva fatto  riferimento  a  talune  vicende  estorsive  di  cui  il
"omissis" era consapevole e verosimilmente partecipe in forma  attiva
anche atteso che lo stesso si preoccupava di rammentare al nuovo capo
della  famiglia  mafiosa  "omissis"  di  procedere  alla  riscossione
periodica del pizzo prevista per  le  festivita'  pasquali  in  danno
degli esercizi "omissis" e "omissis". 
    Inoltre: 
    "omissis" geometra presso l'Ufficio Tecnico Comunale (fratello di
"omissis "istruttore presso l'Ufficio Affari Generali). La figura  di
"omissis" emerge nelle gia' citate vicende  connesse  alle  forniture
della "omissis" al comune di Altavilla. In particolare: 
      - in un primo  caso,  abusando  dell'incarico  di  responsabile
unico del procedimento e della qualita'  di  pubblico  ufficiale,  il
"omissis" con determinazione a sua firma, omettendo di fornire alcuna
argomentazione sulla scelta del contraente,  affidava  alla  predetta
ditta la  fornitura  di  un  macchinario  la  cui  fattura  e'  stata
successivamente liquidata dall'Amministrazione Comunale  pur  essendo
noto l'importo esorbitante del prezzo, procurando, cosi', un ingiusto
vantaggio in favore di "omissis" con contestuale ingiusto  danno  per
il Comune di Altavilla; 
      - in una  seconda  occasione,  in  qualita'  di  componente  di
commissione di gara per l'affidamento della gia' citata fornitura  di
cavi  per  il  ripristino  dell'illuminazione  della  SS.   113,   in
violazione della deliberazione di Giunta che prevedeva un  limite  di
spesa di € 5.000,00 Iva compresa, il  predetto  aggiudicava  la  gara
alla ditta di "omissis "sebbene  questa  avesse  offerto  un  importo
ampiamente superiore all'impegno di spesa. 
    "omissis" geometra istruttore tecnico  presso  l'ufficio  tecnico
comunale. 
    La figura del "omissis" e' stata gia' ampiamente tratteggiata. Di
seguito si riassumono gli episodi che lo hanno coinvolto: 
      - l'affidamento dei lavori presso l'Ufficio Tributi del  Comune
per  il  quale  il  "omissis",  in  qualita'  di   responsabile   del
procedimento  e  in   violazione   del   regolamento   comunale   per
l'esecuzione di  lavori  in  economia,  favoriva  "omissis",  pur  in
assenza di un formale incarico e dell'iscrizione ai  relativi  ordini
professionali, nell'assunzione de facto della direzione dei lavori di
ripristino dei soffitti del succitato ufficio, nonche' la fornitura e
l'utilizzo dei ponteggi della ditta "omissis" di "omissis"; 
      - i  lavori  di  riqualificazione  urbana  della  zona  sud-est
affidati alla ditta "omissis" per i quali il  predetto  geometra,  in
qualita' di responsabile unico del procedimento, di fatto  incaricava
"omissis" come "ispettore di cantiere" al  fine  di  consentirgli  di
turbare la regolare contabilita' del suddetto cantiere allo scopo  di
pervenire a ingiusti e surrettizi profitti per se'  e  per  "omissis"
titolare della ditta "omissis"; 
      - le forniture al comune della Ditta di "omissis"  per  cui  il
"omissis", come gia' riferito, in qualita'  di  Responsabile  del  IV
Settore f.f., nonche' di Presidente della  Commissione  di  gara,  in
violazione  della  deliberazione  di  Giunta  che  prevedeva  per  la
suddetta fornitura un limite di spesa di  €  5.000,00  IVA  compresa,
aggiudicava la fornitura alla ditta "omissis" sebbene  questa  avesse
offerto un importo ampiamente superiore all'impegno di spesa; cio' al
fine di soddisfare sia le pretese dell'imprenditore  che  quelle  del
Sindaco  che  avevano   esercitato   pressioni   sull'Amministrazione
Comunale  per   dirottare   ogni   fornitura   proprio   alla   ditta
aggiudicataria in danno delle altre concorrenti e dello  stesso  Ente
Civico; 
      - la gestione della raccolta dei rifiuti per cui,  in  qualita'
di impiegato comunale  ed  avendo  in  ragione  del  suo  ufficio  la
disponibilita' di un autocompattatore di  proprieta'  del  Comune  ha
consentito a "omissis", titolare dell'omonima ditta  il  prelievo  di
parti meccaniche da un mezzo di proprieta' del Comune. 
    "omissis", esecutore presso l'Ufficio Tecnico Comunale. 
    Ha subito l'incendio della propria autovettura. Nel 2010 e' stato
notato in compagnia di "omissis". 
    "omissis  "geometra  e  istruttore  direttivo  presso   l'ufficio
tecnico. 
    Lo stesso e' stato recentemente indagato per i reati  di  rifiuto
ed omissione d'atti  d'ufficio  e  abuso  d'ufficio  in  concorso  in
relazione  ai  lavori  di  riqualificazione  del  centro  urbano   di
Altavilla Milicia atteso che in qualita' di  responsabile  unico  del
procedimento non adottava i provvedimenti di rispettiva competenza  a
salvaguardia della sicurezza pubblica, a fronte  della  realizzazione
in concreto di detti lavori in maniera  difforme  rispetto  a  quanto
previsto nel contratto d'appalto, e comunque in maniera inadeguata  e
tale da non garantire ne' la regolare fruizione delle opere pubbliche
da parte della cittadinanza, ne' la regolare erogazione  dei  servizi
di illuminazione  in  condizioni  di  sicurezza;  lo  stesso  inoltre
avrebbe liquidati nove stati di avanzamento lavori  in  favore  delle
imprese aggiudicatarie, a fronte della realizzazione  dei  lavori  in
maniera difforme da quella prevista  dal  contratto  di  appalto.  Il
predetto impiegato e' stato peraltro notato piu' volte  in  compagnia
di "omissis" di "omissis ", dei "omissis", di "omissis "ed altri. 
    "omissis", istruttore amministrativo presso l'ufficio tecnico. 
    La sua figura emerge, in quanto componente della  commissione  di
gara nella nota vicenda  relativa  alla  fornitura  di  cavi  per  il
ripristino della pubblica illuminazione nella SS. 113  irregolarmente
aggiudicata a ditta di "omissis". 
    "omissis "addetta all'ufficio anagrafe e stato civile. 
    La stessa e' cognata di "omissis" - ex infermiere di "omissis"  -
condannato per associazione mafiosa. 
Considerazioni conclusive 
    La  pervasiva  influenza  dell'organizzazione   mafiosa,   emersa
chiaramente dagli accertamenti esperiti  dall'Arma  dei  Carabinieri,
evidenzia un quadro di palese alterazione della libera elezione degli
organi elettivi del Comune di Altavilla, con conseguente capacita' di
compromettere il buon andamento  della  cosa  pubblica,  il  regolare
funzionamento dei servizi ed il libero esercizio dei diritti  civili,
minando  cosi'  il  sereno  svolgimento  dell'attivita'   dell'intero
apparato amministrativo e determinando pregiudizio per l'ordine e  la
sicurezza pubblica. 
    Lo  scenario  investigativo  ha  evidenziato,  di  per  se',   la
capacita'   pervasiva   della   "cosca"   mafiosa    di    Altavilla,
nell'amministrazione del predetto Comune, mettendo in  luce  elementi
sintomatici  del  condizionamento  mafioso,  cosi'  evidenti  da  far
ritenere inessenziale lo svolgimento di un  accesso  ispettivo.  Tali
valutazioni sono state  condivise  nella  riunione  di  Coordinamento
delle  Forze  di  Polizia,   integrato   per   l'occasione   con   la
partecipazione del Procuratore della Repubblica presso  il  Tribunale
di Termini  Imerese  e  del  Procuratore  Distrettuale  Antimafia  di
Palermo, tenutasi in data 11 novembre 2013. 
    Conclusivamente, ritiene lo scrivente che, alla  luce  di  quanto
rilevato e rassegnato, sussistano quei concreti, univoci e  rilevanti
elementi di cui all'art. 143 co. 1 del D.lgs.267/2000, che comprovano
la presenza di forme di condizionamento da parte  della  criminalita'
organizzata, tali da determinare un'alterazione del  procedimento  di
formazione della volonta' degli organi elettivi e di compromettere il
buon andamento e  l'imparzialita'  dell'Amministrazione  comunale  di
Altavilla ed anche il regolare  funzionamento  dei  servizi  ad  essa
affidati. 
    Inoltre, con particolare  riferimento  all'art.  143  co.  5  del
D.lgs.267/2000,  si  segnalano  per  l'adozione   dei   provvedimenti
ritenuti idonei, le figure dei dipendenti "omissis", impiegato presso
l'Ufficio Protocollo, e dei geometri "omissis" e "omissis",  entrambi
in servizio presso l'Ufficio Tecnico. 
 
                                                Il Prefetto: Cannizzo 
Il dirigente: Mongiovi'