(Allegato-art. 7)
                               Art. 7. 
 
                    Legame con la zona geografica 
 
    Specificita' della zona geografica 
    La  zona  di  produzione  del  Salame  Piemonte   e'   costituita
dall'intera regione Piemonte che presenta caratteristiche  climatiche
molto particolari. Lo stesso nome Piemonte deriva dal  fatto  che  la
regione si trova,  geograficamente,  "ai  piedi  dei  monti";  questa
situazione, pressoche' unica in Europa, da' origine,  in  gran  parte
della regione, ad  una  zona  climatica  temperata  sub-continentale,
dalle caratteristiche relativamente omogenee; si distingue un periodo
invernale  freddo,  con  precipitazioni  modeste,  umidita'  relative
decrescenti da novembre, piu' umido, a febbraio, piu' secco, e  dalla
pianura verso le colline, con ventilazione moderata e  con  frequenti
episodi di fohn che rimescolano l'aria e favoriscono il  mantenimento
di valori di umidita' relativa  piuttosto  bassi.  Per  di  piu',  il
Piemonte mostra caratteri di  maggior  soleggiamento  e,  dunque,  di
minor umidita' rispetto alle contigue  regioni  della  Valle  Padana;
queste differenze sono ancor piu' palesi nei confronti con le regioni
a Nord delle Alpi dove il soleggiamento si riduce di circa due terzi. 
    Tradizionalmente,    queste    particolari    condizioni    termo
igrometriche sono state determinanti nel favorire  il  raffreddamento
delle carni e le proliferazioni microbiche  poco  acidificanti  nelle
frazioni  interne  ed  esterne  del  salame   che   conferiscono   le
caratteristiche di sapore e aroma proprie del Salame Piemonte,  anche
con tempi di stagionatura piu' brevi rispetto ad altre  tipologie  di
salami. 
    Analogamente il clima e il territorio  piemontese,  insieme  alle
tecniche di coltivazione, alle pratiche vinicole e alla cultura, sono
determinanti nel conferire un "terroir" unico e particolare  ai  vini
piemontesi a denominazione d'origine, elemento tipico caratterizzante
del Salame Piemonte. Infatti, in Piemonte e' sempre stata  abbondante
la produzione di vini e i vitigni autoctoni maggiormente coltivati  e
disponibili in Piemonte sono la Barbera, il Dolcetto e  il  Nebbiolo:
da questo deriva la pratica del loro utilizzo come ingrediente per la
produzione del salame. 
    La composizione del suolo piemontese, in particolare delle zone a
maggior produzione vitivinicola, deriva dal ritiro del  Mare  Padano,
iniziato circa  16  milioni  di  anni  fa.  Il  substrato,  oggi,  e'
caratterizzato da argille,  marne  calcaree,  marne  bluastre,  tufo,
sabbie e gessi solfiferi. L'alternanza di questi strati fa si' che le
viti regalino vini di eccellente finezza, struttura ed eleganza. 
    La catena appenninica protegge i pendii collinari dalle  correnti
d'aria provenienti dal mare: gli influssi mediterranei si  incrociano
con quelli alpini che frenano le correnti da nord e cosi' le montagne
risultano un alleato naturale prezioso. 
    Inoltre, per la propria  posizione  geografica,  il  Piemonte  e'
sempre stato il primo passaggio obbligato, della "Via del  Sale"  che
consentiva  l'arrivo  nel  Nord  Europa  del  sale  e  delle  spezie,
provenienti dai porti e dal mare; queste componenti, fondamentali per
la  produzione  dei  salumi,  hanno,  storicamente,   contribuito   a
sviluppare l'arte salumiera in Piemonte. 
    Specificita' del prodotto 
    Il Salame Piemonte si presenta compatto e di consistenza morbida,
di colore rosso rubino e di sapore dolce e delicato. 
    Una specificita' del Salame Piemonte e' la sua morbidezza  ed  il
sapore "dolce e  delicato"  derivante,  principalmente,  dalla  breve
stagionatura. Tale caratteristica,  frutto  di  un'antica  tradizione
piemontese dell'arte salumiera, ha incontrato,  nel  tempo,  gusti  e
abitudini dei consumatori locali. 
    La caratteristica principale del Salame Piemonte e' la  presenza,
tra gli ingredienti, di vino rosso  piemontese,  a  denominazione  di
origine, proveniente esclusivamente dai vitigni Nebbiolo,  Barbera  e
Dolcetto, presente, nell'impasto, in quantita' superiore allo  0,25%.
La tipicita' dei vini piemontesi influenza il  gusto  e  l'aroma  del
Salame Piemonte, differenziandolo dagli altri prodotti  analoghi  sul
mercato, come storicamente e' sempre stato. 
    Una moderata aggiunta di acidi organici, con il vino, costituisce
un,  seppur  modesto,   ostacolo   alla   moltiplicazione   microbica
indesiderata, mentre le sostanze aromatiche entrano a  far  parte  di
quel complesso di aromi che ne caratterizzano il profilo sensoriale. 
    Legame causale tra zona  geografica  e  una  qualita'  specifica,
reputazione o altre caratteristiche 
    Specifici fattori di  legame  del  Salame  Piemonte  con  il  suo
territorio, che ne testimoniano la reputazione e la specificita'  del
metodo  di  produzione,  sono  evidenziati  da  numerosi  riferimenti
storici, fin dalla fine del '700,  che  dimostrano  come  la  pratica
della produzione del Salame Piemonte  si  sia  sviluppata  e  si  sia
radicata nel  tempo  nella  regione  in  maniera  assolutamente  "sui
generis"  rispetto  a  quella  di  altri  salami  prodotti  in  altri
territori  italiani.  Cio'  a  dimostrazione   dell'evidente   legame
"antropico" che si e' concretizzato in Piemonte nel corso  del  tempo
tra questo salame e gli usi e costumi produttivi tipici ed  esclusivi
del  suo  territorio.  Nel  1854,  Giovanni  Vialardi,  capocuoco   e
pasticcere reale (di  Casa  Savoia),  nel  suo  trattato  di  "Cucina
Borghese", descrive, in dettaglio, le modalita' di realizzazione  del
"salame  di  carne  di  maiale"  che  si  puo'  considerare  il  vero
precursore del Salame Piemonte  poiche'  si  tratta  di  una  ricetta
simile all'attuale, che prevedeva, gia' allora, una preparazione  con
l'aggiunta di "un bicchiere di buon vino di barbera". 
    Parallelamente, "L'inchiesta agraria" del  Parlamento  del  Regno
d'Italia,  di  fine  '800,  illustra,  in  dettaglio,  le  condizioni
dell'economia  agraria  e  le  condizioni  di  vita  contadina  nelle
province piemontesi. Ne emerge una situazione, diffusa e costante, in
cui tutte le famiglie contadine, i mezzadri  ed  anche  i  braccianti
.... "tengono un maiale di  cui  vendono  una  parte  mentre  l'altra
riservano a loro. Fanno venire a casa il  salumaio  che  fa  loro  le
salsiccie ed i salami casalinghi che consumano nelle feste grasse". 
    Nel dopoguerra si estende la produzione industriale e sui Listini
quindicinali della Camera di Commercio di Torino  (ininterrottamente,
su tutti i numeri, dal 1948 ad oggi, ma probabilmente anche da prima,
pur non avendone evidenza poiche' gli archivi precedenti sono  andati
distrutti durante  i  bombardamenti  della  II  Guerra  Mondiale)  la
denominazione "Salame Piemonte"  e'  presente  nella  sezione  "Carni
suine fresche". 
    L'aggiunta nel processo di produzione di vino rosso,  proveniente
da uve Barbera, Nebbiolo e Dolcetto che rappresentano i  tre  vitigni
piu' famosi del Piemonte, testimonia il profondo  legame  del  Salame
Piemonte  con  il  territorio.  Questa   caratteristica   rappresenta
l'elemento di specificita' di questa denominazione ed  e'  citata  in
molte pubblicazioni, manuali e raccolte specifiche relative ai salumi
ed evidenziata in molti  programmi  televisivi  di  enogastronomia  a
livello nazionale andati in onda negli anni 2008-2010. Si ricorda  la
pubblicazione di Riccardo Di Corato - "Delizie  del  divin  Porcello"
che cataloga e descrive tutti i  salumi  e  i  salami  italiani  (Ed.
Idealibri srl, dicembre 1984, pg.160,), la pubblicazione "Processo al
maiale" (A. Beretta, Pavia, Monboso, 2002,  pag.  160,)  e  programmi
televisivi quali "Occhio alla spesa" e "Terre e sapori" di  Rai  1  e
"Mela  Verde"  di  Rete  Quattro,  dove  non  mancano  i  riferimenti
all'utilizzo di vino piemontese come ingrediente tipico  dell'impasto
del "Salame Piemonte". 
    Infine, vi e' la  partecipazione  del  Salame  Piemonte  a  molte
manifestazioni locali e internazionali, tra cui il Salone  del  Gusto
(Torino - 2006 - 2008 - 2010) e Cibus (Parma 2008 -2010).