(Allegato H)
 
                                                           Allegato H 
 
DICHIARAZIONE DI NOTEVOLE INTERESSE PUBBLICO DEL PODERE  DI  CENTALLO
  ai sensi dell'art. 136, comma 1, lettera c) del decreto legislativo
  n. 42/2004. Comune interessato: Centallo (CN) 
 
1. Descrizione generale dell'area e motivazioni della tutela 
    Il Podere di Centallo, posto in prossimita' del  concentrico  del
comune e caratterizzato dall'omogeneita' del tessuto agricolo a fitta
trama, e' parte di un  insieme  di  appezzamenti  che  si  presentano
disgiunti fin dalla loro acquisizione da parte dell'Ordine Mauriziano
nel 1840, ma un tempo omogenei  e  integrati  rispetto  al  paesaggio
rurale circostante. 
    Solo  i  terreni  circostanti  la   Cascina   Trecento,   ubicata
nell'ultimo appezzamento integro di notevoli  dimensioni  tra  quelli
acquisiti dall'Ordine, risultano appoderati  e  conservano  tutt'oggi
gli assi di ingresso alla cascina. 
    Le  strade  storiche  che  tagliano  orizzontalmente  la  tenuta,
immediatamente a nord e a sud della Cascina, e che costituiscono, nel
contempo, i limiti delle particelle agricole, ricalcano i segni della
centuriazione  romana:  nella  parte  settentrionale  del  territorio
comunale, all'interno del Tenimento, hanno inizio i decumani  che  si
prolungano poi nel territorio di Fossano. Mediante la  centuriazione,
questi territori hanno acquisito un'impronta che  spesso  non  si  e'
piu' cancellata: l'impianto stradale e perfino la disposizione  delle
singole proprieta' ricalcano ancora oggi  questa  suddivisione.  Tale
persistenza della schema organizzativo  agricolo  denuncia  l'inerzia
del paesaggio agrario, che tende a perpetuare le proprie forme  anche
quando vengono meno i rapporti tecnici, produttivi e sociali  che  ne
hanno condizionato l'origine. 
    Appare,  in  questo  quadro,  centrale  il  mantenimento   e   la
valorizzazione delle assialita'  storiche  e  dell'appoderamento;  le
strade che segnano il territorio ricalcano quasi  tutte  i  tracciati
del passato, cosi' come il corso dei numerosi canali. La capillarita'
delle bealere, spesso parallele agli assi stradali e fiancheggiate da
filari,  testimonia  la  portata  delle  opere  irrigue  a   servizio
dell'ammodernamento dell'agricoltura operate dall'Ordine Mauriziano. 
    La  cascina  Trecento  e'  segnalata   quale   bene   di   pregio
storico-culturale e  ambientale  dal  Piano  paesaggistico  regionale
(p.p.r.) adottato con deliberazione della Giunta regionale  4  agosto
2009, n. 53-11975, che la individua cartograficamente  come  «Sistema
di testimonianze storiche del territorio  rurale»,  in  quanto  «area
caratterizzata da nuclei rurali esito  di  riorganizzazione  di  eta'
moderna». 
    La dichiarazione  riconosce  il  ruolo  svolto  dalla  proprieta'
mauriziana nel preservare l'unita' territoriale e l'integrita'  della
trama agraria del Tenimento, aspetti  che  ne  determinano  i  tratti
peculiari e rendono il Podere meritevole di tutela. Essa si  pone  in
continuita'  e  coerenza  con  le  indicazioni   del   p.p.r.   sopra
richiamato, che, all'art. 33, prevede per i Tenimenti  mauriziani  la
procedura di cui agli articoli 138-140 del Codice. 
    Per le motivazioni sopra  richiamate,  si  dichiara  il  notevole
interesse pubblico del Podere di Centallo  ai  sensi  dell'art.  136,
comma 1, lettera c) del decreto legislativo  n.  42/2004,  in  quanto
«complesso di cose immobili che compongono un caratteristico  aspetto
avente valore estetico e tradizionale, inclusi i centri ed  i  nuclei
storici». 
2. Descrizione   della   perimetrazione    dell'area    oggetto    di
  dichiarazione  di  notevole  interesse  pubblico  e  individuazione
  cartografica 
Premesse 
    Al fine di contribuire alla protezione,  gestione,  integrita'  e
autenticita' del Podere di Centallo, si  privilegia  l'individuazione
di elementi di confine di tipo antropico (la rete viaria). Dove  cio'
non e' stato possibile, in  quanto  la  sostanziale  continuita'  del
paesaggio non permette di  identificare  i  suddetti  elementi,  sono
stati mantenuti quali riferimento  per  la  perimetrazione  i  limiti
catastali della proprieta' storica. 
    2.1. Descrizione 
    Il perimetro ha inizio al margine sud-est, dal punto di  incontro
del limite  amministrativo  tra  i  comuni  di  Fossano  (esterno)  e
Centallo (interno) e la ferrovia Fossano-Cuneo;  segue  in  direzione
sud-ovest il tracciato ferroviario comprendendo i mappali 97, 17, 36,
35, 73, 75, 71, 77, 13 e 12 del foglio 13, fino a incontrare la  S.P.
169, che segue in direzione ovest,  raggiungendo  l'incrocio  con  la
strada comunale che conduce al cimitero. Sale  quindi,  in  direzione
nord, lungo il limite ovest dei mappali 61, 60, 85 109 e 2 del foglio
13, includendoli, e, oltrepassata  la  strada,  del  mappale  62  del
foglio 12. Prosegue in direzione  est,  comprendendo  i  mappali  62,
1060, 1059 ed escludendo i mappali 87, 143,  48,  31,  47  e  45  del
foglio 12. Discende in direzione  sud-est,  seguendo  il  limite  del
mappale 1059 del foglio 12 fino alla strada comunale;  piega  poi  in
direzione est fino al limite amministrativo tra i comuni di  Centallo
(interno) e  Fossano  (esterno).  Ne  segue  infine  il  percorso  in
direzione sud-est, fino a  raggiungere  nuovamente  la  ferrovia,  al
punto di partenza. 
    2.2. Cartografia 
    L'esatta  individuazione  cartografica   dell'area   oggetto   di
dichiarazione di notevole interesse pubblico e'  stata  riportata  su
Carta  tecnica  regionale,  in  scala  1:10.000,  aggiornamento  anni
1991-2005. La cartografia riportata di seguito,  parte  integrante  e
sostanziale della dichiarazione,  e'  una  riduzione  della  suddetta
carta in scala 1:10.000 che e' consultabile sul sito  internet  della
Regione Piemonte, sezione Paesaggio. 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
3. Prescrizioni d'uso 
Premesse 
    Ai sensi dell'art.  140,  comma  2  del  decreto  legislativo  n.
42/2004,  la  dichiarazione  di  notevole  interesse  pubblico   deve
contenere le prescrizioni d'uso intese ad assicurare la conservazione
dei valori espressi dal bene individuato. 
    In coerenza con tale previsione, le seguenti  prescrizioni  d'uso
forniscono indicazioni di tutela atte a  garantire  la  conservazione
dei  valori  storico-culturali  e  paesaggistici   riconosciuti   per
l'ambito in oggetto, evidenziando alcune specifiche  cautele  per  la
gestione delle trasformazioni. 
    3.1. Tutela del paesaggio agrario 
    Non sono consentite destinazioni d'uso  dei  terreni  diverse  da
quella agricola. 
    Deve  essere  garantita  la  conservazione  della  trama  agraria
costituita dalle strade storiche,  che  definiscono  i  limiti  delle
particelle agricole e  che  ricalcano  i  segni  della  centuriazione
romana, dalla rete irrigua,  dalle  alberature  diffuse  (isolate,  a
gruppi, a macchia  e  formazioni  lineari).  I  progetti  finalizzati
all'attivita' agricola che comportano  interventi  su  tali  elementi
devono prevedere un'attenta analisi dell'impatto paesaggistico e,  se
necessario, adeguati interventi di mitigazione, al fine di conservare
la percepibilita' e la riconoscibilita'  della  trama  del  paesaggio
agrario. 
    Non  e'  consentito  l'intubamento  delle  bealere,  fatte  salve
eventuali necessita' di accesso ai fondi per tratti limitati, nonche'
modifiche agli elementi della rete  irrigua  con  opere  che  possano
comportare significative trasformazioni alla visione storicizzata del
paesaggio agrario del Tenimento. Nel caso di  interventi  sulla  rete
irrigua, deve essere  favorita  la  rinaturalizzazione  delle  sponde
tramite l'adozione di tecniche di ingegneria naturalistica. 
    Deve  essere  mantenuta  la  morfologia  del  terreno   naturale,
vietando alterazioni significative dello strato fertile del suolo, se
non  preordinate  all'impianto  delle  colture  e  a  opere  a   esso
collegate. 
    Devono essere mantenute le naturali caratteristiche drenanti  del
terreno, evitando  l'impermeabilizzazione  di  estese  superfici  non
costruite. 
    Non e' ammessa la realizzazione di: 
      nuove  attivita'  estrattive,   attivita'   di   stoccaggio   e
lavorazione degli inerti; 
      impianti di smaltimento, trattamento di rifiuti e discariche; 
      impianti per la produzione di energie, fatti salvi gli impianti
orientati al consumo domestico e strettamente connesso  all'attivita'
dell'azienda  agricola;  in  ogni   caso   deve   essere   effettuata
preventivamente     una     dettagliata      analisi      finalizzata
all'individuazione  della  migliore   collocazione,   tale   da   non
compromettere edifici  o  parti  di  edifici  di  valore  storico  ed
elementi di  particolare  connotazione  paesaggistica,  privilegiando
collocazioni non visibili da spazi pubblici o di pubblico passaggio. 
    Non sono consentite costruzioni destinate alla creazione di nuovi
centri aziendali o allevamenti intensivi; le  capacita'  edificatorie
delle  aree  agricole  funzionali  alla  creazione  di  nuovi  centri
aziendali  possono  essere  trasferite  in  aree   esterne   all'area
vincolata, in coerenza con quanto stabilito dalle  norme  vigenti  in
materia. 
    Per  la  realizzazione  di  apprestamenti  protettivi  funzionali
all'attivita' agricola, si devono utilizzare strutture reversibili  e
smontabili, che consentano un  agevole  ripristino  dello  stato  dei
luoghi  nel  caso  di  non  utilizzo;  devono   essere   privilegiate
localizzazioni che non costituiscano ingombro  visivo  nelle  visuali
sulle  cascine  storiche  mauriziane  percepibili  dalla   viabilita'
principale e di accesso alle cascine stesse, evitando in ogni caso di
generare impatti visivi cumulativi. 
    3.2. Tutela dell'edificato di antica formazione  e  dell'edilizia
tradizionale 
    Deve essere garantita la conservazione  del  sistema  insediativo
storico, salvaguardando il rapporto tra organismi edilizi e  elementi
della  rete  viaria  e   idrica   o   altri   elementi   strutturanti
morfologicamente il territorio; gli interventi edilizi che modificano
l'aspetto  esterno  degli  edifici   devono   essere   rivolti   alla
conservazione delle tipologie costruttive esistenti e  dei  materiali
caratterizzanti l'impianto originario. 
    Si deve provvedere alla  tutela  e  conservazione  della  Cascina
Trecento, mantenendone le caratteristiche tipologiche e morfologiche;
a tal fine, sono  sempre  consentite  l'eliminazione  dei  fabbricati
impropri e  la  sostituzione  degli  elementi  strutturali  degradati
presenti all'interno della corte. Gli  interventi  edilizi,  compresi
quelli di manutenzione ordinaria e straordinaria,  devono  tenere  in
attenta  considerazione  gli  aspetti  compositivi  e   i   caratteri
stilistici  originari,  in  relazione  alla   scelta   coerente   dei
materiali, dei colori di finitura e dei rapporti  dimensionali  delle
aperture, nonche'  al  rispetto  di  tutti  gli  elementi  decorativi
esistenti. 
    E'  possibile  prevedere,  per  la   suddetta   cascina   storica
dell'Ordine  Mauriziano,  l'utilizzo  con  finalita'  ricettive   e/o
culturali-museali. Gli interventi edilizi e infrastrutturali connessi
a tale variazione devono comunque attenersi alla presente normativa. 
    La sistemazione  degli  spazi  liberi  interni  alla  corte  deve
perseguire la conservazione delle caratteristiche  di  uniformita'  e
regolarita' di impianto, evitando la realizzazione  di  recinzioni  o
altre forme di delimitazione degli spazi; in caso  di  intervento  si
deve  provvedere  all'eliminazione   di   eventuali   superfetazioni,
strutture  non  coerenti   e   corpi   estranei   che   compromettono
l'integrita'  e  la  leggibilita'  dei  caratteri   tipologici,   sia
d'impianto, sia riferiti ai singoli edifici. 
    Le  attrezzature  per  la  conduzione  agricola   devono   essere
ricavate, salvo casi di dimostrata impossibilita'  tecnico-normativa,
mediante il riuso dei volumi  esistenti.  Le  strutture  estranee  al
contesto originario, qualora  presenti,  possono  essere  oggetto  di
interventi di recupero e riqualificazione  improntati  alla  coerenza
con le  preesistenze  storiche,  ovvero  interventi  di  sostituzione
edilizia rispettosi dei  caratteri  tipologici  e  costruttivi  delle
preesistenze. 
    Eventuali ampliamenti dei centri aziendali esistenti,  realizzati
anche attraverso nuove costruzioni, possono  prevedere  l'impiego  di
strutture prefabbricate in cemento  armato  o  strutture  metalliche,
purche'   l'involucro   edilizio   esterno    venga    opportunamente
rivestito/tinteggiato  con   materiali/tonalita'   coerenti   con   i
caratteri matrici e coloristici del paesaggio  agrario  e  rispettosi
delle sue peculiarita' e degli obiettivi e motivazioni di  tutela.  I
suddetti ampliamenti devono inoltre localizzarsi  preferibilmente  in
prossimita' del costruito esistente, senza comprometterne  l'impianto
della cascina e senza alterare la percezione d'insieme del  paesaggio
agrario e delle preesistenze storiche, ne'  le  visuali  prospettiche
percepibili  dalla  viabilita'  di   accesso.   Gli   interventi   di
trasformazione non devono  produrre  occultamento,  frammentazione  o
compromissione   degli   elementi   del   paesaggio   del   Tenimento
riconosciuti come distintivi: strade d'accesso al podere,  alberature
diffuse, rete stradale rurale con  carattere  storico,  rete  idrica,
ecc. 
    3.3. Indicazioni per gli interventi infrastrutturali 
    E'  vietata  la  realizzazione  di  nuovi   tratti   di   strada.
L'eventuale ampliamento della carreggiata, nonche' la  valorizzazione
dei  due  assi  di  accesso  alla  cascina  Trecento,   deve   essere
accompagnato  da  uno  studio  esteso  a  un  contesto  paesaggistico
adeguato ai fini della verifica  della  compatibilita'  paesaggistica
degli interventi proposti, con particolare riferimento  ai  caratteri
morfologici, naturalistici, storico-culturali e scenico-percettivi su
cui si fonda l'identita'  dei  luoghi.  Gli  interventi  viabilistici
possono sempre essere  accompagnati  dalla  realizzazione  di  filari
alberati o siepi naturaliformi, nel rispetto  delle  distanze  minime
ammesse dalla normativa vigente. 
    E'  vietato  procedere  all'asfaltatura  delle  strade   sterrate
all'interno del Podere. 
    L'eventuale realizzazione di strade interpoderali finalizzate  al
passaggio e  all'accesso  dei  mezzi  agricoli  o  di  interventi  di
fruizione ciclopedonale deve attenersi  a  un'attenta  progettazione,
volta   a   salvaguardare   l'integrita'   del   paesaggio    agrario
tradizionale. 
    E' vietata  la  realizzazione  di  parcheggi  interrati.  Per  la
realizzazione di eventuali autorimesse a servizio della Cascina  deve
essere  privilegiato  il  riuso  dei  volumi  esistenti.  L'eventuale
realizzazione di nuovi parcheggi in superficie deve  prevedere  l'uso
di   materiali   naturalmente   drenanti,   evitando   l'impiego   di
asfaltature, ovvero garantire la coerenza con le pavimentazioni  gia'
in essere. Devono essere inoltre privilegiate soluzioni planimetriche
di definizione dei parcheggi tali da adeguare le linee compositive  e
i margini dei suddetti spazi alla trama agraria  di  riferimento,  al
fine di mantenere una  maggiore  contestualizzazione  con  l'intorno,
anche con l'inserimento di  specie  arboree  e  arbustive  autoctone,
aventi funzione di integrazione nel paesaggio agrario. In  ogni  caso
la  localizzazione  non  deve  interferire   con   visuali   e   assi
prospettici, ne' con i manufatti di carattere  storico  o  di  pregio
architettonico. 
    La  realizzazione  di  reti  per  la  distribuzione  dell'energia
elettrica e' consentita, ove necessario, solo  mediante  soluzioni  a
cavi interrati. 
    3.4. Tutela degli aspetti percettivi-visivi 
    Deve essere conservata la  configurazione  d'insieme  percepibile
dagli spazi e dai percorsi  pubblici;  in  particolare,  deve  essere
posta attenzione alla conservazione e valorizzazione delle visuali  e
degli scorci sulle aree agricole e sugli edifici rurali di  interesse
architettonico-documentario. 
    Deve essere garantita la salvaguardia della percezione visiva dei
luoghi e degli elementi identitari, vietando  la  posa  in  opera  di
cartelli pubblicitari e ogni altra simile  attrezzatura;  sono  fatte
salve   le    indicazioni    strettamente    necessarie    ai    fini
dell'accessibilita' e della fruibilita' culturale,  turistica  e  dei
servizi pubblici  essenziali,  nonche'  delle  attivita'  di  vendita
diretta dei prodotti agricoli, dell'agriturismo e ogni altra forma di
attivita' connessa con quella agricola, da  realizzarsi  comunque  su
disegno unitario. 
    Deve essere evitata la realizzazione  di  recinzioni,  in  quanto
elementi  di  ostacolo  alla  continuita'   del   paesaggio   agrario
tradizionale.  Nei  casi  in  cui  l'introduzione  di   elementi   di
recinzione, legati all'utilizzo agricolo dei  terreni  o  a  chiusura
delle proprieta' sia indispensabile, devono essere adottate soluzioni
visivamente  «permeabili»,  semplici  e   uniformi.   E'   consentito
l'impiego  di   vegetazione   autoctona,   coerente   con   l'intorno
vegetazionale, da privilegiare nei casi in cui sia  anche  necessario
schermare strutture esistenti.