(Allegato A)
                                                           Allegato A 
 
Dichiarazione di notevole interesse pubblico della frazione Villa del
  Comune di Isola D'Asti  (AT)  ai  sensi  dell'art.  136,  comma  1,
  lettere c) e d) del d.lgs. n. 42/2004 
 
    Comune interessato: Isola d'Asti (AT) 
1. Descrizione generale dell'area e motivazioni della tutela 
    La frazione Villa costituisce il nucleo  storico  del  Comune  di
Isola d'Asti: sul finire dell'XI secolo, il territorio  di  Isola  si
inseri' nel processo  di  riassetto  insediativo  che  condusse  alla
formazione delle cosiddette villenove. Nel 1198, Isola  e  la  vicina
Montegrosso   vennero   riconosciute   come   tali,   e   si   avvio'
l'edificazione della nuova  villa  di  Isola,  attuale  Isola  Villa,
centro principale di Isola fino ai moderni sviluppi urbanistici. 
    Dal XIII secolo e' attestata la presenza del castello  di  Villa,
collocato dove attualmente sorge la chiesa parrocchiale. Il  castello
venne distrutto nel 1290, durante l'assedio del paese  da  parte  del
marchese Guglielmo di Monferrato. 
    Nel 1364, dopo alcuni anni di lotta tra i Visconti e  i  marchesi
del Monferrato per il controllo del territorio, Isola passo' sotto il
dominio della nobile famiglia Natta, che divenne  protagonista  delle
vicende  politiche  e  urbanistiche  del  paese.   I   Natta   furono
probabilmente i promotori dei lavori di riedificazione del precedente
castello, la cui esistenza e' testimoniata fino al XVIII secolo. 
    Secondo  la  tradizione,  nel  tardo   Trecento   si   procedette
all'edificazione  di  una  nuova  basilica  nella  parte  alta  della
villanova di Isola, presso l'attuale nucleo  storico  della  frazione
Villa, per proteggere la chiesa parrocchiale dalle ripetute  frane  e
inondazioni a cui  era  soggetta  la  collocazione  originaria  della
chiesa  di  San  Pietro,  collocata  piu'  a   valle.   La   suddetta
parrocchiale venne demolita alla fine del XIX  secolo  e  ricostruita
sul luogo dell'antico castello, distrutto in eta' napoleonica.  Della
basilica originaria oggi rimane soltanto la torre campanaria,  fulcro
visivo del centro storico di Villa. 
    Nell'ultimo decennio del Seicento fu fondata la Confraternita  di
San Michele, anche detta dei battuti bianchi, che affaccia  anch'essa
sulla centrale piazza Zandrino, per secoli centro della vita civile e
religiosa della frazione. Allo stesso  periodo  risale  probabilmente
anche la cappella di San Rocco, eretta quale ex voto al Santo per  la
protezione contro l'epidemia di peste verificatasi nel  XVII  secolo.
Nonostante  interventi  successivi,  si  possono  ancora  riconoscere
alcuni elementi tardobarocchi nel campanile e nella  parte  superiore
della facciata. 
    Nel XVIII secolo venne costruito il nuovo palazzo della  famiglia
Natta, attualmente denominato Castello di Villa e sede di un albergo,
che divenne simbolo della potenza della casata. Nel corso del  secolo
si rafforzo' inoltre sempre di piu' l'influenza  della  Confraternita
di San Michele e si provvide a un primo restauro della chiesa di  San
Rocco. L'assetto urbanistico della frazione si delineo' con  maggiore
nettezza intorno ad alcuni poli principali,  costituiti  dai  simboli
religiosi e dai luoghi del potere della casata  Natta,  che  perduro'
fino ai primi anni dell'Ottocento. 
    Nel clima di interventi di restauro e ricostruzione stilistica di
meta' Ottocento si inserisce la demolizione dell'antica parrocchiale,
di cui rimane solo il campanile, e la sua ricostruzione nel luogo  in
cui, prima del dominio napoleonico, sorgevano i resti  del  primitivo
castello dei  Natta.  La  chiesa,  intitolata  a  San  Pietro,  venne
progettata in stile neo-romanico con alcuni  elementi  neo-gotici,  e
sorge nel punto piu' alto della frazione, da  cui  si  gode  un'ampia
visuale della sottostante valle del Tanaro. Il campanile fu costruito
nel 1923. 
    Nel 1935 fu redatta  la  planimetria  catastale  del  territorio.
Nella frazione Villa si osservano la nuova  chiesa  parrocchiale,  il
campanile della precedente chiesa distrutta,  il  palazzo  dei  Natta
(divenuto proprieta' della famiglia Ivaldi-Iraldi) e la chiesa di San
Michele.  Sul  lato   nord-occidentale   della   piazza   attualmente
denominata  Zandrino  e'  presente  l'edificio  del  municipio,   che
esercitava ancora la propria funzione nonostante che Piano, il nucleo
piu' recente del Comune di Isola,  ai  piedi  della  frazione  Villa,
fosse gia' stato elevato a capoluogo (1934). 
    La frazione Villa, sviluppata su un lungo crinale  che  segue  la
sponda destra del fiume Tanaro, costituisce  il  fulcro  storico  del
Comune di Isola d'Asti. 
    Il  concentrico  della  frazione  ha  sostanzialmente  conservato
l'impianto urbanistico e insediativo dei secoli XIV-XV. Sono presenti
edifici di pregio (antica torre  campanaria,  palazzo  Araldi-Vivaldi
gia' proprieta' dei Natta, Parrocchiale  San  Pietro)  e  di  valenza
devozionale antica (Chiesa  dei  Battuti  Bianchi,  Cappella  di  San
Rocco) e moderna (la statua di  Giovanni  Paolo  II,  inaugurata  nel
2011). 
    L'ambito  circostante  la  frazione  e'   rappresentato   da   un
territorio che offre  vari  elementi  di  interesse  paesaggistico  e
naturalistico, caratterizzato da un'area collinare boschiva,  che  si
estende verso nord, da aree agricole in parte  contraddistinte  dalla
presenza di vigneti, che ancora permangono  in  alcune  porzioni  dei
versanti collinari che contornano la  frazione  e  che  si  estendono
verso est, dagli scorci panoramici godibili da  diversi  percorsi  di
osservazione dai quali la visuale si estende fino all'arco alpino. 
    La viabilita' secondaria (strade vicinali, carrarecce,  sentieri)
e' in gran parte di origine storica e rappresentava  il  collegamento
con il sistema delle cascine  che  caratterizzavano  l'area  sin  dai
secoli XVII-XVIII. Alcuni di questi tracciati costituiscono  porzioni
di percorsi storico-paesaggistici che collegano i comuni limitrofi. 
    Il paesaggio agrario odierno non  presenta  grandi  modificazioni
rispetto alle connotazioni che lo definivano in passato,  sebbene  la
coltivazione a vigneto, che  rappresentava  la  coltura  maggiormente
significativa e diffusa (nel  1752  rappresentava  ¼  del  territorio
coltivato), abbia oggi estensione minore rispetto al passato. 
    Il valore di questo paesaggio e' particolarmente percepito  dagli
abitanti del luogo, nella vita quotidiana, come bene da salvaguardare
nelle sue espressioni significative  o  caratteristiche,  determinate
dalla  compresenza  di  aspetti  naturali  e  umani  e   dalla   loro
interrelazione. 
    Attualmente,  il  territorio  di   Villa   risulta   parzialmente
sottoposto a tutela paesaggistica ai sensi dell'art. 142, lettere c),
g) e h) del d.lgs. 42/2004. 
    Per tutte le precedenti motivazioni, si propone la  dichiarazione
di notevole interesse pubblico  della  frazione  di  Villa  ai  sensi
dell'art. 136, comma 1, lettere c) e d) del d.lgs. 42/2004, in quanto
«complesso di cose immobili che compongono un caratteristico  aspetto
avente valore estetico e tradizionale, inclusi i centri ed  i  nuclei
storici», all'interno del quale sono inoltre individuate «le bellezze
panoramiche e  cosi'  pure  quei  punti  di  vista  o  di  belvedere,
accessibili al pubblico, dai quali si goda lo  spettacolo  di  quelle
bellezze». 
2. Descrizione   della   perimetrazione    dell'area    oggetto    di
  dichiarazione  di  notevole  interesse  pubblico  e  individuazione
  cartografica 
Premesse 
    Al fine di contribuire alla protezione,  gestione,  integrita'  e
autenticita' della frazione Villa, nella determinazione del perimetro
dell'area oggetto di dichiarazione di notevole interesse pubblico  si
e' privilegiata,  ove  possibile,  l'individuazione  di  elementi  di
confine  di  tipo  antropico  e  fisico-naturalistico  (rete   viaria
principale e secondaria). Dove cio' non e' stato possibile, in quanto
la sostanziale continuita' del paesaggio non permette di identificare
i suddetti elementi, sono  stati  scelti  quali  riferimento  per  la
perimetrazione limiti amministrativi, catastali e curve  di  livello,
che permettono un'agevole individuazione cartografica. 
2.1 Descrizione 
    Il perimetro ha inizio dal punto di incontro, situato a  sud-est,
del confine tra i comuni di Isola d'Asti (interno) e Vigliano  d'Asti
(esterno) con lo svincolo che collega la S.P. 3 Via Tiglione  con  la
S.S. 456, a  sud  del  tunnel  della  Variante  di  Isola.  Segue  in
direzione ovest  l'andamento  semicircolare  del  suddetto  svincolo,
attestandosi successivamente  lungo  la  citata  S.S.  456,  fino  in
prossimita' della cascina San Pietro, ove incrocia  la  S.P.  64;  la
percorre per un breve tratto verso nord e la attraversa con una retta
immaginaria  che  congiunge   il   vertice   nord-occidentale   della
particella 581 col vertice sud-orientale del mappale 292  del  foglio
7; include detta particella e prosegue in direzione  ovest  lungo  il
perimetro sud delle particelle 624 e 294 dello stesso  foglio.  Segue
poi i limiti occidentali delle particelle 627, 297,  629,  631,  630,
300 e, attraversata Strada Sottorocche, del mappale 123; si  discosta
da quest'ultimo nel punto in cui il perimetro nord  della  particella
interseca la curva di livello di quota 200, che  segue  in  direzione
nord-est,  fino  a  incontrare  il  vertice  nord-occidentale   della
particella  289  del  foglio  2.  Prosegue  quindi  lungo  i   limiti
settentrionali di quest'ultima particella e  dei  mappali  439,  288,
287, 286, 285, 478, 479, 283, 281, 442, 279, 274,  275  e  276  dello
stesso foglio; dal vertice est del mappale 276, il perimetro prosegue
lungo il limite nord-ovest dei mappali 483, 90, 89, includendo poi le
particelle 86 e 85 del foglio 4. Si attesta quindi  lungo  la  strada
che  conduce  alla  cascina  Campo  del  Frate,  seguendo  i  confini
orientali delle particelle 94, 412, 95  e  96  dello  stesso  foglio;
attraversata la citata strada, prosegue verso est  e  successivamente
sud a comprendere i mappali 152, 151, 436 e 150, per  poi  attestarsi
in direzione est lungo i limiti settentrionali delle particelle 159 e
162. Procede quindi in direzione nord-est, includendo i mappali  169,
170, 171, 172, 183, 571, 499, 451 e 58 dello stesso foglio  4;  segue
poi il confine settentrionale della particella 547, fino a incontrare
il limite amministrativo tra i comuni di  Isola  d'Asti  (interno)  e
Mongardino (esterno), lungo il quale si  attesta  in  direzione  sud,
seguendo successivamente il confine tra  i  comuni  di  Isola  d'Asti
(interno) e Vigliano d'Asti (esterno), fino al punto di partenza. 
    Laddove il confine si attesta  sulla  viabilita',  la  strada  si
intende sempre  esclusa  dal  perimetro  dell'area  vincolata,  salvo
diversa specificazione. 
2.2 Cartografia 
    L'esatta  individuazione  cartografica   dell'area   oggetto   di
dichiarazione di notevole interesse pubblico e'  stata  riportata  su
Carta  tecnica  regionale,  in  scala  1:10.000,  aggiornamento  anni
1999-2004. La cartografia riportata di seguito,  parte  integrante  e
sostanziale della dichiarazione,  e'  una  riduzione  della  suddetta
carta in scala 1:10.000 che e' consultabile sul sito  internet  della
Regione Piemonte, sezione Paesaggio. 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
3. Prescrizioni d'uso 
Premesse 
    Ai sensi dell'art.  140,  comma  2  del  d.lgs.  n.  42/2004,  la
dichiarazione  di  notevole  interesse  pubblico  deve  contenere  le
prescrizioni d'uso intese ad assicurare la conservazione  dei  valori
espressi dal bene individuato. 
    In coerenza con tale previsione, le seguenti  prescrizioni  d'uso
forniscono indicazioni di tutela atte a  garantire  la  conservazione
dei  valori  storico-culturali  e  paesaggistici   riconosciuti   per
l'ambito in oggetto, evidenziando alcune specifiche  cautele  per  la
gestione delle trasformazioni. 
3.1 Interventi negli ambiti edificati ed edificabili 
    Gli interventi di recupero  e  riutilizzo  degli  edifici  devono
essere mirati alla salvaguardia e alla valorizzazione  dei  caratteri
tipologici tradizionali e degli elementi  architettonici  connotativi
prevedendo, nel contempo, l'eliminazione di eventuali  superfetazioni
avulse sia dall'impianto originario  del  fabbricato,  sia,  piu'  in
generale, dal contesto paesaggistico di riferimento. 
    Gli ampliamenti e le nuove edificazioni devono  essere  integrati
nel  contesto  mediante  l'adozione  di  modalita'  costruttive,   di
tipologie edilizie, di materiali di finitura esterna e di  cromatismi
coerenti   con   le   preesistenze   tradizionali.    Gli    impianti
planovolumetrici  e  la  localizzazione  dei  nuovi   volumi   devono
rispettare e riproporre i caratteri distintivi degli insediamenti che
qualificano il  paesaggio  interessato.  I  nuovi  fabbricati  devono
essere integrati nel contesto  anche  mediante  un  orientamento  che
assecondi   la   naturale   conformazione   dei   terreni,   evitando
significative alterazioni del piano di  campagna  e  contenendo  allo
stretto indispensabile i movimenti terra. 
    All'interno  del  centro  storico  non  sono   consentite   nuove
edificazioni e ampliamento degli edifici  esistenti;  gli  interventi
ammissibili devono rispettare le modalita'  costruttive,  i  rapporti
dimensionali, i materiali, le finiture  e  i  cromatismi  propri  dei
fabbricati originari,  ripristinandoli  ove  ne  sia  compromessa  la
leggibilita'. Le aree libere, ivi comprese le superfici  destinate  a
parcheggio,  devono  essere  mantenute  a  verde  o  pavimentate  con
materiali  tradizionali,  ovvero  con  elementi  che  conservino   le
caratteristiche drenanti del terreno. 
    E' ammessa la realizzazione di impianti  costituiti  da  pannelli
solari termici e fotovoltaici limitatamente al solo consumo domestico
e  tali  da  non  compromettere   edifici   di   interesse   storico,
architettonico   e   documentario;   devono    essere    privilegiate
collocazioni  defilate  rispetto  alle  visuali  fruibili  da   punti
panoramici e dalla viabilita'. Tali collocazioni non sono  consentite
sulle  falde  principali  di  copertura  dei  fabbricati  del  centro
storico. 
    Per gli interventi di  consolidamento  e  sostegno  del  terreno,
devono essere impiegate tecniche di ingegneria naturalistica; per  la
realizzazione di muri di  sostegno,  laddove  indispensabili,  devono
essere rispettate le modalita' costruttive tradizionali  evitando  in
ogni caso l'impiego di calcestruzzo a vista. 
    Le sistemazioni a verde devono  essere  realizzate  con  impianti
vegetazionali  di  tipo  autoctono,  evitando  il  ricorso  a  specie
estranee all'habitat dei luoghi. 
3.2 Interventi nel paesaggio rurale 
    Nelle aree agricole, ovvero quelle esterne agli ambiti  edificati
ed  edificabili,  e'  consentita  unicamente  la   realizzazione   di
strutture connesse all'attivita'  agricola,  all'agriturismo  e  alla
commercializzazione    dei     prodotti     agricoli,     localizzate
preferibilmente  in  prossimita'  del   costruito   esistente.   Tali
strutture devono  sempre  essere  integrate  nel  paesaggio  mediante
l'adozione di modalita' costruttive, di materiali di finitura esterna
e  di  cromatismi   coerenti   con   le   preesistenze   tradizionali
circostanti; non e'  ammesso  l'impiego  di  strutture  prefabbricate
lasciate a vista. 
    Gli impianti per la produzione di energia  da  fonti  rinnovabili
sono realizzabili unicamente se finalizzati al  consumo  domestico  o
strettamente funzionali all'attivita' dell'azienda agricola.  Per  le
installazioni  di  pannelli  solari  termici  e  fotovoltaici   sulle
coperture degli edifici  esistenti  devono  essere  adottati  criteri
analoghi a quelli previsti per gli ambiti edificati  sia  per  quanto
riguarda l'individuazione della collocazione, sia per quanto  attiene
alla loro visibilita' dalla viabilita', da spazi pubblici  o  di  uso
pubblico. Non  e'  comunque  ammessa  la  realizzazione  di  impianti
fotovoltaici collocati a terra. 
    Deve essere salvaguardata la trama agraria costituita dalla  rete
irrigua, dalla viabilita' minore e dalle alberature diffuse (isolate,
a gruppi, a macchia e formazioni lineari). 
    Deve  essere  preservato   il   sistema   viticolo   storicamente
consolidato, anche nel caso di impianto di nuovi vigneti,  mantenendo
la disposizione a girapoggio e adottando palificazioni in legno. 
    E' vietata l'apertura di nuovi tratti di viabilita', fatta  salva
la  realizzazione  di  strade  interpoderali  ad  uso  agricolo.  Gli
interventi di  adeguamento  e  manutenzione  dei  percorsi  esistenti
devono salvaguardare i manufatti  storici,  realizzati  con  tecniche
tradizionali (muretti a secco, ponticelli, canali irrigui,  ecc.),  e
non devono comportare l'asfaltatura di strade sterrate. 
    Devono essere mantenuti gli attuali tracciati e dimensioni  della
viabilita' esistente, fatte salve motivate  necessita'  di  rettifica
per esigenze di sicurezza. Lungo i percorsi di interesse  panoramico,
si deve provvedere alla riqualificazione  della  sede  viaria  e  dei
manufatti connessi, anche con interventi  volti  alla  mitigazione  o
rimozione delle strutture e degli elementi detrattori del paesaggio. 
    Deve essere mantenuta la morfologia del terreno  naturale,  fatti
salvi gli interventi preordinati all'impianto delle  colture  e  alle
opere a esso collegate. Per  gli  interventi  di  consolidamento  del
terreno, cosi' come per la realizzazione di muri di sostegno,  devono
essere impiegate le stesse tecniche e modalita' costruttive  previste
per gli ambiti edificati. 
    Sono sempre ammessi gli interventi di modifica  dello  stato  dei
luoghi finalizzati alla  messa  in  sicurezza  dei  versanti  e  alla
stabilita' idrogeologica. Salvo  casi  di  dimostrata  impossibilita'
tecnico-normativa, nella  realizzazione  di  tali  interventi  devono
essere  impiegate  tecniche  di  ingegneria  naturalistica,  evitando
l'utilizzo di elementi prefabbricati in calcestruzzo. 
    Deve essere evitata la  realizzazione  di  nuove  recinzioni,  in
quanto elementi passibili di introdurre aspetti di  artificiosita'  e
di alterazione alla percezione del paesaggio consolidata  nel  tempo;
ove  inevitabili,  tali  opere  devono  essere  realizzate   mediante
soluzioni visivamente permeabili,  semplici  e  uniformi,  escludendo
basamenti in muratura. 
    E'  vietata  la  posa  di  ripetitori  di  telefonia   cellulare,
televisivi,   radiofonici   o   similari.   La    realizzazione    di
infrastrutture e reti per  il  trasporto  dell'energia  elettrica  e'
ammessa solo mediante soluzioni interrate con cavidotto. 
    Non sono ammessi insediamenti di attivita' estrattive, stoccaggio
e lavorazione degli inerti, impianti di smaltimento  e/o  trattamento
di rifiuti e discariche. 
3.3 Tutela degli aspetti percettivi-visivi 
    Deve  essere  salvaguardata  la  configurazione   d'insieme   del
paesaggio,  costituita  dagli  elementi   identitari,   antropici   e
naturali, che connotano il territorio, cosi' come  percepibile  dagli
spazi e dai percorsi pubblici. 
    Devono essere conservati gli scorci  panoramici  sull'abitato  di
Isola Villa e sugli edifici di interesse architettonico-documentario,
sulle aree agricole e sui profili collinari che si estendono all'arco
alpino, fruibili dalla viabilita' Provinciale, dalle strade  Volpino,
Ovetto, Rocchette e Valtiglione, e  dalle  vie  San  Rocco,  Bausola,
Portabarile e Campo del Frate, nonche' le ampie  visuali  percepibili
dal piazzale della Chiesa Parrocchiale di San Pietro. 
    A margine dei citati percorsi, specie in prossimita'  dei  tratti
di maggior fruizione panoramica, deve essere  contenuto  lo  sviluppo
della vegetazione, nonche'  evitata  la  realizzazione  di  manufatti
edilizi e/o di  recinzioni  cieche;  in  tali  tratti  stradali,  ove
possibile, devono essere previste adeguate fasce di inedificabilita'. 
    E' vietata la  posa  in  opera  di  cartelli  pubblicitari  e  di
strutture  simili;  sono  fatte  salve  le  indicazioni  strettamente
necessarie ai  fini  dell'accessibilita'  turistica-culturale,  della
fruibilita'  dei   servizi   pubblici,   nonche'   della   promozione
dell'agriturismo, delle attivita' di  vendita  diretta  dei  prodotti
agricoli locali, da realizzarsi comunque sulla  base  di  un  disegno
unitario.