Allegato Al Presidente della Repubblica Il comune di Mazzarra' Sant'Andrea (Messina), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 6 e 7 maggio 2012, presenta forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' degli organi elettivi, il buon andamento dell'amministrazione ed il funzionamento dei servizi, con grave pregiudizio dell'ordine e della sicurezza pubblica. Con decreto del Presidente della Regione siciliana del 14 settembre 2012, a seguito delle dimissioni dalla carica rassegnate dalla quasi totalita' dei consiglieri, e' stato nominato un commissario straordinario al quale sono stati conferiti i poteri del consiglio. Successivamente, tenuto conto di alcune segnalazioni di irregolarita' nell'attivita' dell'ente, in particolare per quanto riguarda i rapporti tra la societa' che gestisce il locale sito di raccolta dei rifiuti ed il comune di Mazzarra' Sant'Andrea, veniva avviata da parte delle forze di polizia un'attivita' di monitoraggio dalla quale emergeva che alcuni componenti dell'amministrazione locale avevano assidui rapporti di frequentazione con esponenti della criminalita' organizzata. In relazione a tali vicende ed al fine di verificare la sussistenza di forme di condizionamento e di infiltrazione delle locali consorterie nell'amministrazione comunale, il Prefetto di Messina, con decreto del 15 gennaio 2015, successivamente prorogato, ha disposto, per gli accertamenti di rito, l'accesso presso il suddetto comune ai sensi dell'art.143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. All'esito delle indagini, la commissione incaricata delle verifiche ispettive ha depositato le proprie conclusioni, sulle cui risultanze il Prefetto di Messina, sentito nella seduta del 15 luglio 2015 il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica integrato a norma del comma 3 dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ha redatto in pari data l'allegata relazione, che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti ed indiretti degli amministratori locali con la criminalita' organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando pertanto i presupposti per l'applicazione delle misure di cui al citato art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000. In data 8 settembre 2015, all'esito di un'operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, e' stata data esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di quattro persone tra le quali figura il sindaco di Mazzarra' Sant'Andrea per il quale e' stata disposta la detenzione in carcere per il reato di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio. Successivamente, con nota acquisita al protocollo dell'ente il 17 settembre 2015 il primo cittadino di Mazzarra' Sant'Andrea ha rassegnato le dimissioni dalla carica. I lavori svolti dalla commissione d'accesso hanno preso in esame, oltre all'intero andamento gestionale dell'amministrazione comunale, la cornice criminale ed il contesto ove si colloca l'ente locale, con particolare riguardo ai rapporti tra gli amministratori e la locale consorteria. Il territorio del comune di Mazzarra' Sant'Andrea insiste in un contesto geografico caratterizzato dalla presenza di una potente cosca mafiosa che, anche con gravi azioni delittuose, ha consolidato, nel tempo, il proprio controllo sul tessuto economico e sociale. Il grado di penetrazione della locale criminalita' organizzata e' stato altresi' attestato dalle diverse operazioni di polizia giudiziaria che hanno messo in rilievo le forme di condizionamento delle amministrazioni comunali succedutesi a Mazzarra' Sant'Andrea. L'organo ispettivo ha evidenziato che il sindaco, gia' presente nella precedente compagine amministrativa, nella quale aveva rivestito la carica di assessore alle politiche giovanili e' stretto parente di colui che e' ritenuto reggente della cosca mafiosa egemone, attualmente detenuto in carcere; viene rilevato che l'attivita' amministrativa svolta dal primo cittadino non solo si e' posta in una linea di continuita' con le precedenti consiliature ma anzi si e' caratterizzata, di fatto, per avere fortemente indebolito i meccanismi democratici interni all'amministrazione comunale mantenendo in vita altresi', attraverso anche un'intricata serie di relazioni parentali e frequentazioni, i rapporti con la locale criminalita'. Viene inoltre riscontrata la tendenza del primo cittadino ad accentrare su di se' funzioni e poteri; lo stesso infatti, come anche emerso nel corso di alcune audizioni, ha voluto ed ottenuto, solamente tre mesi dopo il suo insediamento, le dimissioni del consiglio comunale con il fine, predeterminato, di affrancarsi dal dialogo con la minoranza assembleare facendo cosi' venire meno l'indispensabile dialettica politico istituzionale prevista tra organi democraticamente eletti. La propensione del sindaco a concentrare sulla sua persona l'insieme delle funzioni politico-amministrative e' attestata anche dalla circostanza che la formazione della giunta comunale e' stata oggetto di continui rimpasti a seguito di ripetute revoche dall'incarico disposte dal sindaco che, peraltro, ha riservato per se' le funzioni degli assessorati piu' importanti ad esclusione di quello dei lavori pubblici. E' emersa inoltre la volonta' dei vertici dell'ente locale di mantenere rapporti con alcuni esponenti della locale criminalita' organizzata dando luogo ad un intreccio politico-amministrativo-affaristico con un conseguente sviamento dai principi di buon andamento e correttezza dell'azione amministrativa. La relazione prefettizia pone in rilievo che sul territorio del comune di Mazzarra' Sant'Andrea, di ridotte dimensioni demografiche, insiste una discarica per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, attualmente chiusa in quanto sottoposta a sequestro penale, intorno alla quale si muovono la maggior parte degli interessi economici della zona e, conseguentemente, anche quelli della criminalita' organizzata. Viene sottolineato come il comune di Mazzarra' Sant'Andrea svolga un ruolo prevalente nella gestione della societa' a capitale misto pubblico-privato titolare della menzionata discarica, sia in quanto detiene la maggioranza del capitale di parte pubblica, sia per i poteri previsti dallo statuto in merito alla designazione e conseguente nomina della maggioranza degli organismi deputati al governo della societa'. La relazione della commissione d'indagine rileva che l'apparato politico e il sindaco in particolare non hanno in alcun modo esercitato i poteri di controllo agli stessi conferiti evidenziando, altresi', che il primo cittadino ha svolto le proprie funzioni in modo contrario ai principi di democrazia e legalita', tanto da essere interessato da un procedimento penale per tentata violenza privata, perche' nel corso di un'assemblea, ricorrendo alle minacce, intimava al sindaco di un comune partecipante al voto di comunicargli preventivamente il nome di chi quest'ultimo avrebbe votato. Ulteriore rilevante elemento che, significativamente, attesta l'esistenza di cointeressenze tra amministratori locali, vertici della societa' che gestisce la discarica e la criminalita' organizzata e' rappresentato dall'inerzia delle amministrazioni comunali succedutesi nel tempo nel recupero dei crediti milionari vantati dal comune nei confronti della menzionata societa' maturati a titolo di indennizzo, per il danno subito dall'ente in quanto comune sede di impianto di smaltimento. Piu' in particolare vengono posti in rilievo i comportamenti del sindaco che hanno di fatto avallato la unilaterale decisione della societa' che gestisce la discarica di rideterminare, dimezzandola, la tariffa da corrispondere al comune a titolo di equo indennizzo, fatti per i quali il primo cittadino e' stato interessato dalla menzionata ordinanza di custodia cautelare. Fonti tecniche di prova hanno inoltre attestato come il sindaco sia un soggetto stabilmente in contatto con esponenti del locale sodalizio malavitoso e, come meglio sara' evidenziato in seguito, abbia provveduto ad elargire somme di denaro in favore di soggetti appartenenti al menzionato sodalizio. L'attivita' di accesso ha appurato, all'interno dell'ente, una situazione di generale disordine amministrativo, di sviamento dell'attivita' di gestione dai principi di legalita' e buon andamento, elementi questi che costituiscono, nel loro insieme, le condizioni prodromiche per il determinarsi del condizionamento mafioso, atteso che l'ingerenza criminale risulta piu' agevole in condizioni di mancanza di rispetto delle procedure amministrative, consentendo tali circostanze che l'illegalita' faccia da schermo all'infiltrazione delle cosche locali. Dagli accertamenti effettuati emerge, peraltro, come gia' evidenziato, l'indebita ingerenza degli organi politici sull'operato della struttura burocratica, in contrasto con il principio di separazione tra i poteri di indirizzo degli organi politici e quelli di gestione dell'apparato dirigente. Tale modus operandi ha trovato riscontro, in particolare, nell'esame dei procedimenti di affidamento di lavori e servizi pubblici, dei procedimenti di affidamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e delle concessioni di benefici economici riconosciuti alle persone bisognose. Per quanto riguarda il primo degli aspetti segnalati, viene messo in rilievo, dettagliatamente, come il sindaco abbia adottato una serie di ordinanze contingibili e urgenti in violazione della normativa vigente. L'analisi dei suddetti affidamenti ha infatti rivelato che l'amministrazione ha fatto ricorso alle menzionate ordinanze per sopperire ad una mancata pianificazione dei necessari e prevedibili interventi di riparazione e di manutenzione, in larga parte abituali, che avrebbero dovuto essere inseriti nell'attivita' programmatica dell'ente e quindi realizzati con le ordinarie procedure. Emblematiche in tal senso risultano essere le vicende che hanno riguardato gli interventi manutentivi della rete idrica e del depuratore per la cui gestione e manutenzione ordinaria sono state adottate, ripetutamente, ordinanze sindacali contingibili e urgenti che hanno consentito, altresi', per quanto riguarda il depuratore, di prorogare per anni l'affidamento del servizio, contravvenendo anche in questo caso alla normativa di settore. Con le stesse modalita' e' stato affidato il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani disposto, anche in questo caso, sulla base di provvedimenti del sindaco. Tali ordinanze, piu' volte reiterate, hanno fatto si che un servizio, inizialmente previsto per 150 giorni, sia stato di fatto prorogato, alla stessa ditta, per circa due anni, in piena elusione dei principi di trasparenza e di libera concorrenza previsti anche dalla normativa di livello comunitario. Ulteriori concreti elementi che evidenziano una gestione dell'ente comunale disinvolta e finalizzata a favorire ambienti controindicati sono emersi dall'esame delle procedure concernenti liquidazioni economiche in favore di soggetti bisognosi. La relazione della commissione d'indagine pone in rilievo che, sebbene il regolamento dell'ente preveda che l'assistenza economica straordinaria sia un intervento una tantum, rivolto a nuclei familiari che si trovano in difficolta', il sindaco del comune di Mazzarra' Sant'Andrea ha effettuato, in piu' tempi, svariati mandati di pagamento in favore di diversi soggetti riconducibili alla locale cosca, alcuni dei quali indagati per il reato di associazione di stampo mafioso e non in condizioni di difficolta'. In relazione a tali elargizioni economiche fonti tecniche di prova hanno inoltre rivelato come, nel corso di un incontro organizzato da un soggetto appartenente alla locale cosca mafiosa per ottenere, attraverso il sindaco, il pagamento di una tangente estorsiva dalla societa' che gestisce la discarica, quest'ultimo avesse suggerito di depositare presso l'amministrazione comunale una dichiarazione a nome di una persona anziana bisognosa in modo che il comune erogasse in suo favore una somma a titolo di sostentamento. Concorre a delineare il quadro di cointeressenze tra amministrazione e locale criminalita' l'esame dell'attivita' svolta presso l'ufficio tecnico dalla quale sono emerse una sostanziale assenza di attivita' concessoria in materia edilizio-urbanistica nonche' la mancanza di attivita' di controllo del territorio e l'assenza della correlata applicazione di procedimenti sanzionatori. Emblematica in tal senso la vicenda relativa alla villetta abusiva di proprieta' di uno stretto parente del sindaco ritenuto, come gia' evidenziato, l'attuale capo della locale cosca mafiosa, per il quale l'amministrazione in carica non solo non ha provveduto, pur essendone a conoscenza, a sanzionare l'abusivismo in corso, ma ha oltretutto disposto, nei pressi dell'abitazione, l'installazione di fari per implementare l'impianto di illuminazione pubblica gia' esistente, con ulteriori costi a carico del comune. Le circostanze analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del Prefetto hanno rivelato una serie di condizionamenti, nell'amministrazione comunale di Mazzarra' Sant'Andrea, volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali, che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale, nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita', rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell'ente alla legalita'. Rilevato che, per le caratteristiche che lo configurano, il provvedimento dissolutorio previsto dall'art. 143 del decreto legislativo citato puo' intervenire finanche quando sia stato gia' disposto provvedimento per altra causa, differenziandosene per funzioni ed effetti, si propone l'adozione della misura di rigore nei confronti del comune di Mazzarra' Sant'Andrea (Messina), con conseguente affidamento della gestione dell'ente locale ad una commissione straordinaria cui, in virtu' dei successivi articoli 144 e 145, sono attribuite specifiche competenze e metodologie di intervento finalizzate a garantire, nel tempo, la rispondenza dell'azione amministrativa ai principi di legalita' ed al recupero delle esigenze della collettivita'. In relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi. Roma, 8 ottobre 2015 Il Ministro dell'interno: Alfano