Art. 15 
 
Indennita'  di  disoccupazione  per  i  lavoratori  con  rapporto  di
collaborazione coordinata e continuativa - DIS-COLL 
 
  1. In  attesa  degli  interventi  di  semplificazione,  modifica  o
superamento delle forme contrattuali previsti all'articolo  1,  comma
7, lettera a), della legge n. 183 del 2014, in via  sperimentale  per
il 2015, in relazione agli eventi di  disoccupazione  verificatisi  a
decorrere dal 1°  gennaio  2015  e  sino  al  31  dicembre  2015,  e'
riconosciuta ai collaboratori  coordinati  e  continuativi,  anche  a
progetto, con esclusione degli amministratori e dei sindaci, iscritti
in via esclusiva alla Gestione separata, non pensionati  e  privi  di
partita  IVA,  che  abbiano  perduto  involontariamente  la   propria
occupazione, una  indennita'  di  disoccupazione  mensile  denominata
DIS-COLL. 
  2. La DIS-COLL e' riconosciuta ai soggetti di cui al  comma  1  che
presentino congiuntamente i seguenti requisiti: 
  a) siano, al momento della domanda  di  prestazione,  in  stato  di
disoccupazione ai sensi dell'articolo 1, comma  2,  lettera  c),  del
decreto legislativo n. 181 del 2000, e successive modificazioni; 
  b) possano far valere almeno tre mesi di contribuzione nel  periodo
che va dal primo gennaio  dell'anno  solare  precedente  l'evento  di
cessazione dal lavoro al predetto evento; 
  c) possano far valere, nell'anno solare in cui si verifica l'evento
di cessazione dal lavoro, un mese di contribuzione oppure un rapporto
di collaborazione di cui al comma 1 di durata pari almeno ad un  mese
e  che  abbia  dato  luogo  a  un  reddito  almeno  pari  alla  meta'
dell'importo  che  da'  diritto   all'accredito   di   un   mese   di
contribuzione. 
  3.  La  DIS-COLL  e'  rapportata  al  reddito  imponibile  ai  fini
previdenziali  risultante  dai  versamenti  contributivi  effettuati,
derivante da rapporti di collaborazione di cui al comma  1,  relativo
all'anno in cui si e' verificato l'evento di cessazione dal lavoro  e
all'anno  solare  precedente,  diviso  per  il  numero  di  mesi   di
contribuzione, o frazione di essi. 
  4.  La  DIS-COLL,  rapportata  al  reddito   medio   mensile   come
determinato al comma 3, e' pari al 75 per cento dello stesso  reddito
nel caso in cui il reddito mensile sia  pari  o  inferiore  nel  2015
all'importo di 1.195 euro, annualmente rivalutato  sulla  base  della
variazione dell'indice ISTAT dei prezzi al consumo  per  le  famiglie
degli operai e degli impiegati intercorsa nell'anno  precedente.  Nel
caso in cui il  reddito  medio  mensile  sia  superiore  al  predetto
importo la DIS-COLL e' pari al 75  per  cento  del  predetto  importo
incrementata di una somma pari al 25 per cento della  differenza  tra
il reddito medio mensile e il predetto importo. La DIS-COLL non  puo'
in ogni caso superare l'importo massimo mensile  di  1.300  euro  nel
2015, annualmente rivalutato sulla base della variazione  dell'indice
ISTAT dei prezzi al consumo per le  famiglie  degli  operai  e  degli
impiegati intercorsa nell'anno precedente. 
  5. La DIS-COLL si riduce del 3 per cento ogni mese a decorrere  dal
primo giorno del quarto mese di fruizione. 
  6. La DIS-COLL e' corrisposta mensilmente per  un  numero  di  mesi
pari alla meta' dei mesi di contribuzione accreditati nel periodo che
va  dal  primo  gennaio  dell'anno  solare  precedente  l'evento   di
cessazione del lavoro al predetto evento. Ai fini  della  durata  non
sono computati i periodi contributivi che hanno gia'  dato  luogo  ad
erogazione della prestazione. La  DIS-COLL  non  puo'  in  ogni  caso
superare la durata massima di sei mesi. 
  7. Per i periodi di fruizione della DIS-COLL non sono  riconosciuti
i contributi figurativi. 
  8.  La  domanda  di  DIS-COLL  e'  presentata  all'INPS,   in   via
telematica, entro il termine di decadenza di sessantotto giorni dalla
cessazione del rapporto di lavoro. 
  9. La DIS-COLL spetta a  decorrere  dall'ottavo  giorno  successivo
alla cessazione del rapporto di lavoro  o,  qualora  la  domanda  sia
presentata successivamente a tale data, dal primo  giorno  successivo
alla data di presentazione della domanda. 
  10. L'erogazione della DIS-COLL  e'  condizionata  alla  permanenza
dello stato di disoccupazione di cui all'articolo 1, comma 2, lettera
c),  del  decreto  legislativo  n.  181  del   2000,   e   successive
modificazioni, nonche' alla regolare partecipazione  alle  iniziative
di  attivazione  lavorativa  e  ai   percorsi   di   riqualificazione
professionale proposti dai Servizi competenti ai sensi  dell'articolo
1, comma, 2 lettera g), del decreto legislativo n. 181  del  2000,  e
successive  modificazioni.  Con  il  decreto   legislativo   previsto
all'articolo 1, comma 3, della legge n. 183 del 2014, sono introdotte
ulteriori misure volte a condizionare  la  fruizione  della  DIS-COLL
alla ricerca attiva di un'occupazione e al reinserimento nel  tessuto
produttivo. 
  11.  In  caso  di  nuova  occupazione  con  contratto   di   lavoro
subordinato di durata superiore a cinque giorni il lavoratore  decade
dal diritto alla DIS-COLL. In caso di nuova occupazione con contratto
di lavoro subordinato di durata non  superiore  a  cinque  giorni  la
DIS-COLL  e'  sospesa  d'ufficio,  sulla  base  delle   comunicazioni
obbligatorie di cui all'articolo 9-bis, comma 2, del decreto-legge 1°
ottobre 1996, n. 510, convertito, con modificazioni, dalla  legge  28
novembre 1996, n. 608, e successive modificazioni. Al termine  di  un
periodo di sospensione l'indennita' riprende a decorrere dal  momento
in cui era rimasta sospesa. 
  12.  Il  beneficiario  di  DIS-COLL  che  intraprenda  un'attivita'
lavorativa autonoma o di impresa individuale, dalla quale  derivi  un
reddito inferiore al limite utile ai fini della  conservazione  dello
stato di disoccupazione, deve comunicare all'INPS entro trenta giorni
dall'inizio dell'attivita' il reddito annuo che  prevede  di  trarne.
Nel  caso  di  mancata  comunicazione   del   reddito   previsto   il
beneficiario decade dal diritto alla DIS-COLL a decorrere dalla  data
di  inizio  dell'attivita'   lavorativa   autonoma   o   di   impresa
individuale. La DIS-COLL e' ridotta di un  importo  pari  all'80  per
cento  del  reddito  previsto,  rapportato  al   periodo   di   tempo
intercorrente tra la data di inizio dell'attivita' e la data  in  cui
termina il periodo di godimento dell'indennita' o, se antecedente, la
fine  dell'anno.  La  riduzione  di  cui  al  periodo  precedente  e'
ricalcolata  d'ufficio   al   momento   della   presentazione   della
dichiarazione dei redditi. Il  lavoratore  esentato  dall'obbligo  di
presentazione della dichiarazione dei redditi e' tenuto a  presentare
all'INPS  un'apposita  autodichiarazione   concernente   il   reddito
ricavato dall'attivita' lavorativa autonoma o di impresa  individuale
entro  il  31  marzo  dell'anno  successivo.  Nel  caso  di   mancata
presentazione  dell'autodichiarazione  il  lavoratore  e'  tenuto   a
restituire la DIS-COLL percepita dalla data di inizio  dell'attivita'
lavorativa autonoma o di impresa individuale. 
  13. I soggetti di cui all'articolo 2, commi da 51 a 56, della legge
n. 92 del 2012 fruiscono fino al 31 dicembre del 2015  esclusivamente
delle prestazioni di  cui  al  presente  articolo.  Restano  salvi  i
diritti  maturati  in  relazione  agli   eventi   di   disoccupazione
verificatisi nell'anno 2013. 
  14. Le risorse finanziarie gia' previste per il finanziamento della
tutela  del  sostegno  al  reddito  dei  collaboratori  coordinati  e
continuativi di cui all'articolo 19, comma 1,  del  decreto-legge  29
novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge  28
gennaio 2009, n. 2 e all'articolo 2, commi 51 e 56, della legge n. 92
del 2012, concorrono  al  finanziamento  degli  oneri  relativi  alle
disposizioni di cui al presente articolo per l'anno 2015  e  pertanto
in relazione allo  stesso  anno  2015  non  trovano  applicazione  le
disposizioni di cui al citato articolo 2, commi da  51  a  56,  della
legge n. 92 del 2012. 
  15. All'eventuale riconoscimento della DIS-COLL ai soggetti di  cui
al presente articolo  anche  per  gli  anni  successivi  al  2015  si
provvede  con  le  risorse  previste  da   successivi   provvedimenti
legislativi che stanzino  le  occorrenti  risorse  finanziarie  e  in
particolare  con  le  risorse  derivanti  dai   decreti   legislativi
attuativi dei criteri di delega di cui alla legge n. 183 del 2014. 
 
          Note all'art. 15: 
              Si riporta l'articolo 1, comma 7, della citata legge n.
          183 del 2014: 
              "7.  Allo  scopo  di  rafforzare  le  opportunita'   di
          ingresso nel mondo del lavoro da parte di coloro  che  sono
          in cerca di occupazione, nonche' di riordinare i  contratti
          di lavoro vigenti per renderli maggiormente coerenti con le
          attuali esigenze del contesto occupazionale e produttivo  e
          di  rendere  piu'  efficiente  l'attivita'  ispettiva,   il
          Governo e' delegato ad adottare, su proposta  del  Ministro
          del lavoro e delle politiche sociali, entro sei mesi  dalla
          data di entrata in vigore della presente legge, uno o  piu'
          decreti legislativi, di cui uno recante un  testo  organico
          semplificato delle discipline delle tipologie  contrattuali
          e  dei  rapporti  di  lavoro,  nel  rispetto  dei  seguenti
          principi  e  criteri  direttivi,   in   coerenza   con   la
          regolazione   dell'Unione   europea   e   le    convenzioni
          internazionali: 
              a) individuare e analizzare tutte le forme contrattuali
          esistenti, ai fini di poterne valutare l'effettiva coerenza
          con il tessuto occupazionale e con il  contesto  produttivo
          nazionale e internazionale, in funzione  di  interventi  di
          semplificazione,  modifica  o  superamento  delle  medesime
          tipologie contrattuali; 
              b) promuovere, in coerenza con le indicazioni  europee,
          il contratto a tempo indeterminato  come  forma  comune  di
          contratto di lavoro rendendolo  piu'  conveniente  rispetto
          agli altri tipi di contratto in termini di oneri diretti  e
          indiretti; 
              c) previsione, per le nuove assunzioni, del contratto a
          tempo  indeterminato  a  tutele  crescenti   in   relazione
          all'anzianita' di servizio, escludendo per i  licenziamenti
          economici  la   possibilita'   della   reintegrazione   del
          lavoratore nel posto di lavoro,  prevedendo  un  indennizzo
          economico certo e crescente con l'anzianita' di servizio  e
          limitando il diritto alla reintegrazione  ai  licenziamenti
          nulli  e  discriminatori  e  a  specifiche  fattispecie  di
          licenziamento    disciplinare    ingiustificato,    nonche'
          prevedendo   termini   certi   per    l'impugnazione    del
          licenziamento; 
              d)   rafforzamento   degli   strumenti   per   favorire
          l'alternanza tra scuola e lavoro; 
              e) revisione della disciplina delle mansioni,  in  caso
          di  processi  di   riorganizzazione,   ristrutturazione   o
          conversione aziendale individuati sulla base  di  parametri
          oggettivi, contemperando l'interesse dell'impresa all'utile
          impiego del personale con l'interesse del  lavoratore  alla
          tutela del posto di lavoro, della professionalita' e  delle
          condizioni di vita ed economiche,  prevedendo  limiti  alla
          modifica    dell'inquadramento;    previsione    che     la
          contrattazione  collettiva,  anche  aziendale   ovvero   di
          secondo livello, stipulata con le organizzazioni  sindacali
          dei lavoratori comparativamente  piu'  rappresentative  sul
          piano nazionale a livello interconfederale o  di  categoria
          possa  individuare  ulteriori  ipotesi  rispetto  a  quelle
          disposte ai sensi della presente lettera; 
              f) revisione della disciplina dei controlli a  distanza
          sugli impianti e sugli strumenti di lavoro,  tenendo  conto
          dell'evoluzione tecnologica  e  contemperando  le  esigenze
          produttive ed  organizzative  dell'impresa  con  la  tutela
          della dignita' e della riservatezza del lavoratore; 
              g)   introduzione,   eventualmente   anche    in    via
          sperimentale, del compenso orario  minimo,  applicabile  ai
          rapporti  aventi  ad  oggetto  una  prestazione  di  lavoro
          subordinato, nonche', fino al loro superamento, ai rapporti
          di collaborazione coordinata e  continuativa,  nei  settori
          non regolati da  contratti  collettivi  sottoscritti  dalle
          organizzazioni sindacali dei lavoratori  e  dei  datori  di
          lavoro  comparativamente  piu'  rappresentative  sul  piano
          nazionale,  previa  consultazione   delle   parti   sociali
          comparativamente piu' rappresentative sul piano nazionale; 
              h)  previsione,  tenuto  conto   di   quanto   disposto
          dall'articolo 70 del decreto legislativo 10 settembre 2003,
          n. 276, della  possibilita'  di  estendere,  secondo  linee
          coerenti con quanto disposto dalla lettera a) del  presente
          comma, il ricorso a prestazioni di lavoro accessorio per le
          attivita' lavorative discontinue e occasionali nei  diversi
          settori produttivi, fatta salva la piena tracciabilita' dei
          buoni lavoro acquistati, con  contestuale  rideterminazione
          contributiva  di  cui  all'articolo  72,  comma  4,  ultimo
          periodo, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276; 
              i)   abrogazione   di   tutte   le   disposizioni   che
          disciplinano le singole forme  contrattuali,  incompatibili
          con le disposizioni del  testo  organico  semplificato,  al
          fine di  eliminare  duplicazioni  normative  e  difficolta'
          interpretative e applicative; 
              l) razionalizzazione e  semplificazione  dell'attivita'
          ispettiva,  attraverso  misure  di   coordinamento   ovvero
          attraverso l'istituzione,  ai  sensi  dell'articolo  8  del
          decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, senza  nuovi  o
          maggiori oneri a carico della finanza  pubblica  e  con  le
          risorse umane,  strumentali  e  finanziarie  disponibili  a
          legislazione vigente, di una Agenzia unica per le ispezioni
          del lavoro, tramite l'integrazione  in  un'unica  struttura
          dei servizi ispettivi del  Ministero  del  lavoro  e  delle
          politiche sociali, dell'INPS e dell'Istituto nazionale  per
          l'assicurazione contro gli infortuni  sul  lavoro  (INAIL),
          prevedendo strumenti e forme di coordinamento con i servizi
          ispettivi delle aziende sanitarie locali  e  delle  agenzie
          regionali per la protezione ambientale.". 
              Per il testo  dell'articolo  1,  comma  2,  del  citato
          decreto legislativo n. 181  del  2000  si  vedano  le  note
          all'articolo 3. 
              Per il testo dell'articolo 1,  comma  3,  della  citata
          legge n. 183 del 2014, si vedano le note alle premesse. 
              Si riporta l'articolo 9-bis, comma 2, del decreto-legge
          1 ottobre 1996,  n.  510,  convertito,  con  modificazioni,
          dalla legge 28 novembre 1996, n. 608. (Disposizioni urgenti
          in materia di lavori socialmente  utili,  di  interventi  a
          sostegno del reddito e nel settore previdenziale): 
              "Art. 9-bis (Disposizioni in materia di  collocamento).
          - (Omissis). 
              2. In caso di  instaurazione  del  rapporto  di  lavoro
          subordinato e di lavoro  autonomo  in  forma  coordinata  e
          continuativa, anche nella modalita' a  progetto,  di  socio
          lavoratore di cooperativa e di associato in  partecipazione
          con apporto lavorativo, i datori  di  lavoro  privati,  ivi
          compresi quelli agricoli, e  gli  enti  pubblici  economici
          sono tenuti a darne comunicazione  al  Servizio  competente
          nel cui ambito territoriale e' ubicata la  sede  di  lavoro
          entro il giorno antecedente a quello di  instaurazione  dei
          relativi  rapporti,  mediante  documentazione  avente  data
          certa di trasmissione. La  comunicazione  deve  indicare  i
          dati anagrafici del lavoratore, la data di  assunzione,  la
          data di cessazione qualora il  rapporto  non  sia  a  tempo
          indeterminato,  la  tipologia  contrattuale,  la  qualifica
          professionale  e  il  trattamento  economico  e   normativo
          applicato. Nei settori agricolo, turistico e  dei  pubblici
          esercizi il datore di lavoro che non sia in possesso di uno
          o  piu'  dati  anagrafici  inerenti  al   lavoratore   puo'
          integrare la comunicazione entro il terzo giorno successivo
          a quello dell'instaurazione del rapporto di lavoro, purche'
          dalla  comunicazione  preventiva   risultino   in   maniera
          inequivocabile     la     tipologia     contrattuale      e
          l'identificazione del prestatore  di  lavoro.  La  medesima
          procedura  si  applica  ai  tirocini  di  formazione  e  di
          orientamento e ad ogni altro tipo di esperienza  lavorativa
          ad essi assimilata. Le Agenzie di  lavoro  autorizzate  dal
          Ministero del lavoro e della previdenza sociale sono tenute
          a comunicare, entro il ventesimo giorno del mese successivo
          alla data di assunzione, al  Servizio  competente  nel  cui
          ambito territoriale e'  ubicata  la  loro  sede  operativa,
          l'assunzione, la proroga e  la  cessazione  dei  lavoratori
          temporanei  assunti  nel  mese  precedente.  Le   pubbliche
          amministrazioni  sono  tenute  a   comunicare,   entro   il
          ventesimo  giorno  del  mese  successivo   alla   data   di
          assunzione, di proroga, di trasformazione e di  cessazione,
          al servizio  competente  nel  cui  ambito  territoriale  e'
          ubicata la sede di lavoro,  l'assunzione,  la  proroga,  la
          trasformazione e  la  cessazione  dei  rapporti  di  lavoro
          relativi al mese precedente.". 
              Per il testo dell'articolo 2 della citata legge  n.  92
          del 2012, si vedano le note all'articolo 1. 
              Il testo dell'articolo 19, comma 1,  del  decreto-legge
          29 novembre 2008, n. 185,  convertito,  con  modificazioni,
          dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2 (Misure  urgenti  per  il
          sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e  impresa  e  per
          ridisegnare in funzione  anti-crisi  il  quadro  strategico
          nazionale)  e'  pubblicato  nella  Gazzetta  Ufficiale   29
          novembre 2008, n. 280, S.O. 
              Per il testo della citata legge n.  183  del  2014,  si
          vedano le note al titolo.