IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 
 
  Vista la legge 24 febbraio 1992, n. 225 recante:  «Istituzione  del
Servizio   nazionale   della   protezione   civile»   e    successive
modificazioni e integrazioni; 
  Visto il decreto  legislativo  31  marzo  1998,  n.  112,  recante:
«Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello  Stato  alle
regioni ed agli enti locali, in attuazione del Capo I della legge  15
marzo 1997, n. 59» ed in particolare gli articoli 107 e 108; 
  Visto il decreto-legge 7 settembre 2001, n.  343,  convertito,  con
modificazioni,  dalla  legge  9  novembre  2001,  n.  401,   recante:
«Disposizioni urgenti per assicurare il coordinamento operativo delle
strutture  preposte  alle  attivita'  di  protezione  civile  e   per
migliorare le strutture logistiche nel settore della  difesa  civile»
ed in particolare: 
    il comma 2 dell'art. 5, ove e' previsto  che  il  Presidente  del
Consiglio  dei  ministri  predisponga  gli  indirizzi  operativi  dei
programmi di previsione e prevenzione dei rischi, nonche' i programmi
nazionali di soccorso e i piani per  l'attuazione  delle  conseguenti
misure di emergenza; 
    il comma 5 del medesimo art. 5 ove e' previsto che  il  Capo  del
Dipartimento della protezione  civile  rivolga  alle  amministrazioni
centrali e periferiche dello Stato, delle  regioni,  delle  province,
dei comuni, degli enti pubblici nazionali e territoriali  e  di  ogni
altra istituzione ed organizzazione pubblica e privata  presente  nel
territorio nazionale, le  indicazioni  necessarie  al  raggiungimento
delle predette finalita'; 
  Visto il decreto-legge 15  maggio  2012,  n.  59,  convertito,  con
modificazioni, dalla legge del  12  luglio  2012,  n.  100,  recante:
«Disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile»; 
  Visto il  decreto-legge  14  agosto  2013,  n.  93  convertito  con
modificazioni  dalla  legge  15  ottobre  2013,  n.   119,   recante:
«Disposizioni urgenti in materia di  sicurezza  e  per  il  contrasto
della violenza di genere, nonche' in tema di protezione civile  e  di
commissariamento delle province» e, in particolare, l'art. 10; 
   Vista la direttiva del Presidente del  Consiglio  dei  ministri  3
dicembre 2008, recante: «Indirizzi operativi per  la  gestione  delle
emergenze»; 
  Vista la direttiva del Presidente del  Consiglio  dei  ministri  14
febbraio  2014,  recante  «Disposizioni  per  l'aggiornamento   della
pianificazione di emergenza per il rischio  vulcanico  del  Vesuvio»,
con la quale viene definita la Zona  rossa  della  pianificazione  di
emergenza nazionale per rischio vulcanico del Vesuvio e  la  relativa
strategia  di  salvaguardia  della  popolazione  a  rischio   tramite
gemellaggi con le regioni e le province autonome italiane; 
  Visto il decreto 9 agosto 1993, n. 516, con cui il  Sottosegretario
di  Stato  alla  protezione  civile  pro-tempore,  ha  istituito  una
Commissione incaricata di provvedere alla elaborazione di un piano di
emergenza dell'area vesuviana connessa  a  situazioni  derivanti  dal
rischio vulcanico; 
  Visto il rapporto finale  di  detta  Commissione  approvato  il  25
settembre 1995, concernente il Piano nazionale di emergenza dell'area
vesuviana; 
  Visto  il  decreto  del  Ministro  dell'interno  delegato  per   il
coordinamento della protezione civile di rep. n. 247 del 1°  febbraio
1996, di costituzione  della  Commissione  incaricata  di  provvedere
all'aggiornamento del richiamato Piano di emergenza; 
  Visto il documento recante: «Aggiunte e varianti alle parti A3,  B,
C1  e  C2  della  pianificazione  nazionale   d'emergenza   dell'area
vesuviana» approvato dalla predetta Commissione nella riunione del 20
marzo 2001; 
  Visto  il  decreto  del  Ministro  dell'interno  delegato  per   il
coordinamento della protezione civile di rep. n. 1828 del  18  giugno
2002 di ricostituzione  della  Commissione  nazionale  incaricata  di
provvedere  all'aggiornamento  dei  piani  di   emergenza   dell'area
vesuviana e dell'area flegrea per il rischio vulcanico; 
  Visto il decreto del Capo del Dipartimento della protezione  civile
di rep. n. 698, del 6 marzo 2003 di nomina dei membri costituenti  la
suddetta Commissione; 
  Visto il decreto del Capo del Dipartimento della protezione  civile
2 febbraio 2015,  recante:  «Indicazioni,  alle  Componenti  ed  alle
Strutture operative del  Servizio  nazionale  di  protezione  civile,
inerenti l'aggiornamento delle pianificazioni di  emergenza  ai  fini
dell'evacuazione  cautelativa  della  popolazione  della  Zona  rossa
dell'area vesuviana»; 
  Vista la nota - prot. 1417 - del 13 aprile 2012, con cui la  citata
Commissione ha trasmesso al Dipartimento della protezione  civile  il
Documento «Scenari eruttivi  e  livelli  d'allerta  per  il  Vesuvio»
contenente anche lo studio e l'analisi della ricaduta  sottovento  di
materiale piroclastico (lapilli e ceneri) da una colonna eruttiva  di
tipo sub-pliniano; 
  Vista la nota della Regione Campania -  prot.  n.  2189  -  del  21
novembre 2014  con  la  quale  vengono  preliminarmente  informati  i
Sindaci dei comuni interessati della proposta  di  definizione  della
Zona gialla della pianificazione nazionale; 
  Vista la delibera della  Giunta  Regionale  Campana  n.  29  del  9
febbraio 2015, recante la «Delimitazione della Zona gialla del  piano
di emergenza dell'area vesuviana»,  adottata  in  esito  al  predetto
percorso informativo; 
  Vista la nota  -  prot.  1986  -  del  6  febbraio  2014,  con  cui
l'Istituto nazionale di geofisica  e  vulcanologia  ha  trasmesso  al
Dipartimento della protezione civile il Rapporto  «Studio  statistico
della dispersione di  ceneri  vulcaniche  in  caso  di  eruzione  del
Vesuvio»; 
  Vista la nota - prot. 64464 -  dell'11  luglio  2014,  con  cui  il
Centro interdipartimentale LUPT, Universita' degli  Studi  di  Napoli
«Federico II», Centro Studi PLINIVS per  l'ingegneria  idrogeologica,
vulcanica e sismica, ha trasmesso al  Dipartimento  della  protezione
civile le elaborazioni conclusive previste dalla  Convenzione  quadro
annuale DPC-PLINIVS/LUPT, ARES «Aggiornamento analisi di Rischio e di
Scenario al Vesuvio e ai Campi Flegrei»; 
  Considerato che, alla citata Commissione  e'  stato  attribuito  il
compito, tra gli altri, di predisporre un apposito Documento  per  la
revisione degli scenari  e  dei  livelli  di  allerta  per  il  piano
nazionale d'emergenza per il rischio vulcanico del Vesuvio; 
  Tenuto conto che il  Dipartimento  della  protezione  civile  e  la
regione Campania, sulla base del Documento recante «Scenari  eruttivi
e livelli d'allerta per il Vesuvio» e dei successivi  approfondimenti
scientifici in merito alla dispersione e ricaduta delle ceneri, hanno
portato avanti le attivita' di competenza volte  alla  revisione  del
Piano nazionale d'emergenza e alla ridefinizione  dei  confini  della
«Zona gialla» del medesimo Piano, intesa come l'area soggetta ad alta
probabilita'  di  accumulo  di   elevate   quantita'   di   materiale
piroclastico per la quale e' necessario prevedere  la  pianificazione
nazionale di emergenza; 
  Ravvisata, pertanto, la necessita'  di  impartire  indicazioni  per
l'aggiornamento delle pianificazioni di  emergenza  a  seguito  della
ridefinizione della Zona gialla; 
  Considerato che, secondo lo scenario eruttivo  di  riferimento,  la
ricaduta di materiale  piroclastico  interesserebbe  vaste  aree  del
territorio con ripercussioni sulle attivita' ordinarie di vita; 
  Ravvisata la necessita' di  provvedere  ad  una  pianificazione  di
carattere nazionale per le  aree  del  territorio  interessate  dalla
ricaduta di materiale  piroclastico,  piu'  prossime  al  vulcano  ed
esposte ai venti prevalenti, definite sulla base del citato documento
contenete lo scenario eruttivo di riferimento; 
  Ravvisata,  altresi',  la  necessita'  di  provvedere   a   fornire
indicazioni operative per  l'aggiornamento  dei  piani  di  emergenza
anche alle  restanti  parti  di  territorio  esposte  al  rischio  di
ricaduta di ceneri vulcaniche,  non  prospicenti  al  vulcano  e  non
necessariamente esposte ai venti prevalenti; 
  Considerato altresi' che, nel corso  della  riunione  del  Comitato
operativo della protezione civile del  13  maggio  2015  inerente  il
rischio  vulcanico  in  Regione  Campania  e  in  particolare   sulle
attivita'  di  aggiornamento  della  pianificazione  d'emergenza   al
Vesuvio, l'ipotesi  di  delimitazione  della  zona  gialla  e'  stata
condivisa con le componenti e le  strutture  operative  del  Servizio
nazionale della protezione civile; 
  Su proposta del Capo del Dipartimento della protezione civile; 
  Acquisita l'intesa della Conferenza unificata nella seduta  del  20
ottobre 2015; 
 
         Adotta le seguenti disposizioni per l'aggiornamento 
della pianificazione  di  emergenza  per  il  rischio  vulcanico  del
                               Vesuvio 
 
1. Definizione della Zona gialla della pianificazione nazionale. 
  La Zona gialla della  pianificazione  nazionale  di  emergenza  per
rischio vulcanico  del  Vesuvio  e'  l'area  esposta  a  ricaduta  di
materiale piroclastico  e  comprende  i  comuni  che  ricadono  anche
parzialmente all'interno  della  curva  di  isocarico  di  300  kg/m²
(equivalenti a 30 cm di accumulo) con la probabilita' di  superamento
del valore di carico (300 kg/m²) pari al 5%, di  cui  all'Allegato  1
che costituisce parte integrante del presente provvedimento. Per tale
area sara' necessaria l'adozione di specifiche misure di salvaguardia
per la popolazione che prevedono l'intervento del Servizio  nazionale
della protezione civile,  con  strategie  operative  diversificate  e
attuabili   in   maniera   dinamica   sul   territorio   al   momento
dell'emergenza. L'area effettivamente interessata dalle fenomenologie
citate con superamento dei valori di carico di cenere sopra indicati,
infatti, non e' individuabile preventivamente, ma solo ad  evento  in
corso. Accumuli di ceneri vulcaniche minori di 30 cm possono comunque
interessare  aree  esterne  alla  Zona  gialla  della  pianificazione
nazionale; in particolare nei comuni di cui agli Allegati 2 (mappa) e
3 (elenco) sono previsti accumuli di cenere superiori a 5 cm,  sempre
in riferimento a una probabilita' condizionata del 5% di  superamento
della soglia di carico specifica di 50 kg/m². 
2. Indicazioni per l'aggiornamento delle pianificazioni di emergenza. 
  Il Capo del Dipartimento della protezione civile, d'intesa  con  la
Regione Campania, sentita la Conferenza  Unificata,  provvede,  entro
cinque mesi dalla pubblicazione del presente provvedimento, a fornire
alle diverse componenti e strutture operative del Servizio  nazionale
della protezione civile, le  indicazioni  per  l'aggiornamento  delle
rispettive pianificazioni di emergenza  ai  fini  della  salvaguardia
della popolazione della Zona gialla. 
  Nei successivi sei  mesi  ciascuna  delle  componenti  e  strutture
operative  destinatarie  delle  indicazioni  fornite  dal  Capo   del
Dipartimento della protezione civile, per quanto di competenza  e  ad
integrazione di quanto previsto dalle rispettive procedure,  provvede
alla  redazione,  aggiornamento  e   adeguamento   delle   rispettive
pianificazioni di emergenza. 
  All'attuazione della presente direttiva si provvede  esclusivamente
nei limiti delle risorse finanziarie  disponibili  per  gli  scopi  a
legislazione vigente. 
  Il presente provvedimento ed i relativi allegati saranno inviati ai
competenti organi di controllo e pubblicati nella Gazzetta  Ufficiale
della Repubblica italiana. 
    Roma, 16 novembre 2015 
 
             p. Il Presidente del Consiglio dei ministri: De Vincenti 

Registrato alla Corte dei conti il 15 dicembre 2015 
Ufficio controllo atti P.C.M. Ministeri giustizia  e  affari  esteri,
reg.ne prev. n. 3085