Art. 6. Legame con l'ambiente Le caratteristiche peculiari dell'«Oliva di Gaeta» sono: - consistenza della polpa morbida, con distacco dal nocciolo netto e completo; - sapore lievemente amaro, acetico e/o lattico che la distingue dalle altre varieta' di oliva da tavola; - colore della polpa da rosa intenso a violaceo; - un perfetto equilibrio tra gusto e aroma; - maggiore quantitativo di polifenoli e tocoferoli totali rispetto ad altre olive in salamoia; - presenza di α-tocoferolo in forma acetata, assente nelle altre olive in salamoia. E' provato che le suddette caratteristiche chimico-organolettiche che non si riscontrano in altri prodotti similari ottenuti in altri areali, conferiscono al prodotto una univoca identita' nei mercati con la specifica denominazione «Oliva di Gaeta». Queste qualita' esclusive sono essenzialmente legate ai fattori ambientali (clima, terreno), oltre che dalla varieta' «Itrana» (detta anche Gaetana) che non ha altrove una cosi' intensa diffusione, adattandosi perfettamente alle condizioni pedologiche della zona di coltivazione perimetrata come all'art. 3 che precede. Il clima della zona interessata alla DOP, di tipo mediterraneo risponde in modo ottimale alle esigenze climatiche della cultivar. Infatti, e' caratterizzato da: estati calde ed asciutte, inverni poco freddi, privi di gelate, e piovosi; da temperature medie annuali che vanno da un minimo di 10°C ad un massimo di 17°C, mentre le medie delle minime del mese piu' freddo vanno da un minimo di 1,8°C ad un massimo di 7°C; da precipitazioni medie annuali nella fascia costiera di circa 700-800 mm, con tendenza ad aumentare verso le zone interne con precipitazioni medie annuali fra 1200-1500 mm. In particolare nella zona costiera, generalmente, si verifica uno stato di aridita' intensa e prolungata, da 1 a 5 mesi (aprile-agosto), con 2 mesi di subaridita'. I terreni calcarei della zona di coltivazione, addossati al sistema orografico dei monti Tiburtini, Prenestini, Lepini, Ausoni e Aurunci, spesso misti a materiale di origine vulcanico, di medio impasto, risultano essere ricchi di sostanza organica e con basse percentuali di argilla. Tale struttura del terreno permette di assicurare oltre al perfetto sgrondo delle acque anche l'assorbimento ed il mantenimento del calore del sole. Nella zona a Denominazione di origine protetta «Oliva di Gaeta», l'olivicoltura e' profondamente legata al tessuto sociale locale che ha condizionato per secoli lo sviluppo del territorio e di conseguenza la vita delle popolazioni che si sono succedute nel tempo, incidendo soprattutto sull'economia della zona, quasi esclusivamente basata sulla coltivazione della varieta' «Itrana» (detta anche Gaetana)e sulla propria produzione di olio e olive di alta qualita'. Da numerose tracce presenti in vari documenti storici risalenti al Ducato di Gaeta, concernenti la produzione ed il commercio di olive (nere) da tavola, si evince che il territorio amministrato da tale Ducato fu la culla di origine dell'omonima oliva. La denominazione Oliva di Gaeta puo' storicamente essere ricondotta al nome del territorio di origine, per l'appartenenza all'omonimo Ducato, oltre che a quello del porto di partenza delle navi per i maggiori mercati al consumo dell'oliva nera. Da allora la denominazione «Oliva di Gaeta» e' utilizzata da commercianti e produttori per indicare l'oliva itrana nera da tavola ottenuta secondo un particolare sistema di trasformazione locale. Dal punto di vista storico, il legame tra il prodotto ed il territorio e' comprovato da numerose testimonianze documentali. Molti sono anche i riferimenti storici relativi al metodo di elaborazione delle olive nere da tavola. Tali fattori ambientali ed umani nell'area di coltivazione della Denominazione di origine protetta «Oliva di Gaeta» incidono in modo univoco sulle caratteristiche organolettiche e qualitative del prodotto. La denominazione «Oliva di Gaeta» e' ormai consolidata nel tempo da diversi decenni, come dimostrato da fatture, etichette, materiale pubblicitario, pubblicazioni.