(Allegato-art. 6)
 
                               Art. 6. 
 
                        Legame con l'ambiente 
 
    Il riconoscimento della Carota Novella di Ispica come indicazione
geografica  protetta  e'   giustificato   dalla   caratteristica   di
precocita' del prodotto. 
    La particolare combinazione di fattori pedoclimatici e produttivi
nell'area delimitata a cui si fa riferimento, consente al  territorio
di esprimersi al meglio, offrendo al prodotto le note caratteristiche
organolettiche, giustificando quindi la sua reputazione. 
    Le favorevoli condizioni pedo-climatiche  caratterizzano  l'epoca
di produzione della «Carota Novella di Ispica». Infatti, la Carota di
Ispica e' «novella» cioe' raggiunge la maturazione  commerciale  gia'
ai primi di febbraio (1° febbraio) e fino agli inizi  di  giugno  (15
giugno). Si delinea cosi' un prodotto novello, tipico siciliano,  che
si lega totalmente al territorio di produzione. 
    La «Carota Novella di Ispica», pertanto, e' una  carota  presente
sul  mercato  nel  periodo  invernale   -   primaverile   avente   le
caratteristiche organolettiche tipiche  del  prodotto  fresco,  quali
croccantezza, profumo intenso ed un aroma di erbaceo. 
    Il territorio di produzione della «Carota Novella di  Ispica»  e'
caratterizzato da temperature medie invernali elevate, elevato numero
di ore di luce solare,  terreni  di  buona  fertilita'.  I  parametri
qualitativi e il particolare ciclo produttivo  risultano  intimamente
legati alle caratteristiche  fisiche  (pedologiche  e  climatiche)  e
biochimiche  (processi  di  trasformazione  e   utilizzazione   delle
sostanze necessarie alla vita) che interagendo, fanno del  territorio
ibleo un indispensabile  sistema  armonico,  capace  di  esaltarli  e
caratterizzarli. 
    La vocazionalita' del territorio ne facilita la  coltivazione  in
quanto le ottimali condizioni ambientali e in  particolare  il  clima
temperato e asciutto della fascia costiera, consentono alla pianta di
mantenere un'ottima salubrita' generale.  Nel  contempo  l'estensione
del comprensorio consente alle aziende un piu'  ampio  avvicendamento
colturale  con  altre  ortive,  evitando  i  fenomeni   negativi   di
stanchezza del terreno. Tutto questo, in generale, permette una netta
riduzione degli interventi fitoiatrici. 
    Nel territorio interessato alla produzione della «Carota  Novella
di Ispica» non si verificano ne' eccessivi cali di  temperatura,  ne'
eccessi di piovosita' o di aridita'. E' dimostrato che le temperature
che si verificano nel comprensorio sono quelle  che  favoriscono  una
colorazione molto intensa, anche per effetto non  indifferente  della
luminosita', una conformazione molto regolare e un'ottimizzazione dei
contenuti in zuccheri, beta carotene e sali minerali. Anche i terreni
rispondono alle esigenze della coltivazione, che predilige  il  medio
impasto tendente allo sciolto,  con  scheletro  non  grossolano,  con
buona dotazione di elementi nutritivi, con buone  caratteristiche  di
profondita' e freschezza, ma che va bene anche in terreni tendenti al
sabbioso purche' sostenuti da adeguate  concimazioni  e  irrigazioni.
Questi di fatto sono le caratteristiche pedologiche  delle  superfici
su cui si sviluppa la coltivazione della «Carota Novella di Ispica». 
    Nasce cosi' in un'intima connessione tra l'area di  produzione  e
la carota novella. Il consumatore identifica le  sue  caratteristiche
con il territorio di origine. I vecchi  produttori  ricordano  ancora
che gli importatori europei dicevano di riconoscere immediatamente un
carico di «Carota Novella di Ispica», appena si apriva il vagone  che
le conteneva, per il profumo particolare e intenso che si sviluppava. 
    Nello stesso tempo nel territorio, a cominciare dagli  anni  '50,
accadeva una rivoluzione socio - economica che segnera' il territorio
e che ne caratterizzera' il suo sviluppo nel futuro. 
    Rimane ancora il ricordo di quel grosso  fenomeno  sociale  della
migrazione bracciantile che avveniva  nelle  provincie  di  Ragusa  e
Siracusa nel periodo della raccolta della «Carota Novella di  Ispica»
che,  nel  passato  impegnava  notevoli  quantita'   di   manodopera,
innescando un flusso verso le zone del comprensorio  proveniente,  in
particolare, dall'area montana dove  le  occasioni  di  lavoro  erano
limitate. 
    Sin dagli anni 70 l'intima connessione della «Carota  Novella  di
Ispica» con  il  territorio  del  comprensorio  delimitato  e'  stata
occasione  di  pubblicazioni   scientifiche   (Pina   avveduto,   "La
coltivazione della Carota ad Ispica», L.E.R, 1972), convegni, tesi di
laurea  con  riferimenti  a  prove  e  sperimentazioni   svolte   nel
territorio del comprensorio, (G. Corallo, «La carota ad Ispica»,  A.A
1969-1670, Universita' degli studi di Catania -Facolta' di economia e
commercio). 
    Le origini documentate della coltivazione della carota di  Ispica
risalgono al 1955 e a pochi anni dopo  le  prime  notizie  sulla  sua
esportazione. Dagli anni '50, la coltivazione della Carota di  Ispica
si e' progressivamente allargata fino a comprendere l'area delimitata
al  punto  4,  sia  per  motivi  legati  al  fenomeno  agrario  della
«stanchezza del terreno»  sia  per  il  grande  successo  commerciale
riscontrato sui mercati nazionali ed esteri. Importanti testimonianze
sono fornite dalla pubblicazione di Pina  Avveduto  «La  Coltivazione
della Carota ad Ispica» del 1972, l'autrice relativamente alla rapida
espansione della coltivazione della Carota di Ispica scriveva:  «Come
e' intuibile, la rapida diffusione della nuova coltivazione e'  stata
favorita dalla facile commerciabilita'  del  prodotto,  accettato  ed
anzi richiesto da tutti i mercati nazionali ed internazionali  per  i
sui pregi intrinseci [...]. La nostra carota infatti si fa  preferire
per   precocita',   qualita'   di   forma   (pezzatura),   proprieta'
organolettiche (colore, sapore), proprieta'  chimiche  (ricchezza  di
carotene e glucosio)».