Allegato 1 Itinerario stradale E 78 Strada di Grande Comunicazione (S.G.C.) Grosseto - Fano Tratto Grosseto - Siena. Lotto 4: Adeguamento a quattro corsie del tratto Grosseto - Siena (SS 223 «di Paganico») dalla progressiva chilometrica 27+200 alla progressiva chilometrica 30+038. Approvazione progetto definitivo (CUP F21801000170000) 1. Prescrizioni relative agli aspetti progettuali 1.1. Aspetti viabilistici e trasportistici 1.1.1. La progettazione esecutiva dovra' validare il numero e la tipologia degli svincoli previsti dal progetto di massima, tenuto conto degli approfondimenti gia' inseriti nel progetto definitivo e nella connessa relazione di ottemperanza. (MATTM) 1.1.2. Nella fase di progettazione esecutiva si richiede di valutare il mantenimento delle piste di cantiere per migliorare la viabilita' in zone di difficile accesso. (Regione Toscana) 1.2. Aspetti geologici, idrogeologici ed idraulici 1.2.1. In merito alle dimensioni dell'acquedotto per la fornitura dell'acqua potabile sono state eseguite opere di captazione di due sorgenti ("Fratini" e "S. Lucia" nel comune di Civitella Paganico) per il potenziamento dell'acquedotto del Fiora. Lo stesso garantisce una portata di 3 l/s (uso potabile). Nella fase di progettazione esecutiva dovra' essere verificata l'idoneita' dell'implementazione sorgiva gia' attuata, tenendo conto delle esigenze idriche del cantiere e della popolazione locale. (Regione Toscana) 1.3. Aspetti geotecnici 1.3.1 l fronti di scavo e riporto dovranno essere disposti secondo disposizioni compatibili con le caratteristiche geotecniche dei materiali costituenti gli stessi; tali disposizioni dovranno risultare da verifiche analitiche condotte secondo la normativa tecnica e sismica vigente. (Regione Toscana) 1.4. Cantierizzazione 1.4.1 Contestualmente alla progettazione esecutiva, il Proponente dovra' curare che siano aggiornate in apposita relazione, anche ai fini della cantierizzazione, gli aspetti relativi a: a) tempi di attuazione delle opere e delle infrastrutture complementari e delle opere concorrenti; b) modifiche colturali ipotizzabili in ragione della nuova accessibilita', sulla base del contesto produttivo del momento. (MATTM) 1.4.2 II progetto esecutivo, nell'elaborato relativo al bilancio delle terre, dovra': a) seguire le procedure previste dalle normative vigenti per quanto riguarda il riutilizzo di terre e rocce da scavo, anche in cave ancora attive; b) valutare la fattibilita' di un loro utilizzo, anche parziale, nell'ambito degli altri lotti della tratta Siena - Grosseto (come peraltro a suo tempo suggerito anche in altri contributi istruttori rilasciati da Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (ARPAT)), tenendo conto dell'idoneita' agli impieghi previsti, di eventuali problemi logistici e dei tempi di cantierizzazione, al fine di conseguire benefici ambientali complessivi. (Regione Toscana) 1.4.3 Dovra' essere integrato il piano di cantierizzazione in merito agli accorgimenti di carattere ambientale da prendere in considerazione in corso d'opera (inquinamento acustico, atmosferico, idrico, ecc.) nonche' alla viabilita' locale. (MATTM) 1.4.4 In fase di progettazione esecutiva dovra' essere assicurato che: a) lo stoccaggio temporaneo del materiale in esubero derivante dagli scavi, sia effettuato in zone prive di vegetazione e senza pregiudicare la stabilita' del sito; b) siano previste opportune opere di regimazione delle acque di ruscellamento, in grado di evitare l'inquinamento, seppure solo fisico, delle acque del reticolo idrografico; c) qualora necessario siano previsti sistemi di trattamento prima della loro restituzione. Al momento dell'esecuzione dei lavori dovra' essere verificata la rispondenza delle indagini con lo stato dei luoghi; qualora si manifestassero delle difformita' rispetto alle previsioni di progetto, dovra' essere rivalutata l'eseguibilita' delle opere in relazione alla funzionalita' delle stesse ed alla sicurezza di persone e cose. (Regione Toscana) 1.4.5 Contestualmente alla progettazione esecutiva il Proponente dovra' curare che siano verificati gli aspetti progettuali per le cave e discariche relativi a tutte le componenti ambientali coinvolte (atmosfera, clima acustico, ambiente idrico, vegetazione, fauna ed ecosistemi), nonche' che sia redatta una pianificazione puntuale dei trasporti connessi. Dovra' altresi' produrre apposito progetto, ai fini' della compatibilita' ambientale, di riutilizzo delle terre ai sensi dell'art. 186 del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i. (MATTM) 1.4.6 Si prescrive, in fase di progettazione esecutiva, di considerare la possibilita' di riutilizzo, per la realizzazione della sovrastruttura stradale, di materiali quali sottoprodotti o rifiuti speciali non pericolosi provenienti dalle lavorazioni industriali (quali: inerti di riciclaggio di costruzione e demolizione, ecc.). Qualora fosse comparativamente dimostrato non possibile un significativo utilizzo dei suddetti materiali, dovra' essere predisposto un piano di approvvigionamento dei materiali da cave che individui la potenzialita' realmente residua degli impianti presenti sul territorio, anche sulla base delle stime effettuate da Province e Comuni, nonche' dell'attuale utilizzo dei materiali estratti dalle cave. (Regione Toscana) 1.4.7 Si prescrive, in fase di progettazione esecutiva, in merito al riutilizzo dei materiali provenienti dagli scavi, di indicare il regime di gestione previsto per gli stessi, conformemente alla normativa vigente in materia, corredato di eventuale piano di' gestione e di campionamento del materiale al momento della sua formazione ai fini della verifica della contaminazione e del rispetto dei limiti di concentrazione previsti. Dovranno essere indicate le tempistiche di formazione dei materiali e del loro riutilizzo, le modalita' di documentazione dei flussi dei materiali, e trasmesso alle autorita' locali preposte, almeno 15 giorni prima dell'inizio dei lavori che produrranno le terre di scavo, il cronoprogramma delle operazioni. (Regione Toscana) 1.4.8 Contestualmente alla progettazione esecutiva, il Proponente dovra' curare che per gli interventi di ripristino ambientale delle aree occupate dai cantieri siano specificati gli interventi di bonifica e di ripristino della fertilita' del suolo, in particolare quello ad uso agricolo, nonche' le misure di mitigazione delle operazioni di cantiere in corso d'opera. (MATTM) 1.4.9 Le operazioni di scavo necessarie alla realizzazione delle opere in progetto produrranno un volume di terre valutato in 109.000 mc circa. Si richiede che ne venga previsto il riutilizzo previa esclusione dal regime dei rifiuti, presso la discarica di Cannicci, in quanto idonee per le coperture. La discarica di Cannicci, ad oggi, non puo' ricevere i codici 17 CER. (Regione Toscana) 1.4.10 Dovranno essere definiti i seguenti aspetti: a) verifica delle effettive possibilita' di recupero o invio a smaltimento dei flussi in uscita (terre e rocce da scavo e rifiuti in genere). La relativa documentazione di progetto dovra' essere presentata anche alle autorita' locali preposte; b) esatta definizione delle modalita' di caratterizzazione delle terre e rocce di scavo (quali analisi e quanti campioni a seconda dei volumi), in relazione alle effettive destinazioni possibili al momento della realizzazione dell'opera, da presentarsi anche alle autorita' locali preposte; c) l'aggiornamento del bilancio dei materiali/rifiuti in ingresso ed uscita dal cantiere, inteso come tutto il tratto stradale da realizzare, da inviare anche alle autorita' locali preposte; d) il cronoprogramma delle operazioni di riutilizzo dei materiali provenienti dagli scavi, da inviare anche alle autorita' locali preposte. (Regione Toscana) 1.4.11 Per i rifiuti da demolizioni di vecchie strutture in c.a., al momento della progettazione esecutiva, dovra' essere definito l'effettivo destino degli stessi (se a recupero, preferibilmente, o a smaltimento), in ottemperanza alla normativa vigente. (Regione Toscana) 1.4.12 Gli elaborati relativi alla fase di cantierizzazione del progetto esecutivo dovranno riportare informazioni specifiche sugli effetti che la realizzazione dei cantieri e le attivita' in essi svolte possono esercitare sull'ambiente idrico sotterraneo. (Regione Toscana) 1.4.13 Gli elaborati progettuali riguardanti la materia dei rifiuti dovranno essere aggiornati richiamando il vigente decreto legislativo n. 152/2006 in luogo dell'abrogato decreto legislativo n. 22/1997. E' fatto divieto di abbandono dei rifiuti di qualsiasi natura durante le lavorazioni. Eventuali rifiuti al termine dei lavori dovranno essere raccolti ed adeguatamente smaltiti. Si procedera' a bonificare eventuali siti "riscoperti". (Regione Toscana) 1.4.14 Relativamente alle aree di cantiere con superficie superiore ai 5000 mq, per le acque meteoriche dilavanti si dovranno rispettare le disposizioni di cui all'art. 40 del regolamento n. 46r/2008, di attuazione della legge regionale n. 20/2006. Le suddette disposizioni sui cantieri dovranno essere accolte in un apposito tomo del progetto esecutivo e inserite nelle disposizioni speciali per le imprese. (Regione Toscana) 1.5. Documentazione tecnico-economica 1.5.1 [Prescrizione soppressa in quanto gia' adempiuta]. 1.5.2 La monetizzazione proposta in sostituzione del rimboschimento compensativo recepira' le modifiche dell'art. 81 del D.RG.R. 8 agosto 2003 n. 48/R apportate dall'art. 33 del decreto Presidente della Giunta regionale 16 marzo 2010 n. 32/R, che alle parole "60 euro" sostituisce "150 euro". (Regione Toscana) 2 Prescrizioni relative agli aspetti ambientali 2.1 Componente acque superficiali e sotterranee 2.1.1 Al fine di limitare gli impatti sulla risorsa idrica, si prescrive, ove possibile, di evitare lavori all'interno degli alvei fluviali, o per deviazioni degli stessi o per operazioni che comunque conducono ad apporto di solidi sospesi ai corsi d'acqua. Tali interferenze, andranno ben evidenziate nella Relazione generale del Piano di monitoraggio ambientale e, ove impossibile, andranno individuare misure operative e/o dispositivi di mitigazione al fine di evitare l'immissione di quantita' critiche di solidi sospesi nei corsi d'acqua, al fine di non comprometterne gli obiettivi di qualita' delle acque previsti dal Piano di Tutela delle medesime. (Regione Toscana) 2.1.2 Andra' inoltre evitata l'immissione di altre sostanze inquinanti di varia origine, con particolare riferimento a quelle delle tabelle 1A e 1B dell'allegato 1 alla parte del decreto legislativo n. 152/2006, che si possono accompagnare alle operazioni di cantiere. (Regione Toscana) 2.1.3 Conservare e mantenere la rete idrica minore e le opere di regimazione preesistenti, come muretti a secco, gradoni e terrazzamenti, ciglionamenti, fossi di guardia e fossette livellari. (Regione Toscana) 2.1.4 Realizzare le normali opere di sistemazione idraulico-forestale ed idraulico-agraria per il naturale deflusso delle acque meteoriche. (Regione Toscana) 2.1.5 Nella fase di cantiere il proponente dovra': a) intensificare le misure di prevenzione, particolarmente nelle aree di cantiere poste in vicinanza dei corsi d'acqua, per ridurre al minimo l'alterazione delle caratteristiche chimico-fisiche degli stessi; b) convogliare le acque di drenaggio dei lavori in galleria e le acque di cantiere in appositi impianti di trattamento e richiedere e ottenere le necessarie autorizzazioni per gli scarichi, previste a norma di legge; c) assicurare che la gestione delle AMD che interessano il cantiere installato per il lotto in oggetto sia conforme a quanto disposto dalla RR 46/r/08. (Regione Toscana) 2.2 Componente atmosfera 2.2.1 Nel progetto esecutivo il Proponente dovra': a) aggiornare il quadro normativo riportato a riferimento, recependo, come principale normativa da tenere in considerazione, il decreto legislativo n. 155/2010 e eliminando i riferimenti alle norme abrogate; b) per gli inquinanti di cui e' previsto il monitoraggio - BTX, Biossido di zolfo SO2 , Ossidi di azoto (NO, NO2 , NOX ), Materiale particolato PM10 , PM2,5 , PTS e metalli pesanti, Monossido di carbonio CO - i dati rilevati andranno presentati, oltreche' come confronto con i limiti normativi, anche come: i. medie giornaliere di BTX; ii. medie orarie di Biossido di zolfo (SO2 ); iii. medie orarie di Ossidi di azoto (NO, NO2 , NOX ); iv. medie giornaliere di Materiale particolato: PM10 , PM2,5 ; v. medie giornaliere di metalli pesanti; vi. medie orarie di Monossido di carbonio CO; c) condurre le singole campagne di rilevamento per periodi di almeno 14 giorni consecutivi ogni trimestre, nel rispetto dei principi contenuti nell'Allegato I del decreto legislativo n. 155/2010. Tale allegato riporta, fra l'altro, che per le misurazioni indicative (per definizione "misurazione che rispetta obbiettivi di qualita' dei dati meno stringente rispetto a quelli richiesti per la misurazione in siti fissi") e' previsto un periodo minimo di copertura pari al 14%, articolato su almeno 8 settimane di misurazioni distribuite equamente nell'arco dell'anno, in modo tale che la campagna sia rappresentativa delle varie condizioni climatiche e di traffico. Inoltre la raccolta minima dei dati deve essere almeno pari al 90% e si deve dimostrare che l'incertezza risponde all'obiettivo di qualita' del 25%; d) monitorare tutti gli inquinanti proposti con le metodiche indicate dal decreto legislativo n. 155/2010 (vedi Allegato VI). Nel caso fra gli inquinanti da monitorare vengano proposti anche le PTS con la determinazione dei metalli pesanti, si segnala che, ad oggi, le PTS non sono piu' regolamentate dalla normativa di qualita' dell'aria, ne' queste sono utilizzabili per la determinazione dei metalli pesanti (il metodo di riferimento per la determinazione dei quali e' quello richiamato dall'allegato VI del decreto legislativo n. 155/10 e descritto nella norma UNI EN 14902:2005 "Qualita' dell'aria ambiente. Metodo normalizzato per la misurazione di Pb, Cd, As e Ni nella frazione PM10 del particolato in sospensione"). Pertanto puo' essere esclusa la misurazione delle PTS, misurando il Materiale particolato PM10, PM2,5 e determinando sulla frazione PM10 i metalli secondo la metodica ufficiale; e) chiarire esattamente se il monitoraggio riguardera' tutti i metalli o solo quelli ritenuti piu' rappresentativi sulla base di criteri da esplicitare. (Regione Toscana) 2.3 Componente rumore 2.3.1 Nella fase di progettazione esecutiva, poiche' il distributore di carburante e' sede anche di un bar-ristorante, andra' approfondito l'impatto della strada in fase di esercizio presso questo recettore, valutando l'eventuale installazione di barriere fonoisolanti; (Regione Toscana) 2.3.2 Nella fase di cantiere, occorrera' valutare l'eventuale necessita' del ricorso alla deroga (ai sensi della deliberazione Giunta regionale Toscana n. 77/2000) per la presenza di edifici vicini al cantiere Nord. (Regione Toscana) 2.4 Componente vegetazione, flora, fauna, ecosistemi 2.4.1 Le descrizioni della vegetazione forestale riportate negli elaborati progettuali dovranno essere conformi alla terminologia usata nelle disposizioni dettate dall'art. 44, comma 5, punto a del decreto presidente della giunta regionale n. 48/R del 08/08/2003, per i terreni interessati dall'intervento andra' verificata puntualmente l'eventuale appartenenza degli stessi al disposto della legge regionale n. 39/2000 e in caso affermativo andranno rispettate le prescrizioni degli art 79, 80, 81 previste dal Regolamento forestale decreto Presidente della Giunta regionale n 48/R del 08/08/2003. Le opere di ripristino della vegetazione forestale dovranno avvenire utilizzando materiale vegetale inserito nell'allegato della legge regionale n. 39/2000 e dotato di regolare certificazione come Materiale Forestale di Propagazione (MFP). (Regione Toscana) 2.4.2 Per la realizzazione dei nuovi impianti si prescrive che: a) il seme o il postime da utilizzare per il rimboschimento dovra' essere accertato con certificato di provenienza come richiesto dalla normativa vigente in materia; b) le specie da utilizzare dovranno essere autoctone, preferibilmente latifoglie (caducifoglie e/o sempreverdi). Sono da sconsigliare le conifere. E' ammesso l'utilizzo del Pino domestico (Pinus pinea) e del Cipresso comune (Cepressus sempervirens) marginalmente alle aree da rimboschire ed in sintonia con il paesaggio circostante; c) negli impianti eseguiti per semina le cure colturali dovranno obbligatoriamente proseguire almeno fino al quinto anno; d) divieto di transito con qualsiasi mezzo meccanico all'interno dei fossi presenti; e) e' fatto d'obbligo il ripristino dei luoghi eventualmente danneggiati durante le operazioni di rimboschimento effettuate con mezzi meccanici. E' fatto d'obbligo, altresi', l'esclusivo utilizzo di mezzi meccanici idonei per attivita' di rimboschimento. (Regione Toscana) 2.5 Mitigazioni e compensazioni 2.5.1 Le aree che saranno oggetto di rimboschimento compensativo in quanto aree assimilate a bosco di cui all'art. 3, comma 4 della legge forestale, andranno compensate per un importo pari a 78.000,00 euro. (Regione Toscana) 3 Prescrizioni relative al monitoraggio ambientale 3.1 Il Proponente dovra' trasmettere il programma di rilevazioni ambientali ante operam fino alla data prevista di inizio lavori, e, in sede di presentazione del progetto esecutivo, le risultanze fino a quel momento. Inoltre, prima e durante la Verifica di' attuazione, dovranno essere ulteriormente approfondite le analisi ambientali di cui al punto "B " di prescrizioni del DEC/VIA di riferimento. (MATTM) 3.2 Il PMA redatto secondo le Linee guida della Commissione (in accordo con Allegato XXI del decreto legislativo n. 163/2006), dovra' essere modulato ed armonizzato secondo le indicazioni riportate nella Procedura di' verifica di ottemperanza (V.0 70) ex art. 185 comma 4 e 5 del decreto legislativo n. 163/2016 (nota MATTM n. DVA - 2012-929 del 13/01/2012 della Commissione tecnica di verifica VIA-VAS) e secondo le risultanze delle rilevazioni ante operam, corredandolo da un cronoprogramma coordinato con le attivita' di cantiere. (MATTM) 3.3 Concordando gli standard anche in relazione alle reti di monitoraggio degli Enti locali di controllo, il Proponente dovra' prevedere la restituzione periodica programmata e su richiesta delle informazioni e dei dati in maniera strutturata e georeferenziata, di facile utilizzo ed aggiornamento, e con possibilita' sia di correlazione con eventuali elaborazioni modellistiche sia di confronto con i dati previsti nel SIA. (MATTM) 3.4 Relativamente al Piano di monitoraggio si fa presente che: a) i punti di monitoraggio andranno stabiliti in coordinamento con ARPAT; b) le metodiche di valutazione dello stato delle acque dovranno essere in accordo con quanto in Allegato I alla parte terza del decreto legislativo n. 152/2006 come modificato dal decreto ministeriale n. 260 del 8/11/2010. (Regione Toscana) 3.5 I rilievi di cui sopra relativi acque superficiali andranno riportati anche nelle disposizioni speciali per le imprese con la finalita' dell'inserimento nel capitolato d'appalto. (Regione Toscana) 3.6 Relativamente al piano di monitoraggio che il Proponente intende attuare sulle terre e rocce andra' specificato quali tipologie di indagini chimiche si intendono -realizzare nei campionamenti trimestrali proposti durante la fase di realizzazione dell'opera e andranno aggiornati i riferimenti normativi. (Regione Toscana) 3.7 I punti di monitoraggio delle acque sotterranee dovranno essere stabiliti in coordinamento con ARPAT. Qualora vi siano delle sorgenti che a seguito dei lavori potranno subire riduzioni o azzeramenti di portata, andra' predisposto un Piano di emergenza, raccolto in apposito capitolo, avente la finalita' di un tempestivo ripristino della risorsa; tale piano dovra' far parte del capitolato dei lavori. Analogo Piano di emergenza andra' predisposto anche nel caso si intercettino acque sotterranee, al fine di mettere in campo azioni atte a minimizzare la contaminazione. (Regione Toscana) 3.8 Nella fase di progettazione esecutiva il proponente dovra' integrare il PMA in ante, corso e post - opera allineandosi alla normativa nazionale per l'utilizzo dei parametri biologici nel monitoraggio, ovvero prevedere l'utilizzo del metodo denominato "MacrOper", basato sul calcolo dell'indice Multimetrico di Intercalibrazione. Si ritiene necessario prevedere un monitoraggio sui sedimenti almeno nella fase di cantierizzazione. (Regione Toscana) 4 Prescrizioni relative al Piano di Utilizzo ex decreto ministeriale 10 agosto 2012, n. 161 4.1 Nell'arco temporale di realizzazione dell'opera, le stime di terre e rocce scavati e le percentuali di recupero degli stessi dovranno essere riconfermate. (Regione Toscana) 4.2 Nella fase esecutiva la gestione delle terre e delle rocce dovra' essere oggetto di specifico PUT che preveda il riutilizzo, previa esclusione dal regime dei rifiuti, presso la discarica di Cannicci, in quanto idonee per le coperture. Si rappresenta che la discarica di Cannicci, ad oggi, non puo' ricevere i codici 17 CER. (Regione Toscana) 5 Prescrizioni relative agli aspetti archeologici 5.1 Per lo sviluppo del progetto esecutivo andranno effettuati dei saggi preventivi nelle aree che presentano un piu' elevato rischio archeologico, individuati e concordati mediante sopralluogo congiunto con la Soprintendenza competente; l'esito di dette indagini, da effettuarsi prima dell'approvazione del progetto esecutivo, sara' valutato al fine di una eventuale sottoscrizione dell'accordo previsto dall'art. 96, comma 7 del decreto legislativo n. 163/2006 e ss.mm.ii. e delle successive fasi procedimentali. (MIBACT) 6 Prescrizioni relative agli aspetti della tutela paesaggistica e dei beni culturali 6.1 In considerazione dell'elevato valore paesaggistico e naturalistico dell'area d'intervento, e visto quanto espresso dalla scheda di paesaggio, si ritiene che si debba tener conto delle seguenti condizioni: a) le nuove corsie dovranno essere collocate alla stessa quota del tracciato esistente, al fine di tutelare le visuali panoramiche percepibili dalla superstrada; b) andranno predisposti appositi progetti di mitigazione al fine di rendere la continuita' paesaggistica delle aree boscate, di mitigare gli impatti visivi degli imbocchi delle gallerie e dei viadotti; c) andranno limitate le schermature acustiche lungo tutto il tratto interessato dal vincolo paesaggistico e naturalistico; d) le travature in acciaio degli impalcati siano realizzate in acciaio corten, come gli impalcati del viadotto del Lotto 3; e) tenuto conto della vicinanza del nuovo tracciato all'edificio della Badia Ardenghesca i guardrail saranno realizzati in acciaio corten o con una tipologia alternativa che conservi il medesimo fattore di sicurezza e minimizzi il piu' possibile l'impatto paesaggistico. (Regione Toscana) 7 Prescrizioni relative ad aspetti procedurali e gestionali 7.1 Contestualmente alla comunicazione dell'inizio operativo dei cantieri, il Proponente dovra' presentare il manuale di gestione ambientale dei cantieri conformemente a quanto previsto dalla Norma ISO 14001 o dal sistema EMAS, come previsto dall'allegato tecnico XXI del decreto legislativo n. 163/2006. (MATTM) 7.2 Dovra' essere esclusa per tutto il percorso la possibilita' di impiantare cartellonistica diversa dalla segnaletica stradale, mediante esplicito scorporo del tratto dalle concessioni generali in atto e progressiva eliminazione degli impianti esistenti lungo il percorso». (MATTM) 7.3 Ai sensi dell'art. 9 del Regolamento di attuazione della legge regionale n. 39/2000 «Legge forestale della Toscana» e s.m. ed i., la realizzazione delle opere di cui trattasi costituiscono Trasformazioni dei boschi" e il progetto esecutivo dovra' essere soggetto, ai sensi dell'art. 42 della citata legge regionale ad autorizzazione ai fini del vincolo idrogeologico e ad autorizzazione ai fini del vincolo paesaggistico. L'autorizzazione di Vincolo idrogeologico, comprensiva delle relativa autorizzazione alla trasformazione del bosco, sara' di competenza del Comune di Civitella Paganico in applicazione del combinato disposto dell'art. 42, c.5 della «legge forestale della Toscana» n. 39/2000 e s.m.i. e dell'art. 79, comma 4 del regolamento forestale (decreto Presidente della Giunta regionale della Toscana n. 48/R/2003). (Regione Toscana) 7.4 Nella fase di realizzazione dell'intervento la Ditta richiedente e' tenuta a: a) informare tempestivamente l'Ufficio provinciale ed il Consorzio di bonifica interessati, sulla data di inizio dei lavori in narrativa, e successivamente sulla data della loro ultimazione e il nominativo della decreto-legge con relativo recapito telefonico e postale; b) a rimuovere a propria cura e spese le opere in narrativa riportando in ripristino i luoghi, qualora cio' fosse necessario per la tutela del pubblico corso d'acqua, ovvero nel caso in cui i manufatti stessi non venissero piu' utilizzati dalla Ditta concessionaria; c) ad intervenire anche successivamente al completamento dell'opera qualora per effetto di assestamento, di dilavamento e/o erosione si manifestassero avvallamenti, cedimenti e fessurazioni nell'area interessata dall'intervento; d) a non apportare nessuna variante in corso d'opera senza la preventiva approvazione scritta dell'Ufficio competente il quale ha facolta' di imporre, in sede esecutiva ed in qualsiasi momento dell'utilizzazione dell'opera, tutte quelle modifiche e provvedimenti che si rendessero necessari per la tutela delle acque pubbliche; e) a farsi carico di ogni atto ed onere necessario per procedere all'eventuale occupazione e/o interferenza con i terreni e le proprieta' private e/o pubbliche limitrofe: f) a rimuovere, durante le lavorazioni in adiacenza al corso d'acqua, eventuali detriti delle lavorazioni stesse che potrebbero depositarsi nell'alveo per effetto di dilavarriento dell'acqua piovana o per cause accidentali; g) ad allontanare, con l'ultimazione dei lavori, ogni materiale di risulta od opera provvisionale dalle pertinenze fluviali; h) ad assicurare, a lavori ultimati, che l'opera ed eventuali suoi accessori, non rechino pregiudizio al transito dei mezzi d'opera addetti alla manutenzione ordinaria del corso d'acqua; i) in previsione di condizioni meteo avverse, e comunque al termine di ogni giornata lavorativa, a sgombrare il tratto d'alveo interessato dai lavori da materiali di risulta, mezzi d'opera e quant'altro possa ostacolare il libero deflusso delle piene, fermo restando che e' onere del soggetto autorizzato tenersi costantemente informato sulle previsioni meteo e sugli eventuali stati d'allerta; j) ad adottare ogni precauzione necessaria affinche' l'interferenza del cantiere con la dinamica fluviale non determini danno o pericolo per la pubblica incolumita'; k) ai sensi dell'art. 12 del regio decreto n. 523/1904 «I lavori ai fiumi e torrenti che avessero per unico oggetto la conservazione di un ponte o di una strada pubblica, ordinaria o ferrata, si eseguiscono e si mantengono a spese esclusive di quella amministrazione a cui spetta la conservazione del ponte o della strada», a far fronte all'onere della manutenzione degli interventi in progetto. (Regione Toscana) 7.5 La Ditta richiedente risponde di eventuali pretese da parte di terzi di ogni e qualsiasi danno che dovesse venire causato, anche indirettamente, in conseguenza dell'esecuzione dei lavori di che trattasi, ovvero a seguito della mancata e insufficiente manutenzione delle opere, le cui garanzie di stabilita' sono assunte ed assicurate dal richiedente l'autorizzazione. I lavori dovranno iniziare entro 24 mesi dalla data di pubblicazione della presente Delibera di approvazione, pena la perdita di validita' dell'autorizzazione idraulica. Tutte le spese dipendenti dal parere n. 145641 del 06/09/2011 (Allegato 2 delibera n. 887 del 8 ottobre 2012) della Provincia di Grosseto Dipartimento lavori e servizi pubblici fanno carico alla Ditta richiedente e le condizioni fissate nello stesso provvedimento si intendono accettate integralmente. (Regione Toscana) 8 Prescrizioni relative alla bonifica da ordigni bellici 8.1 Nelle successive fasi di progettazione e realizzazione dell'opera: a) andra' effettuata una preventiva opera di bonifica da ordigni bellici inesplosi (con particolare riferimento alle fasi di ricerca, localizzazione e recupero) in conformita' con il Capitolato speciale BCM del Ministero della Difesa Ed. 1984 e delle altre disposizioni in materia avvalendosi, ove necessario, dei competenti organi dell'Amministrazione militare. Una copia dei verbale di constatazione, approntato dall'Ente militare competente per il territorio dovra' essere inviata anche al Comando militare Esercito «Toscana»; b) andranno rispettate le disposizioni contenute nella circolare dello Stato maggiore della Difesa n. 146/394/4422 del 9 agosto 2000, «Opere costituenti ostacolo alla navigazione aerea, segnaletica e rappresentazione cartografica», la quale, ai fini della sicurezza di voli a bassa quota, impone obblighi gia' con riferimento ad opere: di tipo verticale con altezza dal piano di campagna uguale o superiore a 15 m (60 m nei centri abitati); di tipo lineare con altezza dal piano di campagna uguale o superiore a 15 m; di tipo lineare costituite da elettrodotti a partire da 60 KV; c) andra' osservato quanto disposto dal decreto ministeriale LL.PP. del 4 maggio 1990, per eventuali sottopassi di altezza libera inferiore a 5 m; d) andra' osservato il decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 «Codice dei beni culturali e del paesaggio» con specifico riferimento ai beni culturali di peculiare interesse militare. (Ministero della difesa) 8.2 Ove nelle successive fasi di progettazione ed esecuzione vengano apportate varianti che possano interferire con i beni di questa Amministrazione Difesa, il proponente dovra' sottoporre le varianti progettuali individuate al Comando logistico dell'Esercito «Ufficio movimenti e trasporti» ed al Comando militare Esercito «Toscana», competente per territorio, per tutti gli incombenti di legge. (Ministero della difesa) 9 Prescrizioni relative alle interferenze 9.1 Relativamente all'interferenza con l'acquedotto del Fiora, nella fase di Progettazione esecutiva andra' garantita anche per la nuova opera la continuita' con il tubo guaina esistente o che ne sia collocato uno nuovo per tutta la larghezza del rilevato. (Acquedotto del Fiora) 9.2 I materiali, le tecnologie utilizzate per la realizzazione del piano viabile e le opere di protezione, dovranno consentire in qualsiasi momento la manutenzione ordinaria e straordinaria delle sottostanti condotte, sia al momento della cantierizzazione, che ad opera eseguita sollevando la Societa' che gestisce l'acquedotto da qualsiasi maggiore onere. (Acquedotto del Fiora) 9.3 Nella risoluzione delle interferenze gestite da Terna S.p.A. andranno rispettate le normative vigenti relative al franco tra conduttori e piano stradale. (Terna) 10 Prescrizioni recepite dal Parere n. 86/2015 del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (CSLP) 10.1 Nel quadro economico del progetto esecutivo dovranno essere previste le somme per i saggi preventivi nelle aree che presentano un piu' elevato rischio archeologico (quantificati nel progetto definitivo per un importo pari a 80.000 euro) richiesti dal Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo con nota prot. 6713 del 9.3.2016. (CSLP) 10.2 Nell'ambito degli aspetti stradali, laddove necessario in esito alle verifiche da sviluppare nella progettazione esecutiva, l'Ente proprietario dovra' assumere idonei provvedimenti, con specifico riferimento all'apposizione di segnaletica integrativa, al fine di rendere riconoscibile all'utenza la successione di elementi stradali fortemente differenziati rispetto alle relative velocita' di progetto. (CSLP) 10.3 Nella progettazione esecutiva si dovra' approfondire le indagini geologiche ed idrogeologiche, al fine di meglio definire gli aspetti geologici e geomeccanici di riferimento per la progettazione delle opere previste, in particolare delle gallerie ed delle opere di fondazione. (CSLP) 10.4 Nella fase di progettazione esecutiva, per la caratterizzazione geomeccanica delle gallerie dovra' essere prevista la definizioni in foro attraverso misure dell'RQD (Rock Quality Designation) e si dovranno attare idonei rilievi a carattere geomeccanico. (CSLP) 10.5 Relativamente alla stabilita' dei versanti, nella fase di progettazione esecutiva dovra' essere effettuato un approfondimento che confermi l'effettiva assenza di fenomenologie di instabilita', integrato da opportuni studi sulle condizioni di stabilita' dei versanti in presenza delle opere. (CSLP) 10.6 Per quanto attiene gli aspetti sismici, appare opportuno che nella prossima fase progettuale esecutiva, siano svolti effettivi approfondimenti anche dal punto di vista sismico finalizzati a meglio definire eventuali effetti locali. (CSLP) 10.7 Nell'ambito della progettazione esecutiva integrare l'analisi idrologica, tenendo conto anche delle serie storiche relative agli ultimi dati pluviometrici disponibili. (CSLP) 10.8 Nella progettazione esecutiva andranno riviste tutte le valutazioni di portata - precedentemente valutate con il metodo 'Curve Number' del Soil Conservation Service' e risultate in taluni casi (Es. torrente Lanzo) sottostimate - ricorrendo ad un piu' idoneo metodo di valutazione. (CSLP) 10.9 Per l'attraversamento del torrente Lanzo, nella progettazione esecutiva 10.9.1 andra' modificata la posizione prevista della pila del viadotto, al fine di evitare il posizionamento di una ulteriore pila all'interno dell'alveo di piena; 10.9.2 andra' ridefinita la protezione a scogliera adottando un coefficiente di drag Cd meno ottimistico di quello pari a 0,7; 10.9.3 andranno ridefinite con maggior precisione le stime delle portate riportate nella relazione idraulica. (CSLP) 10.10 Nella progettazione esecutiva, la progettazione dell'attraversamento del fosso dei Diacci andra' rivista, garantendo un piu' regolare deflusso delle acque nel tratto e il rispetto dei franchi previsti dalle NTC 2008 sulle quote di sottotrave. Nel caso il fosso sia interessato da trasporto solido al fondo, dovranno essere fatte scelte opportune per garantire la durabilita' delle opere di difesa longitudinali e delle briglie previste nel progetto. (CSLP) 10.11 Per quanto riguarda gli attraversamenti minori realizzati con tombini si dovra': 10.11.1 garantire la praticabilita' per quanto possibile, utilizzando ad esempio sezioni rettangolari 0.90 x 2.00 m2 invece di sezioni circolari D=1.50 m; 10.11.2 inserire taglione a monte e valle, verificando la necessita' di inserire un'opera di dissipazione (se del caso); 10.11.3 utilizzare adeguate protezioni contro l'usura; 10.11.4 garantire adeguata protezione contro l'ingresso di materiali che possano bloccarsi all'interno del tombino; (CSLP) 10.12 Per gli aspetti strutturali dei viadotti, nella fase di progettazione esecutiva si dovra': 10.12.1 ottimizzare in termini costruttivi la sezione degli impalcati dei viadotti, a tre o quattro travi con soletta collaborante, ad esempio riducendo il numero delle travi; 10.12.2 ottimizzare la tipologia delle pile sia per quelle nuove (Asse 1) sia per l'adeguamento di quelle esistenti; 10.12.3 rivedere con attenzione e completare tutti i calcoli e le verifiche strutturali; (CSLP) 10.13 Per quanto riguarda l'impianto di illuminazione delle gallerie, ove previsto, si prescrive, al fine di contenere la potenza elettrica impegnata ed i costi di gestione dell'energia elettrica, l'adozione di corpi illuminanti del tipo a LED. (CSLP) 10.14 Prima dell'appalto, il Capitolato speciale degli appalti andra' revisionato al fine di riferirlo allo specifico intervento in esame nonche' aggiornarlo alle vigenti normative nazionali e europee ed eliminare eventuali rinvii a norme ormai abrogate o superate o indicazioni tecniche e riferimenti a materiali non piu' attuali. (CSLP) 10.15 I documenti economici, nella fase di progettazione esecutiva dovranno essere modificati e/o integrati prima dell'esperimento delle procedure-di affidamento. Nella definizione dei costi, trattandosi di una tratta stradale breve, caratterizzata dalla presenza di opere d'arte ed altre lavorazioni specialistiche, non dovranno far ricorso a costi parametrici, ritenibili non agevolmente individuabili e comunque non di grande significativita'. (CSLP) 11 Ulteriori Prescrizioni del Ministero delle Infrastrutture 11.1 Con riferimento ai viadotti Calcinai, S. Lorenzo, La Cascia e Lanzo, in sede di progetto esecutivo, si prescrive di valutare l'intersezione dal punto di vista della compatibilita' idraulica dei manufatti esistenti con quelli di nuova realizzazione, nello specifico di quelli tra loro a distanza ravvicinata, con particolare riferimento al viadotto Calcinai, in relazione anche al parere del Consiglio superiore lavori pubblici n. 53/2012, espresso nell'adunanza dell'assemblea generale del 14 novembre 2014 (Revisione delle norme tecniche delle costruzioni); (MIT) 11.2 Si prescrive di chiedere al soggetto attuatore, tenuto conto del tempo trascorso dalla verifica del progetto del 16 marzo 2011, una nuova verifica dello stesso progetto, prima dell'espletamento delle procedure di affidamento, secondo il quadro normativo applicabile, essendo nel frattempo entrato in vigore il decreto legislativo n. n. 50/2016 (Nuovo codice dei contratti pubblici). (Prescrizione gia' ricompresa tra quelle su riportate espresse dal Consiglio superiore lavori pubblici). (MIT) INDICAZIONI PER LA FASE DI VERIFICA DELLE PRESCRIZIONI Tutte le prescrizioni dovranno essere recepite nella fase progettuale esecutiva, salvo diversa indicazione riportata nella prescrizione stessa.