(Allegato 1)
                                                           Allegato 1 
 
Itinerario stradale E 78  Strada  di  Grande  Comunicazione  (S.G.C.)
                           Grosseto - Fano 
 
 
                  Tratto Grosseto - Siena. Lotto 4: 
 
 
               Adeguamento a quattro corsie del tratto 
               Grosseto - Siena (SS 223 «di Paganico») 
                dalla progressiva chilometrica 27+200 
                alla progressiva chilometrica 30+038. 
       Approvazione progetto definitivo (CUP F21801000170000) 
 
    1. Prescrizioni relative agli aspetti progettuali 
    1.1. Aspetti viabilistici e trasportistici 
    1.1.1. La progettazione esecutiva dovra' validare il numero e  la
tipologia degli svincoli previsti dal  progetto  di  massima,  tenuto
conto degli approfondimenti gia' inseriti nel progetto  definitivo  e
nella connessa relazione di ottemperanza. (MATTM) 
    1.1.2. Nella fase  di  progettazione  esecutiva  si  richiede  di
valutare il mantenimento delle piste di cantiere  per  migliorare  la
viabilita' in zone di difficile accesso. (Regione Toscana) 
    1.2. Aspetti geologici, idrogeologici ed idraulici 
    1.2.1. In merito alle dimensioni dell'acquedotto per la fornitura
dell'acqua potabile sono state eseguite opere di  captazione  di  due
sorgenti ("Fratini" e "S. Lucia" nel comune  di  Civitella  Paganico)
per il potenziamento dell'acquedotto del Fiora. Lo stesso  garantisce
una portata di 3 l/s (uso  potabile).  Nella  fase  di  progettazione
esecutiva dovra' essere verificata  l'idoneita'  dell'implementazione
sorgiva gia'  attuata,  tenendo  conto  delle  esigenze  idriche  del
cantiere e della popolazione locale. (Regione Toscana) 
    1.3. Aspetti geotecnici 
    1.3.1 l fronti  di  scavo  e  riporto  dovranno  essere  disposti
secondo disposizioni compatibili con le  caratteristiche  geotecniche
dei materiali costituenti  gli  stessi;  tali  disposizioni  dovranno
risultare da  verifiche  analitiche  condotte  secondo  la  normativa
tecnica e sismica vigente. (Regione Toscana) 
    1.4. Cantierizzazione 
    1.4.1 Contestualmente alla progettazione esecutiva, il Proponente
dovra' curare che siano aggiornate in apposita  relazione,  anche  ai
fini della cantierizzazione, gli aspetti relativi a: 
    a)  tempi  di  attuazione  delle  opere  e  delle  infrastrutture
complementari e delle opere concorrenti; 
    b)  modifiche  colturali  ipotizzabili  in  ragione  della  nuova
accessibilita', sulla  base  del  contesto  produttivo  del  momento.
(MATTM) 
    1.4.2 II progetto esecutivo, nell'elaborato relativo al  bilancio
delle terre, dovra': 
    a) seguire le procedure  previste  dalle  normative  vigenti  per
quanto riguarda il riutilizzo di terre e rocce  da  scavo,  anche  in
cave ancora attive; 
    b) valutare la fattibilita' di un loro utilizzo, anche  parziale,
nell'ambito degli altri lotti della tratta  Siena  -  Grosseto  (come
peraltro a suo tempo suggerito anche in altri  contributi  istruttori
rilasciati da Agenzia regionale per la  protezione  ambientale  della
Toscana  (ARPAT)),  tenendo  conto   dell'idoneita'   agli   impieghi
previsti,  di  eventuali  problemi   logistici   e   dei   tempi   di
cantierizzazione,  al  fine   di   conseguire   benefici   ambientali
complessivi. (Regione Toscana) 
    1.4.3 Dovra' essere integrato il  piano  di  cantierizzazione  in
merito agli accorgimenti  di  carattere  ambientale  da  prendere  in
considerazione in corso d'opera (inquinamento acustico,  atmosferico,
idrico, ecc.) nonche' alla viabilita' locale. (MATTM) 
    1.4.4 In fase di progettazione esecutiva dovra' essere assicurato
che: 
    a) lo stoccaggio temporaneo del materiale  in  esubero  derivante
dagli scavi, sia effettuato in zone  prive  di  vegetazione  e  senza
pregiudicare la stabilita' del sito; 
    b) siano previste opportune opere di regimazione delle  acque  di
ruscellamento, in  grado  di  evitare  l'inquinamento,  seppure  solo
fisico, delle acque del reticolo idrografico; 
    c) qualora necessario siano previsti sistemi di trattamento prima
della loro restituzione. Al momento dell'esecuzione dei lavori dovra'
essere verificata la rispondenza delle  indagini  con  lo  stato  dei
luoghi; qualora si manifestassero  delle  difformita'  rispetto  alle
previsioni di  progetto,  dovra'  essere  rivalutata  l'eseguibilita'
delle opere in relazione alla  funzionalita'  delle  stesse  ed  alla
sicurezza di persone e cose. (Regione Toscana) 
    1.4.5 Contestualmente alla progettazione esecutiva il  Proponente
dovra' curare che siano verificati gli  aspetti  progettuali  per  le
cave e discariche relativi a tutte le componenti ambientali coinvolte
(atmosfera, clima acustico, ambiente idrico,  vegetazione,  fauna  ed
ecosistemi), nonche' che sia redatta una pianificazione puntuale  dei
trasporti connessi. Dovra' altresi' produrre  apposito  progetto,  ai
fini' della compatibilita' ambientale, di riutilizzo delle  terre  ai
sensi dell'art. 186 del decreto  legislativo  n.  152/2006  e  s.m.i.
(MATTM) 
    1.4.6 Si  prescrive,  in  fase  di  progettazione  esecutiva,  di
considerare la possibilita' di riutilizzo, per la realizzazione della
sovrastruttura stradale, di materiali quali sottoprodotti  o  rifiuti
speciali non pericolosi  provenienti  dalle  lavorazioni  industriali
(quali: inerti di riciclaggio di costruzione  e  demolizione,  ecc.).
Qualora  fosse   comparativamente   dimostrato   non   possibile   un
significativo  utilizzo  dei  suddetti   materiali,   dovra'   essere
predisposto un piano di approvvigionamento dei materiali da cave  che
individui la potenzialita' realmente residua degli impianti  presenti
sul territorio, anche sulla base delle stime effettuate da Province e
Comuni, nonche' dell'attuale utilizzo dei  materiali  estratti  dalle
cave. (Regione Toscana) 
    1.4.7 Si prescrive, in fase di progettazione esecutiva, in merito
al riutilizzo dei materiali provenienti dagli scavi, di  indicare  il
regime di  gestione  previsto  per  gli  stessi,  conformemente  alla
normativa vigente  in  materia,  corredato  di  eventuale  piano  di'
gestione e di  campionamento  del  materiale  al  momento  della  sua
formazione ai fini della verifica della contaminazione e del rispetto
dei limiti di concentrazione previsti. Dovranno  essere  indicate  le
tempistiche di formazione dei materiali e  del  loro  riutilizzo,  le
modalita' di documentazione dei flussi  dei  materiali,  e  trasmesso
alle autorita' locali preposte, almeno 15  giorni  prima  dell'inizio
dei lavori che produrranno le terre di scavo, il cronoprogramma delle
operazioni. (Regione Toscana) 
    1.4.8 Contestualmente alla progettazione esecutiva, il Proponente
dovra' curare che per gli interventi di ripristino  ambientale  delle
aree occupate  dai  cantieri  siano  specificati  gli  interventi  di
bonifica e di ripristino della fertilita' del suolo,  in  particolare
quello ad uso  agricolo,  nonche'  le  misure  di  mitigazione  delle
operazioni di cantiere in corso d'opera. (MATTM) 
    1.4.9 Le operazioni di scavo necessarie alla realizzazione  delle
opere in progetto produrranno un volume di terre valutato in  109.000
mc circa. Si richiede che ne  venga  previsto  il  riutilizzo  previa
esclusione dal regime dei rifiuti, presso la discarica  di  Cannicci,
in quanto idonee per le coperture. La discarica di Cannicci, ad oggi,
non puo' ricevere i codici 17 CER. (Regione Toscana) 
    1.4.10 Dovranno essere definiti i seguenti aspetti: 
    a) verifica delle effettive possibilita' di recupero  o  invio  a
smaltimento dei flussi in uscita (terre e rocce da scavo e rifiuti in
genere).  La  relativa  documentazione  di  progetto  dovra'   essere
presentata anche alle autorita' locali preposte; 
    b) esatta definizione delle modalita' di caratterizzazione  delle
terre e rocce di scavo (quali analisi e quanti campioni a seconda dei
volumi),  in  relazione  alle  effettive  destinazioni  possibili  al
momento della realizzazione dell'opera,  da  presentarsi  anche  alle
autorita' locali preposte; 
    c) l'aggiornamento del bilancio dei materiali/rifiuti in ingresso
ed uscita dal cantiere, inteso  come  tutto  il  tratto  stradale  da
realizzare, da inviare anche alle autorita' locali preposte; 
    d) il cronoprogramma delle operazioni di riutilizzo dei materiali
provenienti dagli scavi,  da  inviare  anche  alle  autorita'  locali
preposte. (Regione Toscana) 
    1.4.11 Per i rifiuti da demolizioni di vecchie strutture in c.a.,
al momento della  progettazione  esecutiva,  dovra'  essere  definito
l'effettivo destino degli stessi (se a recupero, preferibilmente, o a
smaltimento),  in  ottemperanza  alla  normativa  vigente.   (Regione
Toscana) 
    1.4.12 Gli elaborati relativi alla fase di  cantierizzazione  del
progetto esecutivo dovranno riportare informazioni  specifiche  sugli
effetti che la realizzazione dei cantieri  e  le  attivita'  in  essi
svolte possono esercitare sull'ambiente idrico sotterraneo.  (Regione
Toscana) 
    1.4.13 Gli  elaborati  progettuali  riguardanti  la  materia  dei
rifiuti dovranno essere aggiornati  richiamando  il  vigente  decreto
legislativo n. 152/2006 in luogo dell'abrogato decreto legislativo n.
22/1997. E' fatto divieto  di  abbandono  dei  rifiuti  di  qualsiasi
natura durante le  lavorazioni.  Eventuali  rifiuti  al  termine  dei
lavori  dovranno  essere  raccolti  ed  adeguatamente  smaltiti.   Si
procedera'  a  bonificare  eventuali  siti   "riscoperti".   (Regione
Toscana) 
    1.4.14  Relativamente  alle  aree  di  cantiere  con   superficie
superiore ai 5000 mq, per le acque meteoriche dilavanti  si  dovranno
rispettare le disposizioni di cui  all'art.  40  del  regolamento  n.
46r/2008, di attuazione della legge regionale n. 20/2006. Le suddette
disposizioni sui cantieri dovranno essere accolte in un apposito tomo
del progetto esecutivo e inserite nelle disposizioni speciali per  le
imprese. (Regione Toscana) 
    1.5. Documentazione tecnico-economica 
    1.5.1 [Prescrizione soppressa in quanto gia' adempiuta]. 
    1.5.2   La   monetizzazione   proposta   in   sostituzione    del
rimboschimento compensativo recepira' le modifiche dell'art.  81  del
D.RG.R. 8 agosto 2003 n. 48/R  apportate  dall'art.  33  del  decreto
Presidente della Giunta regionale 16 marzo 2010  n.  32/R,  che  alle
parole "60 euro" sostituisce "150 euro". (Regione Toscana) 
    2 Prescrizioni relative agli aspetti ambientali 
    2.1 Componente acque superficiali e sotterranee 
    2.1.1 Al fine di limitare gli impatti sulla  risorsa  idrica,  si
prescrive, ove possibile, di evitare lavori all'interno  degli  alvei
fluviali, o per deviazioni degli stessi o per operazioni che comunque
conducono ad  apporto  di  solidi  sospesi  ai  corsi  d'acqua.  Tali
interferenze, andranno ben evidenziate nella Relazione  generale  del
Piano  di  monitoraggio  ambientale  e,  ove  impossibile,   andranno
individuare misure operative e/o dispositivi di mitigazione  al  fine
di evitare l'immissione di quantita' critiche di solidi  sospesi  nei
corsi d'acqua,  al  fine  di  non  comprometterne  gli  obiettivi  di
qualita' delle acque previsti dal Piano  di  Tutela  delle  medesime.
(Regione Toscana) 
    2.1.2 Andra'  inoltre  evitata  l'immissione  di  altre  sostanze
inquinanti di varia origine, con  particolare  riferimento  a  quelle
delle tabelle  1A  e  1B  dell'allegato  1  alla  parte  del  decreto
legislativo n. 152/2006, che si possono accompagnare alle  operazioni
di cantiere. (Regione Toscana) 
    2.1.3 Conservare e mantenere la rete idrica minore e le opere  di
regimazione  preesistenti,  come   muretti   a   secco,   gradoni   e
terrazzamenti, ciglionamenti, fossi di guardia e fossette  livellari.
(Regione Toscana) 
    2.1.4   Realizzare   le    normali    opere    di    sistemazione
idraulico-forestale ed idraulico-agraria  per  il  naturale  deflusso
delle acque meteoriche. (Regione Toscana) 
    2.1.5 Nella fase di cantiere il proponente dovra': 
    a) intensificare le misure di prevenzione, particolarmente  nelle
aree di cantiere poste in vicinanza dei corsi d'acqua, per ridurre al
minimo  l'alterazione  delle  caratteristiche  chimico-fisiche  degli
stessi; 
    b) convogliare le acque di drenaggio dei lavori in galleria e  le
acque di cantiere in appositi impianti di trattamento e richiedere  e
ottenere le necessarie autorizzazioni per gli  scarichi,  previste  a
norma di legge; 
    c) assicurare che  la  gestione  delle  AMD  che  interessano  il
cantiere installato per il lotto in oggetto  sia  conforme  a  quanto
disposto dalla RR 46/r/08. (Regione Toscana) 
    2.2 Componente atmosfera 
    2.2.1 Nel progetto esecutivo il Proponente dovra': 
    a)  aggiornare  il  quadro  normativo  riportato  a  riferimento,
recependo, come principale normativa da tenere in considerazione,  il
decreto legislativo n. 155/2010 e eliminando i riferimenti alle norme
abrogate; 
    b) per gli inquinanti di cui e' previsto il monitoraggio  -  BTX,
Biossido di zolfo SO2 , Ossidi di azoto (NO, NO2 , NOX  ),  Materiale
particolato PM10 , PM2,5  ,  PTS  e  metalli  pesanti,  Monossido  di
carbonio CO - i dati rilevati  andranno  presentati,  oltreche'  come
confronto con i limiti normativi, anche come: 
    i. medie giornaliere di BTX; 
    ii. medie orarie di Biossido di zolfo (SO2 ); 
    iii. medie orarie di Ossidi di azoto (NO, NO2 , NOX ); 
    iv. medie giornaliere di Materiale particolato: PM10 , PM2,5 ; 
    v. medie giornaliere di metalli pesanti; 
    vi. medie orarie di Monossido di carbonio CO; 
    c) condurre le singole campagne di  rilevamento  per  periodi  di
almeno  14  giorni  consecutivi  ogni  trimestre,  nel  rispetto  dei
principi  contenuti  nell'Allegato  I  del  decreto  legislativo   n.
155/2010. Tale allegato riporta, fra l'altro, che per le  misurazioni
indicative (per definizione "misurazione che rispetta  obbiettivi  di
qualita' dei dati meno stringente rispetto a quelli richiesti per  la
misurazione  in  siti  fissi")  e'  previsto  un  periodo  minimo  di
copertura  pari  al  14%,  articolato  su  almeno  8   settimane   di
misurazioni distribuite equamente nell'arco dell'anno, in  modo  tale
che la campagna sia rappresentativa delle varie condizioni climatiche
e di traffico. Inoltre la raccolta minima dei dati deve essere almeno
pari  al  90%  e  si  deve  dimostrare  che   l'incertezza   risponde
all'obiettivo di qualita' del 25%; 
    d) monitorare tutti gli  inquinanti  proposti  con  le  metodiche
indicate dal decreto legislativo n. 155/2010 (vedi Allegato VI).  Nel
caso fra gli inquinanti da monitorare vengano proposti anche  le  PTS
con la determinazione dei metalli pesanti, si segnala che,  ad  oggi,
le PTS non  sono  piu'  regolamentate  dalla  normativa  di  qualita'
dell'aria, ne' queste sono utilizzabili  per  la  determinazione  dei
metalli pesanti (il metodo di riferimento per la  determinazione  dei
quali e' quello richiamato dall'allegato VI del  decreto  legislativo
n. 155/10  e  descritto  nella  norma  UNI  EN  14902:2005  "Qualita'
dell'aria ambiente. Metodo normalizzato per la misurazione di Pb, Cd,
As e  Ni  nella  frazione  PM10  del  particolato  in  sospensione").
Pertanto puo' essere esclusa la misurazione delle PTS,  misurando  il
Materiale particolato PM10, PM2,5 e determinando sulla frazione  PM10
i metalli secondo la metodica ufficiale; 
    e) chiarire esattamente se il monitoraggio  riguardera'  tutti  i
metalli o solo quelli ritenuti piu'  rappresentativi  sulla  base  di
criteri da esplicitare. (Regione Toscana) 
    2.3 Componente rumore 
    2.3.1  Nella  fase  di  progettazione   esecutiva,   poiche'   il
distributore di carburante e' sede anche di un bar-ristorante, andra'
approfondito l'impatto della  strada  in  fase  di  esercizio  presso
questo recettore, valutando  l'eventuale  installazione  di  barriere
fonoisolanti; (Regione Toscana) 
    2.3.2 Nella fase di  cantiere,  occorrera'  valutare  l'eventuale
necessita' del ricorso alla  deroga  (ai  sensi  della  deliberazione
Giunta regionale Toscana n.  77/2000)  per  la  presenza  di  edifici
vicini al cantiere Nord. (Regione Toscana) 
    2.4 Componente vegetazione, flora, fauna, ecosistemi 
    2.4.1 Le descrizioni della vegetazione forestale riportate  negli
elaborati progettuali  dovranno  essere  conformi  alla  terminologia
usata nelle disposizioni dettate dall'art. 44, comma 5, punto  a  del
decreto presidente della giunta regionale n. 48/R del 08/08/2003, per
i terreni interessati dall'intervento andra' verificata  puntualmente
l'eventuale  appartenenza  degli  stessi  al  disposto  della   legge
regionale n. 39/2000 e in caso  affermativo  andranno  rispettate  le
prescrizioni degli art 79, 80, 81 previste dal Regolamento  forestale
decreto Presidente della Giunta regionale n 48/R del  08/08/2003.  Le
opere di ripristino della  vegetazione  forestale  dovranno  avvenire
utilizzando materiale vegetale  inserito  nell'allegato  della  legge
regionale  n.  39/2000  e  dotato  di  regolare  certificazione  come
Materiale Forestale di Propagazione (MFP). (Regione Toscana) 
    2.4.2 Per la realizzazione dei nuovi impianti si prescrive che: 
    a) il seme o il  postime  da  utilizzare  per  il  rimboschimento
dovra' essere accertato con certificato di provenienza come richiesto
dalla normativa vigente in materia; 
    b)  le  specie   da   utilizzare   dovranno   essere   autoctone,
preferibilmente latifoglie (caducifoglie e/o  sempreverdi).  Sono  da
sconsigliare le conifere. E' ammesso l'utilizzo  del  Pino  domestico
(Pinus  pinea)  e  del  Cipresso  comune   (Cepressus   sempervirens)
marginalmente  alle  aree  da  rimboschire  ed  in  sintonia  con  il
paesaggio circostante; 
    c) negli impianti eseguiti per semina le cure colturali  dovranno
obbligatoriamente proseguire almeno fino al quinto anno; 
    d) divieto di transito con qualsiasi mezzo meccanico  all'interno
dei fossi presenti; 
    e) e' fatto d'obbligo  il  ripristino  dei  luoghi  eventualmente
danneggiati durante le operazioni di  rimboschimento  effettuate  con
mezzi meccanici. E' fatto d'obbligo, altresi',  l'esclusivo  utilizzo
di mezzi meccanici idonei per attivita' di  rimboschimento.  (Regione
Toscana) 
    2.5 Mitigazioni e compensazioni 
    2.5.1 Le aree che saranno oggetto di rimboschimento  compensativo
in quanto aree assimilate a bosco di cui all'art. 3,  comma  4  della
legge forestale, andranno compensate per un importo pari a  78.000,00
euro. (Regione Toscana) 
    3 Prescrizioni relative al monitoraggio ambientale 
    3.1 Il Proponente dovra' trasmettere il programma di  rilevazioni
ambientali ante operam fino alla data prevista di inizio  lavori,  e,
in sede di presentazione del progetto esecutivo, le risultanze fino a
quel momento. Inoltre, prima e durante la  Verifica  di'  attuazione,
dovranno essere ulteriormente approfondite le analisi  ambientali  di
cui al punto "B " di prescrizioni del DEC/VIA di riferimento. (MATTM) 
    3.2 Il PMA redatto secondo le Linee guida della  Commissione  (in
accordo con Allegato XXI del decreto legislativo n. 163/2006), dovra'
essere modulato ed armonizzato secondo le indicazioni riportate nella
Procedura di' verifica di ottemperanza (V.0 70) ex art. 185 comma 4 e
5 del decreto legislativo n. 163/2016 (nota MATTM n. DVA  -  2012-929
del 13/01/2012 della  Commissione  tecnica  di  verifica  VIA-VAS)  e
secondo le risultanze delle rilevazioni ante operam, corredandolo  da
un cronoprogramma coordinato con le attivita' di cantiere. (MATTM) 
    3.3 Concordando gli standard anche  in  relazione  alle  reti  di
monitoraggio degli Enti locali di  controllo,  il  Proponente  dovra'
prevedere la restituzione periodica programmata e su richiesta  delle
informazioni e dei dati in maniera strutturata e georeferenziata,  di
facile  utilizzo  ed  aggiornamento,  e  con  possibilita'   sia   di
correlazione  con  eventuali  elaborazioni   modellistiche   sia   di
confronto con i dati previsti nel SIA. (MATTM) 
    3.4 Relativamente al Piano di monitoraggio si fa presente che: 
    a) i punti di monitoraggio andranno  stabiliti  in  coordinamento
con ARPAT; 
    b) le metodiche di valutazione dello stato delle  acque  dovranno
essere in accordo con quanto in  Allegato  I  alla  parte  terza  del
decreto  legislativo  n.  152/2006  come   modificato   dal   decreto
ministeriale n. 260 del 8/11/2010. (Regione Toscana) 
    3.5 I rilievi di cui sopra relativi acque  superficiali  andranno
riportati anche nelle disposizioni speciali per  le  imprese  con  la
finalita'  dell'inserimento  nel   capitolato   d'appalto.   (Regione
Toscana) 
    3.6 Relativamente al piano  di  monitoraggio  che  il  Proponente
intende  attuare  sulle  terre  e  rocce  andra'  specificato   quali
tipologie  di  indagini  chimiche  si   intendono   -realizzare   nei
campionamenti trimestrali proposti durante la fase  di  realizzazione
dell'opera e andranno aggiornati i  riferimenti  normativi.  (Regione
Toscana) 
    3.7 I punti di  monitoraggio  delle  acque  sotterranee  dovranno
essere stabiliti in coordinamento con ARPAT. Qualora vi  siano  delle
sorgenti che  a  seguito  dei  lavori  potranno  subire  riduzioni  o
azzeramenti di portata, andra' predisposto  un  Piano  di  emergenza,
raccolto in apposito capitolo, avente la finalita' di  un  tempestivo
ripristino della risorsa; tale piano dovra' far parte del  capitolato
dei lavori. Analogo Piano di emergenza andra' predisposto  anche  nel
caso si intercettino acque sotterranee, al fine di mettere  in  campo
azioni atte a minimizzare la contaminazione. (Regione Toscana) 
    3.8 Nella fase di progettazione esecutiva  il  proponente  dovra'
integrare il PMA in ante, corso e  post  -  opera  allineandosi  alla
normativa  nazionale  per  l'utilizzo  dei  parametri  biologici  nel
monitoraggio,  ovvero  prevedere  l'utilizzo  del  metodo  denominato
"MacrOper",  basato   sul   calcolo   dell'indice   Multimetrico   di
Intercalibrazione. Si ritiene necessario  prevedere  un  monitoraggio
sui  sedimenti  almeno  nella  fase  di  cantierizzazione.   (Regione
Toscana) 
    4  Prescrizioni  relative  al  Piano  di  Utilizzo   ex   decreto
ministeriale 10 agosto 2012, n. 161 
    4.1 Nell'arco temporale di realizzazione dell'opera, le stime  di
terre e rocce scavati e  le  percentuali  di  recupero  degli  stessi
dovranno essere riconfermate. (Regione Toscana) 
    4.2 Nella fase esecutiva la gestione delle terre  e  delle  rocce
dovra' essere oggetto di specifico PUT  che  preveda  il  riutilizzo,
previa esclusione dal regime dei  rifiuti,  presso  la  discarica  di
Cannicci, in quanto idonee per le coperture. Si  rappresenta  che  la
discarica di Cannicci, ad oggi, non puo' ricevere i  codici  17  CER.
(Regione Toscana) 
    5 Prescrizioni relative agli aspetti archeologici 
    5.1 Per lo sviluppo del progetto  esecutivo  andranno  effettuati
dei saggi preventivi  nelle  aree  che  presentano  un  piu'  elevato
rischio archeologico, individuati e concordati  mediante  sopralluogo
congiunto  con  la  Soprintendenza  competente;  l'esito   di   dette
indagini,  da  effettuarsi  prima  dell'approvazione   del   progetto
esecutivo, sara' valutato al fine  di  una  eventuale  sottoscrizione
dell'accordo previsto dall'art. 96, comma 7 del  decreto  legislativo
n. 163/2006 e  ss.mm.ii.  e  delle  successive  fasi  procedimentali.
(MIBACT) 
    6 Prescrizioni relative agli aspetti della tutela paesaggistica e
dei beni culturali 
    6.1  In  considerazione  dell'elevato  valore   paesaggistico   e
naturalistico dell'area d'intervento, e visto quanto  espresso  dalla
scheda di paesaggio, si  ritiene  che  si  debba  tener  conto  delle
seguenti condizioni: 
    a) le nuove corsie dovranno essere collocate  alla  stessa  quota
del tracciato esistente, al fine di tutelare le  visuali  panoramiche
percepibili dalla superstrada; 
    b) andranno predisposti appositi progetti di mitigazione al  fine
di rendere  la  continuita'  paesaggistica  delle  aree  boscate,  di
mitigare gli impatti visivi  degli  imbocchi  delle  gallerie  e  dei
viadotti; 
    c) andranno limitate le  schermature  acustiche  lungo  tutto  il
tratto interessato dal vincolo paesaggistico e naturalistico; 
    d) le travature in acciaio degli impalcati  siano  realizzate  in
acciaio corten, come gli impalcati del viadotto del Lotto 3; 
    e) tenuto conto della vicinanza del nuovo tracciato  all'edificio
della Badia Ardenghesca i guardrail  saranno  realizzati  in  acciaio
corten o con una  tipologia  alternativa  che  conservi  il  medesimo
fattore  di  sicurezza  e  minimizzi  il  piu'  possibile   l'impatto
paesaggistico. (Regione Toscana) 
    7 Prescrizioni relative ad aspetti procedurali e gestionali 
    7.1 Contestualmente alla comunicazione dell'inizio operativo  dei
cantieri, il Proponente dovra'  presentare  il  manuale  di  gestione
ambientale dei cantieri conformemente a quanto previsto  dalla  Norma
ISO 14001 o dal sistema EMAS, come previsto dall'allegato tecnico XXI
del decreto legislativo n. 163/2006. (MATTM) 
    7.2 Dovra' essere esclusa per tutto il percorso  la  possibilita'
di impiantare cartellonistica  diversa  dalla  segnaletica  stradale,
mediante esplicito scorporo del tratto dalle concessioni generali  in
atto e progressiva eliminazione degli  impianti  esistenti  lungo  il
percorso». (MATTM) 
    7.3 Ai sensi dell'art. 9  del  Regolamento  di  attuazione  della
legge regionale n. 39/2000 «Legge forestale della Toscana» e s.m.  ed
i., la  realizzazione  delle  opere  di  cui  trattasi  costituiscono
Trasformazioni dei boschi" e  il  progetto  esecutivo  dovra'  essere
soggetto, ai sensi dell'art.  42  della  citata  legge  regionale  ad
autorizzazione ai fini del vincolo idrogeologico e ad  autorizzazione
ai  fini  del  vincolo  paesaggistico.  L'autorizzazione  di  Vincolo
idrogeologico,  comprensiva  delle   relativa   autorizzazione   alla
trasformazione del bosco, sara' di competenza del Comune di Civitella
Paganico in applicazione del combinato  disposto  dell'art.  42,  c.5
della «legge forestale della Toscana» n. 39/2000 e s.m.i. e dell'art.
79, comma 4  del  regolamento  forestale  (decreto  Presidente  della
Giunta regionale della Toscana n. 48/R/2003). (Regione Toscana) 
    7.4  Nella  fase  di  realizzazione  dell'intervento   la   Ditta
richiedente e' tenuta a: 
    a)  informare  tempestivamente  l'Ufficio   provinciale   ed   il
Consorzio di bonifica interessati, sulla data di inizio dei lavori in
narrativa, e successivamente sulla data della loro ultimazione  e  il
nominativo della decreto-legge con  relativo  recapito  telefonico  e
postale; 
    b) a rimuovere a propria cura  e  spese  le  opere  in  narrativa
riportando in ripristino i luoghi, qualora cio' fosse necessario  per
la tutela del pubblico corso  d'acqua,  ovvero  nel  caso  in  cui  i
manufatti  stessi  non  venissero   piu'   utilizzati   dalla   Ditta
concessionaria; 
    c)  ad  intervenire  anche   successivamente   al   completamento
dell'opera qualora per effetto di assestamento,  di  dilavamento  e/o
erosione si manifestassero  avvallamenti,  cedimenti  e  fessurazioni
nell'area interessata dall'intervento; 
    d) a non apportare nessuna variante in  corso  d'opera  senza  la
preventiva approvazione scritta dell'Ufficio competente il  quale  ha
facolta' di imporre,  in  sede  esecutiva  ed  in  qualsiasi  momento
dell'utilizzazione dell'opera, tutte quelle modifiche e provvedimenti
che si rendessero necessari per la tutela delle acque pubbliche; 
    e) a farsi carico di ogni atto ed onere necessario per  procedere
all'eventuale  occupazione  e/o  interferenza  con  i  terreni  e  le
proprieta' private e/o pubbliche limitrofe: 
    f) a rimuovere, durante le  lavorazioni  in  adiacenza  al  corso
d'acqua, eventuali detriti delle lavorazioni  stesse  che  potrebbero
depositarsi  nell'alveo  per  effetto  di  dilavarriento   dell'acqua
piovana o per cause accidentali; 
    g) ad allontanare, con l'ultimazione dei lavori,  ogni  materiale
di risulta od opera provvisionale dalle pertinenze fluviali; 
    h) ad assicurare, a lavori ultimati,  che  l'opera  ed  eventuali
suoi accessori, non rechino pregiudizio al transito dei mezzi d'opera
addetti alla manutenzione ordinaria del corso d'acqua; 
    i) in previsione di  condizioni  meteo  avverse,  e  comunque  al
termine di ogni giornata lavorativa, a sgombrare  il  tratto  d'alveo
interessato dai lavori da  materiali  di  risulta,  mezzi  d'opera  e
quant'altro possa ostacolare il libero deflusso  delle  piene,  fermo
restando che e' onere del soggetto autorizzato tenersi  costantemente
informato sulle previsioni meteo e sugli eventuali stati d'allerta; 
    j)   ad   adottare   ogni   precauzione   necessaria    affinche'
l'interferenza del cantiere con la dinamica  fluviale  non  determini
danno o pericolo per la pubblica incolumita'; 
    k) ai sensi dell'art. 12 del regio decreto n. 523/1904 «I  lavori
ai fiumi e torrenti che avessero per unico oggetto  la  conservazione
di un ponte o  di  una  strada  pubblica,  ordinaria  o  ferrata,  si
eseguiscono  e  si   mantengono   a   spese   esclusive   di   quella
amministrazione a cui spetta  la  conservazione  del  ponte  o  della
strada», a far fronte all'onere della manutenzione  degli  interventi
in progetto. (Regione Toscana) 
    7.5 La Ditta richiedente risponde di eventuali pretese  da  parte
di terzi di ogni e qualsiasi danno che dovesse venire causato,  anche
indirettamente, in conseguenza  dell'esecuzione  dei  lavori  di  che
trattasi, ovvero a seguito della mancata e insufficiente manutenzione
delle opere, le cui garanzie di stabilita' sono assunte ed assicurate
dal richiedente l'autorizzazione. I lavori dovranno iniziare entro 24
mesi  dalla  data  di  pubblicazione  della  presente   Delibera   di
approvazione,  pena  la  perdita  di  validita'   dell'autorizzazione
idraulica. Tutte  le  spese  dipendenti  dal  parere  n.  145641  del
06/09/2011 (Allegato 2 delibera n. 887  del  8  ottobre  2012)  della
Provincia di Grosseto Dipartimento lavori e  servizi  pubblici  fanno
carico alla Ditta richiedente e le condizioni  fissate  nello  stesso
provvedimento si intendono accettate integralmente. (Regione Toscana) 
    8 Prescrizioni relative alla bonifica da ordigni bellici 
    8.1  Nelle  successive  fasi  di  progettazione  e  realizzazione
dell'opera: 
    a) andra' effettuata una preventiva opera di bonifica da  ordigni
bellici inesplosi (con particolare riferimento alle fasi di  ricerca,
localizzazione e recupero) in conformita' con il Capitolato  speciale
BCM del Ministero della Difesa Ed. 1984 e delle altre disposizioni in
materia  avvalendosi,   ove   necessario,   dei   competenti   organi
dell'Amministrazione   militare.   Una   copia   dei    verbale    di
constatazione,  approntato  dall'Ente  militare  competente  per   il
territorio dovra' essere inviata anche al Comando  militare  Esercito
«Toscana»; 
    b) andranno rispettate le disposizioni contenute nella  circolare
dello Stato maggiore della Difesa n. 146/394/4422 del 9 agosto  2000,
«Opere costituenti ostacolo alla  navigazione  aerea,  segnaletica  e
rappresentazione cartografica», la quale, ai fini della sicurezza  di
voli a bassa quota, impone obblighi gia' con riferimento ad opere: di
tipo verticale con altezza dal piano di campagna uguale o superiore a
15 m (60 m nei centri abitati); di tipo lineare con altezza dal piano
di campagna uguale o superiore a 15 m; di tipo lineare costituite  da
elettrodotti a partire da 60 KV; 
    c) andra' osservato  quanto  disposto  dal  decreto  ministeriale
LL.PP. del 4 maggio 1990, per eventuali sottopassi di altezza  libera
inferiore a 5 m; 
    d) andra' osservato il decreto legislativo 22 gennaio 2004 n.  42
«Codice dei beni culturali e del paesaggio» con specifico riferimento
ai beni culturali di peculiare interesse militare.  (Ministero  della
difesa) 
    8.2 Ove nelle successive  fasi  di  progettazione  ed  esecuzione
vengano apportate varianti che possano  interferire  con  i  beni  di
questa Amministrazione Difesa, il  proponente  dovra'  sottoporre  le
varianti progettuali individuate al Comando  logistico  dell'Esercito
«Ufficio movimenti e  trasporti»  ed  al  Comando  militare  Esercito
«Toscana», competente per territorio, per  tutti  gli  incombenti  di
legge. (Ministero della difesa) 
    9 Prescrizioni relative alle interferenze 
    9.1 Relativamente all'interferenza con  l'acquedotto  del  Fiora,
nella fase di Progettazione esecutiva andra' garantita anche  per  la
nuova opera la continuita' con il tubo guaina esistente o che ne  sia
collocato uno nuovo per tutta la larghezza del rilevato.  (Acquedotto
del Fiora) 
    9.2 I materiali, le tecnologie utilizzate  per  la  realizzazione
del piano viabile e le opere di protezione,  dovranno  consentire  in
qualsiasi momento la manutenzione  ordinaria  e  straordinaria  delle
sottostanti condotte, sia al momento della cantierizzazione,  che  ad
opera eseguita sollevando la Societa' che  gestisce  l'acquedotto  da
qualsiasi maggiore onere. (Acquedotto del Fiora) 
    9.3 Nella risoluzione delle interferenze gestite da Terna  S.p.A.
andranno rispettate le  normative  vigenti  relative  al  franco  tra
conduttori e piano stradale. (Terna) 
    10 Prescrizioni recepite dal  Parere  n.  86/2015  del  Consiglio
Superiore dei Lavori Pubblici (CSLP) 
    10.1 Nel quadro economico del progetto esecutivo dovranno  essere
previste le somme per i saggi preventivi nelle aree che presentano un
piu'  elevato  rischio  archeologico   (quantificati   nel   progetto
definitivo per un importo pari a 80.000 euro) richiesti dal Ministero
dei beni e delle attivita' culturali e del  turismo  con  nota  prot.
6713 del 9.3.2016. (CSLP) 
    10.2 Nell'ambito degli aspetti stradali,  laddove  necessario  in
esito alle verifiche da  sviluppare  nella  progettazione  esecutiva,
l'Ente  proprietario  dovra'  assumere  idonei   provvedimenti,   con
specifico riferimento all'apposizione di segnaletica integrativa,  al
fine di rendere riconoscibile all'utenza la successione  di  elementi
stradali fortemente differenziati rispetto alle relative velocita' di
progetto. (CSLP) 
    10.3 Nella progettazione  esecutiva  si  dovra'  approfondire  le
indagini geologiche ed idrogeologiche, al fine di meglio definire gli
aspetti geologici e geomeccanici di riferimento per la  progettazione
delle opere previste, in particolare delle gallerie ed delle opere di
fondazione. (CSLP) 
    10.4   Nella   fase   di   progettazione   esecutiva,   per    la
caratterizzazione geomeccanica delle gallerie dovra' essere  prevista
la definizioni in  foro  attraverso  misure  dell'RQD  (Rock  Quality
Designation)  e  si  dovranno  attare  idonei  rilievi  a   carattere
geomeccanico. (CSLP) 
    10.5 Relativamente alla stabilita' dei versanti,  nella  fase  di
progettazione esecutiva dovra' essere effettuato  un  approfondimento
che confermi l'effettiva assenza di  fenomenologie  di  instabilita',
integrato da opportuni  studi  sulle  condizioni  di  stabilita'  dei
versanti in presenza delle opere. (CSLP) 
    10.6 Per quanto attiene gli aspetti sismici, appare opportuno che
nella prossima fase progettuale  esecutiva,  siano  svolti  effettivi
approfondimenti anche dal punto di vista sismico finalizzati a meglio
definire eventuali effetti locali. (CSLP) 
    10.7  Nell'ambito   della   progettazione   esecutiva   integrare
l'analisi  idrologica,  tenendo  conto  anche  delle  serie  storiche
relative agli ultimi dati pluviometrici disponibili. (CSLP) 
    10.8 Nella progettazione  esecutiva  andranno  riviste  tutte  le
valutazioni di portata  -  precedentemente  valutate  con  il  metodo
'Curve Number' del Soil Conservation Service' e risultate  in  taluni
casi (Es. torrente Lanzo) sottostimate - ricorrendo ad un piu' idoneo
metodo di valutazione. (CSLP) 
    10.9   Per   l'attraversamento   del   torrente   Lanzo,    nella
progettazione esecutiva 
    10.9.1 andra' modificata la posizione  prevista  della  pila  del
viadotto, al fine di evitare il posizionamento di una ulteriore  pila
all'interno dell'alveo di piena; 
    10.9.2 andra' ridefinita la protezione a scogliera  adottando  un
coefficiente di drag Cd meno ottimistico di quello pari a 0,7; 
    10.9.3 andranno ridefinite con maggior precisione le stime  delle
portate riportate nella relazione idraulica. (CSLP) 
    10.10   Nella   progettazione   esecutiva,    la    progettazione
dell'attraversamento del fosso dei Diacci andra' rivista,  garantendo
un piu' regolare deflusso delle acque nel tratto e  il  rispetto  dei
franchi previsti dalle NTC 2008 sulle quote di sottotrave. 
    Nel caso il fosso sia interessato da trasporto solido  al  fondo,
dovranno essere fatte scelte opportune per garantire  la  durabilita'
delle opere di difesa longitudinali  e  delle  briglie  previste  nel
progetto. (CSLP) 
    10.11 Per quanto riguarda gli attraversamenti  minori  realizzati
con tombini si dovra': 
    10.11.1  garantire  la  praticabilita'  per   quanto   possibile,
utilizzando ad esempio sezioni rettangolari 0.90 x 2.00 m2 invece  di
sezioni circolari D=1.50 m; 
    10.11.2  inserire  taglione  a  monte  e  valle,  verificando  la
necessita' di inserire un'opera di dissipazione (se del caso); 
    10.11.3 utilizzare adeguate protezioni contro l'usura; 
    10.11.4  garantire  adeguata  protezione  contro  l'ingresso   di
materiali che possano bloccarsi all'interno del tombino; (CSLP) 
    10.12 Per gli aspetti strutturali dei  viadotti,  nella  fase  di
progettazione esecutiva si dovra': 
    10.12.1 ottimizzare  in  termini  costruttivi  la  sezione  degli
impalcati  dei  viadotti,  a  tre  o  quattro   travi   con   soletta
collaborante, ad esempio riducendo il numero delle travi; 
    10.12.2 ottimizzare la tipologia delle pile sia per quelle  nuove
(Asse 1) sia per l'adeguamento di quelle esistenti; 
    10.12.3 rivedere con attenzione e completare tutti i calcoli e le
verifiche strutturali; (CSLP) 
    10.13 Per  quanto  riguarda  l'impianto  di  illuminazione  delle
gallerie, ove previsto, si prescrive, al fine di contenere la potenza
elettrica impegnata ed i costi di  gestione  dell'energia  elettrica,
l'adozione di corpi illuminanti del tipo a LED. (CSLP) 
    10.14 Prima dell'appalto, il Capitolato  speciale  degli  appalti
andra' revisionato al fine di riferirlo allo specifico intervento  in
esame nonche' aggiornarlo alle vigenti normative nazionali e  europee
ed eliminare eventuali rinvii a norme ormai  abrogate  o  superate  o
indicazioni tecniche e riferimenti  a  materiali  non  piu'  attuali.
(CSLP) 
    10.15  I  documenti  economici,  nella  fase   di   progettazione
esecutiva   dovranno   essere   modificati   e/o   integrati    prima
dell'esperimento delle procedure-di  affidamento.  Nella  definizione
dei costi, trattandosi di una tratta stradale  breve,  caratterizzata
dalla presenza di opere d'arte ed altre  lavorazioni  specialistiche,
non  dovranno  far  ricorso  a  costi  parametrici,  ritenibili   non
agevolmente individuabili e comunque non di grande  significativita'.
(CSLP) 
    11 Ulteriori Prescrizioni del Ministero delle Infrastrutture 
    11.1 Con riferimento ai viadotti Calcinai, S. Lorenzo, La  Cascia
e Lanzo, in sede di progetto  esecutivo,  si  prescrive  di  valutare
l'intersezione dal punto di vista della compatibilita' idraulica  dei
manufatti  esistenti  con  quelli  di  nuova   realizzazione,   nello
specifico di quelli tra loro a distanza ravvicinata, con  particolare
riferimento al viadotto Calcinai, in relazione anche  al  parere  del
Consiglio   superiore   lavori   pubblici   n.   53/2012,    espresso
nell'adunanza dell'assemblea generale del 14 novembre 2014 (Revisione
delle norme tecniche delle costruzioni); (MIT) 
    11.2 Si prescrive di chiedere al soggetto attuatore, tenuto conto
del tempo trascorso dalla verifica del progetto del  16  marzo  2011,
una nuova verifica dello  stesso  progetto,  prima  dell'espletamento
delle  procedure  di  affidamento,  secondo   il   quadro   normativo
applicabile, essendo nel  frattempo  entrato  in  vigore  il  decreto
legislativo n. n. 50/2016  (Nuovo  codice  dei  contratti  pubblici).
(Prescrizione gia' ricompresa tra quelle su  riportate  espresse  dal
Consiglio superiore lavori pubblici). (MIT) 
    INDICAZIONI PER LA FASE DI VERIFICA DELLE PRESCRIZIONI 
    Tutte  le  prescrizioni  dovranno  essere  recepite  nella   fase
progettuale esecutiva,  salvo  diversa  indicazione  riportata  nella
prescrizione stessa.