(Allegato-art. 6)
 
                               Art. 6. 
 
 
          Elementi che comprovano il legame con l'ambiente 
 
    La domanda di registrazione della IGP «Arancia  del  Gargano»  si
basa sulla indubbia reputazione  che  nel  corso  dei  secoli  questo
agrume ha conquistato presso i consumatori.  Infatti,  le  condizioni
climatiche  dell'area  dove  insistono  gli  agrumeti  sono  tali  da
tradursi in notevoli vantaggi qualitativi: innanzitutto il clima  non
eccessivamente caldo non favorisce lo sviluppo di forti patologie sia
a carico dei frutti sia delle piante. Un secondo aspetto, legato alle
condizioni climatiche, e' quello che  fa  dell'epoca  di  maturazione
l'autentica caratterizzazione degli agrumi  garganici;  non  gennaio,
febbraio o marzo, ma addirittura fine aprile-maggio, e anche  agosto,
diversi mesi dopo l'epoca di  maturazione  di  tutte  le  altre  aree
agrumicole italiane. Un ultimo e non meno importante  aspetto  e'  la
spiccata serbevolezza dell'Arancia del  Gargano,  che  permetteva  in
tempi passati alle arance del  Gargano  di  sottoporsi  a  viaggi  di
trenta e anche quaranta giorni e arrivare integri a  Chicago,  o  New
York. Contributo essenziale  alla  crescita  e  alla  reputazione  di
questo agrume e' stato dato oltre che dalle  inconfondibili  qualita'
organolettiche dell'Arancia del  Gargano,  e  dalla  sua  particolare
pezzatura, sintesi delle  condizioni  pedoclimatiche  della  zona  di
produzione (terreni rosso-calcarei, ricchi principalmente di ferro  e
manganese, generalmente acclivi, da fianchi di vallette o  da  tratti
di  fondovalle;  esposizione  ai  venti  freddi  causa  di  repentini
abbassamenti di temperatura;  clima  particolarmente  mite,  dato  il
sistema di dolci colline degradanti a  mare),  anche  dalla  costante
opera dell'uomo, che nel corso del tempo ha  maturato  un  importante
patrimonio di conoscenze agronomiche.  Le  tecniche  di  coltivazione
sono ancora quelle tradizionali, di grande rispetto per l'ambiente  e
di  una  radicata  consapevolezza  di  un  limitato  uso  di  risorse
energetiche.  L'area  di  produzione  dell'Arancia  del  Gargano   e'
caratterizzata  da  terreni  generalmente  acclivi,  da  fianchi   di
vallette o da tratti di fondovalle, e presenta  una  temperatura  che
per ben otto mesi supera i 10° C, e  che  nei  mesi  piu'  freddi  si
assesta  sui  3-10°C.  La  collocazione   dell'area   nei   quadranti
settentrionali del promontorio del Gargano, la espone ai venti freddi
causa di repentini abbassamenti di temperatura, di qui la  necessita'
di particolari forme di protezione, sperimentate con  efficientissimi
frangivento (vivi e morti). Al  di  la'  di  questi  stress  termici,
comunque eccezionali, l'area dell'Arancia del Gargano si caratterizza
con un clima particolarmente mite, dato il sistema di  dolci  colline
degradanti a mare con cui e' conformata  che  la  rendono  nettamente
differente   dalle   aree   circostanti.    L'ambiente    e?    cosi?
caratterizzabile: clima della fascia a macrobioclima  «mediterraneo»,
a bioclima mesomediterraneo (termotipo «mesomediterraneo  superiore»;
ombrotipo «subumido inferiore»). Dal punto di vista geomorfologico si
tratta di piccole valli calcaree con terreni della  categoria  «suoli
rossi  mediterranei»  (con  piccoli  tratti  a  regosuoli   e   suoli
alluvionali) che sul piano  fisico-chimico  si  presentano  di  medio
spessore, con scheletro a volte  abbondante,  poveri  di  fosforo  ed
azoto ma particolarmente  ricchi  di  potassio  e  microelementi.  Il
Gargano e' un emblematico esempio di  successo  scaturito  da  scelte
agronomiche in perfetta  armonia  con  le  vocazioni,  le  condizioni
geo-pedo-climatiche di una  piccola  nicchia  ambientale  del  Bacino
dell'Adriatico. Fin dall'antichita' la fama dell'Arancia del  Gargano
aveva valicato i confini regionali ed era menzionata nelle  opere  di
diversi autori, tra cui lo stesso Gabriele d'Annunzio. Fin  dal  1700
gli  agrumi  del  Gargano  diventano  protagonisti  di  un'importante
processione, che ancora oggi si tiene ogni anno a febbraio, in  onore
di San Valentino, Santo protettore degli agrumeti, durante  la  quale
si benedicono  le  piante  e  i  frutti  di  aranci  e  limoni.  Sono
conservati  numerosi  registri,  fotografie,  poster,  locandine,   a
dimostrazione della straordinaria fama a livello anche internazionale
raggiunta  da  questi  straordinari  ed  inconfondibili  agrumi   del
Gargano.   I   primi   riferimenti   storici   sull'esistenza   della
coltivazione degli agrumi sul  territorio  risalgono  all'anno  1003,
grazie a Melo, principe di Bari, che, volendo dare  dimostrazione  ai
Normanni della ricchezza produttiva delle terre garganiche, spedi' in
Normandia i «pomi citrini» del Gargano, corrispondenti  al  melangolo
(arancio amaro). Nel Seicento si intensifico' un notevole traffico di
agrumi dei comuni di Vico del Gargano  e  di  Rodi  Garganico  con  i
Veneziani.  Questi  intensi  scambi  commerciali  continuarono  anche
nell'Ottocento, e la fama dell'Arancia del Gargano raggiunse  persino
gli altri Stati europei e gli Stati americani.