(Allegato-Relazione)
 
        PREFETTURA UFFICIO TERRITORIALE DEL GOVERNO DI NAPOLI 
 
PREFETTURA DI NAPOLI 
Segreteria di Sicurezza 
Prot. 338/17/N.C. - Area - IO.S.P. 
del 7 dicembre 2017 
 
                                             Napoli, 7 dicembre 2017  
 
                                        Al sig. Ministro dell'interno 
                                                                 Roma 
    Oggetto: Comune di San Gennaro Vesuviano di Napoli (ab. 11.649) -
Relazione sull'esito degli accertamenti ispettivi volti a  verificare
la sussistenza dei presupposti per l'adozione  del  provvedimento  di
cui all'art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000. 
    L'operato dell'amministrazione comunale di San Gennaro  Vesuviano
- dallo scorso mese di marzo affidata alla guida  di  un  Commissario
straordinario, ai sensi dell'art.  141,  comma  3  del  TUEL  per  le
dimissioni di nove consiglieri (su 16) - e' stato oggetto, nel tempo,
di attenta osservazione che ha portato per ben due volte all'adozione
del decreto di scioglimento di cui all'art. 143 del citato  T.U.  per
fenomeni di condizionamento mafioso: nel 2001 e nel 2006. Il  secondo
provvedimento e' stato annullato con sentenza n.  7060/2007  del  TAR
Campania. 
    A seguito della tornata elettorale del  maggio  2014,  conclusasi
con l'elezione del sindaco, dott.  (Omissis)  ,  alla  guida  di  una
coalizione di Liste civiche di orientamento di  centro-sinistra,  gli
organi  e  gli  apparati  amministrativi  dell'Ente,  fin  dal   loro
insediamento,  sono  apparsi  tutt'altro  che  distanti   da   quelle
modalita'  di  gestione  che  avevano  contrassegnato  le  precedenti
consiliature   destinatarie   dei   menzionati    provvedimenti    di
scioglimento. 
    Peraltro, la compagine  neo  eletta  nel  2014  annoverava  sette
consiglieri  sui  sedici  assegnati  all'Ente  gia'  presenti   nella
precedente consiliatura del 2009/2014,  gia'  oggetto  di  attenzione
particolare  in  relazione  a  diverse   segnalazioni   di   condotte
affaristico clientelari e malaffare. 
    Alla luce di tali considerazioni e delle informazioni acquisite -
all'esito degli accertamenti svolti ai sensi del decreto  legislativo
n. 235/2012 - sui legami  tra  i  neoeletti  consiglieri  ed  i  clan
locali,  indicative  della  possibile   influenza   degli   interessi
criminali sull'esercizio di pubbliche funzioni, questa Prefettura  ha
incaricato l'Arma dei carabinieri di  intensificare  il  monitoraggio
gia' avviato sull'Ente. 
    Le ulteriori risultanze acquisite  hanno  evidenziato  legami  di
parentele e frequentazioni, oltre che  di  amministratori,  anche  di
dipendenti comunali con soggetti gravitanti nell'ambito della  locale
criminalita' organizzata. 
    In  relazione  a  tali  elementi,  alla   possibile   continuita'
gestionale delle due compagini elettive, ai riscontri delle verifiche
di polizia sulla irregolarita' di varie procedure amministrative  qui
segnalate  nel  tempo  nonche'  all'acclarata,  storica  presenza  di
consorterie  camorristiche  operanti  su  quel   territorio,   previo
conforme avviso del Comitato provinciale per l'ordine e la  sicurezza
pubblica, e' stata chiesta alla on. S.V. la delega all'esercizio  dei
poteri d'accesso, ai sensi dell'art. 1, comma 4, del decreto-legge n.
629/1982,    conferita    con    provvedimento    Ministeriale     n.
17102/128/51(10) del 5 maggio 2017. 
    In conseguenza, con decreto prefettizio n. 101569/Area  II/EE.LL.
del  22  maggio  2017  e'  stata  costituita   apposita   Commissione
d'indagine  incaricata  della  verifica  circa  la  sussistenza   dei
presupposti per l'applicazione provvedimento  sanzionatorio  previsto
dall'art. 143 del decreto  legislativo  n.  267/2000.  La  stessa  e'
composta dalla (Omissis) in qualita' di coordinatore, dalla (Omissis)
qualita' di componente,  entrambe  in  servizio  presso  (Omissis)  e
(Omissis) anch'ella componente. 
 
                        L'attivita' ispettiva 
 
    L'Organo ispettivo, insediatosi presso l'Ente il 23 maggio  2017,
dopo un iniziale periodo di tre mesi,  ai  sensi  dell'art.  143  del
TUOEL, ha, poi, chiesto la proroga dell'incarico, concessa, ai  sensi
del secondo comma del citato art. 143 - con provvedimento prefettizio
n. 159891, in data 21 agosto  2017  -  per  ulteriori  tre  mesi,  in
relazione alla complessita' delle verifiche in corso. 
    Partendo dai riscontrati rapporti di parentele  e  frequentazioni
tra  componenti  dell'Amministrazione  comunale  ed  appartenenti   a
sodalizi criminali, l'attivita' d'indagine ha ricostruito  il  quadro
politico degli ultimi anni  del  Comune  di  San  Gennaro  Vesuviano,
evidenziando la costante presenza  nell'amministrazione  di  soggetti
collegati alla criminalita' organizzata, con  ruoli  diversi  sia  in
giunta che in consiglio, sia nella componente di maggioranza  che  in
quella di minoranza alternate nel tempo,  che  hanno  determinato  le
scelte e gli indirizzi dell'Ente locale. 
    In relazione a cio' ha  ritenuto  opportuno  analizzare  a  tutto
campo le scelte gestionali e le azioni gia' avviate  ed  al  fine  di
acquisire  le  informazioni  di  interesse,  ha  dovuto  ricorrere  a
frequenti  audizioni  dei  responsabili  dei  servizi,  non   potendo
desumerle dagli atti d'ufficio stante il generale stato di  disordine
nella  conservazione  degli  stessi,  peraltro  gia'   di   difficile
comprensione anche per la carenza di motivazione e la superficialita'
delle valutazioni. 
    In questo quadro e' maturata la convinzione della Commissione  di
un  attuale  e  concreto  rischio  di  penetrazione  degli  interessi
criminali, d'altronde e' significativo che diversi  civici  consessi,
di comuni limitrofi a San Gennaro Vesuviano sono stati sciolti, anche
reiteratamente, per forme di condizionamento di tipo mafioso. 
    Anche in tal senso appare prioritariamente utile  focalizzare  il
contesto territoriale e le dinamiche criminali che interessano l'area
in cui si colloca San Gennaro Vesuviano,  prima  di  analizzare,  nel
dettaglio gli esiti ispettivi, con riferimento alle  posizioni  degli
amministratori, dei dipendenti comunali e alle  principali  procedure
amministrative. 
 
           Inquadramento territoriale e contesto criminale 
 
    Il Comune di San Gennaro Vesuviano, situato nella zona  orientale
della Citta' metropolitana di Napoli, confina con i Comuni  di  Nola,
Ottaviano, Palma Campania e San Giuseppe  Vesuviano  e  conta  al  31
dicembre 2016 una popolazione reale di  11.908  abitanti  (fonte  DUP
2017/2019),  a  fronte  degli  11.649  secondo  l'ultimo   censimento
generale della popolazione, per una superficie di 7.01 kmq. 
    La vocazione economica del territorio e' prevalentemente agricola
ed artigianale con la presenza di aziende specializzate  nei  settori
alimentare,  conserviero,  del   confezionamento   di   vestiario   e
manifatturiero in generale. 
    Il  comprensorio  ove   insiste   il   Comune   e'   storicamente
caratterizzato dalla pervasiva presenza di  organizzazioni  criminali
ben strutturate su quel territorio, la cui capacita' di  condizionare
le  scelte  amministrative  e'  emersa  in  occasione  dei  pregressi
scioglimenti per infiltrazioni del 2001 e del  2006,  oltre  che  dei
vicini Comuni di Ottaviano (1998) e San Giuseppe  Vesuviano  (1993  e
2012). 
    In quest'area, che riveste anche un ruolo di cerniera tra  l'area
nolana e la  periferia  del  capoluogo  napoletano,  e'  storicamente
radicata in  prevalenza  la  presenza  dell'organizzazione  criminale
Fabbrocino che  opera  nei  settori  degli  appalti  pubblici,  delle
costruzioni, del riciclaggio del danaro in attivita' lecite. 
    Nella Provincia orientale di Napoli il clan (Omissis)  ha  sempre
avuto un ruolo centrale negli  equilibri  camorristici  campani,  per
l'abilita' di essere attivo in numerosissimi  settori  connotati,  di
sovente, da  una  rilevante  vocazione  imprenditoriale.  Nell'ultimo
periodo, si e' registrata l'ascesa ai vertici dell'organizzazione  di
(Omissis), il quale,  avvalendosi  della  collaborazione  diretta  di
giovani criminali, ha costituito un gruppo  dedito  soprattutto  alle
attivita' estorsive nei Comuni di San Gennaro Vesuviano e  Ottaviano,
ma che punta ad estendere  la  propria  influenza  anche  al  settore
dell'edilizia  e  della  produzione   di   calcestruzzo   nell'intero
comprensorio. 
    L'operativita'  nel  settore  degli  appalti  pubblici  e   delle
costruzioni costituisce anche un sistema di riciclaggio di danaro  di
provenienza criminale in attivita' lecite di copertura. 
    Il reggente  della  cosca  (Omissis),  attualmente  detenuto,  e'
figlio del noto  boss  (Omissis)  anch'egli  detenuto  in  regime  di
carcere duro. Dalle informative di polizia (Omissis)  avrebbe  curato
in prima persona gli affari illeciti del padre, durante la  latitanza
di quest'ultimo, mantenendone i contatti con gli affiliati. 
    Il predetto, titolare di un vivaio  di  piante  esotiche  in  San
Gennaro Vesuviano, palese  copertura  delle  attivita'  illecite,  ha
aperto un'altra attivita' nella zona di Casoria, facendo  prefigurare
un'alleanza con clan operativi in quella fetta di territorio. 
    Il clan, noto per la  capacita'  di  travalicare  i  confini  del
proprio territorio, viene ritenuto tra i cartelli piu' pericolosi per
la  propria  abilita'   organizzativa   e   imprenditoriale,   agendo
abitualmente senza alcun clamore. 
    L'agire   sotto   traccia   consente    al    gruppo    criminale
un'infiltrazione  silenziosa   nelle   amministrazioni   comunali   e
nell'imprenditoria locale, nonche'  di  gestire  parte  della  grande
distribuzione e di assumere una posizione dominante nel mercato della
droga. 
    Lo scorso anno il citato sodalizio e' stato oggetto di una  forte
azione di  contrasto  da  parte  dell'Autorita'  Giudiziaria  che  ha
disposto, nel mese di aprile 2016, il sequestro di due beni immobili,
tre veicoli, un compendio aziendale ed  alcuni  rapporti  finanziari,
per un valore complessivo stimato in mezzo milione di  euro,  e,  nel
successivo mese di luglio, il sequestro di un  complesso  immobiliare
del valore di un milione  di  euro,  tutti  nella  disponibilita'  di
esponenti del clan (Omissis). 
    Pur se l'azione di  contrasto  della  D.I.A.,  ha  consentito  di
eseguire i citati provvedimenti cautelari per un  valore  complessivo
stimato in mezzo milione di euro, nella provincia  orientale  non  si
sono verificati, nel tempo, mutamenti negli equilibri criminali,  per
cui  permane  la  leadership  del  clan  (Omissis)  di  San   Gennaro
Vesuviano. 
    Il quadro delle dinamiche criminali nell'intera  area  geografica
in argomento ha evidenziato un'alleanza dei (Omissis)  con  la  cosca
facente capo ai  (Omissis),  operante  nel  vicino  Vallo  di  Lauro,
nonche' con altri gruppi, operativi  in  contesti  territoriali  piu'
limitati: la famiglia (Omissis) dedita prevalentemente  allo  spaccio
di stupefacenti, alle rapine e alle estorsioni nei  Comuni  limitrofi
di San Giuseppe  Vesuviano  e  Terzigno;  il  cosiddetto  «(Omissis)»
affidato alla moglie del capo clan (Omissis), nei contigui  territori
di Poggiomarino e Striano. Inoltre, due distinte  organizzazioni  tra
loro contrapposte, (Omissis), risultano operanti nel Comune di  Somma
Vesuviana mentre il gruppo criminale  dei  (Omissis)  e'  presente  a
Marigliano e  Castello  di  Cisterna,  comune  dove  opera  anche  la
famiglia (Omissis). 
 
                         Gli Amministratori 
 
    Il Comune di San Gennaro Vesuviano, come gia' riferito  e'  stato
destinatario  nel  2001  (Sindaco  (Omissis))  e  nel  2006  (Sindaco
(Omissis))  di  provvedimenti  di  scioglimento   per   infiltrazioni
criminali. Il secondo decreto di scioglimento e' stato annullato  con
sentenza del Tribunale amministrativo  regionale  della  Campania  n.
7060 del 2007, confermata dalla sentenza del Consiglio  di  Stato  n.
449  del  2008,  con   conseguente   reintegro   dell'amministrazione
insediatasi nel giugno del 2004, il cui mandato  e'  terminato  nella
primavera del 2009, con  il  rinnovo  degli  organi  elettivi,  nelle
consultazioni amministrative del mese di giugno. 
    L'amministrazione eletta nel 2009, guidata dal sindaco (Omissis),
e' stata oggetto di attenzione sin dall'insediamento in  relazione  a
diverse segnalazioni di condotte affaristico clientelari e di diffusi
fenomeni di devianza amministrativa (in particolar modo  nel  settore
urbanistico e in quello degli appalti pubblici e nel conferimento  di
incarichi  a  personale  esterno  all'ente)   nonche'   di   presunti
collegamenti di taluni amministratori  comunali  con  ambienti  della
criminalita' locale. 
    La successiva compagine eletta  nel  2014,  guidata  dal  Sindaco
(Omissis), ha  annoverato  sette  consiglieri  sui  sedici  assegnati
all'Ente  gia'  presenti  in  quella  del  2009.  Si  tratta  di.....
(Omissis)...... Due di questi (Omissis) sono stati altresi' presenti,
come  si  dira'  appresso,  nella  giunta  del   2006   sciolta   per
infiltrazioni camorristiche. 
    In sostanza, quattro componenti  della  consiliatura  eletta  nel
2014, erano presenti nella compagine amministrativa sciolta nel 2006:
1) la gia' menzionata (Omissis), all'epoca Assessore  alla  (Omissis)
poi  Consigliere  di  minoranza  nell'amministrazione  (Omissis);  2)
(Omissis) allora Consigliere di minoranza, poi  nella  compagine  del
2014 dapprima assessore e successivamente consigliere di maggioranza;
3) il gia' citato (Omissis), Consigliere di  minoranza  nel  2006  ed
assessore  nella  Giunta  (Omissis);  4)  (Omissis),  Consigliere  di
minoranza nell'amministrazione disciolta nel  2006  e  assessore  nel
2014. 
    Pertanto, dallo scenario sopra delineato  emerge  che  il  quadro
politico della gestione dell'ente, negli ultimi sedici anni, e' stato
caratterizzato fin dal 2001 dall'avvicendarsi degli stessi  esponenti
ovvero di loro familiari in una logica di chiara continuita'  fra  le
compagini amministrative. 
    In particolare rilevano le  figure  sottoindicate  che,  oltre  a
suffragare una condizione di continuita', assumono rilievo anche  per
i profili di natura penale  ed  i  collegamenti  con  ambienti  della
criminalita' organizzata locale: 
      il Sindaco (Omissis)  eletto  nel  2014,  gia'  consigliere  di
minoranza nell'amministrazione  dal  2009  al  2014,  e'  cugino  dei
fratelli (Omissis) contigui al  clan  (Omissis).  Lo  stesso  risulta
rinviato a giudizio innanzi al Tribunale (Omissis) per i reati di cui
agli  articoli  372,  476,  416  e  640  del  codice  penale   (falsa
testimonianza, falsita' materiale commessa  dal  pubblico  ufficiale,
associazione per delinquere e truffa) in relazione ad una vicenda che
lo vede coinvolto in qualita' di medico,  in  una  inchiesta  su  una
presunta organizzazione a delinquere finalizzata alla truffa in danno
di assicurazioni. Per i fatti dianzi descritti e' tuttora pendente il
procedimento penale n. (Omissis). 
    Il Consigliere comunale di maggioranza nella  compagine  elettiva
del  2014,  (Omissis),  e'  cugino  di   (Omissis)   (facente   parte
dell'amministrazione  comunale  eletta  nel  1998   e   sciolta   per
infiltrazione camorristica nel 2001). Il (Omissis) e' stato coinvolto
unitamente a 27 persone nel procedimento penale (Omissis)  instaurato
dalla Procura della Repubblica di (Omissis) DDA, per i reati  di  cui
agli artt. 110, 323 c.p con l'aggravante  di  cui  all'art.  7  della
legge 203/1991 «per aver commesso il fatto per  favorire  l'attivita'
dell'associazione camorristica facente capo a (Omissis)».  Lo  stesso
e' stato poi condannato alla pena di anni 3 e mesi  2  di  reclusione
nonche' all'interdizione dai PP.UU.  per  anni  5.  Ma  la  Corte  di
appello di (Omissis) con sentenza  (Omissis)  ha  dichiarato  il  non
luogo a procedere nei confronti  del  predetto  in  ordine  ai  reati
contestati,  per  intervenuta  prescrizione.  Avverso  tale  giudizio
l'interessato ha poi proposto ricorso per Cassazione, che ha disposto
la restituzione degli atti alla Corte di appello di (Omissis). 
    (Omissis),  Consigliere  comunale  di  opposizione  nella  Giunta
(Omissis) e' nipote di (Omissis) (facente parte  dell'amministrazione
comunale sciolta per infiltrazione camorristica nel 2001)  sottoposto
al procedimento penale (Omissis) di cui  si  e'  sopra  riferito  con
esito analogo a quello del (Omissis) di cui  si  e'  gia'  detto.  Il
figlio di (Omissis), risulta condannato dal  Tribunale  di  (Omissis)
per i reati di cui all'art. 12-quinquies  del  decreto-legge:  306/92
convertito in lg. 356/92 con l'aggravante di cui all'art. 7 lg 203/91
alla pena edittale di sedici mesi di reclusione confermata  nel  2004
dalla Corte di cassazione, in quanto  amministratore  della  societa'
«(Omissis), in concorso con esponenti del clan camorristico (Omissis)
su richiesta di questi ultimi si faceva attribuire  fittiziamente  la
titolarita' di un terreno in  realta'  appartenente  direttamente  al
capo clan (Omissis) ed ai suoi familiari affinche' venissero eluse le
disposizioni di legge in materia di prevenzione patrimoniale. 
    La predetta (Omissis) e' stata deferita nel 2005  dalla  Stazione
CC di S (Omissis) per concorso in rifiuto di atti d'ufficio e  truffa
(art. 328-495-640-81-110 c.p,). ed imputata in grado di  appello  per
reati in materia urbanistica ed edilizia; 
    (Omissis) Consigliere comunale di  opposizione  eletto  nel  2014
nella Lista «(Omissis) e' stato deferito in  data  24  novembre  2015
dalla  Stazione  carabinieri  di  (Omissis)  per  violenza   privata,
calunnia e diffamazione (artt. 336 - 368 -  595  c.p.).  Il  relativo
procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari. 
    (Omissis), ex vice sindaco dal 2009 al 2014,  risulta  denunciato
nel 1998 dalla Guardia Costiera di  (Omissis)  per  violazione  delle
norme sulla sicurezza della navigazione e  per  reati  urbanistici  e
condannato nel  1999  dal  Tribunale  di  (Omissis)  per  occupazione
abusiva di spazio demaniale in concorso e violazioni del codice della
navigazione; 
    (Omissis) assessore  con  delega  ai  lavori  pubblici,  presenta
numerose segnalazioni per violazioni in materia  edilizia  ed  altro.
Denunciato nel (Omissis) dai carabinieri di (Omissis) per truffa  per
il conseguimento di erogazioni pubbliche; 
    (Omissis), consigliere di minoranza,  e'  sottoposto  alla  messa
alla prova con ordinanza del Tribunale di (Omissis) nel (Omissis) nel
corso di un processo a carico per violenza privata aggravata, nonche'
denunciato dai carabinieri di San Gennaro Vesuviano per omissione  di
atti d'ufficio; 
    (Omissis),  ex  sindaco  (Omissis),  consigliere  di   minoranza,
risulta piu' volte denunciato dai carabinieri di  (Omissis)  (2010  -
abuso d'ufficio, 2011 -  falsita'  materiale  commessa  dal  pubblico
ufficiale,  2012  -  abuso  d'ufficio  e  interruzione  di   pubblico
servizio, 2013 - concussione,  abuso  d'ufficio  e  turbata  liberta'
degli incanti) e rinviato a giudizio per diffamazione; 
    (Omissis)  consigliere  di  minoranza  e'  stata  denunciata  nel
(Omissis) dai carabinieri di  (Omissis)  per  detenzione  abusiva  di
armi. 
 
                      La Struttura burocratica 
 
    L'analisi della struttura burocratico-amministrativa comunale  ha
evidenziato una condizione di grave e diffuso disordine organizzativo
che ha prodotto notevoli criticita' amministrative.  Sono  ancora  in
corso gli adeguamenti ai rilievi ed alle prescrizioni  impartite  dal
Ministero dell'economia  e  delle  finanze  all'esito  dell'ispezione
dell'anno  2011,  aventi  ad  oggetto  le  attivita'   amministrative
relative al periodo 2006-2010. 
    Con  riferimento  all'intero   apparato   burocratico,   l'Organo
ispettivo ha evidenziato nell'ambito dello stesso la  totale  assenza
di un ruolo di guida  e  di  direzione  con  conseguenti  effetti  di
disservizio e confusione negli  uffici,  i  quali  hanno  operato  in
maniera emergenziale, in un  clima  di  ritardi,  omissioni,  mancati
controlli e relative sanzioni. Drammatico e' apparso  lo  scollamento
fra i  servizi  e  del  tutto  assente  il  necessario  coordinamento
organizzativo e gestionale, tanto che i responsabili  hanno  mostrato
di non essere a conoscenza di cio' che accade negli altri settori e i
rapporti fra i servizi sono puramente formali. 
    L'assenza di regole e controlli e'  aggravata  dalla  circostanza
che i regolamenti comunali necessitano di  revisione  ed  adeguamento
alla normativa vigente in tutti i settori di attivita', dando vita  a
un sistema che ha lasciato spazio ad alterate  interpretazioni  delle
norme per piegarle a specifici interessi. E' cosi' nel settore  degli
appalti laddove la rilevata mancanza di idonei atti  regolamentari  a
portata generale, preordinati ad  una  corretta  e uniforme  gestione
delle  procedure,  ha  ampliato  gli   ambiti   di   discrezionalita'
dell'apparato burocratico. 
    Inoltre, non puo' non essere stigmatizzato anche un atteggiamento
di inerzia che, ponendosi in piena  sintonia  anche  con  le  passate
criticita' che hanno  costituito  il  fondamento  per  l'applicazione
delle  precedenti  misure  di  rigore  ai  sensi  dell'art.  143  del
T.O.U.E.L.,   ne   amplifica    gli    effetti,    estendendone    le
responsabilita'. La Commissione di indagine ha fatto rilevare, a  tal
riguardo, la perdurante mancanza di qualunque forma di controllo  del
territorio e di tutela della legalita',  di  cui  e'  sintomatico  un
diffuso abusivismo edilizio. Assolutamente singolare - sintomatica di
un'antica e colpevole assenza di iniziative organizzative - e', a tal
proposito,  la  presenza  di  soli  quattro  (Omissis)  (responsabile
compreso) in un comune di quasi dodicimila abitanti. 
    Nell'anno  (Omissis)  l'Amministrazione   guidata   dal   sindaco
(Omissis) stravolgendo la programmazione del fabbisogno del personale
fatta  dalla  Commissione   straordinaria,   con   deliberazione   n.
(Omissis),  ha  stabilizzato  il  rapporto   di   dodici   lavoratori
socialmente utili - rapporto  successivamente  trasformato  da  tempo
parziale a tempo pieno con deliberazione  della  giunta  guidata  dal
sindaco (Omissis) n. (Omissis)  -  con  un  procedimento  affetto  da
illegittimita' gravi, sottolineate dagli ispettori del MEF,  che  sul
punto hanno sollevato un preciso rilievo contabile. 
    Detta operazione ha prodotto  il  risultato  di  innestare  negli
uffici comunali esclusivamente personale di profilo esecutivo, che ha
raggiunto quasi  il  50%  del  totale  dei  dipendenti  in  servizio,
precludendo la possibilita' di assunzioni di unita' piu' qualificate. 
    Tali condizioni hanno reso l'apparato amministrativo permeabile a
logiche  clientelari  ed  accondiscendente  all'uso  distorto   delle
pubbliche funzioni. Lo stesso Nucleo di  valutazione  ha  piu'  volte
sollecitato  uno  «sforzo   di   implementazione   dei   livelli   di
trasparenza» e sottolineato la necessita' di un importante intervento
organizzativo. 
    La situazione assume connotazioni ancor piu' preoccupanti laddove
si consideri la presenza tra i dipendenti di persone  con  precedenti
penali ovvero a vario titolo  contigue  con  soggetti  gravitanti  in
ambienti mafiosi. 
    Gli accertamenti svolti hanno dato  positivita'  significative  a
carico delle seguenti persone: 
      (Omissis),  responsabile  dei  (Omissis),  e'   coniugata   con
(Omissis) tratto in arresto in data (Omissis) unitamente al  fratello
(Omissis), e  all'allora  latitante  (Omissis),  per  associazione  a
delinquere e favoreggiamento con  altri  soggetti,  risultando  tutti
affiliati  al  disciolto  clan  (Omissis).  Il   predetto   (Omissis)
destinatario nel febbraio (Omissis) della  misura  dell'avviso  orale
del Questore di Napoli,  e'  indagato  nell'ambito  dei  procedimenti
penali (Omissis) e presso la Procura della  Repubblica  di  (Omissis)
per falsita' in scrittura privata e n. (Omissis) presso la Procura di
Cassino per fraudolenta distruzione della cosa propria e  mutilazione
fraudolenta della propria  persona.  E'  annoverato  dalle  Forze  di
Polizia insieme al fratello (Omissis) fra i fiancheggiatori del  clan
(Omissis) E' significativo che in  data  (Omissis),  (Omissis)  abbia
trasferito  la  propria  residenza  in  San  Gennaro  Vesuviano  alla
(Omissis) mentre il coniuge (Omissis)  risulta  nella  situazione  di
famiglia dei genitori e quindi residente  in  San  Gennaro  Vesuviano
(Omissis). Di fatto, gli stessi risultano  convivere  nell'abitazione
di via (Omissis) cosi' come accertato da militari nel  corso  di  una
perquisizione effettuata nel luglio (Omissis). 
    (Omissis). Responsabile (Omissis). A suo carico  si  registra  un
procedimento penale per i reati di cui agli articoli 110 e 323, commi
1 e 2 del codice penale, nonche' 110 del codice penale,  44  lett.  B
del decreto del Presidente della Repubblica 6  giugno  2001,  n.  380
(abuso  d'ufficio  e  violazione  edilizia).  Il  (Omissis)  risulta,
inoltre, oggetto di numerosi esposti rappresentativi di  condotte  di
malaffare e corruzione, soprattutto con riferimento  ad  un  asserito
rapporto di complicita' con un'altra dipendente comunale,  (Omissis),
anch'essa in servizio presso l'ufficio (Omissis) ed il di lei coniuge
(Omissis) tecnico firmatario di varie  pratiche  pendenti  presso  il
medesimo (Omissis). 
    (Omissis), Responsabile del servizio (Omissis), in  posizione  di
(Omissis) dal comune di (Omissis) per (Omissis)  settimanali.  A  suo
carico si registrano un precedente definitivo (sentenza del Tribunale
di Nola del (Omissis) per reati edilizi, una denuncia  del  2011  dei
carabinieri di (Omissis) per falso  ideologico  in  atto  pubblico  e
truffa ed una  del  2013  dei  carabinieri  di  (Omissis)  per  abuso
d'ufficio. 
    (Omissis),  esecutore  in  servizio  presso  (Omissis),   ha   un
precedente  definitivo  (sentenza  del  Tribunale  di  (Omissis)  del
(Omissis)) per patteggiamento del reato per  attivita'  di  raccolta,
smaltimento, recupero, commercio e  intermediazione  di  rifiuti  non
pericolosi. 
    Inoltre la dipendente (Omissis) e' coniugata con (Omissis) ed  e'
madre di (Omissis), socio accomandatario della ditta «(Omissis),  che
risulta tra  gli  abituali  fornitori  del  comune  di  materiale  di
cancelleria. Si e' appurato, infatti, che  negli  anni  dal  2015  al
2017, su 18 acquisti, ben 7 risultano essere stati effettuati  presso
(Omissis)». 
    Gli accertamenti svolti sui dipendenti (Omissis)  hanno  dato  le
seguenti risultanze: 
      , annovera diverse denunce dei  carabinieri  di  (Omissis)  per
abuso d'ufficio. Lo stesso, inoltre, risulta essere stato imputato in
un  importante  processo  che  ha  visto  protagonisti  componenti  e
fiancheggiatori del clan (Omissis). Con  sentenza  del  Tribunale  di
(Omissis), unitamente ad altri soggetti, tra cui  gli  amministratori
comunali della consiliatura sciolta per infiltrazioni nel  (Omissis),
e' stato dichiarato colpevole del  reato  di  cui  all'art.  479  del
codice penale (falsita' ideologica commessa dal pubblico ufficiale in
atti pubblici) aggravata dalla circostanza di cui  all'art.  7  della
legge n.  203/1991,  ossia  l'aver  commesso  il  fatto  al  fine  di
agevolare  le  associazioni  criminali.   I   fatti   contestati   si
riferiscono all'indebita assegnazione di una licenza per servizio  di
noleggio da rimessa in favore della ditta «(Omissis) di (Omissis),  i
cui soci risultano connessi all'organizzazione  camorristica  facente
capo a (Omissis) e al quale risultano legati da vincoli di  parentela
e di comune militanza criminale. In primo grado il (Omissis) e' stato
condannato alla pena di tre anni di reclusione ed  alla  interdizione
dai pubblici uffici per cinque anni. Con  sentenza  n.  (Omissis)  la
Corte  di   appello   di   (Omissis),   escludendo   la   sussistenza
dell'aggravante citata,  ha  dichiarato  non  doversi  procedere  per
intervenuta prescrizione. 
    (Omissis),  risulta  condannato  con  sentenza  irrevocabile  del
Tribunale di (Omissis) del (Omissis) per omissione di soccorso  (fuga
a seguito di sinistro con lesioni). 
    Nel rinviare agli approfondimenti riportati nell'unita relazione,
si  ritiene  utile  soffermare  l'attenzione  su   talune   attivita'
dell'ente che appaiono significative e  strumentali  dell'intento  di
favorire la criminalita'. 
 
           Lavori pubblici - I lavori di riqualificazione 
             della casa comunale e del centro cittadino 
 
    Nel periodo oggetto di  indagine  e'  stata  realizzata  un'unica
opera pubblica di rilievo. Si  tratta  della  ristrutturazione  della
casa  comunale  e  riqualificazione  del  centro  cittadino,  il  cui
progetto definitivo, per un costo totale di € 1.524.904,38, redatto a
cura dell'area tecnica del comune prevedeva  la  riqualificazione  di
un'area urbana di circa 3200 mq, costituente un punto nevralgico  del
territorio, situata nel centro cittadino, luogo  di  aggregazione  ed
incontro della comunita' locale. 
    Con determina n. (Omissis), nello stesso giorno  della  nomina  a
responsabile dell(Omissis) da parte  del  sindaco  (Omissis),  l'ing.
(Omissis),  ha  incaricato  quale   responsabile   (Omissis)   l'ing.
(Omissis)  responsabile  del  settore  (Omissis)  del  vicino  comune
(Omissis). 
    L'incarico esterno, giustificato dal valore dell'opera  superiore
alla soglia dei cinquecentomila euro, risulta conferito direttamente,
senza procedura di evidenza pubblica, sulla base di una rappresentata
disponibilita' del professionista. 
    In sede di audizione (Omissis) ha affermato  che  pur  conoscendo
personalmente il tecnico nominato (Omissis) suo compaesano  e  nipote
di (Omissis), il nominativo gli era stato indicato dal (Omissis) 
    Lo stesso ha precisato, altresi', che (Omissis),  gia'  da  tempo
collaborava  informalmente  con  l'amministrazione  comunale  per  la
preparazione della documentazione amministrativa  relativa  all'opera
in questione e che era stato intermediario con (Omissis) per  la  sua
nomina a (Omissis) del Comune di San Gennaro. 
    (Omissis), a  distanza  di  soli  sei  giorni  dalla  nomina,  ha
validato il progetto, che e' stato  definitivamente  riapprovato  con
determina (Omissis) del responsabile dell'area (Omissis) 
    La gara di appalto, a procedura aperta ai sensi dell'art. 55  del
decreto legislativo n. 163/2006  con  il  criterio  del  prezzo  piu'
basso, e' stata pubblicata tra novembre e dicembre del 2014. 
    Singolare ed  anomala  la  circostanza  in  base  alla  quale  il
criterio   di   aggiudicazione   riportato   nella    determina    di
riapprovazione del quadro economico, del novembre (Omissis), e' stato
quello del prezzo piu' basso, mentre il bando ed il  disciplinare  di
gara   contemplavano   quello   dell'offerta   economicamente    piu'
vantaggiosa; cosi' come parimenti singolare e' apparsa la  riapertura
dei termini fissati nel bando per le ditte  aspiranti  a  partecipare
(termine per  la  richiesta  di  sopralluogo,  per  la  richiesta  di
documenti e per la presentazione delle offerte). 
    Altra anomalia e'  stata  riscontrata  nella  composizione  della
commissione  esaminatrice  delle  offerte,  costituita  dal  medesimo
(Omissis), quale presidente, e da due tecnici in  servizio  presso  i
comuni di (Omissis) nonche' dal gia'  menzionato  (Omissis),  che  ha
assunto la duplice veste di (Omissis) dell'opera  e  (Omissis)  della
gara, in piena contraddizione con i  principi  di  separazione  delle
competenze, stabiliti nel codice degli appalti. 
    I  lavori   sono   stati   aggiudicati   alla   ditta   (Omissis)
per l'importo complessivo di €  1.248.867,54.  Tra  giugno  e  agosto
(Omissis) sono state individuate le figure  tecniche  necessarie  per
l'esecuzione dei lavori (.......(Omissis)........ ), provvedendo alla
nomina dei professionisti direttamente,  senza  alcuna  procedura  ad
evidenza pubblica. 
    A tale riguardo  il  (Omissis)  -  in  sede  di  audizione  -  ha
affermato di aver effettuato le nomine dietro indicazione del Sindaco
e  di  vari  altri  amministratori  e  di  aver  riservato  per   se'
esclusivamente la scelta dei componenti della commissione di gara. 
    Gli   accertamenti   effettuati   dall'Arma   carabinieri   hanno
documentato l'interferenza di esponenti delle cosche e altre anomalie
nelle fasi esecutive dei  lavori,  circostanze  per  le  quali  pende
innanzi alla D.D.A. di (Omissis) il procedimento penale (Omissis). 
    Nei mesi di maggio e giugno  (Omissis),  personale  della  locale
Stazione carabinieri ha notato la presenza,  nel  cantiere,  di  tale
(Omissis), intento ad interloquire con gli operai,  con  il  titolare
della ditta (Omissis) il direttore dei  lavori,  ed  il  coordinatore
della sicurezza. 
    Il citato (Omissis), che annovera numerosi precedenti di  polizia
di spessore criminale, e' stato denunciato il 27 novembre 1999  dalla
Stazione  carabinieri  (Omissis))  per   simulazione   di   reato   e
appropriazione indebita ed a suo carico risulta emessa nel  (Omissis)
dal Tribunale di (Omissis), un'ordinanza  di  custodia  cautelare  in
carcere per il reato di  tentata  estorsione  in  concorso.  Peraltro
numerosi controlli di polizia lo  hanno  segnalato  ripetutamente  in
compagnia  di  soggetti  di  spicco  appartenenti  alla  criminalita'
organizzata. 
    Lo  stesso  risulta  strettamente  collegato,  anche  da  vincoli
familiari, alle organizzazioni criminali operanti sul  territorio  ed
in particolare ai clan (Omissis). Infatti le  sorelle  dello  stesso,
(Omissis)  sono  coniugate,  rispettivamente,  con   (Omissis)   capo
dell'omonimo clan operante nell'avellinese, attualmente agli  arresti
domiciliari e (Omissis), anch'egli agli arresti  domiciliari,  nipote
del piu' volte citato (Omissis), capo  clan  detenuto  in  regime  di
41-bis del codice penale. 
    Nel maggio (Omissis) ad esito di un  controllo  svolto  dall'Arma
presso il cantiere dei lavori in esame e' stato appurato  che  fra  i
dipendenti della ditta aggiudicataria  era  stato  assunto  l'operaio
(Omissis), coniuge di  (Omissis),  all'epoca  dei  fatti  consigliere
comunale  (Omissis),  nonche'   collaboratrice   (Omissis)   per   il
(Omissis), poi assessore con delega alla (Omissis). 
    Per l'opera in questione hanno fornito  materiale  o  collaborato
all'esecuzione dei lavori diverse ditte, fra cui alcune  strettamente
collegate ad ambienti della criminalita' organizzata. 
    Tra queste l'Organo ispettivo cita in particolare: 
      la  ditta  «(Omissis)»,  titolare  (Omissis),  di  cui  si   e'
ampiamente riferito e indicato  come  vicino  ai  clan  (Omissis)  la
societa'  «(Omissis)»  il  cui  amministratore  unico  (Omissis)   e'
fratello  di  (Omissis),  affiliato  a  clan  camorristici  dell'area
nolana, nello specifico al clan (Omissis); 
      la societa' «(Omissis)» di cui sono titolari (Omissis) padre  e
figlio, titolari anche di altre imprese. In particolare, (Omissis) e'
stato   consigliere   comunale   dell'amministrazione   sciolta   per
infiltrazioni nel (Omissis) e coimputato nel procedimento  penale  n.
(Omissis) della Direzione distrettuale Antimafia della Procura  della
Repubblica presso il Tribunale di  (Omissis).  Nell'ambito  di  detto
procedimento e' stato condannato in primo grado alla pena di tre anni
di reclusione ed all'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni
per  il  reato  di  abuso  d'ufficio  in  concorso,  aggravato  dalla
circostanza di cui all'art. 7  della  legge  n.  203/1991  «per  aver
commesso  il  fatto  per   favorire   l'attivita'   dell'associazione
camorristica  facente  capo   (Omissis)».   Il   procedimento   pende
attualmente innanzi al giudice del rinvio  a  seguito  di  cassazione
della sentenza  di  secondo  grado  di  assoluzione  per  intervenuta
prescrizione  (Omissis)  annovera  precedenti  penali  per   falsita'
materiale commessa dal privato e truffa, danneggiamento e  violazione
di norme in materia ambientale e  risultano  a  suo  carico  numerosi
controlli e segnalazioni di frequentazioni con soggetti  pregiudicati
e/o appartenenti alla criminalita'  organizzata,  tra  cui  (Omissis)
..........cognato dell'omonimo (Omissis), affiliato al clan. 
    Nel medesimo cantiere e'  stata  notata,  altresi',  la  presenza
ingiustificata e non occasionale di (Omissis), fratello del (Omissis)
comunale, (Omissis),  individuato  nel  corso  di  un  controllo  dei
carabinieri effettuato nel mese di (Omissis) presso lo studio tecnico
«(Omissis)», sito nello  stesso  comune  di  San  Gennaro  Vesuviano,
insieme  (Omissis),  coordinatore  della  sicurezza  nell'appalto  in
trattazione. 
    Lo studio attualmente gestito da (Omissis), in precedenza era  di
proprieta'   del   defunto   (Omissis),   fratello   di    (Omissis),
......(Omissis) del (Omissis) nell'amministrazione (Omissis) 
    Tali risultanze dimostrano una  chiara  ingerenza  del  (Omissis)
nell'esecuzione dei lavori, sia attraverso  (Omissis),  costantemente
presente nel cantiere, sia per  il  tramite  del  coordinatore  della
sicurezza, gestore dello studio tecnico  appartenente  alla  famiglia
(Omissis). La Commissione di  accesso  ha,  inoltre,  evidenziato  la
posizione (Omissis) titolare  del  settore  (Omissis)  vicino  comune
(Omissis). (Omissis),  in  data  (Omissis),  e'  stato  raggiunto  da
ordinanza di custodia  cautelare  del  CIP  presso  il  Tribunale  di
(Omissis) e sottoposto agli arresti domiciliari fino (Omissis) per il
reato di cui agli articoli 81, 110,  323  del  codice  penale  (abuso
d'ufficio in concorso)  e  7  della  legge  n.  203/1991  (aggravante
dell'aver   commesso   il   fatto   per   agevolare   le    attivita'
dell'associazione camorristica  (Omissis),  attiva  in  provincia  di
(Omissis.) 
    Il procedimento penale e' scaturito da  una  importante  indagine
della  Direzione  distrettuale  Antimafia  presso  il  Tribunale   di
(Omissis), concernente i collegamenti ed i condizionamenti  da  parte
del clan (Omissis) sull'amministrazione comunale di (Omissis), che ha
portato all'arresto, oltre che di importanti esponenti  della  cosca,
anche del sindaco e di amministratori pro tempore. 
    In particolare risulta che il (Omissis) sia nipote del  (Omissis)
arrestato, (il padre e' cugino (Omissis)) e che nei periodi (Omissis)
e dal (Omissis) ha prestato servizio  presso  quel  comune,  dapprima
come componente dello staff  del  sindaco,  su  chiamata  diretta  di
questi e, poi, come  funzionario  addetto  (Omissis),  al  (Omissis).
Proprio in detti periodi avrebbe, secondo l'accusa, commesso i  gravi
reati che ne hanno determinato gli arresti  domiciliari,  entrando  a
far parte di quella compagine politica  e  amministrativa  totalmente
asservita agli interessi dell'organizzazione criminale.  In  pendenza
di detto procedimento penale, (Omissis) e' stato chiamato dal  Comune
di San Gennaro Vesuviano a svolgere il delicato compito di  (Omissis)
dell'importante lavoro pubblico di cui si e' detto ed ha operato come
tale durante e dopo la sottoposizione alla misura  restrittiva  della
liberta' personale e la scarcerazione. 
    Le vicende descritte, che hanno caratterizzato  l'esecuzione  dei
lavori di ristrutturazione della casa comunale e riqualificazione del
centro   cittadino   sono   l'evidente   esempio   della   forza   di
condizionamento e  di  penetrazione  della  criminalita'  organizzata
nella gestione del Comune di San Gennaro Vesuviano. 
    La presenza costante ed ingiustificata nel cantiere del  fratello
(Omissis), la nomina fra i (Omissis)  dell'appalto  di  un  (Omissis)
titolare dello (Omissis) della famiglia dello  stesso  (Omissis),  la
partecipazione ai lavori di ditte appartenenti  a  persone  dei  clan
(Omissis) (Omissis) comunque, interessate da  precedenti  penali,  la
nomina quale (Omissis) di un (Omissis) coinvolto in gravi vicende  di
condizionamento della  criminalita'  organizzata,  ancora  al  vaglio
dell'autorita'  giudiziaria,   unitamente   ai   numerosi   vizi   di
regolarita'  formale  degli  atti,  appaiono  chiari  sintomi   della
permeabilita' della struttura comunale al condizionamento criminale. 
 
                           Gli Affidamenti 
 
    La commissione di indagine ha  visionato  tutte  le  determine  a
contrarre per gli affidamenti di lavori, servizi e  forniture  a  far
data dall'insediamento  dell'amministrazione  comunale  e  fino  allo
scioglimento. Nella stragrande maggioranza dei casi, gli  affidamenti
sono stati effettuati  in  via  diretta,  anche  per  prestazioni  di
importo superiore ai 40.000 euro e il ricorso a  proroghe  e  rinnovi
taciti e' apparso una modalita' operativa frequente. 
    Emblematico  in  tal  senso   e'   il   caso   della   (Omissis),
ininterrottamente affidataria del servizio di (Omissis) dal (Omissis)
per un corrispettivo annuo superiore a 30.000,00. 
    Nel periodo oggetto di esame risultano  essere  state  incaricate
quasi sempre le stesse ditte, spesso provenienti dal, zona  (Omissis)
di origine del (Omissis) . del tutto carente e' stata l'attivita'  di
verifica della sussistenza dei requisiti  richiesti  dalla  normativa
antimafia per i soggetti aggiudicatari  degli  appalti  di  qualunque
importo. Il (Omissis) comunale ha formalmente comunicato  che,  negli
ultimi  tre  anni,  sono  state  inoltrate  solo  tre  richieste   di
informativa antimafia. 
    ll dato  e'  significativo  della  «disattenzione»  degli  uffici
rispetto  ad  accertamenti  di  assoluta  valenza  strategica   quali
strumenti di prevenzione e di contrasto ai tentativi di infiltrazione
della criminalita' organizzata nella pubblica amministrazione. 
 
      Il servizio di gestione, raccolta e trasporto dei rifiuti 
 
    Il servizio di gestione, raccolta e trasporto dei rifiuti  solidi
urbani del comune e' stato affidato nel (Omissis), per la  durata  di
quattro anni, alla ditta  «(Omissis)»,  aggiudicataria  dell'appalto,
per un compenso annuo di circa un milione di euro. 
    Gli accertamenti effettuati dalla (Omissis) hanno fatto  emergere
rilevanti  anomalie  nel  servizio  di  smaltimento   delle   materie
plastiche. 
    L'attivita',  consistente  nel  prelievo  dei  rifiuti   plastici
dall'isola  ecologica  comunale  gestita  dalla  «(Omissis)»  ed   il
successivo  smaltimento,  risultano  assegnati,  con  determina   del
(Omissis)   del   responsabile    del    (Omissis)    ......,    alla
................. (Omissis) ................. 
    L'affidamento e' stato effettuato a seguito di interpello di  tre
ditte. 
    Il corrispettivo previsto in favore del comune e' di € 50,00  per
ogni tonnellata di plastica prelevata. 
    Le  prime  anomalie  si  sono  registrate   gia'   in   fase   di
individuazione  del  contraente,  in  quanto  il   responsabile   del
procedimento  non  e'  stato  in  grado  di   esibire   la   ricevuta
dell'interpello alla terza  ditta,  (Omissis)  Delle  due  ditte  che
risultano invitate ha risposto all'invito la sola ..... (Omissis). 
    Ulteriori controlli hanno  rivelato,  inoltre,  che,  allo  stato
attuale, il Comune non ha ricevuto nessun pagamento dalla  "(Omissis)
per lo smaltimento del materiale plastico, nonostante, da  contratto,
fosse previsto un pagamento semestrale del corrispettivo dovuto. 
    Dalla data del contratto  (Omissis)  ad  oggi  la  ditta  avrebbe
dovuto gia' effettuare due versamenti. 
    In sede di audizione, la  responsabile  del  servizio  (Omissis),
dott.ssa (Omissis) ha affermato di non  aver  mai  avuto  notizia  di
detto affidamento e che, pertanto, le somme da  riscuotere  da  parte
del comune non risultano inserite  come  posta  attiva  del  bilancio
comunale. 
    Il socio accomandante della (Omissis)  e'  (Omissis),  mentre  il
socio accomandatario e' (Omissis) (i rispettivi padri sono  fratelli)
come gia' riferito,  a  proposito  dei  lavori  alla  sede  comunale,
strettamente legato alle organizzazioni criminali (Omissis). 
    La  ditta  in  questione,  appartenente  a  persona  vicina  alla
criminalita' organizzata, individuata con una procedura probabilmente
di favore, non risulta aver  effettuato  mai  nessun  versamento  del
corrispettivo contrattuale al comune, nonostante prelevi regolarmente
il materiale dall'isola ecologica. 
 
               La gestione del Campo sportivo comunale 
 
    Il Comune  di  San  Gennaro  Vesuviano  e'  proprietario  di  due
impianti sportivi: lo Stadio comunale  «Scipione  Pignatelli»  ed  il
Palazzetto  dello  Sport,  entrambi  oggetto  di  diversi  interventi
regolamentari volti a disciplinarne le modalita' di utilizzazione. 
    Con  deliberazione  del  (Omissis)  il  consiglio   comunale   ha
introdotto la gestione indiretta  delle  strutture,  da  affidare  in
concessione,  preferibilmente  a  societa'  sportive,  all'esito   di
procedura  ad  evidenza  pubblica,  regolata  in  modo  da  favorire,
nell'aggiudicazione, la societa' sportiva  dilettantistica  con  sede
nel territorio comunale. 
    Soltanto con deliberazione del  (Omissis)  -  successivamente  al
controllo sul campo sportivo svolto dai carabinieri della Stazione di
San Gennaro Vesuviano  nel  gennaio  (Omissis)  ed  alla  conseguente
annotazione di polizia giudiziaria - la (Omissis) ha  determinato  le
tariffe per l'uso  degli  impianti  sportivi  da  parte  dei  privati
utilizzatori che, fino al quel momento, non avevano mai versato nulla
al comune. 
    Di contro, sulle casse comunali  sono  sempre  gravate  tutte  le
spese relative ai consumi degli impianti. 
    Nel periodo (Omissis) risultano pagate fatture alla (Omissis) per
il consumo di acqua per € 764,00, alla Societa' Enel per  il  consumo
di energia elettrica per € 20.577,44 ed alla Societa' Edison Gas  per
il consumo di gas per € 5.591,00. 
    Preoccupanti e significative di un serio grado di condizionamento
delle compagini politiche e amministrative del comune da parte  della
criminalita'  organizzata  sono,   pero'   le   vicende   che   hanno
effettivamente caratterizzato l'uso del campo sportivo comunale. 
    Dalla data di emanazione del regolamento per l'uso, l'impianto di
San Gennaro Vesuviano e'  stato  affidato  alla  societa'  di  calcio
(Omissis)" che lo ha gestito, di fatto, in tutti questi  anni,  senza
che fosse stipulato nessun atto formale di concessione  e  senza  mai
versare un corrispettivo al comune. 
    Nel corso delle audizioni nessuno dei  responsabili  dei  servizi
comunali ha  fornito  chiarimenti  sul  punto.  La  responsabile  del
servizio  (Omissis),  a  fronte  dell'osservazione   riguardante   il
regolare pagamento, da parte del comune, delle cospicue bollette,  ha
eccepito che il suo servizio si occupa solo  della  (Omissis)  e  che
ogni verifica sulla congruita' della spesa e' demandata  agli  uffici
(Omissis). 
    Il responsabile del servizio (Omissis) ha riferito di non essersi
mai occupato dell'impianto, ha poi esibito alla Polizia di  Stato  un
documento, privo di protocollo, recante la data del (Omissis) con cui
autorizza, nelle more della definizione degli atti per  l'affidamento
in  gestione  dell'impianto  sportivo  di  proprieta'  dell'ente,  il
presidente dell'(Omissis),  ad  utilizzarlo  per  lo  svolgimento  di
tornei e manifestazioni sportive, consegnando allo stesso le chiavi e
nominandolo responsabile della gestione e della manutenzione. 
    Dalle  dichiarazioni,  sul  punto,  del  responsabile  (Omissis),
emerge con chiarezza che e' stata omessa ogni attivita' di  vigilanza
sull'uso della struttura,  tollerando  anche  che  all'interno  della
stessa fosse gestito, da personaggi legati alla  criminalita'  locale
un punto di somministrazione di alimenti e bevande privo del  benche'
minimo titolo autorizzativo. Gli accertamenti svolti dai  carabinieri
e dalla Polizia di Stato hanno consentito di appurare che le mansioni
di custode e addetta alle pulizie  dell'impianto  sono  sempre  state
svolte dalla signora (Omissis), disoccupata e con tre figli a carico,
formalmente iscritta tra i soci della compagine sportiva. 
    Questo stato di cose si e' protratto  fino  al  mese  di  ottobre
(Omissis), quando, la custodia e la gestione dell'impianto sono state
affidate (Omissis), trovatosi in difficolta'  economiche  in  seguito
all'arresto del suo datore di lavoro. Le descritte  circostanze  sono
state confermate da (Omissis), direttore sportivo della  squadra,  il
quale  ha  riferito  alla  Polizia  di  Stato  che  la  signora,  pur
dispiaciuta, ha accettato di lasciare la gestione del campo  sportivo
e che  dopo  qualche  giorno  (Omissis),  ha  proposto  l'affidamento
dell'incarico (Omissis) in quanto disoccupato.  Da  quel  momento  la
gestione campo sportivo e' stata affidata a (Omissis) che si avvaleva
del (Omissis) (Omissis) nel frattempo inglobato come dirigente  della
societa'. 
    Il nuovo custode e gestore della struttura sportiva dal (Omissis)
e'  stato,  quindi,  (Omissis),  con  precedenti  per  falso,  furto,
ricettazione ed altro, e, fino alla  fine  di  marzo  del  (Omissis),
autista di (Omissis), reggente del clan, tratto in  arresto  in  quel
periodo. Il (Omissis),  infatti,  e'  stato  regolarmente  fermato  e
controllato insieme a (Omissis) nel corso degli anni (Omissis). 
    Il, (Omissis) dirigente e factotum della squadra  (Omissis)",  ha
aiutato (Omissis) a trovare occupazione presso la struttura  sportiva
di proprieta' comunale in seguito all'arresto di (Omissis). 
    Gli  stessi  sono  anche  fratelli  di  (Omissis),   unanimemente
considerato prestanome del clan (Omissis)  e  personaggio  di  spicco
della cosca. Nei suoi confronti, infatti, nell'ottobre (Omissis),  la
D.I.A. di (Omissis) ha eseguito il sequestro dei  beni  disposto  nel
settembre (Omissis) dal Tribunale di (Omissis) -  Sezione  misure  di
prevenzione,  per  un  valore  di  circa  €  1.500.000,00.   I   beni
sequestrati comprendono  la  totalita'  delle  quote,  il  patrimonio
aziendale e strumentale, le pertinenze, le  sedi  e  i  locali  della
(Omissis) costituita nel novembre (Omissis)  dallo  stesso  (Omissis)
quale societa' di produzione di calcestruzzi subentrata alla  vecchia
(Omissis). 
    Il  dirigente  della  "(Omissis),  che  insieme  a  (Omissis)  ha
prospettato  alla  vecchia  custode  la  necessita'  del  cambio   di
conduzione del campo sportivo, risulta essere stato  alle  dipendenze
della ditta "(Omissis) fino all'anno (Omissis) e poi, in qualita'  di
libero professionista, ha continuato ad avere  costanti  rapporti  di
lavoro con la medesima ditta, della quale e' socio il (Omissis) 
    Nella compagine della societa' «(Omissis)» che ha  usufruito  del
campo sportivo figurano, oltre ai fratelli (Omissis) gia' menzionati,
tra gli altri: 
    (Omissis), destinatario,  nel  gennaio  (Omissis)  di  avviso  di
conclusione delle indagini preliminari  emesso  dalla  Procura  della
Repubblica di (Omissis) per il reato di  ricettazione.  E'  coniugato
con (Omissis) sorella di (Omissis)........; 
    , (Omissis) presidente del (Omissis), e' fratello  di  (Omissis),
assessore nella seconda giunta (Omissis)  con  delega  al  (Omissis),
figlio  di   (Omissis),   (Omissis)   dell'amministrazione   comunale
(Omissis). Lo  stesso  annovera  precedenti  per  uso  e  spaccio  di
stupefacenti ed e' stato  arrestato  nell'agosto  del  (Omissis)  dai
carabinieri  di  (Omissis)  insieme  a  (Omissis),  vicino  al   clan
(Omissis) e  gestore  di  un  vivaio  a  (Omissis)  appartenente,  in
realta', a (Omissis). E' stato anche segnalato per frequentazioni con
altri pregiudicati; 
    (Omissis), (Omissis), (Omissis) dell'amministrazione sciolta  per
infiltrazioni nel (Omissis). 
    Nella compagine  della  societa'  "(Omissis)  che,  altresi',  ha
usufruito del campo sportivo, figurano tra gli altri: 
      (Omissis),  gia'   presidente,   Consigliere   di   maggioranza
nell'amministrazione (Omissis) sciolta per infiltrazioni, (Omissis) ,
con precedenti penali per detenzione illegale di  arma  e  munizioni.
Imputato nel processo avviato dalla D.D.A.  di  (Omissis),  e'  stato
controllato varie volte in compagnia di pregiudicati; 
      (Omissis), consigliere e vice presidente, titolare della  ditta
«(Omissis)», e' nipote di (Omissis) pregiudicato, affiliato  al  clan
(Omissis), coniugato con (Omissis), sorella del capo  clan  (Omissis)
e' anche cugino dell'omonimo (Omissis), affiliato al medesimo clan; 
      (Omissis),  consigliere,  e'  figlio  di   (Omissis),   sindaco
dell'amministrazione sciolta per infiltrazioni nel (Omissis). 
    Per iniziativa del commissario straordinario nello scorso mese di
settembre (Omissis)  e'  stato  pubblicato  un  avviso  pubblico  per
l'affidamento in gestione dell'impianto che risulta oggi chiuso  allo
svolgimento di ogni attivita' sportiva  per  problemi  di  agibilita'
riscontrati dalla Commissione comunale di  vigilanza  sui  locali  di
pubblico spettacolo. 
 
                             Il Cimitero 
 
    Il cimitero di San Gennaro Vesuviano e'  gestito,  unitamente  ai
servizi di polizia mortuaria, (Omissis). S.r.l.,  la  medesima  ditta
che ha realizzato l'opera con la formula del project financing. 
    Il rapporto  con  il  comune  e'  disciplinato  da  un  contratto
stipulato nel (Omissis), con il quale, alla citata  ATI,  sono  state
affidate  la   progettazione   definitiva,   quella   esecutiva,   la
costruzione del nuovo  cimitero  comunale  nonche'  la  sua  gestione
funzionale ed economica per una durata massima di dieci anni. 
    Il procedimento amministrativo di affidamento era  stato  oggetto
di particolare attenzione anche da parte della Commissione  d'accesso
operante nel 2006, in quanto la  fornitura  di  calcestruzzo  per  il
cantiere era stata effettuata esclusivamente dalla ditta  individuale
"(Omissis) gia' coniugata  con  (Omissis),  deceduto  nel  (Omissis),
personaggio  di  rilevo  nel  clan  (Omissis),  nonche'  socia  della
"(Omissis) unitamente a (Omissis), come gia' riferito, anch'egli noto
fiancheggiatore dell'organizzazione camorristica. 
    Il cimitero, benche' aperto al pubblico dal  dicembre  2010,  per
effetto  di  ordinanza  del  sindaco  (Omissis),  non  e'  mai  stato
collaudato per inadempienze della ditta esecutrice ed il rapporto con
il comune risulta formalmente scaduto il 20 settembre 2017. 
 
                            L'Urbanistica 
 
    Lo strumento urbanistico vigente e' il Piano regolatore  generale
approvato con decreto del Presidente dell'amministrazione provinciale
di Napoli nell'agosto 2008. 
    Nel periodo (Omissis), a seguito della nomina,  nell'  (Omissis),
del  responsabile  (Omissis),   risultano   rilasciati   225   titoli
abilitativi edilizi in sanatoria di cui 37  nell'anno  (Omissis),  76
nell'anno (Omissis), 67 nell'anno (Omissis) e 45 nell'anno (Omissis),
oggetto  di  segnalazioni  anonime  alla  Compagnia  carabinieri   di
(Omissis). 
    Il rilascio dei permessi a costruire in sanatoria non ha  seguito
l'ordine di protocollo delle richieste degli  utenti,  ne'  e'  stato
assicurato l'ordine cronologico nella istruttoria delle pratiche.  Lo
stesso responsabile del servizio, in sede di audizione, ha  affermato
che le istanze sono  state  trattate  esclusivamente  sulla  base  di
sollecitazioni varie dei richiedenti. 
    Gli interessati - tra i quali risultano  soggetti  censiti  nella
Banca dati delle Forze di Polizia per reati vari, anche  gravi  come,
ad esempio, (Omissis) che annovera precedenti penali per estorsione e
tentato omicidio - non vantano posizioni di interesse ai  fini  della
priorita' di istruttoria. 
    Peraltro, il numero delle pratiche evase nel  periodo  e'  chiaro
sintomo del dilagare del  fenomeno  dell'abusivismo,  favorito  dalla
pressoche' totale assenza di controllo del territorio. 
    A tal proposito, e' emerso che nel  periodo  (Omissis)  risultano
elevati solo 160 verbali di contestazione di cui 145  in  materia  di
codice della strada e soltanto  11  in  materie  sensibili  quali  il
commercio e l'edilizia.  Il  dato  e'  viepiu'  significativo  se  si
considera che in sede di audizione, il (Omissis) ha affermato di  non
conoscere l'esatto numero  delle  richieste  di  sanatoria  giacenti,
presuntivamente quantificabile in 500. Appare,  pertanto,  del  tutto
assente qualunque forma di controllo del territorio e di tutela della
legalita'. 
    Nell'(Omissis), per impulso  del  commissario  straordinario,  e'
stato  pubblicato  un  avviso  di  fissazione  dei  termini  per   la
definizione dell'«ingente numero» di istanze di condono  edilizio  ai
sensi delle leggi  47/1985,  724/1994  e  326/2003,  giacenti  presso
l'Ufficio tecnico comunale. 
    Gli accertamenti  effettuati  hanno  fatto  emergere,  anche,  la
scarsita'  di  interventi  repressivi  e  sanzionatori   in   materia
edilizia. 
    Dall'anno (Omissis) risultano emesse solo 37 ingiunzioni, di  cui
14 a demolire, 5 di sospensione dei lavori, 1 di messa in  sicurezza,
1 di acquisizione e 15 per motivi non meglio specificati  nelle  note
del registro di protocollo. 
    Ben  tre  di  questi  provvedimenti  per  l'anno   (Omissis)   si
riferiscono ad un abuso particolarmente significativo ed  oggetto  di
un esposto apocrifo,  pervenuto  a  mezzo  posta  alla  Stazione  dei
carabinieri (Omissis). 
    I soggetti coinvolti sono (Omissis) ed il  figlio  (Omissis)  nei
cui confronti sono state emesse, nell'anno (Omissis), tre ingiunzioni
di demolizione e ripristino dei luoghi: nel marzo,  nel  settembre  e
nell'ottobre (Omissis) in relazione alla realizzazione di un campo di
bocce, di un cancello  e  dell'apertura  di  un  passo  carrabile  in
assenza di qualsiasi titolo autorizzatorio. 
    Sebbene il terreno sia ubicato in zona centrale ed  in  adiacenza
di una Chiesa, il (Omissis) del comune, soltanto a seguito di impulso
del locale Comando carabinieri, ha perseguito gli abusi con ordinanze
di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi, solo  minimamente
ottemperate dai proprietari ed ancora oggi  non  risultano  posti  in
essere gli atti di acquisizione al patrimonio comunale delle porzioni
immobiliari abusive. 
    Il terreno  in  questione  e'  stato  destinato  dai  titolari  a
parcheggio  di  molti  automezzi   di   notevoli   dimensioni   della
(Omissis).l., appartenente ai (Omissis) e tale  utilizzo  del  suolo,
evidente e protratto nel tempo, non ha suscitato alcun  interesse  da
parte degli uffici comunali competenti.  Non  solo  non  e'  concluso
l'iter amministrativo delle ordinanze ingiunzioni, ma  e'  tollerata,
con colpevole inerzia, la destinazione di un'area agricola a  rimessa
di automezzi pesanti. 
  (Omissis) nell'aprile del (Omissis) e' stato destinatario di avviso
di  conclusione  delle  indagini  preliminari  della  Procura   della
Repubblica presso il Tribunale  (Omissis),  per  il  delitto  di  cui
all'art. 372 del codice penale con  l'aggravante  dell'art.  7  della
legge  n.  203/91,  perche'  deponendo  quale  testimone  innanzi  al
Tribunale di (Omissis), negava di essere stato oggetto  di  attivita'
intimidatoria riconducibile ad imputati. Nel dicembre (Omissis),  con
informativa dei  carabinieri  (Omissis),  e'  stato  denunciato  alla
procura della Repubblica di (Omissis), a seguito di querela sporta da
(Omissis), per il reato di cui  agli  articoli  581  (percosse),  582
(lesioni) e 612 (minacce) del codice penale. Nel (Omissis), e'  stato
denunciato alla Procura della Repubblica di  (Omissis)  il  reato  di
minaccia. Nell' (Omissis) e'  stato  denunciato  alla  Procura  della
Repubblica di (Omissis) per il reato di cui all'art. 44,  lettera  a)
del decreto del Presidente della Repubblica n.  380/2001  (abusivismo
edilizio). 
    Anche la  costituzione  ed  il  funzionamento  della  Commissione
sismica comunale che ha  operato  dal  dicembre  (Omissis)  al  marzo
(Omissis) sono risultati del tutto omogenei  all'inadeguato  contesto
organizzativo e procedurale sin qui descritto. L'organismo collegiale
e' stato composto dai seguenti tecnici:  (Omissis),  presidente,  che
annovera a proprio carico l'iscrizione nel  registro  degli  indagati
per  associazione   a   delinquere,   truffa,   abuso   d'ufficio   e
lottizzazione abusiva di terreni a scopo edilizio  di  cui  (Omissis)
Procura  della  Repubblica   di   (Omissis);   (Omissis)   componente
(Omissis), (Omissis), (Omissis)  componente  j  (Omissis),  (Omissis)
componente (Omissis). 
    La commissione  e'  sempre  stata  molto  attiva  consentendo  il
rilascio  di  66  autorizzazioni  sismiche  nel  (Omissis),  68   nel
(Omissis) e  12  nel  (Omissis).  Dall'esame  dei  provvedimenti,  in
particolare dalla «denuncia di  lavori  per  autorizzazione  sismica»
(modello D) presentata dai  committenti  dei  lavori,  si  evince  il
frequente ricorso ad alcuni tecnici. Tra questi, (Omissis), figlio di
(Omissis) e  (Omissis),  figlio  di  (Omissis)  II  presidente  della
commissione (Omissis) ed i componenti (Omissis) sono risultati  anche
progettisti e collaudatori,  per  le  stesse  pratiche  esaminate  in
commissione,  in  palese  dispregio  dei  principi  di   trasparenza,
imparzialita' e correttezza dell'azione amministrativa. 
 
                         Il Palazzo Caliendo 
 
    A seguito di sopralluogo effettuato nel  (Omissis)  da  personale
del  locale  Comando  Stazione  carabinieri,  unitamente  a   tecnici
comunali, presso  il  palazzo,  e'  emerso  che  erano  in  corso  di
realizzazione diverse opere, in  particolare,  corpi  di  fabbrica  e
tettoie adiacenti la piscina ed il giardino,  in  totale  assenza  di
titolo abilitativo. I  carabinieri,  coadiuvati  da  personale  della
polizia locale, hanno effettuato il sequestro  delle  opere  abusive,
denunciando alla Procura della  Repubblica  presso  il  Tribunale  di
(Omissis) il  proprietario,  (Omissis),  per  le  violazioni  di  cui
all'art. 44, comma 1, lett.  b,  del  decreto  del  Presidente  della
Repubblica n. 380 del 6 giugno 2001.  Allo  stesso  vengono,  quindi,
notificate ordinanza comunale di demolizione dei manufatti abusivi ed
ordinanza di convalida del sequestro preventivo  ed  il  decreto  del
Tribunale di (Omissis) - Ufficio GIP . 
    (Omissis),   a   soli   tre   giorni   dall'istanza,   in   tempi
eccezionalmente ristretti, il responsabile (Omissis) ha rilasciato il
provvedimento di concessione in sanatoria. Al titolo  abilitativo  ha
fatto seguito il dissequestro da parte dell'Autorita'  giudiziaria  e
il completamento delle opere condonate. 
    All'interno  della  struttura   si   svolgono   in   assenza   di
qualsivoglia autorizzazione comunale, cerimonie, servizi  fotografici
ed eventi vari di lusso che hanno grande  risalto  con  fotografie  e
recensioni anche sui social media. Cio'  nonostante  il  (Omissis)  a
negato di essere a  conoscenza  dell'esistenza  dell'attivita'  e  ha
confermato di non aver mai fatto una verifica sulla struttura. 
    (Omissis), nel novembre (Omissis) e' stato denunciato all'A.G. da
personale Polstrada di (Omissis), per ricettazione; nel (Omissis)  e'
stato  denunciato  all'A.G.  da  personale   del   Comando   Stazione
carabinieri di (Omissis) ai sensi dell'art. 110 del codice  penale  e
art. 44 del decreto del  Presidente  della  Repubblica  n.  380/2001,
perche' in qualita' di  amministratore  della  societa'  "(Omissis)",
realizzava opere edili in difformita',  il  cui  sequestro  e'  stato
convalidato dal GIP di (Omissis). Lo stesso e' figlio di (Omissis)  e
(Omissis), sorella di (Omissis) vicino al clan camorristico (Omissis)
socio in affari  di  (Omissis)  che  aveva  fornito,  per  conto  dei
(Omissis) il calcestruzzo utilizzato per il cantiere del cimitero. 
    Anche  la  vicenda  del  Palazzo   Caliendo   appare   fortemente
emblematica della forza di penetrazione degli ambienti delinquenziali
negli uffici comunali, inducendo i funzionari a condotte strumentali. 
    Il  Palazzo  Caliendo,  appartenente  al  nipote   di   un   noto
fiancheggiatore e socio in affari dei (Omissis) e' stato  oggetto  di
un provvedimento di concessione in  sanatoria  rilasciato,  in  tempi
eccezionalmente ristretti, nell'approssimarsi  della  stagione  degli
eventi estivi. Nelle struttura, centralissima (situata di fronte alla
Casa comunale)  e  di  gran  pregio  architettonico  si  consente  lo
svolgimento di cerimonie e festeggiamenti di lusso, ancora una  volta
in assenza di titoli autorizzativi e controlli. 
    Il (Omissis), come gia' accennato, dopo aver emesso ordinanza  di
demolizione delle open abusive, le ha condonate  con  un  permesso  a
costruire  in  sanatoria  rilasciato  in  soli  tre  giorni  con  una
rapidita' di esame non comune per un ufficio che  lamenta  gravissime
carenze di personale, tali da determinare la  quasi  totale  paralisi
dell'attivita'. Il (Omissis) non ha mai effettuato un controllo sulle
manifestazioni che si svolgono nella struttura, pur essendo noto  che
la stessa ospiti cerimonie ed eventi sicuramente non privati. 
    Peraltro,  presso  lo  (Omissis)  nel  periodo   (Omissis)   sono
pervenute 689 istanze, delle qual ben 109 domande,  corrispondenti  a
nominativi di persone note  come  appartenenti o  collegabili,  anche
come nucleo familiare, alla criminalita' organizzata quali (Omissis),
nipote di (Omissis); (Omissis), figlio di (Omissis) o, affiliato clan
(Omissis);  (Omissis),  convivente  nello  stato   di   famiglia   di
(Omissis), affiliato clan (Omissis); (Omissis), nipote di  (Omissis),
collegato alla criminalita' organizzata. 
 
                     Servizi socio assistenziali 
 
    I bandi delle procedure di distribuzione  dei  pacchi  alimentari
negli  anni  (Omissis)  e  (Omissis)  prevedono   esclusivamente   la
necessita' della sussistenza in  capo  al  richiedente  di  requisiti
reddituali accertabili mediante l'esibizione di certificazione  ISEE,
senza prescrivere alcuna verifica delle situazioni socio ambientali. 
    A   causa   di   cio'   hanno,   tra   gli   altri,   beneficiato
dell'elargizione: 
        (Omissis), beneficiaria del pacco  alimentare  per  gli  anni
(Omissis), madre convivente di (Omissis) affiliato al clan (Omissis); 
        (Omissis),  beneficiaria  del  pacco  alimentare  per  l'anno
(Omissis), coniuge di (Omissis), affiliato al clan (Omissis) e cugino
del (Omissis); 
        (Omissis),  beneficiaria  del  pacco  alimentare  per  l'anno
(Omissis), madre convivente di (Omissis) affiliato al clan  (Omissis)
o, gia' autista di (Omissis), gestore e custode di  fatto  del  campo
sportive comunale. 
 
                         La Fiera Vesuviana 
 
    La Fiera Vesuviana, uno degli eventi piu' noti  del  comprensorio
del comune,  si  tiene  ininterrottamente,  dal  1613,  quando  venne
fondata dal Marchese Scipione Pignatelli, signore di Palma  e  Lauro,
trasformando in Fiera la festa in onore di San Gennaro che, da  lungo
tempo, si celebrava nella zona con  grande  partecipazione  popolare.
Per  l'organizzazione  di  tale  evento  considerato   un'istituzione
storica oltre che patrimonio culturale delle  popolazioni  vesuviane,
ventitre' comuni dell'area hanno sottoscritto un protocollo di tutela
e valorizzazione. 
    La sede attuale della Fiera e'  costituita  dall'Azienda  agraria
dell'Istituto statale «Caravaggio», che offre, di fatto, i suoi spazi
e le sue attrezzature,  sebbene  al  riguardo,  sia  stata  rinvenuta
soltanto una convenzione stipulata nel 2014, con efficacia limitata a
quell'anno, dal sindaco (Omissis) senza alcun riferimento a  delibere
comunali. 
    Le attivita' fieristiche sono gestite da un Comitato  fiera,  con
sede presso il Municipio, disciplinato da uno statuto  approvato  con
delibera di assemblea generale del 30 settembre  2007.  Diversi  sono
stati, pero', negli anni, gli interventi  del  consiglio  comunale  a
disciplina dell'evento e del suo comitato. 
    Con deliberazione del giugno 1999 il consiglio  comunale  sciolto
per infiltrazioni nel 2001 ha revocato la precedente  disciplina  del
comitato, prevedendo una composizione  mista  con  la  partecipazione
delle associazioni  e  degli  enti  culturali  e  di  impegno  civico
maggiormente attivi sul territorio oltre che di componenti di diretta
emanazione politica, tra cui il presidente.  Detta  deliberazione  ha
stabilito  un  budget  annuale  minimo  di  30  milioni  di  lire  da
attribuire anticipatamente al Comitato. 
    Con deliberazione del maggio 2002 la Commissione straordinaria ha
deciso che il Comitato dovesse essere  formato  esclusivamente  dalla
componente sociale e associativa, escludendo i  politici  ed  i  loro
designati. L'Organo straordinario, inoltre, ha abolito  l'elargizione
economica  anticipata,  introducendo  un  sistema  di   contribuzione
annuale a consuntivo, compatibile con le finanze  comunali  e  previa
verifica dei requisiti morali delle ditte utilizzate. 
    Con delibera del maggio 2005 il consiglio  comunale,  eletto  nel
2004  e  successivamente  sciolto  per  infiltrazioni  nel  2006,  ha
riportato la componente politica nel Comitato Fiera,  attribuendo  al
consiglio il potere di scelta del presidente ed affiancandolo da  due
rappresentanti della maggioranza, da due della  minoranza  e  da  due
assessori, relegando  i  soggetti  operanti  sul  territorio  a  meri
collaboratori del presidente. 
    La delibera citata e' stata nuovamente revocata dalla Commissione
straordinaria insediatasi nel 2006, la quale, con  proprio  atto  del
maggio 2007, ha escluso di nuovo i  politici  dal  Comitato  Fiera  e
subordinato  la  concessione  di  eventuali  contributi  comunali,  a
consuntivo,  alla  verifica  dei  requisiti   morali   dei   soggetti
destinatari delle somme. 
    Il comune ha assegnato consistenti contributi per lo  svolgimento
dell'evento per il tramite del Comitato Fiera, sulla base di un  mero
rendiconto, senza alcuna verifica da parte degli uffici comunali  sui
soggetti beneficiari e sulle prestazioni rese. 
    La materia generale delle  erogazioni  di  contributi  economici,
originariamente disciplinata dal regolamento comunale del  2011,  che
prevedeva  l'attribuzione  del  50%  entro  10   giorni   dall'inizio
dell'evento e del restante  50%,  a  saldo,  entro  30  giorni  dalla
presentazione del rendiconto, con successiva deliberazione del giugno
2016 e' stata diversamente disciplinata  stabilendo  che  «Unicamente
per lo svolgimento della Fiera Vesuviana il contributo annuo concesso
al comitato viene erogato nella misura del 90% entro e non  oltre  il
decimo giorno antecedente l'inizio della manifestazione ed  il  saldo
entro venti giorni dalla presentazione del rendiconto». 
    In tal modo, il Comune finanzia anticipatamente e per  intero  le
attivita' del Comitato Fiera, senza alcun controllo sul concreto  uso
dei fondi e sui criteri di scelta dei destinatari finali.  Nel  corso
della seduta del Consiglio in cui e' stata  licenziata  la  descritta
modifica regolamentare, risulta presentato anche un emendamento,  non
approvato, finalizzato all'introduzione di  un  sistema  generale  di
versamento  delle  somme  erogate  dal  comune  su  bonifici  bancari
dedicati, oltre che di un meccanismo di verifica sulla destinazione e
sull'utilizzo dei fondi pubblici da parte dei privati. 
    L'attuale commissario straordinario dell'Ente ha disciplinato  ex
novo l'intero settore non prevedendo alcuna norma specifica di favore
per il Comitato della Fiera Vesuviana,  ne'  forme  di  finanziamento
anticipato delle iniziative. 
    Nell'anno (Omissis) il presidente pro tempore del Comitato  Fiera
era  (Omissis),  gia'  (Omissis)  nell'amministrazione  sciolta   nel
(Omissis), con precedenti  e  controlli  con  pregiudicati,  il  vice
presidente era (Omissis) ed il (Omissis) 
    Nelle edizioni (Omissis) il presidente risulta essere  (Omissis),
il vice presidente (Omissis), ed il segretario (Omissis). 
    Il (Omissis) e' stato proposto per  l'adozione  della  misura  di
prevenzione personale e patrimoniale, ai sensi della legge antimafia,
in quanto ritenuto collegato al  clan  camorristico  facente  capo  a
(Omissis), la proposta e' stata rigettata dal Tribunale  (Omissis)  -
Sezione Misure di prevenzione. La Questura di (Omissis) ha  proposto,
nel  1989,  l'applicazione  di  misura  di  prevenzione  personale  e
patrimoniale  in  quanto  ritenuto  collegato  al  clan  camorristico
facente capo all'allora  latitante  (Omissis).  Nel  1992,  e'  stato
denunciato all'A.G.  dal  Nucleo  operativo  del  gruppo  carabinieri
(Omissis): « ...aver partecipato ad una vasta  associazione  di  tipo
mafioso armata (art. 416-bis, quarto  comma  c.p.)  che,  avvalendosi
della forza intimidatrice e della condizione di assoggettamento e  di
omerta' che  ne  deriva,  ha  acquisito  la  gestione  diretta  delle
attivita'  economico-imprenditoriali,  specie   nel   settore   della
produzione e del commercio del calcestruzzo, ed  il  controllo  delle
attribuzioni  di  appalti  e  servizi  pubblici.  Con   l'aggravante,
prevista dal secondo comma dell'art. 416-bis c.p., per (Omissis)  per
(Omissis) e per (Omissis) per essere i promotori,  gli  organizzatori
ed  i  dirigenti  dell'associazione  mafiosa...».   Con   la   stessa
informativa, (Omissis) e' stato  proposto  per  l'applicazione  della
sorveglianza speciale  di  P.S.  con  obbligo  di  soggiorno  nonche'
sequestro di beni. 
    Le vicende storiche, le modalita' di gestione  e  le  persone,  a
vario  titolo  coinvolte  nell'effettuazione  dell'importante  evento
fieristico,  lasciano  presumere  una  forma  di  interferenza  e  di
condizionamento sull'operato degli amministratori  e  dei  funzionari
comunali da parte della criminalita'. 
    L'attuale presidente, vicepresidente nelle due passate  edizioni,
artefice di tutte le iniziative, benche' mai raggiunto  da  condanne,
presenta  precedenti  specifici  di  collegamento  alla  criminalita'
organizzata. 
    Le passate amministrazioni, sciolte per  infiltrazioni,  si  sono
pesantemente ingerite nella gestione dell'evento fieristico, mediante
interventi  diretti   nella   formazione   del   Comitato   Fiera   e
nell'attuazione di forme di  elargizione  di  fondi  pubblici,  senza
alcun dispositivo di tutela  della  trasparenza,  della  legalita'  e
della  correttezza   dell'azione   amministrativa.   Interventi   mai
ostacolati  formalmente  dai  funzionari  e  sempre  revocati   dalle
Commissioni straordinarie. 
    L'amministrazione  (Omissis)  come  descritto,   ha   addirittura
adottato una modifica ad hoc del regolamento generale del comune  sui
contributi, a tutto vantaggio del Comitato Fiera e  senza  l'adozione
di tutele per l'ente locale, omettendo,  in  tutti  e  tre  gli  anni
considerati, qualsivoglia forma di controllo  sulla  moralita'  degli
organi  di  gestione  dell'evento  e   sui   soggetti   partecipanti,
beneficiari delle elargizioni comunali. 
    Le diverse situazioni attenzionate  dalla  Commissione  delineano
un'amministrazione comunale  in  un  armonico  equilibrio  delle  sue
componenti politiche e burocratiche, strutturata per assecondare  gli
interessi della  criminalita'  organizzata  con  la  quale  condivide
relazioni parentali e di affari. Alla  carente  e  inerte  azione  di
impulso  e  di  intervento  degli  amministratori  per  il   pubblico
interesse ed  alla  superficialita'  e  lentezza  nell'esercizio  dei
doveri di ufficio dell'apparato burocratico,  fa  da  contraltare  un
sospetto attivismo ed un'unione d'intenti per  il  raggiungimento  di
obiettivi personali, familiari e criminali. 
    Questi sono i tratti distintivi con i quali l'Amministrazione  si
e' presentata nel tempo e si identifica oggi, in un territorio in cui
i  sodalizi  criminali,  tra  i  piu'  potenti  e  strutturati  della
Campania,  pervadono  i  diversi  tessuti   della   societa'   civile
infiltrandosi nella cosa pubblica quasi a contenderne l'autorita'. 
    La caratura e la pericolosita' dei clan  egemoni  sul  territorio
sangennarese, responsabili gia'  in  passato  di  essersi  infiltrati
nell'ente locale, ed in parallelo,  la  complementare  disponibilita'
dello stesso ente a lasciarsi fuorviare dalle finalita' istituzionali
con   concludenti   atteggiamenti   collusivi,   ravvisa   in    modo
inequivocabile  le  medesime  condizioni   di   chiaro   ed   univoco
condizionamento dell'amministrazione. 
    L'inclinazione degli amministratori a favore delle organizzazioni
criminali  si  e'  potuta   interrompere   solo   con   le   gestioni
commissariali, siano esse conseguenti o meno  allo  scioglimento  per
mafia, che hanno  attivato  iniziative  e  processi  all'insegna  del
rispetto della legge e  del  soddisfacimento  degli  interessi  della
comunita' sangennarese. 
    Il complesso delle  situazioni  su  evidenziate,  con  tutti  gli
elementi  acquisiti  dalla  relazione  ispettiva,  corroborati  dagli
accertamenti delle Forze di Polizia,  e'  stato  oggetto  di  attenta
analisi in sede di Comitato provinciale per l'Ordine e  la  sicurezza
pubblica riunitosi il (Omissis) allargato,  nella  circostanza,  alla
partecipazione del  (Omissis)  e  del  (Omissis)  ed  al  quale  sono
intervenuti anche i componenti della (Omissis). 
    Il  Comitato,  sulla   base   delle   risultanze   emerse   dagli
approfondimenti ispettivi evidenziati, negli aspetti  piu'  salienti,
dal (Omissis), ha unanimemente ritenuto sussistere il condizionamento
degli organi elettivi dell'ente locale da  parte  della  criminalita'
organizzata, sussistendo un quadro complessivo di elementi,  attuali,
concreti e univoci in tale direzione. 
    Pertanto, si sottopone quanto su esposto alle  valutazioni  della
on. le S.V. e si propone l'adozione del provvedimento di scioglimento
degli organi elettivi ai sensi dell'art. 143 del decreto  legislativo
n. 267/00. 
 
                                                  Il prefetto: Pagano