(Allegato-Disciplinare)
                                                             Allegato 
 
                     DISCIPLINARE DI PRODUZIONE 
                  DEL FORMAGGIO PARMIGIANO REGGIANO 
 
                Standard di produzione del formaggio 
 
    La DOP Parmigiano Reggiano e' un formaggio a pasta dura, cotta  e
a lenta maturazione, prodotto con latte crudo, parzialmente scremato,
proveniente  da   vacche   la   cui   alimentazione   e'   costituita
prevalentemente da foraggi della zona d'origine. Il  latte  non  puo'
essere sottoposto a trattamenti termici e non  e'  ammesso  l'uso  di
additivi. 
    Tutto il latte introdotto in caseificio deve essere  conforme  ai
regolamenti di produzione del Parmigiano Reggiano. 
    Per  l'intero  allevamento  il  tempo  di  mungitura  del   latte
destinato  alla  DOP,  di  ciascuna  delle  due   munte   giornaliere
consentite, comprensivo del relativo trasporto  in  caseificio,  deve
essere contenuto entro le sette ore. 
    Il latte della mungitura della sera e quello della mungitura  del
mattino sono consegnati integri al caseificio  entro  due  ore  dalla
fine di ciascuna mungitura. Il latte non  puo'  essere  sottoposto  a
processi di centrifugazione. 
    Il latte puo' essere raffreddato immediatamente dopo la mungitura
e conservato ad una temperatura non inferiore a 18º C. 
    Il latte della sera viene parzialmente scremato per  affioramento
naturale del grasso in vasche di acciaio a cielo aperto. Il latte del
mattino, dopo la consegna in caseificio, viene miscelato con il latte
parzialmente  scremato  della  sera  precedente;  puo'  anche  essere
sottoposto ad una parziale scrematura per affioramento  naturale  del
grasso. 
    Il rapporto grasso/caseina del latte in caldaia,  calcolato  come
valore medio ponderato dei lotti caldaia nel giorno  di  lavorazione,
non puo' essere superiore a 1,1 + 12%. 
    E' possibile conservare un'aliquota di latte del mattino, fino ad
un massimo del 15%, per la caseificazione del giorno  successivo.  In
tale caso il latte, che  deve  essere  conservato  in  caseificio  in
appositi recipienti di acciaio ad una temperatura non inferiore a 10º
C, dovra' essere steso, unitamente al latte della sera, nelle  vasche
per l'affioramento naturale del grasso. 
    Al latte e' addizionato il siero-innesto, una coltura naturale di
fermenti lattici ottenuta  dall'acidificazione  spontanea  del  siero
residuo della lavorazione del giorno precedente. 
    La coagulazione del latte, ottenuta con l'uso esclusivo di caglio
di vitello, e' effettuata nelle caldaie tronco-coniche  di  rame  per
ottenere fino a due forme per ciascuna caldaia. 
    Le caldaie devono essere utilizzate una sola volta al giorno.  E'
possibile  riutilizzare  il  15%  delle  caldaie  per   una   seconda
caseificazione. 
    Alla coagulazione seguono la rottura della cagliata e la cottura.
Si lasciano quindi sedimentare i granuli sul fondo della  caldaia  in
modo da ottenere una massa compatta. Tali operazioni devono  avvenire
entro la mattinata. 
    Dopo la sedimentazione, la  massa  caseosa  e'  trasferita  negli
appositi stampi per la formatura. 
    Dopo alcuni giorni, si procede alla salatura  per  immersione  in
una soluzione salina. La maturazione deve protrarsi per almeno dodici
mesi,  a  partire  dalla  formatura  del  formaggio.  In  estate   la
temperatura del magazzino di stagionatura non puo' essere inferiore a
16º C. 
    Il Parmigiano Reggiano presenta le seguenti caratteristiche: 
      forma cilindrica a scalzo leggermente convesso o quasi diritto,
con facce piane leggermente orlate; 
      dimensioni: diametro delle facce piane da 35 a 45  cm,  altezza
dello scalzo da 20 a 26 cm; 
      peso minimo di una forma: kg 30; 
      aspetto esterno: crosta di colore paglierino naturale; 
      colore della pasta: da leggermente paglierino a paglierino; 
      aroma e sapore della pasta caratteristici: fragrante, delicato,
saporito ma non piccante; 
      struttura  della  pasta:  minutamente  granulosa,  frattura   a
scaglia; 
      spessore della crosta: circa 6 mm; 
      grasso sulla sostanza secca: minimo 32%; 
      additivi: assenti; 
      amminoacidi liberi totali:  maggiori  del  15%  delle  proteine
totali (metodo HPLC e cromatografia a scambio ionico); 
      composizione  isotopica  e  minerale:  tipica  del   Parmigiano
Reggiano;  risulta  depositata  presso  il  Consorzio  del  formaggio
Parmigiano Reggiano, presso l'organismo di controllo e  il  Ministero
delle politiche agricole alimentari e  forestali  e  determinata  con
metodiche di spettrometria di massa su rapporti isotopici (IRMS); 
      acidi grassi ciclopropanici: inferiori a 22 mg/100 g di  grasso
(dato   gia'   comprensivo   dell'incertezza   di   misura,    Metodo
gascromatografico con rivelatore a spettrometria di massa - GC-MS). 
    Per  quanto  non  specificato  si  fa  riferimento  alla   prassi
consacrata dagli usi locali, leali e costanti. 
    La zona di produzione comprende i  territori  delle  province  di
Bologna alla sinistra del fiume Reno, Mantova alla destra  del  fiume
Po, Modena, Parma e Reggio nell'Emilia. 
    Il confezionamento del formaggio Parmigiano Reggiano  grattugiato
e in porzioni con e senza crosta deve essere  effettuato  all'interno
della  zona  di  origine  al  fine  di  garantire  la  qualita',   la
tracciabilita' e il controllo. 
    A tal fine, per il formaggio Parmigiano  Reggiano  da  sottoporre
alle operazioni  di  cui  sopra,  deve  essere  sempre  garantita  la
tracciabilita' delle forme  da  cui  proviene  (matricola,  mese/anno
produzione e peso). 
    Come gia' previsto dal decreto del Presidente del  Consiglio  dei
ministri 4 novembre 1991 la denominazione di  origine  del  formaggio
«Parmigiano Reggiano» e' estesa alla tipologia grattugiato,  ottenuta
esclusivamente da formaggio intero avente diritto alla  denominazione
di origine di  cui  trattasi,  a  condizione  che  le  operazioni  di
grattugia siano effettuate nell'ambito della zona di  produzione  del
formaggio medesimo e che il  confezionamento  avvenga  immediatamente
senza  nessun  trattamento  e  senza  aggiunta  di  sostanze  atte  a
modificare la conservabilita'  e  le  caratteristiche  organolettiche
originarie. 
    La tipologia  della  denominazione  in  parola  e'  riservata  al
formaggio grattugiato avente anche i parametri tecnici e  tecnologici
sotto specificati: 
      umidita': non inferiore al 25% e non superiore al 35%; 
      aspetto: non pulverulento ed omogeneo, particelle con  diametro
inferiore a 0,5 mm non superiori al 25%; 
      quantita' di crosta: non superiore al 18%. 
    E'  consentito  il  confezionamento  di  porzioni  di  Parmigiano
Reggiano,   destinato   alla   vendita   assistita   ed    immediata,
nell'esercizio dove e' stato preparato. 
    Al fine di garantire  l'autenticita'  e  consentire  la  corretta
identificazione del formaggio Parmigiano Reggiano immesso sul mercato
preconfezionato, grattugiato e in porzioni,  ogni  confezione  dovra'
recare un  contrassegno  costituito,  nella  parte  superiore,  dalla
figura di una fetta e di una forma di formaggio Parmigiano Reggiano e
da un  coltellino  nonche',  nella  parte  inferiore,  dalla  scritta
«parmigiano reggiano», come da rappresentazione  grafica  che  segue,
che dovra' essere riprodotto in  quadricromia  secondo  le  modalita'
tecniche definite dal Consorzio mediante apposita convenzione. 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
    Al fine di consentire al consumatore la corretta  identificazione
della stagionatura del formaggio Parmigiano Reggiano  preconfezionato
immesso  sul  mercato   in   porzioni   superiori   ai   15   grammi,
nell'etichettatura deve figurare l'indicazione dell'eta'  minima  del
formaggio. 
    L'indicazione  nell'etichettatura   della   matricola   o   della
denominazione del caseificio e' obbligatoria  soltanto  nel  caso  di
grattugiato/porzioni ottenuti da forme marchiate «Premium»  ai  sensi
dell'art. 15 del regolamento di marchiatura. 
    Gli  operatori  (allevatori  produttori  di   latte,   caseifici,
stagionatori, grattugiatori e porzionatori) sono inseriti nel sistema
di controllo ed iscritti in appositi elenchi  gestiti  dall'organismo
di controllo ed assicurano,  mediante  registrazioni  documentali  in
autocontrollo, soggette alla verifica dell'organismo di controllo, la
prova dell'origine per quanto riguarda i mangimi, le materie prime  e
i prodotti che provengono dalla zona di origine, nonche' il fornitore
e il destinatario, documentando per ogni fase le partite in  entrata,
le partite in uscita e la correlazione tra le stesse.