(Relazione)
 
                                          PREFETTURA DI CALTANISSETTA 
                                     UFFICIO TERRITORIALE DEL GOVERNO 
                                                               Area I 
 
                                                   Prot. n. 207/A.F.I 
 
                                        Caltanissetta, 10 aprile 2018 
 
                                        All'on. Ministro dell'interno 
                                                                 ROMA 
 
    Oggetto: Comune di Bompensiere (CL) - Relazione sull'esito  degli
accertamenti  ispettivi  volti  a  verificare  la   sussistenza   dei
presupposti per l'adozione del provvedimento di cui all'art. 143  del
decreto legislativo n. 267/2000. 
    L'attuale amministrazione comunale di Bompensiere, insediatasi  a
seguito delle corisultazioni amministrative del 9 e 10  giugno  2013,
connotate da un clima di accesa competizione, hanno visto  l'elezione
del omissis omissis, alla guida di  una  lista  civica  di  candidati
consiglieri   comunali,   ed   e'   subentrata   ad   una   compagine
amministrativa, capeggiata dal omissis omissis, che ha  retto  l'Ente
dal maggio 2008 al giugno 2013. 
    Anche in ragione delle pregresse vicende che hanno interessato la
realta'  territoriale  di  Bompensiere,  oltre  che  per  l'acclamata
storica presenza di  una  consorteria  criminale  di  stampo  mafioso
operante su quel territorio e facente capo alla  famiglia  di  sangue
dell'omissis,  l'amministrazione  comunale  e'   stato   oggetto   di
un'attenta attivita' di osservazione e di  approfondimento,  disposta
da  questa  Prefettura,  volta  ad  acquisire  elementi   informativi
riguardanti fenomeni di condizionamento e  compromissione  sia  degli
organi elettivi che degli apparati amministrativi di quel Comune. 
    Il monitoraggio e' stato  poi  intensificato  in  relazione  agli
accertamenti condotti dagli Organi di Polizia che hanno delineato una
situazione di rischio di  inquinamento  mafioso  dell'amministrazione
comunale, frequentazioni  e  parentele  di  alcuni  componenti  degli
organi elettivi del comune di  Bompensiere  con  soggetti  gravitanti
nell'ambito della locale criminalita' organizzata,  indicativi  della
possibile  influenza  degli  interessi  eliminali  sull'esercizio  di
pubbliche funzioni in un territorio caratterizzato dalla presenza  di
una potente ed invasiva criminalita' e che fa  capo  alla  richiamata
omissis omissis, i cui interessi si infiltrano in tutti gli  ambienti
che possono rappresentare fonte di potere e di lucro. 
    Inoltre e' pervenuto a questa Prefettura un esposto  anonimo  che
ha denunciato presunte ingerenze della criminalita'  organizzata  che
si sarebbe avvalsa  di  strumenti  vari  per  influenzare  l'elezione
amministrative del comune di Bompensiere del giugno  2013  sin  dalla
fase della composizione delle liste, oltre a criticita' meritevoli di
approfondimento riconducibili, in  particolare,  al  settore  tecnico
comunale,   alla   gestione   dei   servizi   sociali   e   dell'area
economica-finanziaria dell'ente locale, evidenziando  la  sussistenza
di  un  contesto  ambientale  e  burocratico  inquinato  da   logiche
contrarie ai principi di legalita'. 
    L'attivita'  di  osservazione  ha  confermato   da   subito   una
preoccupante  rete   di   collegamenti,   parentele,   collusioni   e
cointeressenze  di   soggetti   appartenenti   ad   un'organizzazione
malavitosa locale e del circondario con  amministratori  locali,  con
particolare   riferimento:   al   omissis   omissis,    al    vertice
dell'amministrazione comunale di Bompensiere  fin  dal  maggio  2008,
gia' consigliere in passate amministrazioni, che, come si dira'  piu'
diffusamente in seguito, risulta legato con vincoli di parentela  con
esponenti del «clan omissis»; a omissis, consigliere comunale fino al
mese di aprile 2011,  omissis  di  omissis,  esponente  della  locale
consorteria criminale; a omissis, gia' consigliere  comunale  e  gia'
omissis nella legislatura degli anni 2003/2008, omissis dei prevenuti
per mafia omissis. 
    L'analisi dell'apparato politico ed  amministrativo  ha  rivelato
una  singolare  vicinanza  familiare  e  contiguita'   con   ambienti
criminali  di  amministratori  e  dipendenti,  inseriti   in   uffici
particolarmente esposti a rischio di  corruttela  e  di  interferenza
malavitosa, evidenziate  anche  da  vicende  giudiziarie  riguardanti
rapporti tra funzionari dell'ufficio tecnico ed imprese  locali,  tra
cui  l'impresa   individuale   riconducibile   a   omissis,   omissis
dell'anzidetto omissis omissis, la omissis soc.  coop.  del  fratelli
omissis, con interessi diretti dell'attuale  omissis  del  Comune  in
argomento, e l'impresa individuale di omissis,  omissis  dei  omissis
omissis ed il defunto omissis, tutti presunti bracci  imprenditoriali
della locale criminalita' organizzata. 
    In relazione a quanto sopra ed a fronte dell'anomalo  e  sospetto
comportamento  inerte  e  compiacente  dell'Amministrazione  comunale
rispetto ad evidenti tracotanze della consorteria criminale, come nel
caso della indisturbata edificazione, pur se risalente nel tempo,  di
un monumento votivo a Padre Pio in pieno centro cittadino recante  la
dedica di omaggio al Santo  da  parte  dei  omissis,  noti  esponenti
dell'omonima famiglia criminale e coinvolti  in  vicende  giudiziarie
per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso,  nonche'
omissis molto vicini  dell'omissis,  la  scrivente,  previo  conforme
avviso del Procuratore  della  Repubblica  -  Direzione  Distrettuale
Antimafia presso il Tribunale di Caltanissetta in  sede  di  Riunione
tecnica di coordinamento delle Forze di Polizia, ha chiesto di essere
delegata all'esercizio dei poteri d'accesso, ai sensi dell'art. 1 del
decreto-legge n. 629/1982, al Comune di  Bompensiere,  conferiti  con
decreto ministeriale n. 17102/128/19 (6) del 7 dicembre 2017. 
    Con il proprio decreto n. 785/Area funzionale I/O.E.di S. del  18
dicembre 2017 e' stata costituita la Commissione di  indagine  presso
il suddetto Ente locale -  composta  dal  vice  prefetto  vicario  di
questa  Sede,  da  due  ufficiali  dei  locali  Comandi   provinciali
dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza,  supportati  da
un ufficiale del  Centro  Operativo  del  Capoluogo  della  Direzione
Investigativa  Antimafia  -  per   verificare   la   sussistenza   di
collegamenti  diretti  o  indiretti  degli  amministratori   con   la
criminalita'  organizzata  o  di  forme  di   condizionamento   degli
amministratori stessi, che  compromettano  la  libera  determinazione
degli  organi  elettivi  ed  il  buon  andamento  o   l'imparzialita'
dell'amministrazione comunale, nonche' il regolare funzionamento  dei
servizi alla stessa affidati, ovvero che risultino tali  da  arrecare
grave e perdurante pregiudizio per lo stato della sicurezza pubblica,
ai  fini  dell'eventuale  adozione  del  provvedimento  sanzionatorio
previsto dall'art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000. 
    La Commissione di indagine, insediatasi presso l'Ente  in  parola
il 19 dicembre 2017, ha svolto la sua attivita' per tre  mesi  ed  ha
presentato in data 16 marzo  2018,  al  termine  degli  accertamenti,
l'unita articolata relazione, si rinvia  integralmente,  nella  quale
sono compendiati ed analizzati  i  precedenti  penali,  le  posizioni
soggettive  ed  i  comportamenti  dei  rappresentanti  degli   organi
elettivi  e  dell'apparato  amministrativo  dell'Ente,   nonche'   le
attivita' piu' significative dei settori  amministrativi  e  tecnici,
con particolare riferimento agli appalti, agli affidamenti di  lavori
e servizi, all'urbanistica, ai servizi sociali, nonche' alla gestione
della riscossione delle entrate comunali. 
    Gli   accertamenti   svolti    dalla    Commissione    d'accesso,
nell'avvalorare   l'ipotesi   della   sussistenza   di   fattori   di
inquinamento dell'azione  amministrativa  dell'ente  locale  a  causa
dell'influenza della criminalita' organizzata fortemente radicata  su
quel  territorio,  hanno  posto  in  risalto  una  precisa  linea  di
continuita' tra le  Amministrazioni  comunali  dell'ultimo  decennio,
aventi sempre come vertice il omissis, le quali hanno retto le  sorti
del comune di Bompensiere  dal  2008  a  tutt'oggi,  e  che  si  sono
caratterizzate da un uso distorto dei pubblici poteri per favorire lo
stesso omissis, la famiglia di sangue del medesimo, nonche'  soggetti
collegati direttamente o indirettamente con gli ambienti malavitosi. 
    Partendo  dai  riscontrati  rapporti   di   parentela   e   dalle
frequentazioni tra  i  componenti  dell'amministrazione  comunale  ed
appartenenti  a  sodalizi  criminali,  l'attivita'   d'indagine   del
Collegio ispettivo ha  ricostruito  il  quadro  politico  dell'ultimo
decennio del comune in discussione, evidenziando la costante presenza
tra gli organi elettivi del richiamato  Ente  di  soggetti  collegati
alla criminalita' organizzata,  con  ruoli  diversi  sia  all'interno
della giunta municipale  che  nel  consiglio  comunale,  tanto  nella
componente di maggioranza quanto in quella di  minoranza,  che  hanno
inciso nella determinazione delle scelte e degli indirizzi  dell'Ente
locale. 
    In relazione cio' l'Organo ispettivo ha ritenuto di analizzare  a
tutto  campo  le  scelte  gestionali  e  le   azioni   gia'   avviate
dall'Amministrazione  omissis  fin  dal  suo   insediamento   e   che
continuano  ad  esser  portate  avanti  nell'attuale  sindacatura   e
consiliatura, nello stesso solco e nella stessa linea di contiguita',
evidenziando i piu' recenti  interventi  dell'amministrazione  eletta
nelle  consultazioni  del  giugno  2013,  che  appare  distante   dal
soddisfare  le  finalita'  del  pubblico  interesse  ed  orientata  a
favorire gli affari personali e delle locali consorterie criminali. 
    La stessa struttura organizzativa dell'Ente, caratterizzata anche
dalla  carenza  di  competenza  delle  figure  apicali  nei   settori
strategici ed inadeguata ad  assicurare  l'efficacia  e  l'efficienza
dell'azione amministrativa,  operante  tra  l'altro  in  un  contesto
connotato dall'assenza di indirizzi politici improntati a principi di
legalita'  nonche'  di  aggiornati   regolamenti   disciplinanti   le
procedure dei settori comunali piu' sensibili, e' apparsa strumentale
alle indebite ingerenze della compagine politica e della criminalita'
locale, peraltro legata da rapporti parentali con gli omissis vertici
omissis. 
    In questo quadro e' maturata la convinzione della Commissione  di
un  attuale  e  concreto  rischio  di  penetrazione  degli  interessi
criminali in un consolidato sistema di connivenze e  di  interferenze
di fattori esterni riferibili  alla  cosca  locale,  al  quale  anche
l'attuale amministrazione non solo non ha saputo porre argini  ma  si
e' pienamente conformata con azioni e condotte omissive. 
    Proprio  il  contesto   territoriale,   caratterizzato   da   una
criminalita' organizzata  cosi'  pervasiva  e  capace  di  insinuarsi
profondamente nei gangli vitali  dell'Ente  locale  avrebbe,  invece,
richiesto da parte dell'amministrazione comunale che deve avere  come
obiettivo primario il perseguimento  dell'interesse  pubblico  ed  il
benessere della  collettivita',  un  impegno  fattivo  e  prioritario
nell'apprestare  misure  adeguate  a  contrastare  i   tentativi   di
interferenza. 
    Al fine di  delineare  compiutamente  l'inquietante  quadro,  che
scaturisce  dagli  esiti   ispettivi,   appare   utile   focalizzare,
preliminarmente, il contesto territoriale e  le  dinamiche  criminali
che interessano  il  territorio  in  cui  si  colloca  il  comune  di
Bompensiere, prima di analizzare nel dettaglio gli  esiti  ispettivi,
con riferimento alle posizioni degli amministratori,  dei  dipendenti
comunali e alle principali procedure amministrative. 
    Il Comune di Bompensiere  e'  il  piu'  piccolo  della  provincia
nissena  con  una  popolazione   di   seicentoventicinque   abitanti,
collocato geograficamente nella parte settentrionale della provincia,
nota come quella del  «vallone»,  ed  e'  costituito  da  un  modesto
agglomerato urbano disposto su un'unica via principale. 
    L'economia di quel centro, fondata storicamente sull'agricoltura,
non ha avuto trasformazioni  nel  corso  degli  anni  ed  il  sistema
produttivo locale ruota intorno al  comparto  agricolo,  senza  alcun
segnale di sviluppo di attivita' commerciali. 
    La peculiare storia criminale del comune di Bompensiere e la  sua
collocazione   geografica   in   un   area   ad   elevata   incidenza
delinquenziale hanno fatto si' che  nel  tessuto  sociale  di  quella
realta'  non  appaiono  respinte  le  logiche  dell'intimidazione   e
dell'omerta', sulle quali  ordinariamente  si  fondano  i  poteri  di
condizionamento illecito tipico della mafia siciliana. 
    Gli atti giudiziari e le risultanze investigative delle Forze  di
Polizia hanno evidenziato che la omissis omissis, intesa come  quella
di  sangue  da  cui  discende  l'omissis  omissis,  annovera  diversi
esponenti legati alla criminalita' mafiosa, in  particolare  a  «cosa
nostra». 
    Le inchieste giudiziarie hanno descritto  che  i  capostipiti  di
quella famiglia, i  omissis  omissis  omissis,  quest'ultimo  omissis
dell'attuale omissis, erano inseriti nel tessuto  mafioso  a  livello
tale da intrattenere stretti rapporti di amicizia  con  esponenti  di
spicco  della  vecchia  criminalita'  organizzata  siciliana,   quali
omissis omissis di Mussomeli (CL) e omissis omissis  di  Serradifalco
(CL), coinvolti in vicende giudiziarie risalenti al 1931. 
    In   quell'area   e'   storicamente    radicata    la    presenza
dell'organizzazione criminale capeggiata dai omissis omissis  omissis
omissis - omissis di, primo grado del omissis omissis omissis -  gia'
«uomini d'onore», con il omissis ed un omissis  degli  stessi  uccisi
dalla mafia nel 1968. 
    L'appartenenza dei omissis omissis ed omissis all'associazione di
stampo mafioso  «cosa  nostra»,  oltre  ad  essere  confermata  dalle
dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia,  in  particolare
da omissis omissis che li ha indicati quali  «uomini  d'onore»  della
famiglia mafiosa di Bompensiere,  trova  conferma  nell'ordinanza  di
custodia cautelare in caarcere n. 1194/92 G.N.R. - n. 76/92 R.O.C.  e
n. 707/92 R.G. G.I.P. emessa dall'Ufficio del Giudice delle  indagini
preliminari  presso  il  Tribunale  di   Caltanissetta,   nell'ambito
dell'operazione  di  polizia  giudiziaria  denominata  «omissis»  del
novembre 1992, che ha coinvolto  241  indagati  per  reati  vari,  in
particolare per associazione a delinquere di stampo  mafioso,  tra  i
quali noti  esponenti  della  criminalita'  organizzata  operanti  in
diverse province  della  Sicilia,  come  omissis,  omissis,  omissis,
omissis, omissis ed altri  soggetti  della  criminalita'  organizzata
nissena. 
    Tra l'altro, nel 2011 il  richiamato  omissis  omissis,  reggente
della locale consorteria mafiosa, e'  stato  sottoposto  alla  misura
restrittiva della liberta' personale in quanto ritenuto  responsabile
del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso  nell'ambito
dell'operazione  di  polizia   giudiziaria,   denominata   «omissis»,
eseguita il 5 aprile 2011 dall'Arma dei Carabinieri di Caltanissetta. 
    Significativo che omissis omissis,  figlio  di  omissis  omissis,
all'epoca  dell'arresto  del  omissis  era  consigliere  comunale  di
maggioranza durante la prima omissis di  omissis  omissis,  ancorche'
dimessosi dal citato consesso a due giorni di  distanza  dall'arresto
del omissis. 
    A conferma del rilievo criminale e  della  pericolosita'  sociale
del predetto omissis omissis, in atto sorvegliato  speciale  dopo  la
detenzione conclusa  nel  XXXX  XXXX  per  associazione  mafiosa,  il
Tribunale  di  Caltanissetta  -  Sezione   Misure   di   Prevenzione,
nell'ambito del procedimento di  prevenzione  n.  63/2012  R.M.P.  n.
06/2015 R.D., ha  disposto  in  data  XX.X.  XXXX,  su  proposta  del
Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, l'applicazione nei
confronti del omissis omissis dell'anzidetta  misura  di  prevenzione
personale  per  la  durata  di  tre  anni,  unitamente  alla   misura
patrimoniale, ai sensi del decreto legislativo  n.  159/2011  (Codice
Antimafia), della confisca di beni mobili registrati ed immobili,  di
aziende di commercio e di dettaglio di carni, di allevamenti di ovini
e caprini, di terreni agricoli, di rapporti bancari,  assicurativi  e
postali riconducibili  a  quest'ultimo,  del  valore  complessivo  di
2.500.000,00  di  euro,  in  ragione  della  mancata  giustificazione
dell'origine legittima di quei beni riferibili al  medesimo  e  della
sproporzione  tra  il  loro  valore  ed  i  redditi,   dichiarati   e
dell'inesistenza di elementi dai quali risultasse che i predetti beni
fossero il frutto di attivita' lecite. 
    L'applicazione  a  omissis  omissis  delle  anzidette  misure  di
prevenzione hanno trovato radice nella  sua  accertata  pericolosita'
sociale, dimostrata anche  in  sede  giudiziaria  riguardo  alla  sua
appartenenza all'associazione mafiosa «cosa nostra», anche con  ruoli
apicali nella famiglia mafiosa di Bompensiere. 
    A  differenza  di  quanto  avvenuto  in   passato   per   crudeli
accadimenti criminosi che nella memoria dei cittadini di  Bompensiere
permangono  come  legati  al  cognome  omissis,  successivamente   il
sodalizio mafioso riconducibile alla  omissis  omissis  risulta,  dai
rapporti di polizia, fortemente strutturato  e,  proprio  in  ragione
della solida coesione dei suoi componenti e dell'espansione dei  loro
interessi illeciti in diverse attivita'  economiche,  e'  riuscito  a
mantenere  in  questi  anni  un  pressante  e  diffuso  controllo   e
condizionamento territoriale a diversi  livelli,  favorito,  in  seno
all'Ente comunale, dalla presenza di legami parentali,  ma  anche  da
intrecci  di  rapporti  economici  con  esponenti   della   compagine
politica. 
    Infatti a partire  dal  omissis  omissis  e  proseguendo  con  il
omissis di quest'ultimo omissis, gia' consigliere  comunale,  omissis
del prevenuto omissis omissis, oltre  che  con  un  altro  familiare,
omissis  omissis,  gia'  presidente  fino  al  2016  della  XXX  XXXX
cittadina, omissis del defunto omissis omissis, esponente della cosca
locale  ed  inquisito  per  fatti  di  criminalita'  organizzata,  si
evidenzia   un   intreccio    familistico-mafioso,    tipico    delle
organizzazioni criminali, anche all'interno dell'Istituzione locale. 
    Tra l'altro, la  famiglia  mafiosa  di  Bompensiere,  proprio  in
ragione della coesione tra i suoi aderenti, ha  mantenuto  saldamente
il  controllo  del  territorio  ed  ha  imposto  un   condizionamento
generale, anche attraverso alcuni imprenditori  che,  secondo  quanto
emerge  dalla  relazione   d'accesso,   sono   stati   coinvolti   in
significative   vicende   amministrative,   meglio   illustrate   nel
prosieguo, non escludendosi che quest'ultimi abbiano svolto il  ruolo
di fiancheggiatori e di prestanome della locale consorteria. 
    Nel contesto ambientale sopra descritto e nella ricostruzione del
quadro politico-amministrativo del Comune  di  Bompensiere  risultano
indicativi i vincoli familiari,  frequentazioni  e  la  comunanza  di
interessi economici, che  costituiscono  la  base  di  un  collaudato
sistema di gestione amministrativa, volta a  favorire  gli  interessi
illeciti  della  cosca  locale  attraverso  procedure  apparentemente
lecite. 
    In tal senso,  rilevano  i  legami  parentali  dei  membri  della
famiglia del  omissis  omissis,  il  ripetuto  omissis  omissis,  con
esponenti della locale famiglia mafiosa, unitamente alle parentele  o
alle affinita' di alcuni amministratori con soggetti  appartenenti  o
riconducibili  alla  locale  cosca,  alcuni  dei  quali  hanno  anche
rivestito cariche apicali all'interno dell'attuale e  del  precedente
organo consiliare. 
    In particolare si fa presente che le elezioni  comunali  tenutesi
nel giugno 2013 non hanno portato  ad  un  reale  rinnovamento  della
compagine eletta nella precedente  consultazione  amministrativa  del
maggio 2008, in quanto Comune e'  amministrato,  senza  soluzione  di
continuita',  dal  omissis  omissis   omissis,   con   una   notevole
concentrazione di poteri in capo a se' anche  in  materia  di  lavori
pubblici, patrimonio,  demanio,  attivita'  produttive,  personale  e
protezione civile. 
    Ben sei amministratori attuali del Comune di Bompensiere sono tra
l'altro  al   loro   secondo   mandato.   Oltre   alle   segnalazioni
all'Autorita' Giudiziaria del predetto omissis omissis per molteplici
reati, tra i quali  associazione  a  delinquere  di  stampo  mafioso,
turbata liberta' degli incanti ed altri, che non hanno avuto sviluppi
in sede processuale, risultano comunque significativi i suoi  vincoli
familiari,  le  sue  frequentazioni  e  la  comunanza  di   interessi
economici, che costituiscono la base  di  un  collaudato  sistema  di
gestione amministrativa, volta  a  favorire  gli  interessi  illeciti
dell'omissis e/o dei sodalizi criminosi locali, attraverso  procedure
apparentemente lecite. 
    Rilevano, in tal senso, legami parentali del citato omissis quale
omissis di omissis grado con i  richiamati  omissis  omissis  omissis
omissis, questi ultimi due gia' «uomini  d'onore»  e  reggenti  della
famiglia mafiosa di Bompensiere. 
    Parimenti significative sono le  parentele,  le  affinita'  e  le
frequentazioni di alcuni amministratori con soggetti  appartenenti  o
riconducibili  alla  locale  consorteria  o  alle  cosche   criminali
presenti sul territorio,  alcuni  dei  quali  hanno  anche  rivestito
cariche apicali all'interno  dell'attuale  e  del  precedente  organo
consiliare. 
    La Commissione ispettiva, nell'attivita'  di  indagine  svolta  a
tutto campo con riferimento a profili  soggettivi  ed  alla  gestione
dell'attuale compagine amministrativa, ha potuto  constatare  che  la
fitta rete di parentele e di relazioni degli  omissis  con  esponenti
della  criminalita'  organizzata  abbia  consentito  alla   malavita,
proprio grazie agli intrecci familiari  ed  alle  frequentazioni,  di
ingerirsi nella realta' dell'ente locale, condizionandone e sviandone
le scelte. 
    L'Amministrazione omissis, in particolare, si  e'  caratterizzata
per non  essere  intervenuta  in  numerosi  procedimenti  relativi  a
settori anche strategici che presentavano gravi anomalie e profili di
illegittimita' e per non aver messo in atto misure inderogabili volte
al ripristino della legalita', neanche quando  sono  emersi  evidenti
interessi della criminalita' organizzata, dando prova nei fatti di un
palese immobilismo e di un'interazione con i sodalizi criminali. 
    La Commissione ha  potuto  verificare  come  questo  reticolo  di
legami  familiari  e  di   affinita'   abbia   inciso   tangibilmente
sull'azione del omissis  omissis,  proiettata  a  costruire  vantaggi
illegittimi per se', per la  sua  famiglia  e  per  la  criminalita',
secondo  logiche  del  tutto  avulse  dalla  corretta  e  trasparente
gestione della cosa pubblica. 
    Significativi, in tal senso,  i  riferimenti  al  bando  pubblico
relativo   al   «Programma   integrato   per   il   recupero   e   la
riqualificazione della citta' - Realizzazione attraverso il  recupero
abitativo  di  10  alloggi  popolari  e  realizzazione  di  opere  di
urbanizzazione secondaria  consistente  nella  realizzazione  di  una
struttura  produttiva,  piscina  ed   opere   di   ristori   esterne.
Affidamento della progettazione esecutiva dei lavori, della  gestione
della piscina e compartecipazione all'investimento  mediante  finanza
di progetto con diritto di prelazione da parte del promotore», di cui
si dice meglio nella relazione della Commissione di indagine a cui si
rinvia, dell'importo  complessivo  di  euro  2.135.201,91  finanziati
dalla Regione Siciliana,  salvo  una  modesta  compartecipazione  del
bilancio comunale di euro 140.501.91. 
    Al riguardo si fa  presente  che  il  Comune  di  Bompensiere  ha
partecipato  al  bando  pubblico  dell'Assessorato  regionale   delle
infrastrutture per l'accesso ai contributi per i programmi  integrati
per  il  recupero  e  la  riqualificazione  delle   citta'   con   la
compartecipazione di un partner privato da selezionare mediante  gara
pubblica con manifestazione di interesse dei privati. 
    A seguito della procedura di scelta del partner privato,  di  cui
l'Organo ispettivo non ha rinvenuto la  relativa  documentazione  per
verificarne la correttezza, e' pervenuta un'unica  manifestazione  di
interesse, quella dell'omissis omissis omissis omissis,  con  cui  il
Comune di Bompensiere ha partecipato al citato bando regionale. 
    Dopo che nel febbraio XXXX l'anzidetto Assessorato  regionale  ha
trasmesso protocollo di intesa per la realizzazione degli interventi,
l'Amministrazione comunale, previo  bando-disciplinare  di  gara  del
XXXXXX indicante il  diritto  di  prelazione  del  miglior  offerente
risultante dalla gara, alla quale risulta pervenuta una sola offerta,
ha affidato i lavori ad un  R.T.I.  avente  come  capogruppo  omissis
omissis omissis omissis e quale mandante omissis  omissis  di  XXXXX,
che si e' avvalsa per la partecipazione dei requisiti  della  omissis
omissis. 
    Diverse sono  state  le  anomalie  evidenziate  nel  corso  degli
accertamenti sulla anzidetta procedura. 
    Invero nella gara in argomento l'Organo ispettivo ha  evidenziato
perplessita' sulla corretta modalita' di pubblicita' delle  procedure
di gara, avuto riguardo alla circostanza che  risulta  pervenuta  una
sola manifestazione di interesse quale partner privato, vale  a  dire
quella de omissis omissis omissis omissis. 
    Inoltre, quanto al raggruppamento di imprese  aggiudicatario  dei
lavori, lo stesso Collegio ha accertato che i signori  omissis,  soci
ed amministratori della menzionata impresa omissis sono  parenti  del
omissis in quanto la omissis  di  quest'ultimi  e  la  omissis  della
omissis del omissis, e che l'impresa omissis omissis omissis - che si
e' avvalsa della omissis - e'  stata  costituita  il  X.X.XXXX,  poco
prima dell'avvio della procedura per l'affidamento dei lavori, ed  e'
riconducibile a omissis omissis omissis, omissis dell'attuale omissis
nonche'  omissis  dei  ripetuti  «uomini  d'onore»  omissis   omissis
omissis. 
    Tra l'altro le unita' immobiliari destinatarie  degli  interventi
di recupero funzionale ed  abitativo  molte  sono  di  proprieta'  di
soggetti legati da vincoli di parentela con  il  omissis  omissis  e,
quindi,  con  legami  familiari  con  esponenti  della  locale  cosca
mafiosa. 
    In relazione alle opere di urbanizzazione secondaria previste dal
cennato bando di gara si rileva la realizzazione  di  una  articolata
serie  di  servizi  e  manufatti  destinati  alla   ricettivita'   ed
all'accoglienza di persone, offrendo servizi ricreativi  legati  alla
presenza di una piscina ed alla somministrazione di  prodotti  tipici
locali, su terreni intestati al omissis omissis, alla  omissis  ed  a
omissis, peraltro distanti circa 50 metri da un fabbricato in fase di
ultimazione, apparentemente adibito a villa abitabile, di  proprieta'
del omissis omissis omissis e della omissis. 
    Nella circostanza emerge che  l'Amministrazione  comunale  si  e'
adoperata per  realizzare  opere  con  evidenti  finalita'  ricettive
mediante ingenti risorse pubbliche, marginalmente integrate da quelle
private, affidandone la realizzazione ad imprese  edili  strettamente
collegate con il  predetto  omissis  e  con  omissis  su  terreni  di
proprieta' dello  stesso  e  di  un  proprio  familiare,  riguardanti
inoltre il recupero funzionale ed abitativo di immobili insistenti in
un asse viario centrale e  di  grande  interesse  per  il  comune  di
Bompensiere, nonche' di proprieta' di soggetti legati da rapporti  di
omissis con il ripetuto omissis e con la omissis. 
    L'organo  ispettivo  ha,  poi,  sottolineato  che,   in   diverse
occasioni, omissis e' arrivato ad  avocare  a  se'  provvedimenti  di
carattere gestionale, quindi non di prerogativa dell'organo politico,
per  definire  percorsi  gia'  avviati  in   coerenza   con   proprie
valutazioni e finalita'. 
    Relativamente al personale dipendente, la fitta rete di parentele
o i collegamenti con la famiglia mafiosa locale  non  si  riscontrano
solo tra gli omissis comunali, atteso che molti  dei  dipendenti  del
comune vantano precedenti penali  e  giudiziari,  frequentazioni  con
soggetti  controindicati  per  fatti  di   criminalita'   comune   ed
organizzata ed in particolare e' stata accertata che  una  dipendente
comunale ha rapporti  omissis  con  un  esponente  della  consorteria
criminale del territorio di Milena (CL). 
    In questo contesto relativo al personale dipendente, assumono  un
particolare  significato,  alla  luce  dei  fatti  evidenziati  dalla
Commissione d'accesso, alcune circostanze che appresso si riportano: 
      la posizione lavorativa della omissis omissis  omissis,  figlia
di omissis omissis,  esponente  della  famiglia  mafiosa  del  vicino
comune di Milena (CL), assunta presso il Comune di Bompensiere con le
mansioni di omissis, che, durante  l'Amministrazione  omissis,  viene
assegnata all'ufficio omissis con mansioni superiori,  quale  segnale
di attenzione nei confronti della famiglia mafiosa omissis; 
      i rapporti tra il funzionario  dell'ufficio  omissis  comunale,
omissis omissis, e le imprese gestite dalle famiglie  imprenditoriali
di cui si dira' in seguito; 
      l'atteggiamento   tenuto   dall'Amministrazione   omissis   nei
confronti del dipendente omissis omissis, figlio  del  defunto  «uomo
d'onore» omissis omissis, distaccato presso XXXX  (XXX  XXXX  che  ha
gestito il servizio di igiene ambientale del territorio  comunale  di
Bompensiere), nei cui  riguardi  non  risulta  che  l'Amministrazione
omissis abbia attivato alcun procedimento disciplinare nei  confronti
del predetto dipendente a  seguito  della  sentenza  irrevocabile  di
condanna,  a  carico  del  medesimo,  della  Corte  di   Appello   di
Caltanissetta per truffa e falsita' ideologica commessa  dal  privato
in atto pubblico. 
    Dunque l'Organo  Politico,  caratterizzatosi  per  una  forte  ed
illegittima commistione tra scelte  di  governo  e  gestione  diretta
delle procedure amministrative, nel  perseguimento  di  finalita'  di
tipo affaristico, ha potuto  contare  su  un  apparato  permeabile  a
logiche  clientelari  ed  accondiscendente  all'uso  distorto   delle
pubbliche funzioni. 
    Cio', in particolare, nell'ambito dell'ufficio omissis  comunale,
settore chiave dello sviluppo e  del  controllo  del  territorio  ove
l'amministrazione,  pur  di  giungere  ad  illeciti  compromessi,  ha
confidato su personale incline a condividere metodi  e  finalita'  di
gestione. 
    La stessa struttura organizzativa dell'Ente, risultata inadeguata
ad assicurare l'efficacia e l'efficienza dell'azione  amministrativa,
peraltro in assenza di indirizzi politici improntati  a  principi  di
legalita' di aggiornati regolamenti disciplinanti  le  procedure  dei
settori  piu'  sensibili,  e'  apparsa  strumentale  alle   ingerenze
dell'attuale omissis, della criminalita' locale, peraltro  legata  da
rapporti parentali con i vertici politici. 
    Invero i funzionari comunali, stabilmente titolari  di  incarichi
in settori particolarmente senza rotazione negli  stessi,  rivelatisi
malleabili a condotte di sviamento, hanno portato gli uffici comunali
a conformare le procedure  amministrative,  in  tutti  i  settori  di
attivita', ad insufficienti e lacunose istruttorie, a ritardi se  non
anche ad inerzie in danno delle casse del comune, nonche' a reiterate
violazioni di legge che hanno mortificato le giuste aspettative della
collettivita'. 
    E' appena il caso di rilevare che il Collegio ispettivo, al  fine
di acquisire le informazioni di  interesse,  ha  dovuto  ricorrere  a
frequenti interlocuzioni ed ad alcune audizioni dei responsabili  dei
servizi non potendo desumerle dagli atti d'ufficio stante il generale
stato di disordine nella conservazione degli stessi, peraltro gia' di
difficile comprensione anche per  la  carenza  di  motivazione  e  la
superficialita' delle valutazioni. 
    Tra gli atti  acquisiti  nel  corso  dell'accesso  al  Comune  di
Bompensiere,  soprattutto   dal   settore   omissis   comunale,   pur
evidenziandosi un assetto documentale e  la  sua  tenuta  formalmente
poco regolare, non mancano certo pratiche ritenute ad alto indice  di
illegalita' di natura sostanziale, che hanno trovato presupposto  nei
rapporti interpersonali  e/o  nei  legami  parentali,  che  agevolano
l'infiltrazione mafiosa nella gestione della cosa pubblica e  non  si
e' avuto modo di riscontrare l'utilizzo da  parte  del  Comune  degli
strumenti  di  controllo  antimafia  nei  confronti  degli  operatori
economici con cui l'Amministrazione comunale ha  inteso  intrattenere
rapporti negoziali. 
    Si  segnala   nel   settore   dei   lavori   pubblici   l'assenza
dell'adesione del Comune di Bompensiere al  protocollo  di  legalita'
«Carlo Alberto Dalla Chiesa» e la parziale ed  in  diverse  occasioni
l'omessa applicazione delle direttive dell'Assessorato  regionale  ai
lavori pubblici di cui alla circolare n.  593  del  31  gennaio  2006
derivanti  dall'anzidetto  Protocollo  di  legalita'  in  materia  di
prevenzione  antimafia  nei  lavori  pubblici  che  si  eseguono  con
finanziamenti  pubblici,   tesi   a   vagliare   piu'   rigorosamente
l'attivita' contrattuale dell'amministrazione pubblica  anche  al  di
sotto delle regole comunitarie, in un contesto territoriale, qual  e'
quello della provincia  nissena,  caratterizzato  da  un  consistente
numero di ditte in rapporti con la criminalita' organizzata. 
    Detta condotta ha fatto si' che cospicui  affidamenti  di  lavori
sono stati assegnati dal Comune in parola  ripetutamente  ad  imprese
caratterizzate  da  controindicazioni  di  tipo  mafioso,  senza  che
venisse osservato il vincolo del  rispetto  delle  clausole  c.d.  di
autotutela in presenza di gare con finanziamenti pubblici per importi
pari o superiori a euro 250 mila  ovvero  di  vietare  eventuali  sub
appalti nelle ipotesi di  sopravvenienza  di  informazioni  antimafia
ostative. 
    Sempre nel settore de omissis, e' stato rilevato che le procedure
utilizzate negli affidamenti di lavori e, piu' in generale, in  tutte
le fasi dell'iter procedurale non sono quasi mai ispirate a  principi
di rotazione, efficienza, correttezza e  trasparenza,  precostituendo
le condizioni per avvantaggiare persone vicine agli  organi  elettivi
ed agli ambienti malavitosi, in particolare con il frequente  ricorso
all'affidamento diretto di lavori  ad  imprese  vicini  alla  omissis
omissis, i cui titolari  hanno  rapporti  di  parentela  con  omissis
ovvero a  ditte  ove  omissis  omissis  risulta  avere  significative
cointeressenze economiche. 
    Singolare appare,  poi,  la  circostanza  che  tra  il  personale
dell'Area omissis in servizio  da  tempo  vi  sia  sempre  lo  stesso
omissis, omissis omissis omissis, anche  lui  interessato  da  alcune
vicende giudiziarie e strettamente legato a omissis  omissis  omissis
ed ai suoi familiari. 
    In particolare si e' potuto verificare  come  sia  stato  proprio
omissis omissis omissis la  figura  omissis  di  riferimento  che  ha
indirizzato  operativamente,  nel  solco  del  favoritismo  e   dello
sviamento dal pubblico interesse, l'azione  del  settore,  proseguita
senza alcuna soluzione di continuita', assumendo un ruolo  funzionale
alle progettualita' dell'omissis. 
    Premesso quanto sopra, si ritiene necessario richiamare il  ruolo
svolto da omissis omissis ed, a  seguire,  alcune  tra  le  attivita'
amministrative piu' sintomatiche poste in  essere  da  omissis  e  da
omissis del Comune di Bompensiere che, per  le  loro  deviazioni  dai
principi di trasparenza, imparzialita' e correttezza,  mostrano  quei
chiari e non casuali indizi di  un  condizionamento  da  parte  della
criminalita' organizzata, richiesti per l'adozione dei  provvedimenti
di cui all'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. 
    Il omissis omissis omissis, prima  di  giungere  alla  guida  del
Comune, ha avuto intensi rapporti con il Comune di Bompensiere  quale
omissis, nella qualita' di omissis della omissis omissis, affidataria
fin dal 2000 dei lavori di ristrutturazione del  Palazzo  Municipale,
degli interventi di manutenzione  straordinaria  ed  adeguamento  del
campo di calcio, della realizzazione di un campo di calcetto e di  un
campo da tennis nel 2004, nonche' dei lavori  di  manutenzione  della
chiesa SS. Crocifisso nel 2005. 
    Dopo l'assunzione della carica omissis  omissis,  in  spregio  ai
vincoli normativi di incompatibilita' nell'affidamento di incarichi a
familiari, peraltro non eccepiti finora  nelle  sedi  competenti,  le
relazioni negoziali afferenti  l'esecuzione  di  lavori  pubblici  su
commissione del Comune di Bompensiere sono stati intrattenuti con  il
omissis omissis omissis, come per l'appalto per la fornitura in opera
di  illuminazione  pubblica   alimentata   da   un   sistema   eolico
fotovoltaico, per l'importo complessivo di euro  1.626.545,00,  vinto
da una societa' avente sede legale nella provincia di omissis, i  cui
lavori sono stati sub appaltati omissis omissis omissis  di  omissis,
nonche' per l'appalto di euro 434.534,00  per  la  costruzione  della
copertura con impianto  fotovoltaico  della  scuola  materna  di  via
Pirandello,  aggiudicato  a  omissis   omissis   omissis   di   XXXXX
riconducibile a omissis  omissis  per  cointeressenze  dell'anzidetta
societa' con omissis di cui quest'ultimo e' amministratore. 
    Le verifiche condotte dall'Organismo ispettivo hanno  evidenziato
diversi fatti e circostanze in cui l'Amministrazione comunale ed,  in
particolare, omissis omissis omissis ha assunto scelte che inducono a
ritenere verosimile un condizionamento dell'azione amministrativa  in
relazione  alla   contiguita'   con   soggetti   controindicati   per
connessione con la criminalita' organizzata, tra l'altro al  medesimo
legati per stretti rapporti di parentela. 
    Sul  punto  e'  significativo  far  presente   che   le   imprese
affidatarie di  lavori  appaltati  dal  Comune,  se  non  locali,  si
avvalgono quali subappaltatori delle prestazioni di  ditte  vicine  a
omissis omissis  ed  in  particolare  a  quella  de  omissis  omissis
omissis,  oppure  di  imprese  di  familiari   di   esponenti   della
criminalita' organizzata operante nei comuni limitrofi  a  quello  di
Bompensiere. 
    A tal riguardo si segnalano, oltre ai lavori nella scuola materna
Bompensiere, aggiudicati a omissis, riconducibile a omissis, anche  i
lavori di abbattimento delle barriere  architettoniche  della  locale
scuola  elementare  «De  Amicis»,   peraltro   allo   stato   chiusa,
aggiudicati a omissis, impresa edile con sede a omissis (XX)  al  cui
interno figurano come operai omissis ed omissis  di  omissis  omissis
(omissis del omissis) e subappaltati sia alla predetta omissis sia  a
omissis, il cui amministratore e'  omissis  omissis,  omissis  di  un
esponente mafioso di San Cataldo,  omissis  omissis,  condannato  per
associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, traffico  di
sostanze stupefacenti ed altro. 
    Inoltre gli accertamenti ispettivi hanno evidenziato che  diversi
lavori sono stati aggiudicati dall'Amministrazione  comunale  durante
la  omissis  omissis  mediante   affidamenti   diretti   ad   imprese
appartenenti  a  familiari  del  omissis  ed  a  soggetti  legati   a
quest'ultimo  da  stretti  rapporti  di  amicizia,  quali  omissis  -
conosciuto in loco come il «socio di sempre» de omissis - il quale ha
una partecipazione societaria ne omissis, di cui  e'  socio  omissis,
che  e'  anche  amministratore  unico  della  piu'  volte  richiamata
omissis; e l'omissis,  condannato  per  favoreggiamento  e  segnalato
all'Autorita'  Giudiziaria  per  associazione  mafiosa  unitamente  a
omissis, seppur assolti per mancanza di  condizioni  con  decreto  n.
877/06 dell'8 ottobre  2012  del  G.I.P.  di  Caltanissetta,  nonche'
omissis dei omissis omissis omissis  e  omissis,  in  quanto  omissis
della omissis dei medesimi. 
    Altra vicenda poco lineare  sulla  quale  l'Organo  ispettivo  ha
rivolto  la  sua  attenzione  e'  quella  relativa  all'appalto   per
l'esecuzione dei lavori di costruzione della copertura  con  impianto
fotovoltaico integrato nella scuola materna di Bompensiere,  sita  in
Viale  Pirandello,  dell'importo  complessivo  di  537.818,25   euro,
finanziato dall'Assessorato Regionale dell'industria con un bando per
la concessione delle agevolazioni agli  enti  locali  per  azioni  di
sostegno alla produzione pubblica di energia  da  fonti  rinnovabili,
all'incremento dell'efficienza energetica  ed  alla  riduzione  delle
emissioni climalteranti, con la scelta di un partner privato. 
    Aldila' della circostanza che i lavori  da  ultimo  citati  erano
stati affidati nel 2014  a  omissis  ma  revocati  su  impulso  della
Regione Siciliana per violazione degli obblighi di pubblicita'  nella
fase della scelta del partner, il Comune di Bompensiere ha  rinnovato
la procedura relativa con anomalie ed incongruenze nella  valutazione
dei requisiti dei partecipanti e nella tenuta della documentazione da
questi presentata, aggiudicandola ancora alla richiamata omissis. 
    Ne e' seguita una controversia giudiziaria promossa da un'impresa
concorrente, omissis omissis, conclusasi con la dichiarazione in sede
giudiziale dell'annullamento del contratto stipulato tra il Comune di
Bompensiere e la predetta omissis. 
    Nonostante un tortuoso iter giudiziario ed amministrativo che  ha
visto la suddetta omissis omissis piu' volte esclusa e poi riammessa,
l'esecuzione dei lavori in parola e' stata comunque effettuata  dalla
piu'  volte   ricordata   omissis,   seppur   soccombente   in   sede
giurisdizionale, in ragione di un'asserita  urgenza  derivante  dalla
scadenza temporale stabilita dalla Regione Siciliana per la  consegna
defintiva dei lavori a cui era subordinato il finanziamento. 
    Dalla disamina degli atti del citato appalto  la  Commissione  di
accesso ha rilevato l'esito della suddetta vicenda che  ha  visto  un
vantaggio  de  omissis,   che,   nonostante   soccombente   in   sede
giudiziaria, ha comunque realizzato i lavori e nei cui  riguardi  non
risultano svolte le verifiche antimafie come previste dalla circolare
n. 593 del 31 gennaio 2006 dell'Assessorato ai Lavori  Pubblici,  con
ricadute negative per l'Ente  legate  ai  ricorsi  giudiziari  ed  al
rischio di compromettere il finanziamento regionale. 
    Il tutto in un contesto di errori, se non anche di  interferenze,
della stazione appaltante nella valutazione delle diverse fasi  della
procedura, che hanno portato all'esclusione di  un'impresa  risultata
aggiudicataria dopo le vicende giuridiche, ma che, allo  stato  degli
atti, non sembra che abbia visto riconosciuta  la  propria  posizione
tutelata come risultante dalla decisione del T.A.R.S di Palermo. 
    Va inoltre  evidenziato  che  dagli  atti  acquisiti  dall'Organo
ispettivo nel corso dell'accesso risulta che la giunta  comunale  usa
talora espropriare i responsabili dei settori comunali delle  proprie
prerogative, in violazione del principio di separazione tra poteri di
indirizzo, propri degli organi  di  governo,  e  poteri  di  gestione
spettanti ai citati responsabili di settore. 
    Tale prassi viene attuata mediante  l'emanazione  di  «determine»
della giunta, cioe' atti atipici con  i  quali  l'organo  di  governo
fornisce   non   indirizzi,   come   previsto   dal   proprio   ruolo
istituzionale,  bensi'  veri  e  propri  ordini  ai  responsabili  di
settore, senza assumersi responsabilita' dirette,  che  rimangono  in
capo agli organi  burocratici  che  formalmente  adottano  l'atto  di
gestione. 
    Detti  rapporti   tra   Amministrazione   comunale   e   apparato
amministrativo sono stati rilevati sia nel corso delle audizioni  con
i responsabili dei settori, sia  dalla  lettura  ed  acquisizione  di
documenti, quale ad esempio la determina  de  omissis  omissis  sulle
modalita'  di  accertamento  ai  fini  dell'iscrizione   all'anagrafe
comunale oppure gli atti relativi all'erogazione di  contributi  alla
locale XXX XXXX. 
    Quanto alle concessioni di contributi per  presunte  esigenze  di
ordine    sociale,    destano    attenzione     le     determinazioni
dell'Amministrazione  in  parola  in  favore   dei   beneficiari   di
provvidenze economiche a persone con disagio socio-economico, i quali
sono  dalle  verifiche  risultati  strettamente  legati  al   vertice
dell'Amministrazione per vicoli parentali. 
    Dall'elenco dei destinatari di tali benefici, e' stato  accertato
che nell'ambito dell'obiettivo gestionale relativo  alla  concessione
di contributi economici a persone bisognose, sono state  erogate  per
ben due occasioni, negli anni 2013 e 2014, con  determine  di  giunta
comunale n. XX del XX.X.XXXX e n. XX  del  X.X.XXX.X.  contributi  di
importi superiori  alle  misure  previste  dall'apposito  regolamento
comunale, seppur marginali, a omissis  omissis,  omissis  del  citato
esponente della  locale  criminalita'  organizzata  omissis  omissis,
omissis de omissis, il quale all'epoca  delle  anzidette  concessione
era detenuto per il reato di cui all'art. 416-bis c.p. ed  era  stato
destinatario nel 2012 della misura di  prevenzione  patrimoniale  del
sequestro di beni mobili ed immobili, del valore di 2.500.00,00  euro
circa, confiscati nel 2015. 
    In tale  contesto  significativo  e'  stato  l'atteggiamento  del
omissis  omissis  che  ha  promosso  la  concessione  delle  suddette
elargizioni mediante  le  anzidette  determine  di  giunta  comunale,
anziche' astenersi stante i legami familiari. 
    Anomale ma significative sono risultate inoltre le concessioni di
sussidi economici ad altri soggetti che appresso si indicano: 
      la  concessione  di  Buoni  di  educazione   formativa   (BEF),
nell'ambito   della   programmazione    2010-2012    del    Distretto
socio-sanitario n. 11 di San Cataldo, del valore di € 500,00 cadauna. 
    A  seguito  di   avviso   pubblico   indicato   nella   determina
dirigenziale ma di cui non e' stato fornito  riscontro  sul  luogo  e
data di affissione, veniva prodotta una  sola  istanza  da  parte  di
omissis omissis, omissis del pregiudicato omissis omissis,  al  quale
pertanto e' stata assegnata l'intera somma dei 4 BEF,  corrispondente
complessivamente ad € 2.000.00; 
      con determinazione dirigenziale n. XX del X.X.XXXX si  e'  dato
corso a un intervento economico - con fondi regionali - in favore  di
anziani ultra sessantacinquenni, soli, in condizioni di indigenza, il
cui elenco degli ammessi al beneficio per il  Comune  di  Bompensiere
comprendeva, in modo anomalo, un solo nome, omissis omissis,  per  un
importo di € 1.097,88. 
    Il beneficiario - tra l'altro titolare di  regolare  pensione  ed
intestatario di due beni immobili nello stesso comune - e' lo omissis
del omissis omissis  omissis  ed  e'  sposato  convivente,  ulteriore
motivo per cui il beneficio non poteva  essere  concesso  in  quanto,
oltre al grado di parentela sopra  meglio  indicato,  nella  premessa
della   determina   in   argomento   era   specificato   testualmente
«L'Assessorato  della  Famiglia,  delle  Politiche  Sociali  e  delle
Autonomie Locali, con decreto assessoriale n. 1629 del 5 agosto 2009,
ha  approvato  un  intervento  economico   in   favore   di   anziani
ultrasessantacinquenni,  soli,  in   condizioni   di   indigenza   da
realizzarsi attraverso i Comuni»; 
      con delibera della Giunta comunale n.  XX  del  XX.XX.XXXX.  e'
stato concesso un contributo economico  di  €  350,00  in  favore  di
omissis omissis, attuale  consigliere  di  maggioranza  e  genero  di
omissis omissis, omissis dei noti mafiosi omissis  omissis,  omissis,
omissis, e omissis. 
    Per altro verso,  il  suddetto  Organismo  ispettivo  ha  inoltre
evidenziato la compiacente erogazione da  parte  dell'Amministrazione
omissis omissis di contributi per manifestazioni religiose,  sportive
e culturali in favore della locale XXX XXXX, presieduta dal 2008 fino
al primo semestre del 2016 da omissis omissis,  omissis  del  defunto
omissis, gia' «uomo  d'onore»  e  «reggente»  della  locale  famiglia
mafiosa; omissis del prevenuto omissis e omissis di decimo  grado  de
omissis, la cui omissis omissis proviene da un  nucleo  familiare  di
soggetti organici ad una cosca criminale operante nel  vicino  comune
di Montedoro (CL). 
    Sul punto si e' avuto modo di rilevare che  l'erogazione  annuale
di cospicui contributi  all'anzidetta  Pro  loco  per  manifestazioni
varie, in costante incremento  nel  tempo  nonostante  i  vincoli  di
bilancio, avveniva sulla scorta di determine della giunta comunale su
richiesta, talvolta presentata e sottoscritta  dal  predetto  omissis
omissis seppur cessato dalla carica di presidente, senza  un'adeguata
istruttoria preliminare, in mancanza di valutazioni sulla  congruita'
dei  prezzi  relativi  alle  forniture  ed  ai  servizi,  soprattutto
omettendo le rendicontazioni sulla reale utilizzazione delle  risorse
erogate. 
    Sintomatici della mala gestio e della acquiescenza nei  confronti
della  criminalita'  locale  sono  anche  le  vicende  relative  alla
riscossione, dei tributi locali,  con  particolare  riferimento  alla
tassa  per  i  rifiuti  solidi  urbani,  alla  scarsa  capacita'   di
riscossione delle entrate tributarie e dei canoni di  utenza  nonche'
alle carenze registrate nella gestione del servizio tributi comunali,
in relazione alle quali l'Amministrazione comunale  non  risulta  che
abbia  assunto  significative  iniziative  per  il   recupero   delle
morosita'  dei  contribuenti,  tra  cui  numerosi  amministratori   e
dipendenti comunali, a partire dal  omissis  omissis,  ordinariamente
deputato alla gestione del servizio di XXXXX XXXXX. 
    La gestione della riscossione dei tributi comunali - affidata  ad
un'agenzia di recupero crediti di San Cataldo,  omissis  omissis,  il
cui legale rappresentante omissis omissis annovera diversi pregiudizi
penali, e che non risulta iscritta all'albo degli enti abilitati alle
attivita' di accertamento e riscossione  dei  tributi  del  Ministero
dell'economia e finanza - vede in posizione  debitoria  i  componenti
della giunta comunale, diversi consiglieri comunali e dipendenti  del
Comune, tra cui il ricordato  omissis  omissis,  oltre  che  soggetti
residenti nel comune ed appartenenti alla  criminalita'  locale,  tra
cui omissis omissis, senza che risultasse una volonta' da parte degli
amministratori stessi di incrementare l'organico  dell'Ufficio  o  di
intraprendere mirate iniziative  per  recupero  dei  crediti  vantati
dall'ente, a rischio di prescrizione, dai contribuenti morosi. 
    Anche questa attitudine a non risolvere  in  tempo  problematiche
rilevanti per la gestione comunale ma di cui erano  beneficiari,  tra
altri, gli amministratori stessi nonche' dipendenti e  cittadini  con
pregiudizi penali,  conferma  l'univocita'  delle  conclusioni  della
Commissione   in   merito   alla   compiacenza,   merce'    l'inerzia
amministrativa,  degli  organi  elettivi  in  particolare  a  diversi
cittadini legati a contesti della locale criminalita' organizzata. 
    L'accertata protratta inerzia dell'amministrazione in materia  di
riscossione delle entrate comunali, non ostacolata in sede consiliare
neanche dalla minoranza, aldila' di sterili  ed  isolate  schermaglie
politiche, da un lato ha leso i diritti fondamentali dei cittadini  e
le loro legittime aspettative di buon governo e, dall'altro, dimostra
una  comunanza  di  intenti  dell'amministrazione  comunale  nel  suo
complesso univocamente indirizzata al mancato rispetto delle  regole,
anche nel favorire la criminalita' organizzata. 
    Inoltre, dall'analisi del movimento della popolazione nel  comune
di Bompensiere in prossimita' delle consultazioni amministrative  del
2008 e del 2013 congiuntamente alla  presentazione  delle  liste  dei
candidati ed al  risultato  elettorale,  si  rileva  che  il  omissis
omissis, al fine di scongiurare il rischio di una  mancata  elezione,
avrebbe verosimilmente fruito di vantaggi  elettorali  a  seguito  di
variazioni anagrafiche del comune e della presentazione di liste  di'
candidati c.d. «civetta», composte da persone risultate a lui  vicine
per rapporti parentali ed amicali. 
    Tali espedienti erano finalizzati a  fronteggiare  l'eventualita'
che lo stesso omissis omissis non venisse eletto omissis per mancanza
di un'elevata una maggioranza di votanti in suo  favore,  atteso  che
detta maggioranza non doveva essere inferiore al 50 per  cento  degli
elettori iscritti nelle liste elettorali di quel Comune. 
    L'effetto dell'anzidetta variazione demografica da altre  realta'
territoriali di persone legate per le richiamate ragioni al candidato
omissis omissis, che successivamente  alle  elezioni  riemigrano  dal
suddetto Comune fa ritenere che omissis potrebbe aver beneficiato del
loro consenso elettorale, tanto da consentirgli  di  essere  il  piu'
votato tra i candidati  a  omissis  con  uno  scarto  di  voti  anche
marginale, stante la ridotta consistenza del bacino  dei  votanti  di
quella comunita'. 
    In  base  alle  sopraesposte  risultanze  dell'Organo   ispettivo
sull'amministrazione comunale di Bompensiere,  si  ritiene  di  poter
affermare che i sopra indicati collegamenti degli amministratori  con
la  criminalita'  organizzata,  in  un  contesto  amministrativo   di
soggiacente collaborazione dei omissis dei settori  dell'Ente,  hanno
determinato   l'effetto   di   una   compromissione   della    libera
determinazione degli organi elettivi comunali, cioe'  di  alterazione
del procedimento di formazione della volonta' degli amministratori  e
responsabili di settore,  tale  sviare  l'attivita'  del  Comune  dal
perseguimento degli interessi della collettivita'. 
    Benche' gran parte di tali  comportamenti  siano  direttamente  e
formalmente imputabili a responsabilita' dei capi settore, si ritiene
che da tale  responsabilita'  non  possano  considerarsi  immuni  gli
organi di governo dell'ente. 
    Secondo un consolidato indirizzo giurisprudenziale, nonostante lo
spostamento delle competenze relative alla  gestione  dell'ente,  gli
organi di  vertice  politico-amministrativo  hanno  comunque  compiti
pregnanti di pianificazione, di direttiva, di impulso, di vigilanza e
di verifica che impongono l'esigenza di intervenire e  di  apprestare
tutte  le  misure  e  le  risorse  necessarie  per   un'effettiva   e
sostanziale   cura   e   difesa   dell'interesse    pubblico    dalla
compromissione derivante da ingerenze  estranee,  anche  al  fine  di
garantire che ogni attivita'  si  svolga  nella  necessaria  cornice,
formale e sostanziale, di legalita'. 
    Particolari considerazioni si ritiene di formulare  con  riguardo
alla posizione  de  omissis  omissis,  responsabile  de  omissis  del
Comune, il quale, in funzione delle mansioni dallo stesso esercitate,
ha  assunto  comportamenti  volti  a  favorire  e  comunque   a   non
contrastare gli interessi di alcune  imprese  affidatarie  di  lavori
che, dagli accertamenti, risultano  vicine  o  contigue  per  ragioni
varie a soggetti della criminalita' organizzata ed alla  famiglia  di
sangue de omissis omissis. 
    Le omissioni di controlli e le  anomalie  procedurali  sul  piano
dell'applicazione delle normative nel settore dei contratti  pubblici
poste in essere da omissis omissis nella trattazione dei procedimenti
di competenza dell'Area XXXX comunale, contrari ai principi del  buon
governo, si sono tradotti in violazioni da  parte  del  medesimo  dei
parametri di  diligenza,  trasparenza  e  delle  regole  della  buona
amministrazione nell'azione di prevenzione antimafia, da cui ne  sono
derivati vantaggi per alcuni imprenditori. 
    Si  soggiunge  che  le  verifiche  svolte  dalla  Commissione  di
indagine sul servizio XXXX comunale hanno  evidenziato  significativi
rapporti ed una rete di collegamenti e parentali tra omissis omissis,
gli amministratori locali, in particolare con la famiglia de  omissis
omissis, ed appartenenti alla locale consorteria mafiosa  de  omissis
omissis, nonche' rapporti professionali  con  imprenditori  legati  a
soggetti della criminalita' organizzata operante in provincia. 
    L'attivita' del omissis omissis, stabilmente in servizio da lungo
tempo in ufficio particolarmente esposto a  rischio  di  interferenza
malavitosa e di corruttela, si e' caratterizzata nel non  aver  posto
argini a tentativi di infiltrazione criminale. 
    Infatti dalle verifiche della Commissione sugli atti comunali  e'
stato rilevato un  numero  modesto  di  richieste  di  documentazione
antimafia sulle ditte affidatarie di  lavori,  forniture  e  servizi,
spesso non adeguate in relazione alla tipologia degli  affidamenti  e
peraltro inosservante  degli  adempimenti  di  prevenzione  antimafia
previsti dalle disposizioni regionali -  meglio  indicate  nel  corpo
della relazione. 
    Inoltre lo stesso risulta aver tenuto un costante modus  operandi
improntato a condotte che  hanno  avvantaggiato  determinate  imprese
notoriamente legate o in affari con il vertice politico  dell'attuale
Amministrazione comunale, ai suoi stretti familiari -  circostanze  a
lui note  -  ovvero  con  soggetti  legati  a  vario  titolo  con  la
criminalita'. 
    Al riguardo si rinviano ai  dettagli  indicati  nel  corpo  della
relazione in  merito  ai  ripetuti  affidamenti  diretti  al  omissis
omissis oppure alle rinnovate autorizzazione di subappalti a omissis. 
    L'apporto professionale de omissis  omissis,  quale  responsabile
dell'ufficio   XXXX    comunale,    e'    apparso    funzionale    ad
un'amministrazione comunale certamente non  prodiga  di  indirizzi  e
controlli, sicche' il lassismo e la distorsione della  normativa,  di
settore sugli affari di competenza del  dipendente  in  parola  hanno
lasciato spazio libero agli interessi, anche criminali, di coloro che
hanno potuto utilizzare l'Ente per le loro finalita'. 
    Pertanto, in considerazione del ruolo de omissis di  responsabile
dell'Area XXXX comunale,  svolto  nel  solco  di  uno  sviamento  del
pubblico interesse e del favoritismo,  avuto  riguardo  alla  carente
azione di impulso nell'esercizio dei propri doveri d'ufficio  nonche'
ai concludenti atteggiamenti collusivi che denotano  una  sistematica
convergenza di intenti  della  sua  attivita'  professionale  per  il
raggiungimento di obiettivi personali, dell'amministrazione omissis e
di imprese legate a omissis -  circostanze  evidenziatesi  anche  nel
corso di un audizione dell'interessato  -  l'Organismo  ispettivo  ha
convenuto ad unanimita' che appare sussiste un quadro complessivo  di
elementi atti a supportare l'adozione di un provvedimento  di  rigore
ai sensi dell'art. 143, decreto legislativo n. 267/2000 nei confronti
del richiamato omissis omissis. 
    Le diverse situazioni attenzionate  dalla  Commissione  delineano
conclusivamente un'amministrazione comunale  in  armonico  equilibrio
delle  sue  componenti  politiche  e  burocratiche,  strutturata  per
assecondare interessi della criminalita'  organizzata  con  la  quale
condivide relazioni parentali e rapporti di affari. 
    Alla carente ed inerte azione di impulso e  di  intervento  degli
amministratori per il  pubblico  interesse  ed  alla  superficialita'
nell'esercizio dei doveri di ufficio dell'apparato amministrativo  fa
da contraltare un  sospetto  attivismo  ed  un'unione  d'intenti  per
raggiungimento di obiettivi personali, familiari e criminali. 
    Questi sono i tratti distintivi con cui l'Amministrazione  si  e'
presentata nel tempo e si identifica oggi, in un territorio in cui il
locale  sodalizio  criminale,  tra  i  piu'  strutturati  di   questa
provincia,  pervadono  i  diversi  tessuti  della   societa'   civile
infiltrandosi nella cosa pubblica condizionandone l'attivita'. 
    Il complesso delle  situazioni  su  evidenziate,  con  tutti  gli
elementi  acquisiti  dalla  relazione  ispettiva,  corroborati  dagli
accertamenti delle Forze di Polizia,  e'  stato  oggetto  di  attenta
analisi in sede di Comitato Provinciale per l'Ordine e  la  Sicurezza
Pubblica riunitosi lo scorso 9 aprile,  allargato  nella  circostanza
alla partecipazione del  Procuratore  della  Repubblica  -  Direzione
Distrettuale Antimafia presso il Tribunale di  Caltanissetta,  ed  al
quale sono intervenuti anche il Capo Centro Operativo della D.I.A. di
Caltanissetta  ed  i  componenti  della   Commissione   di   accesso,
quest'ultimi  hanno  fornito  un  quadro  di  azione  del  Comune  di
Bompensiere in rapporto alle dinamiche criminali di contesto. 
    Il  Comitato,  sulla   base   delle   risultanze   emerse   dagli
approfondimenti ispettivi  nei  molteplici  settori  delle  attivita'
poste in essere dall'amministrazione omissis omissis ed  evidenziati,
negli  aspetti  piu'  salienti  dalla  Commissione,  ha  unanimemente
ritenuto  l'azione  dell'ente  locale  sviata  dalle  sue   finalita'
essenziali   a   vantaggio   degli   interessi   della   criminalita'
organizzata. 
    In merito, avuto riguardo al preoccupante intreccio  di  rapporti
tra amministratori, dipendenti e ambienti criminali,  perdurante  nel
tempo  ed  alla  costante   irregolarita'   ed   illegittimita'   dei
procedimenti   amministrativi   analizzati,   tutti    riconducibili,
direttamente  o  indirettamente  al  favor  criminale,   si   ritiene
sussistente una grave  forma  di  ingerenza  della  famiglia  mafiosa
omissis nella vita dell'ente pubblico. 
    Nell'evidenziare la caratura e  la  pericolosita'  dell'anzidetto
sodalizio egemone  sul  territorio  di  Bompensiere,  di  cui  alcuni
componenti  di  quella  famiglia   risultano   presenti   fisicamente
all'interno dell'Ente non solo per frequentazioni durature nel  tempo
ma  anche  con  ruoli  di  natura  politica,   e   da   complementare
disponibilita' dell'amministrazione dello  stesso  Ente  a  lasciarsi
fuorviare dalle finalita' istituzionali con concludenti atteggiamenti
collusivi, si ravvisano in modo inequivocabile le  condizioni  di  un
chiaro ed univoco condizionamento dell'amministrazione comunale. 
    Concordemente con quanto emerso in sede di Comitato,  si  ritiene
pertanto quanto mai necessario un intervento  di  rigore,  che  possa
consentire un non piu' rinviabile recupero dell'ente alla cura  degli
interessi della collettivita' nel pieno rispetto delle leggi. 
    Pertanto si sottopone quanto su esposto  alle  valutazioni  della
on.le S.V. rappresentando come, anche alla luce  della  piu'  recente
giurisprudenza in materia, appaia sussistere un quadro  coordinato  e
complessivo di univoci elementi  atti  a  supportare  l'adozione  del
provvedimento di scioglimento degli organi  elettivi  del  Comune  di
Bompensiere  ai  sensi  dell'art.  143  del  decreto  legislativo  n.
267/2000. 
 
                                               Il prefetto: Cucinotta