Allegato 1 PRESCRIZIONI E RACCOMANDAZIONI Prescrizioni - Parte prima. Raccomandazioni - Parte seconda. Prescrizioni - Parte prima Prescrizioni per la progettazione esecutiva Piano di utilizzo. 1. Redigere il Piano di utilizzo terre sull'intero lotto funzionale, definendo i siti di deposito temporaneo e definitivo, i percorsi e i flussi delle movimentazioni dei materiali, 90 giorni prima della presentazione del progetto esecutivo per la sua approvazione da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del turismo e del mare (commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 01 Piano urbano del traffico e commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2233 del 25 novembre 2016 - 01). 2. Aggiornare la quantita' di sottoprodotto movimentate, suddivise per WBS, motivando la scelta dei depositi definitivi, definendo la capienza degli stessi, acquisendo le approvazioni ed autorizzazioni dei diversi Piani di ripristino (commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 02 Piano urbano del traffico). 3. Approfondire il Piano di utilizzo, mediante l'esecuzione di ulteriori e specifiche indagini, con l'individuazione dell'eventuale valore di fondo naturale superiore alle concentrazioni soglie di contaminazione di riferimento secondo quanto previsto dall'art. 5 comma 4 del decreto ministeriale n. 161 del 2012, segnalando gli eventuali superamenti e concordando in tal caso con l'Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto un PdA per definire i valori di fondo da assumere (commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 03 Piano urbano del traffico). 4. Indagare i siti potenzialmente contaminati che interferiscono con le opere per verificare concretamente la possibilita' di riutilizzo dei terreni di scavo da esse provenienti o, se vi siano i presupposti per l'attivazione di altri tipi di procedure previsti dalla parte IV del decreto legislativo n. 152 del 2006 (commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale (commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 04 Piano urbano del traffico). 5. Definire il Cronoprogramma dei lavori dell'intero lotto funzionale, da trasmettere al Ministero dell'ambiente e della tutela del turismo e del mare per la sua approvazione, tenendo conto di eventuali modifiche dovute agli approfondimenti relativi alla fase di progettazione esecutiva anche in relazione alle attivita' istruttorie presso le Autorita' competenti locali. La durata del Piano di utilizzo non potra' superare la durata programmata dei lavori, di circa 7 anni, come verra' definita dal cronoprogramma richiesto per la fase esecutiva, e terminera' con la conclusione dei lavori (commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 05 e 06 Piano urbano del traffico, commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2233 del 25 novembre 2016-13). Mitigazioni e compensazioni ambientali. 6. Istituire un tavolo tecnico, coordinato dalla commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale. Valutazione di impatto ambientale/Valutazione ambientale strategica, di concerto con il Ministero per i beni e le attivita' culturali, il Ministero delle infrastrutture e trasporti, la Regione Veneto, gli enti locali e gli enti gestori delle aree vincolate ai sensi della Direttiva Habitat (ciascuno con un rappresentante) che operi con lo scopo di verificare il piano delle compensazioni e mitigazioni ambientali, senza alterare i dati fondamentali dell'opera e i suoi presupposti tecnici ed economici ovvero fermo restando l'importo per le opere di mitigazione e compensazione previste nel progetto definitivo. In particolare il Tavolo tecnico dovra' approfondire verificare il Piano delle compensazioni e mitigazioni ambientali per tutte le componenti ambientali coinvolte affrontando le problematiche relative alle criticita' ambientali, alle sensibilita' territoriali e sociali, al patrimonio agro-eco-alimentare, alle aree tutelate e alle aree Natura 2000, indotte dalla nuova infrastruttura, come segue: a. garantendo, oltre a quanto gia' proposto, la permanenza e la tutela delle matrici ambientali ed ecosistemiche che hanno determinato il riconoscimento e l'istituzione delle aree vincolate ai sensi della direttiva 92/43/CEE e delle aree tutelate a diverso titolo, attraverso: i. l'analisi degli impatti sulla fauna presente nell'area di studio, anche in seguito alla possibile alterazione degli habitat di specie; ii. la stesura di Piani d'azione per specie di interesse conservazionistico in accordo con gli enti gestori delle aree tutelate; b. definendo dettagliatamente come la soluzione progettuale compensativa risolve, dal punto di vista qualitativo e quantitativo, gli impatti determinati dalla costruzione dell'opera rispetto alla sensibilita' del paesaggio interferito; c. sviluppando, lungo tutta la tratta e per una fascia da definire a seconda delle specificita' dei luoghi, progetti di: i. implementazione e deframmentazione della connettivita' ecologica, ponendo particolare cura nella scelta dei punti dove inserire i passaggi faunistici, indispensabili per mitigare l'effetto barriera prodotto dall'infrastruttura, e alla loro progettazione e realizzazione; ii. rafforzamento e inserimento di elementi vegetali (siepi e filari campestri, aree boscate, aree umide, ecc.) volti alla valorizzazione del paesaggio rurale e delle coltivazioni di pregio (IGP, DOC, DOCGP, ecc.) al fine di preservare i valori storico-culturali, produttivi, commerciali, ecologici e della biodiversita' del tessuto agricolo e di contribuire a mitigare i cambiamenti climatici e l'adattamento ad essi; i progetti dovranno essere volti alla tutela e al miglioramento dell'ambiente, del paesaggio e delle sue caratteristiche, delle risorse naturali, del suolo e della diversita' genetica, in accordo con le politiche comunitarie della PAC 2014-2020; d. sviluppando adeguati interventi d'inserimento paesaggistico della viabilita' locale interessata e delle opere d'arte principali e secondarie dell'infrastruttura, ponendo particolare attenzione alla qualita' architettonica dei manufatti, comprese le barriere acustiche e tutte le opere d'arte; e. sviluppando gli interventi di mitigazione degli impatti cumulativi su tutte le componenti ambientali dovuti alla realizzazione della nuova infrastruttura, alla viabilita' esistente e pianificata a livello regionale; f. utilizzando la rappresentazione dei progetti proposti attraverso l'elaborazione di foto simulazioni; g. prevedendo, per quanto riguarda il ripristino della vegetazione: i. l'impiego di specie appartenenti alle serie autoctone, la raccolta in loco di materiale per la propagazione (sementi, talee, ecc., al fine di rispettare la diversita' biologica) e l'acquisto di materiale vivaistico proveniente da vivai specializzati che ne assicurino l'idoneita' all'uso; ii. uno specifico «Piano di monitoraggio e manutenzione degli interventi a verde» che preveda idonee cure colturali che dovranno essere effettuate fino al completo attecchimento della vegetazione e un monitoraggio triennale sull'efficacia degli interventi successivamente all'ultimazione dei lavori; iii. uno specifico progetto degli impianti d'irrigazione, con particolare riferimento alle scarpate verdi, che illustri le modalita' di realizzazione dell'impianto, il funzionamento, la sua distribuzione e le fonti di approvvigionamento; iv. il cronoprogramma delle opere di riambientalizzazione che consideri le tempistiche e le modalita' di realizzazione, nonche' l'efficacia di tali interventi, in coerenza con le fasi di realizzazione dell'opera. (Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 03 Valutazione di impatto ambientale e commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2233 del 25 novembre 2016 - 10/11/12/13). 7. Concordare con le amministrazioni comunali interessate i dettagli realizzativi degli interventi di mitigazione e ripristino ambientale posti in capo alla ditta proponente prevedendo n. 3 anni di manutenzione dei citati interventi dall'ultimazione dei lavori; verificare le quantita' di aree interessate da vegetazioni arboree/arbustive da estirpare previste nel progetto definitivo e l'inserimento di essenze autoctone arboree ed arbustive di nuovo impianto. Le eventuali sottrazioni di superfici boscate, sottoposte a vincolo forestale, dovranno essere autorizzate dall'Autorita' competente in materia presso le Sezioni di Bacino Idrografico. Tale Autorita' potra' prescrivere, se del caso e fermo restando l'importo gia' previsto per l'intervento in esame, le opportune misure compensative ai sensi della normativa regionale vigente. (Deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 14, Provincia di Verona delibera CP 4 del 22 gennaio 2016). 8. Ridurre nel Comune di San Martino Buon Albergo le aree previste quali mitigazioni ambientale lungo il viadotto «Fibbio». (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016, Comune San Martino Buon Albergo protocollo n. 6650 del 22 marzo 2016). Vinca. 9. Integrare la valutazione d'incidenza approfondendo, anche attraverso rilievi sul campo, quanto segue: a. la valutazione degli impatti cumulativi determinati dalla rete infrastrutturale esistente e prevista alla scala regionale, compreso il progetto di cui al presente parere, sul sistema complessivo delle aree protette sui siti Natura 2000 dell'area vasta; b. la descrizione delle misure di mitigazione ambientale previste per l'impatto delle opere in esame su Sito di interesse comunitario/Zone di protezione speciale, sia per la fase di cantierizzazione che per la fase di esercizio; c. l'analisi della coerenza del progetto nella sua complessita' con le finalita' conservative dei singoli siti in riferimento ai Piani di gestione di sito di interesse comunitario/Zone di protezione speciale; d. l'eventuale sottrazione di habitat prioritario e comunitario per gli habitat 91 EO* e 3260 ai sensi della Direttiva Habitat. (Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 04 Valutazione di impatto ambientale). 10. Sviluppare uno studio specifico relativo alla consistenza, alla distribuzione e all'uso dell'habitat da parte dell'avifauna presente per tutte le fasi fenologiche (commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 05 Valutazione di impatto ambientale). 11. Definire le misure di mitigazione attivate per tutti gli impatti sulle componenti ambientali coinvolte, specificandone le modalita', la scala spazio-temporale di attuazione e le misure di monitoraggio per verificarne l'efficacia (commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 06 Valutazione di impatto ambientale). Opere civili. 12. Ridimensionare adeguatamente, ove possibile, la risoluzione delle interferenze del tratto della Linea AV/AC in relazione al reticolo viario esistente (deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 16). 13. In fase di progettazione esecutiva della tratta e delle opere accessorie, mantenere le dimensioni del corridoio infrastrutturale delimitato a nord dall'Autostrada A4 e a sud dalla Linea ferroviaria (dal chilometro 33+600 al chilometro 36+400). In tale corridoio potra' essere collocato il tracciato dell'infrastruttura sistema tangenziali venete il tracciato riportato in tratteggio negli elaborati di progettazione definitiva per l'infrastruttura sistema tangenziali venete e' da intendersi solo indicativo del progetto presentato al CIPE. (Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2233 del 25 novembre 2016, Regione Veneto deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 06, Comune Montebello Vicentino protocollo 3553 del 22 marzo 2016). 14. Eliminare il piu' possibile ogni interferenza delle opere (sia di tipo infrastrutturale che da interventi di riqualificazione ambientale) con le attivita' produttive esistenti nelle zone industriali di Lonigo, Brendola, Montecchio Maggiore, Altavilla Vicentina cercando di garantire come limite di intervento il limite esistente dell'attuale linea ferroviaria. (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016, Comune di Brendola protocollo 376 del 12 gennaio 2016). 15. Nel Comune di Verona, salvaguardare e mettere in sicurezza e illuminare il sito denominato «Fonte delle Monache» a San Michele Extra - Comune di Verona, garantendone la fruibilita' da parte della popolazione e il collegamento alla rete ciclopedonale esistente (Comune di Verona protocollo generale U0128 n. 45240 dell'11 febbraio 2016). 16. Nel Comune di Verona, realizzare un nuovo collegamento tra il sottopasso posto al chilometro 1+875 sezione 85 e la sezione 94, realizzando cosi' un nuovo tratto stradale in sostituzione di quello soppresso. (Comune di Verona protocollo generale UO28 n. 45240 dell'11 febbraio 2016). 17. Nel Comune di Verona, realizzare un sottovia ciclopedonale al chilometro 2+364,52 fra le sezioni 107 e 108, in corrispondenza del tombino Fossa Cercola in sostituzione del sottopasso pedonale previsto al chilometro 2+509. (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016, Comune di Verona protocollo generale UO128 n. 45240 dell'11 febbraio 2016). 18. Nel Comune di Verona, mantenere la percorrenza a doppio senso di marcia per via Serenelli, salvaguardando l'edificio di Villa Morandina. (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016; Comune di Verona protocollo generale UO128 n. 45240 dell'11 febbraio 2016). 19. Nel Comune di Verona, ripristinare l'attuale drenaggio delle acque piovane in via A. Salieri, lungo circa 120 metri, in quanto area occupata dalla nuova linea ferroviaria dal chilometro 2+460 al chilometro 2+580 circa (Comune di Verona protocollo generale UO128 n. 45240 dell'11 febbraio 2016). 20. Nel Comune di S. Martino Buon Albergo, sopraelevare in corrispondenza della rotonda di viale del lavoro/tangenziale est con l'innesto in via Pontara Sandri (chilometro 5+000-5+125) - le corsie del raccordo autostradale in modo che possano attraversare la rotonda in sede propria, lasciando alla rotonda il compito di regolare maggiormente il traffico locale senza l'interferenza di quello diretto o proveniente dal casello autostradale VR EST o dalla tangenziale sud di Verona. (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016, Comune San Martino Buon Albergo protocollo n. 6650 del 22 marzo 2016 - Societa' Autostrada Brescia-Padova S.p.A. protocollo 4285/16ArCa/SeM del 16 marzo 2016). 21. Nel Comune di Zevio per l'interferenza con strada provinciale 20 tra sezioni progettuali numeri 406 e 407, proteggere le spalle e posizionare l'area di occupazione temporanea in stretta correlazione con la strada di cantiere, in modo da avere accesso da quest'ultima, e non dalla strada provinciale. (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016 - Provincia di Verona delibera CP 4 del 22 gennaio 2016). 22. Nel Comune di Caldiero, adeguare il sottopasso al chilometro 12+034 con l'inserimento di un percorso ciclabile. (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016). 23. Nel Comune di Belfiore, interrompere via Bova evitando la costruzione del cavalcaferrovia, ricollegando il tratto a sud con il sottovia gia' previsto alla progressiva 12+034 metri. A nord del sottovia dovra' essere adeguato il sedime stradale che porta a localita' Caloseni. (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016 - Comune di Belfiore decreto giunta comunale n. 8 del 21 gennaio 2016 e relazione integrativa criticita' idrauliche). 24. Nel Comune di Belfiore, spostare verso est il sottopasso previsto alla chilometro 13+470 in corrispondenza dell'attuale sedime di via Catena, adeguare le relative controstrade e prevedere l'inserimento di una pista ciclabile in sede separata. (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016 - Comune Caldiero deliberazione giunta comunale n. 8 del 21 gennaio 2016, Comune di Belfiore decreto giunta comunale n. 8 del 21 gennaio 2016). 25. Nel Comune Belfiore, realizzare il cavalcaferrovia previsto per risolvere l'interferenza con strada provinciale n. 38-b «delle tenne» al chilometro 14+473 almeno cinquanta metri piu' ad ovest rispetto all'attuale previsione, aumentando la lunghezza della rampa a sud ed il raggio di curvatura, e risolvendo in modo migliorativo gli accessi ai fondi privati limitrofi. (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016 - Provincia di Verona delibera CP 4 del 22 gennaio 2016). 26. Nel Comune di Belfiore, realizzare un sottovia ciclopedonale al chilometro 14+850 in corrispondenza dell'attuale sedime di via Buggia. (Regione Veneto Protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016). 27. Nel Comune di Belfiore, prevedere l'inserimento di una pista ciclabile in sede separata in corrispondenza del sottovia di progetto SL04 alla chilometro 16+138 (Comune di Belfiore deliberazione giunta comunale n. 8 del 21 gennaio 2016). 28. Nel Comune di Belfiore, prolungare la viabilita' di accesso alla Sottostazione elettrica (chilometro 16+765 metri) fino all'incrocio con via Castelletto (strada provinciale 39). (Comune di Belfiore decreto giunta comunale n. 8 del 21 gennaio 2016). 29. Nel Comune di S. Bonifacio, adeguare lo svincolo stradale «della Grena» sulla Porcilana, per il quale si prescrive di non realizzare il cavalcaferrovia, bensi' prevedere la sopraelevazione della linea ferroviaria (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016 - Provincia di Verona delibera CP 4 del 22 gennaio 2016 - Comune di San Bonifacio deliberazione giunta comunale n. 1 dell'11 gennaio 2016 - deliberazione giunta comunale n. 7 del 27 febbraio 2016 - Societa' Autostrada Brescia-Padova S.p.A. Prot. 4285/16ArCa/SeM del 16 marzo 2016). 30. Nel Comune di S. Bonifacio, realizzare una contro-strada di collegamento tra la Variante urbanistica parziale n. 70 al Piano regolatore regionale di San Bonifacio e la viabilita' esistente di collegamento alla rotonda posta al chilometro 18+200. (Comune di San Bonifacio decreto giunta comunale n. 1 dell'11 gennaio 2016; deliberazione giunta comunale n. 7 del 27 febbraio 2016). 31. Nel Comune di S. Bonifacio, revisionare le rampe di accesso alla cosiddetta «Porcilana» alla progressiva chilometro 19+850 (svincolo Masetti) spostando verso ovest la rampa di immissione in direzione Vicenza secondo le indicazioni grafiche contenute nella delibera n.1 dell'11 gennaio 2016 del Comune di San Bonifacio. (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016 - Comune di San Bonifacio decreto giunta comunale n. 1 dell'11 gennaio 2016 - deliberazione giunta comunale n. 7 del 27 febbraio 2016). 32. Nel Comune di S. Bonifacio, adeguare l'accessibilita' dei mezzi agricoli da e per via Palu' in Comune di San Bonifacio. (Comune di San Bonifacio deliberazione giunta comunale n. 1 dell'11 gennaio 2016; decreto giunta comunale n. 7 del 27 febbraio 2016). 33. Nel Comune di S. Bonifacio, realizzare una strada di larghezza 4 metri di collegamento con viale delle Fontanelle in Comune di S. Bonifacio per il ripristino del collegamento del borgo a sud del chilometro 21+275 della Linea AV/AC. (Comune di San Bonifacio decreto giunta comunale n. 1 dell'11 gennaio 2016; deliberazione giunta comunale n. 7 del 27 febbraio 2016). 34. Nel Comune di S. Bonifacio, adeguare gli innesti delle rampe del sottovia previsto al chilometro 24+003 (collegamento di via Casotti con via Tombole) alla viabilita' esistente. (Comune di San Bonifacio decreto giunta comunale n. 1 dell'11 gennaio 2016 deliberazione giunta comunale n. 7 del 27 febbraio 2016). 35. Nel Comune di Lonigo, provvedere alla realizzazione di una rotatoria a carattere definitivo all'intersezione tra via del Lavoro e la strada provinciale 17 Almisanese in prossimita' della linea ferroviaria (Regione Veneto deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 21_7). 36. Nel Comune di Montebello Vicentino, realizzare in Comune di Montebello Vicentino la rotonda di intersezione tra via Fara (Stazione) e la strada regionale 11 con adeguamento della viabilita' circostante recependo una delle proposte indicate dal comune (decreto giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 24_2). 37. Nel Comune di Montebello Vicentino, spostare piu' a sud l'accesso da via Fara al parcheggio della stazione, al fine di allontanarlo dall'abitato, prevedendone l'accesso; (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016 - Comune Montebello Vicentino protocollo 3553 del 22 marzo 2016). 38. Nel Comune di Montebello Vicentino, spostare il bacino di laminazione di progetto previsto nell'area «ex C.I.S.S. S.r.l.» ubicandolo in un'area limitrofa alla linea ferroviaria in costruzione. (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016 - Comune Montebello Vicentino protocollo 3553 del 22 marzo 2016). 39. Nel Comune di Brendola, spostare il bacino di laminazione previsto in un'area posta in prossimita' di via Einaudi ubicandolo in un'area limitrofa alla linea ferroviaria in costruzione. (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016). 40. Nel Comune di Brendola e Montecchio Maggiore, realizzare un sottovia ciclopedonale in sostituzione dell'attuale sottovia al chilometro 37+400 (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016, Provincia di Vicenza protocollo 2633 del 15 gennaio 2016). 41. In Provincia di Vicenza, realizzare a carattere definitivo la rotatoria prevista in prossimita' della stazione di Montecchio Maggiore ed interferente con la strada di collegamento al nuovo casello autostradale, di diametro ed in posizione idonea al flusso veicolare leggero e pesante che transitera' a seguito dell'apertura della nuova viabilita'. La conformazione della rotatoria dovra' essere valutata anche al fine di consentire il transito dei trasporti eccezionali. (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016, Provincia di Vicenza protocollo 2633 del 15 gennaio 2016, Societa' autostrada Brescia-Padova S.p.A. protocollo 4285/16ArCa/SeM del 16 marzo 2016). 42. Nel Comune di Montecchio Maggiore, spostare il bacino di laminazione previsto al chilometro 38+500 circa, ubicandolo in un'area immediatamente a nord dell'infrastruttura ferroviaria, compresa tra l'infrastruttura ferroviaria, lo scolo Cavazza e la nuova bretella di collegamento con la superstrada Pedemontana Veneta (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016, Consorzio APV protocollo 592 del 15 gennaio 2016, Acque del Chiampo S.p.A. protocollo GS/gs/mm/00971/2016 del 15 gennaio 2016 protocollo GS/gs/mm/06162/2016 del 22 marzo 2016). 43. Nel Comune di Montecchio Maggiore, rivedere la soluzione progettuale del prolungamento del cavalcaferrovia in direzione Montecchio Maggiore lungo via Battaglia, in quanto interferisce con via Gozzi e via Fermi - garantendo gli accessi alle abitazioni esistenti in prossimita' della rampa del nuovo cavalca ferrovia di via Battaglia (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016 - Comune Montecchio Maggiore protocollo 9441 del 22 marzo 2016 - Acque Del Chiampo S.p.A. protocollo GS/gs/mm/00971/2016 del 15 gennaio 2016 -protocollo GS/gs/mm/06162/2016 del 22 marzo 2016). 44. Nel Comune di Montecchio Maggiore, provvedere al completamento del sottopasso ciclopedonale al chilometro 39+630 (via Cimarosa) con segnaletica di attraversamento a raso a ridosso della rotonda della strada provinciale 34 via del Melaro. (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016 - Comune Montecchio Maggiore protocollo 9441 del 22 marzo 2016). 45. Nel Comune di Montecchio Maggiore, valutare, nell'ambito della previsione di realizzazione della nuova strada provinciale 34 e relativa controstrada, la traslazione verso ovest del nuovo cavalcaferrovia al chilometro 40+365,77, al fine evitare sostanziali interferenze con l'azienda agricola di Villa degli Olmi nell'attuazione delle citate previsioni, con riferimento anche all'innesto del relativo accesso. (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016). 46. Nel Comune di Altavilla Vicentina, spostare il bacino di laminazione posto in prossimita' della strada provinciale 34 del Melaro, all'altezza del km 40+950, in area limitrofa alla linea ferroviaria in costruzione oppure alternativamente prevederne lo sviluppo in parallelo alla strada provinciale del Melaro. (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016 - Comune Altavilla Vicentina Fascicolo osservazione consegnata in Conferenza di servizi il 23 marzo 2016 - Consorzio APV protocollo n. 592 del 15 gennaio 2016). 47. Nel Comune di Altavilla Vicentina, realizzare il sottopasso pedonale Tavernelle, posto al chilometro 41+615, con strutture adeguate per l'accessibilita' da parte dei disabili, delle persone con temporanea e ridotta capacita' motoria e degli anziani; (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016 - Provincia di Vicenza protocollo 2633 del 15 gennaio 2016 - Comune Altavilla Vicentina Fascicolo osservazione consegnata in Conferenza di servizi il 23 marzo 2016). 48. Nel Comune di Altavilla Vicentina, rivedere la soluzione planimetrica del parcheggio di stazione al fine di evitare la frammentazione delle aree di proprieta' delle sig.re Perin Ancilla, Perin Margherita e Cocco Marisa, condotte in affitto dall'azienda agricola Perin Umberto, censite al catasto terreni al foglio 5 mappa 324; (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016 - Comune Altavilla Vicentina Fascicolo Osservazione consegnata in Conferenza di servizi il 23 marzo 2016). 49. Nel Comune di Altavilla, inserire una pensilina per ricovero biciclette in corrispondenza del parcheggio previsto in progetto (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016, Comune Altavilla Vicentina Fascicolo Osservazione consegnata in Conferenza di servizi il 23 marzo 2016). 50. Nel Comune di Altavilla Vicentina, rivedere il progetto del nuovo cavalcaferrovia posto al chilometro 42+987,06 al fine di: a. consentire l'accesso alle abitazioni esistenti; b. mantenere la corsia preferenziale in direzione Vicenza, nell'intersezione tra la strada regionale 11 e la strada consecutiva al cavalcaferrovia posto al chilometro 42+987,06; c. verificare le interferenze dei flussi di traffico di ingresso/uscita nella rotatoria «Bonometti» posta sulla strada regionale 11, vista l'eccessiva vicinanza dei bracci; d. ridurre le aree occupate dal fabbricato PT/PJ2 al chilometro 43+060 e dal fabbricato SSE al chilometro 43+267; e. realizzare una pista ciclopedonale in sostituzione del marciapiede previsto ad ovest. (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016 - Comune Altavilla Vicentina Fascicolo Osservazioni consegnata in Conferenza di servizi il 23 marzo 2016). Interferenza Autostrada A4. 51. Stipulare, tra il concedente Ministero delle infrastrutture e trasporti - DGVCA, la Concessionaria autostradale e il Consorzio Iricav Due, prima dell'avvio dei lavori, un'apposita convenzione per regolamentare: a. tutti gli interventi per la collocazione/spostamento di sopraservizi (elettrodotti) e sottoservizi previsti in attraversamento dell'infrastruttura autostradale e/o in parallelismo all'interno della fascia di rispetto; b. i progetti degli interventi di spostamento e adeguamento dei sottoservizi in corrispondenza delle pertinenze autostradali; c. le occupazioni provvisorie di aree di Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova S.p.A.; d. le opere afferenti i manufatti posti nella fascia di rispetto autostrada/e ovvero, se successive, mediante atto istruttorio presso l'ente concedente; e. la localizzazione temporanea e permanente per il deposito del sale; f. il sistema di monitoraggio per le lavorazioni dalle quali derivi il rischio di indurre cedimenti alla piattaforma, alle strade e ai relativi manufatti in gestione alla Concessionaria autostradale. Nel caso di opere realizzate a spinta con sovrastanti corsie autostrada/i e relative pertinenze dovra', in sede progettuale ed esecutiva, essere garantito che il varo a spinta non provochi sollevamenti del manto stradale; g. la realizzazione delle linee telematiche di protezione al fine di evitare qualsiasi disservizio conseguente a guasti dei collegamenti telematici a servizio degli impianti autostradali, che possano accidentalmente verificarsi durante le lavorazioni. (Societa' Autostrade Brescia Padova S.p.A. protocollo 4285/16ArCa/SeM del 16 marzo 2016). 52. Dotare tutte le nuove opere d'arte sovrappassanti l'autostrada e le relative pertinenze, come pure i nuovi sottopassi, di reti di protezione laterale di altezza complessiva minima 3,20 metri comprensiva dell'aggetto in sommita' e maglia della rete non superiore a 3×3 centimetri. La fascia di base dovra' essere cieca nel caso di reti di protezione su competenze della linea AV/AC. (Societa' Autostrade Brescia Padova S.p.A. protocollo 4285/16ArCa/SeM del 16 marzo 2016). 53. Garantire, in considerazione delle opere d'arte interferite con l'Autostrada A4, dimensioni dei cordoli laterali delle opere d'arte tali da permettere il posizionamento delle reti di protezione ad una distanza non inferiore alla distanza di lavoro «w» dei dispositivi di ritenuta ed inoltre tali da consentire il passaggio tra rete di protezione e barriera di sicurezza. (Societa' autostrade Brescia Padova S.p.A. protocollo 4285/16ArCa/SeM del 16 marzo 2016). 54. Prevedere se possibile, in corrispondenza del tratto in affiancamento al raccordo autostradale di Verona est, sistemi di protezione della linea ferroviaria differenti dalle barriere di sicurezza stradale di classe superiore a quella richiesta dalla normativa (Societa' autostrade Brescia Padova S.p.A. protocollo 4285/16ArCa/SeM del 16 marzo 2016). 55. Prevedere in corrispondenza del tratto in dismissione dell'innesto sul raccordo autostradale stradale di Verona est, adeguati interventi di segnaletica sulla piattaforma del raccordo autostradale per il ripristino della continuita' della sezione trasversale, recuperando dall'attuale sezione stradale allargata solo una piazzola di sosta. (Societa' autostrade Brescia Padova S.p.A. protocollo 4285/16ArCa/SeM del 16 marzo 2016). 56. Provvedere, all'interno della proprieta' di autostrada Brescia Verona Vicenza Padova S.p.A., alla rimozione delle sole opere provvisionali fuori terra necessarie per la costruzione della linea ferroviaria, affinche' le stesse non costituiscano limitazione o impedimento per eventuali successivi interventi sui sedimi stradali. (Societa' autostrade Brescia Padova S.p.A. protocollo 4285/16ArCa/SeM del 16 marzo 2016). 57. Garantire per le deviazioni provvisorie dell'Autostrada A4 il transito del traffico su n. 3 corsie per senso di marcia aventi larghezza non inferiore a 3,50 metri con velocita' non inferiore a 110 chilometri orari, prevedendo al piu' la sola ricostruzione del solo cavalcavia di svincolo «Verona Est». Saranno possibili alcune deroghe al decreto ministeriale del 5 novembre 2001, ma dovra' in ogni caso essere garantita la visibilita' per l'arresto (Societa' Autostrade Brescia Padova S.p.A. protocollo 4285/16ArCa/SeM del 16 marzo 2016). Sottoservizi. 58. Nel territorio di tutti i Comuni interessati dall'opera, in sede di progetto esecutivo, sviluppare con gli enti proprietari/gestori i dettagli realizzativi per la risoluzione delle interferenze con le reti dei sottoservizi (Regione Veneto decreto giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016, n. 18). Inoltre, per quanto riguarda le societa' AGSM, Enel Distribuzione S.p.A., Interoute S.p.A., A.I.M. Servizi a rete s.r.l./divisione gas e Wind, nella risoluzione delle interferenze il GC dovra' adeguare il progetto esecutivo tenendo conto delle osservazioni formulate da ciascun ente (AGSM protocollo 766 del 23 marzo 2016 e protocollo (ricezione MIT) M_INF-TFE 1797-24/03/2016 - ingresso del 24 marzo 2016, Enel Distribuzione S.p.A. prot. 193406 del 22 marzo 2016, Interoute S.p.A. prot. MB01/03/2016 del 14 marzo 2016, A.I.M. Servizi a rete S.r.l./divisione gas protocollo 3478 del 15 febbraio 2016, Wind prot. 486 del 18 marzo 2016). 59. Adeguare il progetto di spostamento della rete del gas metano di competenza SNAM, previsto ad est della nuova SSE in Comune di Verona, in modo da essere compatibile con i previsti interventi del Piano urbanistico attuativo denominato «Cercola». (Comune di Verona protocollo generale UO128 n. 45240 dell'11 febbraio 2016). 60. Modificare nel Comune di S. Martino Buon Albergo la Piazzola Manovra Mezzi di Soccorso in corrispondenza dell'attraversamento del metanodotto in variante al chilometro 7+085 in modo tale da essere realizzata ad una distanza non inferiore a metri 13,50 (tredici/50) dall'asse della condotta. In alternativa potra' essere prevista la traslazione dell'attraversamento stesso a congrua distanza. (Snam rete gas S.p.A. DI - NOR/LAV/Lov protocollo 331 del 24 febbraio 2016). 61. Prevedere, se possibile, di riposizionare la condotta fognaria in stretto parallelismo con le condotte SNAM «Derivazione per Colognola ai Colli DN 100 (4") e Pot. Derivazione per Colognola ai Colli DN 200(8")» sul lato opposto dell'attuale sede stradale. (Snam Rete Gas S.p.A. DI - NOR/LAV/Lov protocollo 331 del 24 febbraio 2016 - Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016). 62. Verificare ed adeguare i progetti di spostamento della condotta SNAM «Allacciamento Fornaci Val D'Adige DN 100(4")» e dell'acquedotto in variante DN 200 in corrispondenza della condotta stessa affinche' siano rispettate le fasce asservite. (Snam Rete Gas S.p.A. DI - NOR/LAV/Lov protocollo 331 del 24 febbraio 2016). 63. Ricollocare all'esterno delle aree di lavoro SNAM, in corrispondenza della condotta «Alfonsine - San Bonifacio DN 300 (12")», gli altri sottoservizi presenti. (Snam Rete Gas S.p.A. DI - NOR/LAV/Lov protocollo 331 del 24 febbraio 2016). 64. Compatibilizzare il progetto di risoluzione dell'interferenza n. 18 «Met. Cremona - Mestre DN 400 (16")» con l'asse viario di collegamento alla stazione di Montecchio. (Snam rete gas S.p.a. DI - NOR/LAV/Lov protocollo 331 del 24 febbraio 2016 - Comune Caldiero decreto giunta comunale n. 8 del 21 gennaio 2016 e Relazione integrativa criticita' idrauliche). 65. Adeguare il progetto di risoluzione dell'interferenza con il collettore fognario gestito dal Consorzio A.RI.C.A. prevedendo: il collegamento del tratto di collettore proveniente dall'impianto di depurazione di Trissino e dall'impianto di depurazione di Arzignano; di mantenere un deflusso a pelo libero; la continuita' del servizio durante la realizzazione dei lavori poiche' la condotta trasferisce i reflui di importanti impianti di depurazione del territorio vicentino, rappresentando quindi un'attivita' di pubblico servizio; di non realizzare altre condotte e/o fossati sopra al collettore ad eccezione degli eventuali attraversamenti trasversali; di realizzare dei pozzetti d'ispezione almeno ogni 200 metri e comunque ad ogni cambio di direzione o di salto di quota; di garantire la possibilita' di accedere in ogni momento con mezzi a tali pozzetti d'ispezione; un andamento rettilineo tra un pozzetto e l'altro; dei controtubi in acciaio nei tratti in cui la Linea AV/AC attraversa il collettore. (Consorzio Arica protocollo 218 del 22 marzo 2016). Espropri. 66. Verificare e aggiornare i Piani particellari degli espropri sulla base delle prescrizioni e raccomandazioni previste, distinguendo le fasce di servitu' dei diversi enti gestori di sottoservizi. (Comune Altavilla Vicentina Fascicolo Osservazioni consegnate in Conferenza di servizi il 23 marzo 2016). 67. Trasferire le aree oggetto di mitigazione ambientale all'Ente locale in cui ricadono, il quale si fara' carico della successiva cura e manutenzione. 68. Intestare tutti i tratti di nuova inalveazione al Demanio dello Stato - Ramo idrico. (Consorzio APV protocollo 592 del 15 gennaio 2016). Ambiente idrico - Opere idrauliche. 69. Sviluppare le soluzioni idrauliche concordate con gli enti/autorita' competenti nel territorio, e trasmetterle al Ministero dell'ambiente e della tutela del turismo e del mare in fase di attuazione (commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 10 Piano urbano del traffico e commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2233 del 25 novembre 2016 n. 08). 70. Specificare le modalita' di intervento di deviazione dei corsi d'acqua, in presenza di fauna ittica, attraverso una puntuale localizzazione e progettazione delle vasche per la permanenza dei pesci; definire per quanto tempo tali vasche saranno utilizzate e il loro riutilizzo al termine dei lavori (commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 12 Piano urbano del traffico). 71. Redigere, in fase di progetto esecutivo, gli studi idraulici tenendo conto del presente quadro prescrittivo e considerando/valutando le opere idrauliche in corso di realizzazione da parte della Regione del Veneto (Consiglio superiore dei lavori pubblici protocollo n. 45/16 del 31 marzo 2017). 72. Aggiornare e verificare, in relazione alle modalita' di smaltimento acque nella fase di esercizio, le informazioni relative all'analisi quali-quantitativa delle acque meteoriche e le relative verifiche della rete di smaltimento, raccolta, trattamento e scarico. I dati di input (dati idrologici/idraulici) e i risultati di output dei modelli utilizzati (portate, volumi, ecc.) dovranno essere aggiornati (con le informazioni fornite dagli enti competenti in materia) e verificati prima dell'inizio dei lavori. Prevedere eventuali modifiche necessarie per il corretto funzionamento e controllo del sistema delle acque di piattaforma, eventualmente monitorate attraverso l'introduzione di opportuni indicatori nel Piano di monitoraggio (commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 14 Piano urbano del traffico). 73. Presentare specifiche istanze di concessione che dovranno essere dettagliatamente formulate per ogni attraversamento di corso d'acqua demaniale illustrando sia la soluzione finale sia la fase di cantiere. Garantire dove possibile la continuita' della transitabilita' arginale ai mezzi operativi con piste di 5 metri di larghezza e 3 metri di luce libera. Proteggere, per i tratti in «ombra» degli attraversamenti ferroviari, le sponde a fiume e a campagna dal decadimento geomeccanico dei materiali argillosi e dal rischio di erosioni conseguenti l'impossibilita' di insediarsi di una coltre erbosa stabile. (Regione Veneto deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 0_93 generale, Consiglio superiore dei lavori protocollo n. 45/16 del 31 marzo 2017). 74. Realizzare per il Torrente Valpantena un nuovo by-pass in corrispondenza della linea AV con dimensioni minime indicative di 4,0×3,0 metri previa verifica idraulica (Regione Veneto deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 09_1 sez. Adige Po, Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016, Consiglio superiore dei lavori pubblici protocollo 45/16 del 31 marzo 2017). 75. Prevedere una protezione spondale dell'alveo del Torrente Rossella in materassi tipo Reno nel tratto immediatamente a monte della Galleria artificiale di S. Martino Buon Albergo (Consiglio superiore dei lavori pubblici protocollo n. 45/16 del 31 marzo 2017). 76. Allungare l'attuale viadotto d'Illasi (dal chilometro 11+502.12 al chilometro 11+715.12) sia in sinistra che in destra idrografica rispettivamente di 100 metri, raggiungendo quindi una lunghezza totale di circa 450 metri con estensione dalla chilometrica 11+402.12 alla chilometrica 11+815.12; inserire 4 fornici (h=2.5 metri - b=5 metri) nella parte piu' depressa del piano campagna ad ovest di via Maccagnina, dalla chilometrica 10+550.00 alla chilometrica 10+750.00. (Regione Veneto decreto giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 08/02, Autorita' di Bacino protocollo 0001179 fascicolo 1047/infra VE e protocollo 966/7.12 TN del 18 aprile 2016, Consiglio superiore dei lavori pubblici protocollo n. 45/16 del 31 marzo 2017, Consorzio APV protocollo 592 del 15 gennaio 2016). 77. Aggiornare per il Torrente Alpone la soluzione presentata sulla base di un nuovo rilievo in quanto l'attuale stato morfologico del torrente e' profondamente mutato a seguito di lavori gia' eseguiti o in fase di realizzazione da parte della competente Sezione di Bacino. La soluzione aggiornata non dovra' comunque prevedere pile in alveo di magra, dovra' adeguarsi e migliorare la rettifica del tratto di torrente in corrispondenza del ponte stradale della Porcilana eliminando, se possibile, la strettoia dovuta all'attraversamento dell'oleodotto militare (Regione Veneto deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 09_3 sez. Adige Po, Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016, Consiglio superiore dei lavori pubblici protocollo n. 45/16 del 31 marzo 2017). 78. Specificare le modalita' con cui si supera l'interferenza con il rio Acquetta e come quest'ultimo si raccorda con le altre opere previste o infrastrutture esistenti nella zona interferita (strade, piloni dell'elettrodotto correlato all'infrastruttura ferroviaria in esame, ecc.) (Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 13 Valutazione di impatto ambientale). 79. Per il Rio Acquetta: realizzare due rampe di accesso all'alveo (della larghezza di 3,50 metri) in corrispondenza delle due tratte di nuova inalveazione con manufatti in c.a. ad «u» e sponde verticali; riempire il vecchio alveo inutilizzato con terra vegetale al fine di ricomporre il piano campagna esistente. (Regione Veneto deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 09_1 sezione Brenta Bacchiglione, Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016). 80. Concordare con la Regione Veneto per il Fiume Gua' - Sezione Bacino idrografico Brenta Bacchiglione - sezione di Vicenza le opere provvisionali per il mantenimento dell'integrita' statica dei rilevati e per l'inibizione di moti filtranti, funzionali alla costruzione delle platee fondazionali delle spalle dei ponti dove e' previsto un fronte scavo di circa 10 metri di altezza; prevedere le fondazioni delle difese di sponda, sino alla profondita' di 2 metri dalla quota media del fondo alveo; rivestire l'intero sviluppo del rilevato arginale mediante opere di difesa di tipo elastico e permeabile per tutta la zona d'ombra dei ponti e nella tratta inaccessibile compresa tra i ponti stessi.» (Regione Veneto decreto giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 09_2 sezione Brenta Bacchiglione). 81. Modificare, al fine di consentire una migliore manutenzione del reticolo idrografico interferito, i manufatti idraulici previsti in progetto come di seguito riportato: sostituire i tombini diametro 1.500 con tombini metri 2×2; sostituire i sifoni doppia condotta con sifoni singola condotta metri 3×2; sostituire i manufatti scatolari metri 2×2 al chilometro 4+465, 6+845, 13+189, 15+055, 15+548, 17+266, 19+066, 19+531, 26+506 e 26+958 con manufatti scatolari metri 3×2; sostituire i tombini diametro 1.500 al chilometro 10+222, 10+337, 14+238, 14+659, 16+178, 19+062 e 26+667 con singolo scatolare metri 3x2; sostituire i manufatti 3×2 al chilometro 16+795 e 27+279 con manufatti doppio scatolare metri 3×2; sostituire il manufatto scatolare metri 3×2,5 alla km. 18+642 con uno scatolare metri 4×2,5; inserire un tombino scatolare metri 2×2 al chilometro 12+800 e 14+830, 25+912 e metri 3×2 al chilometro 11+980, 13+485, 13+800, 15+860, 16+200 (a nord, su viabilita' ortogonale alla linea), 16+625, 16+775 e 26+125; prevedere il rivestimento dei canali esistenti al chilometro 5+600, 6+600, 6+700, 7+650, 7+700, 8+950, 8+975, 9+225, 9+294, 9+450 e 20+079; realizzare a monte dei sifoni una griglia per l'intercettazione dei corpi galleggianti; assicurare il servizio irriguo a valle e lo scolo delle acque meteoriche provenienti da monte per gli scoli di irrigazione e bonifica posti alla progressiva chilometrica 17+850, 17+925, 17+990, 19+145 e 19+460; raccogliere tutte le acque provenienti dagli scoli di irrigazione e bonifica posti alla progressiva chilometrica 18+060, 18+125, 18+410, 18+490 per convogliarle a valle della linea in corrispondenza degli attraversamenti di progetti; proteggere nei tratti immediatamente a monte e a valle degli attraversamenti ferroviari, per un'estesa di 10 metri, le sponde dei corsi d'acqua con materassi tipo Reno. (Consorzio APV protocollo 592 del 15 gennaio 2016 - Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016, Consiglio superiore lavori pubblici protocollo n. 45/16 del 31 marzo 2017). 82. Aumentare le luci delle campate di attraversamento dei fiumi Fibbio e Illasi mediante l'adozione di ponti ad arco di dimensioni non inferiori a 75 metri o comunque secondo il tiptologico RFI gia' adottato per gli altri attraversamenti fluviali del lotto funzionale. Evitare per i viadotti sul torrente Alpone e il fiume Gua', pile di notevoli dimensioni al centro dell'alveo (Consiglio superiore lavori pubblici protocollo n. 45/16 del 31 marzo 2017). 83. Adeguare il canale denominato «nuovo scolo Cavazza» al fine di non ridurre i volumi di laminazione attuali o in alternativa adeguare l'area di laminazione (Acque del Chiampo S.p.A. protocollo GS/gs/mm/00971/2016 del 15 gennaio 2016; protocollo GS/gs/mm/06162/2016 del 22 marzo 2016). Cantieri. 84. Aggiornare a valle della progettazione esecutiva - ove necessario - i piani di cantierizzazione, dettagliati con i seguenti dati progettuali: a. la localizzazione esatta dei cantieri, i loro confini, le eventuali interferenze con altri cantieri in zona etc.; b. i macchinari che saranno utilizzati nei diversi cantieri e nelle diverse fasi di lavorazione, con le relative specifiche a livello di emissioni inquinanti, di potenza acustica etc. e le relative specifiche per la manutenzione di tutta la strumentazione necessaria; ogni macchinario sara' selezionato nel rispetto delle piu' recenti direttive europee; c. i layout definitivi di cantiere, con indicazioni sulle zone operative, sulle zone di deposito macchinari, sulle zone di manutenzione, sulle zone di deposito temporaneo dei materiali; d. una accurata progettazione degli impianti di gestione delle acque per ogni singolo sito/cantiere, specificando le superfici di riferimento di ogni impianto, le modalita' di gestione, trattamento e allontanamento delle acque di prima e seconda pioggia, i recapiti finali etc.; e. un piano di gestione delle eventuali emergenze per ogni singolo cantiere, con l'individuazione dei meccanismi di attivazione del piano, la definizione delle responsabilita' e la descrizione delle risorse specificamente dedicate. Tale relazione di cantierizzazione, con tutti i contenuti piu' sopra definiti, dovra' essere presentata al Ministero dell'ambiente e della tutela del turismo e del mare per approvazione al termine della progettazione esecutiva e prima dell'inizio dei lavori; f. lo studio del traffico, analizzando i flussi generati nelle varie fasi costruttive dell'intervento con dettaglio dei percorsi utilizzati dai mezzi pesanti, privilegiando l'utilizzo di viabilita' dedicate al cantiere e limitando l'interferenza con la rete viaria principale. (Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 07 Valutazione di impatto ambientale e commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2233 del 25 novembre 2016 n. 06). 85. Nel Comune di Verona, spostare la posizione del ponte Bailey sul torrente Valpantena piu' a monte in modo da rendere piu' rettilinea la pista di cantiere e salvaguardare l'esistente ponticello ciclopedonale e i relativi percorsi. Salvaguardare inoltre la zona umida delle risorgive. (Comune di Verona protocollo generale UO128 n. 45240 dell'11 febbraio 2016). 86. Nel Comune di Verona, traslare in altra area il Campo base previsto in localita' Pellegrina, spostandolo su un'area di proprieta' comunale posta nelle vicinanze, in direzione nord. (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016, Comune di Verona protocollo generale UO128 n. 45240 dell'11 febbraio 2016, Comune San Martino Buon Albergo protocollo n. 6650 del 22 marzo 2016). 87. Nel Comune di San Martino Buon Albergo, modificare e rimodulare il cantiere industriale all'imbocco est della galleria San Martino in modo da distanziarlo maggiormente dal complesso immobiliare denominato «Corte San Domenico». (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016, Comune San Martino Buon Albergo protocollo n. 6650 del 22 marzo 2016). 88. Nel Comune di Belfiore, spostare il Campo Base C.B. 2.3 ubicandolo nell'area industriale gia' urbanizzata di Castelletto. (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016 - Comune di Belfiore decreto giunta comunale n. 8 del 21 gennaio 2016 e Relazione integrativa criticita' idrauliche). 89. Nel Comune di Belfiore, spostare l'accesso al Cantiere operativo CO 2.4 (chilometro 15+700 metri) in corrispondenza della rotatoria della Strada Porcilana situata 500 metri piu' ad est utilizzando il sedime della pista di cantiere a ridosso del nuovo rilevato ferroviario. (Comune di Belfiore deliberazione giunta comunale n. 8 del 21 gennaio 2016). 90. Nel Comune di Belfiore, realizzare la viabilita' di accesso al cantiere industriale di Belfiore in localita' Gombion in aderenza al tracciato AV-AC di progetto e parallelamente alla deviazione della strada provinciale 38 di progetto. (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016). 91. Nel Comune di Montebello Vicentino, ridurre, secondo il layout presentato in sede di integrazioni alla procedura di Valutazione di impatto ambientale, il cantiere previsto in contrada Ronchi in Comune di Montebello Vicentino (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016 - Provincia di Vicenza protocollo 2633 del 15 gennaio 2016 - Comune Montebello Vicentino protocollo 3553 del 22 marzo 2016). 92. Nel Comune di Brendola, utilizzare via dell'Emigrante, quale viabilita' di cantiere per accedere alla strada provinciale 500, al posto di via Onara. (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016). 93. Nel Comune di Vicenza, spostare in altro sito il Campo Base CB5.2 previsto nel Comune di Vicenza in localita' Carpaneda (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016 - Comune di Vicenza protocollo 142072 15 dicembre 2015 - protocollo 2388 11 gennaio 2016 - protocollo 5783 15 gennaio 2016 - protocollo 9369 25 gennaio 2016 - protocollo 24877 26 febbraio 2016 (in sede di conferenza di servizi 23 marzo 2016) - protocollo 41917 31 marzo 2016 - Snam Rete Gas S.p.A. DI-NOR/LAV/Lov protocollo 331 del 24 febbraio 2016). 94. Dettagliare le modalita' di esecuzione delle protezioni in jet-grouting e dei pali di fondazione, relativamente alle opere civili potenzialmente impattanti con la falda superficiale come viadotti, cavalcaferrovia e strutture degli elettrodotti, definendo un iter operativo tipico che impedisca l'inquinamento delle falde impattate sia nella fase di esecuzione delle fondazioni, sia nella fase di esecuzione delle protezioni ad esse propedeutiche (commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 09 Valutazione di impatto ambientale). 95. Prevedere la realizzazione dei pali di sostegno dei plinti di fondazione, ad una distanza non inferiore a metri 5,00 (salvo deroga) dalle condotte SNAM. L'area di rispetto delle condotte dovra' essere delimitata da rete rossa di cantiere, e al suo interno nessuna attivita' potra' essere eseguita. (Snam rete gas S.p.A. DI - NOR/LAV/Lov protocollo 331 del 24 febbraio 2016). 96. Individuare, in relazione alle modalita' di smaltimento acque in fase di cantiere, tutti i punti finali di recapito di tali acque. Si ritiene, altresi' fondamentale, una volta chiarita l'effettiva capacita' della rete fognaria preliminarmente individuata e i possibili recapiti alternativi dove far convogliare le acque di cantiere, ai sensi della normativa vigente e in relazione alle portate scaricate, valutare la possibilita' di integrare la rete di monitoraggio inserendovi i punti in cui saranno recapitate le acque di piattaforma e quelle di cantiere, opportunamente trattate se necessario, in modo tale da valutare gli eventuali ulteriori impatti connessi e i relativi interventi di mitigazione (commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 15 Valutazione di impatto ambientale). 97. Redigere il piano di sicurezza per rischi rilevanti connessi alle attivita' di cantiere e di esercizio in corrispondenza delle industrie a rischio di incidente rilevante (Regione Veneto decreto giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016, n. 36). Rumore e vibrazioni. 98. Integrare, con riferimento alla concorsualita', lo studio degli impatti sulla componente tenendo conto che per i progetti delle infrastrutture di trasporto lineari soggetti a VIA, relativamente agli aspetti connessi alla concorsualita' con altre infrastrutture di trasporto, il riferimento tecnico e' il documento ISPRA: «Nota tecnica in merito alle problematiche dei progetti di infrastrutture di trasporto lineari soggetti a VIA relativamente alla presa in considerazione degli aspetti connessi alla concorsualita' con altre infrastrutture di trasporto». Considerare inoltre le altre opere in previsione o progettazione, cosi' come previsto ai sensi dell'Allegato 4 al D.M.A. 29 novembre 2000, previa verifica del reale stato di attuazione (commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 16 e 19 Valutazione di impatto ambientale, Regione Veneto deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016, n. 41). 99. Estendere l'area di studio al di fuori della fascia limite dei 250 metri per lato, confrontando i livelli previsti con i limiti delle zonizzazioni acustiche dei comuni interessati dall'opera. Tale studio potra' essere esteso fino ai ricettori frontalieri prospicienti la fascia stessa. Per gli altri edifici presenti al di fuori della fascia di pertinenza dei 250 metri, considerata la scarsa efficacia delle opere di schermatura alla fonte (barriere acustiche) per tali distanze dall'infrastruttura, previa campagna di misura prevista dall'art. 4 comma 4 del decreto Presidente della repubblica 459/98 e verifica preliminare del rispetto dei limiti interni (art. 4 comma 5 del decreto Presidente della repubblica n. 459/98), andra' definita l'entita' e l'opportunita' degli interventi diretti sui ricettori. (Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 17 Valutazione di impatto ambientale, Regione Veneto deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 23/41, Comune di Zevio deliberazione della giunta comunale n. 50 del 17 marzo 2016, Consiglio superiore dei lavori pubblici protocollo n. 45/16 del 31 marzo 2017). 100. Attuare, per i ricettori sensibili impattati in facciata (n. 5 scuole ad Altavilla Vicentina), tutte le mitigazioni ambientali possibili al fine di limitare l'impatto acustico. Effettuare un monitoraggio interno ed esterno all'edificio (facciata), durante il periodo di riferimento diurno, nelle fasi di ante operam, di esercizio e nella fase successiva alla realizzazione delle mitigazioni (commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 20 Valutazione di impatto ambientale). Salute pubblica. 101. Allegare alla progettazione esecutiva uno specifico elaborato di analisi della Componente salute pubblica in cui esplicitare: a. la caratterizzazione dello stato attuale della salute della popolazione afferente all'area interessata dall'opera in oggetto, correlato ed integrato con l'analisi condotta per le altre componenti maggiormente collegate alla Salute pubblica (Atmosfera, Rumore e Vibrazioni, Campi elettromagnetici) utilizzando i dati il piu' possibile aggiornati sullo stato demografico; b. le informazioni utili e le stime degli eventuali impatti riportati nelle altre Componenti, caratterizzandole in relazione al benessere ed alla salute umana ed integrandole con le informazioni ricavate dalla caratterizzazione dello stato attuale della salute della popolazione interessata, verificando la compatibilita' delle conseguenze dirette ed indirette (sia in positivo che in negativo) della costruzione dell'opera e del suo esercizio nel breve, medio e lungo periodo. (Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 22 Valutazione di impatto ambientale. Piano di monitoraggio ambientale. 102. Aggiornare e trasmettere al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per la sua approvazione prima dell'inizio dei lavori il PMA secondo le varianti e le integrazioni introdotte al Progetto definitivo, ampliando e integrando il Piano di monitoraggio della rete di rilevamento proposta, per tutte le componenti ambientale considerate, nelle fasi ante operam, in itinere e post operam, revisionando i ricettori, le modalita' di rilevamento e di restituzione dei dati, nonche' la durata e la frequenza, in accordo e sotto la supervisione di l'Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto, redigendo un unico documento, al fine di verificare l'efficacia delle misure di mitigazione previste dal progetto, tenendo conto delle seguenti indicazioni: a. rivedere il monitoraggio relativo alla componente ambientale «atmosfera», nelle fasi ante operam e in itinere, in relazione alla vicinanza di alcuni ricettori sensibili; b. approfondire il progetto di monitoraggio ambientale per la componente «acque sotterranee», prevedendo, in accordo con l'Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto, il controllo di alcuni punti critici attraverso opportuni indicatori, come, ad esempio, i punti di dispersione nel suolo delle acque di piattaforma; c. aggiornare il progetto di monitoraggio ambientale per la componente «suolo e sottosuolo» per verificare l'efficacia degli accorgimenti e delle mitigazioni proposti in fase di progettazione definitiva; d. aggiornare il progetto di monitoraggio ambientale per la componente «salute pubblica» che dovra' essere implementato al fine di verificare che, in esercizio, le misure di mitigazione di tipo indiretto previste per contenere gli impatti sull'ambiente acustico in relazione ai ricettori individuati, siano efficaci nel mantenere al di sotto dei limiti vigenti le emissioni acustiche derivanti dall'entrata in esercizio dell'infrastruttura in progetto; e. approfondire il progetto di monitoraggio ambientale per la componente «rumore e vibrazioni», per il quale dovranno essere definiti tipologia e numero di centraline fisse e/o mobili, da installare sia per le fasi di cantiere che per le fasi post-operam di esercizio, al fine di verificare strumentalmente il non superamento dei limiti di legge per tutti i ricettori censiti nel SIA e potenzialmente impattati. (Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 23 Valutazione di impatto ambientale, commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2233 del 25 novembre 2016 n. 09 e deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 39 e 40). 103. Estendere i monitoraggi post operam previsti in continuo presso tutti gli edifici potenzialmente impattati dalla componente vibrazioni con particolare riferimento ai ricettori in localita' Alte Ceccato (commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 24 Valutazione di impatto ambientale). 104. Verificare ed eventualmente implementare, in accordo con l'Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto, il PMA nella parte relativa alla componente vibrazioni in fase di esercizio presso gli edifici potenzialmente impattati, con particolare riferimento al transito contemporaneo di piu' convogli ferroviari (commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 25 Valutazione di impatto ambientale e protocollo n. 45/16 del 31 marzo 2017). 105. Per la componente Campi elettromagnetici: a. verificare la scelta delle posizioni di misura, per ogni recettore, considerando tutti gli spazi interni ed esterni destinati alla presenza di persone come specificato dalla normativa. Tra questi sono compresi anche i giardini ossia le pertinenze esterne delle abitazioni; b. aggiungere all'elenco dei dati e informazioni utili per la valutazione dell'esposizione nel punto di monitoraggio le correnti circolanti al momento della misura negli elettrodotti esistenti e negli elettrodotti di futura realizzazione sia per la fase ante operam (limitata ovviamente agli elettrodotti esistenti), che nella fase post operam. c. allegare la dichiarazione del gestore che al momento delle misure gli elettrodotti si trovano nelle normali condizioni di esercizio; d. prevedere dei punti di monitoraggio all'esterno della SSE di Altavilla e delle stazioni radio base site nel Comune di Vicenza al fine di accertare la validita' dei calcoli e verificare il rispetto del limite di esposizione previsto dalla normativa. (Deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 38_cme e Comune di Vicenza protocollo 142072 15 dicembre 2015; protocollo 2388 11 gennaio 2016; protocollo 5783 15 gennaio 2016; protocollo 9369 25 gennaio 2016; protocollo 24877 26 febbraio 2016; protocollo 41917 31 marzo 2016.) Altro. 106. Approfondire per quanto riguarda i beni individuati dai provvedimenti di tutela, Verona-San Michele Extra-Villa Sandri Turco, Verona-San Michele Extra-Casa San Giuseppe, Verona-San Michele Extra-Ex Noviziato-Ex Villa Morandina, Verona- San Michele Extra -Casa Poloni, il progetto esecutivo, ad un'adeguata scala di definizione, da concordare con la competente Soprintendenza, al fine di contemperare la compatibilita' dell'opera, sia in fase di realizzazione sia in fase di esercizio, con la tutela beni tutelati ai sensi della Parte seconda del decreto legislativo n. 42 del 2004. (Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo protocollo 4121 del 23 giugno 2016 Parte culturale e paesaggistica 1.1). 107. Redigere gli elaborati progettuali specifici inerenti le richieste di integrazione ritenute «parzialmente esaustive» e «non esaustive» nel Parere di compatibilita' ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 della Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 01 Valutazione di impatto ambientale). 108. Approfondire le soluzioni di allaccio delle SSE alla RTN in accordo con il gestore della rete nazionale Terna (nota TERNA protocollo 1396 del 23 marzo 2016 successivi preventivi di connessione) Prescrizioni in fase esecutiva Cantieri. 109. Trasmettere al MATTM le istanze di concessione idraulica rilasciate dagli enti gestori dei corsi d'acqua interferiti dal progetto congiuntamente alle soluzioni progettuali adottate per la fase di cantiere e per la fase di esercizio (commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 02 Valutazione di impatto ambientale e commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2233 del 25 novembre 2016 - 02). 110. Procedere all'effettuazione di apposite campagne di monitoraggio delle polveri prodotte dalle attivita' di cantiere (piste etc.) in fase ante operam, di durata pari a 30 giorni in accordo con Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto. In merito alle precauzioni generali da attuare per ridurre la produzione e il sollevamento delle polveri, si prescrive quanto segue: a. la bagnatura periodica delle aree di movimentazione materiale e dei cumuli; b. la periodica pulizia delle strade pubbliche interessate dalla viabilita' di cantiere da valutare in accordo con le amministrazioni locali; c. la copertura dei mezzi pesanti adibiti al trasporto di inerti; d. la limitazione della velocita' dei mezzi all'interno dei cantieri: tale velocita' non dovra' superare i 30 chilometri orari; e. lavaggio delle ruote dei mezzi in uscita dal cantiere; f. l'installazione di dispositivi anti particolato sui mezzi operanti all'interno del cantiere e l'uso di veicoli omologati Euro 4/Stage IIIB; g. la bagnatura delle piste di cantiere, con frequenza funzione delle condizioni operative e meteorologiche; h. informazione e formazione delle maestranze sulle prescrizioni impartite al fine di ridurre al minimo le dispersioni di polveri. Nel caso fossero segnalate lamentele nel corso dei lavori e/o in base ad eventuali criticita' risultanti dalle misure di monitoraggio, si dovra' tempestivamente intervenire per ridurre le emissioni, anche ricorrendo a una intensificazione delle misure mitigative, quali ad esempio le barriere antipolvere, e la frequenza della bagnatura delle aree non asfaltate. (Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 08 Valutazione di impatto ambientale razione giunta regionale 1595 del 10 ottobre 2016 n. 26 e Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2233 del 25 novembre 2016 n. 04, Provincia di Vicenza protocollo 2633 del 15 gennaio 2016, Comune di S. Bonifacio protocollo deliberazione giunta comunale n. 1 dell'11 gennaio 2016 e deliberazione giunta comunale n. 7 del 26 febbraio 2016). 111. Ripristinare, nel territorio di tutti i comuni interessati dall'intervento, negli ambiti dove il passaggio dei mezzi di cantiere lungo i tratti di viabilita' pubblica (comunale etc.) determinera' un danno ai sedimi stradali, a fine lavori il ripristino le sole viabilita' danneggiate dal transito dei mezzi, previa verifica in contraddittorio dello stato dei luoghi ante e post operam da eseguirsi con l'ausilio di testimoniali di stato (deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 04, Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016, Provincia Di Verona delibera CP 4 del 22 gennaio 2016, Comune di Verona protocollo generale UO128 n. 45240 dell'11 febbraio 2016, Comune San Martino Buon Albergo protocollo n. 6650 del 22 marzo 2016. 112. Seguire, con riferimento alle cave di prestito tra gli scenari proposti dalla ditta (scenari 0 - 1 - 2 - 3), lo scenario 1 (ipotesi di solo mercato) «risultando quest'ultimo l'unico ambientalmente e socio-economicamente compatibile/ammissibile (deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 04)», resta comunque fermo a tale proposito, quanto riportato nella raccomandazione n. 17, anche ai fini di eventuali economie. 113. Eseguire il test di cessione secondo quanto stabilito dalla nota del MATTM protocollo n. 13338/TRI del 14 maggio 2014, mentre la caratterizzazione merceologica al fine di calcolare la percentuale di materiali inerti dovra' essere eseguita sulla base di modalita' concordate con Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto (P) (Regione Veneto deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 38_PUT). 114. Salvaguardare la tenuta del collettore del Consorzio ARICA in Comune di Lonigo sia durante la realizzazione delle opere che successivamente, con particolari attenzioni alla movimentazione del terreno, alle impronte di carico del rilevato ed ai conseguenti cedimenti. L'intervento interferisce con il collettore di trasferimento dei reflui degli impianti di depurazione di Trissino, Arzignano, Montecchio Maggiore, Montebello e Lonigo (Regione Veneto deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 21_6). 115. Rispettare le distanze di rispetto tra le aree di cantiere e i pozzi di approvvigionamento idrico degli acquedotti; nei casi in cui le attivita' dovessero compromettere i pozzi di approvvigionamento acquedottistico esistenti, la ditta proponente dovra' realizzare, con urgenza e a proprie spese, nuovi pozzi sostitutivi in accordo con l'Ente di gestione dei pozzi compromessi (Regione Veneto deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 28). 116. Provvedere affinche' in fase di esecuzione dei lavori siano predisposte le necessarie precauzioni per garantire il regolare deflusso delle acque nelle aree di cantiere prevedendo anche l'eventualita' di precipitazioni importanti (Regione Veneto deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 29). 117. Garantire nel periodo di cantiere, ed in quello successivo alla realizzazione dell'opera, sia la continuita' della viabilita' poderale che l'accesso ai fondi e la continuita' del sistema idraulico (irriguo e di scolo). I passaggi e le strutture irrigue dovranno avere adeguate dimensioni (Regione Veneto deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 31 e Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2233 del 25 novembre 2016 n. 05). Piano di monitoraggio ambientale. 118. Considerare il PMA come documento suscettibile di variazioni (anche significative ma fermo restando l'importo a disposizione) in funzione dell'evoluzione dell'opera e strettamente connesso con le criticita' che dovessero presentarsi nella realta'. Tutte le variazioni dovranno essere preventivamente condivise con l'Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto (Regione Veneto deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 38). 119. Effettuare, in fase di cantierizzazione e di avanzamento lavori, un monitoraggio specifico al fine di verificare le modifiche dei livelli vibrazionali presso i ricettori potenzialmente impattati e in particolar modo: a. Per il tratto Verona - Montebello V.: presso entrambi gli edifici storici vincolati del Complesso Sorelle della Misericordia; presso gli impianti produttivi (in n. di 2) classificati come aree critiche secondo UNI 9614; presso l'elettrodotto di San Bonifacio (in fase di cantiere) dove e' stata stimata una situazione di impatto per la realizzazione dei pali di fondazione dei piloni 15 e 16. b. Per il tratto Montebello V. - Bivio Vicenza: presso i ricettori ubicati in localita' Alte Ceccato; presso tutti gli edifici storici, impattati dalla Componente, vincolati ai sensi del decreto legislativo n. 42/04 o tutelati dagli strumenti urbanistici comunali; presso gli impianti produttivi (in n. di 4) classificati come aree critiche secondo UNI9614. (Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale) n. 2232 del 25 novembre 2016 - 26 Valutazione di impatto ambientale). 120. Verificare ed eventualmente implementare, in accordo con Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto, il PMA nella parte relativa alla componente rumore, per la fase di cantiere e fase avanzamento lavori (FAL), su tutto il tracciato, per i ricettori a ridosso delle aree dei cantieri (fissi e mobili anche se temporanei) per il confronto dei livelli sonori prodotti dalle attivita' con i valori limite di cui al decreto Presidente del Consiglio dei ministri 14 novembre 1997 (emissione, immissione e differenziale), con particolare riferimento alle situazioni di criticita' individuate (Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 27 Valutazione di impatto ambientale). 121. Relativamente alla componente atmosfera: a. aggiornare prima dell'avvio del PMA, e, la caratterizzazione della qualita' dell'aria e lo studio delle emissioni/impatti, relativamente alle attivita' di cantiere e a ciascuna attivita' legata al Fronte di avanzamento lavori; b. stimare il contributo emissivo dell'attivita' di scotico e sbancamento del materiale superficiale integrandolo nell'input emissivo a CALMET; c. prevedere, in accordo e sotto la supervisione di Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto, una campagna di monitoraggio delle polveri prodotte dalle attivita' di cantiere (piste etc.) per una durata di 30 giorni successiva alla data di fine lavori. (Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 28 e 31 Valutazione di impatto ambientale (V e commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2233 del 25 novembre 2016 - 15 VO). 122. Effettuare, relativamente alla componente vegetazione flora e fauna, in fase di progettazione esecutiva e comunque prima dell'inizio lavori, rilievi di campo per approfondire le informazioni sulla presenza di specie faunistiche e sui loro comportamenti, allo scopo di verificare la presenza effettiva di specie per ora solo presunte (come, ad esempio, il Myotis bechsteinii, indicato come specie potenziale, Valutata In Pericolo (EN) secondo la classificazione IUCN Ita, e individuare siti potenzialmente idonei per il rifugio, la nidificazione, l'approvvigionamento delle risorse alimentari, con particolare riferimento alle specie che nidificano al suolo. Aggiornare la stima degli impatti dovuti alla realizzazione dell'opera nella sua totalita' con i risultati ottenuti dai rilievi in campo. Dopo aver individuato i siti potenzialmente idonei per rifugio, nidificazione e alimentazione delle specie presenti nell'area interessata dall'opera in esame, descrivere gli specifici monitoraggi e gli accorgimenti che saranno messi in atto nei siti per mitigare gli impatti dovuti alla fase di realizzazione dell'opera (commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale n. 2232 del 25 novembre 2016 - 29 Valutazione di impatto ambientale e Regione Veneto deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 19). 123. Relativamente alla componente rumore, incrementare, considerata la peculiarita' dell'intensita' abitativa della periferia est di Verona a ridosso della linea ferroviaria e, di contro, delle porzioni di territorio di modesta urbanizzazione che saranno interessate dalla nuova introduzione dell'infrastruttura ferroviaria (l'area, sostanzialmente, della variante sud di S. Bonifacio), il numero di punti di monitoraggio previsti sia nella fase P.O. che in quella di C.O. e A.O. Inoltre: a. per la fase di C.O. considerare anche punti di monitoraggio esterni all'area d'indagine della linea FAL (pari a 100 metri) adottata nello studio previsionale, alla luce della condizione di potenziale 'cantiere diffuso' (numerosa presenza di cantieri fissi, estensione del territorio interessato dalle lavorazioni, transito dei mezzi di supporto alle lavorazioni) che contraddistinguera' il territorio oggetto delle lavorazioni (P); b. per la fase P.O. considerare anche eventuali ricettori meritevoli d'interesse posti oltre la fascia acustica della ferrovia, anche se in aree di limitata urbanizzazione, per verificare il rispetto dei limiti di classe acustica comunale vigenti; (deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 38_Rumore). 124. Relativamente alla componente vibrazioni, incrementare il numero di punti di misura sia nella fase P.O. che in quella di C.O. e A.O. al fine di garantire una copertura delle casistiche riscontrabili in merito alla tipologia di tracciato (rilevato, trincea, galleria, raso, viadotto) e soprattutto alle caratteristiche dei fabbricati (la cui casistica, a parte alcuni tratti a Verona, e' piuttosto varia) (deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 38_Vibrazioni). 125. Relativamente alla componente suolo, ricondurre la tipologia di indagine uniformandola agli standard internazionali che prevedono una profondita' di indagine di 150 (profilo) o 120 (trivellata) centimetri (tipologia PD) e diversificare, per le diverse fasi ed obiettivi, i siti di indagine. Il riferimento principale per l'esecuzione dei rilievi pedologici e' il manuale di rilevamento Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto (http://www.arpa.veneto.it/suolo/htm/documenti.asp). Inoltre, per quanto riguarda l'analisi del suolo ed i parametri di monitoraggio: a. informatizzare le osservazioni descritte utilizzando la scheda Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto utilizzando il database formato MS Access® fornito da Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto; b. applicare alla classificazione dei suoli osservati, sia in trivellata che in profilo, anche lo standard internazionale «World Reference Base for Soil Resources» (W.R.B., FAO - ISRIC - ISSS); c. fare riferimento, per l'elenco delle caratteristiche dei suoli da rilevare nel corso di trivellate/profili, ai caratteri riportati nelle schede profilo e trivellata dell'ARPAV reperibili al seguente indirizzo internet: http://www.arpa.veneto.it/suolo/htm/documenti.asp (Scheda per il rilevamento pedologico - trivellata, profilo in aree di pianura). (P); d. utilizzare per la descrizione e il campionamento dei rilievi pedologici il manuale di rilevamento Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto (http://www.arpa.veneto.it/suolo/htm/documenti. asp); e. limitare l'elenco dei parametri da ricercare puo' essere limitato alle sostanze che possono essere utilizzate/prodotte dalle lavorazioni previste nei cantieri (a tal proposito si veda quanto previsto dalla Linee guida ministeriali). (P) (Deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 38_Suolo). 126. Relativamente alla componente acque sotterranee, incrementare il n. di piezometri vista la lunghezza dell'opera, la sua complessita', ma soprattutto il suo impatto sulla matrice GW (deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 38_Acque sott). 127. Relativamente alla componente acque superficiali, integrare il panel dei parametri di laboratorio da ricercare nella componente acque superficiali con i seguenti parametri, in particolar modo nella fasi di post operam: Glifosate; Acido aminometilfosfonico (AMPA); Glufosinate di ammonio. (Deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 38_Acque sott.) Altro. 128. Stipulare, prima del collaudo dell'opera, tra RFI e il Consorzio di bonifica alta pianura veneta un'apposita convenzione per regolamentare la manutenzione dei manufatti idraulici realizzati per consentire alle acque l'attraversamento dell'opera (sifoni a doppia canna etc.) (deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 10, Consorzio APV protocollo 592 del 15 gennaio 2016, Consiglio superiore degli lavori pubblici protocollo n. 45/16 del 31 marzo 2017). 129. Stipulare, prima dell'avvio dei lavori sia della tratta AV/AC (a cura di RFI) sia del nuovo svincolo di Montecchio (a cura del concessionario autostradale), tra RFI, Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali, Societa' Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova S.p.A. e il CG Iricav Due, un'apposita convenzione per regolamentare la realizzazione in contemporanea dei lavori dei manufatti di sottoattraversamento dell'Autostrada A4 nel Comune di Montecchio Maggiore alla km. 36+600 circa in modo da non comportare maggiori oneri per l'Opera pubblica. (Societa' Autostrade Brescia Padova S.p.A. protocollo 4285/16ArCa/SeM del 16 marzo 2016). 130. Ottemperare alle prescrizioni dettate dalla Soprintendenza archeologia del Veneto con note protocolli 9630 e 9631 del 5 agosto 2015, confluite e recepite nel progetto di scavo in estensione elaborato ai sensi dell'art. 96 1 b) e trasmesso dalla Committenza alla stessa Soprintendenza archeologica con nota protocollo 425 del 15 ottobre 2015. (Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo protocollo 4121 del 23 giugno 2016 archeologia 1 e 2). 131. Completare, per tutti i manufatti di proprieta' di enti legalmente riconosciuti la cui esecuzione risalga ad oltre settanta anni indicati all'art. 10, comma 1 del decreto legislativo n. 42/2004 e successive modificazioni, interferiti dalle opere in esame, la procedura di verifica dell'interesse culturale, ai sensi dell'art. 12 dello stesso decreto legislativo n. 42/2004. (Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo protocollo 4121 del 23 giugno 2016 Parte culturale e paesaggistica 1.2). Compensazioni territoriali e sociali 132. Realizzare in Comune di Verona, sul sedime della pista di cantiere compresa tra il chilometro 0+700 e chilometro 1+875, un percorso ciclopedonale da collegare con il quartiere di Porto San Pancrazio e trasferirlo in proprieta' al Comune a fine lavori (Comune di Verona prot. Gen. UO128 n. 45240 dell'11 febbraio 2016). 133. Realizzare in Comune di Verona l'allargamento di via Pontara Sandri a partire dall'intersezione con via Fiorane fino lo svincolo di collegamento con il raccordo autostradale da chilometro 3+250 a chilometro 5+050 e trasferirlo in proprieta' al comune a fine lavori (Comune di Verona protocollo generale UO128 n. 45240 dell'11 febbraio 2016). 134. Realizzare il prolungamento della strada provinciale 38 Porcilana nel tratto dalla rotonda di via delle Fontanelle a via Lobbia, in affiancamento alla Linea AV/AC. Il sedime sara' acquisito con le procedure espropriative e ceduto a titolo compensativo agli enti locali a fine lavori. La pista di cantiere della Linea AV/AC, salvo eventuali tratti di lunghezza limitata, sara' realizzata sull'ambito territoriale coincidente con il sedime della suddetta strada. Le relative autorizzazioni saranno demandate all'Autorita' locale competente (deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 07, Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016, Provincia di Verona delibera CP 4 del 22 gennaio 2016, Comune di S. Bonifacio deliberazione giunta comunale n. 1 dell'11 gennaio 2016 e deliberazione giunta comunale n. 7 del 27 febbraio 2016, Comune di Monteforte D'Alpone protocollo 000811 del 22 gennaio 2016). 135. Realizzare in Comune di San Bonifacio l'ampliamento delle carreggiate fino a metri 7 complessivi di via Tombole per una lunghezza di 175 metri e via Borgoletto di sotto per una lunghezza di 155 metri, nei tratti interessati dal transito dei mezzi e trasferirlo in proprieta' al comune a fine lavori (Comune di San Bonifacio deliberazione giunta comunale n. 1 dell'11 gennaio 2016, deliberazione giunta comunale n. 7 del 27 febbraio 2016). 136. Realizzare in Comune di Montebello Vicentino una rotonda sull'intersezione tra la strada regionale 11 e via del Gambero (Ronchi) all'altezza di Ponte Asse e prevedere una complessiva messa in sicurezza per l'utenza debole di via del Gambero. (Regione Veneto deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 24_1, Comune Montebello Vicentino protocollo 3553 del 22 marzo 2016). 137. Realizzare un percorso ciclopedonale su cavalcaferrovia IV08 al chilometro 38+917. (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016, Provincia di Vicenza protocollo 2633 del 15 gennaio 2016). Raccomandazioni - parte seconda Al soggetto aggiudicatore ovvero il soggetto realizzatore dell'opera si raccomanda di: Raccomandazioni per la progettazione esecutiva Opere civili. 1. Spostare la posizione del Posto tecnologico previsto in Comune di San Bonifacio nell'area interclusa compresa tra la rotatoria «Grena» e la Linea Ferroviaria previa verifica di fattibilita' da parte della Provincia di Verona. (Comune di San Bonifacio deliberazione giunta comunale n. 1 dell'11 gennaio 2016 - deliberazione giunta comunale n. 7 del 27 febbraio 2016). 2. Redigere il progetto esecutivo tenendo conto del cantiere in avanzato grado di costruzione relativamente alle opere di viabilita' oggi in corso da parte di autostrada A4 nel Comune di Montecchio Maggiore. (Comune di Montecchio Maggiore protocollo 9441 del 22 marzo 2016). 3. Verificare la fattibilita' tecnica e se possibile prevedere lo spostamento delle Postazioni BTS Radio Base previste nel territorio del Comune di Vicenza. (Comune di Vicenza protocollo 142072 15 dicembre 2015; protocollo 2388 11 gennaio 2016; protocollo 5783 15 gennaio 2016; protocollo 9369 25 gennaio 2016; protocollo 24877 26 febbraio 2016 (in sede di conferenza di servizi 23 marzo 2016); protocollo 41917 31 marzo 2016, Societa' autostrade Brescia Padova S.p.A. protocollo 4285/16ArCa/SeM del 16 marzo 2016). Interferenze Autostrada A4. 4. Adeguare la segnaletica dei cantieri autostradali e dei tratti di pertinenza rispettando il manuale «Norme di sicurezza per l'esecuzione di lavori sull'autostrada in presenza di traffico» (M.O. 01 S.M. rev. 05) edizione febbraio 2014 e successive modificazioni (Societa' autostrade Brescia Padova S.p.A. protocollo 4285/16ArCa/SeM del 16 marzo 2016). 5. Prevedere, per l'intervento di realizzazione dello scatolare di deviazione del torrente Rosella, tutte le opere di finitura stradale necessarie quali adeguamento dei sicurvia, alloggiamenti cavidotti, ecc.. Riguardo l'intervento per l'attraversamento delle piste dello svincolo di collegamento tra la A4, la tangenziale sud di Verona e il raccordo autostradale di Verona est, prevedere tutte le opere di completamento stradale necessarie quali illuminazione, sicurvia, segnaletica, alloggiamenti cavidotti, ecc. (Societa' autostrade Brescia Padova S.p.A. protocollo 4285/16ArCa/SeM del 16 marzo 2016). 6. Prevedere le opere provvisionali per il sostegno degli scavi nei tratti in affiancamento al raccordo autostradale di Verona est, ad una distanza mai inferiore a 3 metri dal ciglio bitumato della piattaforma autostradale. (Societa' autostrade Brescia Padova S.p.A. protocollo 4285/16ArCa/SeM del 16 marzo 2016). 7. Progettare le operazioni di varo dei manufatti a spinta relativi alle opere idrauliche di attraversamento delle viabilita' in gestione ad Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova S.p.A. con l'obiettivo prioritario di evitare, o comunque di minimizzare, le limitazioni al traffico autostradale. (Societa' autostrade Brescia Padova S.p.A. protocollo 4285/16ArCa/SeM del 16 marzo 2016). 8. Verificare ed adeguare se necessario il progetto della Linea AV/AC alle strutture gia' realizzate da Autostrada Brescia - Padova in corrispondenza del nuovo cavalcaferrovia sulla nuova bretella di collegamento fra la strada provinciale 500 ed strada regionale 11 (Societa' autostrade Brescia Padova S.p.A. protocollo 4285/16ArCa/SeM del 16 marzo 2016). Sottoservizi. 9. In relazione alle interferenze con la viabilita' di competenza della Provincia di Vicenza, prevedere ove possibile: lo spostamento delle nuove tubazioni e relativi pozzetti d'ispezione a servizio dei vari enti gestori fuori dalle corsie di canalizzazione e dalle rotatorie, privilegiando sedimi stradali esistenti anche se parzialmente dismessi o altri ambiti anche se privati. Il nuovo percorso dovra' essere cosi progettato al fine di evitare, nel corso degli anni, futuri interventi di manutenzione e/o riparazione sulle corsie di canalizzazione e sulle rotatorie, la cui occupazione, pur se temporanea comporterebbe inevitabilmente, l'istituzione di problematici sensi unici con grave pregiudizio alla sicurezza e fluidita' del traffico veicolare; i ripristini della piattaforma stradale manomessa come da disciplinare tecnico della Provincia; il posizionamento dei pozzetti previsti fuori dalla carreggiata stradale, ovvero su banchine o pertinenze stradali, al fine di permettere un piu' agevole intervento di manutenzione/pulizia della condotta posata. Nel caso in cui gli stessi, a causa d'impossibilita' tecnica, dovessero essere ubicati in corrispondenza della carreggiala stradale, questi dovranno avere il sigillo d'ispezione posto ad almeno centimetri 20 sotto la quota del manto bitumato; la rimozione delle condotte utilizzate per le «deviazioni provvisorie», non appena risulti funzionante la condotta principale; il passaggio di cavidotti, tubazioni e quant'altro lungo le strade provinciali, in modo da non alterare lo stato dei luoghi e/o compromettere lo smaltimento delle acque meteoriche e la continuita' idraulica dei fossi di guardia. (Provincia di Vicenza protocollo 2633 del 15 gennaio 2016). 10. Redigere appositi elaborati grafici di dettaglio nei casi di incrocio piu' sottoservizi. (Snam rete gas S.p.A. DI - NOR / LAV / Lov protocollo 331 del 24 febbraio 2016). 11. Verificare il riposizionamento della condotta fognaria DN 1200 in prossimita' Met. S. Giorgio in Bosco - Zimella DN 500 (20") in quanto la posizione riportata nel progetto risulta incompatibile con la variante del metanodotto stesso. (Snam rete gas S.p.A. DI - NOR/LAV/Lov protocollo 331 del 24 febbraio 2016). Cantieri. 12. Evitare, per quanto possibile, l'interferenza tra il cantiere della linea AV/AC ed il Piano attuativo «Case Nuove Nord» di San Martino Buon Albergo. (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016 - Comune san Martino Buon Albergo protocollo n. 6650 del 22 marzo 2016). 13. Assumere adeguate precauzioni e procedure per la realizzazione e gestione del campo base in Comune di Lonigo, in particolare per quanto riguarda il posizionamento, l'allacciamento e la manutenzione degli scarichi, considerando che nelle vicinanze del medesimo e' situato l'importante campo pozzi acquedottistici di Acque del Chiampo S.p.A. (deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 21_4). Piano di monitoraggio ambientale. 14. Relativamente alla componente vibrazioni, valutare eventuali situazioni non prossime alla linea ferroviaria, con propagazione preferenziale a distanze superiori a quelle considerate nel PMA. (Deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 38_Vibrazioni). 15. Relativamente alla componente suolo, integrare la definizione di sottosuolo in quanto non include il substrato costituito da depositi alluvionali che caratterizza la quasi totalita' del territorio oggetto di intervento (deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 38_Suolo). Raccomandazioni per la fase esecutiva Generali. 16. Provvedere ad un'attenta gestione delle procedure espropriative, anche mediante il supporto delle amministrazioni comunali, che in diversi casi si sono dette disponibili a collaborare con l'Autorita' espropriante al fine di pervenire ad una rapida risoluzione delle problematiche; in particolare, con riferimento ai cittadini che subiranno la demolizione delle propria abitazione, diverse amministrazioni sono pronte ad utilizzare gli strumenti urbanistici previsti dalla legge regionale n. 11/2004, nello specifico l'istituto degli accordi pubblico/privato, della compensazione urbanistica e del credito edilizio, anche in aree di proprieta' pubblica. (Regione Veneto protocollo 114151/71.001.003 del 23 marzo 2016). 17. Collaborare con la Regione Veneto in fase di progettazione esecutiva e/o realizzazione dell'opera, per verificare e perseguire l'interesse pubblico connesso alla opportunita'/fattibilita' di interventi idraulici di messa in sicurezza dei corpi idrici d'ambito, tramite opere di approfondimento e risagomatura dei medesimi ed asporto del materiale di risulta (stabilizzati, ghiaia, sabbia, terre etc.) utilizzabili nell'ambito dell'opera pubblica prevista. Trattasi di interventi/progetti che rivestono la connotazione di pubblica utilita' ed urgenza, in parte gia' predisposti e/o da predisporsi celermente dai competenti uffici regionali. Si ritiene opportuno specificare che il reperimento del materiale idoneo per i rilevati ferroviari potra' indirizzarsi prioritariamente al materiale esistente nel Torrente Illasi, che presenta un rilevante sovralluvionamento, accompagnato da una adeguata sistemazione delle sponde e dei manufatti insistenti nel torrente, sulla base delle indicazioni dell'U.O. Genio civile di Verona. (Regione Veneto deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 05). Cantieri. 18. Mantenere in fase di cantierizzazione l'accessibilita' all'Istituto religioso «Sorelle della Misericordia» di Verona. (Comune di Verona protocollo generale UO128 n. 45240 dell'11 febbraio 2016). 19. Eseguire i lavori che interessano la viabilita' della rete stradale ordinaria di Verona in modo tale da arrecare le minori interferenze possibili al traffico, prevedendo le interruzioni o le limitazioni secondo modalita' e tempistiche concordate con il Comune/Circoscrizione e condividendo il programma e i percorsi alternativi. (Comune di Verona protocollo generale UO128 n. 45240 dell'11 febbraio 2016). 20. Valutare le interferenze tra i previsti lavori del nuovo bacino del Torrente Chiampo, con ricalibrazione del bacino di laminazione delle acque del Torrente Gua' e il cantiere della Linea AV/AC, in maniera tale da coordinare e da non aggravare sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista viabilistico i due importanti cantieri. (Comune Montebello Vicentino protocollo 3553 del 22 marzo 2016). 21. Procedere, in caso di presenza di piu' sottoservizi interferiti, ad un coordinamento congiunto tra tutti gli enti proprietari al fine di definire l'esatta ricollocazione di ognuno di essi anche per quanto concerne le varianti provvisorie. (Snam rete gas S.p.A. DI - NOR/LAV/Lov protocollo 331 del 24 febbraio 2016). 22. Garantire, in tutti i casi in cui sono previste interferenze con sottoservizi relative ad impianti autostradali, il regolare funzionamento degli stessi individuando idonee soluzioni da concordare con il Concessionario autostradale. (Societa' autostrade Brescia Padova S.p.A. protocollo 4285/16ArCa/SeM del 16 marzo 2016). 23. Individuare in accordo con Concessionaria/Concedente autostradale, i piu' opportuni interventi di chiusura del sottopasso di attraversamento presso il raccordo autostradale di Verona est al termine dell'utilizzo dello stesso. L'intervento deve essere corredato di tutte le opere di completamento stradale necessarie, quali l'adeguamento dei sicurvia, eventuali reti di protezione, alloggiamenti per cavidotti, ecc.. (Societa' autostrade Brescia Padova S.p.A. protocollo 4285/16ArCa/SeM del 16 marzo 2016). 24. Non comportare limitazioni al traffico autostradale sottostante durante i lavori di demolizione e costruzione della nuova rampa di accesso al cavalcavia autostradale esistente al km. 315,097. (Societa' autostrade Brescia Padova S.p.A. protocollo 4285/16ArCa/SeM del 16 marzo 2016). 25. Garantire sempre, durante le fasi di lavoro, la funzionalita' del nuovo casello autostradale di Montecchio Maggiore e la continuita' del collegamento della Variante alla strada provinciale 500 con la strada regionale 11 (Societa' autostrade Brescia Padova S.p.A. protocollo 4285/16ArCa/SeM del 16 marzo 2016). 26. Realizzare le colonne in ghiaia con materiale il cui fuso granulometrico garantisca il perdurare delle proprieta' drenanti delle colonne nel lungo termine (Consiglio superiore dei lavori pubblici protocollo n. 45/16 del 31 marzo 2017). Piano di monitoraggio ambientale. 27. Relativamente alla componente acque sotterranee prevedere: la terebrazione dei piezometri con diametro di 4 pollici. Concordare con l'Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto le profondita' di terebrazione ed il posizionamento dei filtri; solo parametri chimici, tralasciando quelli batteriologici, tra i parametri da sottoporre ad analisi di laboratorio; di utilizzare come soglie di superamento le CSC del decreto legislativo n. 152/2006 parte IV; ove non presenti si consiglia di utilizzare i parametri previsti dal decreto legislativo n. 30/2009 e dal decreto legislativo n. 31/2001. Per l'analisi dei metalli, ai sensi del decreto legislativo n. 30/2009, il valore standard di qualita' si riferisce, sempre, alla concentrazione disciolta di campione d'acqua ottenuta per filtrazione con filtro da 0,45 millimetri; una frequenza trimestrale per il monitoraggio del normale corso d'opera delle sorgenti, risultando idonee quelle previste per l'AO ed il PO, e campionamenti multilivello, a meno che non siano realizzati piezometri multi fenestrati; un concordamento con l'Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto del formato di restituzione dei dati e modalita' procedurali in caso di superamento delle CSC previste dal decreto legislativo n. 152/2006 parte IV, nel caso di parametri non riconducibili all'impatto provocato dall'opera. (Deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 38_Acque sott). 28. Relativamente alla componente fauna prevedere: l'estensione del monitoraggio dell'ittiofauna anche al Rio Gua'; la selezione dei punti di monitoraggio dovra' essere eseguita dando priorita' ai corsi d'acqua permanenti. Riguardo la lunghezza minima dell'area da campionare, e' pratica condivisa considerare una lunghezza del transetto fluviale pari a 20 volte la larghezza dell'alveo. La raccolta dati dovra' consentire la stima di: abbondanza delle specie ittiche; composizione in specie; struttura delle popolazioni MA; la restituzione dei dati sotto forma di indice, si propone per analogia a quanto fatto per altre opere, il calcolo dell'ISECI (Indice dello stato ecologico delle comunita' ittiche); l'estensione della durata del monitoraggio P.O. a n. 3 anni. (Deliberazione giunta regionale n. 1595 del 25 novembre 2016 n. 38_Fauna). 29. Approfondire la modellazione idrogeologica al fine di valutare nuovamente l'efficacia di ulteriori interventi, quali elementi drenanti ortogonali alla galleria artificiale di S. Martino Buon Albergo, capaci di minimizzare le perturbazioni al regime idraulico del sottosuolo (Consiglio superiore dei lavori pubblici protocollo n. 45/16 del 31 marzo 2017). 30. Integrare ed approfondire i dimensionamenti delle opere strutturali delle pile nella successiva fase di progetto esecutivo (Consiglio superiore dei lavori pubblici protocollo n. 45/16 del 31 marzo 2017). 31. Provvedere, in sede di progettazione esecutiva, o comunque prima dell'avvio dei lavori, a definire di concerto con Veneto Strade S.p.A., la segnaletica provvisoria necessaria per le eventuali ordinanze di regolamentazione del traffico, per la realizzazione delle opere interferenti con le viabilita' in gestione all'ente stesso (Veneto strade protocollo 3478/2016 del 15 febbraio 2016).