(Disciplinare-art. 5)
 
                               Art. 5. 
 
                 Metodo di ottenimento del prodotto 
 
    La produzione del «Radicchio  Variegato  di  Castelfranco»  viene
realizzata da conduttori di adatti terreni annualmente  investiti  in
tale coltivazione ed inizia, indifferentemente, con la  semina  o  il
trapianto. 
    Le operazioni di semina, in pieno campo, devono essere effettuate
dal 1° giugno al 15 agosto.  In  caso  di  trapianto,  questo  dovra'
essere effettuato dal 15 giugno al 10 settembre. 
    Per il «Radicchio Variegato di Castelfranco» I.G.P.  la  densita'
di impianto, al termine delle operazioni  di  semina  o  trapianto  e
successivo diradamento delle piantine, non deve superare le 8  piante
per mq. 
    Le  operazioni  di   raccolta   del   «Radicchio   Variegato   di
Castelfranco» si effettuano a partire dal 1° ottobre. 
    Le  operazioni  di  coltivazione,  imbianchimento,  forzatura   e
l'acquisizione delle caratteristiche  previste  per  l'immissione  al
consumo  dei  radicchi  destinati  alla  utilizzazione  della   I.G.P
«Radicchio Variegato di Castelfranco», compreso  il  confezionamento,
devono essere effettuate esclusivamente nel territorio amministrativo
dei comuni indicati all'art. 3. 
    I  radicchi  commercializzati   prima   dell'acquisizione   delle
caratteristiche  previste   per   l'IGP   «Radicchio   Variegato   di
Castelfranco» cosi' come precedentemente descritte, fuori dalla  zona
di produzione, perdono in via  definitiva  il  diritto  di  fregiarsi
della I.G.P. e di qualsiasi riferimento geografico. 
    Il tradizionale processo di lavorazione del prodotto si  articola
nelle fasi di seguito descritte: 
 
Fase di forzatura-imbianchimento 
 
    La  forzatura-imbianchimento  e'  l'operazione   fondamentale   e
insostituibile  che  consente  di  esaltare  i  pregi  organolettici,
merceologici ed estetici del «Radicchio Variegato  di  Castelfranco».
Si realizza ponendo i cespi in condizioni  di  formare  nuove  foglie
che,  in  assenza  di  luce,  sono  prive   o   quasi   di   pigmenti
clorofilliani, mettono in evidenza la variegatura sullo sfondo  della
lamina   fogliare,   perdono   la   consistenza   fibrosa,   assumono
croccantezza ed un sapore gradevolmente amarognolo. 
    La forzatura  del  «Radicchio  Variegato  di  Castelfranco»  puo'
avvenire in due modi: 
      a) immergendo i cespi  verticalmente,  in  acqua  sorgiva  alla
temperatura minima di 11°C, fino alla prossimita' del  colletto,  per
il  periodo  necessario  al  raggiungimento  del  giusto   grado   di
maturazione  contrassegnato  dalle  caratteristiche   precedentemente
descritte; oppure 
      b) in ambienti riscaldati o anche direttamente in pieno  campo,
garantendo  un  giusto  grado  di  umidita'  dell'apparato  radicale,
riducendo  l'intensita'  della  luce  e  favorendo  lo  sviluppo  dei
germogli di ogni cespo. 
 
Fase di toilettatura 
 
    Seguono le operazioni di toilettatura con le quali  si  asportano
le foglie deteriorate o con caratteristiche non idonee, si esegue  il
taglio e lo scortecciamento del fittone in  misura  proporzionale  al
cespo.   L'operazione   di   toilettatura   deve   essere    eseguita
immediatamente prima dell'immissione nella filiera  distributiva  del
prodotto. 
    Terminata la toilettatura  il  radicchio  si  colloca  in  capaci
recipienti con acqua corrente per essere lavato e confezionato. 
    Ai fini della qualificazione del prodotto con l'I.G.P. «Radicchio
Variegato di  Castelfranco»  le  produzioni  massime  per  ettaro  di
superficie coltivata non devono superare i 12.000 kg. 
    Il peso massimo unitario dei cespi  che  compongono  il  prodotto
finito non puo' superare i 0,600 kg.