(Allegato 1)
                                                           Allegato 1 
 
                            PRESCRIZIONI 
                             PARTE PRIMA 
 
Premessa 
 
    Il presente documento, che forma parte integrante della  delibera
di approvazione  del  progetto  preliminare  relativo  all'intervento
denominato «Conferimento  caratteristiche  autostradali  al  raccordo
Salerno/Avellino compreso l'adeguamento  della  strada  statale  7  e
7-bis fino allo svincolo di Avellino est  dell'A16.  1°  stralcio  da
Mercato  S.  Severino  allo  svincolo   di   Fratte»   riepiloga   le
prescrizioni  e  le  raccomandazioni  cui  detta  approvazione  resta
subordinata. 
Prescrizioni 
    Le prescrizioni che seguono, raggruppate, per  quanto  possibile,
secondo i vari ambiti di applicazione, risultano dall'esame  compiuto
sugli atti  emessi  nel  corso  del  procedimento  approvativo  dalle
amministrazioni e dagli enti interessati. 
1. Aspetti progettuali 
1.1 Aspetti progettuali/Generali 
    1.1.1 sviluppare il tracciato  proposto  (cosi'  come  integrato)
limitatamente al tratto dallo svincolo con la  A3,  fino  all'innesto
con la  strada  statale  7-bis,  modificato  per  lo  stralcio  dello
svincolo di Salerno-Fratte. 
    1.1.2 In relazione alla galleria naturale  di  cui  al  km  2+825
verificare  ed   approfondire   alternative   di   tracciato   locali
finalizzate a  contenere  la  sezione  dell'infrastruttura  cosi'  da
ampliare le aree disponibili al recupero ambientale. 
    1.1.3 Sviluppare, in relazione all'interferenza al km 11+823  del
tratto 2 con la linea ferroviaria, l'alternativa locale di  tracciato
«centratura  carreggiate»   in   ogni   caso   impiegando   soluzioni
finalizzate a garantire il miglior risultato possibile dal  punto  di
vista della sicurezza. 
    1.1.4 Adottare le barriere di sicurezza prive  di  discontinuita'
con protezioni atte a facilitare lo scivolamento anche al livello del
suolo. 
    1.1.5 Quest'ultimo  dovra',  comunque,  tenere  conto  di  quanto
indicato in fase preliminare  con  nostra  nota  protocollo  n.  1547
dell'8  agosto  2008   ed   essere   aggiornato   alla   luce   delle
perimetrazioni vigenti a partire dal 1° agosto 2011 (data di adozione
dell'aggiornamento  PSAI,  successivamente  approvato  dal  Consiglio
regionale nella seduta del 24 novembre 2011 con attestato n. 199/1  -
BUR n. 74 del  5  dicembre  2011)  e  consultabili  sul  portale  web
all'indirizzo www.autoritabacinosarno.it, sezione PSAI. 
    1.1.6 Ai fini della risoluzione delle interferenze,  si  richiama
la nota SNAM rete gas n. DI-SOCC/1305/LAV/LAN/la del 6 agosto 2010, i
cui contenuti devono intendersi qui integralmente trascritti. 
    1.1.7 Confermare il  parere  positivo  sul  progetto  preliminare
«Conferimento    caratteristiche     autostradali     al     raccordo
Salerno-Avellino compreso l'adeguamento della  strada  statale  17  e
7-bis fino allo svincolo di Avellino est», gia' espresso con delibera
di Giunta comunale n. 408 del 30 dicembre 2016, raccomandando ad ANAS
un  approfondimento,  nelle   successive   fasi   di   progettazione,
finalizzato ad eventuali soluzioni alternative che potrebbero  essere
proposte anche dalla stessa Amministrazione comunale considerando che
e' in atto la rivisitazione del PUC. 
1.2 Aspetti progettuali/Cantierizzazione 
    1.2.1  Con  riferimento  alle  opere  di  cui   si   prevede   la
ricostruzione, in particolare le pile di ponti e  viadotti,  adottare
tecniche costruttive che non producano interferenze con  la  falda  e
che gli interventi siano in linea con  le  norme  che  perseguono  la
tutela e la salvaguardia di tutti i  corpi  idrici,  in  ottemperanza
alle disposizioni delle vigenti leggi nazionali (decreto  legislativo
n. 152 del 2006 e successive modificazioni). 
    1.2.2 Precisare la configurazione specifica di  ciascun  cantiere
previsto e relative misure di mitigazione. 
    1.2.3 In fase di cantiere meglio definire le previsioni di flusso
di traffico considerando i flussi presenti sulla rete locale nonche',
sulla base del cronoprogramma delle attivita' di cantiere  a  livello
esecutivo, l'impegno di viabilita' da parte dei mezzi di cantiere. 
    1.2.4  Precisare  le  sistemazioni  di  deposito   definitivo   e
provvisorio nonche' le relative misure di riqualificazione. 
    1.2.5 Precisare i fabbisogni idrici. 
    1.2.6 Anticipare nel programma lavori, per quanto  possibile,  la
realizzazione delle opere di mitigazione e  compensazione  ambientale
rispetto alla realizzazione delle opere in progetto. 
1.3 Aspetti progettuali/idrogeologia 
    1.3.1  Verificare  la   compatibilita'   degli   interventi   che
interferiscono, direttamente o indirettamente con le aree  a  rischio
e/o di attenzione perimetrate corredando  il  progetto  di  opportuni
studi  di  compatibilita'  idrogeologica  redatti  ai   sensi   delle
rispettive norme di attuazione dei PAI. 
1.4 Aspetti progettuali/Opere geotecniche 
    1.4.1 Elaborare una rappresentazione unitaria aggiornata sia  per
l'inquadramento geologico, sia per la  caratterizzazione  geotecnica.
Tale elaborazione dovra' ricomprendere il riferimento delle  indagini
geotecniche  alle  diverse  opere  in  progetto  e   la   conseguente
motivazione della caratterizzazione geotecnica svolta. 
    1.4.2  Valutare  i  fenomeni  di  risposta  sismica   locale   in
corrispondenza dei diversi manufatti, secondo  le  indicazioni  delle
Norme tecniche per le costruzioni. 
    1.4.3 In relazione alla presenza di aree instabili, e' necessario
provvedere  un  adeguato  monitoraggio,  poiche'  senza  un   qualche
scenario di previsione emerge un'aleatorieta' che si  riflette  anche
sui costi delle opere geotecniche necessarie a fronteggiare eventuali
situazioni critiche. 
    1.4.4 In relazione alla scelta di tracciato che  si  sviluppa  in
sostanziale  coincidenza  con  il  corridoio   di   quella   attuale,
nell'ipotesi di demolizione e ricostruzione delle opere d'arte,  sono
da approfondire gli aspetti collegati alle possibili interferenze fra
le nuove fondazioni e quelle preesistenti, tanto piu' se sono di tipo
profondo. 
1.5 Aspetti progettuali/Opere idrauliche 
    1.5.1 Prevedere, in corrispondenza allo svincolo di  Lancusi,  le
necessarie  mitigazioni  del  rischio  idraulico.  Ove  necessario  a
garantire la sicurezza dell'opera, estendere, preferendo tecniche  di
rinaturalizzazione dell'alveo, gli interventi lungo l'asta stessa  ed
anche sui fossi  contermini  (compensazioni  ambientali).  Conseguire
preventivamente le autorizzazioni dalle autorita' competenti. 
    1.5.2 Assicurare il rispetto del limite di 10 metri dalle  sponde
dei corsi d'acqua. 
    1.5.3 Precisare il dimensionamento puntuale delle vasche di prima
pioggia e valutare l'impatto quali-quantitativo che lo scarico  delle
acque meteoriche ha sui corpi idrici recettori. 
    1.5.4  Per  adeguare  e  ampliare  le  opere  di  attraversamento
esistenti,  il  progetto  deve  essere  opportunamente  integrato  ed
ottimizzato al fine di garantire la sicurezza delle opere idrauliche,
cio'  potra'  eventualmente  portare  a   un   dimensionamento   piu'
abbondante di quello preliminare. 
    1.5.5 Il dimensionamento  dei  tombini  in  condizioni  di  acqua
chiara, ossia senza considerare il trasporto solido e la fluttuazione
di materiale  galleggiante,  non  rispecchia  la  realta'  dei  corsi
d'acqua attraversati; essi per la loro  elevata,  e  in  alcuni  casi
elevatissima, pendenza sono in grado di convogliare  verso  valle  la
massima  parte  del  materiale  che  scende  dai  pendii  del  bacino
tributario. 
    1.5.6 Il calcolo idraulico in moto uniforme non  evidenzia  punti
di deposito di materiale e di eventuale erosine  del  fondo  e  delle
sponde dei rii; il  progetto  stradale  non  puo'  prescindere  dalla
individuazione delle cause di instabilita' del fondo e  delle  sponde
dei corsi d'acqua attraversati, che possono dare origine a situazioni
di potenziale pericolo e di dissesto, i  cui  oneri  di  manutenzione
devono essere considerati. 
    1.5.7 Il problema della sistemazione e della difesa delle  sponde
dei corsi d'acqua piu' grandi, ove  la  strada  corre  in  fregio  al
fiume, deve essere affrontato in maniera specifica. 
1.6 Aspetti progettuali/Opere stradali 
    1.6.1 Insufficiente dimostrazione, tramite apposita relazione  ex
art. 4 decreto ministeriale 22  aprile  2004,  dell'innalzamento  dei
livelli di sicurezza a seguito dell'intervento. 
    1.6.2 Scelta di un criterio inopportuno per la risoluzione  delle
problematiche  relative  alla  carenza  di   visibilita',   imponendo
puntualmente limitazioni di velocita' senza valutare la  possibilita'
di adeguamento degli spazi marginali. 
    1.6.3 Mancato riferimento al decreto ministeriale 19 aprile  2006
per il dimensionamento degli svincoli. 
    1.6.4 Mancato adeguamento delle caratteristiche geometriche degli
elementi geometrici costituenti il tracciato stradale  alle  esigenze
di  sicurezza  della  circolazione  veicolare  («intervento  di  mero
allargamento di carreggiate»). 
    1.6.5 Scelta di un criterio inopportuno per la risoluzione  delle
problematiche  relative  alla  carenza  di   visibilita',   imponendo
puntualmente limitazioni di velocita' senza valutare la  possibilita'
di adeguamento degli spazi marginali. 
    1.6.6 Mancato riferimento al decreto ministeriale 19 aprile  2006
per il dimensionamento degli svincoli. 
    1.6.7  Un  riesame  delle  tipologie   costruttive   di   sezione
trasversale, nelle diverse situazioni di sede naturale o artificiale,
sempre immaginate e riprodotte indipendenti dal contesto  in  cui  si
collocano,  puo'  portare  alla  considerazione   che   una   diversa
organizzazione degli andamenti trasversali, in relazione a  una  piu'
coerente geometria  plano  altimetrica  d'asse,  potrebbe  consentire
migliori risultati finali, piu' vicini alle  attese  innovazioni  dei
parametri di sicurezza ed efficienza. 
    1.6.8 Al  fine  di  meglio  identificare  le  soluzioni  tecniche
ottimizzate per l'intervento, e specificatamente nel senso  di  poter
valutare  le  possibili  alternative  di  progetto,  considerare,  in
maniera  coerente,  sia  la  differenziazione  tra  le  esigenze   di
potenziamento funzionale, per i diversi tratti nei quali suddiviso il
tracciato, sia il livello  gerarchico  e  la  tipologia  stradale  da
assegnare ai singoli tronchi. 
1.7 Aspetti progettuali/Opere strutturali 
    1.7.1 Poiche' le azioni sismiche di pertinenza sono significative
(le opere ricadono tutte in  zona  sismica  di  2ª  categoria)  e  di
entita'  tale  da  risultare  sostanzialmente  dimensionanti  per  le
strutture  verticali  (pile  e  spalle)  e  le  fondazioni,   sarebbe
opportuna l'adozione dell'isolamento sismico degli impalcati, il  cui
mancato ricorso appare assolutamente sconsigliabile. 
    Si impone dunque il sistematico  ricorso  all'isolamento  sismico
degli impalcati, conseguito attraverso la generalizzata utilizzazione
di isolatori e dissipatori. Si  conseguira'  cosi'  il  vantaggio  di
ridurre drasticamente le sollecitazioni di origine sismica su pile  e
spalle di fondazione, a prezzo di  spostamenti  relativi  di  origine
sismica tra  impalcati  e  strutture  verticali  comunque  contenuti,
grazie alla scelta, in fase progettuale, di un  equilibrato  rapporto
tra elementi di isolamento e elementi dissipativi. 
2. Aspetti ambientali 
2.1 Aspetti ambientali/Generali 
    2.1.1  Approfondire,  anche  con  riferimento  alle  interferenze
dichiarate «sensibili» con  le  previsioni  urbanistiche  di  livello
locale, le sistemazioni a verde delle aree intercluse, e di eventuali
opere di rinaturalizzazione  delle  cave,  come  aree  accessibili  e
controllate idonee ad  elevare  le  dotazioni  di  standard  a  verde
pubblico dei centri abitati interferiti  (compensazioni  ambientali).
Precisarne  i  costi  a  fronte  di  un  approfondimento  progettuale
adeguato alla fase di progetto limitando il ricorso a valutazioni con
costi parametrici ai soli interventi seriali e ricorrenti. 
    2.1.2 Articolare l'analisi previsionale del  rumore  in  fase  di
esercizio in corrispondenza  di  eventuali  ulteriori  ricettori  che
mostrino  condizioni  critiche;  adottare  barriere  acustiche  dalla
sezione  curvilinea  coerente  con  la  sezione  dell'impalcato   dei
viadotti di cui al progetto preliminare (come integrato). 
    2.1.3 Sviluppare le opere di sistemazione a verde  di  ripristino
ambientale e di rinaturazione previste  in  progetto  assumendo  come
riferimento: «Linee guida per capitolati speciali per  interventi  di
ingegneria naturalistica e lavori di opere  a  verde»  del  Ministero
dell'ambiente,  servizio  VIA,  settembre  1997   e   altri   manuali
qualificati quali, ad esempio «Atlante delle  opere  di  sistemazione
dei versanti» dell'APAT, 2002; «Manuale di ingegneria  naturalistica»
della Regione Lazio, 2001; «Quaderno delle opere tipo  di  ingegneria
naturalistica» della Regione Lombardia, 2000. 
    2.1.4 Recepire e sviluppare le misure di mitigazione, puntuali  e
di carattere generale, cosi' come  proposti  nello  studio  d'impatto
ambientale  esaminato,  ed  integrarli  alla  luce   delle   presenti
prescrizioni, dettagliandone  la  localizzazione,  la  tipologia,  le
modalita' di esecuzione ed i costi analitici. 
2.2 Aspetti ambientaili/Paesaggistici 
    2.2.1  Dovra'  essere  predisposto  un   dettagliato   piano   di
riqualificazione  del  tracciato  mediante  il  ridisegno  del  verde
adottando essenze idonee. 
2.3 Aspetti ambientali/PMA 
    2.3.1 Estendere il monitoraggio nelle fasi ante, in e post operam
agli inquinanti considerati  dalla  normativa  vigente  nonche'  alle
polveri sospese (PM10  e  PM2.5  );  estendere  anche  ai  principali
microinquinanti  dell'aria  (IPA  e  metalli  pesanti  -  ex  decreto
legislativo n. 152 del 2007). 
    2.3.2  Predisporre  opportune  attivita'   di   monitoraggio   in
corrispondenza di ricettori ubicati lungo i percorsi previsti in fase
di cantiere valutando i diversi possibili flussi  di  traffico  e  in
ogni caso il  traffico  indotto  di  mezzi  pesanti  all'esterno  del
cantiere. 
    2.3.3 Predisporre una campagna di monitoraggio delle  vibrazioni,
oltre  che  nella  fase  di  costruzione,  anche  in  condizione   di
esercizio, al fine di valutare gli effettivi livelli vibrazionali sui
ricettori potenzialmente piu' impattati. 
    2.3.4 Elaborare il progetto di monitoraggio ambientale secondo le
linee guida predisposte  dalla  commissione  speciale  VIA;  i  costi
dell'attuazione del monitoraggio dovranno essere indicati nel  quadro
economico del progetto. 
3 Aspetti archeologici 
3.1 Aspetti archeologici 
    3.1.1 Per  il  sito  di  Baronissi,  l'esplorazione  archeologica
estensiva e successivi eventuali interventi di salvaguardia, dovranno
essere con oneri a carico del progetto, gia' in fase di progettazione
definitiva. 
    3.1.2 Per i rimanenti siti dovra' effettuarsi sempre in  fase  di
progettazione definitiva l'esecuzione di indagini dirette  (carotaggi
geoarcheologici e trincee stratigrafiche) in corrispondenza di  tutte
le nuove opere, ivi comprese le aree  di  stoccaggio  e  le  aree  di
cantiere, gli allargamenti della sede e gli sbancamenti. 
    3.1.3  Sulla  base  dei  risultati  acquisiti  la  Soprintendenza
esprimera'   idonee   prescrizioni,   ivi   inclusa    l'esplorazione
archeologica   estensiva   dei   tratti   interessati   da   evidenze
archeologiche, l'inventariazione, il restauro dei reperti rinvenuti e
la relativa pubblicazione e le eventuali ulteriori  prescrizioni  che
risulteranno necessarie  in  corso  d'opera,  ivi  incluse  possibili
modifiche di progetto indispensabili  per  garantire  la  tutela  e/o
valorizzazione del patrimonio archeologico. Le predette  prescrizioni
si intendono tutte con oneri a carico del progetto,  riservando  alla
Soprintendenza la direzione scientifica delle stesse. 
4. Aspetti procedurali e gestionali 
4.1 Aspetti procedurali e gestionali 
    4.1.1 Inserire nei  documenti  progettuali  relativi  agli  oneri
contrattuali   dell'appaltatore    dell'infrastruttura    (capitolati
d'appalto) le prescrizioni relative alla mitigazione degli impatti in
fase di costruzione e quelle relative alla conduzione delle attivita'
di cantiere. 
    4.1.2 Si raccomanda di: A)  qualora  non  previsto  inserire  nei
capitolati  che  l'appaltatore  dell'infrastruttura  possegga  o,  in
mancanza acquisisca, prima della consegna dei lavori e nel piu' breve
tempo, la certificazione ambientale ISO 14001 o la  registrazione  di
cui al regolamento CE  761  del  2001  (EMAS)  per  le  attivita'  di
cantiere; B) avvalersi, per il monitoraggio ambientale, del  supporto
di  competenze  specialistiche  qualificate,  anche   attraverso   la
definizione di specifici protocolli e/o convenzioni; C) scegliere  le
caratteristiche di ciascuna misura di mitigazione  verificandone  gli
effetti su tutte le componenti ambientali. 
    4.1.3 Si ritiene necessario tener conto delle avvenute  modifiche
dei  riferimenti  normativi  e  di  effettuare  conseguentemente  una
revisione globale degli elaborati progettuali, anche con  riferimento
alle    ulteriori    previsioni    normative    intervenute    sempre
successivamente  all'epoca  di  redazione  del  progetto  quali,   ad
esempio, quelli riguardanti la movimentazione  e  il  riutilizzo  dei
materiali provenienti dagli scavi  e  dalle  demolizioni.  Nel  tener
conto dell'influenza di dette previsioni sulle lavorazioni  e  quindi
sui relativi costi, dovranno essere attentamente valutati  anche  gli
effetti che possono avere sugli aspetti contrattuali. 
    4.1.4 Si rinvia l'espressione del parere di compatibilita'  degli
interventi che interferiscono, direttamente o indirettamente, con  le
aree a rischio e/o di attenzione  perimetrate  con  il  vigente  PSAI
all'esame del progetto definitivo delle opere di cui trattasi. 
5 Interferenze 
5.1 Interferenze 
    5.1.1 Vi ribadiamo che i metanodotti in pressione  ed  esercizio,
inferiti dalle  opere,  sono  disciplinati  dalle  vigenti  norme  di
sicurezza e piu' specificatamente da: 
      decreto   ministeriale   24   novembre   1984   del   Ministero
dell'interno  e  successive   modificazioni   «Norme   di   sicurezza
antincendio  per  il  trasporto,  la  distribuzione,   l'accumulo   e
l'utilizzo del gas naturale con densita' non superiore a 0,8»; 
      decreto ministeriale del 17 aprile  2008  del  Ministero  dello
sviluppo economico «Regola tecnica per la progettazione, costruzione,
collaudo, esercizio e sorveglianza delle opere e  degli  impianti  di
trasporto  di  gas  naturale  con  densita'  non  superiore  a   0,8»
(pubblicato nel supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale n. 107
dell'8 maggio 2008) ed in accordo alle normative tecniche italiane ed
internazionali. 
    Nei citati decreti ministeriali sono stabilite, tra  l'altro,  le
distanze di sicurezza, le norme  e  le  condizioni  che  regolano  la
coesistenza dei metanodotti con altre infrastrutture o fabbricati. 
    5.1.2 Nello specifico, si segnala che i terreni su cui sono stati
posati gli impianti sono gravati da regolari servitu' di metanodotto,
con atti notarili registrati e  trascritti,  i  quali  prevedono  tra
l'altro, nel rispetto delle  citate  norme,  l'obbligo  di  mantenere
nuove opere di qualsiasi genere e natura ad una distanza  minima  che
varia da m 8,00 a m 20,0, dall'asse delle condotte ed a lasciare tali
fasce a terreno agrario, si conferma la necessita'  di  ricevere  gli
elaborati di dettaglio, in scala 1:2000, gia' richiesti, si invita  a
fornire, altresi' le sezioni tipo delle vostre  opere,  relativamente
ai tratti interferenti i nostri impianti, al  fine  di  poter  meglio
definire, preliminarmente, la portata dei nostri interventi,  sia  in
relazione alle varianti che alle opere di protezione  delle  condotte
interferenti. Al solo al fine di un inquadramento  di  larga  massima
dei costi dei nostri interventi, vi segnaliamo che gli oneri ad  oggi
individuati per la risoluzione delle interferenze ammontano,  in  via
del tutto estimativa, a euro  4.200.000,00  oltre  IVA  nella  misura
dovuta. Per  quanto  concerne  invece  il  tempo  occorrente  per  la
risoluzione delle interferenze,  si  conferma  quanto  gia'  espresso
nella nostra precedente nota, anche in relazione alle decorrenze  ivi
indicate, che lo stesso e' stimabile  in  24  mesi.  Si  segnala  che
poiche' le condotte trasportanti  gas  interferite  dalle  progettate
opere sono in pressione ed esercizio, ai fini della sicurezza, nessun
lavoro potra' essere intrapreso in prossimita' delle fasce  asservite
e/o  di  rispetto  dei  nostri   gasdotti,   senza   una   preventiva
autorizzazione. 
 
                           RACCOMANDAZIONI 
                            PARTE SECONDA 
 
6.1 Raccomandazioni 
    6.1.1  Considerato  l'interesse  che  l'area   attraversata   dal
raccordo autostradale  Salerno-Avellino  presenta  sotto  il  profilo
culturale e paesaggistico, si raccomanda di prevedere, fra le somme a
disposizione per la realizzazione delle opere, anche la  possibilita'
di realizzare una speciale  cartellonistica  stradale  (nel  rispetto
delle norme del  codice  della  strada)  in  modo  da  segnalare,  in
prossimita' delle uscite, la presenza di siti di interesse  culturale
e paesaggistico. 
    6.1.2 Il progetto prevede  l'eliminazione  dell'attuale  svincolo
«Baronissi sud», posto al centro della frazione di Antessano e la sua
delocalizzazione in  direzione  sud,  con  una  nuova  viabilita'  di
accesso e recesso dal raccordo, con innesto su via S. Andrea  (strada
provinciale 249) a circa 100 m dall'incrocio a  raso  con  la  strada
regionale «ex strada statale  88  dei  Due  Principati»,  tramite  la
realizzazione  di  una  rotatoria.  Il  P.U.C.   per   risolvere   le
problematiche gia' esistenti sia in termini di difficolta' di manovra
e di ingenti flussi di traffico con conseguenti  rallentamenti  della
circolazione creazione di pericoli per la  stessa,  e  tenendo  conto
anche della nuova viabilita' gia' realizzata dal Comune di  Baronissi
e dalla Provincia di Salerno, alternativa alla strada statale 88 e di
collegamento diretto tra lo svincolo di Baronissi  sud  e  il  plesso
universitario di Baronissi facolta' di medicina (tangenziale est «via
A. Moro») peraltro non presente nella cartografia utilizzata  per  la
redazione del progetto di che trattasi - ha previsto un breve  tratto
di nuova viabilita' che collega direttamente  la  rotatoria  suddetta
con tale asse stradale, risolvendo la criticita' dell'innesto tra Via
S. Andrea (strada provinciale 249) con la strada regionale «ex strada
statale 88 dei Due Principati». Tale  viabilita'  e'  stata  altresi'
connessa, nelle previsioni del P.U.C. con l'attuale rampa di  accesso
al raccordo in direzione sud, oggetto di dismissione, cio' al fine di
continuare ad assicurare, migliorandolo, l'accesso alla localita' Ca'
Santoro della frazione Antessano. Si ritiene che tale previsioni  del
P.U.C. siano da considerare nella progettazione dell'adeguamento  del
raccordo  Salerno-Avellino  da  parte  dell'ANAS,  inserendolo  nello
stesso e realizzandolo a proprio carico. Tale indirizzo e' stato  tra
l'altro gia' illustrato nell'ambito dei  tavoli  tecnici  di  cui  in
premessa, ed in particolare dal tavolo tecnico tenutosi in  provincia
ed e' stato riconosciuto di  preminente  interesse  dal  responsabile
provinciale. 
    6.1.3 Zona Aiello. Tra sottovia km 3+584  e  sottovia  km  3+766,
l'ampliamento prevede l'eliminazione di una strada comunale (via  Ten
Rago) che corre sottostante l'autostrada. Tale strada da accesso alla
scuola elementare e  materna  e  ad  un  centro  sociale.  Va  quindi
perseguita una soluzione progettuale idonea di accesso alternativa. 
    6.1.4 Zona Aiello. Sottovia km 3+194. L'ampliamento  a  monte  di
tale sottovia appare  di  complessa  realizzazione  stante  la  forte
pendenza e la gia' limitata altezza del  sottopasso.  Vanno  pertanto
adeguate le livellette della strada provinciale n. 335. 
    6.1.5 Necessita' di adeguare, realizzando un tratto di viabilita'
ordinaria parallela a quella autostradale, il collegamento  tra  vari
ambiti della frazione Antessano, in prossimita' del sottovia  di  cui
si prevede la dismissione al km 4+785. Anche al fine di realizzare un
miglior collegamento con il cavalcavia km 5+030. 
    6.1.6  Realizzazione  di  un  tratto  di   viabilita'   ordinaria
parallela all'autostrada tra il km 5+030 ed il km 5+508. 
    6.1.7 Al km 5+750, sono da anni stati  segnalati  gravi  problemi
idraulici,  per  l'occlusione  del  valloncello  ivi  esistente.   Si
richiede di risolvere la problematica con il convogliamento  di  tali
acque  nel  vicino  vallone   Caprecano   sottostante   il   viadotto
«Fontanafiore» poco piu' a valle. 
    6.1.8 Adeguamento del sottovia al km 6+180,  alle  dimensioni  di
quelle gia' effettuate dalla stazione di servizio Galdieri. 
    6.1.9 Prestare attenzione  nelle  opere  di  realizzazione  dello
svincolo autostradale  di  Baronissi  nord  Lancusi,  in  quanto  nel
progetto  preliminare  non  e'  stata  rappresentata  la   viabilita'
attualmente esistente di accesso al megastore Ikea. 
    6.1.10 Risoluzione di problematiche idrauliche in  corrispondenza
del viadotto «Spinacavallo» al km 5+200. 
    6.1.11 Prevedere nella progettazione l'installazione di  pannelli
fono-assorbenti in corrispondenza  dei  tratti  urbani  (frazioni  di
Aiello, Antessano, Sava) e comunque in  ogni  caso  sia  rilevata  la
preesistenza di edifici a  distanza  inferiore  a  30  m  dal  ciglio
stradale del previsto ampliamento. 
    6.1.12 Recupero e riqualificazione urbanistica  con  destinazione
pubblica delle aree dismesse, sedi delle attuali aree dello  svincolo
di «Baronissi sud» di cui si prevede la dismissione, stante  la  loro
posizione centrale e strategica per la frazione Antessano. 
    6.1.13 Di esprimersi favorevolmente sulla  proposta  di  modifica
del progetto preliminare «Conferimento  caratteristiche  autostradali
al raccordo Salerno-Avellino. Progetto  I  lotto  dallo  svincolo  di
Fratte (A3) a Mercato San Severino» riguardante lo svincolo Baronissi
nord/Lancusi, illustrate nel grafico allegato sub «A»  alla  presente
delibera, restando invariato, per quanto attiene alle altri parti del
percorso che interessano il territorio  comunale  le  raccomandazioni
contenute nella delibera di Giunta comunale n. 323  del  17  novembre
2016. 
    6.1.14 Lo svincolo di Lancusi  deve  tener  conto  delle  attuali
previsioni dello strumento urbanistico vigente e  degli  insediamenti
di tipo commerciale in atto. Per lo svincolo di Fisciano l'intervento
deve tener conto dei relitti stradali scaturiti dalla traslazione del
viadotto e delle rotatorie intervenendo  sugli  stessi  con  adeguate
sistemazioni e raccordi con la viabilita' esistente e di progetto. 
    6.1.15  Relativamente  allo  svincolo   Baronissi   nord/Lancusi,
valutare  la  traslazione  della  rotatoria   posta   in   adiancenza
all'ingresso della frazione di Penta verso il nastro autostradale  in
uno alla realizzazione di una nuova rotatoria, capace  di  consentire
ai veicoli provenienti da Penta e diretti a Lancusi, la  possibilita'
di non raggiungere la  rotatoria  prevista  in  agro  del  Comune  di
Baronissi, ma di utilizzare direttamente la rotatoria  da  realizzare
in testa al rilevato previsto. 
    6.1.16 Valutare la possibilita' di adeguare e  dotare  l'ingresso
alla frazione Cologna di una ulteriore  strada  di  collegamento,  in
quanto quella proposta non risulterebbe sufficiente  a  garantire  la
sicurezza del sito e un rapido smaltimento del  traffico  proveniente
dalla frazione. 
7. Indicazioni per la fase di verifica delle prescrizioni 
    Le prescrizioni di cui ai punti sotto  elencati  dovranno  essere
recepite nella fase di progettazione definitiva: 
      1.1.1, 1.1.2, 1.1.3, 1.1.4, 1.1.5, 1.1.6, 1.2.1, 1.2.2,  1.2.4,
1.2.5, 1.2.6, 1.3.1, 1.4.1, 1.4.2, 1.4.3, 1.4.4, 1.5.1, 1.5.2, 1.5.3,
1.5.4, 1.5.5, 1.5.6, 1.5.7, 1.6.1, 1.6.2, 1.6.3, 1.6.4, 1.6.5, 1.6.6,
1.6.7, 1.6.8, 1.7.1, 2.1.1, 2.1.2, 2.1.3, 2.1.4, 2.2.1, 2.3.4, 3.1.1,
3.1.2, 4.1.1, 4.1.2, 4.1.3, 4.1.4, 5.1.1, 5.1.2, 6.1.1, 6.1.2, 6.1.3,
6.1.4, 6.1.5, 6.1.6, 6.1.7, 6.1.8,  6.1.9,  6.1.10,  6.1.11,  6.1.12,
6.1.13, 6.1.14, 6.1.15, 6.1.16. 
    Le prescrizioni di cui ai punti sotto  elencati  dovranno  essere
recepite prima dell'avvio delle attivita' di cantiere: 
      2.3.1, 2.3.2, 2.3.3, 3.1.3. 
    Le prescrizioni di cui ai punti sotto  elencati  dovranno  essere
recepite nella fase di cantiere: 
      1.2.3.