Allegato 1 PRESCRIZIONI PARTE PRIMA Premessa Il presente documento, che forma parte integrante della delibera di approvazione del progetto preliminare relativo all'intervento denominato «Conferimento caratteristiche autostradali al raccordo Salerno/Avellino compreso l'adeguamento della strada statale 7 e 7-bis fino allo svincolo di Avellino est dell'A16. 1° stralcio da Mercato S. Severino allo svincolo di Fratte» riepiloga le prescrizioni e le raccomandazioni cui detta approvazione resta subordinata. Prescrizioni Le prescrizioni che seguono, raggruppate, per quanto possibile, secondo i vari ambiti di applicazione, risultano dall'esame compiuto sugli atti emessi nel corso del procedimento approvativo dalle amministrazioni e dagli enti interessati. 1. Aspetti progettuali 1.1 Aspetti progettuali/Generali 1.1.1 sviluppare il tracciato proposto (cosi' come integrato) limitatamente al tratto dallo svincolo con la A3, fino all'innesto con la strada statale 7-bis, modificato per lo stralcio dello svincolo di Salerno-Fratte. 1.1.2 In relazione alla galleria naturale di cui al km 2+825 verificare ed approfondire alternative di tracciato locali finalizzate a contenere la sezione dell'infrastruttura cosi' da ampliare le aree disponibili al recupero ambientale. 1.1.3 Sviluppare, in relazione all'interferenza al km 11+823 del tratto 2 con la linea ferroviaria, l'alternativa locale di tracciato «centratura carreggiate» in ogni caso impiegando soluzioni finalizzate a garantire il miglior risultato possibile dal punto di vista della sicurezza. 1.1.4 Adottare le barriere di sicurezza prive di discontinuita' con protezioni atte a facilitare lo scivolamento anche al livello del suolo. 1.1.5 Quest'ultimo dovra', comunque, tenere conto di quanto indicato in fase preliminare con nostra nota protocollo n. 1547 dell'8 agosto 2008 ed essere aggiornato alla luce delle perimetrazioni vigenti a partire dal 1° agosto 2011 (data di adozione dell'aggiornamento PSAI, successivamente approvato dal Consiglio regionale nella seduta del 24 novembre 2011 con attestato n. 199/1 - BUR n. 74 del 5 dicembre 2011) e consultabili sul portale web all'indirizzo www.autoritabacinosarno.it, sezione PSAI. 1.1.6 Ai fini della risoluzione delle interferenze, si richiama la nota SNAM rete gas n. DI-SOCC/1305/LAV/LAN/la del 6 agosto 2010, i cui contenuti devono intendersi qui integralmente trascritti. 1.1.7 Confermare il parere positivo sul progetto preliminare «Conferimento caratteristiche autostradali al raccordo Salerno-Avellino compreso l'adeguamento della strada statale 17 e 7-bis fino allo svincolo di Avellino est», gia' espresso con delibera di Giunta comunale n. 408 del 30 dicembre 2016, raccomandando ad ANAS un approfondimento, nelle successive fasi di progettazione, finalizzato ad eventuali soluzioni alternative che potrebbero essere proposte anche dalla stessa Amministrazione comunale considerando che e' in atto la rivisitazione del PUC. 1.2 Aspetti progettuali/Cantierizzazione 1.2.1 Con riferimento alle opere di cui si prevede la ricostruzione, in particolare le pile di ponti e viadotti, adottare tecniche costruttive che non producano interferenze con la falda e che gli interventi siano in linea con le norme che perseguono la tutela e la salvaguardia di tutti i corpi idrici, in ottemperanza alle disposizioni delle vigenti leggi nazionali (decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni). 1.2.2 Precisare la configurazione specifica di ciascun cantiere previsto e relative misure di mitigazione. 1.2.3 In fase di cantiere meglio definire le previsioni di flusso di traffico considerando i flussi presenti sulla rete locale nonche', sulla base del cronoprogramma delle attivita' di cantiere a livello esecutivo, l'impegno di viabilita' da parte dei mezzi di cantiere. 1.2.4 Precisare le sistemazioni di deposito definitivo e provvisorio nonche' le relative misure di riqualificazione. 1.2.5 Precisare i fabbisogni idrici. 1.2.6 Anticipare nel programma lavori, per quanto possibile, la realizzazione delle opere di mitigazione e compensazione ambientale rispetto alla realizzazione delle opere in progetto. 1.3 Aspetti progettuali/idrogeologia 1.3.1 Verificare la compatibilita' degli interventi che interferiscono, direttamente o indirettamente con le aree a rischio e/o di attenzione perimetrate corredando il progetto di opportuni studi di compatibilita' idrogeologica redatti ai sensi delle rispettive norme di attuazione dei PAI. 1.4 Aspetti progettuali/Opere geotecniche 1.4.1 Elaborare una rappresentazione unitaria aggiornata sia per l'inquadramento geologico, sia per la caratterizzazione geotecnica. Tale elaborazione dovra' ricomprendere il riferimento delle indagini geotecniche alle diverse opere in progetto e la conseguente motivazione della caratterizzazione geotecnica svolta. 1.4.2 Valutare i fenomeni di risposta sismica locale in corrispondenza dei diversi manufatti, secondo le indicazioni delle Norme tecniche per le costruzioni. 1.4.3 In relazione alla presenza di aree instabili, e' necessario provvedere un adeguato monitoraggio, poiche' senza un qualche scenario di previsione emerge un'aleatorieta' che si riflette anche sui costi delle opere geotecniche necessarie a fronteggiare eventuali situazioni critiche. 1.4.4 In relazione alla scelta di tracciato che si sviluppa in sostanziale coincidenza con il corridoio di quella attuale, nell'ipotesi di demolizione e ricostruzione delle opere d'arte, sono da approfondire gli aspetti collegati alle possibili interferenze fra le nuove fondazioni e quelle preesistenti, tanto piu' se sono di tipo profondo. 1.5 Aspetti progettuali/Opere idrauliche 1.5.1 Prevedere, in corrispondenza allo svincolo di Lancusi, le necessarie mitigazioni del rischio idraulico. Ove necessario a garantire la sicurezza dell'opera, estendere, preferendo tecniche di rinaturalizzazione dell'alveo, gli interventi lungo l'asta stessa ed anche sui fossi contermini (compensazioni ambientali). Conseguire preventivamente le autorizzazioni dalle autorita' competenti. 1.5.2 Assicurare il rispetto del limite di 10 metri dalle sponde dei corsi d'acqua. 1.5.3 Precisare il dimensionamento puntuale delle vasche di prima pioggia e valutare l'impatto quali-quantitativo che lo scarico delle acque meteoriche ha sui corpi idrici recettori. 1.5.4 Per adeguare e ampliare le opere di attraversamento esistenti, il progetto deve essere opportunamente integrato ed ottimizzato al fine di garantire la sicurezza delle opere idrauliche, cio' potra' eventualmente portare a un dimensionamento piu' abbondante di quello preliminare. 1.5.5 Il dimensionamento dei tombini in condizioni di acqua chiara, ossia senza considerare il trasporto solido e la fluttuazione di materiale galleggiante, non rispecchia la realta' dei corsi d'acqua attraversati; essi per la loro elevata, e in alcuni casi elevatissima, pendenza sono in grado di convogliare verso valle la massima parte del materiale che scende dai pendii del bacino tributario. 1.5.6 Il calcolo idraulico in moto uniforme non evidenzia punti di deposito di materiale e di eventuale erosine del fondo e delle sponde dei rii; il progetto stradale non puo' prescindere dalla individuazione delle cause di instabilita' del fondo e delle sponde dei corsi d'acqua attraversati, che possono dare origine a situazioni di potenziale pericolo e di dissesto, i cui oneri di manutenzione devono essere considerati. 1.5.7 Il problema della sistemazione e della difesa delle sponde dei corsi d'acqua piu' grandi, ove la strada corre in fregio al fiume, deve essere affrontato in maniera specifica. 1.6 Aspetti progettuali/Opere stradali 1.6.1 Insufficiente dimostrazione, tramite apposita relazione ex art. 4 decreto ministeriale 22 aprile 2004, dell'innalzamento dei livelli di sicurezza a seguito dell'intervento. 1.6.2 Scelta di un criterio inopportuno per la risoluzione delle problematiche relative alla carenza di visibilita', imponendo puntualmente limitazioni di velocita' senza valutare la possibilita' di adeguamento degli spazi marginali. 1.6.3 Mancato riferimento al decreto ministeriale 19 aprile 2006 per il dimensionamento degli svincoli. 1.6.4 Mancato adeguamento delle caratteristiche geometriche degli elementi geometrici costituenti il tracciato stradale alle esigenze di sicurezza della circolazione veicolare («intervento di mero allargamento di carreggiate»). 1.6.5 Scelta di un criterio inopportuno per la risoluzione delle problematiche relative alla carenza di visibilita', imponendo puntualmente limitazioni di velocita' senza valutare la possibilita' di adeguamento degli spazi marginali. 1.6.6 Mancato riferimento al decreto ministeriale 19 aprile 2006 per il dimensionamento degli svincoli. 1.6.7 Un riesame delle tipologie costruttive di sezione trasversale, nelle diverse situazioni di sede naturale o artificiale, sempre immaginate e riprodotte indipendenti dal contesto in cui si collocano, puo' portare alla considerazione che una diversa organizzazione degli andamenti trasversali, in relazione a una piu' coerente geometria plano altimetrica d'asse, potrebbe consentire migliori risultati finali, piu' vicini alle attese innovazioni dei parametri di sicurezza ed efficienza. 1.6.8 Al fine di meglio identificare le soluzioni tecniche ottimizzate per l'intervento, e specificatamente nel senso di poter valutare le possibili alternative di progetto, considerare, in maniera coerente, sia la differenziazione tra le esigenze di potenziamento funzionale, per i diversi tratti nei quali suddiviso il tracciato, sia il livello gerarchico e la tipologia stradale da assegnare ai singoli tronchi. 1.7 Aspetti progettuali/Opere strutturali 1.7.1 Poiche' le azioni sismiche di pertinenza sono significative (le opere ricadono tutte in zona sismica di 2ª categoria) e di entita' tale da risultare sostanzialmente dimensionanti per le strutture verticali (pile e spalle) e le fondazioni, sarebbe opportuna l'adozione dell'isolamento sismico degli impalcati, il cui mancato ricorso appare assolutamente sconsigliabile. Si impone dunque il sistematico ricorso all'isolamento sismico degli impalcati, conseguito attraverso la generalizzata utilizzazione di isolatori e dissipatori. Si conseguira' cosi' il vantaggio di ridurre drasticamente le sollecitazioni di origine sismica su pile e spalle di fondazione, a prezzo di spostamenti relativi di origine sismica tra impalcati e strutture verticali comunque contenuti, grazie alla scelta, in fase progettuale, di un equilibrato rapporto tra elementi di isolamento e elementi dissipativi. 2. Aspetti ambientali 2.1 Aspetti ambientali/Generali 2.1.1 Approfondire, anche con riferimento alle interferenze dichiarate «sensibili» con le previsioni urbanistiche di livello locale, le sistemazioni a verde delle aree intercluse, e di eventuali opere di rinaturalizzazione delle cave, come aree accessibili e controllate idonee ad elevare le dotazioni di standard a verde pubblico dei centri abitati interferiti (compensazioni ambientali). Precisarne i costi a fronte di un approfondimento progettuale adeguato alla fase di progetto limitando il ricorso a valutazioni con costi parametrici ai soli interventi seriali e ricorrenti. 2.1.2 Articolare l'analisi previsionale del rumore in fase di esercizio in corrispondenza di eventuali ulteriori ricettori che mostrino condizioni critiche; adottare barriere acustiche dalla sezione curvilinea coerente con la sezione dell'impalcato dei viadotti di cui al progetto preliminare (come integrato). 2.1.3 Sviluppare le opere di sistemazione a verde di ripristino ambientale e di rinaturazione previste in progetto assumendo come riferimento: «Linee guida per capitolati speciali per interventi di ingegneria naturalistica e lavori di opere a verde» del Ministero dell'ambiente, servizio VIA, settembre 1997 e altri manuali qualificati quali, ad esempio «Atlante delle opere di sistemazione dei versanti» dell'APAT, 2002; «Manuale di ingegneria naturalistica» della Regione Lazio, 2001; «Quaderno delle opere tipo di ingegneria naturalistica» della Regione Lombardia, 2000. 2.1.4 Recepire e sviluppare le misure di mitigazione, puntuali e di carattere generale, cosi' come proposti nello studio d'impatto ambientale esaminato, ed integrarli alla luce delle presenti prescrizioni, dettagliandone la localizzazione, la tipologia, le modalita' di esecuzione ed i costi analitici. 2.2 Aspetti ambientaili/Paesaggistici 2.2.1 Dovra' essere predisposto un dettagliato piano di riqualificazione del tracciato mediante il ridisegno del verde adottando essenze idonee. 2.3 Aspetti ambientali/PMA 2.3.1 Estendere il monitoraggio nelle fasi ante, in e post operam agli inquinanti considerati dalla normativa vigente nonche' alle polveri sospese (PM10 e PM2.5 ); estendere anche ai principali microinquinanti dell'aria (IPA e metalli pesanti - ex decreto legislativo n. 152 del 2007). 2.3.2 Predisporre opportune attivita' di monitoraggio in corrispondenza di ricettori ubicati lungo i percorsi previsti in fase di cantiere valutando i diversi possibili flussi di traffico e in ogni caso il traffico indotto di mezzi pesanti all'esterno del cantiere. 2.3.3 Predisporre una campagna di monitoraggio delle vibrazioni, oltre che nella fase di costruzione, anche in condizione di esercizio, al fine di valutare gli effettivi livelli vibrazionali sui ricettori potenzialmente piu' impattati. 2.3.4 Elaborare il progetto di monitoraggio ambientale secondo le linee guida predisposte dalla commissione speciale VIA; i costi dell'attuazione del monitoraggio dovranno essere indicati nel quadro economico del progetto. 3 Aspetti archeologici 3.1 Aspetti archeologici 3.1.1 Per il sito di Baronissi, l'esplorazione archeologica estensiva e successivi eventuali interventi di salvaguardia, dovranno essere con oneri a carico del progetto, gia' in fase di progettazione definitiva. 3.1.2 Per i rimanenti siti dovra' effettuarsi sempre in fase di progettazione definitiva l'esecuzione di indagini dirette (carotaggi geoarcheologici e trincee stratigrafiche) in corrispondenza di tutte le nuove opere, ivi comprese le aree di stoccaggio e le aree di cantiere, gli allargamenti della sede e gli sbancamenti. 3.1.3 Sulla base dei risultati acquisiti la Soprintendenza esprimera' idonee prescrizioni, ivi inclusa l'esplorazione archeologica estensiva dei tratti interessati da evidenze archeologiche, l'inventariazione, il restauro dei reperti rinvenuti e la relativa pubblicazione e le eventuali ulteriori prescrizioni che risulteranno necessarie in corso d'opera, ivi incluse possibili modifiche di progetto indispensabili per garantire la tutela e/o valorizzazione del patrimonio archeologico. Le predette prescrizioni si intendono tutte con oneri a carico del progetto, riservando alla Soprintendenza la direzione scientifica delle stesse. 4. Aspetti procedurali e gestionali 4.1 Aspetti procedurali e gestionali 4.1.1 Inserire nei documenti progettuali relativi agli oneri contrattuali dell'appaltatore dell'infrastruttura (capitolati d'appalto) le prescrizioni relative alla mitigazione degli impatti in fase di costruzione e quelle relative alla conduzione delle attivita' di cantiere. 4.1.2 Si raccomanda di: A) qualora non previsto inserire nei capitolati che l'appaltatore dell'infrastruttura possegga o, in mancanza acquisisca, prima della consegna dei lavori e nel piu' breve tempo, la certificazione ambientale ISO 14001 o la registrazione di cui al regolamento CE 761 del 2001 (EMAS) per le attivita' di cantiere; B) avvalersi, per il monitoraggio ambientale, del supporto di competenze specialistiche qualificate, anche attraverso la definizione di specifici protocolli e/o convenzioni; C) scegliere le caratteristiche di ciascuna misura di mitigazione verificandone gli effetti su tutte le componenti ambientali. 4.1.3 Si ritiene necessario tener conto delle avvenute modifiche dei riferimenti normativi e di effettuare conseguentemente una revisione globale degli elaborati progettuali, anche con riferimento alle ulteriori previsioni normative intervenute sempre successivamente all'epoca di redazione del progetto quali, ad esempio, quelli riguardanti la movimentazione e il riutilizzo dei materiali provenienti dagli scavi e dalle demolizioni. Nel tener conto dell'influenza di dette previsioni sulle lavorazioni e quindi sui relativi costi, dovranno essere attentamente valutati anche gli effetti che possono avere sugli aspetti contrattuali. 4.1.4 Si rinvia l'espressione del parere di compatibilita' degli interventi che interferiscono, direttamente o indirettamente, con le aree a rischio e/o di attenzione perimetrate con il vigente PSAI all'esame del progetto definitivo delle opere di cui trattasi. 5 Interferenze 5.1 Interferenze 5.1.1 Vi ribadiamo che i metanodotti in pressione ed esercizio, inferiti dalle opere, sono disciplinati dalle vigenti norme di sicurezza e piu' specificatamente da: decreto ministeriale 24 novembre 1984 del Ministero dell'interno e successive modificazioni «Norme di sicurezza antincendio per il trasporto, la distribuzione, l'accumulo e l'utilizzo del gas naturale con densita' non superiore a 0,8»; decreto ministeriale del 17 aprile 2008 del Ministero dello sviluppo economico «Regola tecnica per la progettazione, costruzione, collaudo, esercizio e sorveglianza delle opere e degli impianti di trasporto di gas naturale con densita' non superiore a 0,8» (pubblicato nel supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale n. 107 dell'8 maggio 2008) ed in accordo alle normative tecniche italiane ed internazionali. Nei citati decreti ministeriali sono stabilite, tra l'altro, le distanze di sicurezza, le norme e le condizioni che regolano la coesistenza dei metanodotti con altre infrastrutture o fabbricati. 5.1.2 Nello specifico, si segnala che i terreni su cui sono stati posati gli impianti sono gravati da regolari servitu' di metanodotto, con atti notarili registrati e trascritti, i quali prevedono tra l'altro, nel rispetto delle citate norme, l'obbligo di mantenere nuove opere di qualsiasi genere e natura ad una distanza minima che varia da m 8,00 a m 20,0, dall'asse delle condotte ed a lasciare tali fasce a terreno agrario, si conferma la necessita' di ricevere gli elaborati di dettaglio, in scala 1:2000, gia' richiesti, si invita a fornire, altresi' le sezioni tipo delle vostre opere, relativamente ai tratti interferenti i nostri impianti, al fine di poter meglio definire, preliminarmente, la portata dei nostri interventi, sia in relazione alle varianti che alle opere di protezione delle condotte interferenti. Al solo al fine di un inquadramento di larga massima dei costi dei nostri interventi, vi segnaliamo che gli oneri ad oggi individuati per la risoluzione delle interferenze ammontano, in via del tutto estimativa, a euro 4.200.000,00 oltre IVA nella misura dovuta. Per quanto concerne invece il tempo occorrente per la risoluzione delle interferenze, si conferma quanto gia' espresso nella nostra precedente nota, anche in relazione alle decorrenze ivi indicate, che lo stesso e' stimabile in 24 mesi. Si segnala che poiche' le condotte trasportanti gas interferite dalle progettate opere sono in pressione ed esercizio, ai fini della sicurezza, nessun lavoro potra' essere intrapreso in prossimita' delle fasce asservite e/o di rispetto dei nostri gasdotti, senza una preventiva autorizzazione. RACCOMANDAZIONI PARTE SECONDA 6.1 Raccomandazioni 6.1.1 Considerato l'interesse che l'area attraversata dal raccordo autostradale Salerno-Avellino presenta sotto il profilo culturale e paesaggistico, si raccomanda di prevedere, fra le somme a disposizione per la realizzazione delle opere, anche la possibilita' di realizzare una speciale cartellonistica stradale (nel rispetto delle norme del codice della strada) in modo da segnalare, in prossimita' delle uscite, la presenza di siti di interesse culturale e paesaggistico. 6.1.2 Il progetto prevede l'eliminazione dell'attuale svincolo «Baronissi sud», posto al centro della frazione di Antessano e la sua delocalizzazione in direzione sud, con una nuova viabilita' di accesso e recesso dal raccordo, con innesto su via S. Andrea (strada provinciale 249) a circa 100 m dall'incrocio a raso con la strada regionale «ex strada statale 88 dei Due Principati», tramite la realizzazione di una rotatoria. Il P.U.C. per risolvere le problematiche gia' esistenti sia in termini di difficolta' di manovra e di ingenti flussi di traffico con conseguenti rallentamenti della circolazione creazione di pericoli per la stessa, e tenendo conto anche della nuova viabilita' gia' realizzata dal Comune di Baronissi e dalla Provincia di Salerno, alternativa alla strada statale 88 e di collegamento diretto tra lo svincolo di Baronissi sud e il plesso universitario di Baronissi facolta' di medicina (tangenziale est «via A. Moro») peraltro non presente nella cartografia utilizzata per la redazione del progetto di che trattasi - ha previsto un breve tratto di nuova viabilita' che collega direttamente la rotatoria suddetta con tale asse stradale, risolvendo la criticita' dell'innesto tra Via S. Andrea (strada provinciale 249) con la strada regionale «ex strada statale 88 dei Due Principati». Tale viabilita' e' stata altresi' connessa, nelle previsioni del P.U.C. con l'attuale rampa di accesso al raccordo in direzione sud, oggetto di dismissione, cio' al fine di continuare ad assicurare, migliorandolo, l'accesso alla localita' Ca' Santoro della frazione Antessano. Si ritiene che tale previsioni del P.U.C. siano da considerare nella progettazione dell'adeguamento del raccordo Salerno-Avellino da parte dell'ANAS, inserendolo nello stesso e realizzandolo a proprio carico. Tale indirizzo e' stato tra l'altro gia' illustrato nell'ambito dei tavoli tecnici di cui in premessa, ed in particolare dal tavolo tecnico tenutosi in provincia ed e' stato riconosciuto di preminente interesse dal responsabile provinciale. 6.1.3 Zona Aiello. Tra sottovia km 3+584 e sottovia km 3+766, l'ampliamento prevede l'eliminazione di una strada comunale (via Ten Rago) che corre sottostante l'autostrada. Tale strada da accesso alla scuola elementare e materna e ad un centro sociale. Va quindi perseguita una soluzione progettuale idonea di accesso alternativa. 6.1.4 Zona Aiello. Sottovia km 3+194. L'ampliamento a monte di tale sottovia appare di complessa realizzazione stante la forte pendenza e la gia' limitata altezza del sottopasso. Vanno pertanto adeguate le livellette della strada provinciale n. 335. 6.1.5 Necessita' di adeguare, realizzando un tratto di viabilita' ordinaria parallela a quella autostradale, il collegamento tra vari ambiti della frazione Antessano, in prossimita' del sottovia di cui si prevede la dismissione al km 4+785. Anche al fine di realizzare un miglior collegamento con il cavalcavia km 5+030. 6.1.6 Realizzazione di un tratto di viabilita' ordinaria parallela all'autostrada tra il km 5+030 ed il km 5+508. 6.1.7 Al km 5+750, sono da anni stati segnalati gravi problemi idraulici, per l'occlusione del valloncello ivi esistente. Si richiede di risolvere la problematica con il convogliamento di tali acque nel vicino vallone Caprecano sottostante il viadotto «Fontanafiore» poco piu' a valle. 6.1.8 Adeguamento del sottovia al km 6+180, alle dimensioni di quelle gia' effettuate dalla stazione di servizio Galdieri. 6.1.9 Prestare attenzione nelle opere di realizzazione dello svincolo autostradale di Baronissi nord Lancusi, in quanto nel progetto preliminare non e' stata rappresentata la viabilita' attualmente esistente di accesso al megastore Ikea. 6.1.10 Risoluzione di problematiche idrauliche in corrispondenza del viadotto «Spinacavallo» al km 5+200. 6.1.11 Prevedere nella progettazione l'installazione di pannelli fono-assorbenti in corrispondenza dei tratti urbani (frazioni di Aiello, Antessano, Sava) e comunque in ogni caso sia rilevata la preesistenza di edifici a distanza inferiore a 30 m dal ciglio stradale del previsto ampliamento. 6.1.12 Recupero e riqualificazione urbanistica con destinazione pubblica delle aree dismesse, sedi delle attuali aree dello svincolo di «Baronissi sud» di cui si prevede la dismissione, stante la loro posizione centrale e strategica per la frazione Antessano. 6.1.13 Di esprimersi favorevolmente sulla proposta di modifica del progetto preliminare «Conferimento caratteristiche autostradali al raccordo Salerno-Avellino. Progetto I lotto dallo svincolo di Fratte (A3) a Mercato San Severino» riguardante lo svincolo Baronissi nord/Lancusi, illustrate nel grafico allegato sub «A» alla presente delibera, restando invariato, per quanto attiene alle altri parti del percorso che interessano il territorio comunale le raccomandazioni contenute nella delibera di Giunta comunale n. 323 del 17 novembre 2016. 6.1.14 Lo svincolo di Lancusi deve tener conto delle attuali previsioni dello strumento urbanistico vigente e degli insediamenti di tipo commerciale in atto. Per lo svincolo di Fisciano l'intervento deve tener conto dei relitti stradali scaturiti dalla traslazione del viadotto e delle rotatorie intervenendo sugli stessi con adeguate sistemazioni e raccordi con la viabilita' esistente e di progetto. 6.1.15 Relativamente allo svincolo Baronissi nord/Lancusi, valutare la traslazione della rotatoria posta in adiancenza all'ingresso della frazione di Penta verso il nastro autostradale in uno alla realizzazione di una nuova rotatoria, capace di consentire ai veicoli provenienti da Penta e diretti a Lancusi, la possibilita' di non raggiungere la rotatoria prevista in agro del Comune di Baronissi, ma di utilizzare direttamente la rotatoria da realizzare in testa al rilevato previsto. 6.1.16 Valutare la possibilita' di adeguare e dotare l'ingresso alla frazione Cologna di una ulteriore strada di collegamento, in quanto quella proposta non risulterebbe sufficiente a garantire la sicurezza del sito e un rapido smaltimento del traffico proveniente dalla frazione. 7. Indicazioni per la fase di verifica delle prescrizioni Le prescrizioni di cui ai punti sotto elencati dovranno essere recepite nella fase di progettazione definitiva: 1.1.1, 1.1.2, 1.1.3, 1.1.4, 1.1.5, 1.1.6, 1.2.1, 1.2.2, 1.2.4, 1.2.5, 1.2.6, 1.3.1, 1.4.1, 1.4.2, 1.4.3, 1.4.4, 1.5.1, 1.5.2, 1.5.3, 1.5.4, 1.5.5, 1.5.6, 1.5.7, 1.6.1, 1.6.2, 1.6.3, 1.6.4, 1.6.5, 1.6.6, 1.6.7, 1.6.8, 1.7.1, 2.1.1, 2.1.2, 2.1.3, 2.1.4, 2.2.1, 2.3.4, 3.1.1, 3.1.2, 4.1.1, 4.1.2, 4.1.3, 4.1.4, 5.1.1, 5.1.2, 6.1.1, 6.1.2, 6.1.3, 6.1.4, 6.1.5, 6.1.6, 6.1.7, 6.1.8, 6.1.9, 6.1.10, 6.1.11, 6.1.12, 6.1.13, 6.1.14, 6.1.15, 6.1.16. Le prescrizioni di cui ai punti sotto elencati dovranno essere recepite prima dell'avvio delle attivita' di cantiere: 2.3.1, 2.3.2, 2.3.3, 3.1.3. Le prescrizioni di cui ai punti sotto elencati dovranno essere recepite nella fase di cantiere: 1.2.3.