(Allegato)
                                                             Allegato 
 
                NUOVA LINEA FERROVIARIA TORINO LIONE 
                     - SEZIONE INTERNAZIONALE - 
                     PARTE COMUNE ITALO-FRANCESE 
                      SEZIONE TRANSFRONTALIERA 
                    PARTE IN TERRITORIO ITALIANO 
                  APPROVAZIONE PROGETTO DI VARIANTE 
 
 
         MODIFICHE ALL'ALLEGATO ALLA DELIBERA N. 30 DEL 2018 
                       (CUP: C11J05000030001) 
 
 
             Allegato 1 - Prescrizioni e raccomandazioni 
 
 
                               Indice 
 
 
                            Prescrizioni 
 
 
                             Parte prima 
 
Prescrizioni  del  ministero  dell'ambiente  e   della   tutela   del
  territorio e del mare (Parere n. 2647 -- del 16 febbraio 2018). 
    Prescrizioni relative alla valutazione di incidenza 
      prescrizioni n. 1 - 5 
    Prescrizioni relative al progetto esecutivo di carattere generale 
      prescrizioni n. 6 - 19 
    Prescrizioni relative alla gestione terre e rocce da scavo 
      prescrizioni n. 20 - 28 
    Prescrizioni relative alle compensazioni e mitigazioni ambientali
in accordo con l'Osservatorio Torino - Lione 
      per il cantiere di Salbertrand: prescrizioni n. 29 - 32 
      per il cantiere di Chiomonte: prescrizioni n. 33 - 37 
      per l'area di Colombera: prescrizione n. 38 
      per la zona di Venaus: prescrizione n. 39 
    Prescrizioni relative al piano di monitoraggio ambientale 
      prescrizioni n. 40 - 43 
    Prescrizioni relative al suolo e sottosuolo 
      prescrizioni n. 44 - 48 
    Prescrizioni relative all'atmosfera e qualita' dell'aria 
      prescrizione n. 49 
    Prescrizioni relative al radon 
      prescrizioni n. 50 - 51 
    Prescrizioni relative alle componenti biotiche 
      prescrizioni n. 52 - 53 
    Prescrizioni relative alle chirotterofauna 
      prescrizioni n. 54 - 55 
    Prescrizioni relative al progetto di divulgazione della NLTL 
      prescrizione n. 56 
 
                            Parte seconda 
 
Prescrizioni del Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del
  turismo (parere favorevole rep. decreti n. 146 del 7 marzo  2018  -
  prot.  MIBACT-UDCM  Gabinetto  n.  6851  dell'8  marzo  2018,   con
  allegato, quale parte integrante,  il  parere  tecnico  istruttorio
  della Direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, prot.
  n. 6226 del 28/02/2018). 
    Prescrizioni  relative   alla   tutela   archeologica   ed   alla
prevenzione del relativo rischio 
      prescrizioni n. 57 - 66 
    Prescrizioni   relative   alla   tutela   dei   beni    culturali
architettonici 
      prescrizioni n. 67 - 68 
    Prescrizioni relative alla tutela paesaggistica 
      prescrizione n. 69 
      area di parcheggio in localita' Colombera: prescrizioni n. 70 -
71 
      area cantiere La Maddalena: prescrizioni n. 72 - 76 
      area cantiere di Salbertrand: prescrizioni n. 77 - 81 
    Prescrizioni relative alle  condizioni  ambientali  di  carattere
generale 
      prescrizioni n. 82 - 87 
    Prescrizioni relative alle compensazioni  ambientali  (patrimonio
culturale e paesaggio) 
      prescrizioni n. 88 - 90 
 
                             Parte terza 
 
Prescrizioni  della  Regione  Piemonte  (Deliberazione  della  Giunta
  regionale 2 febbraio 2018, n. 17-6445). 
    Prescrizioni  relative  alla   pianificazione   paesaggistica   e
urbanistica 
      area cantiere di Salbertrand: prescrizione n. 91 
      usi civici: prescrizione n. 92 
    Prescrizioni relative alle acque superficiali e sotterranee 
      area cantiere di Salbertrand: prescrizioni n. 93 - 97 
      area di parcheggio in localita' Colombera: prescrizioni n. 98 -
100 
      opere sul torrente Clarea in Comune di Chiomonte:  prescrizioni
n. 101 - 115 
    Prescrizioni  relative  all'autorizzazione  legge  regionale   n.
45/1989 
      prescrizioni n. 116 - 121 
    Prescrizioni  relative  alla   vegetazione,   flora,   fauna   ed
ecosistemi 
      Prescrizioni n. 122 - 137 
    Prescrizioni relative all'atmosfera 
      prescrizioni n. 138 - 141 
    Prescrizioni relative al suolo e sottosuolo 
      prescrizioni n. 142 - 145 
    Prescrizioni relative alle attivita' di cantiere 
      prescrizione n. 146 
    Prescrizioni relative al piano di monitoraggio ambientale 
      prescrizioni n. 147 - 151 
 
                           RACCOMANDAZIONI 
 
 
                            Parte quarta 
 
Raccomandazioni per la sostenibilita' ambientale dell'intervento e ai
  fini dell'intesa sulla localizzazione (Deliberazione  della  Giunta
  regionale 2 febbraio 2018, n. 17-6445). 
    Raccomandazioni relative alle acque superficiali e sotterranee 
      raccomandazione n. 1.R 
    Raccomandazioni relative alla geologia 
      area cantiere di Salbertrand: raccomandazione n. 2.R 
      modifiche all'area de la  Maddalena  in  Comune  di  Giaglione:
raccomandazione n. 3.R 
    Raccomandazioni relative alle attivita' estrattive - cave 
      raccomandazione n. 4.R 
    Raccomandazioni relative all'arginatura 
      raccomandazione n. 5.R 
    Raccomandazioni relative agli aspetti forestali e idrogeologici 
      raccomandazione n. 6.R 
    Raccomandazioni relative alla valorizzazione territoriale 
      raccomandazione n. 7.R 
    Raccomandazioni  relative  alle   indicazioni   dell'Osservatorio
Torino-Lione 
      raccomandazioni n. 8.R - 9.R 
    Raccomandazioni relative agli aspetti forestali 
      raccomandazione n. 10.R 
 
                             Parte prima 
 
Prescrizioni  del  Ministero  dell'ambiente  e   della   tutela   del
  territorio e del mare (parere n. 2647 - del 16 febbraio 2018). 
    «In relazione  alla  Valutazione  di  incidenza,  da  redigere  e
trasmettere al MATTM, si prescrive di:» 
      1. trasmettere lo studio redatto da specialisti del  settore  e
adottato, prima della messa in opera del cantiere,  per  le  indagini
sugli spostamenti della fauna selvatica con  particolare  riferimento
al lupo ma anche alle altre specie oggetto di incidentalita' presenti
nell'area vasta di Salbertrand in relazione al SIC ITI  110010  «Gran
Bosco di Salbertrand», e,  in  particolare  considerare  i  risultati
ottenuti nel corso del Progetto Life Wolfalps non solo  relativamente
alle tecniche di monitoraggio ma anche relativamente  alla  riduzione
degli impatti  attraverso  le  misure  di  mitigazione  adottate  nel
progetto; 
      2. attivare a seguito dell'approvazione del Progetto definitivo
della variante gli studi propedeutici, le indagini  e  i  monitoraggi
sugli attuali spostamenti della fauna selvatica e sul reale  utilizzo
dei sottopassi esistenti, con particolare riferimento  al  lupo,  nel
tratto prossimo all'area del  cantiere  di  Salbertand,  al  fine  di
acquisire tutti  gli  elementi  necessari  alla  realizzazione  degli
interventi di mitigazione, in particolare saranno da definire: 
        i corridoi di transito di fondovalle; 
        la frequenza di attraversamento delle  vie  ad  alto  rischio
d'impatto per la mortalita'; 
        la variazione dell'utilizzo dei corridoi  di  passaggio  gia'
presenti; 
      3. monitorare l'utilizzo da parte  della  fauna  selvatica  del
sovrappasso esistente presso Salbertrand, in localita' Chenebrieres; 
      4. prevedere misure protettive riferite all'ecosistema fluviale
presente nel tratto di Dora  Riparia  prossimo  al  cantiere  con  la
presenza di numerosi habitat acquatici  e  umidi  di  elevato  pregio
conservazionistico; 
      5. verificare l'analisi degli impatti cumulativi generati dalle
opere esistenti  e  dal  cantiere  di  Salbertrand  sulla  componente
faunistica con 
  «Relativamente al  progetto  esecutivo  da  approvare  in  sede  di
verifica di attuazione - I fase (prescrizioni di carattere  generale)
si prescrive di:» 
      6.   redigere   il   Progetto   esecutivo   ottemperando   alle
prescrizioni dei pareri  emessi  da  tutte  le  Autorita'  competenti
coinvolte; 
      7. trasmettere il documento di Valutazione di impatto sanitario
sul progetto complessivo della NLTL, tenendo conto  delle  risultanze
della VIS dei cunicolo esplorativo de  La  Maddalena,  che  comprenda
tutti  i  comuni  interessati  dalle  opere,   che   preveda   azioni
informative per tutta la durata dei  cantieri,  da  redigere  secondo
quanto indicato dal Documento finale del progetto  «Linee  guida  VIS
per valutatori e proponenti - T4HIA,» finanziato dal CCM - Centro per
il controllo e la prevenzione  delle  malattie  del  Ministero  della
salute - giugno 2016; 
      8. acquisire e trasmettere al MATTM il parere relativo a quanto
disposto dall'art. 38 delle NTA del PAI; 
      9. acquisire per l'area di cantiere di Salbertrand: 
        la documentazione relativa alla bonifica  delle  terre  nelle
aree di deposito da parte di Itinera; 
        la  documentazione  relativa  allo  spostamento  della  linea
elettrica da parte di Tema. 
      In caso di mancata ottemperanza da parte dei soggetti obbligati
ad ogni adempimento in materia ambientale in tempi  coerenti  con  il
programma dei lavori dell'Opera, TELT e' autorizzata ad  eseguire  in
danno dei  responsabili  (non  essendo  i  relativi  costi  a  carico
dell'opera ferroviaria) le  necessarie  attivita'  di  rimozione  dei
rifiuti, di caratterizzazione ed eventuale bonifica del sito; 
      10.  date  le  caratteristiche  idrogeologiche  dell'area   del
cantiere  di  Salbertrand,  predisporre  uno   specifico   Piano   di
protezione  civile  che,  nella  fase  di  cantiere,  garantisca   il
monitoraggio  delle  situazioni  di  emergenza  e  preveda   adeguati
interventi  atti  a  garantire  la   sicurezza   dei   lavoratori   e
l'evacuazione delle aree; 
      11. redigere il Piano della sicurezza con tutte le informazioni
relative agli scenari di rischio, sia all'interno della galleria  che
all'esterno (camino e stazioni di monitoraggio)  e  in  relazione  al
funzionamento degli impianti di ventilazione dell'area di sicurezza e
dell'estrazione  dei  fumi  in  caso  di  incendio  ed  emergenza  in
galleria; 
      12. in accordo con SITAF, valutare la possibilita', negli  anni
in cui il traffico per il trasporto  dei  materiali  da  Chiomonte  a
Salbertrand  e'  piu'   intenso,   l'utilizzo   del   varco   diretto
sull'autostrada A32 per i viaggi di ritorno da Salbertrand; 
      13. verificare la realizzazione del progetto della rotonda  per
l'inversione di marcia all'uscita Susa ovest; 
      14. utilizzare solo mezzi di  trasporto  dotati  di  tutti  gli
accorgimenti tecnici atti a minimizzare le emissioni nocive  (gas  di
combustione, polveri, rumori, etc.), almeno  di  classe  Euro  VI.  I
capitolati di affidamento dei lavori dovranno prevedere  elementi  di
premialita' in ordine all'utilizzo di mezzi di classe superiore  alla
prevista Euro VI; 
      15. valutare una diversa distribuzione delle  fasce  orarie  di
movimentazione delle terre 
      nell'arco giornaliero, al fine di diminuire il carico nelle ore
di punta (mattutine e serali); 
      16.  predisporre   un   programma   trimestrale   di   utilizzo
dell'autostrada  A32   attraverso   un   Piano   esecutivo   per   la
movimentazione delle terre concordato con il Gestore dell'autostrada; 
      17. prevedere un impianto di trattamento delle  acque  di  tipo
modulare ed espandibile in 
      tempi  successivi  in  funzione  delle  reali  portate  drenate
durante lo scavo delle gallerie; 
      18. dettagliare la strategia del riutilizzo  dell'acqua  reflua
trattata per fini industriali, evitando  o  minimizzando  i  prelievi
diretti dalla risorsa idrica  superficiale  e  limitando  le  portate
scaricate nei corpi recettori; 
      19. dettagliare e approfondire  la  documentazione  riguardante
l'approvvigionamento idrico supplementare, stimato in circa 9 1/sec.,
indicand 
  «In relazione alla gestione  delle  terre  e  rocce  da  scavo,  in
accordo e sotto il controllo di Arpa, si prescrive di:» 
      20.  trasmettere  secondo  le  tempistiche   definitive   dalla
normativa, l'aggiornamento di tutta la documentazione  relativa  alla
gestione delle terre e  rocce  da  scavo  alla  luce  della  variante
disciplinata  dal  decreto  legislativo  n.  152/2006  e   successive
modificazioni e integrazioni, dal decreto ministeriale n. 161/2012  e
dal decreto del Presidente della Repubblica n. 120/2017, che illustri
la movimentazione dei materiali, le aree di stoccaggio provvisorio  e
definitivo,  la  valorizzazione  e   il   trasporto   dei   materiali
provenienti dalle  operazioni  di  scavo  prodotte  dagli  interventi
previsti dal progetto della NLTL; 
      21. in base al  diverso  livello  di  probabilita'/certezza  di
occorrenza  di  minerali  di  amianto  si  richiedono  interventi  di
monitoraggio in avanzamento sulla TBM e  l'attivazione  di  procedure
che  ne  permettano  il  tempestivo  e   certo   riconoscimento,   la
determinazione sul contenuto totale e l'effettiva pericolosita' dello
stesso materiale scavato; 
      22. redigere il Piano di accertamento dei valori  di  fondo  ex
art. 5 comma 4 del decreto ministeriale n. 161/12 in via  definitiva,
individuando   il   set   di   parametri   da   analizzare   per   la
caratterizzazione dei materiali sulla base  della  loro  correlazione
con le caratteristiche mineralogiche del materiale  di  scavo  e  del
rischio dato  dalle  specifiche  tecniche  di  scavo,  dai  materiali
coadiuvanti lo scavo comunque impiegati in cantiere e delle pressioni
ambientali al contorno,  eliminando  parametri  non  pertinenti  (es.
pesticidi e fitofarmaci)  e  valutando  in  alcuni  casi  l'effettiva
necessita' di ricerca (es. composti organici); 
      23.  gestire  le  aree  di  deposito  temporaneo  dei   rifiuti
conformemente alle disposizioni di cui all'art. 183, comma 1, lettera
bb), del decreto legislativo n. 152/2006 e successive modificazioni e
integrazioni, prevedendo la copertura dei cumuli, il loro  isolamento
dal  suolo  sottostante  e  un  idoneo  sistema  d'intercettazione  e
gestione delle eventuali acque di percolazione; 
      24. prevedere una campagna di indagini su ulteriori sondaggi  e
pozzetti  integrativi,  su  tutte  le  aree  diverse  dal   tracciato
medesimo, sia come sito di scavo che di deposito, e aree di  cantiere
con riferimento, per quantita', campioni e metodi  di  analisi,  alle
specifiche  di  cui  all'allegato  2  del  decreto  ministeriale   n.
161/2012, al fine di verificare la caratterizzazione  litologica  dei
terreni attraversati; 
      25. eseguire la caratterizzazione  sul  fronte  di  avanzamento
dall'inizio dello  scavo  concordandone  le  modalita',  tra  cui  la
frequenza di campionamento, secondo il Piano di accertamento; 
      26.   eseguire   in   fase   di    progetto    esecutivo    una
caratterizzazione della fratturazione e fagliazione di dettaglio  (in
scala  almeno  1/500)  delle  gallerie  che  saranno  successivamente
occupate dal deposito di rocce contenenti minerali amiantiferi; 
      27  .trasmettere  le  risultanze  del  Protocollo  di  gestione
amianto; 
        28. prevedere, verificata la fattibilita' tecnica,  normativa
e amministrativa, l'utilizzo da parte delle amministrazioni locali di
una  limitata  quantita'  delle  terre  da  scavo   idonee   per   la
realizzazione di rilevati (C12) e per ripristini  ambientali  (CI3a),
per  interventi  di  manutenzione  del  proprio  territorio,  per  la
manutenzione delle strade bianche e delle strade  ex  militari  (cfr.
prescrizione n.81 delibera  del  Comitato  interministeriale  per  la
programmazione economica n. 57/2011); 
    «In relazione alle compensazioni e mitigazioni ambientali che  il
proponente deve  attuare  direttamente  perche'  riferite  a  effetti
indotti  dai  cantieri  in  accordo  con   l'Osservatorio   dell'asse
Torino-Lione, si prescrive di: 
        per il cantiere di Salbertrand 
      29. rispetto al problema dell'erosione spondale del fiume Dora,
a regime torrentizio e con un elevato trasporto solido, nella  tratta
in cui insiste il cantiere,  prevedere  interventi,  da  estendere  a
tutto   l'alveo,   di   sistemazione,   manutenzione   idraulica    e
consolidamento   spondale   (antierosivo)   per   salvaguardare    le
infrastrutture esistenti, gli attraversamenti e alcune zone  prossime
all'abitato, in accordo con l'Autorita' competente; 
      30. realizzare progetti di messa in  sicurezza  e  salvaguardia
del rischio per  il  dissesto  idrogeologico  sui  versanti  lungo  i
principali rii e torrenti esistenti  sul  territorio  di  Salbertrand
lungo: 
        il Rio Secco; 
        il Rio Chanteloube; 
        il Rio Gironda. 
  Attraverso la realizzazione di opere di difesa quali paravalanghe e
valli,  l'adeguamento  degli  apparati  di  protezione  esistenti   e
l'attivazione di sistemi di monitoraggio e allertamento; 
      31. per quanto riguarda  il  progetto  di  riambientalizzazione
dell'area di cantiere di Salbertrand verificare  la  possibilita'  di
attuare un progetto che privilegi  la  destinazione  originale  delle
aree, prevalentemente prativa e  pascoliva,  con  impianti  forestali
limitati al contorno e finalizzati ad  arricchire  e  qualificare  il
contesto paesaggistico nel rispetto delle  criticita'  relative  alla
situazione idrogeologica e idraulica dell'area (Fascia b del  PAI)  e
della presenza dei viadotti autostradali.  Le  soluzioni  individuate
non  dovranno  comunque  comportare  variazioni  agli   esiti   della
Valutazione di incidenza; 
      32. in considerazione della dimensione contenuta della stazione
di Carex alba: 
        traslocarla completamente e ampliare le superfici delle  aree
di trapianto nelle due aree individuate; 
        definire con precisione le tempistiche  e  le  modalita'  del
monitoraggio delle popolazioni trapiantate; 
        nel caso l'intervento non portasse 
    E'  auspicabile,   infine,   che   a   seguito   del   ripristino
naturalistico previsto al termine delle  attivita'  di  cantiere,  la
specie  traslocata  a  monte  della  futura   area   industriale   di
Salbertrand, venga  utilizzata  per  essere  reintrodotta  nel  sito,
quando su di esso si saranno sviluppate comunita' vegetali autoctone; 
    Per il cantiere di Chiomonte prevedere che: 
      33. la sottostazione elettrica de La Maddalena  per  alimentare
il cantiere di Chiomonte sia costruita  come  opera  permanente,  nel
rispetto delle norme vigenti relativamente alla tutela  della  salute
umana, per il prelievo e il conferimento di energia di AEM-Chiomonte,
RFI, IREN; 
        sia realizzato un elettrodotto interrato per il  collegamento
della  sottostazione  de  La  Maddalena  alla  Sottostazione  RFI  di
Chiomonte; e di conseguenza: 
        siano demoliti gli oltre 70 km di linee ad alta tensione (428
tralicci)   ai   lati   della    linea    storica,    nella    tratta
Bussoleno-Salbertrand; 
    Il progetto di dismissione e ripristino dei luoghi per  le  linee
ricadenti in ambiti tutelati ai sensi della parte II (beni culturali)
del  decreto  legislativo   n.   42/2004   deve   essere   sottoposto
all'approvazione   preventiva   della    competente    Soprintendenza
archeologia, belle arti e paesaggio, rimanendo pertanto di competenza
del Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo ogni
autorizzazione in merito. 
      34. Fatte salve diverse  indicazioni  degli  Enti  territoriali
preposti, realizzare, una volta ultimati i lavori, nell'ambito  delle
attivita'  di  ripristino  delle  aree  di  cantiere  e  delle   aree
presidiate per la sicurezza, su una superficie di almeno  10  ettari,
in coerenza con il progetto «Chiomonte 2025: opportunita' di sviluppo
territoriale», delle piantagioni di vigneto nelle aree: 
        di pertinenza del cantiere de La Maddalena; 
        nelle aree della localita'  La  Riviero,  adiacente  all'area
presidiata; 
      35.  attuare,  per  quanto  possibile  e  se   verificate,   le
risultanze del progetto  di  ricerca  sulla  «Valorizzazione  risorse
geotermiche   Tunnel   di   base   nuovo   collegamento   ferroviario
Torino-Lione» avviato da TELT con il Politecnico di Torino; 
      36. Valutare in accordo con  le  Autorita'  preposte  a  tutela
della sicurezza, di approntare, durante tutta la durata  dei  lavori,
le opere necessarie  al  fine  di  salvaguardare  la  percorribilita'
attualmente interrotta dal cantiere: 
        della Strada delle Gallie; 
        del percorso Chiomonte-Giaglione (per lunghi tratti parallelo
alla Strada delle Gallie); 
        di alcuni sentieri: 500 gradini e sentiero Cels-Ramat; 
    e a fine lavori ripristinarne la funzionalita', realizzando tutte
le opere necessarie al fine di valorizzarne l'importanza storica,  il
recupero dei manufatti e l'inserimento nel paesaggio, all'interno  di
un piano di recupero della rete sentieristica locale; 
      37. arretrare,  per  quanto  possibile,  le  opere  di'  difesa
spondale lungo la sponda sinistra, dall'alveo del torrente Clarea  e,
una volta finiti i lavori, ripristinare con interventi  naturalistici
e di ripristino della  morfologia,  attraverso  l'impiego  di  specie
autoctone, la disposizione sparsa  di  cumuli  di  ramaglie,  piccole
cataste di legna, cumuli di pietre e ceppaie; 
    Per l'area di Colombera: 
      38. in relazione alla criticita' idraulica rappresentata  dalla
presenza del ponte sulla Strada delle Gallie dell'attraversamento del
Torrente Clarea, situato  a  monte  della  nuova  area  di  cantiere,
prevedere in corso d'opera: 
        interventi di pulizia  dell'alveo  per  evitare  l'ostruzione
della fornice del  ponte  in  occasione  di  eventi  alluvionali  con
abbondante portata solida; 
        per quanto possibile, la realizzazione di ulteriori opere per
il  contenimento  del  trasporto  solido  e  il  miglioramento  delle
condizioni di deflusso delle portate di piena; 
    Per la zona di Venaus: 
      39. attuare tutte le verifiche tecniche necessarie al  fine  di
realizzare un nuovo percorso di collegamento del cavidotto  interrato
a 132  kv  nel  Comune  di  Venaus  che  limiti  le  interferenze  in
prossimita' dell'abitato che, partendo dalla  centrale  idroelettrica
di  Venaus  utilizzi  la  strada  esistente  realizzata  da  Enel  e,
proseguendo lungo il torrente Cenischia  nella  sede  di  una  strada
bianca sull'argine destro sino alla via Mompantero, si ricongiunga al
pozzo di collegamento con la linea ferroviaria in galleria; 
  «In relazione al piano di monitoraggio  ambientale,  in  accordo  e
sotto il controllo di Arpa Piemonte, si prescrive di:» 
      40. A  completamento  dell'anno  di  monitoraggio  post  operam
previsto  dalla  normativa  vigente  e  a  seguito  dell'analisi   di
significativita' degli esiti del monitoraggio dei  singoli  cantieri,
si valutera', sentito anche il  MiBACT  per  i  relativi  profili  di
competenza sul patrimonio culturale e il paesaggio, di prolungare  il
monitoraggio post opera per una durata massima di 3 anni; 
      41.  al  fine  di  valorizzare  l'attivita'   scientifica   del
monitoraggio ambientale della NLTL, si richiede, visti e analizzati i
dati raccolti nelle fasi ante operam, in itinere e  post  operam,  la
trasmissione al MATTM e a ISPRA di un documento conclusivo che valuti
criticamente le risultanze delle attivita' di controllo sulle diverse
componenti ambientali rispetto agli effetti e/o impatti indotti dalle
lavorazioni eseguite; 
      42.  trasmettere  le  risultanze  del  protocollo  operativo  a
integrazione del PMA come parte integrante del  Sistema  di  gestione
ambientale; 
      43. trasmettere le risultanze del tavolo tecnico 
  Suolo e sottosuolo 
      44. prevedere l'esecuzione dei sondaggi in prospezione di scavo
di ogni  «tratta»  sul  fronte  di  avanzamento,  fornendo  per  ogni
sondaggio effettuato sul fronte di scavo una descrizione  dettagliata
della  matrice  e  dei   clasti   piu'   rappresentativi,   indicando
l'eventuale presenza di pietre verdi e il criterio  di  prelievo  del
sub-campione sul quale  viene  effettuata  la  ricerca  dell'amianto;
l'analisi da effettuare sul campione «tal quale» (senza  eseguire  in
campo la preventiva separazione della frazione maggiore a 2 cm),  per
la determinazione degli amianti e' di tipo qualitativo;  la  metodica
da prevedere e': Microscopia  ottica  in  contrasto  di  fase-tecnica
della dispersione cromatica (MOCF -DC) (Cfr. decreto  ministeriale  6
settembre 1994 ali. 3); 
      45. per la determinazione analitica del parametro  amianto  per
la  caratterizzazione  ambientale  delle  terre  e  rocce  da   scavo
effettuare l'analisi «quantitativa» del campione «tal  quale»  (senza
eseguire in campo la preventiva separazione della frazione maggiore a
2 cm) utilizzando qualsiasi metodo il cui limite  di  quantificazione
sia inferiore a 0,1 %,  secondo  le  tecniche  indicate  nel  decreto
ministeriale  6  settembre  1994  -Ali.  l,  a  cui   sia   associata
eventualmente una procedura di arricchimento, in analogia con  quanto
gia' prescritto per il tunnel geognostico della Maddalena. 
      46. per la l'analisi «quantitativa»,  e'  necessario  procedere
alla determinazione dell'amianto  totale  sul  campione  «tal  quale»
sottoposto a  macinazione  senza  eseguire  in  campo  la  preventiva
separazione della frazione maggiore a 2 cm; 
      47. per lo smarino definito «C13a»: 
        deve  essere  prevista  la  gestione  del  rischio  sanitario
correlato  alla  presenza  di  amianto,  anche   con   concentrazioni
inferiori al limite di 1000 mg/kg (0,1 %), per tutti i materiali  che
vengono  impiegati  per  la  realizzazione  di  rilevati,  opere   di
attraversamento, ripristino ambientale ed eventuale  applicazione  di
tecniche di pratica industriale; 
        con riferimento all'art. 1 della  legge  n.  257  /  1992,  i
materiali di classe Cl3a possono essere destinati alla produzione  di
«nerti per calcestruzzi» solo se esenti da amianto; 
        i materiali in classe «C13a» in  concentrazione  inferiore  a
1000  mg/kg  siano  ricollocati  in  situ,  con  messa  in  sicurezza
permanente; 
      48. nei monitoraggi delle acque  di  drenaggio  delle  gallerie
dovra'  essere  verificata  anche  l'eventuale  presenza   di   fibre
amiantifere; 
  Atmosfera e qualita' dell'aria 
      49.  in  merito  alla  modellizzazione  e  in  particolare   in
relazione al calcolo delle emissioni associate ai flussi di  traffico
pesante, esplicitare i calcoli che  portano,  dai  dati  relativi  al
numero di transiti medi giornalieri  per  anno  e  per  tratta  (cfr.
tabella 3) e tenendo conto dei fattori di'  emissione  (cfr.  tabella
11) e dei chilometri di lunghezza delle singole tratte,  a  calcolare
le emissioni giornaliere e annuali (tabelle 37 + 40); 
  Radon 
      50. verificare i limiti per le attivita'  alfa  totale  e  beta
totale delle risorse idriche superficiali e sotterranee non potabili,
cosi' come quelli del particolato aerodisperso; 
      51. sviluppare il monitoraggio del radon all'interno delle aree
di scavo durante tutte le fasi di lavorazione e in tutti i  cantieri,
tenendo conto della direttiva 2013/59/Euratom in cui agli artt. 54  e
74 viene regolamentata l'esposizione  al  radon  sia  nei  luoghi  di
lavoro sia  in  ambienti  chiusi  e  si  afferma  che  i  livelli  di
riferimento per la media annua della concentrazione di  attivita'  in
aria non devono essere superiori a 300 Bq/m3; 
  Componenti biotiche 
      52. dettagliare ulteriormente, la campagna di rilievi  proposta
e volta ad evidenziare le modalita'  di  alimentazione  idrica  delle
aree con  mosaico  perifluviale  in  sponda  sinistra  della  Dora  a
Salbertrand per monitorare costantemente la permanenza degli  habitat
presenti e delle relative caratteristiche intrinseche e per tutelarne
la continuita' sino alla dismissione del cantiere e  alla  fase  post
operam; 
      53. definire  un  dettagliato  piano  di  monitoraggio  per  il
contenimento delle specie esotiche/invasive in fase di cantiere e  di
esercizio, e, in particolare: 
        prediligere,  come  soluzione  di  approvvigionamento   delle
specie autoctone da impiegarsi nei rinforzi, il prelievo direttamente
in natura in localita' prossime al sito di intervento; 
        verificare  l'effettivo  attecchimento  delle  talee/piantine
autoctone; 
        verificare la comparsa di nuovi esemplari di Buddleja davidii
e di altre specie esotiche/invasive  che  dovranno  essere  eradicate
periodicamente; 
        sostituire le talee in caso di non attecchimento; 
  Chirotterofauna 
      54. trasmettere le risultanze  del  tavolo  tecnico  coordinato
dalla Regione Piemonte in merito al monitoraggio dei chirotteri; 
      55. predisporre il monitoraggio  finalizzato  a  verificare  lo
scenario a ridotto impatto luminoso  previsto,  includendo  anche  il
monitoraggio degli effettivi valori di illuminamento  in  prossimita'
dei punti piu' sensibili; 
    «In relazione al progetto di divulgazione della NLTL si prescrive
di:» 
      56. trasmettere al MATTM per le  verifiche  di  competenza,  il
progetto  relativo  alla  passerella  dello  spazio  visitatori,   da
redigere privilegiando  gli  aspetti  relativi  alla  divulgazione  e
all'informazione del pubblico dei temi ambientali e realizzativi piu'
significativi   del   progetto,   in   accordo   con   le   attivita'
dell'Osservatorio dell'asse Torino-Lione; 
 
                            Parte seconda 
 
Prescrizioni del Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del
  turismo (parere favorevole rep. decreti n. 146 del 7 marzo  2018  -
  prot.  MIBACT-UDCM  Gabinetto  n.  6851  dell'8  marzo  2018,   con
  allegato, quale parte integrante,  il  parere  tecnico  istruttorio
  della Direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio, prot.
  n. 6226 del 28 febbraio 2018). 
    Per quanto attiene alla tutela archeologica ed  alla  prevenzione
del relativo rischio: 
      57. per quanto riguarda l'area di ampliamento del  cantiere  di
Chiomonte in riva destra del  Torrente  Clarea,  tutti  i  lavori  di
movimento terra  finalizzati  alla  predisposizione  del  cantiere  e
quelli  relativi  alle  successive  realizzazioni   dovranno   essere
eseguite  con  assistenza  archeologica  continuativa  da  parte   di
operatori specializzati sino  al  raggiungimento  degli  affioramenti
naturali, per garantire l'immediato riconoscimento e salvaguardia  di
eventuali  preesistenze  di  natura  archeologica,   non   altrimenti
individuabili. 
      58. per  quanto  riguarda  le  aree  individuate  nello  studio
archeologico preventivo come a rischio «basso» (ovvero  a  Chiomonte:
l'ampliamento  del  cantiere  a  ovest  dell'imbocco   del   cunicolo
esplorativo e l'area della Colombera;  a  Salbertrand:  tutta  l'area
interessata dal cantiere), dovra' essere concordato con la competente
Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio (Area  funzionale:
Patrimonio archeologico) un piano  di  monitoraggio  archeologico  da
effettuarsi in corso  d'opera,  che  comprenda  anche  le  operazioni
preliminari di allestimento dei cantieri. 
      59.  tutte  le  opere  di  movimento  di  terreno  che  saranno
preventivamente realizzate per la bonifica degli ordigni bellici,  la
recinzione  dei  cantieri,  l'illuminazione,  la  sorveglianza  e  la
relativa viabilita'  di  servizio  saranno  eseguite  con  assistenza
archeologica continuativa da parte di  operatori  specializzati,  per
garantire l'immediato  riconoscimento  e  salvaguardia  di  eventuali
preesistenze di natura archeologica, non altrimenti individuabili. 
      60. i progetti di sondaggi archeologici preventivi nell'area di
ampliamento del cantiere di Chiomonte e in quella dei pozzi di Venaus
(autorizzati dalla competente Soprintendenza archeologia, belle  arti
e paesaggio con nota prot. n. 1433 del 31 gennaio 2018) devono essere
realizzati -  preventivamente  all'inizio  di  qualsivoglia  relativa
opera prevista - non appena vi sia  la  disponibilita'  dei  terreni,
fatte salve le esigenze di sicurezza dei  cantieri.  Qualora  per  il
nuovo cavidotto interrato nel Comune di Venaus fosse adottata in fase
di  approvazione  del  presente  progetto  di  variante  un   diverso
tracciato, non gia' oggetto delle verifiche preventive in materia  di
rischio archeologico  come  sopra  autorizzate,  la  Societa'  Tunnel
Euralpin  Lyon  Turin   s.a.s.   deve   provvedere   al   conseguente
aggiornamento  degli  elaborati  di  settore  gia'  presentati   alla
competente  Soprintendenza  archeologia,  belle  arti  e   paesaggio,
acquisendone  la  relativa  preventiva  nuova   autorizzazione   alla
realizzazione. 
      61. il  rinvenimento  di  strutture  e  depositi  di  interesse
archeologico  durante  l'esecuzione  dei  sondaggi   preventivi,   da
condursi  quest'ultimi  con   metodologia   stratigrafica   sino   al
raggiungimento   della   quota   degli   affioramenti   naturali    e
integralmente documentati, comportera'  l'ampliamento  in  estensione
degli stessi sondaggi sino all'esaurimento dei depositi archeologici,
ai sensi delle procedure stabilite dall'art. 25, comma 8, del decreto
legislativo n. 50/2016 e con lo  scopo  di  giungere  a  un  completo
quadro   conoscitivo,   che   potra'    richiedere    approfondimenti
dell'indagine anche attraverso analisi e datazioni di laboratorio. 
      62. il rinvenimento di strutture di interesse archeologico,  ai
sensi della vigente normativa, comportera' una necessaria valutazione
da parte della competente Soprintendenza archeologia,  belle  arti  e
paesaggio della compatibilita' tra le opere previste in progetto e la
salvaguardia di quanto rinvenuto. 
      63. si prescrive che gli  scavi  archeologici  esplorativi  non
vengano  compiuti  durante  i  periodi  di   massime   precipitazioni
atmosferiche o nel quale lo  sviluppo  stagionale  della  vegetazione
impedisca una concreta visibilita' del  terreno,  che  potrebbero  di
conseguenza  causare  ostacolo  ad  una  corretta  esplorazione   del
sottosuolo. 
      64.  qualsiasi  opera   di   scavo   superficiale   che   possa
compromettere l'eventuale stratigrafia archeologica ed  eventualmente
introdotta in variante agli  elaborati  consegnati  per  la  presente
procedura  di  variante,  e'  soggetta  ad  apposita   autorizzazione
preventiva della competente Soprintendenza archeologia, belle arti  e
paesaggio. 
      65. si prescrive, ai sensi dell'art. 90, Scoperte fortuite, del
decreto legislativo n. 42/2004, che se durante  l'attivita'  previste
per la realizzazione del progetto  di  cui  trattasi  -  comprese  le
attivita' di impostazione dei cantieri, ovvero delle  relative  opere
connesse - dovessero essere casualmente ritrovati  resti,  relitti  o
manufatti di qualsiasi natura e di rilevanza archeologica,  anche  di
dubbio interesse, sia immediatamente sospesa la  specifica  attivita'
in atto  e  ne  sia  data  immediata  comunicazione  alla  competente
Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio (Area  funzionale:
Patrimonio archeologico), la quale se ne  ravvisera'  la  necessita',
fornira' le specifiche indicazioni per la verifica di quanto  trovato
e l'eventuale conservazione. 
      66.  per  tutto  quanto  non  specificatamente  indicato  nelle
presenti condizioni ambientali  (prescrizioni)  per  la  variante  in
ottemperanza e, in particolare, tutte le restanti opere in territorio
italiano, restano ferme le prescrizioni gia' impartite nei precedenti
pareri del MiBACT per le quali all'interno del PRV non si  e'  ancora
proceduto all'ottemperanza  e  conseguente  verifica.  Si  richiamano
inoltre le attivita' gia' approvate, ma  non  ancora  realizzate,  di
archeologia  preventiva  (elab.  PD2_C3C_0129_01-82-01_10-03,   Piano
esecutivo di indagini di archeologia preventiva). 
  Per quanto attiene alla tutela beni culturali architettonici 
      67. il progetto di cantierizzazione e  di  realizzazione  delle
opere relative all'imbocco est del tunnel di base in Comune di  Susa,
posto in area contermine al bene culturale della «Cascina San Giacomo
o Cascina Vazone» (vincolata con DDR n. 239 del 25 luglio 2011 per il
suo interesse culturale particolarmente importante) ed in quanto  non
ricompreso  nel  presente  Progetto  definitivo  in  variante,   deve
conseguentemente essere sottoposto all'aggiornamento  e  modifica  da
parte della Societa' Tunnel Euralpin Lyon Turin s.a.s in ottemperanza
alle prescrizioni nn. 71, 72, 199 e 203 della delibera  del  Comitato
interministeriale per la programmazione  economica  del  20  febbraio
2015, n. 19. 
      68. preso atto della dichiarazione del proponente per la  quale
non e' previsto il riuso dell'edificio ferroviario della Stazione  di
Salbertrand,  nelle  more  della  relativa  procedura   di   verifica
dell'interesse  culturale  ai  sensi   dell'art.   12   del   decreto
legislativo n. 42/2004 ed a scopo cautelativo stante la sua vicinanza
all'area del nuovo cantiere, devono esserne verificate a  cura  dello
stesso proponente ed in accordo con  la  proprieta',  preventivamente
all'inizio  dell'installazione  del  medesimo  nuovo   cantiere,   le
condizioni   statiche   ante   operam   del   relativo    fabbricato,
predisponendone il monitoraggio continuo in  corso  d'opera  ed  alla
fine dei  lavori  di  smantellamento  del  suddetto  nuovo  cantiere,
provvedendo se del caso all'effettuazione dei necessari interventi di
consolidamento    previa    l'autorizzazione     della     competente
Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio. 
    Nel   caso   fossero   necessari   interventi   di   restauro   e
consolidamento  indipendenti  dalle  attivita'  di   cantiere,   tali
interventi saranno da considerarsi opere di compensazione. 
  Per quanto attiene alla tutela paesaggistica 
      69. tutte le opere  di  mitigazione  vegetale  e  di  eventuale
reimpianto delle piante recuperate dai  siti  dell'infrastruttura  in
esame e di cantiere previste  nel  Progetto  definitivo  in  variante
devono  essere  realizzate  con  l'assistenza  continua  di   esperti
botanici  e  agronomi  e  con  l'obbligo  di  una  verifica  continua
dell'attecchimento  e  vigore  delle  essenze  piantate.  Le  essenze
trovate seccate alla verifica di  cui  sopra  saranno  immediatamente
sostituite con altre di  uguale  specie  con  successivo  obbligo  di
verifica. Si intende che le opere di  mitigazione  vegetale  dovranno
essere realizzate immediatamente con l'impianto dei cantieri, se  non
prima se tecnicamente possibile. 
  Area a parcheggio in localita' Colombera - Comune di Chiomonte 
      70.   l'area   a   parcheggio    deve    essere    maggiormente
rinaturalizzata prevedendo la messa a dimora  di  ulteriori  elementi
arborei a basso/medio fusto ed arbustivi oltre a quelli gia' presenti
per il parcheggio in modo da ricreare una  massa  boschiva  spontanea
con conformazione non geometrica. 
      71. le recinzioni previste lungo il perimetro  dell'area  siano
in Corten, o con effetto similare, e mitigate esternamente  da  siepi
arbustive di mascheramento a pronto effetto. 
  Area cantiere La Maddalena 
      72. per la sistemazione dell'area  tecnica  Terna  deve  essere
valutata la possibilita'  di  integrare  il  previsto  muro  in  c.a.
(comunque da prevedersi con un rivestimento a faccia vista in  pietra
locale) con un rimodellamento morfologico del versante o l'impiego di
terrazzamenti di limitata altezza  in  continuita'  con  quelli  gia'
previsti nell'area circostante. 
      73. Emventuali interventi di consolidamento dei  versanti,  che
dovessero rendersi necessari in fase esecutiva,  dovranno  assicurare
la salvaguardia del sistema storico  di  terrazzamenti  (comprese  le
barricate e le strade storiche) e non interferire con gli stessi. 
      74. le recinzioni previste  siano  in  Corten,  o  con  effetto
similare,  e  sia  valutata  la  possibilita'  di  un   miglioramento
qualitativo   delle   restanti   opere   complementari   (guard-rail,
ringhiere, etc.) al fine di garantire una loro maggiore  integrazione
ed omogeneita' in fase di esercizio. 
      75.   sia   assicurata   la   durabilita'   nel   tempo   delle
coloriture/tinteggiature dei  manufatti  di  cantiere  (che  dovranno
rifarsi  alle  gamme  di  colori  del   contesto   paesaggistico   di
riferimento tenuto conto anche delle diverse stagionalita')  in  modo
che non venga meno la funzione mitigativa loro attribuita. 
      76. per gli  interventi  di  mitigazione  mediante  impiego  di
specie arboree e arbustive, sia in fase di cantiere che  in  fase  di
esercizio, vengano messi a dimora esemplari a  pronto  effetto  e  ne
venga assicurata la costante manutenzione prevedendo la  sostituzione
degli elementi  deperenti  al  fine  di  non  verificare  l'efficacia
dell'intervento mitigativo. 
  Area cantiere di Salbertrand 
      77. siano effettuati ulteriori approfondimenti progettuali  per
la fase di cantiere con  i  relativi  fotoinserimenti  rispetto  alla
viabilita'  pubblica  principale  (A32  e   SS24)   con   particolare
attenzione all'individuazione di ulteriori interventi di  mitigazione
per  le  opere  di  progetto  in  fase  di  cantiere   sia   mediante
l'inserimento di quinte arboree  sia  attraverso  la  definizione  di
dettaglio dei materiali e dei cromatismi piu'  adeguati  al  contesto
paesaggistico  di  riferimento,  tenuto  conto  anche  delle  diverse
stagionalita'.  Qualora  non  sia  possibile   realizzare   ulteriori
interventi   di   mascheratura   arboreo/arbustiva   siano   valutati
interventi alternativi quali, ad esempio, elementi da sovrapporsi  ai
prospetti degli edifici piu' elevati. Venga ulteriormente indagata la
possibilita' di frammentare la lunghezza dei fronti con l'impiego  di
cromie/materiali differenti, in accordo con le valutazioni in materia
di sicurezza dettate dagli Organi preposti alla  pubblica  sicurezza,
nel rispetto anche delle norme in materia di  tutela  del  patrimonio
culturale e del paesaggio; 
      78.  relativamente  all'illuminazione  dell'area  di  cantiere,
fatte  salve  le  indicazioni  per  la  sicurezza,  sia  privilegiata
l'illuminazione   dei   percorsi   schermando   il   piu'   possibile
l'illuminazione dei fronti costruiti, in modo  da  limitare  la  loro
percepibilita' anche in visione notturna. 
      79. per quanto riguarda la viabilita' e le  aree  a  parcheggio
sia previsto l'impiego di pavimentazioni con asfalto colorato  neutro
che consenta di ottenere un aspetto piu' naturale della superficie. 
      80. per gli  interventi  di  mitigazione  mediante  impiego  di
specie arboree e arbustive, vengano messi a dimora esemplari a pronto
effetto e ne  venga  assicurata  in  fase  di  cantiere  la  costante
manutenzione prevedendo la sostituzione degli elementi  deperenti  al
fine di' non vanificare l'efficacia dell'intervento mitigativo. 
      81.  la  Societa'  Tunnel  Euralpin  Lyon  Turin  s.a.s.   deve
garantire  per  almeno  cinque  anni  il  mantenimento  delle   opere
realizzate per il ripristino vegetazionale dell'area di cantiere 
      di Salbertrand, provvedendo se del caso alla sostituzione delle
essenze vegetazionali non adeguatamente attecchite. 
  Condizioni ambientali (prescrizioni) di carattere generale 
      82. la Societa' Tunnel Euralpin Lyon Turin s.a.s.,  con  almeno
trenta giorni di preavviso, deve comunicare la  data  di  inizio  dei
lavori - comprese le  attivita'  di  predisposizione  delle  aree  di
cantiere  e  anche  qualora  gli  stessi  siano  attivati  per  lotti
successivi - alla competente Soprintendenza archeologia, belle arti e
paesaggio  e  alla  Direzione  generale  archeologia,  belle  arti  e
paesaggio; 
      83. la Societa' Tunnel Euralpin Lyon Turin s.a.s.,  con  almeno
trenta  giorni  di  preavviso,  deve   consegnare   alla   competente
Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio il  cronoprogramma
definitivo generale di esecuzione delle opere -  comprese  quelle  di
impianto del cantiere - che prevedano movimenti  di  terra,  scavi  o
sondaggi nel sottosuolo; 
      84. la Societa' Tunnel Euralpin Lyon Turin s.a.s.,  con  almeno
trenta  giorni  di  preavviso,  deve   presentare   alla   competente
Soprintendenza  archeologia,  belle  arti  e   paesaggio   i   titoli
professionali di abilitazione previsti dalla legge per  il  personale
specializzato in archeologia incaricato della  relativa  sorveglianza
in corso d'opera; 
      85. la Societa' Tunnel Euralpin Lyon Turin s.a.s.,  con  almeno
trenta  giorni  di  preavviso,   deve   garantire   alla   competente
Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio che  il  personale
incaricato della sorveglianza di cui alla lettera c) concordi con  la
medesima  Soprintendenza  le  modalita'  attuative   della   relativa
assistenza, come anche l'obbligo per lo stesso personale di mantenere
costanti contatti con lo stesso ufficio del MiBACT al fine di fornire
al  medesimo  un  continuo  aggiornamento  sullo  svolgimento  e   le
risultanze dell'assistenza operata. 
      86. entro un anno dalla prevista dismissione  di  ogni  singola
area di cantiere (di cui comunque si deve  rimuovere  ogni  struttura
provvisoria, comprese tutte le strutture del nuovo ponte  provvisorio
all'interno dell'area di cantiere de La Maddalena) sara'  presentato,
per la preventiva approvazione, alla Direzione generale  Archeologia,
belle arti e paesaggio e alla competente Soprintendenza  archeologia,
belle arti e paesaggio un progetto esecutivo aggiornato relativo alla
sistemazione definitiva delle specifiche aree occupate, tenendo anche
conto dell'eventuale necessario ripristino delle zone limitrofe  alle
suddette aree di cantiere comunque interferite o modificate a seguito
dell'esecuzione dei lavori previsti. 
      87. per le aree di cantiere,  quelle  di  deposito  temporaneo,
quelle utilizzate per lo stoccaggio dei materiali, le eventuali piste
di servizio realizzate per l'esecuzione  delle  opere,  nonche'  ogni
altra area che risultasse degradata  a  seguito  dell'esecuzione  dei
lavori in progetto, deve essere  effettuato  in  continuita'  con  il
termine dei relativi lavori il recupero e il ripristino morfologico e
tipologico dei siti impegnati dalle relative op 
  Compensazioni  ambientali  (patrimonio   culturale   e   paesaggio)
relative alla realizzazione delle opere in variante 
      88.  prendendo  atto  dell'ipotesi  progettuale   relativa   al
percorso di visita per i visitatori all'interno del  cantiere  de  La
Maddalena nel Comune  di  Chiomonte  (elab.  PRV  C3C  6831  01-88-96
10-01), la societa' Tunnel Euralpin Lyon Turin sas deve verificare in
accordo con il Comune e  la  competente  Soprintendenza  archeologia,
belle arti e paesaggio la  possibilita'  di  integrare  nello  stesso
percorso anche ia visita all'area archeologica di cui  ai  «Resti  di
insediamento  preistorico»  (decreto  ministeriale  4  gennaio  1988;
scheda archeo 067 del catalogo dei beni paesaggistici del Piemonte  -
seconda parte del Piano  paesaggistico  regionale)  ed  al  Museo  La
Maddalena, per la quale  area  e  museo  in  ogni  caso  deve  essere
predisposto a carico dello stesso proponente ed  in  accordo  con  la
suddetta   Soprintendenza,   un   progetto   di   risistemazione    e
riallestimento  del  Museo  e  per  entrambi  (area   e   Museo)   un
monitoraggio preventivo  delle  condizioni  ambientali  in  corso  di
realizzazione ed al termine delle opere di cui trattasi,  provvedendo
se del caso ai necessari interventi di restauro. 
      89. Prendendo atto della proposta dell'Osservatorio per  l'asse
ferroviario Torino-Lione, la  Societa'  Tunnel  Euralpin  Lyon  Turin
s.a.s. deve provvedere durante i lavori svolti nell'area di  cantiere
La Maddalena a garantire la  tutela  e  conservazione  del  tracciato
della «strada delle Gallie»,  attuando  al  termine  dei  lavori  ivi
previsti il relativo restauro e ripristino del tracciato  nei  Comuni
di Chiomonte e Giaglione. Inoltre, il proponente in  accordo  con  la
competente Soprintendenza archeologia, belle arti e  paesaggio  ed  i
Comuni  interessati,  deve  progettare  ed  attuare  la  proposta  di
tracciato alternativo di collegamento tra la  «via  dell'Avana'»,  la
«strada dei  cannoni»  e  la  «via  delle  Gallie»,  onde  consentire
comunque la loro fruibilita' pubblica in continuita' anche con quanto
proposto  nella  condizione  ambientale  (prescrizione)  n.  88.   Le
attivita' previste dalla presente prescrizione sono subordinate  alla
previa valutazione positiva  delle  Autorita'  preposte  alla  tutela
dell'ordine pubblico, nel rispetto anche delle norme  in  materia  di
tutela del patrimonio culturale e del paesaggio. 
      90. Prendendo atto della proposta dell'Osservatorio per  l'asse
ferroviario Torino-Lione, la  Societa'  Tunnel  Euralpin  Lyon  Turin
s.a.s. deve provvedere, anche in base a quanto previsto dall'art. 42,
rete di connessione paesaggistica (commi 4, 5 e 6),  delle  Norme  di
attuazione del Piano paesaggistico regionale, a sviluppare ed attuare
d'intesa con i comuni  interessati  e  la  competente  Soprintendenza
archeologia, belle arti  e  paesaggio,  un  progetto  complessivo  di
individuazione della rete sentieristica (compresa la «strada militare
n.  79»)  presente  nelle  aree  di  intervento  -  con   particolare
attenzione a quella de La Maddalena - e, quindi,  di  intervento  per
rendere la stessa rete fruibile sia in fase di cantiere che in quella
di esercizio della  nuova  infrastruttura  ferroviaria.  Il  suddetto
progetto  deve  comunque  tenere  conto  di   quanto   previsto   per
l'attuazione delle condizioni ambientali (prescrizioni) nn. 88 e  89.
Le attivita' previste dalla presente  prescrizione  sono  subordinate
alla previa valutazione positiva delle Autorita' preposte alla tutela
dell'ordine pubblico, nel rispetto anche delle norme  in  materia  di
tutela del patrimonio culturale e del paesaggio. 
 
                             Parte terza 
 
Prescrizioni  della  Regione  Piemonte  (Deliberazione  della  Giunta
  regionale 2 febbraio 2018, n. 17-6445). 
  Pianificazione paesaggistica e urbanistica 
    Condizioni cui e'  subordinata  l'espressione  della  valutazione
positiva della Regione, ai sensi dell'art. 146, comma 5  del  decreto
legislativo n. 42/2004, in materia di autorizzazione paesaggistica: 
        Area cantiere di Salbertrand 
      91. relativamente alle opere ricadenti all'interno  delle  aree
soggette a tutela paesaggistica,  gli  interventi  che  nel  progetto
esecutivo dovessero  costituire  variazioni/modificazioni  di  quanto
rappresentato nel progetto definitivo, dovranno essere  sottoposti  a
preventiva autorizzazione paesaggistica  da  rilasciarsi  secondo  le
procedure previste dalla normativa vigente; 
  Usi civici 
      92. il proponente dovra'  accantonare  in  via  preventiva  una
somma ritenuta adeguata al ristoro della  collettivita'  uso  civista
locale.   Detta   somma   verra'   poi   rideterminata    nell'ambito
dell'autorizzazione  rilasciata  dalla  Regione  Piemonte  ai   sensi
dell'art. 4,  primo  comma,  lettera  a)  della  legge  regionale  n.
29/2009, acquisito il parere da parte dei Comuni interessati; 
  Acque superficiali e sotterranee 
    Area cantiere di Salbertrand 
      93. nel corso della  successiva  fase  progettuale,  a  seguito
della definizione di maggior  dettaglio  della  reale  configurazione
dell'area di cantiere e comunque prima  della  consegna  dei  lavori,
dovra' essere richiesta dal soggetto proponente  al  Settore  tecnico
regionale Area metropolitana di Torino, l'attivazione  di  un  tavolo
tecnico a cui parteciperanno le autorita' competenti  in  materia  di
protezione civile  e  previsione  del  rischio  meteoidrologico,  per
definire la predisposizione di un adeguato Piano di monitoraggio  dei
livelli idrici, con l'indicazione delle soglie  di  attenzione  e  di
allarme, da coordinare con il piano di protezione civile comunale; 
      94. nella fase di progettazione esecutiva dei corpi di fabbrica
previsti in sponda sinistra del fiume Dora Riparia,  dovranno  essere
considerate  nelle  verifiche  di  carattere  strutturale  anche   le
eventuali azioni dovute alla dinamica idraulica del corso d'acqua; 
      95.11 soggetto proponente dovra' mettere in atto le  operazioni
di manutenzione ordinaria e straordinaria dell'area di cantiere,  che
si renderanno necessarie al fine di garantire  il  regolare  deflusso
delle  acque,  sempre  previa  autorizzazione  del  Settore   tecnico
regionale Area metropolitana di Torino; 
      96. l'eventuale materiale 
      97. i fabbricati di cantiere e tutte le opere previste in  tale
area, terminati i  lavori  di  costruzione  della  linea  ferroviaria
Torino-Lione, dovranno essere completamente rimosse; 
    Area a parcheggio temporaneo in localita' Colombera in Comune  di
Chiomonte: 
      98. nel corso della successiva fase progettuale a seguito della
definizione di maggior dettaglio della reale configurazione dell'area
di cantiere e comunque prima della consegna dei lavori, dovra' essere
richiesta dal soggetto proponente al Settore tecnico  regionale  Area
metropolitana di Torino, l'attivazione di un  tavolo  tecnico  a  cui
parteciperanno le  autorita'  competenti  in  materia  di  protezione
civile e previsione del  rischio  meteoidrologico,  per  definire  la
predisposizione di un adeguato  Piano  di  monitoraggio  dei  livelli
idrici, con l'indicazione delle soglie di attenzione e di allarme, da
coordinare con il piano di protezione civile comunale; 
      99. il soggetto proponente dovra' mettere in atto le operazioni
di manutenzione ordinaria  e  straordinaria  dell'area  temporanea  a
parcheggio, che si renderanno necessarie  al  fine  di  garantire  il
regolare deflusso  delle  acque,  sempre  previa  autorizzazione  del
Settore tecnico regionale Area metropolitana di Torino; 
      100. l'eventuale materiale demaniale 
    Opere sul torrente Clarea in Comune di Chiomonte: 
      101. nessuna variazione alle opere idrauliche progettate potra'
essere introdotta senza la preventiva  autorizzazione  da  parte  del
Settore tecnico regionale Area metropolitana di Torino; 
      102. prima dell'inizio dei lavori dovra' essere  inoltrata  dal
proponente al Settore tecnico regionale Area metropolitana di Torino,
richiesta di concessione demaniale a titolo 
      103.  dovranno  essere  eseguiti  accuratamente  i  calcoli  di
verifica strutturale delle opere in argomento ai  sensi  delle  norme
tecniche per le costruzioni vigenti; 
      104. i piani di posa delle strutture di  fondazione  del  ponte
temporaneo e i piani di appoggio dei massi delle scogliere,  dovranno
essere posti a profondita' maggiori di almeno m  1,00  rispetto  alle
quote piu'  depresse  del  fondo  alveo  di  progetto  nelle  sezioni
trasversali interessate dalle opere; 
      105. i materassi metallici a protezione del  rilevato  arginale
nelle zone prossime  all'alveo  inciso,  dovranno  essere  fondati  a
profondita' maggiori di almeno m 1,00 rispetto alle quote 
      106. i massi costituenti le opere di protezione dovranno essere
posizionati in modo da offrire reciprocamente garanzie di stabilita'.
Non dovranno  essere  prelevati  dall'alveo  del  corso  d'acqua,  ma
provenire da  cava.  Essi  dovranno  essere  a  spacco  di  struttura
compatta,  non  geliva  ne'  lamellare:  dovranno  avere  volume  non
inferiore a 0,30 mc e peso  superiore  a  8,0  q.li;  inoltre  dovra'
essere verificata analiticamente  l'idoneita'  della  dimensione  dei
massi impiegati a non essere mobilitati dalla corrente, tenendo conto
degli opportuni coefficienti di sicurezza; 
      107. i tratti terminali delle scogliere previste  a  valle  del
ponte temporaneo dovranno  essere  immorsati  nelle  sponde  per  una
sufficiente lunghezza con risvolti a 45°. Anche 
      108. il materiale litoide demaniale proveniente dagli scavi  in
alveo  dovra'  essere  usato  esclusivamente,  per  la  colmatura  di
depressioni in alveo o di  sponda,  ove  necessario,  in  prossimita'
delle  opere  di  cui  trattasi,  mentre  quello  proveniente   dalle
demolizioni  di   manufatti   esistenti   dovra'   essere   asportato
dall'alveo; 
      109. per le aree di cantiere poste in prossimita' delle  sponde
del torrente Clarea,  potenzialmente  soggette  a  dissesto  di  tipo
torrentizio, nel corso della successiva fase progettuale  e  comunque
prima della consegna dei lavori dovra' essere richiesta dal  soggetto
proponente al Settore tecnico regionale Area metropolitana di Torino,
l'attivazione di un tavolo tecnico a cui parteciperanno le  autorita'
competenti in materia di protezione civile e previsione  del  rischio
meteoidrologico, per definire la predisposizione di un adeguato Piano
di monitoraggio dei livelli idrici, con l'indicazione delle soglie di
attenzione e di allarme, da coordinare con  il  piano  di  protezione
civile comunale; 
      110. e' a carico della societa' proponente 
      111. durante il corso dei lavori e' fatto divieto  assoluto  di
depositi,  anche  temporanei,  di  materiali   che   determinino   la
pregiudizievole  restrizione   della   sezione   idraulica,   nonche'
dell'utilizzo dei materiali medesimi, ad  interruzione  del  regolare
deflusso delle acque, per la formazione di accessi o  per  facilitare
le operazioni stesse; 
      112. durante l'esecuzione dei lavori non dovra' essere  causata
turbativa del buon regime idraulico del corso d'acqua; 
      113.  la  societa'  proponente  dovra'  comunicare  al  Settore
tecnico  regionale  Area  metropolitana   di   Torino,   l'inizio   e
l'ultimazione  dei  lavori,   al   fine   di   consentire   eventuali
accertamenti tesi a verificare la rispondenza fra quanto  previsto  e
quanto realizzato, nonche' il nominativo del tecnico incaricato della
direzione dei lavori; ad avvenuta ultimazione  il  proponente  dovra'
inviare dichiarazione del Direttore  dei  lavori  attestante  che  le
opere sono state eseguite conformemente al progetto approvato; 
      114.  la  societa'  proponente  dovra'  mettere  in   atto   le
operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria, sia  dell'alveo
che delle sponde, in corrispondenza ed immediatamente 
      115. il ponte provvisorio  sul  torrente  Clarea,  terminati  i
lavori di costruzione della linea  ferroviaria  Torino-Lione,  dovra'
essere completamente rimosso; 
  Autorizzazione ai sensi della legge  regionale  n.  45/1989  (Nuove
norme per gli interventi da eseguire in terreni sottoposti a  vincolo
per scopi idrogeologici) 
      116. il taglio degli alberi e  lo  sgombero  del  materiale  di
risulta dovranno precedere i movimenti di' terra; nessun danno dovra'
essere arrecato agli alberi  non  destinati  all'abbattimento  e  nel
corso  dei  lavori  dovranno  essere  rispettate  le  norme  tecniche
previste dal Regolamento forestale; 
      117. al fine di evitare ostacolo  al  regolare  deflusso  delle
acque, non si dovra'  abbandonare  materiale  di  risulta  e  residui
legnosi, rami e cimali in canali e corsi d'acqua in genere; 
      118.  dovra'  essere  assicurata  la  regimazione  delle  acque
superficiali, evitando che si determinino fenomeni di ristagno  delle
acque o di erosione nei terreni oggetto di intervento  ed  in  quelli
limitrofi; 
      119. le date di inizio e fine lavori dovranno essere comunicate
al Comando provinciale dei Carabinieri forestali e al Settore tecnico
regionale  Area  metropolitana  di  Torino.  Alla  comunicazione   di
ultimazione dei lavori, dovra' essere allegata la  dichiarazione  del
direttore  dei  lavori  attestante  che  gli  interventi  sono  stati
eseguiti conformemente al progetto approvato; 
      120.  nel  progetto  esecutivo,  la  verifica  geotecnica   del
rilevato paramassi previsto nell'area della Maddalena  in  Comune  di
Giaglione deve comprendere anche le azioni derivanti dall'impatto dei
massi stessi; 
      121. entro 90 giorni dall'approvazione 
  Vegetazione, flora, fauna ed ecosistemi 
      122. in relazione alla necessita' di integrazione  dell'analisi
degli  impatti  nei  confronti  della   fauna   selvatica   originati
dall'azione  di  disturbo  e  dall'effetto  barriera  generati  dalla
presenza del cantiere industriale di Salbertrand e di  individuazione
delle misure di mitigazione/compensazione ambientale da  attuare  nel
periodo  prolungato  di  permanenza   del   cantiere   temporaneo   e
successivamente sulla base degli impatti residui da esso generati, si
richiede  che  il  proponente  presenti  alla  Regione  Piemonte  una
proposta di protocollo di monitoraggio faunistico relativo a ungulati
e carnivori. In seguito, sulla base  della  proposta  presentata,  il
protocollo,  che  dovra'  essere  applicato  dal  proponente,   sara'
definito nell'ambito di un tavolo tecnico, coordinato  dalla  Regione
Piemonte (Direzione  agricoltura)  a  cui  parteciperanno,  oltre  al
proponente, la Citta' metropolitana di  Torino,  l'Ente  di  gestione
delle aree protette delle Alpi Cozie ed Arpa Piemonte. E' fatta salva
la possibilita' per il proponente  di  richiedere  l'attivazione  del
tavolo  tecnico  anche  prima  dell'approvazione  del   progetto   di
variante. Le attivita' di  monitoraggio  dovranno  comunque  iniziare
all'atto di definizione del protocollo; 
      123. il monitoraggio ante operam  dovra'  svilupparsi  in  modo
tale da raccogliere i dati relativi ad almeno  i  primi  12  mesi  di
rilevamento  prima  dell'inizio  delle  attivita'   di   preparazione
dell'area e di installazione del cantiere,  anche  in  considerazione
del fatto che, secondo quanto indicato nel  documento  «Relazione  di
incidenza  ambientale  (pag.  43),  «alla   luce   della   tempistica
dell'attuale iter autorizzativo e di appalto, l'area industriale TELT
potra' prevedibilmente avviarsi a partire  dalla  seconda  meta'  del
2020»; 
      124. a seguito della conclusione della prima  campagna  annuale
di  monitoraggio,  i  dati  derivati   dal   monitoraggio,   i   dati
bibliografici e quelli desunti dalle attivita' di monitoraggio svolte
da altri soggetti (Parco delle Alpi Cozie,  Centro  regionale  grandi
carnivori, Citta' metropolitana) nell'ambito delle proprie  attivita'
istituzionali dovranno essere forniti al tavolo tecnico sopra  citato
e dovranno essere utilizzati  per  la  definizione  delle  misure  di
mitigazione/compensazione  ambientale  necessarie  per  limitare  gli
impatti attesi sulla fauna selvatica; 
      125.  nell'ambito  del  tavolo  tecnico  sopra  citato  saranno
concordate le misure e gli  interventi  di  mitigazione/compensazione
ambientale necessari per limitare  gli  impatti  attesi  sulla  fauna
selvatica ed i relativi tempi di realizzazione.  Gli  interventi  che
coinvolgono infrastrutture esistenti dovranno essere concordati anche
con i relativi soggetti gestori; 
      126. le attivita' di monitoraggio dovranno proseguire per tutta
la durata del cantiere ed anche nel post operam con le tempistiche  e
le modalita' indicate nel protocollo per verificare l'efficacia degli
interventi  di  mitigazione/compensazione  ambientale  e   consentire
adeguate misure di retroazione finalizzate a superare  le  criticita'
riscontrate; 
      127. si richiede che a seguito dell'approvazione  del  progetto
di  variante,  il  proponente  presenti  alla  Regione  Piemonte  una
proposta  di  protocollo  di  monitoraggio  faunistico  relativo   ai
chirotteri. In seguito  sulla  base  della  proposta  presentata,  il
protocollo,  che  dovra'  essere  applicato  dal  proponente,   sara'
definito nell'ambito di un tavolo tecnico, coordinato  dalla  Regione
Piemonte (Direzione  agricoltura)  a  cui  parteciperanno,  oltre  al
proponente, la Citta' metropolitana di  Torino,  l'Ente  di  gestione
delle aree protette delle Alpi Cozie ed Arpa Piemonte. E' fatta salva
la possibilita' per il proponente  di  richiedere  l'attivazione  del
tavolo  tecnico  anche  prima  dell'approvazione  del   progetto   di
variante. Le attivita' di  monitoraggio  dovranno  comunque  iniziare
all'atto di definizione del protocollo; 
      128. a seguito della conclusione della prima  campagna  annuale
di  monitoraggio,  i  dati  derivati   dal   monitoraggio,   i   dati
bibliografici e quelli desunti dalle attivita' di monitoraggio svolte
da altri soggetti nell'ambito delle proprie  attivita'  istituzionali
dovranno essere forniti al tavolo tecnico  sopra  citato  e  dovranno
essere   utilizzati   per   la   definizione    delle    misure    di
mitigazione/compensazione  ambientale  necessarie  per  limitare  gli
impatti attesi sui chirotteri; 
      129.  nell'ambito  del  tavolo  tecnico  sopra  citato  saranno
concordate le misure e gli  interventi  di  mitigazione/compensazione
ambientale necessari per limitare gli impatti attesi  sui  chirotteri
ed i relativi tempi di realizzazione; 
      130. le attivita' di monitoraggio dovranno proseguire per tutta
la durata del cantiere ed anche  nel  post  operam  con  la  metodica
indicata nel protocollo per verificare l'efficacia  degli  interventi
di mitigazione/compensazione ambientale e consentire adeguate  misure
di retroazione finalizzate a superare le criticita' riscontrate; 
      131.  la  progettazione  degli  interventi   di   compensazione
forestale relativi alle aree di Salbertrand, Chiomonte  e  Giaglione,
che dovra' essere prodotta in  ottemperanza  a  quanto  disposto  dal
decreto legislativo n. 227/2001 e dalla legge  regionale  n.  4/2009,
dovra' essere sviluppata anche in un'ottica di  ricostituzione  e  di
potenziamento dei corridoi ecologici e faunistici presenti  in  Valle
Susa; 
      132.  in  fase  di  progettazione  esecutiva,   dovra'   essere
maggiormente definito il piano  di  monitoraggio  delle  aree  umide,
fondando  il  sistema  di  controllo  su  uno  studio   idrogeologico
preventivo che consenta di ottimizzare la disposizione dei  punti  di
misura e consentire la segnalazione precoce di  eventi  anomali,  per
poter intervenire tempestivamente; 
      133. il taglio degli esemplari arborei individuati  all'interno
del castagneto da frutto (presente a nordest del cantiere attuale  in
destra idrografica e nell'area  de  la  Maddalena  est,  in  sinistra
idrografica),  qualora  necessario,  dovra'  essere  effettuato   con
estrema  cautela,  onde   evitare   l'eccessiva   perturbazione   dei
Chirotteri presenti. Dovranno essere seguiti tutti  gli  accorgimenti
previsti  nel  documento  integrativo,  con  particolare   attenzione
all'area di Maddalena  dove  i  rilievi  chirotterologici  realizzati
nell'ambito dei monitoraggi svolti per la realizzazione del  Cunicolo
esplorativo de La Maddalena in ante operam e corso opera del cantiere
esistente hanno evidenziato elevata attivita' oraria  di  Chirotteri,
relativamente a  numerose  specie,  in  relazione  alla  presenza  di
molteplici potenziali siti di rifugio, sia arborei che in edifici; 
      134. le indicazioni circa gli interventi proposti per la tutela
della  popolazione  residua  delle  specie  di  Anfibi  presenti  nel
fondovalle Clarea dovranno essere approfondite e dettagliate in  fase
di progettazione esecutiva; 
      135.  dovranno  essere  effettuate  indagini   specifiche   per
individuare ulteriori potenziali habitat con  presenza  della  specie
nutrice  Aristolochia,  idonei  per  la  specie  Zerynthia  polyxena,
nell'intorno dell'area de La Maddalena per  valutare  la  consistenza
della popolazione e certificare la presenza del lepidottero almeno in
un intorno di area vasta 
        (raggio di circa 2,5 km dal cantiere). Solo a seguito di tale
evidenza risulta sostenibile la realizzazione, cosi' come presentata,
del cantiere  oggetto  della  variante  in  sinistra  orografica  del
torrente Clarea che comprometterebbe  la  popolazione  individuata  a
valle della borgata Clarea, ma che  non  determinerebbe  comunque  la
scomparsa della specie nel territorio di interesse. 
      136. Nel caso in cui nell'intorno  dell'area  di  progetto  del
cantiere  della  Maddalena  non  venga  riscontrata  la  presenza  di
Zerynthia polyxena, il 
        la salvaguardia del terrazzo in sponda sinistra Clarea, 
        la gestione dell'area circostante la borgata Clarea, 
        il  censimento  della   specie   nell'intorno   in   cui   e'
riscontrabile la pianta nutrice, 
        gli interventi previsti nei vigneti  abbandonati  in  cui  e'
presente la pianta nutrice comprese le forme di valorizzazione, anche
in termini di recupero produttivo e agro ecologico,  con  particolare
riferimento alla presenza  di  fauna  invertebrata,  e  di  fruizione
paesaggistica, 
        le modalita' di raccolta semente e propagazione della  specie
nutrice,   con   la   descrizione   delle   tecniche   utilizzate   e
l'individuazione dei siti di messa a dimora; 
      137. in fase di progettazione esecutiva, dovra' essere  avviato
un censimento in media e bassa  Valle  di  Susa  di  potenziali  siti
donatori di semi di specie  erbacee  con  caratteristiche  ecologiche
simili ai siti di  ripristino,  che  dovra'  essere  accompagnato  da
specifici rilievi floristico-vegetazionali e da un'indagine presso le
aziende  che  praticano  praticoltura  in  valle,  che  consenta   di
verificarne la disponibilita' e interesse all'utilizzo delle tecniche
ed attrezzature ritenute idonee. Per quanto riguarda l'utilizzo delle
tecniche   di   propagazione   di   Aristolochia,   dovranno   essere
approfonditi gli  esiti  della  ricerca  dell'IBIMET  di  Bologna  in
termini di successo riproduttivo della Zerynthia e della possibilita'
di ricorso e replica  nel  territorio  in  oggetto,  con  particolare
riferimento  alla  conservazione  nei  vigneti   mediante   approccio
agro-ecologico; 
  Atmosfera 
      138. per l'individuazione dei punti di  monitoraggio  (stazioni
di ricaduta, di cantiere e meteorologiche)  si  dovra'  prevedere  un
sopralluogo congiunto tra  Arpa  Piemonte  e  proponente,  come  gia'
previsto con prescrizioni delibera del Comitato interministeriale per
la programmazione economica del 2015. 
      139.  per  quanto  riguarda   le   analisi   delle   componenti
metalliche, si  ritiene  necessario  che  il  proponente  proceda  ad
uniformare i parametri analizzati e le tempistiche con quelle di Arpa
Piemonte in modo che i dati ricavati siano tra loro confrontabili. Il
set  di  metalli  da  analizzare  e'  rappresentato  dai   parametri:
Arsenico, Cadmio, Ferro, Nichel, Piombo, Antimonio, Cromo, Manganese,
Rame, Titanio, Vanadio e Zinco. 
      140. in accordo con Arpa Piemonte dovranno essere  identificate
le stazioni significative sui  cui  effettuare  la  caratterizzazione
della  matrice.  L'analisi  dovra'  essere  effettuata  su   campioni
compositi mensili (1 campione  mensile  costituito  da  aliquote  dei
filtri di PM10 giornalieri), in modo che i dati  siano  confrontabili
con quelli determinati da Arpa Piemonte. 
      141. per quanto riguarda il monitoraggio degli ossidi di  azoto
nelle due porzioni dei SIC (Oasi xerotermica  della  Val  di  Susa  e
Parco Naturale Gran Bosco), e' necessario approfondire  l'adeguatezza
delle tempistiche proposte.  Sono  infatti  previsti  nei  due  punti
individuati e per il  corso  d'opera,  monitoraggi  semestrali  della
durata di 15 giorni in continuo; tuttavia, se i dati ottenuti saranno
utilizzati per verificare il rispetto  del  livello  critico  per  la
protezione della vegetazione che e' su base annuale, sara' necessario
prevedere un monitoraggio continuo annuale o valutare la possibilita'
di  effettuare  misurazioni  indicative  come  previsto  nel  decreto
legislativo n. 155/2010, allegato 1. 
  Suolo e sottosuolo 
      142. si richiede che, nella fase  di  progettazione  esecutiva,
venga fornita una descrizione esaustiva e dettagliata dei sistemi  di
impermeabilizzazione delle aree di deposito intermedio. 
      143. si richiede che in fase  di  progettazione  esecutiva,  il
proponente  concordi  con  Arpa  Piemonte  e  Regione   Piemonte   un
protocollo specifico di gestione amianto per quelle tratte  di  scavo
in cui dalla modellistica geologica la presenza di  lenti  di  pietre
verdi risulta di difficile previsione e le tecniche  geognostiche  al
fronte non risultano efficaci. Cio' in  particolar  modo  per  quelle
tratte in avanzamento mediante l'impiego di esplosivo (D&B). 
      144. stante la presenza di contesti urbanizzati in  superficie,
a scopo precauzionale per il controllo dei  possibili  cedimenti,  si
richiede che, nell'ambito del sistema di monitoraggio  geotecnico  da
redigersi in sede di progetto esecutivo, siano previste  campagne  di
monitoraggio  preventive  dei  possibili  cedimenti  per  i   settori
attraversati da scavo in depositi porosi interessati da permeabilita'
primaria (fondovalle Cenischia tra pK 56+0.58 e pK 56+776). 
      145. in relazione al monitoraggio in  corso  d'opera  da  parte
della Societa' Musinet Engineering sulla frana  della  Maddalena,  si
prescrive che, in fase esecutiva,  venga  redatto  un  elaborato  che
chiarisca il flusso delle informazioni tra il proponente  TELT  e  la
Societa' Musinet Engineering  ed  evidenzi  le  azioni  che  verranno
operate nel caso si verifichino segnalazioni di movimento presunto da
parte  degli  strumenti  installati,  eventualmente  inserendo   tali
indicazioni nella pianificazione di emergenza. 
  Aspetti relativi alle attivita' di cantiere 
      146. stante  la  possibilita'  che  dal  viadotto  autostradale
posizionato sopra il cantiere della Maddalena possa cadere oltre alla
neve ghiacciata presente  sui  teloni  degli  autotreni  in  transito
anche: 
        materiali, anche di notevole peso  e  dimensione,  proiettati
all'esterno in caso di incidente; 
        oggetti contundenti od ordigni lanciati da un malintenzionato
all'esterno dell'autostrada sul sottostante cantiere; 
        frammenti della barriera  antirumore  rotta  a  causa  di  un
sinistro; 
        carichi dispersi da veicoli per trasporto merci; 
        fuoriuscita di veicoli pesanti per sfondamento dei 
    Si richiede la redazione di uno studio  per  la  sicurezza  delle
maestranze che tenga conto degli aspetti sopra citati. 
  Piano di monitoraggio ambientale (PMA) 
      147. si richiede che in fase di progettazione  esecutiva  venga
redatto  un  protocollo  operativo  ad  integrazione  del  Piano   di
monitoraggio ambientale, da concordare con  Arpa  Piemonte,  e  parte
integrante del Sistema di  gestione  ambientale,  nel  quale  vengano
specificati, per  ciascuna  componente,  gli  assetti  operativi  del
monitoraggio (in termini di sorveglianza,  attenzione  e  intervento)
definiti in base alle pressioni attese, le modalita'  di  transizione
tra essi e gli eventuali interventi mitigativi da  adottare,  secondo
l'approccio metodologico consolidato nel corso del  monitoraggio  del
cantiere de «La Maddalena». 
      148.  i  monitoraggi  previsti  dal  PMA,  condiviso  con  Arpa
Piemonte, dovranno essere flessibili e rimodulabili  sulla  base  dei
dati acquisiti e  delle  criticita'  eventualmente  emerse  in  corso
d'opera, sia in termini di modifica  e/o  eventualmente  aggiunta  di
punti di rilievo, sia per quanto attiene le metodiche e le  frequenze
di misura. 
      149. il monitoraggio ambientale «esterno cantiere», per la fase
realizzativa, dovra' essere messo in relazione  con  il  monitoraggio
«interno cantiere» (parte integrante del SGA), per  i  diversi  lotti
costruttivi e per le diverse componenti ambientali, sia in termini di
scelta delle stazioni, sia in termini di frequenze  di  monitoraggio.
Tale relazione risulta fondamentale per poter ricostruire  la  catena
degli impatti e permettere il controllo delle  condizioni  ambientali
in modo da rilevare, tempestivamente, eventuali  situazioni  critiche
nell'area vasta derivanti dalle attivita' del cantiere. 
      150.  le  procedure  per  la  gestione  delle  anomalie   delle
componenti ambientali dovranno essere concordate con Arpa Piemonte. 
      151. le modalita' e le 
 
                            Parte quarta 
 
Raccomandazioni per la sostenibilita' ambientale dell'intervento e ai
  fini dell'intesa sulla localizzazione (Deliberazione  della  Giunta
  regionale 2 febbraio 2018, n. 17-6445). 
  Acque superficiali e sotterranee 
    1.R Scarichi acque di cantiere. Si ricorda  che  l'autorizzazione
allo scarico in  acque  superficiali  dovra'  essere  richiesto  alla
Citta' metropolitana di Torino. 
  Geologia 
    Nuovo cantiere di Salbertrand 
      2.R Il nuovo  cantiere  di  Salbertrand  e'  posto  in  un'area
estremamente delicata dal punto di  vista  geologico  geomorfologico,
dove la principale criticita' e' da ricondursi  all'interferenza  con
le fasce fluviali di cui, nell'ambito dei lavori della conferenza, si
e' ampiamente occupata l'autorita' idraulica competente. 
      Si vuole qui evidenziare che esistono, con una probabilita' di'
accadimento estremamente modesta, anche altri  possibili  scenari  di
rischio, connessi a attivazioni catastrofiche delle  adiacenti  frane
del Cassas, Serre la Voute, Sape', identificate negli studi geologici
allegati al  progetto  (elaborato  PRV_C3B_7400_33-03-75_30_01);  una
eventuale attivazione di tali dissesti  difatti  potrebbe  interagire
con la viabilita' di accesso e modificare il regime  idraulico  della
Dora. In tal senso si raccomanda di realizzare,  in  fase  esecutiva,
uno studio sui possibili effetti di eventi rari catastrofici relativi
ai   suddetti   dissesti   e   di   ipotizzare,   nell'ambito   della
pianificazione di emergenza, le possibili azioni di risposta  a  tali
eventi. 
      Il cantiere di Salbertrand al fine di garantire la  trasparenza
idraulica prevede importanti  opere  fondazionali,  a  fronte  di  un
quadro  conoscitivo  geologico-geotecnico  esclusivamente  basato  su
scarsi dati bibliografici, che non escludono  la  possibilita'  della
presenza di orizzonti a granulometria fine. 
      In tal senso si raccomanda di attuare  completamente  il  piano
delle  indagini  previsto  (elaborato  C3B0005051001)   eventualmente
infittendo  le  indagini  qualora   venissero   individuati   terreni
differenti rispetto alle previsioni, nel caso in cui  dalle  indagini
venissero riconosciuti dei terreni problematici dal  punto  di  vista
geotecnico 
  Modifiche all'area della Maddalena nel Comune di Giaglione. 
      3.R Tra le opere previste viene proposto un rilevato  paramassi
finalizzato  alla  protezione  dell'area  dalla  caduta   dei   massi
provenienti  sia  dal  versante  immediatamente  a  tergo  che  dalla
retrostante frana della Maddalena.  Concordando  con  l'esecuzione  e
necessita' di tale opera,  si  raccomanda  di  realizzarla  il  prima
possibile in ragione dell'esistenza di un'area ampiamente  utilizzata
a valle. 
      Dal punto di vista del vincolo  idrogeologico  ai  sensi  della
legge regionale n. 45/89 si osserva che nelle modifiche proposte sono
presenti oltre al rilevato paramassi, numerosi muri di  terrazzamento
e una berlinese. Di queste opere  esiste  una  adeguata  verifica  ai
sensi delle NTC (decreto ministeriale 14 gennaio 2008)  alla  sezione
di progetto C3A264835, ricordando che  la  maggior  parte  di  queste
sussiste in un'area ampiamente  antropizzata  e  gia'  modificata  da
numerosi  interventi,  si  ritiene  che  le  opere   previste   siano
assentibili. 
      Si raccomanda che nel progetto esecutivo la verifica geotecnica
del rilevato paramassi debba comprendere anche  le  azioni  derivanti
dall'impatto dei massi stessi. 
  Attivita' estrattive - Cave 
      4.R Si ribadisce che, come gia' espresso nei precedenti pareri,
si rimane in attesa dell'attivazione dell'iter  procedurale  previsto
dalla  legge  regionale  n.  23/2016  artt.   10,   13   e   14   per
l'autorizzazione  dei  singoli  interventi  di  Caprie   e   Torrazza
Piemonte, in variante ai rispettivi progetti autorizzati di  recupero
ambientale  delle  attivita'  estrattive  gia'  in  essere,  con   la
trasmissione al settore regionale competente della relativa istanza e
documentazione progettuale definitiva. 
      In merito al previsto impiego di una quota di  smarino  per  le
necessita' delle aministrazioni locali, tale utilizzo potra' avvenire
previa comunicazione  alla  Regione  Piemonte  dei  quantitativi  che
verranno impiegati per tali fini. 
  Arginatura 
      5.R Si ritiene opportuno cogliere l'occasione per addivenire ad
una programmazione coordinata degli  interventi  di  mitigazione  dal
rischio idraulico gia' previsti. Si richiama  inoltre  l'esigenza  di
anticipare la  programmazione  degli  argini  previsti,  al  fine  di
allinearsi alle tempistiche ed alle attivita' che sta conducendo AIPO
nel medesimo territorio. 
  Aspetti forestali e idrogeologici 
      6.R Dagli elaborati progettuali non emergono elementi ostativi,
esclusivamente dal punto di vista degli specifici  aspetti  forestali
di competenza, al rilascio dell'autorizzazione ex art. 1 della  legge
regionale n.  45/1989  per  la  realizzazione  degli  interventi  sui
terreni correttamente  individuati  e  perimetrati  nelle  specifiche
planimetrie allegate alla documentazione progettuale. 
      Relativamente agli interventi di  compensazione  forestale  che
dovranno essere realizzati in  ottemperanza  a  quanto  disposto  dal
decreto legislativo n. 227/2001 e dalla legge  regionale  4/2009,  si
prevede   la   compensazione   fisica   mediante   realizzazione   di
miglioramento boschivo; la stima economica della compensazione  viene
elaborata in coerenza  con  l'allegato  A  alle  «Disposizioni  sulle
trasformazioni del bosco ad altra destinazione d'uso  e  approvazione
dei criteri e delle modalita' per la  compensazione»,  approvate  con
D.G.R. n. 23-4637 del 6 febbraio  2017  in  attuazione  dell'art.  19
della legge regionale n. 4/2009. Le «Relazioni  di  compensazione  al
taglio delle superfici  boscate»  non  forniscono  pero'  indicazioni
chiare circa gli interventi di compensazione, ma rimandano «alla fase
di progettazione esecutiva l'individuazione delle  aree  sulle  quali
saranno effettuati gli interventi di cui sopra e la definizione delle
tipologie forestali». 
      Si ricorda che ai sensi del comma 4 dell'art.  19  della  legge
regionale n. 4 del 10 febbraio 2009  e'  a  carico  del  destinatario
dell'autorizzazione  la  compensazione  della  superficie   forestale
trasformata.   Come   sottolineato    dalle    «Disposizioni    sulle
trasformazioni del bosco ad altra destinazione d'uso  e  approvazione
dei criteri e delle modalita' per la  compensazione»,  approvate  con
D.G.R. n. 23-4637 del 6 febbraio 2017, la trasformazione del bosco in
altra  destinazione  d'uso  non  e'  possibile  in  caso  di  mancato
accoglimento o assenza del progetto di intervento compensativo  della
superficie forestale trasformata e/o mancato versamento del  deposito
cauzionale   ovvero,   in   alternativa,   mancato   versamento   del
corrispettivo in denaro. Il  progetto  di  compensazione  costituisce
requisito   indispensabile   per   la   validita'   e    legittimita'
dell'autorizzazione paesaggistica. Qualora la compensazione non fosse
realizzata, l'atto di autorizzazione deve considerarsi  nullo  e  gli
interventi   conseguenti   sarebbero   realizzati   in   assenza   di
autorizzazione e soggetti alle sanzioni previste dal Codice dei  beni
culturali e del paesaggio e, per quanto concerne le norme in  materia
forestale, alle sanzioni previste al comma 1, lettera L  della  legge
regionale n. 4/2009. 
  Valorizzazione territoriale 
      7.R Considerata l'esigenza di garantire un'ottimale e dignitosa
dimora per l'ospitalita' delle maestranze e l'assenza di campi  base,
Telt sia invitata a valutare ed eventualmente a promuovere  soluzioni
per un'ottimale ospitalita' delle maestranze sul territorio.  Essendo
la cantierizzazione trasferita a La  Maddalena  di  Chiomonte  ed  in
accordo a quanto prescritto nel merito dal  MATTM  si  raccomanda  di
sviluppare  il  progetto  relativo  alla  passerella   dello   spazio
visitatori del cantiere di Chiomonte e le attivita'  di  informazione
nel territorio dell'area che ospita i lavori principali. 
  Indicazioni dell'Osservatorio Torino Lione - Ufficio commissario di
Governo 
      8.R Nuovo assetto del  cantiere  di  Chiomonte.  Si  chiede  di
valutare la predisposizione di nuovi accessi, che non modifichino  il
livello di sicurezza attuale, ai boschi ed alle aree coltivate  nella
zona sud-est, con l'accordo delle Autorita' competenti in materia  di
Pubblica sicurezza. 
      Per  l'area  della  Colombera  si  richiede  di   valutare   la
possibilita'  di  sosta  dei  mezzi  privati  e  pubblici  oltre   al
parcheggio per i dipendenti ed alla pista di elisoccorso. 
      Infine si  auspica  una  maggiore  integrazione  (funzionale  e
paesaggistica) degli spazi e delle opere  che  si  realizzeranno  con
riferimento alle nuove  installazioni  previste-passerella  e  centro
visita rispetto agli altri siti di interesse nell'area. 
      9.R  Edificio  per  impianto  di  ventilazione  e  camino.   Si
raccomanda, come anche richiesto dall'amministrazione  di  Chiomonte,
di condividere le valutazioni modellistiche  sulle  emissioni  attese
nell'area della Maddalena nei diversi scenari di rischio. 
  Aspetti forestali 
      10.R Si richiede che: 
        ai sensi dell'art. 4, comma 5,  del  decreto  legislativo  n.
227/2001,  le  aree  sulle  quali  possono  essere   realizzati   gli
interventi compensativi  devono  ricadere  all'interno  del  medesimo
bacino idrografico nel quale e' stata autorizzata  la  trasformazione
d'uso; in loro assenza si fa riferimento al bacino  idrografico  piu'
vicino; 
        gli interventi di  compensazione  eseguiti  direttamente  non
possono godere di sovvenzioni o benefici pubblici di qualunque natura
e fonte; 
        con la compensazione fisica trova applicazione il regolamento
forestale (DPGR 8/r/2011 e successive modificazioni e  integrazioni);
il progetto di  miglioramento  boschivo  deve  essere  allegato  alla
comunicazione semplice o all'istanza di autorizzazione (artt. 4  e  6
del  DPGR  8/r/2011  e  successive  modificazioni   e   integrazioni)
trasmessa  al  Settore  territorialmente  competente  in  materia  di
foreste; 
        gli  interventi  di  miglioramento  boschivo   devono   avere
macchiatico  negativo  e  avere  una  superficie   minima   accorpata
superiore a 1 ha; 
        gli  interventi  di  compensazione   fisica   devono   essere
realizzati   entro   il    termine    indicato    nell'autorizzazione
paesaggistica, comunque non superiore a cinque anni; 
        a garanzia della  corretta  esecuzione  degli  interventi  di
compensazione, il  richiedente  e'  tenuto  a  versare  una  cauzione
infruttifera pari all'importo derivante dal calcolo  economico  della
compensazione (Allegato A delle  «Disposizioni  sulle  trasformazioni
del bosco ad altra destinazione d'uso e approvazione  dei  criteri  e
delle modalita'  per  la  compensazione»,  approvate  con  D.G.R.  n.
23-4637 del 6 febbraio 2017). La  costituzione  della  cauzione  deve
avvenire prima dell'inizio dei lavori; 
        ai sensi delle disposizioni approvate con D.G.R. 23-4637  del
6 febbraio 2017, il calcolo della compensazione e la progettazione  e
l'accertamento  della  corretta  esecuzione   degli   interventi   di
compensazione fisica sono a cura di un tecnico  forestale  abilitato.
Il progetto di compensazione forestale dovra' quindi essere redatto a
cura e firma di un tecnico forestale  abilitato  e  costituito  dagli
elaborati  specificati  dall'allegato  C  delle  «Disposizioni  sulle
trasformazioni del bosco ad altra destinazione d'uso  e  approvazione
dei criteri e delle modalita' per la  compensazione»,  approvate  con
D.G.R. n. 23-4637 del 6 febbraio 2017.