Art. 5. Metodi di ottenimento La zona delimitata e' caratterizzata da suoli che evolvono su substrati di origine calcarea. Nei nuovi impianti, nella preparazione dei terreni, devono essere previsti: uno scasso profondo e le concimazioni di fondo, e le operazioni colturali tese alla lotta contro le infestanti. Gli impianti possono essere sia specializzati che consociati, con densita' di piantagione variabile in dipendenza della tipologia di impianto e della natura del terreno. In abbinamento all'allevamento «monocaule» sono ammesse anche le forme libere di allevamento delle piante «ceppaia», «vaso libero» tipiche degli impianti piu' vecchi. I pistacchieti per la produzione del «Pistacchio di Raffadali D.O.P.» possono essere condotti secondo: il metodo convenzionale; il metodo della Lotta integrata; il metodo della Lotta biologica. Il conduttore e' tenuto ad eseguire: la potatura annuale; il controllo delle erbe infestanti; le attivita' che consentano un'efficace gestione di tutte le avversita' sia abiotiche sia biotiche come l'allontanamento dei residui di potatura e la creazione di fasci di rami esca ai fini del contenimento della popolazione della cimice. Nelle coltivazioni promiscue la produzione massima consentita e' di 20 kg per pianta di prodotto in guscio. Negli impianti specializzati la produzione massima annuale e' di 2500 kg/ha di prodotto in guscio; in ogni caso, tenendo conto dell'alternanza di produzione non potra' superare i 4000 kg/ha considerando anche l'annata precedente. Le operazioni di raccolta si svolgono dalla seconda decade di agosto alla prima decade di ottobre; in funzione del corretto grado di maturazione che e' legato alle diverse zone di produzione e all'andamento climatico. La raccolta avviene manualmente o meccanicamente mediante bacchiatura sulle reti o per brucatura, utilizzando panieri o ceste, avendo cura di impedire che i frutti cadano per terra. I frutti devono essere smallati manualmente o meccanicamente, per ottenere il prodotto in guscio, entro le 24 ore successive alla raccolta, onde evitarne l'imbrunimento e l'eventuale contaminazione. Successivamente alla fase di smallatura, il prodotto in guscio deve essere immediatamente essiccato alla luce diretta o con altri sistemi d'essiccamento, mantenendo la temperatura del prodotto al di sotto dei 50°C, fino ad un'umidita' residua del seme di pistacchio inferiore o uguale al 7%. Il prodotto essiccato deve essere messo in contenitori idonei e stoccato in locali ventilati ed asciutti, secondo il metodo tradizionale di conservazione. Lo stoccaggio finalizzato al confezionamento puo' durare fino a 24 mesi dopo la raccolta con obbligo di indicazione dell'annata di raccolta; e' fatto divieto utilizzare prodotti chimici per la conservazione del «Pistacchio di Raffadali D.O.P.». E' possibile sgusciare e/o pelare meccanicamente il pistacchio. Nel periodo marzo-ottobre, in funzione dell'andamento climatico, il prodotto nelle diverse tipologie, in guscio, sgusciato o pelato, deve essere conservato in confezioni sigillate sottovuoto. Le fasi di lavorazione ammesse che devono avvenire all'interno della zona di produzione individuata all'art. 3 sono: impianto, coltivazione, raccolta, asciugatura, smallatura, sgusciatura e pelatura.