(Allegato-art. 9)
                               Art. 9. 
 
                  Legame con l'ambiente geografico 
 
A) Informazioni sulla zona geografica. 
    Fattori naturali rilevanti per il legame. 
    La zona interessata comprende l'intero territorio  amministrativo
del Comune di Tollo, in Provincia di Chieti. Il  territorio  presenta
una giacitura prettamente collinare con pendenze che non superano  il
5-10%; l'altezza massima e' di circa 228 metri s.l.m.,  sono  esclusi
pero' dalla denominazione i terreni con un'altitudine inferiore  agli
80 metri s.l.m. e quelli posti nei fondovalle umidi. La tessitura del
suolo pur presentando una certa variabilita', risulta generalmente di
medio impasto tendente all'argilloso; difatti la  frazione  argillosa
costituisce mediamente circa il 29% assumendo  valori  variabili  dal
14,7%  al  45%,  mentre  la  componente  sabbiosa  si  riscontra   in
percentuale media del 36,5% con valori compresi tra il  12,3%  ed  il
59%, quest'ultima situazione si riscontra  di  frequente  nelle  zone
alluvionali dei fondo valle. Il pH e'  sub-alcalino  o  alcalino  con
valore medio di 7,88. Il contenuto in carbonati totali e' in generale
molto elevato, se ne riscontra una  presenza  media  del  32%  circa.
Anche la componente attiva dei  carbonati  presenti  e'  in  generale
elevata con un livello medio  dell'8,9%.  La  dotazione  di  sostanza
organica  e'  in  maniera  generalizzata  molto  bassa,  infatti   il
contenuto medio e'  del  1,21%;  situazione  ancor  piu'  carente  si
evidenzia per quanto riguarda il contenuto in  azoto  totale  il  cui
livello medio e' dello 0,6%. Il  contenuto  in  fosforo  assimilabile
risulta  estremamente  variabile  mentre  la  dotazione  di  potassio
assimilabile e' generalmente sufficiente alle esigenze colturali. 
    Il clima e' di tipo temperato, con temperature medie comprese tra
i 12°C di aprile ed i 16°C di ottobre,  ma  nei  mesi  di  luglio  ed
agosto tende al caldo-arido con  temperature  medie  di  24-25°C.  Le
precipitazioni  medie  si  aggirano  sui  700  mm/anno,   concentrate
prevalentemente nel periodo novembre-aprile. 
    L'indice termico di Winkler, ossia la  temperatura  media  attiva
nel periodo  aprile-ottobre,  e'  superiore  ai  2.200  gradi-giorno,
condizioni  che  garantiscono  la  maturazione  ottimale  sia   delle
varieta' a bacca bianca sia di quelle a bacca rossa. 
    Fattori umani rilevanti per il legame. 
    La presenza della vite e del vino  nell'area  interessata  risale
all'epoca romana. Ne fa  fede  e  testimonianza  il  rinvenimento  in
alcune contrade di Tollo di dolia da vino e celle vinarie intere ed a
frammenti. Inoltre, nel circondario di  Tollo  sono  stati  rinvenuti
resti che testimoniano l'esistenza di alcune «villae rusticae» romane
che  rappresentano  i  primi  esempi  di  grande   azienda   agricola
organizzata nella quale la coltivazione della  vite  e'  una  tra  le
principali attivita' svolte. 
    Dopo la caduta dell'Impero  romano,  sia  ai  Longobardi  che  ai
Normanni non era sfuggita la felice posizione dell'ager tollese ed un
documento del 1062 parla del castrum Tullum posto «capofine» in mezzo
a 50 Tomoli  di  terreno.  Nella  storica  suddivisione  dell'Abruzzo
decretata il 5 ottobre del 1273 da Carlo D'Angio' dopo  la  conquista
del  Regno  Svevo,  l'attuale  territorio  di  Tollo  venne  ascritto
all'Aprutium Citra. In  seguito,  nel  1300,  Carlo  D'Angio'  opero'
un'ulteriore divisione amministrativa dell'Aprutium Citra e Tollo  fu
inclusa nella circoscrizione di Theate Minori ed il  toponimo  appare
nei «Registri Angioini» nella forma di TULLUM. 
    Nel basso Medio Evo e, successivamente, fra il 1400 ed  il  1500,
e' documentato un forte movimento commerciale dal porto di Ortona dal
quale partivano navi cariche di «caratelli» di  vino  e,  certamente,
molto di quel vino proveniva proprio dalla zona di Tollo. 
    Alle soglie dell'eta' moderna, nel 1776, nel Regno di  Napoli  il
vino  di  Tollo  era  gia'  famoso  tanto  da  essere  celebrato  nei
componimenti poetici del frate Bernardo Maria Valera  pubblicati  nel
1835 che definisce la zona di Tollo come: «Piccola terra nell'Abruzzo
Citeriore,  e  non  molto  lontana  dal  mare  Adriatico,  di   amena
situazione, e celebre pel suo vino rosso, rubino,  volgarmente  detto
Lacrima». All'inizio dell'800 il vino di Tollo e' ormai noto in tutta
Italia: il Giustiniani nel Dizionario geografico ragionato del  Regno
di Napoli compilato nel 1805 scrive in Tollo... «il vino vi riesce di
buona qualita'». Dopo l'Unita' d'Italia  Tollo  viene  descritta  nel
Dizionario geografico d'Italia stampato tra il 1875 ed il  1878  come
segue: «Il suo territorio  si  stende  in  collina  ...Le  principali
produzioni e commerci  consistono  nei  vini,  che  sono  squisiti  e
nell'olio...». Nei censimenti del 1923 e del 1929 a Tollo risultavano
coltivati a vigna circa  200  ettari  per  una  produzione  di  6.650
quintali di uva. 
    Dopo l'oscura parentesi  della  seconda  guerra  mondiale,  nella
quale Tollo fu letteralmente rasa al suolo, lo sviluppo dell'economia
agricola si e' basata fondamentalmente sull'attivita' vitivinicola ed
oggi il territorio tollese e'  uno  tra  i  piu'  importanti  per  la
vitivinicoltura regionale. 
    Comunque, accanto alle tradizioni ed  alle  radici  storiche,  un
ruolo molto importante va attribuito anche all'incidenza dei  fattori
umani  che  diventano  spesso  fondamentali  poiche',  attraverso  la
definizione ed  il  miglioramento  di  alcune  pratiche  viticole  ed
enologiche, che fanno parte integrante e sostanziale del disciplinare
di produzione, oggi si riescono ad ottenere prodotti  dalle  spiccate
caratteristiche di tipicita'. 
    Base ampelografia dei vigneti: i vini rossi, nella tipologia base
- riserva,  sono  ottenuti  utilizzando  prevalentemente  il  vitigno
Montepulciano   cui   possono   essere   affiancati   altri   vitigni
complementari  sempre  a  bacca  nera,  non  aromatici,  idonei  alla
coltivazione  nell'ambito  della   Regione   Abruzzo,   da   soli   o
congiuntamente fino ad un massimo  del  5%.  I  vini  bianchi  invece
utilizzano come base il vitigno  Pecorino  e  Passerina  cui  possono
essere affiancati altri vitigni complementari sempre a bacca  bianca,
non aromatici, idonei alla  coltivazione  nell'ambito  della  Regione
Abruzzo, da soli o congiuntamente fino ad un massimo del 10%. - Forme
di allevamento, sesti d'impianto e sistemi di potatura: la  forma  di
allevamento generalmente usata nella zona e'  la  pergola  abruzzese.
Tuttavia, fermo restando i vigneti esistenti, per i nuovi impianti  e
reimpianti la densita' non puo' essere inferiore a 1.600 ceppi/ettaro
per la pergola abruzzese ed a 4.000 ceppi/ettaro per i filari..  Sono
esclusi i sistemi di coltivazione espansi, ad eccezione della pergola
abruzzese tradizionale, i sistemi  a  doppia  cortina  (G.D.C.)  e  a
cordone libero. E' ammessa la potatura  a  cordone  speronato,  Guyot
singolo e/o doppio. I sesti di impianto,  cosi'  come  i  sistemi  di
potatura, sono adeguati alle forme di allevamento utilizzate al  fine
di una buona gestione del vigneto ed una migliore gestione delle rese
massime di uva che sono comprese tra le 9  e  le  12  tonnellate  per
ettaro. 
    Pratiche  relative  all'elaborazione  dei   vini:   sono   quelle
tradizionali  ed  ormai  consolidate  per  i  vini  rossi  e  bianchi
tranquilli, adeguatamente differenziate a seconda della  destinazione
finale del prodotto. Le operazioni  di  vinificazione,  ivi  compreso
l'invecchiamento  obbligatorio,  nei  casi  in   cui   e'   previsto,
l'imbottigliamento  e  l'affinamento   devono   essere   strettamente
effettuate  nell'ambito  del  territorio  di  produzione  delle   uve
delimitato  dall'art.  3  al  fine   di   preservare   le   peculiari
caratteristiche  dei  prodotti,  la  loro  reputazione  e   garantire
l'origine. 
    I vini prima di  essere  immessi  al  consumo  devono  subire  un
periodo piu' o meno lungo di affinamento: in particolare il rosso non
puo' essere immesso al consumo prima del 1° gennaio del secondo  anno
successivo a quello della vendemmia mentre il rosso  riserva  prevede
un invecchiamento minimo di due anni, di cui sei mesi in  contenitori
o recipienti di legno. 
B) Informazioni sulla qualita' o sulle caratteristiche  del  prodotto
essenzialmente o esclusivamente attribuibili all'ambiente geografico. 
    Il vitigno Montepulciano, base essenziale dei  vini  rossi  della
presente  denominazione,  ha  trovato   nell'area   interessata   una
particolare acclimatazione e differenziazione, le cui peculiarita' si
estrinsecano  appieno  nei  vini  «Terre  Tollesi»  o  «Tullum».   La
denominazione comprende diverse  tipologie  di  prodotto:  il  rosso,
anche nella versione riserva, e soprattutto vini  con  specificazione
di vitigni autoctoni quali il Pecorino e la Passerina, che dal  punto
di vista  analitico  ed  organolettico  esprimono  caratteri  propri,
specifici, descritti in maniera sintetica e non esaustiva nell'art. 6
del disciplinare. 
    In particolare i vini rossi presentano un colore rubino  intenso,
con lievi  sfumature  violacee,  colore  che  tende  al  granato  con
l'invecchiamento; l'odore tipico e'  quello  dei  frutti  rossi,  del
vegetale e delle spezie; il sapore e' secco, giustamente tannico, con
una buona struttura che conferisce al vino  armonia  ed  eleganza.  I
vini bianchi con specificazione di  vitigno  sono  di  colore  giallo
paglierino tenue, con sentori floreali e fruttati, intensi, freschi e
piacevoli e rispondono pienamente ai  caratteri  tipici  e  peculiari
della varieta'. 
C) Descrizione dell'interazione causale fra gli elementi di cui  alla
lettera A) e quelli di cui alla lettera B). 
    La particolare conformazione orografica del territorio del Comune
di Tollo, caratterizzata da ampie colline degradanti  verso  il  mare
Adriatico ad est e la presenza dell'imponente massiccio della Maiella
ad ovest, associata all'ottima esposizione della  maggior  parte  dei
terreni coltivati a vigneto, alla buona ventilazione (brezze di  mare
e di monte)  ed  all'assenza  di  ristagni  idrici,  garantiscono  ai
vitigni diffusi in zona, in particolare al Montepulciano  ed  ai  due
vitigni bianchi autoctoni per  eccellenza  ossia  il  Pecorino  e  la
Passerina, condizioni  ottimali  per  vegetare  e  produrre  uve  con
spiccate caratteristiche di qualita' e tipicita'.  L'interazione  dei
fattori  naturali  con  quelli  umani,   strettamente   legati   alla
tradizione storica,  alle  moderne  tecniche  di  coltivazione  e  di
vinificazione, consentono di ottenere vini bianchi e rossi con  forti
elementi distintivi, caratteristici,  tipici  del  territorio  e  dei
vitigni di provenienza.