IL PRESIDENTE 
                     DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 
 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica in data 31  maggio
2018 con il quale l'on.  dott.  Lorenzo  Fontana  e'  stato  nominato
Ministro senza portafoglio; 
  Visto il proprio decreto in data 11 luglio 2019, con  il  quale  al
predetto Ministro senza portafoglio e' stato conferito l'incarico per
gli affari europei; 
  Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive  modificazioni,
recante disciplina dell'attivita'  di  Governo  e  ordinamento  della
Presidenza del Consiglio dei ministri; 
  Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286,  e  successive
modificazioni; 
  Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303,  e  successive
modificazioni, recante l'ordinamento della Presidenza  del  Consiglio
dei ministri, a norma dell'art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  1°
ottobre 2012, e successive modificazioni, recante l'ordinamento delle
strutture generali della Presidenza del Consiglio dei ministri  e  in
particolare l'art. 18  relativo  al  Dipartimento  per  le  politiche
europee; 
  Vista  la  legge  24  dicembre   2012,   n.   234,   e   successive
modificazioni,   recante   norme   generali   sulla    partecipazione
dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e  delle
politiche dell'Unione europea; 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 13 giugno 2018 con
il quale il Presidente Luciano Barra  Caracciolo  e'  stato  nominato
sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri; 
  Ritenuto opportuno delegare al Ministro per gli affari europei  on.
dott. Lorenzo Fontana le funzioni di cui al presente decreto; 
  Sentito il Consiglio dei ministri; 
 
                              Decreta: 
 
                               Art. 1 
 
  1. A decorrere dall'11 luglio 2019, il Ministro  senza  portafoglio
on. dott. Lorenzo Fontana  e'  delegato  ad  esercitare  le  seguenti
funzioni relative: 
    a) alla partecipazione dell'Italia alla formazione ed  attuazione
di atti, normative dell'Unione europea, contribuendo, per  quanto  di
competenza, alla linea di indirizzo politico  utile  a  garantire  la
massima  realizzazione   e   protezione   dell'interesse   nazionale;
nell'ambito di tale priorita',  cura  e  coordina  le  attivita'  del
Governo inerenti alla partecipazione del Parlamento  al  processo  di
formazione della normativa dell'Unione europea, di cui alla legge  24
dicembre 2012, n. 234, recante «Norme generali  sulla  partecipazione
dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e  delle
politiche  dell'Unione  europea»,  attivandosi  per  assicurarne   il
potenziamento e la maggiore efficienza; 
    b) alla promozione e al coordinamento  delle  attivita'  e  delle
iniziative  inerenti  all'attuazione  delle   politiche   dell'Unione
europea di carattere generale o per  specifici  settori,  incluso  il
quadro  finanziario  pluriennale  in   ogni   sua   articolazione   e
applicazione, assicurandone coerenza e tempestivita'; 
    c) alla convocazione e presidenza del Comitato  interministeriale
per gli affari europei (CIAE)  di  cui  all'art.  2  della  legge  24
dicembre 2012, n. 234, al fine di concordare le linee  politiche  del
Governo nel processo di formazione  della  posizione  italiana  nella
fase di predisposizione degli atti dell'Unione  europea,  nonche'  di
consentire il puntuale adempimento dei compiti di cui  alla  medesima
legge n. 234 del 2012; 
    d) alla partecipazione, d'intesa con  il  Ministro  degli  affari
esteri  e  della  cooperazione  internazionale,  alle  riunioni   del
Consiglio   dell'Unione   europea,   formazione   affari    generali,
rappresentando l'Italia con riferimento agli argomenti all'ordine del
giorno in raccordo con gli altri Ministri interessati; 
    e) alla partecipazione alle riunioni  del  Consiglio  dell'Unione
europea,  formazione  competitivita',  rappresentando  l'Italia   con
riferimento agli argomenti all'ordine del giorno relativi al  mercato
interno dell'Unione europea; 
    f) allo svolgimento, d'intesa con  il  Ministro  dell'economia  e
delle finanze, dell'azione di coordinamento, di cui alla lettera  a),
con riferimento alle attivita' propedeutiche alla elaborazione e alla
presentazione del Programma  nazionale  di  riforma,  secondo  quanto
previsto dalla legge 31 dicembre 2009, n. 196, e successive modifiche
e integrazioni; 
    g) all'armonizzazione  fra  legislazione  dell'Unione  europea  e
legislazione nazionale,  tenuto  altresi'  conto  della  verifica  di
conformita' europea dei disegni di legge governativi, di cui all'art.
7, comma 5-bis, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri
10 novembre 1993, e successive  modificazioni,  recante  «Regolamento
interno del Consiglio dei  ministri»,  nonche'  alla  presidenza  del
Comitato per la lotta  contro  le  frodi  nei  confronti  dell'Unione
europea, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 14  maggio
2007, n. 91, e successive modificazioni ed integrazioni.