(Allegato-Relazione del Prefetto)
 
                             PREFETTURA 
             Ufficio territoriale del Governo di Caserta 
 
Prot. n. 573/2019/R 
 
                                              Caserta, 13 agosto 2019 
 
                                        Al sig. Ministro dell'interno 
                                                                 Roma 
 
    Oggetto: Comune di Orta di Atella - Relazione ai sensi  dell'art.
143 del decreto legislativo n. 267/2000. 
 
     L'amministrazione comunale di Orta di Atella  (27.407  abitanti)
e' stata rinnovata nelle consultazioni elettorali del 29 maggio  2018
con l'elezione di sedici consiglieri  e  del  sindaco,  OMISSIS,  che
aveva gia' ricoperto la  carica  di  consigliere  nella  consiliatura
2015/2017. 
    Il  rituale   rapporto   informativo   prodotto   dall'Arma   dei
carabinieri sui candidati eletti  ha  immediatamente  evidenziato  la
sussistenza di possibili legami tra la nuova compagine amministrativa
e l'ex sindaco OMISSIS, attualmente condannato  in  primo  grado  con
sentenza del Tribunale di Napoli n. 22/18 del  10  gennaio  2018  per
associazione a delinquere di stampo mafioso, finalizzata al  rilascio
di illegittimi permessi di costruire per ottenere l'appoggio politico
per l'elezione alla carica di sindaco e tuttora detenuto. 
    Tali elementi hanno indotto lo  scrivente  a  richiedere,  il  13
febbraio 2019, la delega dei poteri  di  accesso  ex  art.  2,  comma
2-quater del decreto-legge n. 345/1991,  convertito  dalla  legge  n.
410/1991, concessa con decreto ministeriale  del  20  febbraio  2019.
Pertanto, con decreto prefettizio del  28  febbraio  2019,  e'  stata
nominata la Commissione d'accesso, il cui termine e' stato  prorogato
con provvedimento del 23 maggio 2019. La Commissione, insediatasi  in
data 1° marzo 2019 presso il Comune di Orta di Atella,  il  5  agosto
2019 ha consegnato allo scrivente gli esiti dell'accesso ispettivo. 
    La Commissione  ha  rilevato  quanto  il  passato  amministrativo
dell'ente abbia  subito  in  maniera  fortemente  negativa  l'operato
dell'ex sindaco OMISSIS il quale, per quasi un ventennio, ha retto le
sorti direttamente o indirettamente dell'amministrazione comunale; in
particolare, eletto la prima volta nel 1996, ha ricoperto  la  carica
di sindaco per due  mandati  consecutivi  e,  dopo  una  consiliatura
sciolta per infiltrazioni della criminalita' organizzata nel 2008, e'
stato nuovamente eletto, per un terzo mandato  iniziato  nel  2010  e
conclusosi, anzitempo,  ad  aprile  2015,  quando  ha  rassegnato  le
dimissioni a seguito del suo arresto. 
    Dopo  un  breve  periodo   di   commissariamento,   nelle   nuove
competizioni  elettorali  e'  stato  eletto  sindaco  OMISSIS,   gia'
assessore  ai  lavori  pubblici,  edilizia  cimiteriale,  sportiva  e
scolastica, nonche' vice  sindaco  nella  precedente  amministrazione
OMISSIS. 
    Tale consiliatura non e' giunta al  termine  naturale  per  cause
connesse  alla  procedura  di  dissesto  finanziario  e,  nel   2017,
l'amministrazione  e'  stata  nuovamente  commissariata,  fino   alle
elezioni del 2018 in cui e' stato eletto l'attuale sindaco OMISSIS. 
    Al fine di inquadrare  in  modo  sistemico  la  vicenda,  occorre
evidenziare che la «gestione OMISSIS» ha ingenerato, sotto il profilo
urbanistico-edilizio, un vero  e  proprio  «sacco  di  Orta»  che  ha
condotto ad un incremento della  popolazione  del  comune  da  13.099
residenti nell'anno 2002 ad oltre 27.000 abitanti nell'anno 2014,  in
conseguenza di  una  cementificazione  «illegale  e  priva  di  alcun
controllo», durata per circa un decennio, che ha arrecato  gravissimi
danni al territorio, all'ambiente e alla convivenza civile. 
    Il fenomeno complessivo  di  devastazione  ambientale,  misto  ad
inefficienza,  corruzione,  concussione   degli   appartenenti   alla
pubblica amministrazione ha contribuito, proprio negli ultimi  dodici
anni, a distruggere il territorio. Tale fenomeno e' stato oggetto  di
attenzione da parte della Procura  della  Repubblica  di  S.M.  Capua
Vetere nell'ambito del P.P.  n.  2920/13  RGNR  che  ha  condotto  al
sequestro  preventivo  di   millequattrocentoquarantaquattro   unita'
immobiliari e al  deferimento  in  stato  di  liberta'  di  ventinove
persone tra tecnici interni ed esterni dell'area tecnica e  SUAP  del
Comune di Orta di Atella e beneficiari di  permessi  di  costruire  e
concessioni edilizie. Detto processo penale  e'  oggi  confluito  nel
procedimento n. 3837 RG, attualmente pendente presso la Procura della
Repubblica del Tribunale di Napoli Nord.  Nello  stesso  procedimento
risulta chiesto il rinvio a giudizio per sessantatre soggetti, tra  i
quali spiccano i nomi di amministratori comunali passati e  presenti,
dei sindaci OMISSIS e OMISSIS, dei dirigenti del Comune  di  Orta  di
Atella e di numerosi imprenditori edili collusi con  la  criminalita'
organizzata. Ad  oggi  gli  immobili  complessivamente  sottoposti  a
sequestro sono circa millecinquecento mentre gli  immobili  edificati
in base a titolo edilizio illegittimo  o  privi  di  titolo  edilizio
valido  ammonterebbero  a  circa 2.500  unita'. Nella   sentenza   di
condanna del sindaco  OMISSIS  spicca  la  contiguita'  con  numerosi
esponenti del «Clan dei casalesi»  come  OMISSIS,  OMISSIS,  OMISSIS,
OMISSIS, OMISSIS, OMISSIS,  OMISSIS  ,  nonche'  con  imprenditori  a
questi vicini. 
    Attraverso gli elementi raccolti e' stato possibile far  emergere
rapporti  di  vario  genere   tra   l'attuale   sindaco   OMISSIS   e
amministratori della consiliatura OMISSIS, nonche' altri collegamenti
diretti tra  quest'ultima  e  quella  immediatamente  successiva  del
sindaco  OMISSIS,  gia'  assessore  ai  lavori  pubblici,   edilizia,
cimiteriale e scolastica e vicesindaco del OMISSIS. 
    In sostanza, fra le tre amministrazioni, e'  emersa  una  vera  e
propria continuita' ed una penetrante  e  costante  infiltrazione  di
soggetti  contigui  alla  criminalita'  organizzata  del   territorio
casertano e napoletano, caratteristica tipica di una classe  politica
locale «incapace» di rinnovarsi effettivamente. 
    In   particolare,   in   relazione   al    gravissimo    fenomeno
dell'abusivismo, e' lo stesso ex  sindaco  OMISSIS  che,  in  data  5
aprile 2016, ha rilasciato dichiarazioni  all'A.G.,  riportate  nella
relazione della Commissione di accesso,  da  cui  si  rileva  che  lo
stesso ha fatto da intermediario ai fini dell'assunzione dell'attuale
sindaco OMISSIS,  presso  il  Consorzio  di  raccolta  e  smaltimento
rifiuti OMISSIS. Lo stesso OMISSIS ha, inoltre,  dichiarato,  che  la
ditta del predetto OMISSIS ha realizzato una vasta  edificazione  nel
territorio comunale durante la sua consiliatura 2000-2006. 
    A riprova di  cio'  va  rilevato  che,  dall'ordinanza  cautelare
emanata  dell'autorita'   giudiziaria,   e'   emersa   l'approvazione
illegittima     dello     strumento     urbanistico-PUC      adottato
dall'amministrazione  OMISSIS  nel  2014  che  ha  procurato  ingenti
vantaggi economici a molti proprietari terrieri, tra  i  quali  anche
all'attuale sindaco OMISSIS, all'assessore comunale OMISSIS,  nonche'
al geom. OMISSIS, padre dell'attuale consigliere OMISSIS. 
    A tale proposito  si  rileva  che,  in  alcune  dichiarazioni  di
collaboratori  di  giustizia,  OMISSIS,  in  quanto  Presidente   del
consiglio comunale negli anni dal 1997 al 2006 viene  considerato  il
riferimento politico su Orta di Atella, per la gestione degli appalti
di interesse del clan dei casalesi facente capo ad OMISSIS. 
    Oltre ai predetti,  tra  gli  attuali  amministratori,  risultano
numerosi altri  esponenti  gia'  facenti  parte  dell'amministrazione
OMISSIS o collegati alla malavita organizzata. 
    Va evidenziato che l'attuale Presidente del  consiglio  comunale,
OMISSIS, e' nipote di 1° grado di OMISSIS, il quale viene  citato  da
collaboratori di giustizia come  prestanome  di  OMISSIS,  figlio  di
OMISSIS. Inoltre, nel corso di alcune audizioni,  e'  stato  riferito
che il OMISSIS era comunemente ritenuto figlioccio del OMISSIS e che,
per un periodo, ha condiviso  lo  studio  legale  con  la  figlia  di
quest'ultimo. 
    Il OMISSIS e' stato sostenuto elettoralmente dallo  zio  OMISSIS,
marito dell'arch. OMISSIS, ex assessore del OMISSIS, la cui  famiglia
e' stata beneficiata dal «sacco edilizio». 
    Inoltre, l'assessore al  bilancio  e  tributi,  OMISSIS,  durante
l'amministrazione OMISSIS, aveva  ricevuto  l'incarico  professionale
per l'aggiornamento del P.U.C. 
    Il consigliere comunale OMISSIS risulta essere nipote di  secondo
grado  di  OMISSIS  marito  di  OMISSIS,  gia'   assessore   comunale
dell'ultima amministrazione OMISSIS, indagata per i  reati  di  abuso
d'ufficio e falsita' ideologica in materia di permessi a costruire  e
per l'adozione di un piano urbanistico attuativo. 
    Analogamente, anche il consigliere OMISSIS, che ricopre la carica
ininterrottamente dall'ultima amministrazione  OMISSIS,  e'  indagato
nell'ambito del medesimo procedimento penale, con gli stessi capi  di
imputazione. 
    Invece il consigliere OMISSIS risulta aver ricoperto, nell'ultima
amministrazione Brancaccio, l'incarico, in  posizione  di  staff,  di
addetto stampa. 
    Singolare appare il fatto che, con decreto n. 6 del 13  settembre
2018, il sindaco abbia conferito ad alcuni  consiglieri,  tra  cui  i
sopra nominati, funzioni di rappresentanza  del  sindaco  stesso  nel
compimento di atti e di supporto su  attivita'  inerenti  materie  di
carattere generale, rientranti invece nelle prerogative tipiche degli
assessori comunali, come previsto dal  TUEL.  Nonostante  l'immediato
intervento della Prefettura, che ha  rimarcato  l'illegittimita'  del
provvedimento cosi' come formulato, lo stesso non e'  stato  revocato
se non dopo l'insediamento della Commissione di accesso. 
    La Commissione d'indagine,  dall'analisi  di  tali  evidenze,  ha
dedotto che la strategia posta in essere  dal  sindaco  possa  essere
stata quella  di  conferire  gli  incarichi  assessorili  a  soggetti
insospettabili ed «esterni», per dare un  segnale  di  discontinuita'
con il passato, tuttavia «svuotando» le deleghe  degli  assessori  in
favore  di  consiglieri  comunali   collegati   con   le   precedenti
amministrazioni e con ambienti malavitosi. 
    La Commissione,  inoltre,  ha  ricostruito  diversi  episodi  nei
quali soggetti collusi con la criminalita' organizzata, o addirittura
ad essa  organici,  hanno  influito  sull'aggiudicazione  di  appalti
pubblici, sulla concessione di  spazi  pubblici  a  privati,  nonche'
sulla concessione di autorizzazioni edilizie da parte del  Comune  di
Orta di Atella. 
    Uno  dei  personaggi  chiave,  per  comprendere  il  livello   di
infiltrazione,    compromissione     e distorsione     dell'attivita'
amministrative e' la figura del geom. OMISSIS, soggetto al centro  di
numerose vicende giudiziarie, spesso intrecciate con la  criminalita'
organizzata, per il quale il collaboratore di giustizia riconducibile
al  clan  «casalesi»,  OMISSIS,  nell'ambito  dell'inchiesta  che  ha
portato all'arresto del OMISSIS, ha avuto  modo  di  dichiarare:  «In
merito al responsabile dell'ufficio tecnico  OMISSIS  posso  riferire
che lo stesso lavorava ed era persona a nostra disposizione in ordine
al rilascio dei permessi a costruire agli imprenditori». 
    Il suddetto geom. OMISSIS, gia' dipendente  a  tempo  determinato
del  Comune  di  Orta  di  Atella  ai  tempi  del  sindaco   OMISSIS,
sostenitore del sindaco OMISSIS con la lista «Campania Libera»,  come
risulta dalle audizioni del OMISSIS e della OMISSIS, anche nel  corso
dell'attuale amministrazione,  continuava  a  stazionare  stabilmente
negli uffici comunali, occupando addirittura  postazioni  lavorative,
in luogo dei dipendenti comunali e si interessava di varie  attivita'
gestionali, indicandone anche le soluzioni ed accompagnandosi,  quasi
quotidianamente, negli uffici comunali con il sindaco ed altri membri
dell'amministrazione. Tale  comportamento,  secondo  quanto  riferito
dalla OMISSIS, e' stato mantenuto  anche  dopo  l'insediamento  della
Commissione di accesso presso la casa comunale. 
    Il  sindaco,  nel  corso  di  dichiarazioni  spontanee  rese   al
Comandante la Compagnia carabinieri di Marcianise,  componente  della
stessa Commissione d'indagine, in relazione al predetto  OMISSIS,  ha
dichiarato «che  lo  stesso  non  ha  alcuna  capacita'  di  incidere
sull'attivita' amministrativa e che se anche in passato ha sbagliato,
io lo vedevo cambiato e ben disposto a fare il bene della comunita'». 
    Tale dichiarazione, invece, viene contraddetta dai fatti. 
    Emblematico e' il caso dell'assegnazione del Parco giochi di  via
Verdi. 
    In  particolare,  nel  2015,  con  deliberazione   della   giunta
comunale,  e'  stato  fornito  atto  di  indirizzo  di  affidare   in
concessione il servizio di somministrazione di alimenti e bevande nel
chiosco ubicato nel Parco giochi sito in via Verdi.  Nel  2017  viene
approvato il verbale di gara ed aggiudicata la gestione alla OMISSIS,
posizionatasi prima in graduatoria. Successivamente, a seguito  della
decadenza dell'affidamento a tale ditta per mancanza  dei  requisiti,
la concessione viene affidata alla seconda  in  graduatoria  e  cioe'
alla OMISSIS, il cui amministratore unico  e'  OMISSIS,  sorella  del
citato OMISSIS, il quale assume le funzioni di consulente. 
    Nel giugno 2018, nel  corso  del  sopralluogo  propedeutico  alla
consegna del bene e'  emersa  la  necessita'  di  effettuare  ingenti
lavori di manutenzione straordinaria, per i quali la citata ditta  ha
presentato un preventivo di oltre 57.000,00 euro. 
    Dopo pochi giorni viene redatto un nuovo verbale tra le parti  e,
trattandosi di atto di gestione,  lo  stesso  viene  illegittimamente
sottoscritto anche dal sindaco.  In  quest'ultimo  atto  la  societa'
OMISSIS propone di effettuare direttamente i lavori a proprie  spese,
scomputando parte dell'importo dai canoni  dovuti  al  comune  per  i
successivi  cinque  anni.  Le  parti  concludono  l'accordo  con   la
condizione  sospensiva  dell'approvazione  da  parte   della   giunta
comunale. 
    La delibera non e' poi stata piu' adottata  e,  cio'  nonostante,
dalle audizioni svolte dalla Commissione, e' risultato che lo OMISSIS
ha preso, comunque, possesso del bene di cui, peraltro, deteneva gia'
le chiavi. 
    Al riguardo, bisogna evidenziare che l'elemento assorbente e' che
l'affidamento  e'  del  tutto   illegittimo,   atteso   che   risulta
completamente stravolta la tipologia del bando di  gara  e  l'oggetto
dell'affidamento originario,  il  quale  viene  a  qualificarsi  come
affidamento misto di gestione  di  un  bene  pubblico,  con  connessa
manutenzione straordinaria a scomputo del  canone  a  base  di  gara,
palesando cosi' la volonta' di  favorire  la  ditta  riconducibile  a
OMISSIS, gia' persona ritenuta di fiducia del clan dei casalesi. 
    Significativa e'  anche  la  circostanza  che  il  geom.  OMISSIS
compare  altresi'  nelle  vicende   autorizzatorie   della   OMISSIS,
all'epoca  in  cui  si  occupava  delle  pratiche  DIA,   nell'ambito
dell'Area tecnica. 
    Infatti il predetto aveva attestato che  la  DIA  riguardante  la
realizzazione del locale commerciale adibito  a  farmacia  era  stata
correttamente presentata al comune con prot. 14702  del  14  novembre
2006.  Invece  la  stessa  non  poteva  essere  accolta   in   quanto
l'intervento edilizio non era ammissibile urbanisticamente. 
    La falsa attestazione e' acclarata dal fatto  che  al  numero  di
protocollo sopra indicato corrisponde altra pratica edilizia. 
    Singolare  elemento  della   vicenda   e'   rappresentato   dalla
circostanza che solo a distanza di  tredici  anni  dall'inizio  della
vicenda e numerosi contenziosi conclusisi al Consiglio di  Stato,  il
13 giugno 2019, giorno antecedente  all'emissione  del  provvedimento
conclusivo del procedimento da parte del comune, il  predetto  sporge
denuncia disconoscendo la firma in calce alla DIA. 
    Non riveste carattere di secondaria importanza il  fatto  che  su
tale  vicenda  l'amministrazione  non  ha  sporto  alcuna   denuncia,
quantomeno  contro  ignoti,  per  falsita'  ideologica  commessa   da
pubblico ufficiale nell'esercizio delle proprie funzioni. 
    La Commissione ha  potuto  constatare  l'esistenza  di  un  clima
intimidatorio  ed   omertoso,   tipico   dei   contesti   mafiosi   o
para-mafiosi,  veicolato  e  praticato  sia  da   esponenti   apicali
dell'amministrazione, che dai soggetti collusi  con  la  criminalita'
organizzata  orbitanti  attorno  ad  essa.  Detto  atteggiamento   e'
comprovato dalla reazione scomposta del sindaco alla pubblicazione di
un articolo-web,  in  cui  si  asserisce  la  costante  presenza  del
predetto  OMISSIS  su   un   cantiere,   unitamente   all'affidatario
dell'appalto, corredato da foto che ritraggono i due soggetti  in  un
bar. 
    La Commissione, al fine di verificare tali circostanze, ha svolto
alcune audizioni dalle quali e'  emerso  l'interesse  del  sindaco  a
individuare l'autore  degli  scatti,  fino  al  punto  di  recarsi  a
visionare i filmati delle telecamere a circuito chiuso del bar. 
    Di rilevante importanza e' da considerarsi  anche  la  figura  di
OMISSIS, figlio di  OMISSIS,  capo  dell'omonimo  clan,  storicamente
contiguo alla consorteria camorristica Moccia di Afragola,  raggiunto
da richiesta di rinvio a giudizio nell'ambito del processo sul «sacco
edilizio», ove e' imputato per il delitto di  cui  agli  articoli  81
cpv,  110,  323  del  codice  penale,  e  per  il  quale  sempre   il
collaboratore OMISSIS ebbe a dichiarare: «[...] Mi venne a parlare di
tale operazione OMISSIS facente parte del gruppo Moccia di  Afragola,
gruppo con il quale ho sempre avuto ottimi rapporti. Con  il  OMISSIS
concordai che poteva occuparsi direttamente lui e che non avrei fatto
questioni qualunque  fosse  stata  la  somma  ricevuta  a  titolo  di
tangente [...]». 
    Cartina di  tornasole  della  permeabilita'  dell'amministrazione
alle ingerenze camorristiche e'  rappresentata  dalla  cointeressenza
del predetto OMISSIS nella vicenda relativa al realizzando OMISSIS. 
    In via  preliminare  va  evidenziato  che  il  predetto  OMISSIS,
amministratore unico della OMISSIS, e' gia' stato  raggiunto  da  una
richiesta di rinvio a giudizio nell'ambito del  processo  sul  «sacco
edilizio» ed in particolare e' imputato, in concorso  tra  gli  altri
con  OMISSIS  e  con  OMISSIS  all'epoca   dei   fatti   responsabile
dell'Ufficio tecnico, per numerose fattispecie di  reato  atteso  che
predetti consentivano la sanatoria di un permesso a costruire per  la
realizzazione,  da  parte  della  predetta  ditta,  di  un   immobile
completamente abusivo in Orta di Atella in via Troisi. 
    Con istanza presentata da OMISSIS,  legale  rappresentante  della
OMISSIS  di  Giugliano,   viene   richiesta   l'autorizzazione   alla
«ristrutturazione edilizia con accorpamento di unita'  immobiliari  e
cambio di  destinazione  d'uso,  con  passaggio  da  commerciale  per
esposizione e vendita della produzione di  attivita'  artigianali,  a
commerciale per la vendita al dettaglio, ai fini della  realizzazione
di una media struttura di vendita di prodotto alimentare  e  non  con
annessa area bar». Si tratta della struttura, ubicata in  via  Troisi
ad Orta di Atella realizzata dall'imprenditore OMISSIS, che e'  anche
proprietario dell'immobile oggetto di cambio destinazione d'uso. 
    In merito a tale istanza l'ing. OMISSIS, responsabile del settore
politiche del territorio, cugino del sindaco,  il  26  novembre  2018
determina di poter rilasciare il permesso come richiesto. 
    Il 28 novembre 2018 l'ing. OMISSIS, dirigente  dell'area  tecnica
comunica la sospensione del procedimento, onde procedere ai necessari
approfondimenti, decisione condivisa dal dott. OMISSIS in qualita' di
responsabile del SUAP. 
    Il successivo 17 dicembre  l'ing.  OMISSIS  comunica  il  rigetto
dell'istanza in quanto il predetto immobile risulta oggetto di  avvio
del procedimento di annullamento del permesso di  costruire,  poiche'
realizzato in totale difformita' rispetto al PRG. 
    Sintomatico  e'  il  fatto  che  l'amministrazione  non   si   e'
costituita   in   giudizio    innanzi    all'autorita'    giudiziaria
amministrativa, nel ricorso proposto avverso il sopra citato  diniego
per l'annullamento previa  sospensiva,  se  non  dopo  l'insediamento
della Commissione d'accesso. 
    Per  quanto  riguarda  l'apparato  burocratico,  la   Commissione
d'accesso ha rilevato che l'amministrazione OMISSIS  ha  revocato  la
posizione apicale a dirigenti non graditi perche' non assoggettabili,
sostituendoli con soggetti di propria assoluta fiducia. In altri casi
ha, invece, mantenuto nelle loro posizioni apicali funzionari  legati
a doppio filo all'ex-sindaco OMISSIS. 
    A tali conclusioni la Commissione  e'  pervenuta  dall'esame  dei
provvedimenti disciplinari di sospensione cautelare dal servizio fino
all'esito del procedimento penale a carico per  reati  connessi  allo
svolgimento  dell'attivita'  lavorativa,  nei   confronti   dell'ing.
OMISSIS e del dott. OMISSIS, rispettivamente  dirigente  dell'Ufficio
tecnico e dell'ufficio SUAP, che  avevano  espresso  i  sopra  citati
pareri negativi. 
    Tali provvedimenti disciplinari sono stati  adottati  con  dubbie
modalita': infatti l'amministrazione ha preventivamente modificato il
regolamento  per   la   gestione   dei   procedimenti   disciplinari,
attribuendo al sindaco la competenza di nominare i  componenti  della
Commissione  di  disciplina,  in  luogo  del  Segretario  generale  -
Responsabile anti corruzione, figura «super partes», per poi nominare
tra i  componenti  dell'U.P.D.,  proprio  suo  cugino  Ing.  OMISSIS,
responsabile delle politiche del territorio, che si era  contrapposto
alla OMISSIS nella vicenda dell'autorizzazione edilizia  propedeutica
all'apertura del OMISSIS. 
    Di  tutt'altro  tenore  il  comportamento  tenuto,  invece,   nei
confronti  del  Comandante  della   polizia   municipale,   anch'egli
interessato da procedimento penale con richiesta di rinvio a giudizio
e disciplinare, a cui e' stata conferita la  posizione  organizzativa
del Comando della Polizia  locale,  nonostante  il  parere  contrario
espresso al riguardo dalla segretaria comunale. Si noti, al riguardo,
che il predetto comandante  era  ritenuto  uomo  di  fiducia  dell'ex
sindaco OMISSIS. 
    Altra  procedura  attentamente  esaminata  dalla  Commissione  e'
quella della mancata revoca dello  strumento  urbanistico  principale
dell'ente - PUC -  riconosciuto  dall'A.G.  palesemente  illegittimo.
Infatti  l'Amministrazione  OMISSIS  non  ha  revocato  in  sede   di
autotutela il predetto PUC,  ma  ha  stipulato  una  convenzione  con
l'universita' per un riesame volto  alla  soluzione  di  due  singole
problematiche e non per il  superamento  dell'intero  piano  ritenuto
illegittimo dall'A.G., come risulta dagli atti del p.p. a carico  del
OMISSIS. 
    Solo a seguito dell'insediamento  della  Commissione  di  accesso
l'amministrazione  ha  avviato  una  procedura  di  sospensione   per
cento giorni dell'efficacia del PUC, senza la  consequenziale  nomina
di un tecnico progettista, ponendo cosi' in essere  un  atteggiamento
dilatorio  ed  attendista.  Infatti  la  sospensiva  sarebbe  scaduta
successivamente  al  periodo  massimo   della   durata   dell'accesso
ispettivo. 
    Il quadro complessivo che emerge dall'attivita' della Commissione
d'indagine e' quello, dunque, di una gestione politico-amministrativa
avvinta da forme di condizionamento, tali da compromettere la  libera
determinazione   degli   organi   elettivi    e    da    pregiudicare
l'imparzialita'   dell'azione   amministrativa   ed    il    regolare
funzionamento dei servizi. 
    Cio' in un contesto di relazioni parentali e frequentazioni degli
amministratori e dipendenti comunali con soggetti «controindicati». 
    Gli episodi evidenziati mostrano un quadro  preoccupante  per  la
grave diffusione di atteggiamenti di connivenza con soggetti  collusi
e per la continuita' con le precedenti amministrazioni  gia'  oggetto
di provvedimenti dissolutori, anche  ai  sensi  dell'art.  143  TUEL,
nonche'  con  esponenti  di  spicco  della  criminalita'  organizzata
radicata  sul  territorio  casertano  e  napoletano  e  delineano  un
allarmante contesto, in cui sono gli stessi apparati di indirizzo  ed
amministrativi  a  fornire   condizioni   di   illegalita'   per   il
conseguimento illecito di profitti a discapito degli interessi  della
collettivita'. 
    Per quanto innanzi, nella riunione tenutasi il 6 agosto 2019,  il
Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica,  integrato
con la partecipazione del Procuratore aggiunto presso  la  D.D.A.  di
Napoli e del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale  Napoli
Nord, ha espresso  parere  unanime,  con  contributi  particolarmente
convinti da  parte  dei  citati  procuratori,  sulla  sussistenza  di
concreti, univoci e rilevanti  elementi  comprovanti  i  collegamenti
diretti ed indiretti tra singoli  amministratori  e  la  criminalita'
organizzata e su forme di condizionamento degli stessi. 
    A quest'ultimo riguardo, il Procuratore aggiunto della D.D.A.  di
Napoli, ricordando l'inchiesta  che  ha  portato  alla  condanna  del
OMISSIS, ha evidenziato che, gia' in sede istruttoria,  e  confermate
in  sede  dibattimentale  nell'ambito  del  piu'   volte   richiamato
procedimento penale  concernente  il  «sacco  di  Orta»,  risultarono
acclarate  le  contiguita'  di  alcuni   attuali   amministratori   e
consiglieri, nonche' dello OMISSIS e del OMISSIS, ad  ambienti  della
criminalita' organizzata. 
    Lo scrivente, pertanto,  alla  luce  della  relazione  conclusiva
prodotta dalla Commissione d'indagine e a seguito del conforme parere
reso dal Comitato provinciale per l'ordine e la  sicurezza  pubblica,
ritiene sussistenti gli  elementi  per  l'adozione  delle  misure  di
rigore di cui all'art.  143,  comma  1,  T.U.O.E.L.,  ai  fini  delle
competenti valutazioni del sig. Ministro. 
 
                                                 Il Prefetto: Ruberto