Art. 6 
 
                    Materiali litoidi e vegetali 
 
  1. Il commissario delegato trasmette, con cadenza  trimestrale,  al
Dipartimento  della  protezione  civile  una  relazione  inerente  le
attivita' espletate ai sensi della presente ordinanza, nonche',  allo
scadere  del  termine  di  vigenza  dello  stato  di  emergenza,  una
relazione conclusiva sullo stato di attuazione delle stesse. 
  2. In attuazione del piano di cui all'art. 1, comma 3, i  materiali
litoidi  rimossi  dal  demanio  idrico  per  interventi  diretti   ad
eliminare   situazioni   di   pericolo   e    per    il    ripristino
dell'officiosita' dei corsi d'acqua, possono  essere  ceduti,  previo
nulla osta  regionale  e  senza  oneri,  ai  comuni  territorialmente
competenti per interventi pubblici  di  ripristino  conseguenti  alla
situazione generata dall'evento, in deroga all'art.  13  del  decreto
legislativo 12 luglio 1993, n.  275.  Previo  nulla  osta  regionale,
inoltre, possono  essere  ceduti,  a  compensazione  degli  oneri  di
trasporto e di opere, ai realizzatori degli interventi stessi, oppure
puo'  essere  prevista  la  compensazione,  nel  rapporto   con   gli
appaltatori, in relazione ai  costi  delle  attivita'  inerenti  alla
sistemazione  dei  tronchi  fluviali  con  il  valore  del  materiale
estratto riutilizzabile, da valutarsi, in relazione  ai  costi  delle
attivita' svolte per l'esecuzione dei lavori, sulla base  dei  canoni
demaniali vigenti.  Il  commissario  delegato  assicura  la  corretta
valutazione del valore  assunto  nonche'  dei  quantitativi  e  della
tipologia  del  materiale  da  asportare,  oltre  che   la   corretta
contabilizzazione dei relativi volumi. 
  3. Ai materiali litoidi rimossi per interventi diretti a  prevenire
situazioni di pericolo e  per  il  ripristino  dell'officiosita'  dei
corsi d'acqua e della viabilita' non si applicano le disposizioni  di
cui al decreto del Presidente della Repubblica del 13 giugno 2017, n.
120. 
  4. Il commissario delegato o i soggetti attuatori, ove  necessario,
possono individuare  appositi  siti  di  stoccaggio  provvisorio  ove
depositare i fanghi, i detriti e i materiali derivanti  dagli  eventi
di cui in premessa, definendo, d'intesa con gli  enti  ordinariamente
competenti, le modalita'  per  il  loro  successivo  recupero  ovvero
smaltimento in impianti autorizzati, anche con oneri a  carico  delle
risorse di cui all'art. 9.