(Allegato-art. 6)
                               Art. 6. 
 
                        Legame con l'ambiente 
 
    La zona tipica di produzione del Prosciutto di San Daniele di cui
all'art. 3 e' ubicata  nel  Friuli  centrale;  l'area  delimitata  ha
superficie di 3.467 ettari ed e' posizionata lungo il corso del fiume
Tagliamento. L'insediamento abitato si sviluppa sulle pendici ed alla
base di un colle morenico alto alla sommita' 276  metri  sul  livello
del  mare,  ed  ingloba  il  corso  della  riva  sinistra  del  fiume
Tagliamento. Al di la' del fiume Tagliamento, a meno di  2.000  metri
in linea d'aria, sorgono  i  primi  rilievi  montuosi  delle  Prealpi
Carniche.  L'orografia  della  zona  e  la   sua   origine   morenica
definiscono una particolare conformazione del suolo che ha una  forte
capacita' igroscopica e, conseguentemente, una funzione permanente di
drenaggio dell'umidita'. Questo effetto diretto  interagisce  con  le
brezze che, lungo l'alveo del fiume Tagliamento, risalgono calde  dal
Mare  Adriatico   (distante   35   chilometri   in   linea   d'aria),
raffreddandosi via via ed incontrandosi direttamente con quelle  piu'
fredde discendenti dalle Alpi lungo il corso  a  monte  del  medesimo
fiume Tagliamento, in un collegamento ideale diretto  con  il  Canale
del Ferro del Tarvisiano, distante alcune decine  di  chilometri.  Ne
scaturisce  un  microclima  costante  ed  originale,   effettivamente
limitato al contesto geografico considerato, che ha come risultato la
garbata ventilazione permanente della zona che, unita  alla  funzione
di drenaggio assicurata  dal  contesto  geomorfologico,  assicura  un
ambiente ne' troppo umido ne' eccessivamente secco. 
    Sotto il profilo storico, la  produzione  di  prosciutti  in  San
Daniele del  Friuli  risale  all'influsso  esercitato  dalla  cultura
celtica e preromana di conservare, salandole, le cosce di suino.  San
Daniele del Friuli - insediamento  sicuramente  precedente  all'epoca
della colonizzazione romana - sorge in un'area  popolata  dai  popoli
celtici. In epoca romana, San Daniele fu sicuramente il sito  di  una
«villa»  e  subi'  per   intero   i   frutti   di   quella   cultura,
particolarmente sentita in Friuli («Forum  Julii»)  fin  dal  periodo
repubblicano. In seguito  alla  dominazione  longobarda  San  Daniele
appartenne per lungo tempo al feudo del  Patriarca  di  Aquileia  che
promosse l'attuale  insediamento  urbano  e  consenti'  l'assetto  di
«libero  comune».  E'  con  l'assetto  del  «libero  comune»  che  si
reperiscono gli «Annales»  della  Comunita'  e,  con  essi,  i  primi
documenti scritti che consentono di valutare l'importanza ed il ruolo
della  produzione  di  prosciutto  in  San  Daniele  del  Friuli  che
comprendeva  l'intero  arto  posteriore  fino  al  piede.  Nel  tardo
medioevo a San Daniele l'autorita' pubblica si sobbarcava l'onere  di
un custode per la cura dei maiali nei giorni di mercato. Dai  verbali
del  '500,  per  le  frequenti  delibere   del   Consiglio   comunale
dell'Arengo di San Daniele, si deduce l'importanza e  la  particolare
attenzione rivolta all'allevamento suino. Infatti, si aggiornano e si
rinnovano alcune disposizioni sul capitolato  del  pubblico  porcaro.
Ulteriori ricerche, svoltesi presso la Civica Biblioteca Guarneriana,
documentano che il prosciutto stagionato nella zona di San Daniele e'
oggetto di «corvees»  feudali,  suggello  di  accordi  diplomatici  e
commerciali, gradito omaggio a potenti e notabili, dogi veneziani  in
particolare, veicolo di unanime consenso al Concilio di Trento,  dove
giunge a dorso di mulo e, non da ultimo, bene posto sotto  sequestro,
per la sua preziosa importanza, dal Generale Massena nel  1797,  poco
prima del Trattato di Campoformido. Il prosciutto della  zona  veniva
inoltre puntualmente inserito dal  cancelliere  della  comunita'  nel
Calmiere dei prezzi di vendita per  ognuna  delle  due  grandi  fiere
annuali di San Daniele. La funzione di mercato suino di  San  Daniele
e' correlata alle foreste veneto-friulane che prima dei  diboscamenti
(provocati soprattutto dai veneziani  per  la  costruzione  di  navi)
accoglievano mandrie di maiali.