Art. 3 
 
                             Competenze 
 
  1. La Commissione ha il compito di: 
    a)  acquisire  e  analizzare  la  documentazione  raccolta  dalla
Commissione  parlamentare  di  inchiesta  sul  sistema   bancario   e
finanziario  istituita  nella  XVII  legislatura  in  previsione   di
indagini e di accertamenti nell'ambito delle competenze  previste  ai
sensi del presente articolo; 
    b) analizzare e valutare le condizioni al fine di  istituire  una
procura nazionale per i reati bancari e finanziari sul modello  della
Direzione  nazionale  antimafia  e  antiterrorismo,  o  estendere  la
competenza  della  Direzione  nazionale  antimafia  e  antiterrorismo
all'ambito di indagine relativo ai reati finanziari e bancari,  quale
sistema di efficientamento delle risorse tecniche e  culturali  delle
procure della Repubblica per il piu' spedito ed efficace contrasto  a
tale tipologia di criminalita'; 
    c) effettuare un'analisi  di  diritto  comparato  tra  gli  Stati
membri dell'Unione europea e dell'area euro al fine  di  individuare,
caso per caso, le modalita' di recepimento  e  di  applicazione  agli
istituti di credito cooperativo della disciplina europea  in  materia
di vigilanza e requisiti prudenziali e  valutare  gli  effetti  delle
medesime modalita' di recepimento e di  applicazione  per  le  banche
popolari e di credito cooperativo italiane; 
    d) analizzare la normativa in materia di  incompatibilita'  e  di
conflitto di interesse degli esponenti apicali e dei dirigenti  delle
autorita' di vigilanza, in particolare della  Banca  d'Italia,  della
Commissione  nazionale  per  le  societa'  e   la   borsa   (CONSOB),
dell'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni  (IVASS)  e  della
Commissione  di  vigilanza  sui  fondi  pensione   (COVIP),   nonche'
verificare l'adeguatezza della relativa applicazione; 
    e) verificare se  e  in  quale  misura  il  percorso  attualmente
prefigurato per il progetto di Unione bancaria, caratterizzato da una
valutazione particolarmente severa per l'esposizione al  rischio  del
credito  commerciale  e  da  un'attenzione  relativamente  scarsa  al
rischio di mercato, determini una lesione dei principi di concorrenza
alla base del mercato unico; 
    f)  analizzare  le  disposizioni  emanate  dalle   autorita'   di
vigilanza  nei  confronti  degli  organi  di  amministrazione  e   di
controllo degli enti creditizi in materia  di  gestione  dei  crediti
deteriorati e gli effetti delle medesime disposizioni; 
    g) verificare la condizione del risparmio in Italia, considerando
anche le  forme  diverse  da  depositi  ed  investimenti,  quali,  ad
esempio,  le  gestioni  separate  dei  fondi   per   le   prestazioni
assicurative e previdenziali; 
    h) indagare sulle dinamiche di espansione  e  riassorbimento  del
«prestito sociale» quale forma surrogata di risparmio ai fini  di  un
suo necessario reinquadramento nella generale tutela del risparmio; 
    i) indagare sul tendenziale  cambiamento  di  assetto  del  conto
economico  del   sistema   bancario   dal   tradizionale   baricentro
dell'attivita'  creditizia  al  crescente  peso  delle  attivita'  di
risparmio gestito e servizi; 
    l) indagare sulla  solidita',  efficienza  e  organizzazione  del
sistema dei confidi e sul rischio di impatto  di  questi  sugli  enti
pubblici sia  in  qualita'  di  sottoscrittori  sia  in  qualita'  di
controassicuratori; 
    m) esaminare la normativa  relativa  alla  procedura  di  calcolo
delle soglie dei  tassi  di  usura,  nonche'  indagare  sul  fenomeno
dell'anatocismo bancario, in  relazione  alla  normativa  vigente  in
merito negli altri Stati membri dell'Unione europea, anche alla  luce
della  evoluzione  giurisprudenziale  in  materia  di  usura   e   di
anatocismo della Corte di cassazione. Indagare sul  modello  e  sulla
procedura di iscrizione alla Centrale rischi finanziari (CRIF) S.p.a.
da parte degli istituti di credito; 
    n) analizzare e valutare il debito pubblico nella  componente  di
esposizione   al   rischio   in   relazione   alle   garanzie   sulla
cartolarizzazione delle sofferenze (GACS); 
    o) analizzare il rapporto costi-benefici degli strumenti derivati
sottoscritti dallo Stato e dagli enti locali; 
    p) analizzare la gestione degli enti creditizi e delle imprese di
investimento, compresi quelli coinvolti in situazioni di crisi  o  di
dissesto  e  destinatari,  anche  in  forma  indiretta,  di   risorse
pubbliche oppure sottoposti a procedura di  risoluzione,  verificando
in particolar modo: 
      1) le modalita'  di  raccolta  della  provvista  e  i  prodotti
finanziari utilizzati; 
      2) i criteri di remunerazione degli esponenti degli  organi  di
amministrazione  e  di  controllo   e   dei   manager,   nonche'   la
realizzazione di  operazioni  con  parti  correlate  suscettibili  di
conflitto di interesse; 
      3) la correttezza del  collocamento  presso  il  pubblico,  con
riferimento  ai  piccoli  risparmiatori  e   agli   investitori   non
istituzionali, dei prodotti finanziari, soprattutto di quelli ad alto
rischio, e con particolare riguardo alle obbligazioni bancarie e alle
obbligazioni di societa'  e  compagnie  commerciali,  siano  esse  in
attivita' o fallite o in liquidazione, che non abbiano  rimborsato  i
rispettivi titoli agli investitori; 
      4)  le  forme  di  erogazione  del  credito  a  prenditori   di
particolare  rilievo,  compresi  gli  esponenti   degli   organi   di
amministrazione e di controllo degli stessi enti creditizi  erogatori
o delle societa' da essi direttamente o indirettamente controllate, e
la diffusione di pratiche scorrette di abbinamento tra erogazione del
credito e vendita di azioni o altri prodotti finanziari emessi  dagli
enti creditizi e dalle imprese di investimento ad essi collegati; 
      5) le procedure di smaltimento dei crediti deteriorati,  tenuto
conto delle quotazioni prevalenti sui mercati; 
      6) la struttura dei  costi,  la  ristrutturazione  del  modello
gestionale e la politica di aggregazione e fusione; 
      7) l'osservanza degli  obblighi  di  diligenza,  trasparenza  e
correttezza nell'allocazione di prodotti  finanziari,  nonche'  degli
obblighi di corretta informazione agli investitori; 
    q) verificare la congruita' della normativa vigente in materia di
fondazioni bancarie, con particolare riguardo ai poteri di vigilanza,
ispettivi e di controllo, anche al fine di formulare le  proposte  di
carattere legislativo piu' idonee a garantire la tutela del risparmio
come previsto dalla Costituzione; 
    r)  verificare  l'efficacia  delle  attivita'  di  vigilanza  sul
sistema bancario e sui  mercati  finanziari  poste  in  essere  dagli
organi  preposti,  in  relazione  alla  tutela  del  risparmio,  alla
modalita' di applicazione delle regole e degli strumenti di controllo
vigenti, con particolare riguardo alle modalita'  di  applicazione  e
all'idoneita' degli  interventi,  dei  poteri  sanzionatori  e  degli
strumenti  di  controllo  disposti,  nonche'  all'adeguatezza   delle
modalita' di presidio dai rischi e di salvaguardia della  trasparenza
dei mercati; 
    s)  valutare  l'adeguatezza  della   disciplina   legislativa   e
regolamentare  nazionale  ed   europea   sul   sistema   bancario   e
finanziario,  nonche'  sul  sistema  di  vigilanza  con   particolare
riferimento alla qualita' e al carattere degli  strumenti  utilizzati
dall'autorita' di vigilanza per verificare il rispetto dei  requisiti
di patrimonializzazione, anche ai  fini  della  prevenzione  e  della
gestione delle crisi del sistema bancario e finanziario e del  debito
sovrano; 
    t)  verificare  l'efficacia  dello  strumento  di   conciliazione
dell'arbitrato bancario; 
    u) verificare l'operato delle agenzie di rating, con  particolare
riferimento all'affidabilita' e all'imparzialita'  delle  stesse,  al
fine di valutare: 
      1) la  realizzazione  da  parte  delle  agenzie  di  rating  di
meccanismi di insider trading attraverso possibili fughe anticipate e
selezionate di notizie riguardanti le modalita' e le tempistiche  dei
declassamenti,  condizionando  cosi'   investimenti   e   transazioni
internazionali; 
      2) l'impatto delle valutazioni delle agenzie di rating, al fine
di verificare gli effetti del loro  possibile  conflitto  interno  di
interessi in relazione ai giudizi emessi, soprattutto  nei  confronti
degli Stati sovrani; 
    v) procedere alle  eventuali  ulteriori  indagini  necessarie  al
corretto svolgimento dei lavori della Commissione in  relazione  alle
competenze previste dal presente articolo.