(Allegato-art. 5)
                               Art. 5. 
 
                        Metodo di ottenimento 
 
5.1 - Materia prima 
 
    La materia prima impiegata per la preparazione del «Pane Toscano»
DOP e' rappresentata da farina di grano tenero tipo «0» o di tipo «1»
o di tipo «2» contenente il germe di grano, prodotta da  varieta'  di
frumento coltivate, stoccate e molite esclusivamente  nell'areale  di
produzione di cui all'art. 3. 
    Per la preparazione della farina da utilizzare per la  produzione
del «Pane Toscano» DOP  si  utilizzano,  da  sole  o  congiuntamente,
varieta' a cariosside rossa (tipo Centauro, Bilancia,  Serio,  Verna,
Pandas) e varieta' a cariosside bianca (tipo  Mieti,  Mec,  Marzotto,
Bolero) e loro derivazioni  o  che  comunque  nel  tempo  riscontrino
valori tali da produrre le farine destinate alla produzione di  «Pane
Toscano» D.O.P, con le caratteristiche merceologiche  e  tecnologiche
riportate nel disciplinare alla voce 5.2. 
    Possono  altresi'  essere  utilizzate   le   ulteriori   varieta'
caratterizzanti la cerealicoltura toscana che risultano iscritte o al
Repertorio regionale del germoplasma  della  Toscana  o  al  Registro
nazionale delle sementi come varieta' da conservazione. 
    Al  fine  di  ottenere   la   farina   con   le   caratteristiche
merceologiche  e  tecnologiche,  di  cui  al  successivo  art.   5.2,
richieste per la preparazione del «Pane Toscano» DOP, le varieta'  di
cui sopra vengono miscelate in modo tale che non  oltre  il  80%  del
grano venga da cultivar a cariosside rossa e  non  oltre  il  50%  da
cultivar a cariosside bianca. 
5.2 - Molitura 
    La molitura delle farine di tipo «0» e' prevista con il sistema a
«cilindri» mentre per le farine di tipo «1» o tipo  «2»  puo'  essere
effettuata sia a «cilindri» che a «pietra». 
    Il frumento tenero prodotto nell'areale  delimitato,  di  cui  al
precedente art. 3, prima dello stoccaggio deve  essere  sottoposto  a
trattamenti di pre-pulitura durante i quali mediante l'aspirazione  o
con la ventilazione si allontanano le impurita' leggere della  massa,
mentre con un successivo passaggio delle cariossidi attraverso  vagli
a maglie differenti  viene  garantito  l'allontanamento  delle  altre
impurita' grossolane e minute. 
    La molitura e' preceduta da un ulteriore trattamento di  pulitura
che assicura l'allontanamento degli eventuali corpi estranei  rimasti
dopo la pre-pulitura. 
    Per la produzione di  farina  tipo  zero,  le  cariossidi  pulite
vengono poi  sottoposte  alla  bagnatura  con  acqua.  Le  cariossidi
bagnate rimangono a riposo per almeno otto ore in modo da  garantirne
un'idonea  imbibizione  e  agevolare  le  successive  operazioni   di
asportazione dei tegumenti evitando il danneggiamento  del  germe  di
grano. 
    Alla fase di bagnatura segue la molitura ad  opera  di  molini  a
cilindri attrezzati con macchine dotate di  una  coppia  di  cilindri
metallici di diametro differente tra loro, con plansichter  e  quanto
necessario all'ottenimento di una farina di tipo «0»,  contenente  il
germe  di  grano.  La  temperatura  di  esercizio   all'interno   dei
macchinari di molitura durante il processo di  lavorazione  non  deve
superare i 40°C. 
    Per la produzione di farine macinate a pietra di tipo «1» o  tipo
«2» le cariossidi entrano nelle macine e vengono ridotti in farina in
un solo passaggio, per ottenere una farina  integrale  100%  a  tutto
corpo, la stessa verra' setacciata e resa tipo uno e due;  all'uscita
dal processo di lavorazione la farina risulta avere  una  temperatura
massima di 35°C . La farina cosi' ottenuta contiene integralmente  il
germe. 
    Subito dopo la molitura, la farina deve essere stoccata presso il
molino per un periodo non inferiore a dieci giorni per le  farine  di
tipo zero e non inferiore a sette giorni per le farine di tipo «1»  o
tipo  «2»  al  fine  di  garantire  lo  svolgersi  dei  processi   di
maturazione. 
    E' vietata l'aggiunta alla farina di qualsiasi tipo  di  additivo
alimentare. 
    Le farine cosi' ottenute, per essere destinate alla produzione di
«Pane Toscano» DOP, devono avere le caratteristiche  merceologiche  e
tecnologiche riportate di seguito: 
 
                         Farina di tipo «0» 
 
 
            =============================================
            |        Parametro        |     Valore      |
            +=========================+=================+
            |                         |Compreso tra 160 |
            |W (Chopin)               |e 230            |
            +-------------------------+-----------------+
            |                         |Compreso tra 0,35|
            |P/L (indice)             |e 0,65           |
            +-------------------------+-----------------+
            |Assorbimento H2O         |Maggiore del 54% |
            +-------------------------+-----------------+
            |C:D (tenuta al Brabender)|Maggiore di 6'   |
            +-------------------------+-----------------+
            |Falling Number           |Maggiore di 260  |
            +-------------------------+-----------------+
 
 
                     Farina tipo «1» o tipo «2» 
 
 
            =============================================
            |        Parametro        |     Valore      |
            +=========================+=================+
            |                         |Compreso tra 140 |
            |W (Chopin)               |e 230            |
            +-------------------------+-----------------+
            |                         |Compreso tra 0,30|
            |P/L (indice)             |e 0,90           |
            +-------------------------+-----------------+
            |Assorbimento H2O         |Maggiore del 54% |
            +-------------------------+-----------------+
            |C:D (tenuta al Brabender)|Maggiore di 5'   |
            +-------------------------+-----------------+
            |Falling Number           |Maggiore di 280  |
            +-------------------------+-----------------+
 
      
    Solo per la preparazione del lievito  madre  le  farine  potranno
avere un valore di W(Chopin) superiore a quello indicato in tabella. 
5.3 - Processo di panificazione 
    Il «Pane Toscano» DOP si ottiene dalla cottura  completa  di  una
pasta convenientemente lievitata preparata con farina di grano tenero
tipo «0» o tipo «1» o tipo «2», contenente il germe di grano, acqua e
lievito naturale. 
    Il lievito  naturale  utilizzato  per  la  produzione  del  «Pane
Toscano» DOP consiste in una porzione di impasto, proveniente da  una
precedente lavorazione, che  conservato  in  un  ambiente  idoneo  va
incontro  ad   un   graduale   processo   di   fermentazione   e   di
acidificazione.  Questa  porzione  di  pasta  acida,  il   cosiddetto
«lievito madre» o «madre», opportunamente rinfrescato, immessa in  un
nuovo impasto e' in grado di provocarne la lievitazione.  Al  termine
dei rinfreschi si «stacca» una porzione di  pasta  per  garantire  il
lievito madre per il giorno successivo. 
    Per  garantire  l'uniformita'  del  processo  produttivo   e   il
mantenimento da parte del «Pane Toscano» DOP delle caratteristiche di
unicita', i panificatori per ricostituire il lievito madre utilizzano
a tal fine uno specifico lievito madre, tal quale o liofilizzato, che
viene aggiunto a farina di grano tenero tipo «0» o tipo  «1»  o  tipo
«2», con caratteristiche previste al paragrafo 5.2, e  ad  acqua.  La
componente microbiologica tipica del lievito madre  e'  detenuta,  su
incarico  del  Consorzio  di   tutela,   presso   i   laboratori   di
Microbiologia Agraria  e  Tecnologie  Alimentari  della  Facolta'  di
Agraria dell'Universita' di Pisa in ceppoteca o  come  lievito  madre
mantenuto presso strutture pubbliche o private ad essi collegati  e/o
da essi indicati. 
    Il  metodo  produttivo  del  «Pane  Toscano»   DOP   prevede   la
preparazione della cosiddetta «biga» o primo impasto, che  serve  per
la moltiplicazione del «lievito naturale» rinfrescato. A tal fine  si
impasta la farina di grano tenero tipo «0» o tipo  «1»  o  tipo  «2»,
contenente il germe  di  grano,  con  acqua  e  lievito  madre  nelle
seguenti proporzioni: ad  ogni  chilogrammo  di  farina  per  lievito
bisogna aggiungere almeno 500 ml di acqua  e  almeno  200  grammi  di
lievito madre. Dopo la preparazione la «biga» viene lasciata a riposo
per un periodo di tempo non inferiore alle otto ore,  successivamente
la «biga» viene utilizzata come agente lievitante per la preparazione
dell'impasto finale. A tal fine alla farina di grano tenero tipo  «0»
o tipo  «1»  o  tipo  «2»,  contenente  il  germe  di  grano  con  le
caratteristiche di cui al punto 5.2, si aggiunge l'acqua  e  la  biga
nelle  seguenti  proporzioni:  per  ogni  chilogrammo  di  farina  si
utilizzano almeno 550 ml di acqua e almeno 200 g di biga. 
    La lavorazione dell'impasto per il «Pane Toscano» DOP puo' essere
effettuata a mano o  a  macchina.  L'impasto  cosi'  preparato  viene
lasciato riposare almeno venti minuti. Segue la fase della spezzatura
durante la  quale  l'impasto  viene  suddiviso  in  porzioni  le  cui
dimensioni variano in funzione del peso e della forma, la  cosiddetta
«pezzatura», del prodotto finito. Alla spezzatura segue un periodo di
riposo, della durata di almeno 15 minuti,  che  assicura  una  idonea
ossigenazione  delle  porzioni  di  impasto  preparate.  Dopo  questo
periodo si  procede  alla  preparazione  dei  «panetti»,  cioe'  alla
formatura-modellatura  delle  porzioni  di  impasto   precedentemente
preparate, in funzione delle pezzature descritte nel precedente  art.
2. I «panetti» successivamente, vengono  lasciati  riposare  fino  al
raggiungimento  dell'ottimale  lievitazione  per   un   periodo   non
inferiore alle due ore e trenta minuti, trascorso il quale, le  forme
di pasta vengono messe in forno per la cottura. E'  consentito  l'uso
di forni a legna.