(Allegato A-art. 9)
                               Art. 9. 
 
                  Legame con l'ambiente geografico 
 
a) Specificita' della zona geografica 
  Fattori naturali 
    L'area compresa nella zona a DOC  del  vino  «Monti  Lessini»  si
estende per una superficie di  oltre  30.000  ettari  nella  porzione
collinare dei Lessini orientali a cavallo del confine tra le Province
di Verona e Vicenza. 
    L'assetto  fisiografico,   comune   a   tutti   i   Lessini,   e'
caratterizzato da estese e talora strette incisioni vallive  disposte
a ventaglio con sostanziale andamento NNW-SSE separate da altrettante
dorsali,  con  analogo  andamento,  che  progradano  a  sud  fino  ad
immergersi sotto la  coltre  alluvionale  della  Pianura  Padana.  Il
dislivello altimetrico compreso nell'area e' di circa 800 m. 
    II sistema  idrografico  dell'area  si  presenta  particolarmente
sviluppato ed e' costituito principalmente  dai  fiumi  lessinei  che
hanno un andamento genericamente meridiano. 
    II clima dell'area studiata e' caratterizzato da piovosita' annua
di circa 1063 mm e da temperature medie annue di circa 13,7 °C. 
    Pur essendo il territorio caratterizzato da un vissuto  geologico
piuttosto  complesso,  possiamo  pero'  affermare  che  negli  areali
interessati  oggi  alla  coltivazione  della  vite  soprattutto   nei
versanti collinari della Val d'Alpone e della Val  di  Chiampo,  fino
alla  valle  dell'Agno,  sono   predominanti   rocce   vulcaniche   e
vulcanico-detritiche basiche. 
    I  suoli  che  ne  derivano  sono  moderatamente  profondi,   con
tessitura fine e con scheletro basaltico scarso in superficie ma piu'
abbondante in profondita'. Qui il vitigno principale e'  la  Durella,
quasi una varieta' esclusiva della zona, discendente  dalla  Durasena
citati negli Statuti di Costozza del 1290. 
    E' una varieta' a bacca bianca dal grappolo alato e compatto.  Il
nome deriva dalla durezza o compattezza della buccia e dalla  elevata
acidita' totale che caratterizza  il  vino,  ne  permette  un'elevata
longevita' e ottimi risultati con la spumantizzazione. 
    Un vitigno che grazie  ad  una  produzione  costante,  una  buona
resistenza alle malattie, un'ottima attitudine alla  spumantizzazione
(vedi  contenuti  acidi)  ed  un'alta  vigoria  (consona  alle  buone
precipitazioni delle colline  orientali  veronesi  e  vicentine),  ha
trovato nell'area le condizioni pedoclimatiche  idonee  a  fornire  i
migliori risultati  qualitativi  e  a  renderlo  forte  e  capace  di
affrontare le sfide estreme. 
  Fattori storici e umani 
    Sette secoli di storia per la viticoltura dei Monti Lessini  sono
un traguardo che sottolinea con forza quanto  l'uomo  da  sempre  sia
attento alle sorti della vigna  in  questa  zona  alto  collinare,  a
cavallo tra le Province di Verona e di Vicenza  nell'area  dei  Monti
Lessini. 
    Documenti storici sull'agricoltura dei Monti Lessini  evidenziano
spesso la frase «Terra cum vineis», appezzamento di terreno coltivato
interamente a vite. Nel periodo intercorso tra il Medioevo e i  primi
anni del secolo XIX la viticoltura e  l'enologia  nelle  Province  di
Verona  e  Vicenza,  e  cosi'  nella  zona   dell'Alpone   e   quella
dell'Agno-Chiampo, rimasero ai livelli tecnici di base che  si  erano
determinati nel Medioevo. 
    Le produzioni migliori si ottengono in terreni  ben  esposti,  di
natura vulcanica con tecniche di coltivazione razionali  legate  alla
tradizione del territorio. 
    II vitigno Durella ama le buone esposizioni ma soprattutto  esige
nel vigneto un buon ricambio di aria e di questo i  viticoltori  sono
consapevoli. 
    Oltre alla  tradizionale  Durella,  sono  stati  quindi  piantati
Chardonnay e Pinot Nero che hanno dimostrato fin da subito  vocazione
per questi climi e questi suoli. 
    I sistemi di  allevamento  nel  corso  degli  anni  hanno  subito
un'evoluzione notevole. 
    Oggi i sistemi di allevamento piu' usati nella zona della Durella
sono la pergola semplice o doppia ed il guyot. 
    Nata con decreto ministeriale 25 giugno 1987 - Gazzetta Ufficiale
n. 6 del 9 gennaio 1988 all'interno della DOC  Lessini  Durello,  nel
2011 la denominazione, contestualmente al  riconoscimento  dalla  DOC
«Lessini  Durello»,  ha  modificato  la   denominazione   in   «Monti
Lessini»). Il Consorzio di tutela del Lessini  Durello,  riconosciuto
dal Ministero nazionale nel novembre 2000, opera per  valorizzare  le
denominazioni della  zona  e  la  loro  realta'  produttiva  e  socio
economica delle vallate veronesi e vicentine che rientrano nella zona
del disciplinare di produzione.  I  produttori  della  denominazione,
insieme   al   Consorzio,   hanno   affinato   la    tecnica    della
spumantizzazione della Durella  ricavandone  un  ruolo  di  prestigio
nell'ambito della spumantistica veneta. 
b) Specificita' del prodotto 
    Il Monti Lessini Durello e' un vino bianco  fermo,  talvolta  con
una residua presenza di CO2,  definito  vivace  come  da  tradizione.
L'assenza della fase di spumantizzazione evidenzia con piu' forza  la
ricchezza in acido malico  di  questi  vini  che  abbisognano  di  un
periodo piu' lungo di affinamento per trovare il  giusto  equilibrio.
Profumi delicati e struttura  spesso  sostenuta  anche  da  vendemmie
tardive, definiscono un  vino  dalla  forte  personalita',  pronto  a
confrontarsi anche con piatti molto impegnativi. 
    Il Monti Lessini Pinot Nero gode di un felice legame tra vigna  e
territorio. Il colore e' solitamente piu'  vivo,  brillante,  intenso
dei Pinot Neri allevati in altre zone. Sono vini caratterizzati da un
corpo non troppo eccessivo, ma  che  possono  stupire  per  la  buona
intensita' olfattiva  nella  quale  prevalgono  le  note  speziate  e
floreali e con un adeguato  affinamento  anche  di  frutta  matura  e
sentori di ciliegia. 
    Il  Durello  Passito  dal  punto   di   vista   visivo,   ha   le
caratteristiche  di  un  vino  dolce   ottenuto   con   il   classico
appassimento dell'uva Durella nei fruttai per alcuni mesi. Il profilo
olfattivo  e  soprattutto  il  gusto  definiscono   pero'   un   vino
completamente diverso  da  altri  prodotti  ottenuti  con  la  stessa
tecnica.  Qui  il  vitigno  Durella,  soprattutto  grazie  alla   sua
importante acidita', definisce un vino molto originale dove  dolcezza
e vivacita' acida sembrano convivere a forza ma che sviluppa tutta la
sua armonia quando e' chiamato ad accompagnare formaggi molli e molto
sapidi piatti molto grassi. 
    Allo stesso tempo, accanto a profumi primari  legati  alla  flora
indigena, l'evoluzione dei vini fa emergere con costanza note  marine
e  sentori  minerali  molto  definiti  originati  dalle  peculiarita'
geologiche. La struttura di questi vini non e' mai eccessiva ma  cio'
non preclude una sorprendente longevita'. 
    I grappoli della Durella  sono  di  media  grandezza,  con  forma
piramidale, compatta e alata; gli acini hanno  una  buccia  piuttosto
spessa, coriacea e tannica. 
    Il Durello Spumante nasce da un uvaggio  che  prevede  un  minimo
dell'85% di  uva  Durella,  con  possibili  aggiunte  di  Chardonnay,
Garganega, Pinot bianco e Pinot nero. Grazie all'alta percentuale  di
acidita' totale si presta bene alla spumantizzazione, sia  in  metodo
classico con la rifermentazione in bottiglia, con il metodo italiano. 
    Questo vino si presenta con una spuma fine e persistente e con un
colore giallo paglierino piu' o meno carico, con riflessi verdognoli.
I profumi sono caratterizzati da sentori di marini di gesso  e  iodio
che sembra esaltare note piu' floreali di sambuco e  biancospino.  In
bocca e' la sua vibrante acidita' a definirne il carattere. Ritornano
i sentori marini tipici di questo territorio ed anche se il corpo non
e' mai  eccessivo,  la  sensazione  di  sapidita'  nobilitata  da  un
retrogusto minerale e amarognolo non sembra  mai  esaurirsi.  Proprio
per queste  caratteristiche,  ha  una  grande  duttilita',  sia  come
aperitivo che per i piatti piu' grassi e sapidi. 
c) Legame causa effetto fra ambiente e prodotto 
    E' fuori dubbio che la viticoltura dell'area DOC  Monti  Lessini,
possa avvalersi di uno stretto legame di identita' tra i suoi vini  e
gli elementi tipici del territorio: da un lato un vitigno  antico  ed
autoctono, la Durella, dall'altro un ambiente in  gran  parte  ancora
incontaminato con un paesaggio  pienamente  conservato  e  ancora  da
proporre nei suoi angoli piu' caratteristici. Anche  in  questo  caso
una ricca bibliografia chiarisce il diverso  comportamento  varietale
quando confrontato in simili o analoghi ambienti. La  viticoltura  in
questo areale e' la  dimostrazione  che  il  risultato  enologico  e'
strettamente  dipendente  dalla  perfetta  sintonia  tra  vitigno   e
ambiente. Se da un lato troviamo quindi il territorio viticolo con le
sue peculiarita' ben definibili e definite, dall'altro abbiamo invece
il vitigno con una sua  reazione  ben  precisa  ai  fattori  termici,
idrici, pedologici e colturali. Alta collina e suoli  prevalentemente
d'origine basaltica definiscono dei vini molto caratteristici. 
    La pergoletta per il vitigno Durella resta  uno  dei  sistemi  di
allevamento migliore, legato al  territorio  e  all'ambiente,  ma  la
stessa deve essere ben gestita per  garantire  all'uva  uno  standard
qualitativo elevato e sempre costante. 
    Se l'elevato contenuto in acidita' fissa  e'  da  collegare  alle
peculiarita' del  vitigno,  quasi  tutti  gli  altri  caratteri  sono
fortemente collegati alle condizioni pedoclimatiche. C'e' infatti  un
fortissimo legame tra suoli vulcanici e sentori  minerali  di  pietra
focaia, quasi marcatori specifici del Durello. Pendenze e  altitudini
con le relative forti escursioni  termiche  definiscono  inoltre  gli
altri caratteri di questo vino. I vini non saranno mai caratterizzati
da  una  struttura  importante,  ma  sara'  l'aspetto   olfattivo   a
caratterizzare e quasi definire l'identita' del Durello.  Sentori  di
mela piu' o meno verde  si  alternano  a  intensita'  olfattiva  piu'
complesse di origine  minerale,  pietra  focaia,  anche  con  ricordi
marini di iodio e di zolfo 
    La fase di spumantizzazione, da sempre utilizzata come metodo  di
elevazione della varieta' sin dalla creazione della  DOC,  esprime  a
secondo del periodo di affinamento le caratteristiche sopra citate. 
    Se  l'affinamento  e'  piu'  breve,  fino  ai   trentasei   mesi,
esprimera' note piu' godibili e pieno di carattere, con aroma di mela
verde ed agrumi, una grande mineralita' tipica dei  vini  di  terroir
vulcanico ed una caratteristica consistenza tannica, veramente  unica
fra  i  vini  bianchi,  che  rende  il  suo  perlage  particolarmente
stuzzicante. 
    Gli affinamenti piu' lunghi nella versione riserva acquietano  il
carattere esuberante della Durella, donando vini piu' espressivi dove
le note autolitiche svolgono una importante funzione di  eleganza  al
naso e  al  sorso.  Ritornano  i  sentori  marini  tipici  di  questo
territorio ed anche se il corpo non e' mai eccessivo,  la  sensazione
di sapidita' nobilitata da un retrogusto minerale  e  amarognolo  non
sembra mai esaurirsi. 
    Infine  una  particolare  attenzione  a  quei  prodotti  la   cui
vendemmia e vinificazione rispettano  la  tradizione,  con  vendemmie
rigorosamente manuali, pressature morbide e uso del mosto  fiore  per
trarre il meglio dal territorio dei Monti Lessini.