Allegato B Carta della Partecipazione di Sinistra Italiana. Premessa Nelle societa' occidentali la democrazia rappresentativa mostra ormai limiti evidenti, in primo luogo nel mantenere attivo il rapporto tra rappresentanti (eletti) e rappresentati (cittadini). Questo fenomeno si presenta in grande misura anche in Italia, con una evidente caduta della legittimazione che investe tutte le istituzioni, le organizzazioni politiche e sindacali, che mantengono il titolo a rappresentare ma hanno visto cadere ai minimi storici la loro rappresentativita', con conseguente progressivo distacco dei cittadini dalla politica e dalla partecipazione alla vita democratica del Paese. Sinistra Italiana deve fare la sua parte per invertire questa tendenza, nella convinzione che senza una piena e ricca democrazia rappresentativa non si ottiene un piu' ampio spazio di partecipazione dei cittadini, ma anzi una loro maggiore e piu' frustrante esclusione. Sinistra Italiana sa bene che assumere questa impostazione richiede un imponente sforzo organizzativo e un investimento economico importante. La "Carta della Partecipazione di Sinistra Italiana" ha lo scopo di realizzare un terreno trasparente e condiviso di principi, obbiettivi e regole per stabilire un corretto rapporto tra iscritti e gruppi dirigenti del Partito, come presupposto per costruire quella relazione tra cittadini e istituzioni che i partiti sono chiamati a garantire in base all'art. 49 della Costituzione della Repubblica Italiana, che stabilisce che «tutti i cittadini hanno il diritto di associarsi liberamente in partiti, per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale». A questo scopo, la Carta della partecipazione stabilisce i principi e le azioni che Sinistra Italiana persegue al fine di promuovere forme di democrazia partecipativa e deliberativa tra le/gli iscritte/i, le/gli elette/i e tutti i soggetti sociali interessati ad essere protagonisti, perche' Sinistra Italiana sia attiva ed efficace in tutte le dimensioni della sua azione politica, sociale ed istituzionale. Attraverso l'applicazione di questa Carta Sinistra Italiana si impegna a diventare un ambiente politico in cui venga concretamente garantita sia la partecipazione "di base", sia il diritto alla partecipazione "deliberativa": 1. la partecipazione "di base", rappresenta il primo, indispensabile, livello di attuazione della Carta della Partecipazione ed e' al centro dell'organizzazione della vita quotidiana del Partito. La partecipazione "di base" si realizza, nell'iniziativa politica, attraverso un'azione costante di informazione e di ascolto delle capacita' d'intervento ed elaborazione politica delle/gli iscritte/i secondo le finalita' e gli obbiettivi di questa Carta; 2. la partecipazione "deliberativa" si applica a qualsiasi tematica relativa alla attivita' politica e programmatica del Partito e va intesa come un modello teorico, critico e normativo, che accentua e valorizza una particolare dimensione della democrazia: la dimensione dello scambio argomentativo, della discussione pubblica e del confronto ragionato tra diversi punti di vista a fronte di un problema comune. "Deliberare", classicamente, significa "soppesare" i pro e i contro intorno a una decisione o a una scelta concreta, formarsi un giudizio su cio' che e' giusto o sbagliato, buono o cattivo, opportuno o inopportuno. Una procedura decisionale deliberativa si fonda sul dare e offrire ragioni, ed e' poi democratica in quanto, e nella misura in cui, include (sia direttamente sia attraverso una qualche forma di rappresentanza), in condizioni di uguaglianza, tutti coloro che da quella scelta e da quella decisione sono toccati e che, quindi, su quella scelta, hanno "qualcosa da dire", e hanno il diritto di dire qualcosa. In questa logica la partecipazione democratica ai processi decisionali viene assunta non soltanto come il riconoscimento di un diritto di cittadinanza, ma come un formidabile strumento che il soggetto Patito impiega - in un dialogo e un confronto costante dal basso verso l'alto e dall'alto verso il basso - non solo per diffondere le proprie idee e le proprie iniziative ma soprattutto per capire ed imparare, migliorando cosi' la propria capacita' di comprensione e di elaborazione. Per questi motivi la Cdp deve essere inserita nello Statuto del Partito, per arricchire ed integrare quanto previsto dalle norme sulla democrazia interna, nel presupposto che la pratica quotidiana della partecipazione, di base e deliberativa, sia la principale garanzia, per tutti, della democraticita' della vita e dell'azione del Partito. Prima parte 1. Principi e azioni 1.1 Principio di "finalita'" La partecipazione e' per Sinistra Italiana una finalita' politica, oltre che uno strumento del fare politica. Essa e' il cuore della strategia che Sinistra Italiana si e' data per costruire un partito a vasta base popolare e contribuire allo sviluppo della democrazia. Cio' implica l'impegno alla costruzione di una nuova, piu' matura e piu' forte cultura civica nel Paese. Attraverso la partecipazione costante e consapevole nelle sue varie forme, in particolare in quella deliberativa, passano l'innovazione e lo sviluppo della democrazia, la ricostruzione dei rapporti di maggiore solidarieta' e coesione sociale, il rafforzamento della legittimita' degli eletti, la riapertura di un piu' concreto e produttivo dibattito pubblico con le associazioni e i movimenti che animano la vita sociale del Paese. 1.2 Principio di "conoscenza" Conoscere e' la pre-condizione indispensabile per decidere in modo consapevole. L'informazione continua e completa dei fatti, dei documenti, dei problemi e delle opportunita' locali, nazionali e internazionali nel dibattito interno al Partito e alle amministrazioni in cui esso e' rappresentato, costituisce la base indispensabile per poter sviluppare la partecipazione "di base" e "deliberativa" nella vita del partito e della comunita'. Inoltre la conoscenza partecipata e' il mezzo piu' forte per contrastare l'informazione mistificata e parziale che puo' essere diffusa sia attraverso i media tradizionali sia via internet e social network. 1.3 Principio di "comprensione" La partecipazione permette di migliorare la leggibilita' dell'azione del Partito, di arricchire i contenuti della sua proposta politica, di rendere la sua azione piu' aderente alle esigenze della societa', di facilitarne la comprensione e affermazione tra i cittadini, di costruire un piu' forte senso di appartenenza degli iscritti, di rendere piu' concreta e visibile la pratica dell'ascolto e del confronto. 1.4 Principio di "efficacia" La partecipazione non e' solo presenza attiva al lavoro politico, ma soprattutto opportunita' e capacita' di decisione effettiva, condivisa dal maggior numero possibile di persone. Essa non si risolve nel dibattito, anche il piu' affollato, approfondito ed esteso, ma nella decisione collettiva che ne deve seguire. Perche' sia efficace e' indispensabile che, sopratutto nella sua fase deliberativa, essa sia organizzata secondo responsabilita' precise e forme definite, modalita' che garantiscano la trasparenza del processo e la validita' del suo esito, tempi certi e rapidi della decisione che ne scaturisce, e che va assunta negli organismi statutariamente responsabili ai vari livelli territoriali. 1.5 Principio di "sussidiarieta'" Per l'elaborazione delle politiche d'interesse esclusivamente o prevalentemente locale (dal livello municipale a quello comunale e regionale), e' privilegiato il principio di sussidiarieta'. E' responsabilita' degli organismi dirigenti dei territori competenti garantire l'applicazione dei contenuti di questa Carta. E' compito degli organismi nazionali del Partito applicare e garantire l'applicazione dei contenuti della Carta nello svolgimento dell'attivita' politica interna, promuovere la cultura e la pratica della partecipazione nelle sue differenti forme e a tutti i livelli territoriali, cosi' come in tutte le istituzioni pubbliche nelle quali il Partito si trova ad assumere responsabilita' amministrativa o di rappresentanza politica. 1.6 Principio di "adattabilita'" Si possono sviluppare differenti forme di partecipazione, non esiste un metodo unico per esercitarla. E' dunque importante adattare alle peculiarita' dei territori, alla loro dimensione e alle sensibilita' culturali le strategie e le azioni di partecipazione, pur nel rispetto dei principi, degli obiettivi e delle norme espresse da questa Carta. 1.7 Principio di "progressione" La Cdp non costituisce un insieme di procedure chiuse e rigide. Essa si inserisce nell'ampio processo di costruzione di Sinistra Italiana, un partito nuovo e quindi in evoluzione, flessibile e aperto all'innovazione politica e organizzativa. Essa apre un processo permanente il cui principio democratico e partecipativo e' tuttavia considerato fondamentale. La democrazia, a cominciare da quella interna al Partito, si costruisce attraverso l'esperienza diretta e continua, con i suoi progressi e i suoi successi, ma anche attraverso i suoi fallimenti e le frustrazioni che ne derivano, che non vanno nascosti o negati, ma condivisi e analizzati per essere superati insieme. 1.8 Le azioni conseguenti La "democrazia deliberativa" e' un "processo decisionale condotto per mezzo di una discussione tra cittadini liberi ed eguali", basato sull'assunzione secondo cui "la democrazia si fonda sulla trasformazione piu' che sulla mera aggregazione delle preferenze". Il luogo in cui le preferenze si trasformano e' la discussione pubblica: ovvero un processo di costruzione di una decisione collettiva che e' "democratico" in quanto inclusivo, ovvero prevede la partecipazione di tutti coloro sono coinvolti in una decisione o dei loro rappresentanti; e che e' "deliberativo" in quanto si svolge attraverso lo scambio di argomentazioni, la valutazione di informazioni e conoscenze condivise, il confronto sulle finalita' da perseguire, sui mezzi disponibili, sulle esperienze cui poter fare riferimento. I principi fondamentali del modello normativo sono: • l'idea che le preferenze (i valori, gli interessi, le opinioni) dei cittadini non possano e non debbano solo essere "contate" o "aggregate", attraverso procedure di voto, ma possano e debbano formarsi e trasformarsi nel corso di una discussione pubblica che si svolga su basi di imparzialita', parita' ed eguaglianza; • l'idea che una decisione collettiva possa essere assunta sulla base di argomenti razionali, e sulla base di informazioni e conoscenze condivise; • l'idea che una decisione collettiva debba essere assunta sulla base della partecipazione di "tutti" coloro che sono, in varia misura, coinvolti nella decisione stessa, ovvero sulla base di un principio di "massima inclusivita'". Cio' che conta e' che tutti coloro che abbiano "qualcosa da dire" su una decisione che, in varia misura, li tocca direttamente, abbiano la possibilita' di farlo; e che possano riconoscere il fatto che, comunque, della loro opinione si sia discusso e che, in una qualche misura, essa sia stata presa in considerazione e abbia contribuito al definirsi di una soluzione quanto piu' possibile condivisa e al formarsi di una base comune di consenso. Per affermare la pratica della democrazia partecipativa in Sinistra Italiana e' necessario avviare contemporaneamente le seguenti azioni: • acquisire l'etica dell'ascolto, del dialogo e del confronto aperto ad ogni livello del partito, e con la societa' nelle sue varie e mutevoli espressioni associative democratiche; • tenere costantemente aperti, nel territorio, numerosi spazi d'incontro e canali di comunicazione; • stimolare la voglia di esprimersi nel piu' gran numero possibile di iscritte/i e di soggetti collettivi esterni al Partito ma disponibili e interessati a come il Partito costruisce le proprie posizioni; • migliorare la comprensibilita' e la trasparenza dell'azione politica per ristabilire la fiducia nella politica e tra gli eletti e gli elettori; • rafforzare il senso di appartenenza degli iscritti e il consenso dei cittadini grazie alla "corresponsabilita'" esercitata nell'agire i processi partecipativi. Seconda parte 2. Ambiti politici, protagonisti e territori della partecipazione. 2.1 Gli ambiti politici La Carta si applica: • alle decisioni e alle strategie politiche e programmatiche del Partito a tutti i livelli; • alle scelte politiche e alle iniziative per l'amministrazione e per lo sviluppo locale. La partecipazione deliberativa non puo' essere applicata alle norme dello Statuto e nei casi riguardanti le elezioni di dirigenti, o dei gruppi dirigenti, le cui modalita' sono definite dallo Statuto. 2.2 I protagonisti La partecipazione mette in gioco quattro protagonisti: • le/gli iscritte/i al Partito; • le/gli elette/i del Partito; • le /i cittadine/i, sia singolarmente che facenti parte di associazioni e movimenti; • i Circoli del Partito; Le iscritte e gli iscritti sono i primi protagonisti dei processi di partecipazione del Partito. Essi, organizzati nei modi previsti dallo Statuto, sono impegnati a contribuire alla definizione delle politiche e delle azioni del Partito e a garantire un costante contatto con le realta' del proprio territorio, per sostenere il piu' ampio dibattito pubblico e la massima partecipazione "di base" e "deliberativa" degli elettori e dei cittadini, alle sue scelte e alle sue decisioni. Essi possono chiedere, tramite il Circolo in cui esercitano la loro militanza politica, che sia indetto il processo di partecipazione deliberativa. Le elette e gli eletti detengono direttamente la responsabilita' di valutazione e il potere di decisione istituzionale. Essi sono i garanti dell'interesse generale ricercato e definito in forma collettiva. Gli eletti, di tutti i livelli istituzionali, sono responsabili di informare costantemente gli iscritti e i cittadini sul merito dei temi trattati nel loro lavoro politico e amministrativo, per realizzare su di esso una reciproca sintonia. Gli esiti dei processi partecipativi, in particolare di quelli deliberativi, impegnano gli eletti del Partito a seguirne le indicazioni in ogni ambito della loro attivita' politica. Le cittadine e i cittadini, singoli o associati, sono portatori di conoscenza e pratica del territorio. Essi ne sono coproduttori e corresponsabili. La loro partecipazione attiva ai dibattiti e in tutte le occasioni in cui si formano le idee di Sinistra Italiana accresce l'efficacia dell'azione del Partito, adeguandola meglio ai bisogni collettivi e rafforzando il rapporto tra elettori, eletti e Partito. I Circoli di Sinistra Italiana sono i primi luoghi nei quali devono svilupparsi ed avere un esito decisivo le azioni partecipative del Partito. Essi costituiscono il luogo privilegiato della partecipazione delle/gli iscritti e delle/i cittadine/i alle analisi, discussioni e decisioni politiche del Partito. Ciascun Circolo, deve essere avvertito dagli iscritti e dai cittadini come una vera e propria "sede della partecipazione". I Circoli, singolarmente o in unione tra loro secondo le esigenze del territorio e dei temi trattati, garantiscono, nello svolgimento della loro iniziativa politica, la continuita' della partecipazione "di base" e lo svolgimento del processo di partecipazione deliberativa, secondo le modalita' e i tempi stabiliti da questa Carta, attraverso: • la trasmissione e la diffusione di tutte le informazioni utili all'attivita' politica degli iscritti e dei cittadini; • la raccolta delle opinioni e delle proposte che, sui diversi aspetti della vita politica locale, nazionale e internazionale, emergono dal dibattito e dai contributi degli iscritti e dei cittadini che vogliano contribuire alla loro elaborazione; • la capacita' di decidere le linee politiche e le relative iniziative nelle materie di loro competenza territoriale; • la trasmissione, nel rispetto della sussidiarieta', agli altri livelli di direzione del Partito e agli organismi istituzionali competenti, delle elaborazioni, delle proposte e delle determinazioni assunte al loro interno. L'avviso, le date e gli O.d.G. di tutte le iniziative e riunioni dei Circoli, cosi' come delle altre strutture del Partito ad ogni livello, devono essere rese pubbliche con congruo anticipo a tutti gli aventi diritto e/o agli interessati attraverso gli strumenti d'informazione ritenuti piu' idonei ed efficaci. Gli orientamenti politici o le decisioni assunte al termine delle riunioni debbono essere contenute in uno o piu' documenti che saranno messi a disposizione degli iscritti e dei cittadini, anche attraverso internet, e trasmesso alle altre strutture del Partito o alle istituzioni interessate. 2.3 I territori della partecipazione Ogni iniziativa di partecipazione (informazione, consultazione, referendum, ecc) deve stabilire innanzi tutto a quale livello territoriale vada individuato e riportato l'interesse generale in esame (quartiere, municipalita', comune, citta' metropolitana, regione, nazione, Unione Europea). L'organizzazione della partecipazione e' compito del livello politico territoriale competente che assicurera' a tutti gli iscritti, agli eletti e ai cittadini il loro coinvolgimento nel processo decisionale che li riguarda, mettendoli in condizione di rappresentare la molteplicita' delle opinioni e delle esigenze sui temi considerati. La competenza di tali materie e' attribuita a ciascun livello territoriale del Partito secondo quanto stabilito dallo Statuto o, in caso di temi d'interesse istituzionale, secondo il livello politico relativo all'istituzione interessata. Ciascun livello territoriale inferiore partecipa al processo deliberativo indetto e gestito dal livello territoriale superiore. Terza parte 3. Gli strumenti, il processo deliberativo. 3.1 La comunicazione e i suoi livelli La comunicazione politica in Sinistra Italiana e tra Partito e cittadini e' lo strumento propedeutico ad ogni processo partecipativo. Essa e' organizzata attraverso quattro livelli: - l'informazione discendente: dalle strutture di partito, dai dirigenti e/o dagli eletti che mettono al corrente gli iscritti e i cittadini dei loro programmi, delle loro decisioni e/o delle loro azioni attraverso riunioni, documenti, siti internet, social network, ecc; - l'informazione ascendente: dagli iscritti e/o dai cittadini che si organizzano per far emergere le loro istanze attraverso procedure e strumenti diversi (assemblee pubbliche, dibattiti in rete, petizioni, ecc), per trovare ascolto nelle strutture del Partito e negli incontri con gli eletti e i dirigenti; - la consultazione: Sinistra Italiana sviluppa un dialogo con gli iscritti e i cittadini, anche in quanto portatori di competenze specifiche, su questioni politiche e/o amministrative puntuali, proposte da avanzare o decisioni da prendere a livello locale o nazionale, attraverso riunioni, assemblee, forme di consultazione, ecc. Acquisita formalmente l'opinione formatasi con il massimo di condivisione possibile, il Partito assume la sua decisione politica negli organismi territorialmente competenti che se ne fanno responsabili. - la deliberazione: il Partito indice e gestisce il processo di partecipazione "deliberativa" nel quale gli iscritti e, nei casi previsti, i cittadini singoli o associati, hanno la possibilita' di esercitare un ruolo protagonista perche' chiamati a fornire, oltre che il loro giudizio, anche esperienze, argomenti di conoscenza e di valutazione che arricchiscono e rendono piu' solida la decisione finale, che viene comunque assunta dall'organismo dirigente che la motiva e se ne assume la responsabilita'. 3.2 L'uso partecipativo della rete Gli strumenti di comunicazione interattiva della rete digitale (social network, siti, blog, portali, ecc) svolgono un ruolo fondamentale nella diffusione istantanea delle idee e delle informazioni e possono essere utilizzati per promuovere nuove forme di partecipazione e migliorare il lavoro di tutto il Partito. Nella nuova gestione dei tempi di vita e di lavoro di moltissimi cittadini l'uso della comunicazione informatica puo' facilitare lo stabilirsi di un contatto diretto e costante tra essi e il Partito consentendo di perseguire con maggior efficacia molti obiettivi. 3.3 Richiesta, indizione e gestione del processo di partecipazione deliberativa Il processo deliberativo puo' essere richiesto a tutti i livelli del Partito: dal segretario; dal trenta per cento dei componenti della Direzione nazionale o regionale o dell'Assemblea nazionale o regionale; dal cinque per cento degli iscritti al/ai livello/i territoriale/i o nazionale competenti a decidere sulla materia proposta. Le richieste devono contenere la precisa indicazione del tema da sottoporre a partecipazione deliberativa, una documentazione esaustiva per comprenderne l'oggetto, l'indicazione delle questioni da porre in deliberazione e l'indicazione di aprire o meno il voto ai cittadini non iscritti. Verificata la legittimita' della richiesta l'organo di direzione politica competente indice il processo deliberativo entro 15 giorni dalla ricezione della richiesta. 3.4 Il processo di partecipazione deliberativa Il processo di partecipazione deliberativa si attua con il preciso intento di decidere collegialmente su un tema specifico e richiede una procedura definita. La procedura inizia con l'elaborazione (in collaborazione con i proponenti) e la diffusione di un documento base nel quale, oltre ad una sintesi della documentazione disponibile sul tema, sono esplicitati: • l'oggetto della deliberazione, l'indicazione delle questioni aperte da porre in deliberazione e gli eventuali punti fermi, che non possono essere messi in discussione dal processo deliberativo; • i confini territoriali della consultazione e, considerate le indicazioni formulate nella domanda di deliberazione (solo iscritti o anche non iscritti), i soggetti chiamati a deliberare; • il calendario delle fasi, i tempi, le modalita', il/i luogo/ghi, i giorni nei quali avra' inizio, si sviluppera' e si concludera' con l'approvazione di un rapporto in cui sono riportati i risultati del processo deliberativo. In tale rapporto vengono riportate non solo le tesi che hanno incontrato un maggior consenso ma anche quelle parzialmente o totalmente contrastanti e gli argomenti prodotti a sostegno. Terminata la procedura, i risultati del processo deliberativo vengono sottoposti al giudizio dell'organo politico competente, che li valuta e li trasferisce in un suo documento che viene posto in votazione. Il documento approvato ha esecutivita' immediata, e non puo' essere modificato se non attraverso un identico processo di partecipazione deliberativa, da avviare nel caso intervengano modifiche evidenti e sostanziali delle sue ragioni (es. cambiamento di leggi o norme di riferimento, nuovi vincoli di bilancio, ecc.).