(Allegato B)
                                                           Allegato B 
 
          Carta della Partecipazione di Sinistra Italiana. 
 
Premessa 
 
Nelle societa' occidentali la democrazia rappresentativa mostra ormai
limiti evidenti, in primo luogo nel mantenere attivo il rapporto  tra
rappresentanti (eletti) e rappresentati (cittadini). 
 
Questo fenomeno si presenta in grande misura anche in Italia, con una
evidente  caduta  della   legittimazione   che   investe   tutte   le
istituzioni, le organizzazioni politiche e sindacali, che  mantengono
il titolo a rappresentare ma hanno visto cadere ai minimi storici  la
loro rappresentativita', con  conseguente  progressivo  distacco  dei
cittadini dalla politica e dalla partecipazione alla vita democratica
del Paese. 
 
Sinistra Italiana  deve  fare  la  sua  parte  per  invertire  questa
tendenza, nella convinzione che senza una piena  e  ricca  democrazia
rappresentativa non si ottiene un piu' ampio spazio di partecipazione
dei  cittadini,  ma  anzi  una  loro  maggiore  e   piu'   frustrante
esclusione. 
 
Sinistra Italiana sa bene che assumere questa  impostazione  richiede
un  imponente  sforzo  organizzativo  e  un  investimento   economico
importante. 
 
La "Carta della Partecipazione di Sinistra Italiana" ha lo  scopo  di
realizzare un terreno trasparente e condiviso di principi, obbiettivi
e regole per stabilire un corretto rapporto  tra  iscritti  e  gruppi
dirigenti  del  Partito,  come  presupposto  per   costruire   quella
relazione tra cittadini e istituzioni che i partiti sono  chiamati  a
garantire in base all'art. 49  della  Costituzione  della  Repubblica
Italiana, che stabilisce che «tutti i cittadini hanno il  diritto  di
associarsi  liberamente  in  partiti,  per  concorrere   con   metodo
democratico a determinare la politica nazionale». 
 
A questo scopo, la Carta della partecipazione stabilisce i principi e
le azioni che Sinistra Italiana persegue al fine di promuovere  forme
di democrazia partecipativa e  deliberativa  tra  le/gli  iscritte/i,
le/gli elette/i e tutti i  soggetti  sociali  interessati  ad  essere
protagonisti, perche' Sinistra Italiana sia  attiva  ed  efficace  in
tutte  le  dimensioni  della  sua   azione   politica,   sociale   ed
istituzionale. 
 
Attraverso  l'applicazione  di  questa  Carta  Sinistra  Italiana  si
impegna a diventare un ambiente politico in cui  venga  concretamente
garantita sia la  partecipazione  "di  base",  sia  il  diritto  alla
partecipazione "deliberativa": 
 
1. la partecipazione "di base", rappresenta il primo, indispensabile,
livello di attuazione della  Carta  della  Partecipazione  ed  e'  al
centro dell'organizzazione della  vita  quotidiana  del  Partito.  La
partecipazione  "di  base"  si  realizza,  nell'iniziativa  politica,
attraverso un'azione costante di  informazione  e  di  ascolto  delle
capacita' d'intervento ed elaborazione politica delle/gli  iscritte/i
secondo le finalita' e gli obbiettivi di questa Carta; 
 
2. la partecipazione "deliberativa" si applica a  qualsiasi  tematica
relativa alla attivita' politica e programmatica  del  Partito  e  va
intesa come un modello teorico, critico e normativo, che  accentua  e
valorizza una particolare dimensione della democrazia: la  dimensione
dello  scambio  argomentativo,  della  discussione  pubblica  e   del
confronto ragionato tra  diversi  punti  di  vista  a  fronte  di  un
problema comune. 
 
"Deliberare", classicamente, significa "soppesare" i pro e  i  contro
intorno a una decisione o a una scelta concreta, formarsi un giudizio
su cio' che e' giusto o  sbagliato,  buono  o  cattivo,  opportuno  o
inopportuno. Una procedura decisionale deliberativa si fonda sul dare
e offrire ragioni, ed e' poi democratica in quanto, e nella misura in
cui, include (sia direttamente sia attraverso una  qualche  forma  di
rappresentanza), in condizioni di uguaglianza, tutti  coloro  che  da
quella scelta e da quella decisione sono toccati e  che,  quindi,  su
quella scelta, hanno "qualcosa da dire", e hanno il diritto  di  dire
qualcosa. 
 
In  questa  logica  la   partecipazione   democratica   ai   processi
decisionali viene assunta non soltanto come il riconoscimento  di  un
diritto di cittadinanza, ma come  un  formidabile  strumento  che  il
soggetto Patito impiega - in un dialogo e un confronto  costante  dal
basso verso l'alto  e  dall'alto  verso  il  basso  -  non  solo  per
diffondere le proprie idee e le proprie iniziative ma soprattutto per
capire  ed  imparare,  migliorando  cosi'  la  propria  capacita'  di
comprensione e di elaborazione. 
 
Per questi motivi la Cdp  deve  essere  inserita  nello  Statuto  del
Partito, per arricchire ed  integrare  quanto  previsto  dalle  norme
sulla democrazia interna, nel presupposto che la  pratica  quotidiana
della partecipazione, di  base  e  deliberativa,  sia  la  principale
garanzia, per tutti, della democraticita' della  vita  e  dell'azione
del Partito. 
 
                             Prima parte 
 
1. Principi e azioni 
 
1.1 Principio di "finalita'" 
 
La partecipazione e' per Sinistra Italiana  una  finalita'  politica,
oltre che uno strumento del fare politica. 
 
Essa e' il cuore della strategia che Sinistra Italiana si e' data per
costruire un  partito  a  vasta  base  popolare  e  contribuire  allo
sviluppo della democrazia. Cio' implica l'impegno alla costruzione di
una nuova, piu' matura e piu' forte cultura civica nel Paese. 
 
Attraverso la partecipazione costante e consapevole nelle  sue  varie
forme, in particolare in quella deliberativa, passano l'innovazione e
lo sviluppo  della  democrazia,  la  ricostruzione  dei  rapporti  di
maggiore solidarieta' e  coesione  sociale,  il  rafforzamento  della
legittimita' degli eletti,  la  riapertura  di  un  piu'  concreto  e
produttivo dibattito pubblico con le associazioni e i  movimenti  che
animano la vita sociale del Paese. 
 
1.2 Principio di "conoscenza" 
 
Conoscere e' la pre-condizione indispensabile per  decidere  in  modo
consapevole. 
 
L'informazione continua e completa  dei  fatti,  dei  documenti,  dei
problemi e delle opportunita' locali, nazionali e internazionali  nel
dibattito interno al Partito e alle amministrazioni in  cui  esso  e'
rappresentato,  costituisce  la   base   indispensabile   per   poter
sviluppare la partecipazione "di base" e  "deliberativa"  nella  vita
del partito e della comunita'. Inoltre la conoscenza  partecipata  e'
il mezzo piu' forte  per  contrastare  l'informazione  mistificata  e
parziale che puo' essere diffusa sia attraverso i media  tradizionali
sia via internet e social network. 
 
1.3 Principio di "comprensione" 
 
La partecipazione permette di migliorare la leggibilita'  dell'azione
del Partito, di arricchire i contenuti della sua  proposta  politica,
di rendere la sua azione piu' aderente alle esigenze della  societa',
di facilitarne la comprensione e affermazione  tra  i  cittadini,  di
costruire un piu' forte senso  di  appartenenza  degli  iscritti,  di
rendere piu' concreta  e  visibile  la  pratica  dell'ascolto  e  del
confronto. 
 
1.4 Principio di "efficacia" 
 
La partecipazione non e' solo presenza attiva al lavoro politico,  ma
soprattutto  opportunita'  e  capacita'   di   decisione   effettiva,
condivisa dal maggior  numero  possibile  di  persone.  Essa  non  si
risolve nel dibattito,  anche  il  piu'  affollato,  approfondito  ed
esteso, ma nella decisione collettiva che ne  deve  seguire.  Perche'
sia  efficace  e'  indispensabile  che,  sopratutto  nella  sua  fase
deliberativa, essa sia organizzata secondo responsabilita' precise  e
forme  definite,  modalita'  che  garantiscano  la  trasparenza   del
processo e la validita' del suo esito, tempi  certi  e  rapidi  della
decisione che  ne  scaturisce,  e  che  va  assunta  negli  organismi
statutariamente responsabili ai vari livelli territoriali. 
 
1.5 Principio di "sussidiarieta'" 
 
Per  l'elaborazione  delle  politiche  d'interesse  esclusivamente  o
prevalentemente locale (dal livello municipale a  quello  comunale  e
regionale),  e'  privilegiato  il  principio  di  sussidiarieta'.  E'
responsabilita' degli organismi dirigenti  dei  territori  competenti
garantire l'applicazione dei contenuti di questa Carta. 
 
E'  compito  degli  organismi  nazionali  del  Partito  applicare   e
garantire l'applicazione dei contenuti della Carta nello  svolgimento
dell'attivita' politica interna, promuovere la cultura e  la  pratica
della partecipazione nelle sue differenti forme e a tutti  i  livelli
territoriali, cosi' come in  tutte  le  istituzioni  pubbliche  nelle
quali il Partito si trova ad assumere responsabilita'  amministrativa
o di rappresentanza politica. 
 
1.6 Principio di "adattabilita'" 
 
Si possono sviluppare differenti forme di partecipazione, non  esiste
un metodo unico per esercitarla. E' dunque importante  adattare  alle
peculiarita' dei territori, alla loro dimensione e alle  sensibilita'
culturali le  strategie  e  le  azioni  di  partecipazione,  pur  nel
rispetto dei principi, degli obiettivi  e  delle  norme  espresse  da
questa Carta. 
 
1.7 Principio di "progressione" 
 
La Cdp non costituisce un insieme di procedure chiuse e rigide.  Essa
si inserisce nell'ampio processo di costruzione di Sinistra Italiana,
un  partito  nuovo  e  quindi  in  evoluzione,  flessibile  e  aperto
all'innovazione politica  e  organizzativa.  Essa  apre  un  processo
permanente il cui principio democratico e partecipativo  e'  tuttavia
considerato fondamentale.  La  democrazia,  a  cominciare  da  quella
interna al Partito, si costruisce attraverso l'esperienza  diretta  e
continua, con i suoi progressi e i suoi successi, ma anche attraverso
i suoi fallimenti e le frustrazioni che ne derivano,  che  non  vanno
nascosti o negati, ma condivisi  e  analizzati  per  essere  superati
insieme. 
 
1.8 Le azioni conseguenti 
 
La "democrazia deliberativa" e' un "processo decisionale condotto per
mezzo di una discussione tra  cittadini  liberi  ed  eguali",  basato
sull'assunzione  secondo  cui   "la   democrazia   si   fonda   sulla
trasformazione piu' che sulla mera aggregazione delle preferenze". Il
luogo in cui le preferenze si trasformano e' la discussione pubblica:
ovvero un processo di costruzione di una decisione collettiva che  e'
"democratico" in quanto inclusivo, ovvero prevede  la  partecipazione
di  tutti  coloro  sono  coinvolti  in  una  decisione  o  dei   loro
rappresentanti;  e  che  e'  "deliberativo"  in  quanto   si   svolge
attraverso  lo  scambio  di   argomentazioni,   la   valutazione   di
informazioni e conoscenze condivise, il confronto sulle finalita'  da
perseguire, sui mezzi disponibili, sulle esperienze  cui  poter  fare
riferimento. 
 
I principi fondamentali del modello normativo sono: 
  • l'idea che le preferenze (i valori, gli interessi,  le  opinioni)
dei cittadini non possano e  non  debbano  solo  essere  "contate"  o
"aggregate", attraverso procedure  di  voto,  ma  possano  e  debbano
formarsi e trasformarsi nel corso di una discussione pubblica che  si
svolga su basi di imparzialita', parita' ed eguaglianza; 
  • l'idea che una decisione collettiva possa  essere  assunta  sulla
base  di  argomenti  razionali,  e  sulla  base  di  informazioni   e
conoscenze condivise; 
  • l'idea che una decisione collettiva debba  essere  assunta  sulla
base della partecipazione  di  "tutti"  coloro  che  sono,  in  varia
misura, coinvolti nella decisione stessa, ovvero  sulla  base  di  un
principio di "massima inclusivita'". Cio'  che  conta  e'  che  tutti
coloro che abbiano "qualcosa da dire" su una decisione che, in  varia
misura, li tocca direttamente, abbiano la possibilita'  di  farlo;  e
che possano riconoscere il fatto che, comunque, della  loro  opinione
si sia discusso e che, in una qualche misura, essa sia stata presa in
considerazione e abbia contribuito  al  definirsi  di  una  soluzione
quanto piu' possibile condivisa e al formarsi di una base  comune  di
consenso. 
 
Per affermare la pratica della democrazia partecipativa  in  Sinistra
Italiana e' necessario avviare contemporaneamente le seguenti azioni: 
  • acquisire l'etica  dell'ascolto,  del  dialogo  e  del  confronto
aperto ad ogni livello del partito, e con la societa' nelle sue varie
e mutevoli espressioni associative democratiche; 
  • tenere  costantemente  aperti,  nel  territorio,  numerosi  spazi
d'incontro e canali di comunicazione; 
  • stimolare la voglia di esprimersi nel piu' gran numero  possibile
di  iscritte/i  e  di  soggetti  collettivi  esterni  al  Partito  ma
disponibili e interessati a come il  Partito  costruisce  le  proprie
posizioni; 
  • migliorare  la  comprensibilita'  e  la  trasparenza  dell'azione
politica per ristabilire la fiducia nella politica e tra gli eletti e
gli elettori; 
  • rafforzare il senso di appartenenza degli iscritti e il  consenso
dei cittadini grazie alla "corresponsabilita'" esercitata  nell'agire
i processi partecipativi. 
 
                            Seconda parte 
 
2. Ambiti politici, protagonisti e territori della partecipazione. 
 
2.1 Gli ambiti politici 
 
La Carta si applica: 
  • alle decisioni e alle strategie politiche  e  programmatiche  del
Partito a tutti i livelli; 
  • alle scelte politiche e alle iniziative per  l'amministrazione  e
per lo sviluppo locale. 
 
La partecipazione deliberativa non puo' essere applicata  alle  norme
dello Statuto e nei casi riguardanti le elezioni di dirigenti, o  dei
gruppi dirigenti, le cui modalita' sono definite dallo Statuto. 
 
2.2 I protagonisti 
 
La partecipazione mette in gioco quattro protagonisti: 
  • le/gli iscritte/i al Partito; 
  • le/gli elette/i del Partito; 
  • le  /i  cittadine/i,  sia  singolarmente  che  facenti  parte  di
associazioni e movimenti; 
  • i Circoli del Partito; 
 
Le iscritte e gli iscritti sono i primi protagonisti dei processi  di
partecipazione del Partito. Essi, organizzati nei modi previsti dallo
Statuto,  sono  impegnati  a  contribuire  alla   definizione   delle
politiche e delle azioni  del  Partito  e  a  garantire  un  costante
contatto con le realta' del proprio territorio, per sostenere il piu'
ampio dibattito pubblico e la  massima  partecipazione  "di  base"  e
"deliberativa" degli elettori e dei cittadini, alle sue scelte e alle
sue decisioni. Essi possono  chiedere,  tramite  il  Circolo  in  cui
esercitano la loro militanza politica, che sia indetto il processo di
partecipazione deliberativa. 
 
Le elette e gli eletti detengono direttamente la  responsabilita'  di
valutazione e il potere  di  decisione  istituzionale.  Essi  sono  i
garanti  dell'interesse  generale  ricercato  e  definito  in   forma
collettiva. Gli  eletti,  di  tutti  i  livelli  istituzionali,  sono
responsabili di informare costantemente gli iscritti  e  i  cittadini
sul  merito  dei  temi  trattati   nel   loro   lavoro   politico   e
amministrativo, per realizzare su di esso una reciproca sintonia. Gli
esiti  dei  processi  partecipativi,   in   particolare   di   quelli
deliberativi,  impegnano  gli  eletti  del  Partito  a  seguirne   le
indicazioni in ogni ambito della loro attivita' politica. 
 
Le cittadine e i cittadini, singoli o associati,  sono  portatori  di
conoscenza e pratica del territorio.  Essi  ne  sono  coproduttori  e
corresponsabili. La loro partecipazione  attiva  ai  dibattiti  e  in
tutte le occasioni in cui si formano le  idee  di  Sinistra  Italiana
accresce l'efficacia dell'azione del Partito, adeguandola  meglio  ai
bisogni collettivi e rafforzando il rapporto tra elettori,  eletti  e
Partito. 
 
I Circoli di Sinistra Italiana sono i primi luoghi nei  quali  devono
svilupparsi ed avere un esito decisivo le  azioni  partecipative  del
Partito.   Essi   costituiscono   il   luogo    privilegiato    della
partecipazione delle/gli iscritti e delle/i cittadine/i alle analisi,
discussioni e decisioni politiche del Partito. 
 
Ciascun Circolo, deve essere avvertito dagli iscritti e dai cittadini
come una vera e  propria  "sede  della  partecipazione".  I  Circoli,
singolarmente o in unione tra loro secondo le esigenze del territorio
e dei temi  trattati,  garantiscono,  nello  svolgimento  della  loro
iniziativa politica, la continuita' della partecipazione "di base"  e
lo svolgimento del processo di partecipazione  deliberativa,  secondo
le modalita' e i tempi stabiliti da questa Carta, attraverso: 
  • la trasmissione e la diffusione di tutte  le  informazioni  utili
all'attivita' politica degli iscritti e dei cittadini; 
  • la raccolta delle opinioni e  delle  proposte  che,  sui  diversi
aspetti della  vita  politica  locale,  nazionale  e  internazionale,
emergono  dal  dibattito  e  dai  contributi  degli  iscritti  e  dei
cittadini che vogliano contribuire alla loro elaborazione; 
  • la capacita'  di  decidere  le  linee  politiche  e  le  relative
iniziative nelle materie di loro competenza territoriale; 
  • la trasmissione, nel rispetto della  sussidiarieta',  agli  altri
livelli di direzione  del  Partito  e  agli  organismi  istituzionali
competenti, delle elaborazioni, delle proposte e delle determinazioni
assunte al loro interno. 
 
L'avviso, le date e gli O.d.G. di tutte le iniziative e riunioni  dei
Circoli, cosi'  come  delle  altre  strutture  del  Partito  ad  ogni
livello, devono essere rese pubbliche con congruo  anticipo  a  tutti
gli aventi diritto e/o  agli  interessati  attraverso  gli  strumenti
d'informazione ritenuti piu' idonei ed efficaci. 
 
Gli orientamenti politici o le decisioni  assunte  al  termine  delle
riunioni debbono essere contenute in uno o piu' documenti che saranno
messi a disposizione degli iscritti e dei cittadini, anche attraverso
internet, e  trasmesso  alle  altre  strutture  del  Partito  o  alle
istituzioni interessate. 
 
2.3 I territori della partecipazione 
 
Ogni  iniziativa  di  partecipazione  (informazione,   consultazione,
referendum,  ecc)  deve  stabilire  innanzi  tutto  a  quale  livello
territoriale vada individuato e  riportato  l'interesse  generale  in
esame  (quartiere,  municipalita',  comune,   citta'   metropolitana,
regione, nazione, Unione Europea). 
 
L'organizzazione della partecipazione e' compito del livello politico
territoriale competente che assicurera' a tutti  gli  iscritti,  agli
eletti e ai cittadini il loro coinvolgimento nel processo decisionale
che  li  riguarda,  mettendoli  in  condizione  di  rappresentare  la
molteplicita' delle opinioni e delle esigenze sui temi considerati. 
 
La competenza  di  tali  materie  e'  attribuita  a  ciascun  livello
territoriale del Partito secondo quanto stabilito dallo Statuto o, in
caso di temi d'interesse istituzionale, secondo il  livello  politico
relativo all'istituzione interessata. 
 
Ciascun  livello  territoriale  inferiore   partecipa   al   processo
deliberativo indetto e gestito dal livello territoriale superiore. 
 
                             Terza parte 
 
3. Gli strumenti, il processo deliberativo. 
 
3.1 La comunicazione e i suoi livelli 
 
La comunicazione politica  in  Sinistra  Italiana  e  tra  Partito  e
cittadini   e'   lo   strumento   propedeutico   ad   ogni   processo
partecipativo. Essa e' organizzata attraverso quattro livelli: 
 
-  l'informazione  discendente:  dalle  strutture  di  partito,   dai
dirigenti e/o dagli eletti che mettono al corrente gli iscritti  e  i
cittadini dei loro programmi, delle loro  decisioni  e/o  delle  loro
azioni attraverso riunioni, documenti, siti internet, social network,
ecc; 
 
- l'informazione ascendente: dagli iscritti e/o dai cittadini che  si
organizzano per far emergere le loro istanze attraverso  procedure  e
strumenti diversi (assemblee pubbliche, dibattiti in rete, petizioni,
ecc), per  trovare  ascolto  nelle  strutture  del  Partito  e  negli
incontri con gli eletti e i dirigenti; 
 
- la consultazione: Sinistra Italiana sviluppa  un  dialogo  con  gli
iscritti e i cittadini,  anche  in  quanto  portatori  di  competenze
specifiche,  su  questioni  politiche  e/o  amministrative  puntuali,
proposte da avanzare o decisioni  da  prendere  a  livello  locale  o
nazionale, attraverso riunioni, assemblee,  forme  di  consultazione,
ecc. Acquisita formalmente l'opinione formatasi  con  il  massimo  di
condivisione possibile, il Partito assume la sua  decisione  politica
negli  organismi  territorialmente  competenti  che   se   ne   fanno
responsabili. 
 
- la deliberazione: il Partito  indice  e  gestisce  il  processo  di
partecipazione "deliberativa" nel quale  gli  iscritti  e,  nei  casi
previsti, i cittadini singoli o associati, hanno la  possibilita'  di
esercitare un ruolo protagonista perche' chiamati  a  fornire,  oltre
che il loro giudizio, anche esperienze, argomenti di conoscenza e  di
valutazione che arricchiscono e  rendono  piu'  solida  la  decisione
finale, che viene comunque assunta dall'organismo  dirigente  che  la
motiva e se ne assume la responsabilita'. 
 
3.2 L'uso partecipativo della rete 
 
Gli  strumenti  di  comunicazione  interattiva  della  rete  digitale
(social  network,  siti,  blog,  portali,  ecc)  svolgono  un   ruolo
fondamentale  nella  diffusione  istantanea  delle   idee   e   delle
informazioni e possono essere utilizzati per promuovere  nuove  forme
di partecipazione e migliorare il lavoro di tutto il Partito. 
 
Nella nuova gestione dei tempi di vita  e  di  lavoro  di  moltissimi
cittadini l'uso della comunicazione informatica  puo'  facilitare  lo
stabilirsi di un contatto diretto e costante tra essi  e  il  Partito
consentendo di perseguire con maggior efficacia molti obiettivi. 
 
3.3 Richiesta, indizione e gestione del  processo  di  partecipazione
deliberativa 
 
Il processo deliberativo puo' essere richiesto a tutti i livelli  del
Partito: dal segretario; dal trenta per cento  dei  componenti  della
Direzione  nazionale  o  regionale  o  dell'Assemblea   nazionale   o
regionale; dal  cinque  per  cento  degli  iscritti  al/ai  livello/i
territoriale/i  o  nazionale  competenti  a  decidere  sulla  materia
proposta. 
 
Le richieste devono contenere la  precisa  indicazione  del  tema  da
sottoporre  a   partecipazione   deliberativa,   una   documentazione
esaustiva per comprenderne l'oggetto, l'indicazione  delle  questioni
da porre in deliberazione e l'indicazione di aprire o meno il voto ai
cittadini non iscritti. 
 
Verificata la legittimita'  della  richiesta  l'organo  di  direzione
politica competente indice il processo deliberativo entro  15  giorni
dalla ricezione della richiesta. 
 
3.4 Il processo di partecipazione deliberativa 
 
Il processo di partecipazione deliberativa si attua  con  il  preciso
intento di decidere collegialmente su un tema  specifico  e  richiede
una procedura definita. 
 
La procedura inizia  con  l'elaborazione  (in  collaborazione  con  i
proponenti) e la diffusione di un documento base nel quale, oltre  ad
una  sintesi  della  documentazione  disponibile   sul   tema,   sono
esplicitati: 
  • l'oggetto  della  deliberazione,  l'indicazione  delle  questioni
aperte da porre in deliberazione e gli eventuali punti fermi, che non
possono essere messi in discussione dal processo deliberativo; 
  • i confini territoriali  della  consultazione  e,  considerate  le
indicazioni formulate nella domanda di deliberazione (solo iscritti o
anche non iscritti), i soggetti chiamati a deliberare; 
  • il calendario delle fasi, i tempi, le modalita', il/i  luogo/ghi,
i giorni nei quali avra' inizio, si sviluppera' e si concludera'  con
l'approvazione di un rapporto in cui sono riportati i  risultati  del
processo deliberativo. In tale rapporto vengono riportate non solo le
tesi che  hanno  incontrato  un  maggior  consenso  ma  anche  quelle
parzialmente o totalmente contrastanti e  gli  argomenti  prodotti  a
sostegno. 
 
Terminata la procedura, i risultati del processo deliberativo vengono
sottoposti al giudizio dell'organo politico competente, che li valuta
e li trasferisce in un suo documento che viene posto in votazione. 
 
Il documento approvato ha esecutivita' immediata, e non  puo'  essere
modificato se non attraverso un identico processo  di  partecipazione
deliberativa, da avviare nel caso intervengano modifiche  evidenti  e
sostanziali delle sue ragioni (es. cambiamento di leggi  o  norme  di
riferimento, nuovi vincoli di bilancio, ecc.).