(Allegato-art. 5)
 
                               Art. 5. 
 
                 Metodo di ottenimento del prodotto 
 
    Il seme di «Cavolfiore della Piana del  Sele»  impiegato  per  la
riproduzione  deve  essere  conforme  alle  prescrizioni   di   legge
riguardanti l'intera filiera  sementiera,  vivaistica,  produttiva  e
commerciale. 
    Gli interventi tecnico-colturali previsti sono: 
      a) impianto della coltura: la semina si effettua in contenitori
alveolari. Il trapianto delle piantine provviste di 4-5  foglie  vere
si realizza in estate-autunno oppure a fine inverno-inizio  primavera
su terreno previamente sottoposto ad una  lavorazione  principale  di
media  profondita',  seguita  da  erpicature  e/o  fresature;   viene
realizzata la disposizione in file  singole  o  binate.  La  densita'
d'impianto  varia  in  funzione  della  varieta'  e  della   stagione
colturale, da 1.6 a 2,0 piante per m²  (pari  a  circa  16.000/20.000
pt/ha), considerando comunque che l'aumento degli spaziamenti tra  le
piante da' luogo a un incremento  del  calibro  dei  corimbi  che  si
producono; 
      b) avvicendamento colturale: il  «Cavolfiore  della  Piana  del
Sele»  deve  essere  obbligatoriamente   coltivato   pianificando   e
rispettando inderogabilmente un avvicendamento colturale, al fine  di
evitare di ripetere questa coltura sullo stesso appezzamento di suolo
per due anni consecutivi, ovvero di  farla  precedere  e  seguire  da
almeno un ciclo colturale effettuato con colture non  afferenti  alla
famiglia delle Brassicaceae; 
      c)  irrigazione:   gli   apporti   irrigui   sono   commisurati
all'andamento meteorologico stagionale  e  alle  caratteristiche  del
suolo, ovvero alla domanda evapotraspirativa; 
      d) concimazione: deve essere praticata in  base  alle  esigenze
nutrizionali   effettive   della   coltura.   L'azoto   deve   essere
somministrato evitando interventi nell'ultimo  mese  che  precede  la
raccolta. In tal modo si evita l'allungamento della fase vegetativa e
si migliora nel contempo la qualita' dei corimbi; 
      e)  difesa  fitosanitaria:  tutte  le   procedure   di   difesa
fitosanitaria devono  essere  conformi  al  «Disciplinare  di  difesa
integrata» del Cavolfiore emanato dalla Regione Campania, Assessorato
all'agricoltura, ultimo aggiornamento; ovvero, in alternativa, devono
essere conformi al «Disciplinare di produzione biologica», cosi' come
previsto dalle normative comunitarie e nazionali vigenti in materia; 
      f) raccolta:  e'  effettuata  recidendo  manualmente  lo  scapo
fiorale al di  sotto  dell'ultima  foglia  involucrante  il  corimbo,
quando quest'ultimo  ha  completato  l'accrescimento.  La  produzione
massima ammessa e' pari a 40 t·ha-1 ; 
      g) conservazione post-raccolta: la conservazione  post-raccolta
avviene: a) a temperatura ambiente, in appositi  locali  idonei  allo
svolgimento di tale fase, poco luminosi, ben ventilati e con umidita'
ambientale inferiore al 75%; b) in celle frigorifere, con temperatura
compresa tra 0° e 4°C e umidita' del 70-75%, anche con  l'ausilio  di
atmosfera controllata, ovvero con percentuali di ossigeno e  anidride
carbonica comprese tra 2% e 8%; 
      h) lavorazione del  prodotto:  prima  del  confezionamento,  il
prodotto raccolto  e  ben  asciutto  e'  sottoposto  al  processo  di
lavorazione, consistente nel taglio dello scapo fiorale  a  1  cm  di
lunghezza e nella recisione  della  corona  di  foglie  esterne,  non
aderenti al corimbo, in modo  da  ottenere  corimbi  compatti  e  ben
protetti.