(Allegato-Allegato)
                                                             Allegato 
 
                   Al Presidente della Repubblica 
 
    Il Comune di Sparanise (Caserta),  i  cui  organi  elettivi  sono
stati rinnovati nelle  consultazioni  amministrative  del  3  ottobre
2021,  presenta  forme  di  ingerenza  da  parte  della  criminalita'
organizzata   che   compromettono   la   libera   determinazione    e
l'imparzialita' dell'amministrazione nonche' il buon andamento ed  il
funzionamento dei servizi con grave pregiudizio dell'ordine  e  della
sicurezza pubblica. 
    Il prefetto di Caserta ha riferito che gli accertamenti in ordine
alla sussistenza  di  fenomeni  di  infiltrazione  e  condizionamento
mafioso riguardante il  Comune  di  Sparanise  sono  scaturiti  dagli
sviluppi di un'ampia inchiesta  giudiziaria  disposta  dalla  procura
della  Repubblica  -  Direzione  distrettuale  antimafia  di  Napoli,
nell'ambito di un procedimento penale nel quale anche il sindaco  del
Comune di Sparanise, unitamente ad  altri,  risulta  indagato  per  i
reati di cui agli articoli  319  e  416-bis-1,  comma  1  del  codice
penale. La vicenda giudiziaria e' relativa  ad  alcune  procedure  di
affidamento  della  gestione   di   servizi   socio-assistenziali   a
cooperative   ritenute   espressione   degli   interessi   dei   clan
camorristici egemoni nell'alto casertano all'esito della  quale,  nel
dicembre  2021,  e'  stata  data  esecuzione   ad   un   decreto   di
perquisizione personale, informatica e locale, emesso dalla  suddetta
autorita' indagante. 
    In  relazione  all'   esecuzione   del   predetto   provvedimento
giudiziario, che ha messo in luce il radicamento in  quel  territorio
della criminalita' organizzata di stampo mafioso, e in considerazione
di un circostanziato esposto segnalante rapporti di  contiguita'  tra
amministratori  comunali  e  ambienti  malavitosi,  il  prefetto   di
Caserta,  al  fine  di  verificare  la  sussistenza   di   forme   di
condizionamento e di infiltrazione  delle  predette  consorterie  nel
Comune di Sparanise, con decreto  del  16  marzo  2022,  ha  disposto
l'accesso presso il suddetto comune, ai sensi dell'art. 143, comma 2,
del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, per gli  accertamenti
di rito. L'incarico conferito alla commissione e' stato poi prorogato
dal prefetto per ulteriori tre mesi. 
    Al termine dell'indagine  ispettiva,  la  commissione  incaricata
dell'accesso  ha  depositato  le  proprie   conclusioni   sulle   cui
risultanze il prefetto  di  Caserta,  sentito  nella  seduta  del  18
ottobre 2022 il comitato provinciale  per  l'ordine  e  la  sicurezza
pubblica,  integrato  per  l'occasione  con  la  partecipazione   del
procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Santa  Maria
Capua Vetere e del procuratore della Repubblica  vicario  f.f.  della
Direzione distrettuale antimafia di  Napoli,  ha  inviato  l'allegata
relazione, che costituisce parte integrante della presente  proposta,
in cui si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti
elementi su collegamenti diretti ed  indiretti  degli  amministratori
locali con la criminalita' organizzata di tipo mafioso e su forme  di
condizionamento degli stessi, riscontrando, pertanto,  i  presupposti
per l'applicazione delle misure di cui al citato art. 143 del decreto
legislativo n. 267/2000. 
    Il quadro generale della Provincia di Caserta  e'  caratterizzato
dalla presenza radicata  della  criminalita'  organizzata  di  stampo
camorristico.  Il  territorio  di  Sparanise,  in   particolare,   e'
caratterizzato dall'operativita' di pericolosi gruppi  criminali  che
nonostante le pressanti indagini giudiziarie e le azioni di contrasto
operate dalle Forze  di  polizia,  riescono  a  svolgere  tuttora  un
penetrante controllo territoriale  per  esercitare  i  propri  affari
illeciti,   quali   attivita'   estorsive   soprattutto    a    danno
dell'imprenditoria  locale,  traffico   di   armi   e   di   sostanze
stupefacenti, nonche' riciclaggio dei proventi illeciti nell'economia
legale,  anche  attraverso  l'infiltrazione  degli  enti  locali  per
condizionarne la scelta e per accaparrarsi commesse pubbliche. 
    La  relazione  prefettizia,  prendendo   spunto   da   risultanze
giudiziarie e dal lavoro della commissione di accesso, ha rilevato la
sussistenza di cointeressenze e frequentazioni  tra  esponenti  delle
locali  consorterie  mafiose  ed  alcuni   amministratori   comunali,
compreso il primo cittadino, il cui modus operandi  nell'amministrare
la cosa pubblica - evidenzia il prefetto  di  Caserta  -  e'  apparso
favorire gli interessi economici di imprese  e  soggetti  espressione
del clan  camorristico  egemone  su  quel  territorio,  oltreche'  il
perseguimento di interessi personali  consistenti  nella  scelta  dei
soggetti da assumere, tra i quali anche propri familiari,  presso  le
imprese favorite. 
    A  questo  proposito,  l'organo   ispettivo   ha   fatto   «ampio
riferimento a dati, situazioni ed episodi riferiti ad  amministratori
locali e dipendenti», segnalando una serie  di  cointeressenze  e  di
elementi indiziari, concreti, univoci e  rilevanti,  su  collegamenti
diretti o indiretti con la criminalita' organizzata  o  su  forme  di
condizionamento a partire da quelli  rilevati,  come  evidenziato,  a
carico del sindaco di Sparanise. 
    Nella  relazione  prefettizia  viene  innanzitutto  rilevato  che
l'amministrazione  comunale  eletta  nella   tornata   amministrativa
tenutasi  nell'ottobre  2021  e'  in  assoluta  continuita'  con   la
precedente consiliatura (dal 2016 al 2021), in quanto sia il  sindaco
sia i membri dell'organo consiliare, nella componente di  maggioranza
e  in  quella  di  minoranza,  sono  sostanzialmente  gli  stessi  ad
eccezione di tre nuovi eletti nel consiglio comunale. 
    Come sopra precisato,  le  risultanze  della  menzionata  vicenda
giudiziaria, che hanno fatto luce su alcune procedure di  appalto  in
materia  di  servizi  socio-assistenziali  a   societa'   cooperative
ritenute espressione degli interessi dei locali clan camorristici,  e
le conferme ottenute dall'attivita' ispettiva  della  commissione  di
accesso, hanno evidenziato, in particolare, proprio il  ruolo  tenuto
dal sindaco di Sparanise, il quale  di  fatto  ha  esercitato  almeno
dall'anno 2017, una «pregnante ingerenza» sull'attivita'  dell'ambito
territoriale sociale C9, soggetto gestore della  rete  integrata  dei
servizi socio assistenziali di cui  il  Comune  di  Sparanise  e'  il
comune capofila. E' emerso a tal riguardo  come  il  primo  cittadino
abbia, nei fatti, annullato le funzioni di coordinamento del predetto
ambito accentrando su di se' il potere decisorio, sia  dell'attivita'
di programmazione che di quella gestionale, venendosi a sostituire di
fatto al coordinatore dell'ufficio di piano, con la  compiacenza  dei
diversi titolari succedutisi nel ruolo che quasi  sempre  sono  stati
formalmente individuati nella  figura  del  responsabile  pro-tempore
dell'ufficio tecnico comunale anziche' in quella  di  un  funzionario
esperto  nel  «sociale»,  come  invece  previsto   dalla   disciplina
regionale. 
    Le procedure contrattuali nelle quali sono risultate evidenti  le
«illecite ingerenze» del sindaco  e  di  altri  soggetti  sono  state
individuate negli affidamenti effettuati nell'ambito dei  servizi  di
cura dell'infanzia (c.d. micronido anno 2020).  Gli  esiti  ispettivi
hanno confermato l'ingerenza  del  suddetto  amministratore  comunale
nella scelta dell'operatore economico, avendo turbato il procedimento
diretto a stabilire il contenuto del bando al fine di condizionare le
modalita'  di  scelta  del  contraente  in  favore  di  una  societa'
riconducibile ad un  imprenditore  ritenuto  contiguo  ad  una  delle
consorterie mafiose del casertano. 
    La predetta societa' risultata affidataria del servizio e'  stata
poi oggetto di provvedimento interdittivo emesso dalla prefettura  di
Caserta il 25 maggio  2022,  provvedimento  la  cui  legittimita'  ha
trovato definitiva conferma in sede di appello innanzi  al  Consiglio
di Stato. 
    Inoltre il prefetto  di  Caserta  ha  riferito  che  alla  stessa
societa' e' stato dato in gestione, all'esito di una gara nella quale
la societa' e' stata l'unica  partecipante,  il  servizio  denominato
«ludoteca/ludoarmonica 2018», affidamento che si  e'  protratto  fino
all'emissione  della  predetta  interdittiva  prefettizia.  Viene  al
riguardo  evidenziato,  come  piu'  dettagliatamente  riferito  nella
relazione della commissione d'indagine, che  nell'espletamento  della
relativa procedura la stessa societa' ha  anche  avuto  un  «soccorso
istruttorio apparso anomalo». 
    Sui predetti affidamenti viene sottolineato il fatto che  durante
le due ultime consiliature i servizi socio- assistenziali dell'ambito
C9 sono stati gestiti, quasi in regime di monopolio,  dalla  predetta
societa' rivelatasi poi collegata con la criminalita'  organizzata  e
percio' colpita da interdittiva prefettizia. 
    Ulteriori rilevanti elementi dello sviamento posto in essere  dal
primo cittadino emergono dall'analisi  di  altre  procedure  relative
all'affidamento del servizio del «micronido»; viene precisato che nel
marzo 2022 il Comune di Sparanise, dopo il raggiungimento del  limite
temporale per la prosecuzione del contratto con la suddetta' societa'
aggiudicataria, ha indetto  una  nuova  gara  mediante  la  procedura
negoziata, alla quale ha partecipato un'unica  ditta,  poi  risultata
assegnataria del servizio, collegata  ad  un'altra  ditta  -  il  cui
rappresentante legale risulta essere indagato, unitamente al  sindaco
di Sparanise, nella sopracitata  azione  giudiziaria  -  destinataria
anche essa di  interdittiva  antimafia  emessa  dalla  prefettura  di
Caserta in data 20 giugno 2022. 
    Viene  segnalata,  altresi',  un'ulteriore  procedura  di   gara,
anch'essa connotata da ingerenze del primo cittadino  e  relativa  al
servizio denominato «Home care premium 2017», avvenuta tra il 2017  e
il 2018 tramite procedura negoziata; anche in  tale  occasione  viene
segnalato l'intervento del sindaco che con propria nota ha imposto al
responsabile del procedimento di  annullare  l'avviata  procedura  di
gara, in quanto non era stata prevista la partecipazione anche di una
ditta, che era stata  gia'  affidataria  dello  stesso  servizio  nel
periodo  2015/2017  e  per  tale  ragione  non  invitata  alla  nuova
procedura,  in  coerenza  con  le  linee  guida  emesse  in   materia
dall'ANAC. 
    A questo proposito, la relazione prefettizia ha posto in  rilievo
come il primo cittadino di Sparanise abbia travalicato le funzioni di
indirizzo politico, ingerendosi in aspetti meramente  gestionali  del
procedimento    che    competono,    esclusivamente,     all'apparato
dirigenziale.  Inoltre,  durante   l'espletamento   della   rinnovata
procedura di gara, il predetto amministratore ha revocato  l'incarico
al responsabile del servizio, fino ad allora affidato al coordinatore
dell'ufficio di piano. Viene aggiunto, altresi', che anche in  virtu'
dell'intervento  del  sindaco  la  nuova  gara  si  e'  conclusa  con
l'aggiudicazione del servizio alla predetta ditta,  gia'  affidataria
in  passato  dello  stesso  servizio,  la  quale  peraltro  e'  stata
successivamente raggiunta il  30  maggio  2022  da  una  interdittiva
prefettizia. 
    Altro  significativo  episodio,  che  connota  un'amministrazione
avulsa dal rispetto  dei  principi  di  legalita'  e  buon  andamento
dell'azione amministrativa, e' quello concernente l'affidamento,  nel
maggio 2021, del servizio della vigilanza  sul  territorio  comunale,
concesso  ad  un  istituto  privato,  utilizzando  fondi  dell'ambito
sociale destinati ad altre finalita'. 
    Nella relazione prefettizia  vengono  rilevate  cointeressenze  e
frequentazioni con la criminalita' organizzata anche nei riguardi  di
altri  amministratori  comunali;  in   particolare   il   vicesindaco
dell'ente e' risultato avere stretti rapporti di interessi  economici
e personali con un soggetto ritenuto contiguo alle locali consorterie
mafiose e considerato il «reale dominus»  degli  affari  e  dei  beni
formalmente   intestati   ai   propri   familiari   o   allo   stesso
amministratore. 
    Infatti, viene precisato che un congiunto del  predetto  soggetto
controindicato ha ceduto la  propria  quota  azionaria  maggioritaria
(90% delle quote) di una societa' proprio al vicesindaco, gia'  socio
minoritario, trasferimento patrimoniale avvenuto  (nell'aprile  2022)
subito dopo l'insediamento presso l'ente locale della commissione  di
indagine,  operazione  che  appare  essere  preordinata  a  rimuovere
formalmente la presenza di quella famiglia dall'assetto societario  e
oscurare le cointeressenze con il predetto  amministratore  comunale.
Tale cessione di quote societarie, come evidenziato  nella  relazione
del prefetto, sembra essere una mera simulazione deducibile anche per
l'esiguita' del corrispettivo pattuito che risulta  essere  inferiore
al valore e al patrimonio della societa'. A cio' si aggiunge che  non
e'  stato  possibile  rintracciare  alcun   riscontro   dell'avvenuto
pagamento. 
    E'  risultato,  altresi',  che  numerosi  immobili  risultano  di
proprieta' di altro congiunto dello stesso soggetto controindicato la
cui situazione reddituale personale non sembra essere compatibile con
l'entita' del patrimonio posseduto. 
    Viene, inoltre, evidenziato che  nei  riguardi  della  menzionata
societa' e di altre ditte e attivita' in possesso dei  familiari  del
soggetto controindicato e' stata avanzata da  parte  delle  Forze  di
polizia  la  proposta  di  interdittiva  antimafia  che  tuttora   e'
all'esame degli organi competenti. 
    Nella relazione prefettizia si fa anche riferimento  alla  figura
di un assessore comunale il quale risulta legato da  stretti  vincoli
familiari con esponenti riconducibili al contesto criminale  di  quel
territorio, tra i quali viene segnalato  un  soggetto  che  e'  stato
destinatario nel 2011 di una misura cautelativa, emessa  dal  GIP  di
Napoli  su  richiesta   della   competente   direzione   distrettuale
antimafia, per i reati di cui agli articoli 110 e  416-bis,  comma  1
del  codice  penale,  nei  cui  confronti  nel  2017  e'  stata  data
esecuzione  alla  misura  della  sorveglianza  speciale  di  Pubblica
sicurezza. 
    Viene altresi' precisato che il predetto amministratore e'  stato
alle  dipendenze  di  alcune  delle  predette  societa'   cooperative
affidatarie  dei  servizi  socio-assistenziali  e   coinvolte   nella
principale indagine giudiziaria che sta interessando anche il  Comune
di Sparanise. 
    Gli esiti ispettivi hanno evidenziato, inoltre, una significativa
compromissione dell'apparato burocratico comunale, nei  cui  riguardi
viene rilevata la totale assenza di controllo da parte  degli  organi
elettivi a tutela del buon andamento dell'azione amministrativa. 
    In particolare, vengono segnalati alcuni dipendenti  dell'ufficio
tecnico, destinatari di una serie di denunzie e di deferimenti, per i
quali  vengono  altresi'   rilevate   frequentazioni   con   soggetti
malavitosi, nonche' pendenze o pregiudizi di carattere penale. 
    Tutte le surriferite criticita' sono certamente sintomo  di  «una
amministrazione non improntata a perseguire il pubblico  interesse  e
connotata da gravi profili di  illegalita'».  Nello  specifico  viene
evidenziata  la  disapplicazione  della  normativa  antimafia,   come
avvenuto nel caso di un affidamento diretto disposto nel giugno  2021
a favore di una ditta gia' raggiunta da interdittiva  prefettizia  18
aprile 2021 regolarmente comunicata al  Comune  di  Sparanise.  Cosi'
anche nel caso dell'affidamento temporaneo del servizio di raccolta e
spazzamento  stradale  che  e'  stato  ripetutamente  assegnato   con
ordinanze sindacali a favore di una impresa soggetta nel  marzo  2022
ad accesso antimafia. 
    Al quadro cosi' rappresentato si aggiungono diffuse irregolarita'
nelle procedure di affidamento di commesse pubbliche,  tra  le  quali
vengono segnalate carenze in materia di  trasparenza  amministrativa,
per la mancata pubblicazione di atti obbligatori per legge nonostante
le segnalazioni dell'Organismo  indipendente  di  valutazione  (OIV),
nella rotazione negli appalti pubblici, oltreche' in quella  «pletora
di operazioni» apparse  frutto  di  artificiosi  frazionamenti  della
spesa e dei lavori appaltati. A  titolo  di  esempio  delle  predette
irregolarita' vengono segnalate alcune  deliberazioni  assunte  dalla
giunta comunale, relative agli  anni  2019  e  2021,  ai  fini  della
programmazione di interventi di manutenzione straordinaria di  tratti
viari e  fognari  da  effettuarsi  in  diverse  zone  del  territorio
comunale.  Tali  lavori,  benche'  tutti  legati  ad  un  unico  atto
programmatorio tecnico ed economico, sono stati dati  in  affidamento
separatamente in  quanto  considerati  interventi  operati  «in  zone
diverse del centro cittadino, anche distanti tra loro». 
    Quanto emerso in sede di accesso ispettivo delinea un  quadro  di
permeabilita'  del  Comune  di  Sparanise  ai  condizionamenti  della
criminalita'   organizzata,   favoriti   dai   comportamenti   tenuti
dall'amministrazione  comunale,  la  quale  non  ha  opposto   alcuna
iniziativa di difesa idonea a contrastare le infiltrazioni  dei  clan
camorristici soprattutto nei settori piu' strategici dell'ente locale
quali sono l'ufficio tecnico e  i  servizi  socio-assistenziali,  che
invece sono risultati essere largamente assoggettati agli interessi e
ai disegni di soggetti riconducibili alla malavita organizzata. 
    Le  circostanze,  analiticamente  esaminate  e   dettagliatamente
riferite nella relazione del prefetto, hanno rivelato  una  serie  di
condizionamenti nell'Amministrazione comunale di  Sparanise  volti  a
perseguire fini diversi da quelli istituzionali che hanno determinato
lo svilimento e la perdita di credibilita'  dell'istituzione  locale,
nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita',  rendendo
necessario l'intervento dello Stato per  assicurare  la  riconduzione
dell'ente alla legalita'. 
    Ritengo, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'adozione del
provvedimento di scioglimento del  consiglio  comunale  di  Sparanise
(Caserta), ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo  18  agosto
2000, n. 267. 
    In  relazione  alla  presenza  ed  all'estensione  dell'influenza
criminale,  si  rende  necessario  che  la  durata   della   gestione
commissariale sia determinata in diciotto mesi. 
      Roma, 13 dicembre 2022 
 
                                 Il Ministro dell'interno: Piantedosi