Art. 6. Legame con l'ambiente Il «Caciocavallo Silano» DOP e' un formaggio conosciuto fin dai tempi della Magna Grecia, storicamente prodotto in prevalenza nei territori del Meridione da razze bovine, autoctone; Podolica, Bruna, Alpina, Frisona, Pezzata, Meticcia e loro incroci, il Caciocavallo e' una delle eccellenze gastronomiche piu' apprezzate dell'Italia meridionale. Viene prodotto lungo l'intera dorsale appenninica del Mezzogiorno ed e' impossibile non riconoscerlo grazie alla sua inconfondibile forma. Era il 500 a.C. quando Ippocrate nei suoi scritti discorreva sull'arte usata dai Greci per la preparazione del cacio, l'etimologia della denominazione «Caciocavallo Silano» evoca il nome geografico dell'altopiano della Sila, nome che e' prevalso per lunga consuetudine nell'area di produzione e nei mercati di consumo. Ancora nel 1811, il relatore della «Statistica murattiana» disposta dal governo napoleonico, per le contrade della Calabria ulteriore (Catanzaro e Reggio), U. Caldora riporta un giudizio sui caciocavalli «Si fabbricano i formaggi propriamente detti, i caciocavalli in doppia foggia, fra' i quali que' conosciuti col nome calabro di raschi sono assai piu' delicati e gustosi». Il nome Caciocavallo deriva dalla consolidata tecnica di stagionatura del prodotto che viene posto legato a coppie «a cavallo» di un sostegno. Data la tradizionalita' del formaggio, la denominazione e' stata riconosciuta originariamente con decreto del Presidente della Repubblica 30 ottobre 1995, n. 12969, cui ha fatto seguito il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 maggio 1993, recante norme innovative di produzione e di designazione. Originario dell'altopiano calabrese della Sila, il Caciocavallo Silano DOP e' oggi prodotto su un vasto territorio configurato a macchia di leopardo che comprende diversi comuni della Calabria e le aree lungo la dorsale appenninica meridionale di Puglia, Campania, Molise e Basilicata. Nell'altopiano Silano, quando non c'era la stabulazione fissa, il caciocavallo veniva prodotto esclusivamente in primavera estate, nelle piccole casupole di legno dei bovari («vaccarizzi»); la tecnica di produzione era molto raffinata perche' il formaggio doveva conservarsi a lungo. Il «Caciocavallo Silano» DOP ha caratteristiche aromatiche e microbiologiche legate al territorio, interagenti tra loro ed influenzate dalla tecnica di lavorazione del posto. L'aroma, il sapore, il retrogusto, l'aspetto della pasta sono influenzati dagli aspetti suddetti. Oltre all'influenza degli aspetti suddetti, gli aromi del prodotto dipendono, anche, dall'eventuale utilizzo del siero innesto e dalla sua microflora autoctona che si origina dalla microflora presente nel latte della zona e da quella presente in lavorazione, cioe' nell'ambiente di caseificio. In aggiunta alle caratteristiche specifiche determinate dall'utilizzo del siero innesto vanno aggiunte le influenze ambientali e gli aspetti storico-culturali rilevanti lungo la dorsale appenninica meridionale. Per il sapore le note prevalenti sono dolce quando il formaggio e' giovane e piccante quando si intensifica con la stagionatura, grazie all'utilizzo prevalente nel processo di lavorazione del caglio di capretto che proprio durante la fase di stagionatura del formaggio grazie alla sua composizione condiziona i fenomeni di maturazione del formaggio, determinandone il sapore distintivo. La necessita' di lavorare latte di non piu' di quattro munte permette di ottenere un legame molto stretto tra la qualita' chimico-fisica e microbiologica del latte e l'unicita' del prodotto in quanto si vuole evitare la dispersione delle molecole aromatiche liposolubili presenti nella materia grassa del latte che caratterizzano aromi ed odori del prodotto finito. Alle specificita' suddette vanno aggiunte le influenze ambientali e gli aspetti storico-culturali; a questo proposito, le caratteristiche specifiche del prodotto sono correlate ai fattori naturali connessi con le condizioni climatiche, proprie della dorsale appenninica meridionale, prevalenti largamente nel territorio di produzione e che, influenzano le colture foraggere destinate all'alimentazione delle lattifere. Le caratteristiche organolettiche e, non di meno, le caratteristiche merceologiche sono conferite dalla consuetudine di produzione, dalle secolari tradizioni locali e dalle condizioni climatico-ambientali. Per i fattori umani, si segnala la tradizionalita' della tecnica attualmente seguita, consolidatasi nel tempo, nonche' la storica diffusione del consumo nei mercati meridionali. La tradizione si e' consolidata grazie alle imprescindibili ed importanti conoscenze de asari che si tramandano da secoli e che sono fondamentali per tutte le fasi di realizzazione del prodotto finito.