(Allegato 1)
                                                           Allegato 1 
 
      Denominazione:  «Teriparatide  (Paratormone-PTH)»   («Forsteo»,
«Terrosa», «Movymia», «Livogiva» e «Teriparatide Teva», «Sondelbay»). 
    Indicazione terapeutica: terapia sostitutiva ormonale per la cura
dell'ipoparatiroidismo cronico grave. 
    Criteri di inclusione. 
    Pazienti di eta' > 18 anni che rientrano  in  una  o  piu'  delle
seguenti categorie: 
      1.   pazienti   divenuti   ipoparatiroidei   permanenti    dopo
tiroidectomia  totale  e  che  sviluppano  durante  l'utilizzo  della
terapia convenzionale con  calcio  e  vitamina  D  la  formazione  di
calcoli o la deposizione di calcio a livello  del  parenchima  renale
(nefrocalcinosi); 
      2. pazienti che gia' in partenza presentano  un  difetto  della
funzionalita' renale che potrebbe aggravarsi con l'uso del  calcio  e
della vitamina D; 
      3. pazienti affetti da  ipoparatiroidismo  post-chirurgico  non
responder alla terapia convenzionale con calcio e vitamina  D,  ossia
che abbiano manifestato gravi episodi di ipocalcemia e  ipomagnesemia
nonostante vari regimi posologici di terapia convenzionale; 
      4. pazienti affetti da mutazioni attivanti del  calcium-sensing
receptor (CaR) che, in quanto affetti da questa mutazione,  non  sono
adeguatamente responsivi alla terapia con calcio e vitamina D; 
      5. pazienti affetti da forme congenite di  insufficienza  delle
ghiandole paratiroidee come ad esempio dalla sindrome di  DiGeorge  o
le forme di ipoparatiroidismo autoimmune nell'ambito  delle  sindromi
polighiandolari autoimmuni, le  condizioni  di  ipoparatiroidismo  da
distruzione ghiandolare per invasione da parte di cellule tumorali  o
per  accumuli  intraghiandolari  di  ferro  o  rame  (emocromatosi  e
malattia di Wilson). 
    «Teriparatide» deve essere usato con cautela  in  giovani  adulti
con  epifisi  aperte  poiche'  questi  pazienti  possono  essere   ad
aumentato rischio di osteosarcoma. 
    Criteri di esclusione: 
      1. pazienti con eta' inferiore ai 18 anni; 
      2. pazienti ben compensati dalla terapia con calcio e  vitamina
D, che non manifestano alterazioni della funzionalita' renale  e  che
non  hanno  mai   presentato   sviluppo   di   calcolosi   renale   o
nefrocalcinosi; 
      3. pazienti con insufficienza renale grave; cautela in pazienti
con insufficienza renale di grado moderato; 
      4. donne incinte o che allattano; 
      5.  pazienti  attualmente  in  trattamento  o   precedentemente
trattati con radioterapia allo scheletro; 
      6. pazienti con neoplasie maligne a carico  dello  scheletro  o
metastasi ossee; 
      7. pazienti con aumentato rischio basale di osteosarcoma come i
pazienti con malattia ossea di Paget o disturbi ereditari; 
      8.  pazienti  con  innalzamenti  inspiegati   della   fosfatasi
alcalina ossea; 
      9. pazienti con pseudoipoparatiroidismo. 
    L'uso di «Teriparatide» nei pazienti  con  insufficienza  epatica
grave non e' consigliato in quanto non sono disponibili dati relativi
a tale categoria di pazienti. 
    Il farmaco non e' stato studiato in pazienti  con  urolitiasi  in
fase attiva. Pertanto, il medicinale deve essere  usato  con  cautela
nei pazienti con urolitiasi in fase attiva  o  recente  perche'  puo'
potenzialmente peggiorare questa condizione. 
    Periodo di prescrizione a totale carico  del  Servizio  sanitario
nazionale: fino a nuova determina dell'Agenzia italiana del farmaco. 
    Piano terapeutico. 
    La posologia utilizzabile inizialmente e  che  ha  dimostrato  di
ottenere i migliori risultati in termini di correzione dei  parametri
ionici (calcemia, fosforemia, magnesiemia, calciuria),  a  fronte  di
scarsi  e  ben  tollerabili  effetti  collaterali,  e'   di   0.5-0.7
mcg\kg\die, in  doppia  somministrazione  sottocutanea,  collocandosi
orientativamente tra i 20 e gli 80 mcg/die, da calibrare in base alla
risposta del paziente in corso di follow-up.  Tuttavia,  considerando
che il dispositivo di somministrazione  del  teriparatide  eroga  una
quantita' fissa e non modificabile, di  20  mcg/pro-dose,  in  alcuni
casi, la dose iniziale da somministrare  potrebbe  essere  aggiustata
lievemente in eccesso o in difetto, rispetto alla dose calcolata, per
ottenere la precisa erogazione prevista (tra una e quattro dosi). 
    Altre condizioni da osservare: 
      le modalita' previste dagli articoli 4, 5, 6 del  provvedimento
datato 20 luglio 2000, citato in premessa, in relazione a: 
        art. 4: istituzione del registro, rilevamento e  trasmissione
dei  dati  di  monitoraggio  clinico  ed  informazioni   riguardo   a
sospensioni  del  trattamento  (mediante  apposita  scheda  come   da
provvedimento 31 gennaio 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.
70 del 24 marzo 2001); 
        art. 5: acquisizione del  consenso  informato,  modalita'  di
prescrizione e di dispensazione del medicinale. 
    Parametri per il monitoraggio clinico. 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
        In considerazione  del  riscontro  di  aumentato  rischio  di
osteosarcoma in studi animali, si raccomanda aderenza ai programmi di
screening raccomandati in base al sesso e all'eta' e di  informare  i
pazienti sulla necessita' di contattare  il  medico  prescrittore  in
caso di dolore intenso, di nuova  insorgenza,  in  assenza  di  altra
causa  nota,  non  responsivo  ai   comuni   trattamenti   antalgici,
eventualmente associato a gonfiore locale.