(Allegato A)
                                                           Allegato A 
                                                     (all'articolo 7) 
 
                               PARTE A 
                   UTILIZZI E PRESCRIZIONI MINIME 
 
                              Sezione 1 
                   Utilizzi irrigui in agricoltura 
 
Per uso irriguo in agricoltura s'intende l'irrigazione  dei  seguenti
tipi di colture: 
    . Colture alimentari da consumare crude, ossia colture  destinate
      al consumo umano a uno stato crudo o non lavorato; 
    . Colture alimentari trasformate, ossia colture  i  cui  prodotti
      sono  destinati  al  consumo  umano   dopo   un   processo   di
      trasformazione (cottura o lavorazione industriale); 
    . Colture  per  alimentazione  animale  (pascoli  e  colture   da
      foraggio); 
    . Colture non alimentari, ossia colture i cui prodotti  non  sono
      destinati al consumo umano (da fibra, da sementi,  da  energia,
      da ornamento, per tappeto erboso). 
 
                              Sezione 2 
        Prescrizioni minime di qualita' delle acque affinate 
             per usi irrigui in agricoltura e controlli 
 
Tabella 1. Classi di qualita' delle  acque  affinate  e  tecniche  di
irrigazione e utilizzi agricoli consentiti (2) 
 
=====================================================================
|  Classe di   |                               |                    |
|qualita' delle|                               |    Tecniche di     |
|acque affinate|   Categoria di coltura (*)    |    irrigazione     |
+==============+===============================+====================+
|              |Colture alimentari da consumare|                    |
|              |crude la cui parte commestibile|                    |
|              |e' a diretto contatto con le   |                    |
|              |acque affinate e le piante da  |                    |
|      A       |radice da consumare crude.     |Tutte.              |
+--------------+-------------------------------+--------------------+
|              |Colture alimentari da consumare|                    |
|              |crude la cui parte commestibile|                    |
|              |e' prodotta al di sopra del    |                    |
|              |livello del terreno e non e' a |                    |
|              |diretto contatto con le acque  |                    |
|              |affinate; colture alimentari   |                    |
|              |trasformate; colture per       |                    |
|              |alimentazione animale (pascolo |                    |
|              |e colture da foraggio); colture|                    |
|      B       |non alimentari.                |Tutte               |
+--------------+-------------------------------+--------------------+
|              |Colture alimentari da consumare|                    |
|              |crude la cui parte commestibile|                    |
|              |e' prodotta al di sopra del    |                    |
|              |livello del terreno e non e' a |                    |
|              |diretto contatto con le acque  |Irrigazione a goccia|
|              |affinate; colture alimentari   |(**) o altra tecnica|
|              |trasformate; colture alimentari|di irrigazione che  |
|              |non trasformate, comprese le   |eviti il contatto   |
|              |colture utilizzate per         |diretto con la parte|
|              |l'alimentazione di animali da  |commestibile della  |
|      C       |latte o da carne.              |coltura             |
+--------------+-------------------------------+--------------------+
|              |Colture industriali, da energia|Tutte le tecniche di|
|      D       |e da sementi                   |irrigazione (***)   |
+--------------+-------------------------------+--------------------+
 
    (*)   Se lo stesso tipo di  coltura  rientra  in  piu'  categorie
          della  Tabella  1,  si  applicano  le  prescrizioni   della
          categoria piu' rigorosa. 
    (**)  L'irrigazione a goccia (o irrigazione  localizzata)  e'  un
          sistema di microirrigazione capace di  somministrare  acqua
          alle piante sotto  forma  di  gocce  o  di  sottili  flussi
          d'acqua. L'acqua viene erogata a bassissima  portata  (2-20
          L/ora) sul terreno o direttamente al  di  sotto  della  sua
          superficie da un sistema di tubi  di  plastica  di  piccolo
          diametro  dotati  di  ugelli  denominati   "emettitori"   o
          "gocciolatori" 
    (***) Nel caso di tecniche di irrigazione che imitano la pioggia,
          occorre prestare  particolare  attenzione  alla  protezione
          della salute dei lavoratori o degli astanti. A tal fine  si
          devono porre in essere le adeguate misure preventive. 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
                               PARTE B 
 
   PIANO DI GESTIONE DEI RISCHI CONNESSI AL RIUTILIZZO DELL'ACQUA 
 
                              Sezione 1 
            Principali elementi della gestione dei rischi 
 
La gestione dei  rischi  comprende  l'individuazione  e  la  gestione
proattiva dei rischi al fine di  assicurare  che  le  acque  affinate
siano utilizzate e gestite in maniera sicura e che non ci sia rischio
per l'ambiente o per la  salute  umana  o  animale.  A  tal  fine  e'
istituito un piano di gestione  dei  rischi  connessi  al  riutilizzo
dell'acqua sulla base degli elementi seguenti: 
    
+---+--------------------+------------------------------------------+
|A) |Descrizione del     |Una descrizione dettagliata del sistema e'|
|   |sistema di          |il punto di partenza per la               |
|   |riutilizzo delle    |caratterizzazione completa dell'intero    |
|   |acque               |sistema di riutilizzo delle acque ed ha   |
|   |                    |inizio con l'individuazione del confine di|
|   |                    |sistema che deve includere il punto di    |
|   |                    |ingresso delle acque reflue urbane e/o    |
|   |                    |industriali nell'impianto di trattamento  |
|   |                    |delle acque reflue e/o nell'impianto di   |
|   |                    |affinamento e gli usi finali delle acque  |
|   |                    |affinate. Deve prevedere una descrizione  |
|   |                    |dettagliata dell'impianto di trattamento  |
|   |                    |e/o affinamento e di qualsiasi            |
|   |                    |infrastruttura relativa a pompaggio,      |
|   |                    |stoccaggio e distribuzione entro il       |
|   |                    |confine di sistema individuato. Per       |
|   |                    |raccogliere i dati necessari per la       |
|   |                    |valutazione del rischio, la descrizione   |
|   |                    |del sistema deve comprendere anche una    |
|   |                    |caratterizzazione della qualita'          |
|   |                    |dell'acqua per le sorgenti di acque reflue|
|   |                    |in ingresso all'impianto di trattamento   |
|   |                    |delle acque reflue e/o all'impianto di    |
|   |                    |affinamento, le fasi di trattamento e/o   |
|   |                    |affinamento e le relative tecnologie      |
|   |                    |utilizzate presso l'impianto di           |
|   |                    |affinamento, l'utilizzo finale previsto,  |
|   |                    |il luogo e il periodo di utilizzo (ad     |
|   |                    |esempio utilizzo temporaneo o ad hoc), le |
|   |                    |tecniche di irrigazione, il tipo di       |
|   |                    |coltura, le altre fonti idriche se sono   |
|   |                    |previste miscelazioni e i volumi di acque |
|   |                    |affinate da erogare(6). A cio' si aggiunge|
|   |                    |una descrizione delle matrici ambientali  |
|   |                    |circostanti (suolo, acque sotterranee e   |
|   |                    |superficiali, ecosistemi).                |
+---+--------------------+------------------------------------------+
|B) |Attori e ruoli      |Tutti gli attori coinvolti e i loro ruoli |
|   |                    |e responsabilita' devono essere           |
|   |                    |identificati per ciascun elemento del     |
|   |                    |sistema di riutilizzo dell'acqua. Cio'    |
|   |                    |deve includere gli attori responsabili    |
|   |                    |della (i) gestione dell'impianto di       |
|   |                    |affinamento, (ii) del trasporto e dello   |
|   |                    |stoccaggio, se del caso, e (iii)          |
|   |                    |dell'utilizzo finale. Devono includere    |
|   |                    |anche eventuali autorita' o organismi     |
|   |                    |pertinenti (ad esempio autorita' idriche, |
|   |                    |autorita' sanitarie pubbliche, autorita'  |
|   |                    |ambientali) o altri soggetti come         |
|   |                    |associazioni di agricoltori e consorzi di |
|   |                    |irrigatori.                               |
+---+--------------------+------------------------------------------+
|C) |Identificazione dei |Devono essere individuati tutti gli       |
|   |pericoli e ambienti |eventuali pericoli (inquinanti e patogeni)|
|   |e popolazioni a     |o eventi pericolosi (mancati trattamenti, |
|   |rischio             |fuoriuscite accidentali, contaminazioni)  |
|   |                    |che hanno origine dal sistema di          |
|   |                    |riutilizzo dell'acqua e possono           |
|   |                    |rappresentare un rischio per la salute    |
|   |                    |pubblica e/o l'ambiente. Devono essere    |
|   |                    |caratterizzate le potenziali vie di       |
|   |                    |esposizione per ciascun pericolo per i    |
|   |                    |recettori umani, animali o ambientali     |
|   |                    |identificati (popolazioni e ambienti      |
|   |                    |esposti). Questi elementi sono necessari  |
|   |                    |per poter valutare successivamente i      |
|   |                    |rischi per la salute e l'ambiente.        |
+---+--------------------+------------------------------------------+
|D) |Metodi di           |La valutazione del rischio ambientale e   |
|   |valutazione del     |sanitario deve essere condotta tenendo    |
|   |rischio sanitario   |conto dei pericoli precedentemente        |
|   |e ambientale        |identificati (individualmente o in gruppi)|
|   |                    |e degli eventi pericolosi, delle          |
|   |                    |potenziali vie di esposizione e dei       |
|   |                    |recettori identificati all'interno del    |
|   |                    |sistema di riutilizzo dell'acqua. La      |
|   |                    |valutazione del rischio puo' essere       |
|   |                    |condotta con metodi qualitativi o         |
|   |                    |semiquantitativi. La valutazione          |
|   |                    |qualitativa del rischio e' suggerita come |
|   |                    |la metodologia piu' appropriata ed        |
|   |                    |economicamente fattibile. La valutazione  |
|   |                    |quantitativa del rischio potrebbe essere  |
|   |                    |utilizzata per progetti ad alto rischio e |
|   |                    |quando sono disponibili dati sufficienti  |
|   |                    |per la loro attuazione. La valutazione del|
|   |                    |rischio per la salute valuta qualsiasi    |
|   |                    |rischio per la salute umana e animale,    |
|   |                    |mentre la valutazione del rischio         |
|   |                    |ambientale mira a determinare se i        |
|   |                    |contaminanti identificati nell'acqua      |
|   |                    |affinata influiscono sullo stato di       |
|   |                    |qualita' delle matrici ambientali.        |
|   +----+---------------+------------------------------------------+
|   |1(7)|La valutazione |a) la conferma della natura dei pericoli, |
|   |    |dei rischi     |compresa, se del caso, la previsione del  |
|   |    |ambientali     |livello senza effetto;                    |
|   |    |comprende tutti|b) la valutazione del grado potenziale di |
|   |    |gli aspetti    |esposizione;                              |
|   |    |seguenti:      |c) la caratterizzazione dei rischi.       |
|   +----+---------------+------------------------------------------+
|   |2(7)|La valutazione |a) la conferma della natura dei pericoli, |
|   |    |dei rischi per |compresa, se del caso, la relazione       |
|   |    |la salute umana|dose-risposta;                            |
|   |    |e animale      |b) la valutazione del grado potenziale di |
|   |    |comprende tutti|esposizione;                              |
|   |    |gli aspetti    |c) la caratterizzazione del rischio.      |
|   |    |seguenti:      |                                          |
|   +----+---------------+------------------------------------------+
|   |3(7)|Nella          |a) la prescrizione di ridurre e prevenire |
|   |    |valutazione del|l'inquinamento delle acque causato da     |
|   |    |rischio sono   |nitrati, ai sensi della direttiva         |
|   |    |tenuti in      |91/676/CEE;                               |
|   |    |considerazione,|b) l'obbligo che le aree protette di acqua|
|   |    |come minimo, i |destinate al consumo umano rispettino le  |
|   |    |seguenti       |prescrizioni della direttiva 2020/2184;   |
|   |    |obblighi e     |c) la prescrizione di soddisfare gli      |
|   |    |prescrizioni:  |obiettivi ambientali di cui alla direttiva|
|   |    |               |2000/60/CE;                               |
|   |    |               |d) la prescrizione di prevenire           |
|   |    |               |l'inquinamento delle acque sotterranee, ai|
|   |    |               |sensi della direttiva 2006/118/CE;        |
|   |    |               |e) la prescrizione di soddisfare gli      |
|   |    |               |standard di qualita' ambientale per le    |
|   |    |               |sostanze prioritarie e per alcuni altri   |
|   |    |               |inquinanti di cui alla direttiva          |
|   |    |               |2008/105/CE;                              |
|   |    |               |f) la prescrizione di rispettare gli      |
|   |    |               |standard di qualita' ambientale per gli   |
|   |    |               |inquinanti rilevanti a livello nazionale, |
|   |    |               |vale a dire inquinanti specifici dei      |
|   |    |               |bacini idrografici, di cui alla direttiva |
|   |    |               |2000/60/CE;                               |
|   |    |               |g) la prescrizione di soddisfare gli      |
|   |    |               |standard di qualita' delle acque di       |
|   |    |               |balneazione di cui alla direttiva         |
|   |    |               |2006/7/CE;                                |
|   |    |               |h) le prescrizioni concernenti la         |
|   |    |               |protezione dell'ambiente, in particolare  |
|   |    |               |del suolo, nell'utilizzazione dei fanghi  |
|   |    |               |di depurazione in agricoltura, ai sensi   |
|   |    |               |della direttiva 86/278/CEE;               |
|   |    |               |i) le prescrizioni in materia di igiene   |
|   |    |               |dei prodotti alimentari stabilite dal     |
|   |    |               |regolamento (CE) n. 852/2004 e gli        |
|   |    |               |orientamenti forniti nella comunicazione  |
|   |    |               |della Commissione relativa agli           |
|   |    |               |orientamenti per la gestione dei rischi   |
|   |    |               |microbiologici nei prodotti ortofrutticoli|
|   |    |               |freschi a livello di produzione primaria  |
|   |    |               |mediante una corretta igiene;             |
|   |    |               |j) le prescrizioni per l'igiene dei       |
|   |    |               |mangimi stabilite dal regolamento (CE) n. |
|   |    |               |183/2005;                                 |
|   |    |               |k) la prescrizione di rispettare i criteri|
|   |    |               |microbiologici pertinenti di cui al       |
|   |    |               |regolamento (CE) n. 2073/2005;            |
|   |    |               |l) la prescrizione di rispettare i tenori |
|   |    |               |massimi di alcuni contaminanti nei        |
|   |    |               |prodotti alimentari di cui al regolamento |
|   |    |               |(CE) n. 1881/2006;                        |
|   |    |               |m) le prescrizioni relative ai livelli    |
|   |    |               |massimi di residui di antiparassitari nei |
|   |    |               |o sui prodotti alimentari e mangimi di cui|
|   |    |               |al regolamento (CE) n. 396/2005;          |
|   |    |               |n) le prescrizioni in materia di salute   |
|   |    |               |degli animali di cui ai regolamenti (CE)  |
|   |    |               |n. 1069/2009 e (UE) n. 142/2011.          |
|   +----+---------------+------------------------------------------+
|   |4(8)|L'autorita'    |In base all'esito della valutazione del   |
|   |    |competente puo'|rischio di cui alla lettera d) del        |
|   |    |decidere di    |presente allegato, tali prescrizioni      |
|   |    |prendere in    |supplementari possono in particolare      |
|   |    |considerazione |riguardare:                               |
|   |    |ulteriori      |a) i metalli pesanti;                     |
|   |    |prescrizioni   |b) gli antiparassitari;                   |
|   |    |per la qualita'|c) i sottoprodotti di disinfezione;       |
|   |    |e il           |d) i medicinali;                          |
|   |    |monitoraggio   |e) altre sostanze che destano crescente   |
|   |    |dell'acqua, che|preoccupazione, tra cui i microinquinanti |
|   |    |si aggiungono a|e le microplastiche;                      |
|   |    |quelle indicate|f) la resistenza agli agenti              |
|   |    |nell'allegato  |antimicrobici.                            |
|   |    |I, ove         |                                          |
|   |    |necessario e   |                                          |
|   |    |opportuno per  |                                          |
|   |    |garantire un   |                                          |
|   |    |livello        |                                          |
|   |    |adeguato di    |                                          |
|   |    |protezione     |                                          |
|   |    |dell'ambiente e|                                          |
|   |    |della salute   |                                          |
|   |    |umana e        |                                          |
|   |    |animale, in    |                                          |
|   |    |particolare    |                                          |
|   |    |quando vi sono |                                          |
|   |    |chiare prove   |                                          |
|   |    |scientifiche   |                                          |
|   |    |del fatto che i|                                          |
|   |    |rischi derivino|                                          |
|   |    |dalle acque    |                                          |
|   |    |affinate e non |                                          |
|   |    |da altre fonti.|                                          |
+---+----+---------------+------------------------------------------+
    
                              Sezione 2 
                          Misure preventive 
 
All'interno del piano di gestione dei rischi, dopo avere  individuato
i rischi connessi al riutilizzo dell'acqua, e' necessario individuare
le relative misure di prevenzione e barriere che sono gia' in atto  o
che dovrebbero essere adottate per limitare  i  rischi  in  modo  che
tutti i rischi individuati possano essere  adeguatamente  gestiti.  A
tal fine il  piano  di  gestione  dei  rischi  deve  comprendere  gli
elementi seguenti. 
    
+---+--------------------+------------------------------------------+
|E) |Misure preventive   |Devono essere individuate le misure       |
|   |                    |preventive e le barriere applicabili al   |
|   |                    |sistema di riutilizzo dell'acqua, per     |
|   |                    |rimuovere o ridurre a un livello          |
|   |                    |accettabile i rischi derivanti dai        |
|   |                    |pericoli identificati nel piano di        |
|   |                    |gestione dei rischi.                      |
|   |                    |Le misure preventive sono trattamenti,    |
|   |                    |azioni o procedure, gia' attuate o        |
|   |                    |individuate durante la valutazione del    |
|   |                    |rischio, che possono essere applicate in  |
|   |                    |diverse parti del sistema di riutilizzo   |
|   |                    |delle acque. Tali misure di prevenzione   |
|   |                    |possono comprendere: (9)                  |
|   |                    |a) il controllo dell'accesso;             |
|   |                    |b) misure supplementari di disinfezione o |
|   |                    |di eliminazione degli inquinanti;         |
|   |                    |c) tecnologie specifiche di irrigazione   |
|   |                    |che attenuano il rischio di formazione di |
|   |                    |aerosol (ad esempio irrigazione a goccia);|
|   |                    |d) prescrizioni specifiche per            |
|   |                    |l'irrigazione a pioggia (ad esempio       |
|   |                    |velocita' massima del vento, distanza tra |
|   |                    |l'impianto di irrigazione a pioggia e le  |
|   |                    |aree sensibili);                          |
|   |                    |e) prescrizioni specifiche per i campi    |
|   |                    |agricoli (ad esempio inclinazione del     |
|   |                    |terreno, saturazione idrica del suolo e   |
|   |                    |zone carsiche);                           |
|   |                    |f) il sostegno alla soppressione degli    |
|   |                    |agenti patogeni prima della raccolta;     |
|   |                    |g) la definizione di distanze minime di   |
|   |                    |sicurezza (ad esempio rispetto alle acque |
|   |                    |superficiali, comprese le sorgenti        |
|   |                    |destinate alla zootecnia, o ad attivita'  |
|   |                    |quali l'acquacoltura, la piscicoltura, la |
|   |                    |molluschicoltura, il nuoto e altre        |
|   |                    |attivita' acquatiche);                    |
|   |                    |h) pannelli segnaletici presso i siti di  |
|   |                    |irrigazione indicanti l'utilizzo di acqua |
|   |                    |affinata e non potabile.                  |
+---+--------------------+------------------------------------------+
|F) |Sistemi di controllo|I sistemi di controllo qualita' e         |
|   |qualita' e          |monitoraggio ambientale devono comprendere|
|   |monitoraggio        |tutte le attivita' di monitoraggio        |
|   |ambientale          |previste per il sistema di riutilizzo     |
|   |                    |delle acque: individuazione di procedure e|
|   |                    |protocolli per il controllo della qualita'|
|   |                    |del sistema e per il sistema di           |
|   |                    |monitoraggio ambientale. I programmi di   |
|   |                    |monitoraggio operativo e ambientale       |
|   |                    |forniscono garanzie di adeguate           |
|   |                    |prestazioni del sistema ai lavoratori, al |
|   |                    |pubblico e alle autorita'. Devono         |
|   |                    |includere protocolli, programmi e         |
|   |                    |procedure almeno per le prescrizioni di   |
|   |                    |qualita' e per i requisiti sul            |
|   |                    |monitoraggio per le acque affinate a fini |
|   |                    |irrigui in agricoltura, per le acque      |
|   |                    |affinate a fini industriali, per le acque |
|   |                    |affinate a fini civili, per le acque      |
|   |                    |affinate a fini ambientali.               |
+---+--------------------+------------------------------------------+
|G) |Gestione e          |La gestione e il coordinamento delle      |
|   |coordinamento delle |emergenze comprendono protocolli          |
|   |emergenze           |gestionali, di emergenza e di             |
|   |                    |comunicazione. Questi programmi           |
|   |                    |costituiscono la base per una             |
|   |                    |comunicazione efficace tra la parte o le  |
|   |                    |parti responsabili di un piano di gestione|
|   |                    |del rischio e gli attori coinvolti. In    |
|   |                    |particolare, il coordinamento deve        |
|   |                    |includere i protocolli su come le         |
|   |                    |informazioni saranno comunicate tra gli   |
|   |                    |attori, le procedure per la segnalazione  |
|   |                    |di incidenti ed emergenze, le procedure di|
|   |                    |notifica, le fonti di informazione e i    |
|   |                    |processi di consultazione.                |
+---+--------------------+------------------------------------------+
    
                              Sezione 3 
 Criteri minimi per la redazione di un Piano di gestione dei rischi 
 
Sulla base delle Linee Guida  pubblicate  dalla  Commissione  Europea
sulla GU 298/1 del 5/8/2022 e delle  successive  specifiche  tecniche
degli elementi chiave della gestione del rischio sviluppati in ambito
comunitario, si descrivono i criteri procedurali per la redazione  di
un Piano di gestione dei rischi (PGR) connessi  al  riutilizzo  delle
acque affinate, criteri che anticipano le linee guida  nazionali  del
Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica. 
 
Il Piano di Gestione dei Rischi (PGR) 
La gestione del  rischio  relativa  alla  produzione,  distribuzione,
stoccaggio e  utilizzo  delle  acque  affinate  si  attua  attraverso
l'elaborazione del piano di gestione  dei  rischi  che  definisce  il
confine  di  sistema;  individua,  descrive  e  valuta  i  principali
elementi  della  gestione  dei  rischi  e  le  relative   misure   di
prevenzione e barriere ed individua  altresi'  in  maniera  chiara  e
univoca i ruoli e le responsabilita' delle parti responsabili e degli
utilizzatori finali. 
 
Contenuti del Piano di Gestione dei Rischi 
Il PGR deve contenere almeno i seguenti elementi della  gestione  del
rischio (Key Risk Management) cosi' ripartiti: 
Elementi chiave: 
  • KRM1: descrizione dell'intero sistema di  riutilizzo  dell'acqua,
dal punto di ingresso nell'impianto di affinamento fino  all'utilizzo
finale; 
  • KRM2: identificazione di tutti i soggetti coinvolti  nel  sistema
di riutilizzo dell'acqua, compresi i loro ruoli e responsabilita'; 
  • KRM3: identificazione dei potenziali  pericoli  (es.  patogeni  e
inquinanti)  e  dei  potenziali  eventi  pericolosi  (es.  errori  di
affinamento) associati sistema di riutilizzo dell'acqua; 
  • KRM4:  Identificazione  degli  ambienti  a  rischio,  dei  gruppi
esposti e delle vie di esposizione per  ciascun  pericolo  ed  evento
pericoloso precedentemente individuato al fine di  poter  valutare  i
rischi per la salute umana e animale e per l'ambiente; 
  • KRM5: valutazione del  rischio  ambientale  e  sanitario  tenendo
conto dei pericoli  e  degli  eventi  pericolosi,  degli  ambienti  a
rischio, dei gruppi esposti e delle  potenziali  vie  di  esposizione
precedentemente identificati. 
Prescrizioni supplementari: 
  •  KRM6:  possibilita'  di  identificare  ulteriori  requisiti   di
monitoraggio e di qualita' dell'acqua  per  le  sostanze  individuate
nell'Allegato II, parte B, paragrafo 6 del Regolamento (UE)  2020/741
(metalli pesanti;  antiparassitari;  sottoprodotti  di  disinfezione,
medicinali, microinquinanti e microplastiche). 
Misure preventive: 
  • KRM7: identificazione di misure preventive o barriere (aggiuntive
o gia' in atto) che devono essere applicate a parti  del  sistema  di
riutilizzo  dell'acqua,  per  mitigare   i   rischi   precedentemente
identificati; 
  • KRM8: Identificazione delle misure di controllo  della  qualita',
compresi i protocolli per il monitoraggio  dell'acqua  affinata  e  i
programmi  di  manutenzione  delle  apparecchiature,  per   garantire
l'efficacia dei  processi  di  affinamento  e  le  misure  preventive
adottate; 
  • KRM9: predisposizione di un sistema  di  monitoraggio  ambientale
per controllare  il  rilascio  degli  inquinanti  identificati  negli
ambienti a rischio precedentemente individuati; 
  • KRM10:  impostazione  di  protocolli  per  gestire  incidenti  ed
emergenze; 
  •  KRM11:   impostazione   di   meccanismi   di   coordinamento   e
comunicazione  tra  i  diversi  soggetti  coinvolti  nel  sistema  di
riutilizzo dell'acqua.