IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI MINISTRI 
 
  Vista  la  legge  23  agosto  1988,  n.  400,  recante  «Disciplina
dell'attivita'  di  Governo  e  ordinamento  della   Presidenza   del
Consiglio dei ministri» e, in particolare, l'art. 5, comma 1, lettera
d); 
  Vista  la  direttiva  2000/60/CE  del  Parlamento  europeo  e   del
Consiglio, direttiva quadro in materia di  acque,  che  all'art.  13,
comma 7, prevede che i Piani di gestione dei bacini idrografici siano
«riesaminati e aggiornati entro quindici anni dall'entrata in vigore»
della stessa «e,  successivamente,  ogni  sei  anni»  e  all'art.  14
stabilisce che «Gli Stati membri promuovono la partecipazione  attiva
di tutte le parti interessate (...) all'elaborazione,  al  riesame  e
all'aggiornamento dei piani di gestione dei bacini  idrografici.  Gli
Stati membri provvedono affinche', per ciascun distretto idrografico,
siano pubblicati e resi disponibili per  eventuali  osservazioni  del
pubblico, inclusi gli utenti: a) il  calendario  e  il  programma  di
lavoro per la presentazione  del  piano,  inclusa  una  dichiarazione
delle misure consultive che devono essere prese almeno tre anni prima
dell'inizio del periodo cui il piano si riferisce; b) una valutazione
globale provvisoria dei problemi di gestione delle acque  importanti,
identificati  nel  bacino  idrografico,   almeno   due   anni   prima
dell'inizio del periodo cui si  riferisce  il  piano;  c)  copie  del
progetto del piano di gestione del bacino idrografico, almeno un anno
prima dell'inizio del periodo cui il piano si riferisce»; 
  Visto il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante  «Norme
in  materia  ambientale»,   e   successive   modificazioni,   e,   in
particolare, la parte III, recante «Norme in materia  di  difesa  del
suolo  e  lotta  alla  desertificazione   di   tutela   delle   acque
dall'inquinamento e di gestione delle risorse idriche»; 
  Visti gli articoli 6 e 7 e gli articoli da  11  a  18  del  decreto
legislativo 3 aprile  2006,  n.  152,  concernenti  la  procedura  di
valutazione ambientale strategica; 
  Visto l'art. 63, comma 10, lettera a), del  decreto  legislativo  3
aprile 2006, n. 152, ai sensi del quale  il  piano  di  gestione  del
bacino idrografico, previsto dall'art. 13 della direttiva  2000/60/CE
e' considerato stralcio del  Piano  di  bacino  distrettuale  di  cui
all'art. 65; 
  Visto l'art. 117 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, che
al comma 1 prevede che «Per ciascun distretto idrografico e' adottato
un Piano di gestione, che rappresenta articolazione interna del Piano
di bacino distrettuale di cui  all'art.  65.  Il  Piano  di  gestione
costituisce pertanto piano stralcio  del  Piano  di  bacino  e  viene
adottato e approvato secondo le procedure stabilite per  quest'ultimo
dall'art. 66. Le Autorita' di bacino, ai fini  della  predisposizione
dei Piani di gestione, devono garantire la partecipazione di tutti  i
soggetti istituzionali competenti nello specifico settore»; 
  Visto l'art. 65 del decreto legislativo  3  aprile  2006,  n.  152,
rubricato  «Valore,  finalita'  e  contenuti  del  piano  di   bacino
distrettuale», nonche' gli articoli 57 e 66, concernenti le modalita'
di adozione e approvazione del piano di bacino distrettuale; 
  Vista la legge 28 dicembre 2015, n. 221, recante  «Disposizioni  in
materia ambientale per promuovere misure di green economy  e  per  il
contenimento  dell'uso  eccessivo  di  risorse   naturali»,   e,   in
particolare, i commi 2 e 5 dell'art. 51, rubricato «Norme in  materia
di  Autorita'  di  bacino»,   che,   rispettivamente,   sostituiscono
integralmente gli articoli 63 e 64 del decreto legislativo  3  aprile
2006, n. 152, il primo relativo all'istituzione  delle  Autorita'  di
bacino distrettuali  e  il  secondo  relativo  alla  definizione  dei
distretti idrografici; 
  Visto, in particolare, l'art. 63, comma 2, del decreto  legislativo
3 aprile 2006, n. 152, come sostituito dall'art. 51, comma  2,  della
legge 28 dicembre  2015,  n.  221,  che  prevede  che  nei  distretti
idrografici il cui territorio coincide con  il  territorio  regionale
siano le regioni ad istituire l'Autorita' di bacino distrettuale; 
  Visto l'art. 64 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, come
sostituito dall'art. 51, comma 5, della legge 28  dicembre  2015,  n.
221,  che  alla  lettera  f)  del  comma  1  individua  il  distretto
idrografico della Sardegna; 
  Visto il decreto del Ministro  dell'ambiente  e  della  tutela  del
territorio e del mare n. 294 del 25 ottobre 2016, recante «Disciplina
dell'attribuzione  e  del  trasferimento  alle  Autorita'  di  bacino
distrettuali del personale e delle risorse strumentali, ivi  comprese
le sedi, e finanziare delle Autorita' di bacino, di cui alla legge 18
maggio 1989, n. 183», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2
febbraio 2017 ed entrato in vigore in data 17 febbraio 2017; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  27
ottobre 2016 di approvazione del  secondo  Piano  di  gestione  delle
acque del distretto  idrografico  della  Sardegna,  pubblicato  nella
Gazzetta Ufficiale - Serie generale - parte I - n. 25 del 31  gennaio
2017; 
  Vista la legge  regione  Sardegna  6  dicembre  2006,  n.  19,  che
istituisce l'Autorita' di bacino del distretto idrografico Sardegna e
ne disciplina le funzioni  ed  i  compiti  assegnati  in  materia  di
governo   delle   risorse   idriche,   di    tutela    delle    acque
dall'inquinamento  e  dell'assetto   idrogeologico   del   territorio
regionale; 
  Visto l'art. 170 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, che
al comma 11 prevede che «Fino all'emanazione di  corrispondenti  atti
adottati in  attuazione  della  parte  terza  del  presente  decreto,
restano validi ed efficaci i provvedimenti  e  gli  atti  emanati  in
attuazione delle  disposizioni  di  legge  abrogate  dall'art.  175»,
nonche', l'art. 175 del medesimo decreto; 
  Visto il decreto direttoriale n. 29/STA del 13 febbraio 2017,  come
modificato dal successivo decreto n. 293/STA del 25 maggio  2017,  di
approvazione delle «Linee guida per le valutazioni ambientali ex ante
delle derivazioni idriche in relazione  agli  obiettivi  di  qualita'
ambientale dei corpi idrici superficiali e sotterranei,  definiti  ai
sensi della direttiva 2000/60/CE del 23 ottobre 2000, da  effettuarsi
ai sensi del comma 1, lettera a), dell'art. 12-bis regio  decreto  11
dicembre 1933, n. 1775», emanato  dal  Ministero  dell'ambiente  allo
scopo di soddisfare le richieste della Commissione europea  formulate
all'Italia attraverso i casi EU PILOT 6011/14/ENVI e  7304/15/ENVI  e
facenti  parte  del  pacchetto  di  azioni  di   «rientro»   previste
dall'Action Plan elaborato dal Ministro dell'ambiente e della  tutela
del territorio e del mare; 
  Visto il decreto direttoriale n. 30/STA del  13  febbraio  2017  di
approvazione delle «Linee guida per  l'aggiornamento  dei  metodi  di
determinazione del deflusso minimo vitale al  fine  di  garantire  il
mantenimento, nei corsi d'acqua, del deflusso  ecologico  a  sostegno
del raggiungimento degli obiettivi  di  qualita'  definiti  ai  sensi
della direttiva 2000/60/CE del Parlamento e del Consiglio europeo del
23 ottobre 2000», emanato dal Ministero dell'ambiente allo  scopo  di
soddisfare  le  richieste   della   Commissione   europea   formulate
all'Italia attraverso i casi EU PILOT 6011/14/ENVI e  7304/15/ENVI  e
facenti  parte  del  pacchetto  di  azioni  di   «rientro»   previste
dall'Action Plan elaborato dal Ministro dell'ambiente e della  tutela
del territorio e del mare; 
  Vista la  deliberazione  n.  7  del  3  luglio  2018  del  Comitato
istituzionale dell'Autorita' di  bacino  della  Sardegna,  avente  ad
oggetto l'adozione della «Direttiva recante l'approccio  metodologico
per la valutazione ambientale ex ante delle  derivazioni  idriche  in
relazione agli obiettivi di qualita' ambientale definiti dal piano di
gestione  del  Distretto  idrografico  della  Sardegna»,  di  seguito
direttiva «Derivazioni», che  e'  stata  inserita  nel  programma  di
misure del nuovo Piano di gestione; 
  Vista la  deliberazione  n.  8  del  3  luglio  2018  del  Comitato
istituzionale dell'Autorita' di  bacino  della  Sardegna,  avente  ad
oggetto l'adozione della «Direttiva recante l'approccio  metodologico
per la determinazione del deflusso minimo vitale al fine di garantire
il mantenimento, nei corsi d'acqua, del deflusso ecologico a sostegno
del raggiungimento degli obiettivi ambientali definiti ai sensi della
direttiva 2000/60/CE dal Piano di gestione del distretto  idrografico
della Sardegna», di seguito direttiva «Deflusso  ecologico»,  che  e'
stata inserita nel programma di misure del nuovo Piano di gestione; 
  Visto il «Calendario, programma di  lavoro  e  dichiarazione  delle
misure consultive» per il riesame  e  l'aggiornamento  del  Piano  di
gestione del distretto idrografico della  Sardegna,  ai  sensi  della
direttiva  Quadro  sulle  Acque  (direttiva  2000/60/CE)  predisposto
dall'Autorita' di bacino della Sardegna e adottato con  deliberazione
del Comitato istituzionale dell'Autorita' di bacino  regionale  della
Sardegna n. 20 del 11 dicembre 2018; 
  Vista la deliberazione n. 10 del  17  dicembre  2019  del  Comitato
istituzionale dell'Autorita' di bacino regionale della  Sardegna  che
ha approvato il documento recante la «Valutazione globale provvisoria
dei principali problemi di gestione delle acque a livello  di  bacino
idrografico» predisposta dall'Autorita' di bacino della Sardegna,  ai
sensi dell'art. 66, comma 7, lettera b), del  decreto  legislativo  3
aprile 2006, n. 152, ai fini dei successivi adempimenti e in funzione
delle attivita' di aggiornamento del Piano di gestione del  distretto
idrografico della Sardegna - Terzo ciclo di pianificazione 2021; 
  Vista la deliberazione n. 4  del  21  dicembre  2020  del  Comitato
istituzionale dell'Autorita' di bacino regionale della  Sardegna  che
ha approvato il «Progetto del riesame e aggiornamento  del  Piano  di
gestione del Distretto idrografico della Sardegna»  di  cui  all'art.
13, comma 7, della direttiva 2000/60/CE; 
  Visto il decreto-legge 1° marzo 2021, n. 22, recante  «Disposizioni
urgenti in materia di riordino  delle  attribuzioni  dei  Ministeri»,
convertito, con modificazioni, dalla legge 22 aprile 2021, n. 55,  e,
in  particolare,  l'art.  2,  comma  1,  che  rinomina  il  Ministero
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare  in  Ministero
della transizione ecologica; 
  Visto il decreto direttoriale di verifica  di  assoggettabilita'  a
VAS prot. MATTM-221 del 2 luglio 2021, con il quale, sulla  base  del
parere espresso dalla Commissione tecnica  di  verifica  dell'impatto
ambientale VIA - VAS n. 18 del 28 maggio 2021, e' stato stabilito che
il secondo aggiornamento del Piano  di  gestione  delle  acque  della
Sardegna non e' sottoposto a VAS e sono state fissate raccomandazioni
e prescrizioni per l'aggiornamento del  medesimo  che  hanno  portato
alla redazione di specifiche integrazioni al Piano, costituenti parte
integrante del medesimo; 
  Vista la deliberazione n. 16 del  21  dicembre  2021  del  Comitato
istituzionale dell'Autorita' di bacino regionale della  Sardegna  che
ha adottato il secondo riesame e aggiornamento del Piano di  gestione
del  distretto  idrografico  della  Sardegna   -   Terzo   ciclo   di
pianificazione  2021-2027,  ai  sensi  dell'art.   66   del   decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e  ai  sensi  della  legge  regione
Sardegna n. 19/2006 ai fini del successivo iter di approvazione; 
  Dato atto che sul progetto di secondo aggiornamento  del  Piano  di
gestione  delle  acque  si  e'  regolarmente  svolta   la   fase   di
consultazione e informazione pubblica, prevista  dall'art.  14  della
direttiva 2000/60/CE, in coordinamento  con  l'analoga  consultazione
sul progetto di primo aggiornamento del Piano di gestione del rischio
di alluvioni, al fine di migliorare l'efficacia di tali fasi; 
  Vista la deliberazione n. 2  del  11  febbraio  2022  del  Comitato
istituzionale dell'Autorita' di bacino regionale della Sardegna  che,
a conclusione dell'iter di  richiesta  del  parere  della  competente
Commissione del Consiglio regionale della Sardegna previsto dall'art.
9 della legge regione Sardegna n. 19/2006, ha adottato il  riesame  e
aggiornamento del Piano di gestione del distretto  idrografico  della
Sardegna - Terzo ciclo di pianificazione  2021-2027,  ai  fini  della
successiva approvazione in sede statale ai  sensi  dell'art.  66  del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152; 
  Visto  il  decreto-legge  11  novembre  2022,   n.   173,   recante
«Disposizioni urgenti in materia di riordino delle  attribuzioni  dei
Ministeri», convertito, con modificazioni, dalla  legge  16  dicembre
2022, n. 204, che all'art. 4 rinomina il Ministero della  transizione
ecologica in Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica; 
  Vista la  legge  16  gennaio  2003,  n.  3,  recante  «Disposizioni
ordinamentali  in  materia  di  pubblica   amministrazione»   e,   in
particolare, l'art. 11, concernente il Codice unico di progetto degli
investimenti pubblici; 
  Visto il decreto legislativo 29  dicembre  2011,  n.  229,  recante
«Attuazione dell'art. 30, comma 9, lettere e), f) e g) della legge 31
dicembre 2009, n. 196, in materia di procedure di monitoraggio  sullo
stato di attuazione delle opere pubbliche, di verifica  dell'utilizzo
dei finanziamenti nei tempi previsti e costituzione del Fondo opere e
del Fondo progetti»; 
  Visto il parere n. 86/CSR espresso della Conferenza permanente  per
i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di  Trento
e Bolzano, nella seduta del 19 aprile 2023; 
  Vista la deliberazione del Consiglio dei  ministri  adottata  nella
riunione del 7 giugno 2023; 
  Sulla  proposta  del  Ministro  dell'ambiente  e  della   sicurezza
energetica; 
 
                              Decreta: 
 
                               Art. 1 
 
  1. E' approvato, ai sensi  degli  articoli  65  e  66  del  decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152, il secondo aggiornamento del Piano
di gestione delle acque  del  distretto  idrografico  della  Sardegna
2021-2027,  redatto  dall'Autorita'  di  bacino  distrettuale   della
Sardegna, ai sensi dell'art. 13, comma 7, della direttiva 2000/60/CE.