(Allegato 5)
                                                           Allegato 5 
 
                                                (articolo 6, comma 4) 
 
                   Caratterizzazione dei sedimenti 
 
  1. Caratterizzazione dei  sedimenti  ai  fini  della  tutela  degli
ambienti acquatici. 
    Al fine di non  pregiudicare  il  mantenimento  o  raggiungimento
degli obiettivi di qualita' ambientale dei corpi  idrici  interessati
dal rilascio o dallo spostamento dei  sedimenti,  e'  effettuata  una
caratterizzazione integrativa dei sedimenti dell'invaso,  di  seguito
denominata «caratterizzazione», oltre a quanto previsto dall'articolo
185, comma 3, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. 
    La caratterizzazione  dei  sedimenti  dell'invaso  e'  effettuata
attraverso l'esecuzione di un piano di campionamento che consenta  di
rappresentare le  caratteristiche  di  tutto  il  sedimento  presente
nell'invaso e le  caratteristiche  del  sedimento  presente  a  valle
relativo all'area di influenza (nel caso di fluitazione) o  del  sito
di destinazione (nel caso di spostamento  del  sedimento  all'interno
dei corpi idrici, a  monte  o  valle  dello  sbarramento).  Il  piano
prevede il prelievo di un numero adeguato di campioni (minimo  dieci)
raccolti  in  stazioni  individuate  sulla  base   della   morfologia
dell'invaso,   della   granulometria   con   preferenza   per    siti
caratterizzati da granulometria fine,  dell'estensione  superficiale,
del tasso di interrimento. Il piano di campionamento prevede, sia  il
prelievo di sedimenti superficiale sia, se  necessario,  l'esecuzione
di carotaggi per  consentire  il  prelievo  del  numero  di  campioni
sufficienti e rappresentativi. In ogni caso la quantita' di  campione
prelevato assicura l'esecuzione di tutte le analisi richieste. 
    Il piano di campionamento prevede inoltre il prelievo  di  almeno
tre campioni, in  altrettanti  punti  localizzati  nei  corpi  idrici
interessati di valle. I sedimenti di valle sono  analizzati  mediante
le stesse procedure di caratterizzazione  definite  per  i  sedimenti
dell'invaso. 
    Il piano di  caratterizzazione  e'  elaborato  sulla  base  delle
seguenti  informazioni,  e   in   coerenza   con   quanto   stabilito
nell'Allegato 3: 
      caratterizzazione del bacino imbrifero sotteso ed allacciato; 
      ampiezza  dei  depositi  da  asportare,   lunghezza   dell'asse
monte-valle e larghezza massima dell'invaso; 
      volume  di   sedimento   presente   nell'invaso,   disposizione
planimetrica e spessore dei depositi, ricavati da idonei rilievi. 
    Si riporta di seguito un'individuazione di  massima  dei  criteri
generali, da declinare sito specificamente per  la  caratterizzazione
dei sedimenti da movimentare. 
    La caratterizzazione integrativa comprende: 
      caratterizzazione granulometrica dei sedimenti; 
      caratterizzazione fisico-chimica e chimica, da effettuare sulla
frazione passante al vaglio <2 mm,  che  permetta  la  determinazione
almeno dei seguenti parametri: contenuto d'acqua,  Carbonio  Organico
Totale (TOC), pH, arsenico, cadmio, cromo totale,  mercurio,  piombo,
nichel,  IPA  totali,  azoto  totale,  fosforo  totale.  Il   profilo
analitico e' ampliato  sulla  base  degli  esiti  dell'analisi  delle
pressioni e degli impatti di cui all'Allegato  1,  Parte  terza,  del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, al fine di  selezionare  i
parametri  sito  specifici  idonei  in  riferimento  alle   pressioni
insistenti sul bacino sotteso all'invaso. A tal fine il gestore  puo'
concordare con la regione,  preventivamente  alla  presentazione  del
progetto di gestione, il piano di caratterizzazione dei sedimenti; 
      caratterizzazione mediante test eco tossicologici, che  includa
almeno tre organismi appartenenti a  livelli  trofici  ecologicamente
diversi e a taxa filogeneticamente distanti. In  via  prioritaria  si
raccomanda  l'utilizzo  di  organismi   indicatori   quali   batteri,
crostacei, molluschi, insetti, piante superiori, anellidi ed alghe. I
criteri per la scelta dei test eco tossicologici sono  descritti  nel
Manuale ISPRA 88/2013. 
    Per una corretta conservazione  dei  campioni  da  sottoporre  ad
analisi, si segnalano le indicazioni contenute  in  APAT  IRSA,  2003
Quaderno n. 29 (1) 
    Sulla   base   dei   risultati   delle   analisi   chimiche    ed
ecotossicologiche il gestore individua le modalita' operative per  la
gestione del sedimento tra le quali il rilascio dei sedimenti a valle
dello sbarramento o il  loro  ricollocamento  all'interno  dei  corpi
idrici qualora compatibile con gli obiettivi  fissati  nei  Piani  di
tutela delle acque e nel Piano di gestione dei bacini idrografici per
i  corpi  idrici  interessati.  Tali  modalita'  sono  riportate  nel
progetto di gestione. 
    Le analisi sono  periodicamente  aggiornate,  con  una  frequenza
adeguata e congruente con il tasso di interrimento dell'invaso e  con
le pressioni antropiche  presenti  nel  bacino  imbrifero  sotteso  e
allacciato. La frequenza e le motivazioni alla base della stessa sono
riportate nel progetto di  gestione.  La  data  di  esecuzione  delle
analisi non antecede in  ogni  caso  la  data  di  presentazione  del
progetto di gestione per piu' di due anni e di ogni piano  operativo.
Tale orizzonte temporale puo' essere ampliato  e  concordato  con  la
regione. Le motivazioni sono riportate nel progetto di gestione. 
    Nel caso di progetto di gestione redatto per  gli  sbarramenti  e
gli invasi di nuova costruzione  di  cui  all'art.  4,  comma  8,  la
caratterizzazione dei sedimenti puo' essere effettuata attraverso  il
prelievo e l'analisi di campioni  di  sedimento  fine  lungo  l'alveo
dell'asta fluviale a monte del punto in cui l'opera sara' realizzata. 
  2. Semplificazioni per gli invasi di cui all'articolo 1, comma 4. 
    Per gli invasi di cui all'articolo 1, comma 4, per  i  quali  non
siano previste ne' prevedibili operazioni di gestione dei  sedimenti,
e' possibile optare per una caratterizzazione semplificata. 
    In  tali  casi  e'  comunque  richiesta   una   caratterizzazione
chimico-fisica, chimica e  granulometrica,  seguendo  le  indicazioni
riportate al punto 1 del presente allegato, su un numero di  campioni
non inferiore a tre. 
 
__________ 

(1) APAT IRSA, 2003. Metodi analitici per le acque. Vol.  1,  sezione
    1030. Manuali e linee guida n. 29.