(Allegato tecnico)
 
                          ALLEGATO TECNICO 
                         Procedure Operative 
 
                              Sezione A 
 
                  Organizzazione e responsabilita' 
 
    Fermo restando gli obblighi in capo a tutte le figure individuate
dal decreto legislativo n. 81/2008, lo schema organizzativo  seguente
definisce i compiti e le  responsabilita'  dei  soggetti  e  le  loro
specifiche  funzioni.  Per  ogni  operazione  subacquea  deve  essere
definita una catena di responsabilita' e di compiti,  come  enunciata
di seguito. Sono, quindi, individuate le seguenti figure: 
      datore di lavoro; 
      responsabile attivita' subacquee - dirigente; 
      capo missione; 
      operatore subacqueo; 
      assistente di superficie 
Datore di lavoro 
    E' responsabile  di  tutte  le  attivita'  ed  e'  garante  della
sicurezza delle attivita' subacquee. 
    Egli  ha  l'obbligo  di  nominare  il  dirigente   e/o   preposto
responsabili  delle   attivita'   subacquee,   garantendo,   inoltre,
nell'ambito  delle  risorse   disponibili,   un   adeguato   supporto
finanziario  e  materiale  affinche'  l'attivita'   subacquea   possa
svolgersi rispettando il dettato  della  normativa  vigente  e  delle
procedure operative. 
    Il datore del lavoro (DL) deve fornire  tutti  i  dispositivi  di
protezione individuale (DPI) idonei per lo svolgimento dell'attivita'
e garantisce il  mantenimento  in  efficienza  mediante  manutenzione
programmata  in  accordo  all'art.  77  del  decreto  legislativo  n.
81/2008. 
Responsabile attivita' subacquee - dirigente 
    Attua le disposizioni  del  DL  e  ha  la  funzione  primaria  di
coordinare l'attivita' subacquea e di  garantire  che  gli  operatori
svolgano la loro attivita' nel rispetto del loro stato  di  salute  e
della formazione e addestramento ricevuti, e che  siano  equipaggiati
in modo da operare al massimo livello  di  sicurezza,  efficienza  ed
efficacia. 
    Il dirigente e' nominato dal DL e attua e controlla  gli  aspetti
relativi alla organizzazione dell'attivita' subacquea. Ha la funzione
primaria  di  coordinare   il   programma   tecnico-scientifico   con
l'attivita' subacquea  e  di  controllare  che  gli  operatori  siano
addestrati, equipaggiati e guidati in  modo  da  operare  al  massimo
livello di sicurezza e proficuita' nel rispetto  delle  procedure  di
sicurezza predisposte per l'attivita' specifica e  per  i  luoghi  di
lavoro interessati. 
    Non e' necessario che sia presente sul luogo delle operazioni. 
    Il responsabile  delle  attivita'  subacquee  ha  il  compito  di
nominare il  capo  missione,  se  e'  in  possesso  delle  necessarie
qualifiche puo' egli stesso ricoprirne la funzione. 
    Il responsabile delle attivita' subacquee deve: 
      a) predisporre  il  programma  delle  immersioni  in  sicurezza
(appendice G) e ne affida l'attuazione al  capo  missione,  vigilando
sulla corretta esecuzione; 
      b) proporre l'acquisto e disporre sull'uso  dei  DPI  necessari
per l'immersione; 
      c) assicurare la manutenzione e verificare il  mantenimento  in
efficienza dei DPI; 
      d) verificare che tutto il personale coinvolto nelle  attivita'
subacquee  sia  perfettamente  istruito  sulle  operazioni  che  deve
eseguire e su ogni singola programmazione di lavoro; 
      e) garantire che i compiti assegnati  a  ciascun  membro  della
squadra di lavoro siano commisurati alla formazione ed  addestramento
posseduti; 
      f)  verificare  l'esistenza  delle  risorse   necessarie   alla
corretta conduzione del programma dell'immersione; 
      g)  garantire  l'invio  degli   operatori   alla   sorveglianza
sanitaria e a seguito di assenze per malattie/infortuni; 
      h) verificare che tutto il  personale  da  lui  dipendente  sia
perfettamente  formato  ed  addestrato  sulle  operazioni  che   deve
eseguire e su ogni singola fase di lavoro; 
      i) autorizzare per  iscritto  il  personale  ad  effettuare  le
immersioni pianificate. 
Capo missione 
    Il capo missione  e'  l'operatore  cui  il  dirigente  affida  la
responsabilita' dell'attivita' subacquea in  fase  operativa  e  deve
essere presente durante tutta la durata dell'attivita'. 
    La sua formazione minima, oltre a  quanto  previsto  dal  decreto
legislativo n. 81/2008, deve essere equivalente  a  quella  richiesta
dagli standard AESD; inoltre, deve possedere un'esperienza tecnica di
immersione e conoscere le relative procedure  ai  fini  del  corretto
svolgimento della funzione di supervisione cui e' chiamato. 
    Il capo missione  e'  designato  prima  di  ogni  missione  e  ha
l'obbligo  di  sorvegliare  e  sovrintendere  a  tutte  le  attivita'
collegate  allo  svolgimento  in  sicurezza  dell'immersione   e   di
garantire l'attuazione  delle  direttive  ricevute  dal  responsabile
delle attivita' subacquee.  Ha,  inoltre,  la  piena  responsabilita'
operativa della spedizione subacquea. Il capo missione puo'  svolgere
le funzioni di operatore subacqueo (OS). 
    Il capo missione, in particolare, ha l'obbligo di: 
      a) attuare il programma delle immersioni; 
      b) redigere la scheda per l'immersione  programmata  (appendice
G); 
      c) controllare e  richiamare  gli  operatori  all'adeguato  uso
della strumentazione e dei DPI; 
      d) assicurarsi che ogni subacqueo si attenga a quanto riportato
nella scheda per l'immersione programmata; 
      e) qualora debbano essere usate speciali procedure o  tecniche,
assicurarsi che ogni subacqueo sia adeguatamente formato; 
      f) avvisare preventivamente l'autorita' marittima ai fini degli
eventuali interventi di soccorso per quanto di loro competenza; 
      g) garantire la registrazione dei dati relativi alla immersione
per i singoli operatori subacquei; 
      h) riferire tutte  le  anomalie  avvenute,  notate  durante  le
immersioni, con particolare riguardo agli incidenti, alle  avarie  ed
ai problemi fisiologici; 
      i)  sospendere  le  attivita'  in  caso  di  pericolo  grave  e
immediato; 
      j)  predisporre  l'assistenza  in  superficie  degli  operatori
immersi; 
      k) predisporre la procedura di uscita dall'acqua per persone in
difficolta', concordandola con il comandante nel caso  di  immersioni
da imbarcazione; 
      l) in caso di immersioni di gruppo, nominare tra gli  operatori
subacquei un «responsabile di immersione» quale guida  subacquea  che
gestisca i profili di sicurezza durante l'attivita' iperbarica. 
    I compiti del capo  missione  sono  dettagliati  nella  lista  di
controllo  (appendice  A  check-list  per  capo  missione:   verifica
compiti). 
Operatore subacqueo 
    Ha il dovere di attenersi alle disposizioni emanate dal  DL,  dal
dirigente (responsabile attivita' subacquee)  e  dal  capo  missione.
Ogni lavoratore cosi' individuato dovra': 
      a) non immergersi in nessuna circostanza se non ci si sente  in
perfette condizioni fisiche. Considerando che  l'operatore  subacqueo
(OS) e' il primo responsabile della propria sicurezza, e' suo  dovere
rifiutare di immergersi se le condizioni d'immersione non sono sicure
o non compatibili con la formazione e addestramento ricevuti; 
      b) osservare le disposizioni  e  le  istruzioni  impartite  dal
dirigente  e/o  dal  capo  missione  nell'esecuzione  della  mansione
rispetto alle  proprie  capacita',  stato  di  salute,  formazione  e
addestramento; 
      c)  informare  il  suo  superiore  sulle   anomalie   e   sugli
inconvenienti che possono pregiudicare la sicurezza  degli  operatori
in fase di immersione e segnalare immediatamente eventuali deficienze
nelle procedure e istruzioni di prevenzione individuale o  collettiva
e/o deficienze nella sicurezza dei  mezzi  e  delle  attrezzature  di
lavoro; 
      d) controllare prima di ogni immersione e mantenere  efficienti
i DPI in dotazione; 
      e) alimentarsi  e  idratarsi  correttamente  nelle  dodici  ore
precedenti l'immersione, evitando pasti completi  nelle  due-tre  ore
precedenti  (per  chi  non  e'   intollerante   o   allergico,   sono
consigliabili 30-40 g di cioccolato fondente e un frullato di  frutta
nell'ora precedente); 
      f) non compiere sforzi fisici durante l'uscita dall'acqua e nei
primi trenta minuti dopo l'immersione; 
      g) reidratarsi correttamente al termine dell'immersione (almeno
mezzo litro d'acqua nella prima mezz'ora dopo l'emersione); 
      h) dopo l'immersione, astenersi per almeno due ore, dal  fumare
e svolgere attivita' sportiva; 
      i) non compiere voli aerei o salire a quote superiori di  oltre
700m rispetto al luogo di immersione nelle sedici  ore  seguenti  una
singola immersione in curva di  sicurezza  o  ventiquattro  ore  dopo
immersioni successive (svolte a meno di sedici ore l'una dall'altra); 
      j)  comunicare  al  capo  missione  l'eventuale  esecuzione  di
immersioni o attivita' in altitudine superiore ai 700  metri  e  voli
aerei nelle ventiquattro ore precedenti; 
      k) adoperarsi direttamente, in caso di  emergenza,  nell'ambito
delle proprie competenze e possibilita' per eliminare  o  ridurre  le
situazioni di pericolo grave ed immediato; 
      l)  sottoporsi  alla  formazione   e   addestramento   per   lo
svolgimento delle attivita' a cui e' chiamato in immersione; 
      m) sottoporsi  al  protocollo  sanitario  previsto  dal  medico
competente rispettandone le scadenze; 
      n) provvedere ad una regolare manutenzione ordinaria e verifica
dei DPI come previsto dalla check-list (appendice B check-list per la
verifica dei DPI di immersione); 
      o) provvedere  al  mantenimento  del  registro  individuale  di
immersione comprensivo anche delle attivita' non lavorative. 
Assistente di superficie 
    Sul luogo d'immersione deve essere sempre  presente  una  persona
designata al compito di assistenza  in  superficie.  L'assistente  di
superficie e' individuato dal capo missione e riportato sulla «scheda
di immersione programmata» (appendice G). 
    Tale persona deve essere a conoscenza del programma d'immersione,
controfirmare la scheda d'immersione programmata per la quale  svolge
questa mansione ed avere competenze nella  gestione  delle  emergenze
subacquee,  compresa  la  comunicazione  radio  VHF   marino,   nella
somministrazione di ossigeno normobarico e nella procedura di  uscita
dall'acqua di persone in difficolta'. 
    Durante le immersioni avra' cura di seguire il percorso dei sub e
le  fasi  della  risalita   mantenendo   il   continuo   monitoraggio
dell'operatore   subacqueo   a   mezzo   pallone   di   segnalazione,
opportunamente ancorato/vincolato allo stesso. 
 
                              Sezione B 
 
          Requisiti professionali degli operatori subacquei 
 
Abilitazione 
    Le  competenze  minime  richieste,  i  percorsi  formativi  e  il
mantenimento   dei   requisiti   di   abilitazione   sono   descritti
nell'appendice H. 
    Il datore di lavoro o il dirigente responsabile  delle  attivita'
subacquee si puo' avvalere degli standard minimi ESD/AESD  (appendici
C/D)  la  cui  certificazione  e'  rilasciata  dalle   organizzazioni
competenti nei diversi paesi  membri  della  Comunita'  europea,  e/o
provvedere autonomamente,  sotto  la  propria  responsabilita',  alla
verifica del livello di formazione, come riportato nell'appendice  H,
prima  di  autorizzare  il  personale  a   compiere   le   immersioni
pianificate. 
Idoneita' alla mansione specifica 
    L'idoneita'  alla  mansione  specifica,  ai  sensi  del   decreto
legislativo n. 81/2008, dell'OS deve  essere  rilasciata  dal  medico
competente  almeno  annualmente   mediante   opportuni   accertamenti
specialistici e diagnostici  effettuati  secondo  le  previsioni  del
protocollo di sorveglianza  sanitaria  ed  eventualmente  sentito  il
parere del medico subacqueo. Dopo malattia o infortunio (subacqueo  e
non), indipendentemente dal periodo di assenza, e' necessario che  il
medico  competente,  eventualmente  sentito  il  parere  del   medico
subacqueo, rinnovi l'idoneita' alla mansione. 
    Durante le visite mediche deve  essere  verificato  nel  libretto
d'immersione l'eventuale segnalazione di precedenti incidenti. 
    Per medico subacqueo si intende un medico specialista in medicina
del  nuoto  e  dell'attivita'  subacquea  o  diplomato   con   master
universitario di 2°  livello  in  medicina  subacquea  e  iperbarica,
(diploma di livello 2A DMAC/EDTC med o 2D ECHM/EDTC). 
Autorizzazione alle immersioni 
    Il personale deve essere esplicitamente autorizzato per  iscritto
ad effettuare immersioni  (appendice  E  modulo  autorizzazione  alle
immersioni). 
    L'autorizzazione  e'  rilasciata  dal  datore  di  lavoro  o  dal
responsabile  delle   attivita'   subacquee   tenendo   conto   delle
abilitazioni, dell'idoneita' alla mansione, e del grado di esperienza
degli operatori assegnatigli. 
 
                              Sezione C 
 
       Documenti di registrazione delle attivita' d'immersione 
 
Programma delle attivita' subacquee 
    Tutte le immersioni devono essere pianificate tenendo conto delle
competenze del subacqueo con minore esperienza;  tale  pianificazione
deve contenere almeno le seguenti voci: 
      denominazione e recapito dell'ente organizzatore; 
      finalita' delle attivita' che si intendono svolgere; 
      relazione tecnica sulle  predette  attivita',  con  particolare
riferimento al tipo di apparecchiature eventualmente impiegate; 
      verifica   dei   documenti   dei   mezzi   nautici   d'appoggio
eventualmente impiegati; 
      aree interessate dalle attivita'; 
      giorni e orari delle attivita'; 
      composizione dei gruppi di lavoro e qualifiche dei subacquei; 
      luogo di partenza; 
      condizioni meteo marine limite; 
      valutazione anticipata  della/e  profondita'  e  del/i  tempo/i
d'immersione; 
      responsabile attivita' subacquee; 
      tipologia del lavoro, equipaggiamento e barca da utilizzare; 
      capo missione; 
      piano di emergenza con le seguenti informazioni: 
        elenco degli OS con abilitazione (in corso di  validita')  al
primo soccorso e tipologia di brevetto (rianimazione  cardiopolmonare
(RCP o BLS), eventuale supporto  vitale  di  base  e  defibrillazione
(BLS-D),  somministrazione  ossigeno  (Oxygen  Provider)  o   altro).
Durante le attivita'  dovranno  essere  presenti  almeno  due  OS  in
possesso  di  abilitazione  RCP  (BLS)  e  somministrazione  ossigeno
(Oxygen Provider); 
        nome, cognome, numero di telefono e parentela  della  persona
da contattare in caso di emergenza, per ogni singolo subacqueo; 
        numero unico per le emergenze sanitarie  e  il  coordinamento
dei soccorsi sul territorio nazionale,  verificandone  l'operativita'
nel luogo d'interesse (118); 
        numero per le emergenze in mare (1530)  o  canale  radio  VHF
marino (16); 
        indirizzo e telefono della camera  iperbarica,  verificandone
l'operativita' nel periodo di interesse e i tempi di raggiungimento; 
        ospedale piu' vicino; 
        mezzi utilizzabili per i trasporti in emergenza; 
      dichiarazione, a cura del responsabile attivita' subacquee, che
tutti  i  partecipanti  abbiano  le  previste  abilitazioni/titoli  e
coperti da idonea polizza assicurativa per gli infortuni  sul  lavoro
per l'attivita' subacquea in ambito lavorativo; 
      qualsiasi condizione rischiosa prevista. 
    Tale  programma,  a  firma  del  responsabile   delle   attivita'
subacquee, e' redatto in  conformita'  alle  richieste  degli  organi
competenti (Capitaneria di porto, ente gestore aree marine  protette,
ecc.);  lo  stesso  viene  inviato,  a  discrezione  del   DL,   come
informativa dell'attivita'  subacquea  da  svolgere.  In  assenza  di
richieste specifiche, puo' essere utilizzato il modello in  appendice
G. 
Scheda per l'immersione programmata 
    Il capo missione prima dell'immersione  compila  la  «scheda  per
l'immersione programmata», cosi' come riportata in appendice G. 
    La «scheda per l'immersione programmata», ad attivita' svolta, e'
controfirmata dal capo missione che la archivia. 
    Gli operatori subacquei, in fase di  riunione  preliminare,  sono
tenuti  a   prendere   visione   della   «scheda   per   l'immersione
programmata»,  a  sottoscriverla  ed  eventualmente  a  redigere  per
iscritto le loro osservazioni. 
Registro d'immersione 
    Il registro d'immersione, in formato cartaceo o  elettronico,  e'
compilato a fine immersione dal  capo  missione,  e'  conservato  dal
responsabile delle attivita' subacquee e contiene almeno le  seguenti
informazioni relative al gruppo in immersione. 
      numero immersione  riportato  nella  «scheda  per  l'immersione
programmata» (appendice G); 
      orario effettivo di inizio e fine immersione; 
      profondita' massima raggiunta; 
      indicazione dell'eventuale presenza o meno di incidenti e breve
descrizione di quanto accaduto; 
      descrizione dettagliata di ogni evento di rilievo avvenuto o in
corso. 
Libretto individuale d'immersione 
    E' costituito da un registro personale cartaceo o elettronico  in
cui sono annotati  tutti  i  dati  delle  immersioni  effettuate  dal
singolo operatore. 
    Rappresenta la storia subacquea e  decompressiva  individuale  e,
per motivi medico-sanitari, e'  necessario  che  comprenda  anche  le
attivita' subacquee condotte al di fuori dell'attivita' svolta  sotto
l'egida del datore di lavoro. 
      E' cura ed obbligo di ogni  operatore  subacqueo  mantenere  il
libretto in perfetto ordine, curarne  la  compilazione  di  ogni  sua
parte  e  garantirne  le  attestazioni.  Il  libretto   deve   essere
presentato al medico competente e  al  medico  subacqueo  durante  la
visita per l'idoneita' all'immersione scientifica e nelle visite  per
l'abilitazione al ritorno alle immersioni dopo malattia/infortunio. 
      Ogni operatore subacqueo deve  essere  munito  di  un  libretto
individuale dal quale risulti: 
        cognome, nome e indirizzo; 
        luogo e data di nascita, sesso; 
        datore di lavoro 
        inoltre, per ciascuna  singola  immersione  effettuata  vanno
indicati: 
        numero progressivo di immersione; 
        luogo, data e ora di immersione; 
        percentuale di O2 ; 
        volume della bombola, pressione iniziale e pressione finale; 
        profondita' massima; 
        tempo di immersione; 
        periodi e modalita' di decompressione; 
        tipo di attivita' svolta; 
        rapporto  dettagliato  su   ogni   incidente   o   potenziale
situazione di pericolo; 
        osservazioni eventuali. 
 
                              Sezione D 
 
                   Criteri generali di prevenzione 
 
Criteri  generali  di  prevenzione  della  salute   nelle   attivita'
subacquee 
    Indipendentemente dal tipo di brevetto posseduto,  le  immersioni
in aria non devono superare i 40 m. 
    La prevenzione dai rischi connessi con le attivita' subacquee  e'
riconducibile a quattro aree  di  intervento:  fisica  e  alimentare,
organizzativa, formativa e sanitaria. 
    La prevenzione fisica e alimentare si attua mediante uno stile di
vita  sobrio  e  attento  alla  salubrita'  dei   comportamenti   con
particolare riferimento alla forma fisica, all'allenamento periodico,
alla corretta alimentazione, all'uso moderato di bevande alcoliche di
cui e' vietato l'utilizzo nelle dodici ore prima e dopo l'immersione.
Lo stato di forma fisica e la  capacita'  di  compiere  attivita'  in
immersione viene verificata dal medico competente, sentito il  medico
subacqueo, durante visita  per  l'idoneita'  all'immersione  e  nelle
visite  per  l'abilitazione   al   ritorno   alle   immersioni   dopo
malattia/infortunio. 
    La prevenzione organizzativa si attua  attraverso  l'analisi  dei
fenomeni riguardanti lo stress lavoro  correlato  e  l'ergonomia  del
lavoro, secondo le disposizioni e le procedure emanate dal  Ministero
del lavoro e recepite nelle linee guida della  Conferenza  permanente
Stato-regioni, mettendo in atto tutte  le  misure  di  prevenzione  e
protezione   dal   fenomeno   infortunistico   e    dalle    malattie
professionali. 
    La prevenzione formativa e di addestramento si  ottiene  mediante
il  trasferimento  delle  piu'  avanzate  conoscenze  sulle  tecniche
d'immersione,  delle  tabelle  di  decompressione  preventiva  e  dei
pericoli ai quali puo' andare incontro il  subacqueo.  Il  datore  di
lavoro ha l'obbligo di  erogare  periodica  specifica  formazione  in
materia di: 
      valutazione dei rischi  e  tutela  dei  lavoratori  dai  rischi
infortunistici e dalle malattie professionali; 
      corrette procedure e metodi di svolgimento delle attivita', ivi
compresi l'uso e la gestione delle attrezzature e dei dispositivi  di
sicurezza; 
      tutela della salute e della sorveglianza sanitaria. 
    Gli OS hanno,  inoltre,  l'obbligo  di  partecipare  a  tutte  le
attivita' di formazione e addestramento erogate dal datore di lavoro. 
    Il dirigente ed i  preposti  hanno  l'obbligo,  ciascuno  per  le
proprie  attribuzioni  e  responsabilita',  di  segnalare   eventuali
violazioni, anche al fine di sanzionare gli operatori che derogassero
dall'obbligazione. 
    L'attuazione della sorveglianza sanitaria  periodica  costituisce
obbligo del datore di lavoro in relazione ai rischi specifici  a  cui
e' associato l'OS e consiste in: visita medica preventiva,  periodica
e straordinaria. 
Modalita' operative di prevenzione 
    Le  modalita'  operative   di   prevenzione   individuate   nella
sottostante tabella rappresentano il livello ordinario di controllo e
di gestione della tutela della salute  e  sicurezza  nelle  attivita'
subacquee. 
    
+-------------------------------------------------------------------+
|Rischi da cause chimiche                                           |
+---------------------------+---------------------------------------+
|                           |Osservare i limiti di profondita'/tempo|
|                           |raccomandati dal computer in uso.      |
|                           |Indipendentemente dal tipo di brevetto |
|                           |posseduto, le immersioni in aria non   |
|                           |devono superare i 40 m. Il limite      |
|                           |risultera' inferiore con miscele       |
|Intossicazione da ossigeno |arricchite in ossigeno («nitrox»)      |
|(O2)                       |superiori al 27% di ossigeno.          |
+---------------------------+---------------------------------------+
|Intossicazione da biossido |Osservare una regolare e costante      |
|di carbonio (CO2)          |respirazione.                          |
+---------------------------+---------------------------------------+
|                           |La discesa deve essere controllata e   |
|                           |non superiore ai 23 metri/minuto, va   |
|                           |rallentata o interrotta all'insorgere  |
|                           |di vertigini o nausea.                 |
|                           |Indipendentemente dal tipo di brevetto |
|                           |posseduto, le immersioni in aria non   |
|                           |devono superare i 40 m. Il limite      |
|                           |risultera' inferiore con miscele       |
|                           |arricchite in ossigeno («nitrox») che  |
|                           |comunque riducono l'eventuale          |
|Narcosi da profondita      |insorgenza di intossicazione da azoto. |
+---------------------------+---------------------------------------+
|Rischi da cause meccaniche                                        |
+---------------------------+---------------------------------------+
|                           |Manovre di compensazione corrette e    |
|                           |tempestive sia per le orecchie sia per |
|                           |maschera ed eventuale muta stagna,     |
|Barotraumi (orecchio, seni |arresto della discesa ed eventuale     |
|paranasali, denti, colpo di|risalita in caso di compensazione      |
|ventosa della maschera,    |inefficace, viceversa in caso di       |
|schiacciamento muta)       |problemi in risalita.                  |
+---------------------------+---------------------------------------+
|                           |Inspirazione ed espirazione regolari e |
|                           |costanti durante la risalita, non      |
|Sovradistensione polmonare |trattenere mai il respiro durante la   |
|ed embolia gassosa         |stessa, rispettare la velocita' di     |
|arteriosa (EGA)            |risalita.                              |
+---------------------------+---------------------------------------+
|                           |Non immergersi dopo aver consumato il  |
|                           |pasto e/o bevande gassate. Segnalare   |
|                           |eventuali problemi gastrointestinali   |
|                           |intercorsi durante o dopo l'attivita'  |
|Sovradistensione           |subacquea (colite, disturbo dell'alvo: |
|gastrointestinale          |stitichezza ostinata, diarrea)         |
+---------------------------+---------------------------------------+
|                           |Evitare bruschi cambi di quota,        |
|                           |effettuare discese e risalite in       |
|                           |posizione eretta, effettuare corrette e|
|                           |frequenti manovre di compensazione. In |
|                           |caso di vertigine alternobarica, e'    |
|                           |fortemente raccomandato di attendere un|
|                           |paio di minuti prima di cambiare la    |
|                           |profondita' (p.es. iniziare la         |
|                           |risalita) per facilitare il            |
|                           |raggiungimento dell'equilibrio delle   |
|Vertigini alternobariche   |pressioni nell'orecchio medio.         |
+---------------------------+---------------------------------------+
|Rischi da cause fisiche                                           |
+---------------------------+---------------------------------------+
|                           |Pianificare l'immersione considerando  |
|                           |la temperatura dell'acqua e la durata  |
|                           |del lavoro, quindi selezionare il tipo |
|                           |di muta piu' appropriato. Non indossare|
|                           |la muta per troppo tempo restando      |
|                           |esposti al freddo o al caldo prima e   |
|                           |dopo l'immersione. Soprattutto in      |
|                           |estate, indossare il cappuccio come    |
|                           |ultima fase prima dell'immersione.     |
|Ipotermia e Ipertermia     |Idratarsi correttamente.               |
+---------------------------+---------------------------------------+
|                           |Rispettare la curva di sicurezza e la  |
|                           |velocita' di risalita previste dal     |
|                           |computer in uso. Adottare una sosta di |
|                           |sicurezza di 3 minuti a 6 m di         |
|                           |profondita'. Da 6 metri alla superficie|
|                           |rallentare a 6 metri/minuto (risalire  |
|                           |alla superficie in un minuto). Evitare |
|                           |sforzi fisici subito dopo l'immersione,|
|                           |le lunghe esposizioni al freddo e      |
|Patologie da decompressione|l'ingestione di alcolici nelle ore     |
|(PDD)                      |precedenti e successive l'immersione.  |
+---------------------------+---------------------------------------+
|Rischi da cause ambientali                                        |
+---------------------------+---------------------------------------+
|                           |Usare sempre i guanti, i calzari e la  |
|                           |muta. Le eliche del mezzo nautico      |
|                           |devono essere ferme nel momento in cui |
|                           |e' effettuata l'immersione, ed in      |
|Traumi (contusioni -       |particolare durante le fasi di ingresso|
|ferite)                    |e uscita dall'acqua.                   |
+---------------------------+---------------------------------------+
|                           |L'assistente di superficie deve        |
|                           |indossare un salvagente di tipo        |
|Infortunio per caduta con  |omologato a gonfiaggio automatico. I   |
|effetti fino               |subacquei devono indossare la muta o il|
|all'annegamento            |salvagente di tipo omologato.          |
+---------------------------+---------------------------------------+
|                           |Impiegare adeguati indumenti protettivi|
|                           |(muta, calzari, guanti, cappuccio) ed  |
|                           |evitare il contatto con organismi      |
|Lesioni, urticazioni ed    |potenzialmente pericolosi. Acquisire   |
|avvelenamenti da organismi |informazioni su eventuali allergie del |
|marini                     |personale.                             |
+---------------------------+---------------------------------------+
|                           |Durante le fasi di imbarco, sbarco o di|
|                           |trasporto dell'attrezzatura a bordo,   |
|                           |utilizzare idonei presidi per il       |
|Movimentazione manuale di  |sollevamento e la movimentazione,      |
|carichi                    |evitando sforzi fisici.                |
+---------------------------+---------------------------------------+
    
 
                              Sezione E 
 
                       Procedure d'immersione 
 
    Queste  procedure   operative   si   applicano   nelle   seguenti
condizioni: 
      fino ad una profondita' massima di 40 metri; 
      in  curva  di  sicurezza,  cioe'  senza   soste   decompressive
obbligatorie; 
      non in apnea; 
      non in solitaria; 
      non in ambito portuale; 
      non a «yo-yo», cioe' con ripetute discese e  salite  nel  corso
della stessa immersione; 
      con  autorespiratori  a  circuito  aperto  ad  aria  o  miscela
arricchita di ossigeno (NITROX) con percentuale di O2 da 21% a 40%. 
    Le immersioni non  contemplate  entro  questi  limiti  richiedono
ulteriori e specifiche  valutazioni  del  rischio  e  la  conseguente
adozione di specifiche procedure operative adeguate. 
Procedure pre-immersione 
    Il responsabile dell'attivita' subacquea predispone il  programma
di immersione. 
    Dovranno essere assicurati veloci mezzi di trasporto che  possano
in  breve  tempo  (preferibilmente  entro  quattro  ore)  consentire,
all'eventuale infortunato,  di  raggiungere  il  piu'  vicino  centro
iperbarico (o presidio ospedaliero). 
    Il capo  missione  deve  notificare  l'inizio  e  la  fine  delle
attivita' al centro iperbarico piu' vicino al luogo delle  operazioni
subacquee. Si intende  per  «centro  iperbarico»  l'ambiente  clinico
dotato di camera  iperbarica  situato  in  ospedale  o  in  struttura
sanitaria  esterna  funzionalmente  collegata  con  il   Dipartimento
emergenza (118), con personale sanitario permanente  e  adeguatamente
formato sulla medicina subacquea e iperbarica  (raccomandazione  ECHM
tipo 1, livello C). 
    Il programma di immersione, una volta approvato, e' inviato  agli
organi  di  competenza  prima  dell'inizio  dell'attivita'   se   non
diversamente previsto, copia della comunicazione e' resa  disponibile
sul luogo dell'immersione. 
    Il  capo  missione  predispone   la   scheda   per   l'immersione
programmata  (appendice  G)  (controfirmata  dagli  OS  interessati),
secondo le seguenti indicazioni: 
      la profondita' massima non deve superare i 40m o quella imposta
dalla % di ossigeno utilizzata e dalla pressione massima di  ossigeno
programmata, comunque non  superiore  a  1,4  bar;  si  consiglia  di
ridurre a 1,2 bar in caso di immersioni impegnative; 
      la durata dell'immersione deve essere calcolata in  maniera  da
poterla svolgere in curva di sicurezza e senza utilizzare la  riserva
dell'aria (50 bar); 
      il calcolo del tempo di immersione in curva di sicurezza  viene
eseguito in continuo dal computer subacqueo.  Tuttavia,  in  fase  di
briefing deve essere calcolato un tempo massimo  di  fondo,  relativo
alla profondita' massima programmata, che  permetta  la  risalita  in
sicurezza in caso di malfunzionamento del computer in dotazione; 
      la percentuale di  ossigeno  nella  miscela  respiratoria  deve
essere calcolata in maniera da non superare la pressione parziale  di
ossigeno di 1,4 bar alla massima profondita' prevista; 
      per l'impiego di  miscele  respiratorie  superiori  al  27%  di
ossigeno e' richiesta una specifica formazione degli OS, sotto questa
percentuale e' possibile l'impiego in  via  cautelativa  del  calcolo
decompressivo ad aria (21% di O2 ) tenendo presente il limite massimo
di profondita' di 40m che non deve essere mai  superato.  Tranne  nel
caso  di  aria  compressa,  e  quindi  per  qualsiasi   miscela   con
percentuale di O2 superiore al 21%, ciascun subacqueo deve verificare
personalmente la percentuale di ossigeno nella bombola assegnatagli. 
    Ogni OS deve attenersi a quanto disposto nella Sezione A inerente
all'operatore subacqueo. 
    Valutazione del sito 
    Il capo missione, per quanto di competenza, valuta le  condizioni
di  sicurezza  in  relazione  a  quanto  previsto  nel  programma  di
immersione (appendice F) e nella scheda per l'immersione  programmata
(appendice G). 
    Per le immersioni da riva dovranno essere valutate con attenzione
le condizioni per un agevole e sicuro ingresso e  uscita  dall'acqua,
nonche' la visibilita' e la presenza di correnti, tenendo  conto  del
possibile peggioramento delle condizioni meteo marine. 
    Valutazione dell'equipaggiamento 
    Ogni subacqueo si assicurera' che il  proprio  equipaggiamento  e
l'attrezzatura siano in  ordine,  revisionati  ed  adeguati  al  tipo
d'immersione da compiere e  dovra'  controllare  lo  stato  di  piena
carica della bombola. 
    Deve essere verificata la presenza e la completezza  dei  presidi
di emergenza (Sezione G). 
    Predisposizione dell'assistenza di superficie 
    Deve essere sempre presente almeno un assistente di superficie  a
supporto delle operazioni di ingresso e di uscita dall'acqua degli OS
ed in grado di attivare  le  procedure  di  emergenza,  anche  quando
l'immersione si svolge dalla riva. 
    Quando previsto l'uso  dell'imbarcazione,  a  bordo  deve  sempre
essere presente il comandante e l'equipaggio necessario alle manovre. 
    Dal  bordo  dell'imbarcazione  dovra'  essere  calata  una   cima
abbastanza robusta e di diametro sufficiente ad assicurare una  buona
presa manuale, alla cui estremita' dovra' essere legata  una  bombola
di emergenza dotata di due erogatori completi con primo stadio dotato
di attacco DIN; la bombola e' mantenuta chiusa e con gli erogatori in
pressione; normalmente la bombola e' posta a  una  profondita'  di  6
metri  in  particolari  situazioni   (fondali   poco   profondi)   la
profondita' di posizionamento  della  stessa  e'  definita  dal  capo
missione. 
    L'imbarcazione  d'appoggio  innalza  il  segnale  di   operazioni
subacquee in corso (bandiera rossa con  banda  diagonale  bianca,  in
acque nazionali ≤ miglia 12). 
    Se  il  gruppo  prevede  di  allontanarsi  piu'   di   50   metri
dall'imbarcazione  appoggio,  occorre  predisporre  un  pallone   con
bandiera  di  segnalazione  al  seguito   del   singolo   gruppo   ed
eventualmente  una   piccola   imbarcazione   tender   di   supporto;
quest'ultima e' particolarmente raccomandata nel caso d'immersioni da
navi  di  dimensioni  tali  da  presentare  limitata  manovrabilita',
secondo il giudizio del comandante. 
    Prima di ciascuna immersione, tutti i subacquei, l'assistente  di
superficie e il comandante dell'imbarcazione devono partecipare  alla
riunione di coordinamento (briefing) condotta dal capo  missione,  in
cui sono  riepilogati  l'organizzazione  del  lavoro,  i  compiti  di
ciascuno, i parametri di immersione da  rispettare  e  sono  valutate
eventuali situazioni contingenti. 
    Procedure d'immersione 
    Tutte le attivita' d'immersione devono essere effettuate  da  una
squadra costituita da  minimo  due  subacquei  equipaggiati  in  modo
simile che devono stare in  continuo  contatto  visivo.  In  caso  di
perdita di contatto  tra  i  membri  della  squadra  oltre  il  tempo
prestabilito nella scheda  di  immersione  programmata,  i  subacquei
dovranno riemergere. 
    Particolare attenzione dovra' essere posta ai  pericoli  relativi
all'ingresso e all'uscita dei subacquei dall'acqua onde evitare danni
da eliche o traumi, se ci si immerge da imbarcazione,  o  contusioni,
escoriazioni e traumi, se ci si immerge da rive rocciose. 
    La discesa, fino  al  raggiungimento  della  profondita'  massima
prevista, deve essere  continua  e  veloce,  compatibilmente  con  la
capacita' di compensazione di tutti gli OS appartenenti al gruppo che
deve scendere contemporaneamente e comunque a velocita' non superiore
ai 23 metri/min. Il tempo di  immersione,  su  cui  e'  calcolata  la
decompressione, inizia dal distacco dalla superficie. 
    Gli OS in immersione  devono  mantenersi  entro  50  metri  dalla
verticale dell'imbarcazione appoggio o dalla loro boa e  bandiera  di
segnalazione, una per gruppo ed indispensabile se ci  si  immerge  da
riva, e non superare i limiti di profondita' e durata previsti  dalla
scheda d'immersione programmata, nonche'  il  limite  di  50  bar  di
riserva di miscela respiratoria. 
    L'immersione deve prevedere il raggiungimento  della  profondita'
massima a inizio immersione  e  una  risalita  progressiva  verso  la
superficie, senza ridiscese nel corso della  stessa  immersione.  Per
questo motivo se si parte da riva, il  raggiungimento  del  punto  di
lavoro deve essere raggiunto preferibilmente in superficie. 
    Durante l'immersione, il subacqueo dovra' porre molta  attenzione
alla sua respirazione, curando che sia lenta,  profonda  e  continua.
Dovra',  altresi',  cercare  di  limitare  gli  sforzi  muscolari   e
verificare periodicamente il consumo d'aria. 
    La risalita deve essere praticata a  una  velocita'  ascensionale
non superiore ai 10 metri al minuto riducendola a 6 metri/minuto da 6
metri alla superficie, curando  che  la  ventilazione  polmonare  sia
completa e compiuta costantemente. 
    Il subacqueo dovra'  di  norma  emergere  lungo  la  cima  calata
dall'imbarcazione o lungo la sagola della boa di segnalazione. Per le
immersioni da riva e' consigliabile avvicinarsi al  punto  di  uscita
seguendo il profilo del fondale. 
    Anche se le immersioni previste  da  queste  procedure  di  buone
prassi sono solo  quelle  in  curva  di  sicurezza,  sara'  opportuno
effettuare una sosta cautelativa di tre minuti alla profondita' di  6
metri.  Questa  precauzione  consente  anche  di  riaffiorare   senza
pericolo di essere travolti da eliche di eventuali imbarcazioni  che,
nonostante tutte le segnalazioni e  la  particolare  cura  che  avra'
l'assistente di superficie, potrebbero transitare nella zona. 
    L'uso del computer subacqueo per il calcolo decompressivo durante
l'immersione e' obbligatorio e non deve  prescindere  dalle  seguenti
buone pratiche: 
      essere formato sul funzionamento e sul corretto utilizzo; 
      consultare e comprendere le istruzioni d'uso; 
      ogni subacqueo deve avere il proprio computer individuale (deve
conoscere il nome dell'algoritmo decompressivo  da  esso  utilizzato,
p.es. Buhlmann ZH 16 ADT, RGBM o altro); 
      rispettare scrupolosamente la velocita' massima di risalita; 
      la  massima  profondita'  deve  essere   raggiunta   all'inizio
dell'immersione; 
      mai fare paragoni o medie con le tabelle; 
      mantenere un margine minimo di 2-3 minuti prima di  uscire  dal
limite di non decompressione, se  per  motivi  imprevisti  si  scende
sotto questo  margine  e'  buona  prassi  e  a  titolo  precauzionale
attendere   l'attivazione   della   modalita'   di    risalita    con
decompressione e poi attenersi scrupolosamente al piano  di  risalita
proposto dal computer, aggiungendo la sosta cautelativa di tre minuti
a 6 m al termine della decompressione calcolata; 
      per immersioni superiori  a  12  m  di  profondita',  avere  un
secondo computer di rispetto con lo stesso algoritmo decompressivo, o
tabelle decompressive,  orologio  e  profondimetro  indipendenti  dal
computer principale, oppure,  se  non  e'  stato  superato  il  tempo
massimo di fondo calcolato in fase di briefing per l'eventualita'  di
malfunzionamento   del    computer,    interrompere    immediatamente
l'immersione  e  procedere  alla   normale   risalita,   cosi'   come
precedentemente indicato. 
    Procedure post-immersione 
    Ogni OS deve attenersi a quanto  disposto  nella  sezione  A  con
riferimento all'operatore subacqueo. 
    E' obbligatorio, al  termine  dell'immersione,  una  riunione  di
verifica per analizzare le situazioni critiche  che  possono  essersi
verificate. Ognuno  riferira'  ogni  problema  fisico,  ogni  sintomo
sospetto di PDD o l'eventuale malfunzionamento dell'attrezzatura.  Ai
fini della prevenzione, in caso  di  infortunio,  incidente  e  quasi
incidente, deve essere presentata una relazione dettagliata al  DL  e
al responsabile del Servizio prevenzione e protezione (RSPP) il quale
informera' il rappresentante dei lavoratori per la  sicurezza  (RLS).
(Scheda immersione programmata appendice G). 
    Al  termine  della  giornata  delle  immersioni,  ogni  OS   deve
provvedere alla manutenzione ordinaria dei DPI in uso (Sezione G). 
 
                              Sezione F 
 
                       Procedure di emergenza 
 
    Procedure di emergenza in immersione 
    Il subacqueo deve interrompere l'immersione  quando  ritiene  che
vengano meno le condizioni di sicurezza comunicandolo  al  resto  del
gruppo d'immersione. In nessun caso un subacqueo puo'  riemergere  da
solo, ma deve essere sempre accompagnato in superficie da  almeno  un
altro subacqueo garantendo il numero minimo di membri del  gruppo  in
immersione. 
    L'immersione  dovra'  essere  obbligatoriamente   interrotta   al
raggiungimento della pressione di 50 bar nella  bombola.  Il  ricorso
alla riserva deve essere un provvedimento di emergenza per  risalire,
cui ricorrere solo in caso  d'imprevisti  consumi  dovuti  alle  piu'
diverse cause. 
    In caso di risalita lontana dalla barca appoggio o dal pallone di
segnalazione, deve essere  utilizzato  il  pedagno  di  emergenza  in
dotazione obbligatoria a ciascun OS, lanciato da una profondita'  non
superiore a 10 m. 
    Richieste d'interruzione  anticipata  dell'immersione,  da  parte
dell'assistente di  superficie,  devono  essere  comunicate  mediante
codice prestabilito, utilizzando la cima di ancoraggio del pallone di
segnalazione, oltre ad idoneo  avvisatore  acustico  subacqueo  (tipo
sirena a gas compresso). In immersione, ogni  situazione  e'  diversa
dall'altra ma, se analizzate secondo il perche', il come e il  quando
intervenire, risultera' piu' facile la  prevenzione  e  l'intervento.
Per ogni situazione saranno descritti nell'ordine: 
      A. circostanze, cause e prevenzione; 
      B. comportamento dell'interessato; 
      C. primo intervento dei colleghi d'immersione. 
    Problemi di compensazione e rottura del timpano 
    A. Determinata da errate o tardive manovre compensatorie, sia  in
discesa che in risalita, prevenibile  con  adeguato  addestramento  e
mantenendo sempre la disponibilita' di una mano; e'  per  questo  che
eventuali  strumenti  devono   essere   fissati,   con   sistemi   di
aggancio/sgancio rapido per essere  lasciati  di  mano  in  qualunque
circostanza. 
    B. In nessun caso forzare le variazioni di profondita',  avvisare
i colleghi della difficolta'. 
    C. Prestare assistenza, se necessario e possibile,  avvisare  gli
altri operatori e procedere con la riemersione di tutto o  parte  del
gruppo di lavoro. 
    Operatore disperso 
    A. Puo' succedere che uno o piu' operatori perdano contatto con i
colleghi per ridotta visibilita', per problemi di gestione del gruppo
o, piu' banalmente, per una distrazione: 
      durante  un'immersione,   soprattutto   in   caso   di   scarsa
visibilita', e' necessario che tutto il gruppo sia unito ed ordinato,
ove lo si ritenga necessario e' possibile assegnare una  mansione  di
raccordo o coordinamento ad uno  degli  operatori  non  impegnato  in
altre attivita' oppure ricorrere a  sistemi  di  comunicazione  (es.:
granfacciali con comunicatori a ultrasuoni); 
      spesso e' la  corrente  la  causa  di  dispersione  del  gruppo
soprattutto, in risalita; e' per questo che occorre mantenere  con  i
colleghi un contatto visivo molto stretto. 
    B. Appena ci  si  rende  conto  dello  smarrimento,  se  l'ultimo
contatto visivo e' stato recente, e' possibile individuare  il  resto
del gruppo guardando a 360 gradi intorno a se, in alto ed  in  basso,
cercando di avvistare  le  bolle  dei  compagni  o  qualche  elemento
colorato dell'attrezzatura; trascorso il tempo limite delle  ricerche
concordato e definito nella scheda di immersione  programmata,  tutti
devono avvicinarsi il  piu'  possibile  al  punto  di  riemersione  e
avviare la procedura di riemersione corretta. 
    C.  Appena  riemersi,  insieme  all'assistente   di   superficie,
verificare la presenza di tutti i membri del gruppo  e,  in  caso  di
assenze, provare a individuare la risalita di bolle del/dei  dispersi
mentre e' predisposta un'immersione di recupero. 
    Panico 
    A. Durante l'immersione, un evento improvviso e inaspettato  puo'
determinare in un subacqueo una condizione di ansia o addirittura  di
panico che, specie in presenza di altre  concause  come  la  mancanza
d'aria, puo' ingenerare aggressivita' nei confronti dei compagni alla
ricerca di un irrazionale aiuto. 
    B. In caso d'insorgenza di stati  d'ansia  e  prima  che  possano
sfociare  in  panico,  e'   necessario   intervenire   fermandosi   e
interrompendo attivita' in corso,  respirare  con  calma,  riflettere
sull'accaduto ed  eventualmente  agire  per  rimuovere  la  causa  di
panico. 
    C. Ravvisata una situazione di panico, comunicare con il soggetto
mantenendo  una  distanza  di  sicurezza,  avvicinarsi  per  prestare
assistenza solo  se  si  e'  padroni  delle  necessarie  tecniche  di
intervento, svincolo e immobilizzazione in immersione. 
    Piccole perdite di miscela respiratoria 
    A. Generalmente dovute a scarsa  manutenzione,  invecchiamento  o
difetti di fabbricazione, possono  essere  di  lieve  entita'  e  non
destare particolare  preoccupazione  anche  se  possono  aumentare  i
consumi o determinare graduali variazioni di assetto. 
    B. Spesso e' difficile accorgersi da  soli  di  piccole  perdite,
occorre prestare attenzione a piccoli rumori di bolle e alle  perdite
di assetto del giubbetto equilibratore ad  assetto  variabile  (GAV);
una volta ravvisate, chiedere una verifica dell'entita' ai  colleghi,
tentare di emarginarle e valutare se  sia  il  caso  di  interrompere
l'immersione. 
    C. Prestare attenzione e segnalare  piccole  perdite  di  gas  ai
colleghi da parte dei loro DPI. 
    Blocco dell'erogatore in autoerogazione continua e/o  perdita  di
miscela respiratoria cospicua 
    A. La cattiva manutenzione dell'erogatore, delle fruste  e  degli
attacchi e' la causa piu' frequente di questo tipo di  inconveniente,
ma altre  cause  possono  essere  legate  all'ingresso  di  sabbia  o
sporcizia nell'erogatore o nel pulsante di erogazione,  congelamento,
ecc. La  prevenzione  consiste  nell'accurata  manutenzione  e  nella
scelta di DPI di elevata qualita'. 
    B.  Mantenere  la  calma,   richiedere   soccorso,   tentare   di
individuare  la  causa  e,  possibilmente  con  l'aiuto   di   altri,
intervenire rapidamente anche chiudendo il rubinetto  a  monte  della
perdita e, se necessario, passando  alla  fonte  alternativa  d'aria,
valutare con i colleghi se  l'autonomia  residua  e  l'entita'  della
perdita di funzionalita' dell'attrezzatura richiedano  l'interruzione
dell'immersione. 
    C.  Osservata  una  colonna  continua   di   bolle,   avvicinarsi
rapidamente per offrire assistenza e, se necessario, una fonte d'aria
alternativa; in quest'ultimo caso, avvisare  gli  altri  operatori  e
procedere con la riemersione di tutto o parte del gruppo di lavoro. 
    Arresto dell'erogazione di miscela respiratoria 
    A. Le cause possono essere  un  malfunzionamento  dell'erogatore,
prevenibile con  accurata  manutenzione  e  scegliendo  erogatori  di
elevata  qualita',  oppure  l'esaurimento  della  scorta  di  miscela
respiratoria, prevenibile con un frequente controllo del consumo,  se
non a seguito di imprevedibili perdite cospicue. 
    B. Se  l'erogazione  dell'aria  cessa  in  maniera  graduale,  il
pericolante ha modo di verificare con calma cosa sta accadendo e,  se
possibile, di porre rimedio  alla  situazione  ad  esempio  cambiando
erogatore o chiedendo una fonte alternativa agli altri  colleghi;  se
l'interruzione e' rapida piu' probabilmente e'  dovuta  a  un  blocco
meccanico immediatamente risolvibile passando  al  secondo  erogatore
indipendente, raggiungere rapidamente il collega  piu'  vicino  e  in
ogni caso non tentare  risalite  d'emergenza  se  la  profondita'  e'
superiore ai 10 m. 
    C. Al segnale di  richiesta  d'aria,  fornire  immediatamente  la
propria  fonte  alternativa,  poi  avvisare  gli  altri  operatori  e
procedere con la riemersione di tutto o parte del gruppo di lavoro. 
    Improvvisa spinta verso l'alto (pallonata) 
    A. La causa puo' essere una risalita senza scaricare il  GAV,  il
malfunzionamento delle valvole di carico del GAV o della muta stagna,
la perdita della zavorra o l'uso  sbagliato  di  palloni  e  boe.  La
prevenzione  consiste   nell'adeguata   manutenzione,   il   corretto
fissaggio e utilizzo  dell'attrezzatura,  un  costante  controllo  di
assetto durante l'immersione. 
    B. Azionare immediatamente la valvola di scarico rapido posta  in
posizione piu' elevata, se possibile aggrapparsi a  qualche  cosa  di
fisso, identificare e intervenire immediatamente sulla causa: 
      se e' una valvola di  carico  bloccata,  staccare  la  relativa
frusta; 
      se e' un pallone o boa, abbandonare immediatamente la presa; 
      utilizzare zavorre di fortuna (es. sassi). 
    C.  Intervenire  prontamente  fornendo  assistenza   ed   assetto
negativo scaricando completamente il proprio GAV e manovrando il  GAV
dell'OS in difficolta', cercare  di  intervenire  sulle  cause  senza
rischiare di essere  trascinati  verso  l'alto.  Avvisare  gli  altri
operatori e procedere con la riemersione di tutto o parte del  gruppo
di lavoro. 
    Allagamento della muta stagna o del  giubbetto  equilibratore  ad
assetto variabile (GAV) 
    A. Le cause piu' comuni sono  tagli,  rotture  della  cerniera  o
delle valvole, soprattutto a  causa  di  invecchiamento  e/o  cattiva
manutenzione. Una buona prevenzione consiste anche in una corretta  e
non eccessiva pesata d'assetto. 
    B. Chiedere assistenza e NON togliersi la zavorra.  Il  GAV  puo'
sopperire alla mancanza di spinta della muta e viceversa. 
    C. Prestare assistenza, avvisare gli altri operatori e  procedere
con la riemersione di tutto o parte del gruppo di lavoro. 
    Perdita della maschera 
    A. Evento molto raro, causato da un urto o rottura delle cinghie,
che devono essere verificate in buono stato. 
    B. Se si e' nei pressi del fondale, verificare la possibilita' di
recupero della maschera, eventualmente trattenendola con  le  mani  o
con elastici di scorta; se  disponibile,  indossare  la  maschera  di
scorta,  oppure  attirare  l'attenzione  dei   colleghi   per   farsi
riaccompagnare in superficie. 
    C. Prestare assistenza, verificare la  possibilita'  di  recupero
della maschera, avvisare gli  altri  operatori  e  procedere  con  la
riemersione di tutto o parte del gruppo di lavoro. 
    Malfunzionamento del computer subacqueo 
    A.  Le  principali  cause  di  malfunzionamento  di  un  computer
subacqueo sono da imputare ad un difetto  di  fabbricazione,  ad  una
cattiva manutenzione  (es.:  batterie  scariche,  ecc.),  o  ad  urti
accidentali  durante  le  immersioni.   La   manutenzione   comprende
l'accurato  controllo  dello  stato  di  carica  delle  batterie  che
alimentano lo strumento, e dell'eventuale cinturino  la  cui  rottura
potrebbe determinare la perdita dello strumento. 
    B.  In  caso  di  spegnimento,  allagamento,   perdita   o   dati
palesemente  errati   (verificare   profondita'   massima   e   tempo
d'immersione con  i  colleghi),  utilizzare  i  propri  strumenti  di
riserva, che, come minimo, devono comprendere orologio, profondimetro
e tabelle, e pianificare di conseguenza il resto dell'immersione e la
risalita. In totale assenza di strumenti,  seguire  la  risalita  dei
colleghi che hanno svolto un profilo  d'immersione  piu'  simile.  In
mancanza anche di assistenza per smarrimento dei  colleghi,  risalire
lentamente senza superare  la  velocita'  delle  bolle  piu'  piccole
emesse dall'erogatore durante l'espirazione  ed  eseguire  una  sosta
cautelativa la piu' lunga possibile ad una quota stimata tra i 6 ed i
3 metri di profondita'. Non sara' possibile svolgere altre immersioni
nelle sedici ore successive, se si trattava della prima immersione, o
ventiquattro ore successive se si trattava di immersione successiva. 
    C. Prestare assistenza, avvisare gli altri operatori e  procedere
con la riemersione di tutto o parte del gruppo di lavoro. 
    Ipotermia 
    A. Determinata da inadeguata protezione  termica  e/o  prolungata
permanenza in acqua,  prevenibile  con  una  corretta  programmazione
delle attivita' e adeguati indumenti. 
    B. In presenza dei sintomi  precoci,  tremoli  e  intorpidimenti,
avvisare i colleghi proponendo la riduzione dei tempi  di  permanenza
in acqua. 
    C.  Prestare  assistenza,  se  possibile,  avvisare   gli   altri
operatori e procedere con la riemersione di tutto o parte del  gruppo
di lavoro. In superficie, aiutare a togliere gli  indumenti  bagnati,
asciugare, coprire in  modo  uniforme  e  non  eccessivo,  ricoverare
l'infortunato in luogo riparato,  asciutto  e  confortevole.  Per  le
immersioni invernali  da  riva,  valutare  la  vicinanza  di  locali,
veicoli  in  cui  ripararsi.  Va  ricordato  che   e'   assolutamente
controindicato far bere alcolici ad  un  soggetto  in  condizione  di
ipotermia. 
    Ipertermia 
    A. Si verifica quando per un'esposizione eccessiva in un ambiente
caldo (per esempio quando si rimane con la muta  indossata  sotto  al
sole per diverso  tempo,  comportamento  da  evitare  nel  modo  piu'
assoluto) l'organismo non  riesce  piu'  a  compensare  l'aumento  di
temperatura interna. In tal  caso,  si  possono  manifestare  sintomi
quali stordimento, mal di testa, sudorazione  eccessiva,  difficolta'
respiratorie, fino alla perdita di coscienza. 
    B.  Avvisare  i  colleghi  fin  dai  primi  sintomi,   proponendo
l'interruzione delle attivita'; se si verifica prima dell'immersione,
proporre di posporre l'immersione fino  al  completo  recupero  delle
proprie condizioni o di rinunciare all'immersione. 
    C. Prestare assistenza, avvisare gli altri operatori e  procedere
con la riemersione  di  tutto  o  parte  del  gruppo  di  lavoro.  In
superficie il trattamento consigliato  consiste  nello  spogliare  il
soggetto, trasportarlo in un  luogo  fresco,  fargli  bere  acqua  in
abbondanza e, quando  possibile,  applicargli  impacchi  di  ghiaccio
nella parte posteriore del collo. 
    Affanno 
    A. Determinato da eccessiva  attivita'  fisica,  ad  esempio  per
contrastare la corrente, e/o difficolta' respiratorie, anche dovute a
malfunzionamento  degli   erogatori.   La   respirazione   irregolare
determina accumulo di anidride carbonica che, a sua  volta  favorisce
l'affanno, determinando un pericoloso circolo  vizioso.  Si  previene
con  adeguato  allenamento  fisico,  manutenzione  dell'attrezzatura,
adeguata programmazione dell'immersione e delle  attivita'  previste,
nonche' con una corretta e  controllata  respirazione  durante  tutta
l'immersione. 
    B. Alle prime sensazioni  di  respiro  irregolare  o  perdita  di
controllo  della  respirazione,  interrompere   qualunque   attivita'
fisica, se possibile  appoggiarsi  al  fondale  o  sostenersi  ad  un
appiglio stabile, respirare il piu' profondamente possibile favorendo
gli atti espiratori fino al ristabilimento delle condizioni  normali,
richiamare l'attenzione dei colleghi e segnalare la difficolta'. 
    C. Prestare assistenza, avvisare gli altri operatori e  procedere
con  la  riemersione  di  tutto  o  parte  del  gruppo   di   lavoro.
L'immersione  potra'  riprendere  solo  nel  caso  in  cui  si  siano
ristabilite le condizioni normali e sia risolto il  problema  che  ha
scatenato  l'affanno.  L'affanno  e'  una  sintomatologia  che   puo'
preludere ad incidenti gravi e per tale motivo non va sottovalutato e
in questi casi si consiglia di attivare prontamente le  procedure  di
riemersione. 
    Crampi muscolari 
    A. Determinato da eccessiva attivita' fisica, scarso  allenamento
e freddo. 
    B. Interrompere l'attivita' fisica, se possibile  appoggiarsi  al
fondale o sostenersi ad un appiglio stabile, richiamare  l'attenzione
dei colleghi e segnalare  la  difficolta',  intervenire  stirando  il
muscolo coinvolto. 
    C. Prestare assistenza. L'immersione va interrotta  se  i  crampi
continuano o si ripresentano dopo le  opportune  manovre;  in  questo
caso, avvisare gli altri operatori e procedere con la riemersione  di
tutto o parte del gruppo di lavoro. 
      Il crampo muscolare intercorso  durante  o  dopo  un'immersione
deve essere considerato come  un  possibile  sintomo  d'incidente  da
decompressione e come tale deve essere gestito (ossigeno normobarico,
liquidi,  contatto  telefonico  con   la   Centrale   operativa   del
Dipartimento emergenza 118 o con la guardia medica piu' vicina). 
    Narcosi da profondita' e vertigini alterno bariche 
    A. Le profondita' previste non devono essere tali da  determinare
condizioni di elevata narcosi (entro i 40 m  ad  aria  o  profondita'
inferiori se miscela arricchita  in  ossigeno  «nitrox»),  nonostante
questo una certa predisposizione individuale, il freddo, altri  stati
di malessere in corso  ed  eccessive  velocita'  di  discesa  possono
determinare   temporanei    stati    di    narcosi,    vertigini    o
alterazione/rallentamento  delle  proprie  capacita'   percettive   e
decisionali. 
    B. Controllare  con  attenzione  il  proprio  stato,  soprattutto
durante la discesa ed i  primi  minuti  di  immersione.  In  caso  di
qualunque sensazione alterata, interrompere la discesa, respirare con
regolarita', eventualmente risalire qualche  metro  in  attesa  della
normalizzazione. Avvisare il collega piu' vicino della difficolta' e,
in  caso  di   perdurare   dei   sintomi,   proporre   l'interruzione
dell'immersione. 
    C. Prestare assistenza. In caso  di  prolungamento  del  problema
oltre un paio di minuti, avvisare gli altri operatori e procedere con
la riemersione di tutto o parte del gruppo di lavoro. 
    Ferimenti e urticazioni 
    A. Per lo piu' dovute a disattenzione o eccessiva confidenza  con
l'habitat e gli organismi  presenti.  Si  prevengono  muovendosi  con
accortezza, verificando con  regolarita'  l'ambiente  circostante  ed
utilizzando  le  adeguate  protezione  (ad  es.  obbligo  di   guanti
adeguati). 
    B.  Fermarsi,  respirare  regolarmente  e  analizzare   l'entita'
dell'accaduto, avvisare immediatamente il  collega  piu'  prossimo  e
chiedere assistenza. 
    C. Prestare assistenza e  con  gli  altri  colleghi  valutare  se
procedere con la riemersione di tutto o parte del gruppo di lavoro. 
    Perdita di strumenti di lavoro 
    A.  Gli  strumenti  devono  essere   fissati   con   sistemi   di
aggancio/sgancio rapido. 
    B. La ricerca di strumenti smarriti deve essere limitata al tempo
e  alla  profondita'  massima  prevista  dalla  scheda   d'immersione
programmata, senza effettuare ridiscese e avvisando il  collega  piu'
prossimo. 
    C. Prestare assistenza e  con  gli  altri  colleghi  valutare  se
procedere con la riemersione di tutto o parte del gruppo di lavoro. 
    Procedure di emergenza sanitaria subacquea in superficie 
    Qualora  si  verifichino  problemi  sanitari  in   qualcuno   dei
subacquei, l'assistente di superficie dovra' mettersi in contatto con
il servizio di emergenza sanitaria  pubblica  (numero  telefonico  di
emergenza 118) o, in subordine, con la guardia medica piu' vicina  al
luogo delle operazioni. In caso di  impossibilita'  di  utilizzo  del
telefono, utilizzare la chiamata di emergenza radio sul canale  radio
VHF  16  o  il  soccorso  in  mare  (telefono  1530).  In  subordine,
contattare il centro iperbarico piu' vicino, specificando in tutti  i
casi che si tratta di un'emergenza subacquea, per  essere  coadiuvato
nella scelta delle procedure di assistenza piu' idonee al caso. 
    Qualora si  sospettasse  che  i  sintomi  siano  riconducibili  a
patologie da decompressione, al subacqueo cosciente e consenziente si
dovra' somministrare acqua per via orale e  ossigeno  normobarico  al
100%  da  parte  di  personale  istruito  e   competente,   fino   al
sopraggiungere dei soccorsi. Qualora sia necessario, stabilizzare  le
condizioni cardiorespiratorie dell'infortunato  tramite  Rianimazione
cardio polmonare (RCP  o  BLS  -  incluso  l'uso  del  defibrillatore
qualora disponibile). 
    Per l'equipaggiamento di emergenza e primo soccorso  si  veda  la
sezione G. 
    Esercitazioni di emergenza 
    I  lavoratori  devono  partecipare  a  esercitazioni,  effettuate
almeno una volta l'anno, per  mettere  in  pratica  le  procedure  di
gestione delle emergenze di cui alla presente sezione. 
    Una successiva esercitazione deve essere messa in atto,  inoltre,
non appena un'esercitazione abbia rivelato una  serie  di  carenze  e
dopo che siano stati presi i necessari provvedimenti. 
 
                              Sezione G 
 
 Attrezzature, dispositivi di sicurezza e di protezione individuale 
 
    L'equipaggiamento subacqueo e' affidato in gestione alla  singola
persona che ne assume la responsabilita'. Per  tale  equipaggiamento,
e' necessario: 
      possedere requisiti e  caratteristiche  tali  da  garantire  la
massima funzionalita' di impiego ed il massimo livello di sicurezza e
confort per chi li utilizza; 
      essere in buono stato di conservazione e di funzionamento; 
      avere certificati di collaudo approvati e validi; 
      venire utilizzati per lo scopo  specifico  per  il  quale  sono
stati concepiti. 
    Le attrezzature, i  dispositivi  di  sicurezza  e  di  protezione
individuale, in dotazione all'OS, devono  rispondere  alla  normativa
specifica e riportare  le  certificazioni  di  approvazione  (CE  EN)
quando disponibili. Quelli previsti sono: 
      muta protettiva: umida o semistagna/stagna (comprendente  anche
cappuccio, calzari  e  guanti  ed  eventuale  sottomuta)  e  relativo
sottomuta adeguato; 
      maschera e tubo aeratore per la respirazione in superficie; 
      pinne; 
      zavorra; 
      computer subacqueo; 
      un  secondo  computer  subacqueo  di  rispetto  con  lo  stesso
algoritmo  di   calcolo   decompressivo   del   computer   principale
(sostituibili da un set completo di profondimetro, orologio e tabelle
decompressive); 
      coltello o altro strumento da taglio idoneo per tagliare sagole
e lenze; 
      giubbetto equilibratore ad assetto variabile (GAV)  con  idonei
punto  di  attacco  e  tasche  in  funzione  delle  strumentazioni  a
attrezzature previste; 
      shaker subacqueo od altro sistema di segnalazione acustica; 
      due erogatori bistadio completi, muniti di attacco DIN, uno dei
quali deve avere una frusta di collegamento al secondo  stadio  lunga
minimo 1,5 metri e  di  colore  giallo  o,  comunque,  opportunamente
segnalata in  modo  da  essere  immediatamente  riconoscibile  da  un
compagno di immersione in difficolta'; 
      manometro; 
      bombola con doppia rubinetteria con attacchi DIN; 
      pedagno o  pallone  di  segnalazione  gonfiabile  (decreto  del
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti  29  luglio  2008,  n.
146) per le situazioni di risalita di  emergenza  in  immersione  con
sagola di almeno 12 m; 
      un mulinello con sagola di almeno 40 m; 
      lavagnetta e matita per scrivere; 
      bussola di orientamento. 
    Le imbarcazioni utilizzate devono disporre sia di dispositivi per
agevolare la risalita degli operatori subacquei sulla barca che di un
segnalatore acustico subacqueo (ad esempio sirena  a  gas  compresso)
utilizzato per comunicare l'interruzione dell'immersione. 
    Per quanto attiene alle dotazioni di sicurezza del mezzo  nautico
impiegato nelle operazioni subacquee, queste dovranno essere conformi
alla normativa vigente in materia di sicurezza per la  navigazione  e
di  salvaguardia  della  vita  umana   in   mare,   unitamente   alle
prescrizioni locali piu' restrittive che possono essere eventualmente
previste da Ordinanza emessa a cura dell'autorita' marittima. 
    Qualora utile o necessario,  puo'  essere  autorizzato  l'uso  di
maschera gran facciale e sistemi di comunicazione  audio  senza  fili
tra subacquei e/o assistente di superficie per l'uso dei quali gli OS
devono essere opportunamente formati. 
    Oltre  all'equipaggiamento  di  immersione   suddetto,   gli   OS
utilizzeranno gli opportuni strumenti e attrezzature  previste  dalla
specifica  attivita'  (es.:   macchine   fotografiche,   videocamere,
cordelle  metriche,  calibri,  quadrati,  strumenti   per   prelevare
campioni e contenitori per la raccolta dei campioni) il cui  peso  in
acqua non sia superiore a 5 kg. 
    Manutenzione e verifica dell'equipaggiamento subacqueo 
    Per  quanto  concerne   la   manutenzione   delle   attrezzature,
dispositivi di sicurezza e di protezione  individuale  necessari  per
l'immersione, il datore di lavoro ha la responsabilita' di: 
      a) sostituire, a richiesta motivata dell'operatore subacqueo  e
controllata dal capo missione, le  mute,  i  calzari,  i  guanti,  le
maschere, le pinne, le  cinture,  i  coltelli  e  le  cinghie  troppo
usurate  per  potere  ulteriormente  essere  usate  con  sicurezza  e
confort; 
      b) sostituire ogni altro dispositivo d'immersione  che  per  il
lungo uso o per cause di forza maggiore non  diano  piu'  sufficienti
garanzie di funzionalita' e sicurezza; 
      c) manutenere e, quando necessario,  affidare  la  revisione  o
riparazione dei dispositivi di immersione a personale qualificato; 
    Ogni specifico dispositivo  deve  essere  sottoposto  a  regolare
verifica prima dell'uso e successiva manutenzione che puo' essere: 
      ordinaria, dopo l'impiego giornaliero ed  effettuata  da  parte
dell'operatore subacqueo che l'ha in dotazione; 
 
=====================================================================
|    Equipaggiamento    |    Manutenzione    |       Verifica       |
+=======================+====================+======================+
|                       |lavare in acqua     |controllo cuciture,   |
|                       |dolce, asciugare    |cerniere, valvola di  |
|                       |lontano da fonti di |carico e scarico mute |
|                       |calore, lubrificare |stagne, eventuali     |
|muta protettiva        |la cerniera.        |strappi               |
+-----------------------+--------------------+----------------------+
|                       |                    |stato delle           |
|                       |                    |guarnizioni, tenuta   |
|                       |                    |del cristallo,        |
|                       |                    |resistenza ed         |
|                       |lavaggio in acqua   |elasticita' del       |
|maschera               |dolce               |cinghiolo             |
+-----------------------+--------------------+----------------------+
|                       |                    |stato dei materiali,  |
|                       |lavaggio in acqua   |tenuta della scarpetta|
|pinne                  |dolce               |o del cinghiolo       |
+-----------------------+--------------------+----------------------+
|                       |                    |peso corrispondente a |
|                       |                    |quello necessario per |
|                       |                    |assetto ottimale,     |
|                       |                    |tenuta della fibbia e |
|                       |lavaggio in acqua   |funzionalita' sgancio |
|zavorra                |dolce               |rapido                |
+-----------------------+--------------------+----------------------+
|                       |                    |corretto              |
|                       |                    |funzionamento, stato  |
|profondimetro, orologio|lavaggio in acqua   |di carica della       |
|e computer             |dolce               |batteria              |
+-----------------------+--------------------+----------------------+
|                       |                    |tenuta del fermo del  |
|                       |                    |fodero, resistenza dei|
|                       |                    |cinghiali di aggancio,|
|                       |lavaggio in acqua   |solidita' della       |
|                       |dolce e             |impugnatura sulla     |
|coltello o strumenti da|lubrificazione della|lama, esistenza del   |
|taglio                 |lama                |filo della lama       |
+-----------------------+--------------------+----------------------+
|                       |                    |funzionamento valvole |
|                       |                    |di ingresso/uscita    |
|                       |                    |aria e presenza       |
|                       |                    |accessori per         |
|                       |                    |localizzazione e      |
|giubbetto equilibratore|lavaggio in acqua   |richiamo in           |
|(GAV)                  |dolce               |superficie            |
+-----------------------+--------------------+----------------------+
|                       |                    |funzionamento, perdite|
|                       |lavaggio in acqua   |d'aria, usura delle   |
|                       |dolce, pulizia      |parti compreso        |
|                       |interno secondo     |boccaglio e fruste,   |
|erogatori              |stadio              |taratura              |
+-----------------------+--------------------+----------------------+
|                       |lavaggio in acqua   |perdite d'aria,       |
|manometro              |dolce               |corretta misura       |
+-----------------------+--------------------+----------------------+
|                       |                    |controllo pressione e |
|                       |                    |data (non antecedente |
|                       |                    |i 3 mesi prima        |
|                       |                    |dell'uso) di carica,  |
|                       |lavaggio in acqua   |controllo             |
|bombola                |dolce, ricarica     |funzionamento         |
+-----------------------+--------------------+----------------------+
 
      periodica specializzata, ad intervalli  regolari  da  parte  di
personale qualificato; 
 
=====================================================================
|    Equipaggiamento    |               Periodicita'                |
+=======================+===========================================+
|                       |secondo la normativa vigente, il primo     |
|                       |collaudo, a partire dalla data di acquisto |
|                       |delle bombole, viene effettuato dopo 4     |
|                       |anni, mentre i successivi collaudi sono a  |
|bombola                |scadenza biennale                          |
+-----------------------+-------------------------------------------+
|                       |revisione annuale (non e' richiesto dalla  |
|                       |legislazione vigente nessun tipo di        |
|erogatore              |collaudo)                                  |
+-----------------------+-------------------------------------------+
|                       |revisione annuale (non e' richiesto dalla  |
|                       |legislazione vigente nessun tipo di        |
|manometro              |collaudo)                                  |
+-----------------------+-------------------------------------------+
 
      straordinaria,  dopo  impieghi   particolarmente   intensi   in
condizioni sfavorevoli, da parte di personale qualificato; 
       a guasto, per riparare un malfunzionamento e ripristinarne  la
funzionalita' da parte di personale qualificato. 
Sistema  di  ricarica  delle  bombole  e   qualita'   della   miscela
respiratoria 
    Il sistema di ricarica delle bombole deve garantire  il  rispetto
delle caratteristiche dell'aria destinata all'impiego subacqueo: 
 
+---------------------+---------------------------------------------+
|Ossigeno:            |da 21% a 40%                                 |
+---------------------+---------------------------------------------+
|Anidride carbonica:  |non piu' di 0,1%                             |
+---------------------+---------------------------------------------+
|Monossido di         |                                             |
|carbonio:            |non piu' di 0,0002% (20 parti per milione)   |
+---------------------+---------------------------------------------+
|                     |non piu' di 130 milionesimi di grammo per    |
|                     |litro d'aria (0,00013 grammi per litro       |
|Vapori oleosi:       |d'aria)                                      |
+---------------------+---------------------------------------------+
|Ruggine, particelle  |                                             |
|solide, fuliggine,   |                                             |
|ecc.:                |assenza totale.                              |
+---------------------+---------------------------------------------+
 
      Nel caso si ricorra  a  servizi  di  ricarica  esterni  e/o  al
noleggio di bombole la stazione di ricarica deve comunque  rispettare
le specifiche di cui sopra, in regola con la normativa vigente. 
Presidi di emergenza e primo soccorso 
    Il responsabile delle  operazioni  subacquee  deve  garantire  la
presenza  in  superficie  dei  presidi  di  emergenza,   incluse   le
attrezzature sanitarie e strumentali, e deve comprendere almeno: 
      una  bombola  di  emergenza,  per  ogni  quattro  operatori  in
immersione, dotata di due erogatori completi con primo stadio  dotato
di attacco DIN; 
      un orologio; 
      un segnalatore acustico subacqueo (sirena  a  gas  compresso  o
sistema equivalente); 
      un binocolo; 
      un sistema adeguato e funzionante per le chiamate  di  soccorso
(VHF marino, telefono cellulare); 
      numero unico per le emergenze sanitarie e il coordinamento  dei
soccorsi sul territorio nazionale (118); 
      numero per le emergenze in mare (1530); 
      il numero telefonico del centro iperbarico piu' vicino  (previa
verifica della operativita' e l'invio a mezzo fax o e-mail delle date
di inizio e fine operazioni); 
      un kit di ossigeno di emergenza con bombola da almeno 3 litri X
150  ATM;  riduttore  multifunzionale  che  consenta  la   erogazione
dell'ossigeno  a  domanda  o  a  flusso  continuo;  maschera  per  la
somministrazione al 100% (si raccomanda la disponibilita' di maschera
ad elevata aderenza al viso per la erogazione dell'ossigeno a domanda
e di una maschera non rebreather con sacchetto per il recupero  della
miscela espirata, per l'erogazione continua); 
      cassetta di primo soccorso a  norma  (decreto  ministeriale  n.
388/2003 e successivi), eventualmente  integrata  in  funzione  delle
condizioni operative (es. distanza da presidi medici). 
    Tutto il materiale deve essere conservato in contenitori a tenuta
stagna non corrodibili, imputrescibili e galleggianti.