(Allegato-art. 6)
                               Art. 6. 
 
                               Legame 
 
    Le caratteristiche principali dei «Fagioli  Bianchi  di  Rotonda»
che tanto si differenziano dallo  standard  qualitativo  sono  l'alto
contenuto proteico della  granella  che  puo'  raggiungere  anche  la
percentuale del 27% sulla sostanza secca legata ai terreni fertili  e
ricchi di azoto e  zolfo  (i  fagioli  venivano  usati  nelle  nostre
campagne con particolare  frequenza  nella  alimentazione  quotidiana
proprio per la ricchezza di proteine vegetali a  basso  costo  e  per
questo i  fagioli  venivano  chiamati  la  «carne  dei  poveri»);  il
tegumento molto sottile determinato dal basso  contenuto  di  calcare
dei terreni (caratteristica molto apprezzata dai consumatori  perche'
riduce drasticamente  i  tempi  di  cottura  che  se  fossero  lunghi
altererebbero la sua gradevolezza); la  grande  disponibilita'  della
risorsa acqua favorisce durante lo sviluppo del  seme  l'accumulo  di
amido e riduce lo spessore del tegumento. Infine i  «Fagioli  Bianchi
di  Rotonda»,  si  caratterizzano  per  la   presenza   di   baccelli
completamente  bianchi  senza  striature  con  semi   di   dimensione
maggiori, di forma tonda ovale, di colore bianco privi di screziature
che colorano meno il liquido di cottura. (Edizione Agricole  -Sementi
Elette n. 6/200; Quaderni Alsia  n.  4/2001)  Queste  caratteristiche
sono esaltate dalle particolari condizioni climatiche della zona  che
hanno favorito la diffusione di questo prodotto.  I  terreni  su  cui
vengono coltivati i «Fagioli Bianchi di Rotonda» sono situati in  una
valle denominata Valle del Mercure,  il  cui  bacino  e'  di  origine
lacustre e risale al periodo dell'Era quaternaria.  Sono  terreni  di
origine alluvionale, sabbiosi e limo argillosi,  freschi  profondi  e
fertili  con  una  buona  esposizione  ed  una  buona  capacita'   di
immagazzinare acqua,  ricchi  di  azoto  e  zolfo,  privi  di  calcio
cosicche' il la durezza dei semi  viene  a  diminuire.  Il  clima  e'
sostanzialmente dolce e le piogge  sono  abbondanti  nel  periodo  di
produzione,  con  escursioni  termiche  tra  giorno   e   notte   che
favoriscono la fecondazione dei baccelli ed il numero dei  grani,  le
piogge sono abbondanti nel periodo che va da ottobre a maggio. Questo
particolare ambiente fresco e ricco di  acqua  permette  di  produrre
semi che assorbono meno acqua rispetto a piante allevate in  ambienti
caldi e secchi. Il territorio e' molto ricco di acqua proveniente  da
sorgenti situati nel Parco nazionale del  Pollino  «la  quantita'  di
acqua, che, scende da vicini monti e' col  piu'  grande  accorgimento
impiegata  nelle  irrigazioni;  ne  vi  e'  parte   di   quest'esteso
territorio,  che  l'industria   degli   abitanti   non   abbia   reso
irrigabile». cosi' descritto  dal  Viaggio  in  alcuni  luoghi  della
Basilicata effettato dal Tenore nel 1826 (Edizione Prometeo -  1992).
Altrettanto racconta  il  Cirelli  nella  sua  monografia  del  1853:
«l'agro e' abbondante di acqua... le quali  sono  giovevolissime  per
l'agricoltura,...» elemento importante  che  permette  l'accumulo  di
amido e la  riduzione  dello  spessore  del  tegumento  dei  fagioli.
Particolarmente diffusa la coltivazione dei fagioli  nell'area  della
Valle del Mercure come riportato nella pubblicazione «Regno delle due
Sicilie - descritto e illustrato» del 1852 dove si descrive lo  Stato
dell'agricoltura «La sedulita' dei coltivatori, la mitezza del clima,
la posizione dei terreni, e la loro buona qualita' offrono i  fattori
piu' sicuri della produzione, la quale percio' e' svariata,  offrendo
annualmente tutti i prodotti bisognevoli  per  la  sussistenza  degli
abitanti. Le molte coltivazioni adunque sono praticate e dirette  con
piuttosto saggio accorgimento, poiche' il  villico  e'  laborioso  ed
accorto ...» 4 Nel descrivere i prodotti che questi terreni  riescono
a dare l'autore riferisce «... si seminano molte  piante  graminacee,
leguminose e filifire...» e a  proposito  delle  leguminose  «...  il
fagiuolo, e questo di piu' specie, ...». Tra  tutte  le  varieta'  di
fagioli coltivate, i fagioli bianchi di Rotonda vengono ripresi in un
articolo del 2 settembre del 1860  dell'Eco  di  Basilicata  Calabria
Campania dove  si  descrivono  le  qualita'  dei  fagioli  apprezzati
persino da Giuseppe Garibaldi che di ritorno dalla Sicilia si  fermo'
a Rotonda per dormire  e  mangiare,  gusto'  i  fagioli  bianchi,  ne
apprezzo' le qualita' e decise di portarsene una piccola quantita' da
seminare nella sua Caprera. Anche  l'agrotecnica  utilizzata  per  la
produzione dei «Fagioli Bianchi di Rotonda» si  caratterizza  per  la
marcata  presenza  dell'uomo  nel  processo  produttivo,  come  parte
integrante  della  tecnica  di  coltivazione  insieme  alle   risorse
agro-ambientali del Mercure, come l'utilizzo esclusivo di  tutori  di
castagno per il sostegno dei fagioli  ottenuti  dai  boschi  presenti
nella Valle del Mercure. La tecnica utilizzata  per  la  coltivazione
dei fagioli bianchi di Rotonda e' la stessa che si e' tramandata  nel
corso degli anni con  una  serie  di  operazioni  colturali  eseguite
interamente a mano come la realizzazione della struttura di  sostegno
dei fagioli rampicanti, la scerbatura, la raccolta del prodotto, ecc.
Per l'impianto di sostegno dei fagioli  vengono  utilizzati  pali  di
castagno di  varia  dimensione  secondo  l'utilizzo  del  sistema  «a
postarella» o a «rete»,  per  la  crescita  dei  fagioli  rampicanti.
Sistema unico e particolare utilizzato esclusivamente dai  produttori
della  Valle  del  Mercure,  molto  differente  dagli  altri  sistemi
utilizzati in Italia, che consente una buona  aerazione  evitando  la
formazione di umidita' tra i filari responsabili dell'imbrunimento  e
delle  macchie  sul  baccello  bianco  molto  delicato.  Inoltre,  si
consente di  raccogliere  agevolmente  i  baccelli.  L'operazione  di
raccolta dei baccelli freschi e secchi viene eseguita  interamente  a
mano con molta cura senza l'utilizzo macchine di raccolta per evitare
di compromettere la qualita' del baccello e del seme. Nel corso degli
anni si e' assistito ad un lavoro  importante  di  selezione  operata
dagli agricoltori dell'area del Mercure.  Nell'ambito  degli  ecotipi
locali sono stati individuati i genotipi  che  presentavano  baccelli
con i semi di dimensione maggiori, di forma  tonda/ovale,  di  colore
bianco privo di screziature che colorava meno il liquido di  cottura.
I «Fagioli Bianchi di  Rotonda»  rappresentano  in  questa  area  del
Pollino una fondamentale espressione della storia e della gastronomia
locale.  Nel  corso  degli  anni  si  sono  tramandate   ricette   di
saporitissimi  piatti  tipici  che  li  vedono  protagonisti   quali:
«Scarola e fagioli bianchi», «Cavoli e  fagioli  bianchi»  «patate  e
fagioli minestra impastata», «fagioli e scorza  (cotica  di  maiale»)
«Lagane e fagioli» (pasta fatta in  casa).  Oggi  questi  piatti  pur
venendo  consumati  ancora  in   famiglia,   vengono   proposti   nei
ristoranti, negli agriturismi e durante  le  sagre,  tra  cui  quella
annuale «sagra  del  fagiolo»  giunta  alla  ventesima  edizione  che
continua a  richiamare  migliaia  di  persone  a  Rotonda  nel  Parco
nazionale del Pollino e che meglio testimonia  il  forte  legame  che
esiste tra questo prodotto ed il territorio in cui  e'  coltivato.  I
«Fagioli Bianchi di Rotonda» si sono  cosi'  affermati  su  tutte  le
tavole ed in  particolare  nel  mondo  della  ristorazione  locale  e
regionale di qualita' e la loro notorieta' trova ampia conferma nella
loro  presenza  in   diversi   programmi   televisivi,   su   riviste
specializzate e libri di  cucina.  Nel  2004  i  Fagioli  Bianchi  di
Rotonda sono stati  inserti  nell'elenco  dei  prodotti  tradizionali
della Regione Basilicata.