PROGRAMMA DI EMERGENZA AI SENSI DELL'ART. 8 DEL DECRETO-LEGGE 9 SETTEMBRE 1988, N. 397. I. PREMESSA 1. E' ormai imminente l'arrivo in Italia di due navi provenienti dalla Nigeria, la Karin B e la Deep Sea Carrier, cariche di rifiuti industriali di composizione e provenienza non note in misura adeguata e confezionati per larga parte in modo non conforme alle norme vigenti. In ogni caso, dagli accertamenti effettuati in fase di carico in Nigeria della Soc. Ambiente dell'ENI, si dispone delle seguenti informazioni di massima in merito alla natura e alla quantita' dei rifiuti trasportati: M/n Karin B 2.830 t (carico totale lordo) 60% residui di vernici 20% resine fenoliche semifluide 20% fanghi di lavanderia, contenitori di pesticidi organofosforici, fanghi di decapaggio e fanghi di depurazione. M/n Deep Sea Carrier 2.500 t (carico totale lordo) 40% code di distillazione organoclorurate 20% residui di verniciatura con solventi nitrici 8% rottami contaminati da PCB 8% fanghi inorganici 7% fanghi organoclorurati 5% resine aromatiche 12% fanghi di decapaggio e fanghi fenolici. Per quanto riguarda la nave Deep Sea Carrier, compatibilmente con le modalita' particolarmente precarie dell'imbarco in Nigeria, sono stati effettuati sessanta prelievi di campioni di rifiuti i quali sono in corso di analisi presso il laboratorio Enichem di Ravenna. I risultati disponibili al momento confermano le tipologie di rifiuti su elencate. 2. L'arrivo di una terza nave dalla Nigeria e' previsto nella seconda meta' di ottobre. Essa trasportera' le terre inquinate provenienti dalle operazioni di bonifica della discarica di Koko. Tali rifiuti sono stimabili attualmente, al minimo, in 1.500 t circa, e verranno trasportate in sacconi impermeabili stoccati su pallets, in circa 100 containers. Dato che l'operazione di bonifica dovra' ricevere l'approvazione delle autorita' nigeriane, le quantita' stimate potrebbero anche aumentare notevolmente. In fase di approntamento del progetto di bonifica della discarica di Koko e' stata effettuata una serie di campionamenti del suolo per accertare lo stato di inquinamento della stessa. I campionamenti effettuati sono stati 120; tutti i campioni sono stati analizzati presso il laboratorio Enichem di Ravenna. I risultati indicano livelli di inquinamento relativamente bassi e tali da non creare difficolta' per l'ulteriore smaltimento. 3. Due navi, provenienti dal Libano, arriveranno presumibilmente in Italia verso la fine di novembre o verso i primi giorni di dicembre del 1988. Le operazioni di bonifica in Libano, che sono state commissionate alla Mont.Eco S.p.a., sono iniziate da circa due settimane. Dette operazioni comportano: a) la bonifica e l'asportazione dei fusti ancora situati nella discarica abusiva; b) la bonifica e l'asportazione dei fusti situati sulla spiaggia; c) l'asportazione dei fusti impropriamente caricati in passato dalle autorita' locali su alcune navi in rada e successiva bonifica delle stesse. Tutto il materiale asportato nel corso delle fasi di lavorazione di cui sopra, verra' infustato secondo le norme ONU e spedito in Italia in condizioni di sicurezza, fermo restando la situazione attuale. Durante le fasi di reinfustamento, peraltro ancora in corso, vengono prelevati campioni per lotti omogenei al fine di effettuare le analisi preliminari e acquisire, quindi, indicazioni piu' precise sulla natura dei rifiuti, possibilmente prima del loro arrivo in Italia. Durante il sopralluogo effettuato in Libano antecedentemente all'inizio dei lavori, si e' potuto stabilire che i rifiuti possono essere indicativamente cosi' descritti: materiale liquido: solventi di scarto clorurati e non clorurati organici, alifatici e aromatici (300 t); materiale liquido corrosivo: acidi organici ed inorganici (150 t); materiale solido: vernici (800 t), resine polimerizzate (800 t); materiali solidi corrosivi: residui organici elettrofluorurati, alogenati (150 t), bagni galvanici (100 t). A questi quantitativi devono essere aggiunti circa 700 t di terre da bonifica ed acque di lavaggio delle navi. 4. Un'altra nave analoga alle precedenti (Zanoobia) e' gia' rientrata in Italia ed e' attualmente a Genova dove sta completando lo scarico ed effettuando le analisi dei rifiuti. Questa nave contiene circa 2.500 tonnellate di rifiuti il cui smaltimento e' in corso, a cura dell'apposito commissario ad acta. 5. Esiste, inoltre, la possibilita' di rientro di rifiuti da altri Paesi che non e' dato, al momento, quantificare. II. AZIONE RICHIESTA 1. L'impegno del Governo italiano e' quello di assicurare che i rifiuti citati siano caratterizzati per quanto riguarda la loro composizione nel modo piu' completo, confezionati secondo le norme vigenti e smaltiti nella massima sicurezza ambientale in Italia o all'estero con il pieno consenso di tutte le autorita' competenti. 2. Per raggiungere questo obiettivo e' necessario: a) disporre, per il tempo necessario ad effettuare i necessari controlli e trattamenti sui rifiuti in questione al fine di renderli trasportabili in condizioni di sicurezza, di strutture portuali idonee per accogliere le navi, che siano corredate da idonee aree per fungere da stazioni di trasferimento; b) disporre, per il tempo necessario, di impianti di stoccaggio provvisorio per provvedere agli ulteriori trattamenti necessari per il condizionamento dei rifiuti, nonche' al loro idoneo confezionamento per l'avvio agli impianti di smaltimento finale; c) identificare i laboratori necessari per le citate analisi e le imprese qualificate per le operazioni menzionate e provvedere all'affidamento dei lavori; d) individuare gli impianti cui affidare i rifiuti per lo smaltimento finale e provvedere allo stesso. III. CLASSIFICAZIONE E CONDIZIONAMENTO DEI RIFIUTI 1. Le prime due navi provenienti dalla Nigeria, sono fra tutte, quelle che presentano maggiore urgenza. Per quanto riguarda le attivita' di cui al citato punto II-2 a), sulla base dei criteri prefissati sono stati indicati dal Ministero della marina mercantile tre porti (Livorno, Ravenna e Monfalcone), i quali sembravano avere i requisiti necessari. Un'apposita commissione con la partecipazione dei rappresentanti, oltre che del Ministero dell'ambiente, dei Ministeri della sanita', della marina mercantile e per il coordinamento della protezione civile, ha vagliato, anche mediante ispezioni in loco, la situazione dei porti citati al fine di prescegliere quello o quelli piu' idonei dal punto di vista della sicurezza ambientale e dell'efficacia dell'intervento, individuando i porti di Livorno e Ravenna. Per quanto riguarda le altre navi e per predisporre soluzioni alternative nel caso di impreviste complicazioni, il Ministero della marina mercantile ha indicato, oltre quello di Genova, che e' gia' impegnato dalla Zanoobia, un'altra serie di porti che include Gioia Tauro, Licata, Porto Torres, Porto Empedocle, Manfredonia, Saline Ionica, Taranto. Su detti porti e su altri eventualmente identificati si esercitera', nelle prossime settimane, il vaglio della citata commissione. 2. Successivi approfondimenti hanno messo in evidenza la necessita' di interventi infrastrutturali di adeguamento per il porto di Ravenna e per quello di Livorno, per attrezzare le aree di trasferimento. Il porto di Ravenna si ritiene adeguato per l'attracco di navi recanti rifiuti meglio noti sotto il profilo della composizione e piu' idonei dal punto di vista del condizionamento e della classificazione rispetto alle prime due navi provenienti dalla Nigeria. Detti lavori richiedono rispettivamente circa 5 e 10 giorni. Pertanto: a) la Karin B procedera' direttamente per Livorno ove attendera' in rada che siano ultimati i citati interventi nell'area portuale; la fase di stoccaggio provvisorio dei rifiuti della Karin B, dopo la messa in sicurezza ai fini del trasporto, e' assicurata in impianti per lo stoccaggio temporaneo da parte della regione Emilia-Romagna; b) la commissione interministeriale provvedera', a partire dal 16 settembre e non oltre il 20 settembre 1988, agli ulteriori accertamenti tecnici per le opere marittime nei porti sopra elencati al fine di individuare il porto di attracco della Deep Sea Carrier; c) la terza nave proveniente dalla Nigeria attracchera' al porto di Ravenna; d) entro il 30 settembre 1988 saranno determinati gli attracchi per le navi provenienti dal Libano. 3. Le operazioni fondamentali che verranno effettuate successivamente all'attracco delle navi nelle citate aree portuali sono, in linea generale, le seguenti: a) nelle aree portuali; ispezione del carico a bordo delle navi; scarico dei containers/fusti e loro trasporto alle aree di lavoro; esame dei containers e dei fusti, relativa catalogazione, prelievo di campioni per le successive analisi chimiche e messa in sicurezza dei fusti ai fini del trasporto; trasferimento agli impianti di stoccaggio temporaneo da predisporre a cura delle regioni (vedesi punto 4 seguente); bonifica delle navi; b) negli impianti di stoccaggio provvisorio; ricondizionamento dei fusti, con pretrattamento dei rifiuti laddove necessario ed ulteriori analisi; segregazione dei rifiuti per lotti omogenei; stoccaggio dei rifiuti in attesa della loro destinazione ai centri di smaltimento; bonifica dei containers svuotati e loro stoccaggio provvisorio. Al termine dei lavori si provvedera' alla bonifica delle aree e alla loro restituzione agli usi consentiti. Per la salvaguardia della salute degli addetti e dell'ambiente e' necessario attenersi alle disposizioni indicate nell'allegato 1. Inoltre, dovra' essere definita una procedura di sicurezza per i lavoratori addetti alle operazioni di scarico e controllo esterno di rifiuti, nonche' per le modalita' del trasporto in condizioni di sicurezza. Tale procedura dovra' essere definita congiuntamente dalle autorita' portuali con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, delle imprese interessate e con i competenti servizi di medicina del lavoro. 4. Le regioni Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte e Veneto attrezzano, con effetto immediato e nel piu' breve tempo, almeno un impianto per regione per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti destinato ad ospitare nel medio termine i rifiuti in questione. 5. Il campionamento e l'analisi dei rifiuti avverra' con le modalita' specificate nell'allegato 2. Trattasi di analisi altamente specializzate che possono essere eseguite solo in laboratori qualificati, anche in relazione alla accettazione delle stesse da parte degli impianti di smaltimento prescelti. Non vi sono problemi in Italia a reperire detti qualificati laboratori. A tal fine, il Ministero dell'ambiente si avvarra' della collaborazione delle regioni. 6. Per quanto riguarda le operazioni di condizionamento ed infustamento dei rifiuti, esistono in Italia numerose imprese qualificate per assicurare la realizzazione dei programmi in condizioni di massima sicurezza. 7. Per il trasporto dei rifiuti vi e' disponibilita' di utilizzo di diversi trasportatori autorizzati, ivi inclusi le ferrovie dello Stato; questi saranno scelti in funzione ed in relazione alle regioni da attraversare al fine del conferimento di rifiuti a detti impianti. 8. Le operazioni summenzionate occuperanno le citate aree portuali per un massimo di due mesi e gli impianti di stoccaggio temporaneo al massimo per quattordici mesi. Il Governo e' impegnato a restituire dette aree ed impianti agli usi originari entro i citati intervalli di tempo dall'inizio delle operazioni. IV. SMALTIMENTO DEI RIFIUTI Globalmente si tratta di smaltire circa 10.000 tonnellate di rifiuti provenienti dalla Nigeria e dal Libano. Si puo' affermare che, nonostante la grave carenza di impianti per lo smaltimento dei rifiuti industriali in Italia, esiste la possibilita' di smaltire detti rifiuti nel nostro Paese qualora si decida in tal senso. E' stato redatto un primo elenco di impianti di smaltimento disponibili. La qualita' globale di rifiuti che puo' essere smaltita in questi impianti e' attualmente di circa 200.000 tonnellate per anno, che sono senz'altro poche rispetto alla totalita' dei rifiuti prodotti annualmente in Italia, ma abbastanza per non far considerare lo smaltimento dei citati rifiuti un problema insormontabile. E' anche da ritenere che quando i rifiuti in questione siano stati opportunamente classificati e confezionati, non sussistano problemi all'esportazione e allo smaltimento in altri Stati secondo la normativa vigente. V. AFFIDAMENTO DEI LAVORI PORTUALI E DEI LAVORI RELATIVI ALLA CLASSIFICAZIONE E CONDIZIONAMENTO DEI RIFIUTI Successivamente alla deliberazione del Consiglio dei Ministri, relativa all'individuazione dei porti di attracco delle navi, e' indispensabile provvedere con effetto immediato all'affidamento dei citati lavori portuali successivi e di quelli relativi alla classificazione e condizionamento dei rifiuti. VI. VIGILANZA E CONTROLLI SULLA ESECUZIONE DEI LAVORI Il Ministro per il coordinamento della protezione civile, d'intesa con il Ministro dell'ambiente e con la regione interessata, nominera' uno o piu' commissari ad acta responsabili della vigilanza e dei controlli sui lavori. Il commissario ad acta si avvarra' del supporto di una commissione consultiva di esperti designati da tutti i Ministeri competenti, dalla regione, dai responsabili degli enti locali e portuali interessati, nonche' dalle organizzazioni sindacali e dalle forze sociali. Egli e' tenuto a predisporre, in media al termine di ogni mese, una relazione sullo stato di avanzamento dei lavori e a darne diffusione. Per quanto riguarda gli aspetti di sicurezza ambientali e sanitari, essi saranno curati per quanto di competenza dalla autorita' portuali, dai vigili del fuoco e dalla USL competente per territorio, in collaborazione con l'Istituto superiore di sanita' e l'Istituto per la prevenzione e la sicurezza del lavoro.