(all. 1 - art. 1)
                                                           ALLEGATO I
                             ALLEGATO I
            RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
    1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
    Norvir capsule 100 mg
    2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
    Ogni capsula di Norvir contiene 100 mg di ritonavir.
    3. FORMA FARMACEUTICA
    Capsule.
    4. INFORMAZIONI CLINICHE
    4.1 Indicazioni terapeutiche
    Norvir  e'  indicato  in associazione con farmaci antiretrovirali
analoghi dei nucleosidi, per il trattamento di  pazienti  adulti  con
infezione da HIV-1 e con immunodeficienza avanzata o progressiva.
    Dati relativi ad end-points clinici sono disponibili solamente in
pazienti  con  patologia  da  HIV in stadio avanzato. In pazienti con
infezione da HIV in stadio meno avanzato, gli unici dati  disponibili
sono  quelli  relativi ai markers biologici, quali la carica virale e
la conta dei linfociti CD4. In questi pazienti, studi  sugli  effetti
del ritonavir sugli end-points clinici sono in corso.
    Consultare la Sezione 5.1 per i risultati degli studi principali.
    4.2 Posologia e modo di somministrazione
    Norvir  capsule  va  assunto per via orale, preferibilmente con i
pasti. Il dosaggio consigliato di ritonavir capsule e' di 600  mg  (6
capsule) due volte al giorno, per via orale.
    Uso  pediatrico:  la  sicurezza  e  l'efficacia  di ritonavir nei
bambini di eta' inferiore ai 12 anni non e' stata ancora dimostrata.
    Disturbi  renali  ed  epatici:  attualmente  non  esistono   dati
specifici  per queste tipologie di pazienti e non e' quindi possibile
consigliare  dosaggi  specifici.  Ritonavir   e'   metabolizzato   ed
eliminato   principalmente  dal  fegato.    Norvir  non  deve  essere
somministrato a pazienti con grave insufficienza epatica  (consultare
Sezione  4.3  -  Controindicazioni).  Poiche' ritonavir e' fortemente
legato alle proteine plasmatiche,  e  improbabile  che  possa  essere
eliminato   in  modo  significativo  mediante  emodialisi  o  dialisi
peritoneale.
    4.3 Controindicazioni
    Norvir   e'   controindicato   in    pazienti    con    accertata
ipersensibilita'  al ritonavir o a qualcuno degli eccipienti.  Norvir
e' controindicato in pazienti con grave insufficienza epatica.
    Gli studi in vitro ed in vivo hanno dimostrato che  ritonavir  e'
un  potente  inibitore  delle biotrasformazioni mediate dal citocromo
CYP3A  e  dal  CYP2D6.  Sulla  base  soprattutto  della   letteratura
pubblicata,  si  ritiene  che  ritonavir  possa  causare  un notevole
aumento  delle  concentrazioni  plasmatiche  dei  seguenti   farmaci:
amiodarone,  astemizolo,  bepridil,  bupropion, cisapride, clozapina,
diidroergotamina,  encainide,  ergotamina,  flecainide,   meperidina,
pimozide,   piroxicam,   propatenone,   propossifene,   chinidina   e
terfenadina.    Sono  accertati  rischi  di  aritmia,   di   anomalie
ematologiche,   di   convulsioni,  o  di  altri  effetti  collaterali
potenzialmente gravi dovuti  a  questi  farmaci.  Inoltre,  ergotismo
grave,  caratterizzato  da  vasospasmo  periferico  ed  ischemia alle
estremita' e' stato associato alla somministrazione contemporanea  di
ritonavir ed ergotamina o diidroergotamina. Questi farmaci non devono
essere  somministrati  contemporaneamente  al  ritonavir.  E' inoltre
possibile  che  ritonavir   produca   aumenti   significativi   delle
concentrazioni  plasmatiche  dei seguenti farmaci sedativi e ipnotici
ad  elevata  metabolizzazione:  alprazolam,  clorazepato,   diazepam,
estazolam, flurazepam, midazolam, triazolam e zolpidem. A causa della
triazolam   e  zolpidem.  A  causa  della  elevata  potenzialita'  di
sedazione e depressione respiratoria provocata da questi farmaci,  si
deve evitare la somministrazione contemporanea con ritonavir.
    L'uso  concomitante di ritonavir e rifabutina e' controindicato a
causa  delle  conseguenze  cliniche  quali  la  uveite,  causata  dal
notevole aumento delle concentrazioni plasmatiche di rifabutina.
    4.4 Speciali avvertenze e opportune precauzioni d'impiego
    Non sono disponibili dati sulla farmacocinetica e sulla sicurezza
d'uso  del  ritonavir  in  pazienti  con  significativa insufficienza
epatica  o  renale.   Ritonavir   e'   metabolizzato   ed   eliminato
principalmente  per  via  epatica.  Per  questo  motivo si raccomanda
cautela  nella  somministrazione   del   farmaco   a   pazienti   con
insufficienza epatica (consultare Sezione 4.3 Controindicazioni).
    Non  e'  stata  ancora  accertata  la  sicurezza e l'efficacia di
ritonavir nei bambini  al  di  sotto  dei  12  anni.  Ritonavir  deve
pertanto essere somministrato ai bambini di eta' inferiore ai 12 anni
solo  se  i benefici potenziali superano in modo evidente i possibili
rischi.
    Al momento non sono  disponibili  dati  farmacocinetici  relativi
all'uso  combinato  nell'uomo  di  Norvir con farmaci antiretrovirali
diversi da zidovudina  e  didanosina  (dDI).  Sebbene  l'uso  clinico
combinato  con  zalcitabina  (ddC)  e  stavudina  (d4T)  in un numero
relativamente limitato di pazienti non sembri associabile ad  effetti
sfavorevoli,  la  combinazione  di  Norvir  con  altri  analoghi  dei
nucleosidi deve essere oggetto di un attento monitoraggio terapeutico
e di sicurezza d'uso.
    Un monitoraggio supplementare e' raccomandato quando si verifichi
diarrea. La frequenza relativamente elevata di diarrea  in  corso  di
trattamento  con  ritonavir  puo'  compromettere  l'assorbimento e la
efficacia terapeutica (per la minore aderenza  alla  prescrizione  da
parte  del  paziente)  del ritonavir o di altre terapie concomitanti.
Vomito forte persistente e/o diarrea associati con l'uso di ritonavir
potrebbe anche compromettere la  funzione  renale.  In  pazienti  con
insufficienza renale e' consigliato monitorare detta funzione.
    Uno   studio  farmacocinetico  ha  dimostrato  che  il  ritonavir
determina una notevole  inibizione  del  metabolismo  del  saquinavir
aumentandone   sensibilmente   le  concentrazioni  plasmatiche  (vedi
Sezione 4.5 - Interazioni). A causa  della  mancanza  di  sufficienti
dati di sicurezza clinica, il ritonavir non deve essere somministrato
contemporaneamente al saquinavir o ad altri inibitori delle proteasi.
    Sono  stati  riportati  casi  di  aumento  di  episodi emorragici
comprendenti ematomi cutanei ed emartro spontanei in pazienti affetti
da emofilia di tipo A e B trattati con inibitori della  proteasi.  In
alcuni  pazienti  si  e'  reso  necessario  un incremento di dose del
fattore VIII. In  piu'  della  meta'  dei  casi  riportati  e'  stato
possible   continuare   il   trattamento   con  proteasi-inibitori  o
riprenderlo nel caso sia stato interrotto. E'  stata  ipotizzata  una
relazione  causale,  sebbene  non  sia  stato  chiarito il meccanismo
d'azione. I pazienti emofilici devono pertanto essere informati circa
la  possibilita'  di  un aumento di tali episodi emorragici. Pazienti
con concomitanti epatiti di tipo B o C possono essere maggiormente  a
rischio  di incremento dei livelli di transaminasi. Conseguentamente,
la somministrazione di ritonavir da solo o in associazione con  altri
antiretrovirali,  va effetuata con cautela in pazienti con precedenti
di epatopatie, livelli enzimatici epatici anormali o epatiti.
    4.5 Interazioni con altri medicinali ed interazioni di  qualsiasi
altro genere
    Vedere anche controindicazioni (Sezione 4.3)
    Ritonavir  ha  una  elevata  affinita'  per  molti  isoenzimi del
citocromo P450 (CYP) nel seguente ordine: CYP3A >  CYP2D6  >  CYP2C9.
Oltre  a  quelli  elencati  nella  Sezione controindicazioni, anche i
seguenti farmaci o classi di farmaci,  sono  (o  si  sospetta  siano)
metabolizzati   da   questi  stessi  isoenzimi  del  citocromo  P450:
immunosoppressori   (es.   ciclosporina,   tacrolimus),   antibiotici
macrolidi  (es.  eritromicina),  alcuni  steroidi  (es. desametazone,
prednisolone),   altri    inibitori    delle    proteasi    dell'HIV,
antiistaminici  non  sedativi  (es.  loratidina), calcio-antagonisti,
diversi  antidepressivi  triciclici  (es.  desipramina,   imipramina,
amitriptilina, nortriptilina), altri antidepressivi (es.  fluoxetina,
paroxetina, sertralina), neurolettici (es.  aloperidolo, risperidone,
tioridazina),   antifungini   (es.      ketoconazolo,  itraconazolo),
morfinomimetici (es.  metadone, fentanil),  carbamazepina,  warfarin,
tolbutamide.  A  causa  del  possibile  notevole  aumento dei livelli
sierici  di  questi  farmaci,  questi  non  dovrebbero  essere  usati
contemporaneamente  al  ritonavir  senza  una  seria  valutazione dei
potenziali rischi  e  benefici.  Si  raccomanda  inoltre  un  attento
monitoraggio  degli  effetti terapeutici e collaterali, quando questi
farmaci sono somministrati contemporaneamente al ritonavir.
    Non  sono  disponibili  dati  farmacocinetici  relativi   all'uso
contemporaneo  di  morfina  e  ritonavir.  Sulla base del metabolismo
della morfina (giucuronidazione),  si  dovrebbero  prevedere  livelli
piu' bassi di morfina.
    Norvir  determina  un aumento della AUC (area sotto la curva) dei
seguenti farmaci, quando somministrati contemporaneamente:
    Claritromicina: a causa  dell'ampia  finestra  terapeutica  della
claritromicina,  non  dovrebbe  essere  necessaria la riduzione della
dose nei pazienti con  normale  funzione  renale.  Nei  pazienti  con
insufficienza  renale,  i  seguenti  aggiustamenti  posologici devono
essere considerati: per valori di clearance della  creatinina  (CLCR)
compresi  tra  30  e 60 ml/min, la dose di claritromicina deve essere
ridotta del 50%;  per  valori  di  CLCR  <  30  ml/min,  la  dose  di
claritromicina  deve essere ridotta del 75%. Dosi di Claritromicina >
1 g/die non devono essere somministrate in corso di  trattamento  con
Norvir.
    Desipramina:  riduzione  delle  dosi di desipramina devono essere
considerate in pazienti che assumono questo farmaco  in  combinazione
con ritonavir.
    Rifabutina  ed il suo metabolita attivo 25-O-deacetil-rifabutina:
l'uso concomitante di questo farmaco con il ritonavir ha  determinato
un   notevole  incremento  della  AUC  della  rifabutina  e  del  suo
metabolita attivo 25-O-deacetil-rifabutina, associato  a  conseguenze
cliniche.  Pertanto, l'uso contemporaneo di ritonavir e rifabutina e'
controindicato (vedere Sezione 4.3 Controindicazioni).
    Saquinavir:   risultati  preliminari  derivati  da  alcuni  studi
farmacocinetici  in  pazienti  e  volontari  sani  indicano  che   la
somministrazione  contemporanea  di  ritonavir al dosaggio di 400-600
mg, due volte al giorno, produce  un  notevole  aumento  dei  livelli
sierici di saquinavir allo stato stazionario.
    Norvir  riduce  la  AUC  dei  seguenti  farmaci, se somministrati
contemporaneamente:
    Zidovudina (AZT) e dDI: la zidovudina  e  la  dDI  hanno  effetti
minimi,  se  non  nulli,  sulla  farmacocinetica  del  ritonavir.  Il
Ritonavir ha ridotto la AUC media della zidovudina di circa  il  25%,
in uno studio la cui durata non e' stata sufficiente a raggiungere lo
stato  stazionario  per il ritonavir. Il ritonavir ha determinato una
riduzione della AUC media della dDI del 13%, quando la dDI  e'  stata
somministrata a distanza di 2.5 ore dal ritonavir. Durante la terapia
di  combinazione con il ritonavir, non dovrebbero rendersi necessarie
modifiche delle dosi di AZT o dDI. Communque, la somministrazione  di
ritonavir  e  dDI  deve  essere  intervallata almeno da 2 ore e mezzo
l'uno dall'altro per evitare incompatibilita' tra i due farmaci.  Non
sono   ancora  disponibili  dati  di  farmacocinetica  nell'uomo,  in
combinazione con farmaci antiretrovirali diversi da zidovudina e  dDI
(vedere anche Sezione 4.4 - Avvertenze e speciali precauzioni d'uso).
    Etinil-estradiolo:  poiche'  la somministrazione contemporanea di
ritonavir  con  un  contraccettivo  orale  a  combinazione  fissa  ha
determinato  una  riduzione  della AUC media di etinil-estradiolo del
41%, si consiglia di aumentare il dosaggio dei  contraccettivi  orali
contenenti  etinilestradiolo  oppure di utilizzare metodi alternativi
di contraccezione.
    Teofillina: una dose  piu'  elevata  di  teofillina  puo'  essere
richiesta,  considerando  che l'uso contemporaneo con il ritonavir ha
causato una riduzione di circa il 45% della AUC della teofillina.
    Sulfametossazolo-trimetoprim   in    combinazione    fissa:    la
somministrazione      contemporanea      di      Norvir      e     di
sulfametossazolo/trimetoprim ha causato una diminuzione del 20% della
AUC del  sulfametossazolo  ed  un  aumento  del  20%  della  AUC  del
trimetoprim.    Durante  la  terapia  concomitante  con  Norvir,  non
dovrebbero   rendersi   necessarie   modifiche   del   dosaggio    di
sulfametossazolo/trimetoprim.
    Poiche'   il   ritonavir   e'  fortemente  legato  alle  proteine
plasmatiche, si deve tenere  conto  della  possibilita'  dell'aumento
degli  effetti  terapeutici  e  tossici  dovuti  allo spostamento del
legame proteico, causa l'uso concomitante di altri farmaci.
    Quando ritonavir  e'  stato  somministrato  contemporeamente  con
disopiramide,   mexiletina,   nefazadone   o  fluoxetina  sono  stati
segnalati eventi cardiaci e  neurologici.  Non  e'  da  escludere  la
possibilita' di interazione tra i farmaci.
    4.6 Uso durante la gravidanza e l'allattamento
    Non  sono state osservate malformazioni derivanti dal trattamento
con ritonavir ne' nei ratti ne'  nei  conigli.  Nei  ratti  e'  stata
osservata tossicita' nello sviluppo embrionale (letalita' embrionale,
ridotto   peso   corporeo   fetale,  ritardo  della  ossificazione  e
modificazioni  dello  sviluppo  viscerale,  compresa  una   ritardata
discesa  testicolare)  verificatasi  in genere solo a dosaggi tossici
per la madre. La tossicita' nello  sviluppo  nei  conigli  (letalita'
embrionale,  riduzione  del  numero  e  del  peso  dei  feti)  si  e'
verificata a dosaggi tossici per la  madre.    Non  sono  disponibili
studi  nelle donne in stato di gravidanza. Questo farmaco deve essere
somministrato durante la gravidanza solo  se  i  benefici  potenziali
superano in modo evidente i possibili rischi.
    Non  e'  noto se il ritonavir sia escreto nel latte umano.  Negli
studi sugli animali non e' stata valutata la  escrezione  nel  latte;
tuttavia  uno  studio condotto sul ratto ha dimostrato alcuni effetti
sullo sviluppo della prole, durante l'allattamento,  compatibili  con
l'escrezione  del  ritonavir nel latte. Le donne con infezione da HIV
non devono in nessun caso allattare al seno  i  propri  neonati,  per
evitare la trasmissione dell'HIV.
    4.7  Effetti  sulla  capacita'  di  guidare veicoli e sull'uso di
macchine
    Non e' stata specificamente testata la  capacita'  di  NORVIR  di
interferire   con   la  capacita'  di  guidare  un'auto  o  di  usare
macchinari. Poiche' sonnolenza e vertigine sono  effetti  collaterali
noti  di  questo  farmaco,  cio'  andrebbe  considerato  in  caso  di
necessita' di guidare un'auto o di usare macchinari.
    4.8 Effetti indesiderati
    Negli studi clinici (Fase II/III), in > o - 2% di  1033  pazienti
sono   stati   riportati  i  seguenti  effetti  collaterali,  la  cui
correlazione al ritonavir e' possibile, probabile o non nota:
    Apparato  gastrointestinale:  Nausea  (47,5%),  diarrea  (44,9%),
vomito  (23,6%),  dolore  addominale  (11,6%),  alterazione del gusto
(11,4%); frequentemente  dispepsia,  anoressia,  infiammazione  della
gola; occasionalmente flatulenza, secchezza delle fauci, eruttazione,
ulcerazione del cavo orale.
    Sistema   nervoso:   Parestesia   periorale  (26,6%),  parestesia
periferica    (15,4%);    frequentemente    vertigine,    parestesia,
iperestesia, sonnolenza; occasionalmente insonnia, ansia.
    Cute:  Frequentemente  eruzione cutanea; occasionalmente prurito,
sudorazione.
    Apparato respiratorio: Occasionalmente faringite;  aumento  della
tosse.
    Apparato cardiovascolare: Frequentemente vasodilatazione.
    Altro:  Astenia (22,3%), cefalea (15,5%); occasionalmente febbre,
dolore, iperlipemia, mialgia, perdita di peso, diminuzione dei valori
di tiroxina (T4) libera e totale.
    Nausea,  diarrea,  vomito,  astenia,   alterazione   del   gusto,
parestesia  periorale  e  periferica, vasodilatazione, sono stati gli
effetti collaterali osservati piu' di frequente  e  sono  considerati
chiaramente correlati al ritonavir.
    Sono  state  riportate  reazioni  allergiche  incluse  orticaria,
moderate eruzioni cutanea  broncospasmo  e  angiodema.    Sono  stati
inoltre segnalati rari casi di anafilassi.
    Ci sono state segnalazioni di casi di convulsione.
    E' stata segnalata iperglicemia, in soggetti con o senza anamaesi
diabetica. La relazione causa-effetto non e' stata stabilita.
    E'  stata segnalata disidratazione usualmente associata a sintomi
gastrointestinali, qualche volta sfociante in ipotensione, sincope  o
insufficienza    renale.    Sincope,   ipotensione   ortostatica   ed
insufficinza  renale  sono  stati  segnalati  anche  in  assenza   di
manifesta disidratazione.
    Pazienti  in  trattamento  con  solo  Norvir o associato ad altri
antiretrovirali hanno mostrato transaminasi, fino a 5 volte il valore
normale, epatiti clinicamente manifeste e ittero.
    Parametri di laboratorio:
    Innalzamento valori gamma-glutamil  transpeptidasi  (GGT)  (12%);
frequentemente, innalzamento creatinfosfokinasi (CPK), elevazione dei
trigliceridi,   della  alanin-transaminasi  (SGPT);  occasionalmente,
elevazione  della  aspartico-transaminasi  (SGOT),  elevazione  della
amilasi   elevazione   dell'acido   urico,  riduzione  del  potassio,
elevazione della glicemia, riduzione del  calcio  totale,  elevazione
del  magnesio,  elevazione  della bilirubina totale e della fosfatasi
alcalina.
    Ipertrigliceridemia, ipercolesterolemia e iperuricemia sono state
chiaramente correlate alla terapia con ritonavir
    Ematologia:
    Conta leucocitaria bassa (16%); occasionalmente emoglobina bassa,
granulociti neutrofili  bassi,  granulociti  eosinofili  alti,  conta
leucocitaria  alta,  granulociti  neutrofili alti, aumentato tempo di
protrombina.
    4.9 Sovradosaggio
    L'esperienza di sovradosaggio acuto  di  ritonavir  nell'uomo  e'
limitata.  Un  paziente  arruolato  in una sperimentazione clinica ha
assunto 1500 mg di ritonavir/die  per  due  giorni  ed  ha  riportato
parestesia,  scomparsa  dopo  la  diminuzione  della  dose.  E' stato
segnalato un caso di disfunzione renale con eosinofilia.
    I segni di tossicita' osservati  negli  animali  (topi  e  ratti)
comprendono ridotta attivita', atassia, dispnea e tremori.
    Non  esiste un antidoto specifico per sovradosaggio da ritonavir.
Il trattamento dovrebbe consistere in misure  generali  di  supporto,
tra  le  quali il monitoraggio delle funzioni vitali e l'osservazione
dello stato clinico del paziente. A causa  delle  caratteristiche  di
solubilita'   e   della   possibilita'   di  eliminazione  attraverso
l'intestino, si propone di  trattare  i  casi  di  sovradosaggio  con
lavanda  gastrica  e con somministrazione di carbone vegetale attivo.
Poiche' ritonavir  e'  ampiamente  metabolizzato  dal  fegato  ed  e'
fortemente  legato  alle  proteine plasmatiche, e' improbabile che la
dialisi apporti benefici al fine di  una  significativa  eliminazione
del farmaco.
    5. PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
    5.1 Proprieta' farmacodinamiche
    Gruppo  farmaco-terapeutico: antivirale per uso sistemico. Codice
ATC: JO5 A EO3
    Ritonavir e' un inibitore peptidomimetico delle aspartil protessi
dell'HIV-1 e  HIV-2,  attivo  per  via  orale.    L'inibizione  della
proteasi   dell'HIV   rende   l'enzima  incapace  di  trasformare  il
precursore  poliproteico  gag-pol,  con  conseguente  produzione   di
particelle  HIV  di  morfologia  immatura  incapaci di iniziare nuovi
cicli di  infezione.  Ritonavir  ha  un'affinita'  selettiva  per  la
proteasi  dell'HIV  ed  ha una bassa attivita' inibente nei confronti
delle aspartil proteasi dell'uomo.
    I dati in vitro indicano che il ritonavir e' attivo contro  tutti
i  ceppi  di  HIV  testati  in  una varieta' di linee cellulari umane
trasformate e primarie. La concentrazione di farmaco che inibisce  il
50% e il 90% della replicazione virale in vitro e' rispettivamente di
circa  0,02 uM e 0,11 uM. Potenza simile e' stata riscontrata sia con
i ceppi di HIV sensibili all'AZT che con quelli  resistenti  all'AZT.
Gli  studi  che  hanno  misurato  la  tossicita' cellulare diretta di
ritonavir su varie  linee  cellulari  non  hanno  evidenziato  alcuna
tossicita'  diretta  a  concentrazioni  fino  a 25 M, con conseguente
indice terapeutico in vitro di almeno 1000.
    Resistenza
    Sono stati selezionati ceppi dell'HIV-1 resistenti  al  ritonavir
in  vitro.  I ceppi resistenti hanno mostrato ridotta sensibilita' al
ritonavir e l'analisi genotipica ha dimostrato che la resistenza  era
da  attribuire  primariamente a sostituzioni specifiche di aminoacidi
nella proteasi dell'HIV-1, a livello dei codoni 82 e 84.
    Durante gli studi clinici  controllati  e'  stata  monitorata  la
suscettibilita'  al ritonavir dei ceppi isolati dai pazienti.  Alcuni
pazienti trattati con ritonavir in monoterapia hanno sviluppato ceppi
di HIV con una diminuita sensibilita' al farmaco.  L'analisi  seriale
genotipica  e fenotipica ha indicato che la sensibilita' al ritonavir
diminuisce in modo ordinato e scalare. Le variazioni iniziali si sono
verificate in posizione 82,  dalla  valina  originale  in  genere  ad
alanina o a fenilalanina (V82A/F). Ceppi virali isolati in vivo senza
un  cambiamento  in  corrispondenza  del  codone  82  non  hanno  una
diminuita sensibilita' al ritonavir.
    Resistenza crociata con altri antiretrovirali
    Su ceppi di HIV ottenuti  serialmente  da  sei  pazienti  durante
trattamento  con  ritonavir,  e' stata osservata in vitro una ridotta
sensibilita' al ritonavir, non  accompagnata  pero'  da  una  analoga
riduzione  nella  sensibilita' al saquinavir, in confronto a ceppi di
riferimento basali. Tuttavia, i ceppi provenienti da  due  di  questi
pazienti  hanno  dimostrato  una ridotta sensibilita' ad indinavir in
vitro  (di  8  volte).  Una  resistenza  crociata  tra  ritonavir  ed
inibitori  della  trascrittasi  inversa  e'  improbabile, a causa dei
diversi bersagli enzimatici coinvolti. Un ceppo di HIV resistente  ad
AZT,  testato  in  vitro,  ha  mantenuto una completa sensibilita' al
ritonavir.
    Dati clinici farmacodinamici
    Gli effetti del ritonavir  (somministrato  in  monoterapia  o  in
associazione con altri farmaci antiretrovirali) sui markers biologici
di  patologia,  quali la conta dei CD4 e la carica virale, sono stati
valutati in vari studi condotti su pazienti con infezione  da  HIV-1.
Gli studi piu' importanti sono elencati di seguito.
    In  uno  studio clinico controllato, ove la terapia con ritonavir
e' stata aggiunta alla terapia antiretrovirale di  base  in  pazienti
con  infezione  da  HIV-1,  ampiamente  trattati  in  precedenza  con
analoghi nucleosidici e con conta di CD4 basale < o - 100 cellule/ul,
e' stata dimostrata una riduzione della mortalita' e della  incidenza
di  eventi  clinici  che  determinano  l'AIDS.   Dopo 16 settimane di
terapia, la variazione media di RNA virale rispetto ai valori medi di
base e' stata di 0.79 log10 (diminuzione  massima:  1.29  log10)  nel
gruppo trattato con ritonavir, in confronto a - 0.01 log10 nel gruppo
di   controllo.   Gli   analoghi   nucleosidici  piu'  frequentemente
utilizzati  in  questo  studio  sono  stati  zidovudina,   stavudina,
didanosina e zalcitabina.
    In  uno studio clinico che ha reclutato pazienti con infezione da
HIV-1 in stadio meno avanzato (valori di CD4 compresi tra 200  e  500
cellule/ul),   e   che   non   avevano  ricevuto  precedente  terapia
antiretrovirale,  il  ritonavir  utilizzato  in  monoterapia   o   in
associazione con zidovudina ha ridotto la carica virale plasmatica ed
ha  determinato  un  aumento  della  conta  dei  CD4. Gli effetti del
ritonavir utilizzato in monoterapia sono apparsi inaspettatamente  di
ampiezza  sovrapponibile  a  quelli della terapia in combinazione, un
risultato che non e' stato sufficientemente spiegato.  La  variazione
media  di RNA virale rispetto ai valori medi di base, in 16 settimane
di trattamento, e' stata di  -1.03  log10  nel  gruppo  trattato  con
ritonavir,  in  confronto  a  -0.80  log10  nel  gruppo  trattato con
ritonavir+zidovudina e -0.42  log10  nel  gruppo  trattato  con  sola
zidovudina. I dati relativi alla valutazione degli end-points clinici
in questo studio non sono ancora disponibili.
    A  causa del possibile rischio di insorgenza di resistenza virale
si sconsiglia l'uso del ritonavir in monoterapia.
    In uno studio clinico condotto  in  aperto  su  32  pazienti  con
infezione da HIV-1, mai precedentemente trattati con antiretrovirali,
la   combinazione  di  ritonavir  con  zidovudina  e  zalcitabina  ha
determinato una riduzione della carica virale (diminuzione media a 20
settimane: - 1.76 log10).
    Sono  in  corso  studi  clinici  per  valutare  le   combinazioni
terapeutiche  ottimali,  nonche'  la  efficacia  e  sicurezza a lungo
termine di ritonavir.
    5.2 Proprieta' farmacocinetiche
    Poiche' non esiste una formulazione parenterale di ritonavir, non
e'  stato  possibile  determinare  i   valori   di   assorbimento   e
biodisponibilita'  assoluta.  Le  caratteristiche farmacocinetiche di
dosi multiple di ritonavir sono state studiate  in  volontari  adulti
HIV-positivi   non   a   digiuno.   Dopo  somministrazioni  multiple,
l'accumulo di ritonavir e' leggermente inferiore  rispetto  a  quanto
prevedibile  dagli studi in dose singola, a causa di un aumento della
clearance  apparente  tempo-  e  dose-dipendente  (CI/F).  E'   stata
osservata  una  diminuzione delle concentrazioni minime del ritonavir
nel tempo, probabilmente a causa di una induzione enzimatica, che  si
sono pero' stabilizzate alla fine della seconda settimana. Allo stato
stazionario,  con una dose di 600 mg due volte al giorno, i valori di
concentrazione al picco (Cmax) e di concentrazione minima (Cmax) sono
stati rispettivamente di 11.2 + o - 3.6 e di 3.7  +  o  -  2.6  ug/ml
(media  +  o  - DS). L'emivita (t1/2) del ritonavir e' stata di circa
3-5 ore. La clearance apparente allo stato stazionario  nei  pazienti
trattati  con 600 mg due volte al giorno e' stata in media di 8.8 + o
- 3.2 L/h. La clearance renale e' stata in media > di 0.1 L/h  ed  e'
risultata  relativamente  costante  in  tutto  il  range  di  dosaggi
studiato. Il  tempo  di  concentrazione  massima  (Tmax)  e'  rimasto
costante a valori di circa 4 ore al crescere della dose.
    La farmacocinetica di ritonavir e' dose dipendente: con l'aumento
del  dosaggio  sono  stati  riportati  aumenti piu' che proporzionali
nell'AUC e nella  Cmax.    L'assunzione  di  ritonavir  con  il  cibo
determina   una  maggiore  esposizione  al  ritonavir  rispetto  alla
ingestione del farmaco a digiuno.
    Non sono state evidenziate differenze clinicamente  significative
di  AUC  o  Cmax  tra  uomini e donne. I parametri farmacocinetici di
ritonavir non sono risultati  associati  in  maniera  statisticamente
significativa con il peso corporeo o con la massa corporea magra.
    Il volume di distribuzione apparente (VB/F) di ritonavir e' circa
di  20-40  L  dopo  una dose singola di 600 mg.  E' stato rilevato un
legame proteico di ritonavir nel plasma umano  di  circa  il  98-99%.
Ritonavir  si  lega  sia alla glicoproteina acida alfa -1 umana (AAG)
che all'albumina sierica umana (HSA) con affinita' sovrapponibili. Il
legame  con  le  proteine  plasmatiche  e'  costante  nel  range   di
concentrazioni da 0.1 a 100 mg/ml.
    Gli  studi  di  distribuzione tissutale con ritonavir marcato 14C
nei ratti hanno dimostrato che il fegato, la ghiandola surrenale,  il
pancreas,  i reni e la tiroide trattengono le maggiori concentrazioni
di farmaco. Il rapporto  tessuto/plasma  di  circa  1,  misurato  nei
linfonodi  del ratto, suggerisce che il ritonavir si distribuisce nei
tessuti linfatici. Il ritonavir penetra  nel  cervello  in  quantita'
minima.
    E'  stato  osservato che il ritonavir e' ampiamente metabolizzato
dal sistema del citocromo P450 epatico, in particolare dall'isoenzima
CYP3A4 ed in misura inferiore dall'isoenzima CYP2D6. Gli studi  sugli
animali  e gli esperimenti in vitro con microsomi epatici umani hanno
indicato che il ritonavir  subisce  in  primo  luogo  un  metabolismo
ossidativo.  Nell'uomo  sono stati evidenziati quattro metaboliti del
ritonavir. Il metabolita dell'ossidazione dell'isopropiltiazolo (M-2)
e' il principale, e ha un'attivita' antivirale simile  a  quella  del
farmaco  progenitore. Tuttavia, l'AUC del metabolita M-2 e' risultata
di circa il 3% dell'AUC del farmaco progenitore.
    Gli studi sull'uomo con ritonavir radiomarcato  hanno  dimostrato
che  l'eliminazione  di ritonavir avviene primariamente per mezzo del
sistema epatobiliare; circa l'86% del radiomarcato e' stato rinvenuto
nelle feci, e parte di questo prodotto  recuperato  e'  probabilmente
ritonavir  non  assorbito.  In  questi  studi,  la  via renale non e'
risultata essere una via importante per l'eliminazione di  ritonavir.
Tali  osservazioni  hanno  confermato  quelle  effettuate negli studi
sugli animali.
    5.3 Dati preclinici di sicurezza
    Gli studi di  tossicita'  con  dosi  ripetute  su  animali  hanno
identificato  come  principali organi bersaglio il fegato, la retina,
la ghiandola tiroidea ed il rene. Le alterazioni epatiche  riguardano
gli  elementi  epatocellulari,  biliari  e  fagocitici  e  sono state
associate ad aumento degli enzimi epatici.  Iperplasia  dell'epitelio
del  pigmento  retinico  (RPE)  e  degenerazione  retinica sono state
evidenziate in tutti gli studi su roditori condotti con ritonavir, ma
non sono state  riscontrate  nei  cani.    Evidenze  ultrastrutturali
suggeriscono   che   queste   alterazioni  retiniche  possano  essere
secondarie a fosfolipidosi. Tuttavia gli  studi  clinici  rion  hanno
evidenziato  modificazioni  oculari  indotte  dal  farmaco nell'uomo.
Tutte  le  alterazioni  tiroidee  sono  risultate  reversibili   dopo
interruzione  del  trattamento. Le sperimentazioni cliniche nell'uomo
non hanno rivelato alterazioni clinicamente significative nei test di
funzionalita'  della  tiroide.  Modificazioni  renali,   comprendenti
degenerazione  tubulare,  infiammazione  cronica  e proteinuria, sono
state evidenziate nei ratti. Si pensa che esse siano  attribuibili  a
malattie   spontanee   specie-specifiche.  Inoltre,  non  sono  state
rilevate anomalie renali  clinicamente  significative  nel  corso  di
sperimentazioni cliniche.
    Studi  di carcinogenicita' a lungo termine in modelli animali non
sono  stati   completati.   Tuttavia,   non   e'   stata   dimostrata
mutagenicita'  o  clastogenicita' dovuta al ritonavir in una serie di
tests in vitro ed  in  vivo,  che  includono  il  test  di  mutazione
batterica  inversa  di Ames su S. typhimurium ed E. coli, il test del
linfoma murino, il test del micronucleo ed  i  tests  di  aberrazione
cromosomica in linfociti umani.
    6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
    6.1 Elenco degli eccipienti
    Norvir   capsule  gelatinose  contiene:  gliceridi  poliglicolici
saturi, etanolo, olio di ricino poliossetilene  35,  propilenglicole,
trigliceridi  a media catena, polisorbato 80, acido citrico anidro. I
componenti  dell'involucro  sono:  gelatina  e  polisorbato   80.   I
componenti della stampa sono: shellac, blue 2 e titanio diossido.
    6.2 Incompatibilita
    Non sono note incompatibilita'.
    6.3 Periodo di validita'
    12 mesi nelle condizioni di conservazione raccomandate.
    6.4 Speciali precauzioni per la conservazione
    Norvir  capsule  deve  essere  conservato  in frigorifero, ad una
temperatura compresa tra 2 gradi - 8 gradi C fino  alla  consegna  al
paziente.  La  conservazione in frigorifero da parte del paziente non
e' necessaria se il farmaco e' usato entro 30 giorni e  conservato  a
temperatura inferiore a 25 gradi C.
    Evitare l'esposizione al congelamento ed all'eccessivo calore.
    6.5 Natura e contenuto della confezione
    Norvir  capsule  e' fornito in flaconi color ambra in polietilene
ad alta densita'(HDPE), contenenti 84 capsule ognuno. Ogni confezione
contiene 4 flaconi da 84 capsule (336 capsule).
    7. TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
    Abbott Laboratories Limited
    Queenborough
    Kent ME11 5EL
    Regno Unito
    8. NUMERO DI ISCRIZIONE NEL REGISTRO COMUNITARIO  DEI  MEDICINALI
EU/1/96/016/002
    9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
    Il 26 agosto 1996
    10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO